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domenica 26 maggio 2019

VI DOMENICA DI PASQUA (ANNO C) 26 maggio 2019

  VI DOMENICA DI PASQUA (ANNO C)


Grado della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: Bianco 

Antifona d'ingresso
Con voce di giubilo
date il grande annunzio,
fatelo giungere ai confini del mondo:
il Signore ha liberato il suo popolo. Alleluia. (cf. Is 48,20).

Colletta

O Dio, che hai promesso
di stabilire la tua dimora
in quanti ascoltano la tua parola
e la mettono in pratica,
manda il tuo Spirito,
perché richiami al nostro cuore
tutto quello che il Cristo ha fatto e insegnato
e ci renda capaci di testimoniarlo
con le parole e con le opere.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (At 15,1-2.22-29)
È parso bene, allo Spirito Santo e a noi, di non imporvi altro obbligo al di fuori di queste cose necessarie.
Dagli Atti degli Apostoli

In quei giorni, alcuni, venuti dalla Giudea, insegnavano ai fratelli: «Se non vi fate circoncidere secondo l’usanza di Mosè, non potete essere salvati».
Poiché Paolo e Bàrnaba dissentivano e discutevano animatamente contro costoro, fu stabilito che Paolo e Bàrnaba e alcuni altri di loro salissero a Gerusalemme dagli apostoli e dagli anziani per tale questione.
Agli apostoli e agli anziani, con tutta la Chiesa, parve bene allora di scegliere alcuni di loro e di inviarli ad Antiòchia insieme a Paolo e Bàrnaba: Giuda, chiamato Barsabba, e Sila, uomini di grande autorità tra i fratelli. E inviarono tramite loro questo scritto: «Gli apostoli e gli anziani, vostri fratelli, ai fratelli di Antiòchia, di Siria e di Cilìcia, che provengono dai pagani, salute! Abbiamo saputo che alcuni di noi, ai quali non avevamo dato nessun incarico, sono venuti a turbarvi con discorsi che hanno sconvolto i vostri animi. Ci è parso bene perciò, tutti d’accordo, di scegliere alcune persone e inviarle a voi insieme ai nostri carissimi Bàrnaba e Paolo, uomini che hanno rischiato la loro vita per il nome del nostro Signore Gesù Cristo. Abbiamo dunque mandato Giuda e Sila, che vi riferiranno anch’essi, a voce, queste stesse cose. È parso bene, infatti, allo Spirito Santo e a noi, di non imporvi altro obbligo al di fuori di queste cose necessarie: astenersi dalle carni offerte agl’idoli, dal sangue, dagli animali soffocati e dalle unioni illegittime. Farete cosa buona a stare lontani da queste cose. State bene!».

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 66)
Rit: Ti lodino i popoli, o Dio, ti lodino i popoli tutti.
Dio abbia pietà di noi e ci benedica,
su di noi faccia splendere il suo volto;
perché si conosca sulla terra la tua via,
la tua salvezza fra tutte le genti.

Gioiscano le nazioni e si rallegrino,
perché tu giudichi i popoli con rettitudine,
governi le nazioni sulla terra.

Ti lodino i popoli, o Dio,
ti lodino i popoli tutti.
Ci benedica Dio e lo temano
tutti i confini della terra.

SECONDA LETTURA (Ap 21,10-14.22-23)
L’angelo mi mostrò la città santa che scende dal cielo. 
Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo

L’angelo mi trasportò in spirito su di un monte grande e alto, e mi mostrò la città santa, Gerusalemme, che scende dal cielo, da Dio, risplendente della gloria di Dio. Il suo splendore è simile a quello di una gemma preziosissima, come pietra di diaspro cristallino.
È cinta da grandi e alte mura con dodici porte: sopra queste porte stanno dodici angeli e nomi scritti, i nomi delle dodici tribù dei figli d’Israele. A oriente tre porte, a settentrione tre porte, a mezzogiorno tre porte e a occidente tre porte.
Le mura della città poggiano su dodici basamenti, sopra i quali sono i dodici nomi dei dodici apostoli dell’Agnello.
In essa non vidi alcun tempio:
il Signore Dio, l’Onnipotente, e l’Agnello
sono il suo tempio.
La città non ha bisogno della luce del sole,
né della luce della luna:
la gloria di Dio la illumina
e la sua lampada è l’Agnello.

Parola di Dio

Canto al Vangelo (Gv 14,23)
Alleluia, alleluia.

Se uno mi ama, osserverà la mia parola, dice il Signore,
e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui.
Alleluia.

VANGELO (Gv 14,23-29)
Lo Spirito Santo vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto. 
Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse [ai suoi discepoli]:
«Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.
Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore.
Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate».

Parola del Signore
Preghiera dei fedeli
Il Signore ci ama nel profondo e il nostro compito di cristiani è solo quello di aver fiducia in questo sguardo d’amore.
Preghiamo insieme e diciamo: Signore prendi dimora in noi.

1. Perché il rapporto con te non si riduca ad un resoconto dei nostri fallimenti e delle nostre vittorie. Preghiamo.
2. Perché ci sia sempre continuità tra la nostra fede in te e la nostra partecipazione alla vita sociale. Preghiamo.
3. Perché la pace, condizione interiore prima che equilibrio esteriore, accompagni sempre il nostro cammino. Preghiamo.
4. Perché la tua voce ci ricordi sempre che siamo liberi figli di Dio e nulla di meno. Preghiamo.

O Padre, Tu ci chiedi solo di abbandonarci al tuo abbraccio paterno. Aiutaci a sopportare la nostra fragilità che ci tiene lontani da te e dal tuo amore. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.
e.
Commento
Un’antica leggenda racconta che san Giovanni evangelista, vecchio e ormai sul suo letto di morte, continuava a mormorare: “Figli miei, amatevi gli uni gli altri, amatevi gli uni gli altri...”. Questo testamento di Gesù, che egli ci ha trasmesso, era per lui molto importante. E, certamente, questo amore non era facile nemmeno in quei tempi. Non è mai così necessario parlare d’amore come là dove non ce n’è. È la stessa cosa che succede per la pace: non si è mai parlato tanto di pace come oggi, e intanto si continua a fare la guerra in moltissimi luoghi. Ma, proprio su questo punto, il Vangelo di Giovanni pone un’importante distinzione: c’è una pace di Gesù e un’altra pace, data dal mondo. San Giovanni attira la nostra attenzione sul fatto che noi non dobbiamo lasciarci accecare dalle parole, dobbiamo tenere conto soprattutto dello spirito nel quale esse sono dette. Dio ci ha mandato lo Spirito Santo per insegnarci la sua volontà. Il suo Spirito ci insegna anche a penetrare il senso delle parole. Possiamo allora rivolgerci a lui quando siamo disorientati, quando ci sentiamo deboli, quando non sappiamo più cosa fare. È un aiuto al quale possiamo ricorrere quando ci aspettano decisioni difficili da prendere. Egli ci aiuta!
(> vedi tutte le altre omelie di oggi)
 

sabato 11 maggio 2019

QUARTA DOMENICA DI PASQUA - C 12 maggio 2019

QUARTA DOMENICA DI PASQUA - C
56ª Giornata mondiale di preghiera per le Vocazioni
Tema: “Il coraggio di rischiare per la promessa di Dio”
12 Maggio 2019

«Suo popolo e gregge del suo pascolo»


INTRODUZIONE
G – Celebriamo la Quarta Domenica di Pasqua.
Identificandosi con il “pastore” preannunciato dal profeta Ezechiele e atteso dal messianismo ebraico, Gesù afferma oggi di essere lui il pastore promesso, che in nome di Dio ha il compito di prendersi cura personalmente del suo popolo. E descrive, a interlocutori forse increduli come siamo spesso anche noi oggi, ciò che egli ha in serbo per le sue pecore, ossia per tutti coloro che ascolteranno la sua voce e accetteranno di seguirne le tracce. Il fatto di appartenere al pastore e di seguirlo diventa il presupposto per vivere con lui una straordinaria familiarità: siamo liberi e al sicuro, proprio perché il Pastore che ci guida ci conosce e dona la sua vita per
noi.
Disponiamoci ad accogliere il Signore Risorto, l’Agnello – buon Pastore, per essere pienamente inseriti nel suo progetto di salvezza.

SALUTO
C – Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.   T – Amen.

C – Il Signore nostro Gesù Cristo è il Pastore grande delle pecore che il Padre, per mezzo dello Spirito, ha fatto tornare dai morti: la sua pace, la sua grazia e la sua gioia siano con tutti voi.  
T – E con il tuo spirito.

ATTO PENITENZIALE
C – «Io ti ho posto per essere luce delle genti, perché tu porti la salvezza sino all’estremità della terra». Fratelli e sorelle, imploriamo la misericordia del Padre per tutte le volte che non abbiamo testimoniato con la nostra vita la sua salvezza, perché perdoni tutti i nostri peccati.
-          Signore, che salvi e conduci alla vita eterna il tuo gregge, [abbi pietà di noi]  
T – Signore, pietà!
-          Cristo, Agnello buon Pastore, che ci guidi alle fonti delle acque della vita, [abbi pietà di noi]   T – Cristo, pietà!
-          Signore, che ci rendi testimoni del Risorto lungo le strade del mondo, [abbi pietà di noi]   T – Signore, pietà!

C – Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna.   T – Amen.

GRANDE DOSSOLOGIA

COLLETTA
C - Dio onnipotente e misericordioso, guidaci al possesso della gioia eterna, perché l'umile gregge dei tuoi fedeli giunga con sicurezza accanto a te, dove lo ha preceduto Cristo, suo pastore. Egli è Dio...   T – Amen.

oppure:
C - O Dio, fonte della gioia e della pace, che hai affidato al potere regale del tuo Figlio le sorti degli uomini e dei popoli, sostienici con la forza del tuo Spirito, e fa' che nelle vicende del tempo, non ci separiamo mai dal nostro pastore che ci guida alle sorgenti della vita. Egli è Dio...   T – Amen.


LITURGIA DELLA PAROLA

PRESENTAZIONE DELLA PAROLA DI DIO
G – L’uomo ha fame della Parola di Dio. Questo ci viene detto da Luca quando ad Antiochia di Pisidia, punto culminante del primo viaggio missionario di Paolo, quasi tutta la città si raduna nella sinagoga per ascoltare la Parola di Dio (cfr. At 13,44). La Parola di Dio è incarnata in Gesù di Nazareth, che nella Liturgia odierna si presenta a noi come l’Agnello Buon Pastore che dà la vita per le pecore.

PRIMA LETTURA: At 13, 14. 43-52
Ecco, noi ci rivolgiamo ai pagani.
 Dagli Atti degli Apostoli

In quei giorni, Paolo e Bàrnaba, proseguendo da Perge, arrivarono ad Antiòchia in Pisìdia, e, entrati nella sinagoga nel giorno di sabato, sedettero.
Molti Giudei e prosèliti credenti in Dio seguirono Paolo e Bàrnaba ed essi, intrattenendosi con loro, cercavano di persuaderli a perseverare nella grazia di Dio.
Il sabato seguente quasi tutta la città si radunò per ascoltare la parola del Signore. Quando videro quella moltitudine, i Giudei furono ricolmi di gelosia e con parole ingiuriose contrastavano le affermazioni di Paolo. Allora Paolo e Bàrnaba con franchezza dichiararono: «Era necessario che fosse proclamata prima di tutto a voi la parola di Dio, ma poiché la respingete e non vi giudicate degni della vita eterna, ecco: noi ci rivolgiamo ai pagani. Così infatti ci ha ordinato il Signore: “Io ti ho posto per essere luce delle genti, perché tu porti la salvezza sino all’estremità della terra”».
Nell’udire ciò, i pagani si rallegravano e glorificavano la parola del Signore, e tutti quelli che erano destinati alla vita eterna credettero. La parola del Signore si diffondeva per tutta la regione. Ma i Giudei sobillarono le pie donne della nobiltà e i notabili della città e suscitarono una persecuzione contro Paolo e Bàrnaba e li cacciarono dal loro territorio. Allora essi, scossa contro di loro la polvere dei piedi, andarono a Icònio. I discepoli erano pieni di gioia e di Spirito Santo.
Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE: dal Salmo 99

Rit.  Noi siamo suo popolo, gregge che egli guida.

Acclamate il Signore, voi tutti della terra,
servite il Signore nella gioia,
presentatevi a lui con esultanza.

Riconoscete che solo il Signore è Dio:
egli ci ha fatti e noi siamo suoi,
suo popolo e gregge del suo pascolo.

Perché buono è il Signore,
il suo amore è per sempre,
la sua fedeltà di generazione in generazione.

SECONDA LETTURA: Ap 7,9.14-17
L'Agnello sarà il loro pastore e li guiderà alle fonti delle acque della vita.
Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo

Io, Giovanni, vidi: ecco, una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, tribù, popolo e lingua. Tutti stavano in piedi davanti al trono e davanti all’Agnello, avvolti in vesti candide, e tenevano rami di palma nelle loro mani.
E uno degli anziani disse: «Sono quelli che vengono dalla grande tribolazione e che hanno lavato le loro vesti, rendendole candide col sangue dell’Agnello. Per questo stanno davanti al trono di Dio e gli prestano servizio giorno e notte nel suo tempio; e Colui che siede sul trono stenderà la sua tenda sopra di loro.
Non avranno più fame né avranno più sete,
non li colpirà il sole né arsura alcuna,
perché l’Agnello, che sta in mezzo al trono,
sarà il loro pastore
e li guiderà alle fonti delle acque della vita.
E Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi».

Parola di Dio

CANTO AL VANGELO: Gv 10,14

Alleluia, alleluia.
Io sono il buon pastore, dice il Signore,
conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me.
Alleluia.

VANGELO: Gv 10, 27-30
Alle mie pecore io dò la vita eterna.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse: «Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono.
Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano.
Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola».

Parola del Signore


PROFESSIONE DI FEDE

PREGHIERA DEI FEDELI
C – Fratelli e sorelle, al Signore, che è pastore del gregge e che porta su di sé i nostri peccati, rivolgiamo le nostre invocazioni confidando nel suo amore, certi che ascolta la nostra voce ed esaudisce le nostre richieste.
L - Preghiamo insieme cantando:
Esaudisci, o Padre, la nostra supplica.
  1. Per la Chiesa di Cristo: sentendosi discepola fedele del Signore risorto, sappia ascoltare, con docilità, la sua parola di vita per fare profonda esperienza di lui così da seguirlo come unica via al Padre; preghiamo.
  2. Per tutti i cristiani: la giornata mondiale di preghiera per le vocazioni li veda impegnati a riscoprire la propria vita come vocazione alla fede, rendendo, così, possibile il sorgere, nella Comunità, di nuovi chiamati ad una vita di speciale consacrazione; preghiamo.
  3. Per tutti i sacerdoti, i missionari, i religiosi, le religiose e i laici consacrati: viva­no con gioia la loro donazione al Signore per esser, nel mondo, segno e fer­mento della fecondità della vita consacrata; preghiamo.
  4. Per quanti si trovano in grande difficoltà a causa delle calamità naturali e dei disastri ambientali: vivano nella certezza che «hanno lavato le loro vesti, rendendole candide col sangue dell’Agnello» e, dal Cristo risorto, attingano consolazione e forza per affrontare ogni tribolazione; preghiamo.
  5. Per questa nostra Comunità parrocchiale: guardando al Signore Gesù, che per noi offre la vita, si senta impegnata a coltivare sentimenti di bontà, di amore e di servi­zio gioioso; preghiamo.
C – Signore, abbiamo risposto alla tua chiamata e abbiamo ascoltato la tua Parola. Rendici capaci di ascoltare la voce del tuo Figlio, Agnello immolato e nostro Pastore, e di seguirlo perché ci conduca verso il Regno dove la pienezza della vita sia il compimento del nostro cammino di fede.   
T - Amen.

sabato 4 maggio 2019

TERZA DOMENICA DI PASQUA - C
5 Maggio 2019

Nei segni sacramentali della Chiesa riconosciamo il tuo Figlio
RITI DI INTRODUZIONE

INTRODUZIONE
G – Celebriamo oggi la Terza Domenica di Pasqua.
La risurrezione di Gesù ha aperto una strada nuova e noi ci siamo inoltrati per questa via. Ma corriamo il rischio di abbandonarla perché affezionati alle nostre abitudini, sopraffatti dalle preoccupazioni quotidiane.
Oggi ancora una volta il Signore viene a noi per offrirci la sua presenza e sostenere i nostri passi esitanti. La sua parola rischiara la nostra esistenza. Il suo pane ci nutre e ci dà forza.
Lasciamoci coinvolgere, come i discepoli, dalla vicinanza di Gesù, per saziarci di lui, del suo amore che salva.

SALUTO
C – Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.   T – Amen.

C – La pace, la carità e la fede da parte di Dio nostro Padre e del Signore nostro Gesù Cristo sia con tutti voi.   T – E con il tuo spirito.
ATTO PENITENZIALE
C – Fratelli e sorelle, i racconti delle apparizioni di Gesù ci sorprendono sempre. Egli raggiunge i suoi discepoli con la sua forza e la sua dolcezza.
Egli viene ancora incontro a noi. Conosce le nostre fragilità, i nostri tradimenti, i nostri dubbi… ma sa che l’amiamo. Per questo, umilmente, chiediamo perdono dei donistri peccati.
-          Signore, che ci inviti a gettare ancora le reti per ottenere con te una pesca abbondante, [abbi pietà di noi]  
T – Signore, pietà!
-          Cristo, che ti manifesti risorto a noi e ci riempi il cuore di gioia, [abbi pietà di noi]   T – Cristo, pietà!
-          Signore, che spezzi ancora per noi il tuo pane e ci inviti alla tua Mensa d’Amore, [abbi pietà di noi]   T – Signore, pietà!

C – Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna.   T – Amen.

GRANDE DOSSOLOGIA


COLLETTA
C - Esulti sempre il tuo popolo, o Padre, per la rinnovata giovinezza dello spirito, e come oggi si allieta per il dono della dignità filiale, così pregusti nella speranza il giorno glorioso della risurrezione. Per il nostro Signore Gesù Cristo...   T – Amen.

oppure:
C - Padre misericordioso, accresci in noi la luce della fede, perché nei segni sacramentali della Chiesa riconosciamo il tuo Figlio, che continua a manifestarsi ai suoi discepoli, e donaci il tuo Spirito, per proclamare davanti a tutti che Gesù è il Signore. Egli è Dio...   T – Amen.


LITURGIA DELLA PAROLA

PRESENTAZIONE DELLA PAROLA DI DIO
G – A formare la comunità cristiana, ieri come oggi, non sono spettatori o, peggio, clienti, ma testimoni, persone che si impegnano in prima persona a realizzare la missione che il Risorto ha affidato loro. Compito facile, privo di rischi, immune da insuccessi, del tutto tranquillo? Nient’affatto! Le coordinate, disegnate dalla Liturgia della Parola, ci permettono di cogliere ciò che caratterizza l’esperienza degli apostoli.

PRIMA LETTURA: At 5, 27b-32. 40b-41
Di questi fatti siamo testimoni noi e lo Spirito Santo.
Dagli Atti degli Apostoli

In quei giorni, il sommo sacerdote interrogò gli apostoli dicendo: «Non vi avevamo espressamente proibito di insegnare in questo nome? Ed ecco, avete riempito Gerusalemme del vostro insegnamento e volete far ricadere su di noi il sangue di quest’uomo». 
Rispose allora Pietro insieme agli apostoli: «Bisogna obbedire a Dio invece che agli uomini. Il Dio dei nostri padri ha risuscitato Gesù, che voi avete ucciso appendendolo a una croce. Dio lo ha innalzato alla sua destra come capo e salvatore, per dare a Israele conversione e perdono dei peccati. E di questi fatti siamo testimoni noi e lo Spirito Santo, che Dio ha dato a quelli che gli obbediscono».
Fecero flagellare [gli apostoli] e ordinarono loro di non parlare nel nome di Gesù. Quindi li rimisero in libertà. Essi allora se ne andarono via dal Sinedrio, lieti di essere stati giudicati degni di subire oltraggi per il nome di Gesù.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE: dal Salmo 29

Rit.  Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato.

Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato,
non hai permesso ai miei nemici di gioire su di me.
Signore, hai fatto risalire la mia vita dagli inferi,
mi hai fatto rivivere
perché non scendessi nella fossa.

Cantate inni al Signore, o suoi fedeli,
della sua santità celebrate il ricordo,
perché la sua collera dura un istante,
la sua bontà per tutta la vita.
Alla sera ospite è il pianto / e al mattino la gioia.

Ascolta, Signore, abbi pietà di me,
Signore, vieni in mio aiuto!
Hai mutato il mio lamento in danza,
Signore, mio Dio, ti renderò grazie per sempre.

SECONDA LETTURA: Ap 5,11-14
L’Agnello, che è stato immolato, è degno di ricevere potenza e ricchezza. 
Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo

Io, Giovanni, vidi, e udii voci di molti angeli attorno al trono e agli esseri viventi e agli anziani. Il loro numero era miriadi di miriadi e migliaia di migliaia e dicevano a gran voce:
«L’Agnello, che è stato immolato,
è degno di ricevere potenza e ricchezza,
sapienza e forza,
onore, gloria e benedizione».
Tutte le creature nel cielo e sulla terra, sotto terra e nel mare, e tutti gli esseri che vi si trovavano, udii che dicevano:
«A Colui che siede sul trono e all’Agnello
lode, onore, gloria e potenza,
nei secoli dei secoli».
E i quattro esseri viventi dicevano: «Amen». E gli anziani si prostrarono in adorazione.

Parola di Dio

CANTO AL VANGELO

Alleluia, alleluia.
Cristo è risorto, lui che ha creato il mondo,
e ha salvato gli uomini nella sua misericordia.
Alleluia.

VANGELO: Gv 21, 1-19
Viene Gesù, prende il pane e lo dà loro, così pure il pesce.


Dal Vangelo secondo Giovanni


In quel tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla.
Quando già era l’alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri.
Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: «Portate un po’ del pesce che avete preso ora». Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si squarciò. Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», perché sapevano bene che era il Signore. Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti.
Quand’ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli». Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore». Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse: «Mi vuoi bene?», e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi». Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse: «Seguimi».


Parola del Signore.

PROFESSIONE DI FEDE

PREGHIERA DEI FEDELI
C – Il Signore risorto si manifesta ai suoi di­scepoli e si fa riconoscere. Invochiamo il Padre perché l’entusiasmo e la forza dei primi cristiani di fronte alle difficoltà ravvivino il nostro desiderio di vivere intensamente e di testimoniare coraggiosamente la nostra fede.
L - Preghiamo insieme e diciamo:
Ravviva la nostra fede
e la nostra speranza, Signore!
  1. Per la Chiesa di Cristo: riscoprendosi segno visibile della carità di Dio nel mondo, sappia consegnare alla storia gesti di bontà e progetti di autentica promozione umana; preghiamo.
  2. Per il Santo Padre Francesco: guidi il Gregge di Cristo e lo confermi nella fede, donando a tutti la stessa testimonianza d’amore che porto Pietro a seguire il Signore fino a dare la vita; preghiamo.
  3. Per tutti i cristiani: impegnati nel dare quotidianamente testimonianza della loro fede, vivano con gioia la coerenza allo stile di vita del Vangelo, per ren­dere credibili nel mondo i loro progetti di solidarietà e di pace; preghiamo.
  4. Per tutti gli uomini di oggi: sappiano sempre restare liberi da ogni condizio­namento culturale, politico ed economico per rispondere alla coerenza della coscienza che li chiama ad obbedire a Dio prima che agli uomini; preghiamo.
  5. Per questa nostra Comunità parrocchiale: il tempo pasquale vissuto nell'impegno della fe­de ci aiuti a riscoprire il Signore risorto, come fondamento della nostra vita e come sostanza della nostra fede; preghiamo.
  6. Per tutti noi, che celebriamo la divina Eucaristia nel Giorno del Signore: non sia solo un’esperienza rituale, ma il segno di un vero rinnovamento della nostra vita e del desiderio di vivere nella gioia della Pasqua, nel cammino verso la vita eterna; preghiamo.
C – Ascolta ed esaudisci, o Padre, la preghiera della tua Chiesa, radunata e vivificata dalla Pasqua del tuo Figlio, perché il tuo popolo innalzi all’Agnello immolato e vittorioso lode, onore, gloria e potenza,
nei secoli dei secoli.   T - Amen.




martedì 16 aprile 2019

GIOVEDÌ SANTO – “IN COENA DOMINI” 18 Aprile 2019 «Capite quello che ho fatto per voi?»


GIOVEDÌ SANTO – “IN COENA DOMINI”
18 Aprile 2019

«Capite quello che ho fatto per voi?»

SALUTO
C – Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.   T – Amen.

C – Il Signore che guida i nostri cuori nell’amore e nella pazienza di Cristo, sia con tutti voi.  
T – E con il tuo spirito.

ATTO PENITENZIALE
C – Fratelli e sorelle, siamo chiamati a celebrare l’Eucaristia, memoria della Pasqua e testamento dell’amore del Signore. Vogliamo riconoscere e confessare i nostri peccati perché l’egoismo di cui sono il segno sia vinto dal perdono amoroso del Padre.
-          Signore, Sacerdote della nuova ed eterna alleanza, [abbi pietà di noi]  
T – Signore, pietà!
-          Cristo, Agnello immolato per la nostra redenzione, [abbi pietà di noi]   T – Cristo, pietà!
-          Signore, Maestro di carità e di amore, [abbi pietà di noi]   T – Signore, pietà!

C – Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna.   T – Amen.

GRANDE DOSSOLOGIA

Al canto della Grande Dossologia si suonano le campane. Poi non si suoneranno più fino allo stesso canto nella Veglia pasquale.

COLLETTA
C - O Dio, che ci hai riuniti per celebrare la santa Cena nella quale il tuo unico Figlio, prima di consegnarsi alla morte, affidò alla Chiesa il nuovo ed eterno sacrificio, convito nuziale del suo amore, fa’ che dalla partecipazione a così grande mistero attingiamo pienezza di carità e di vita. Per il nostro Signore Gesù Cristo...   T – Amen.


LITURGIA DELLA PAROLA

PRESENTAZIONE DELLA PAROLA DI DIO
G – Alla Sua Chiesa, chiamata ad essere serva come Lui, Gesù consegna il segno della sua presenza: il nutrimento che la incorpora a Lui, ci ricolma del suo Spirito di amore e ci dona la forza di offrire la nostra vita per il bene di tutti. Come Dio è passato in Egitto per servire il suo popolo liberandolo dalla schiavitù e rendendolo un popolo di servi, così Gesù questa sera passa in mezzo a noi: ci lava, ci nutre e ci manda nel mondo per servire; è la Pasqua del Signore!

PRIMA LETTURA: Es 12,1-8.11-14
Prescrizioni per la cena pasquale.


Dal libro dell’Èsodo

In quei giorni, il Signore disse a Mosè e ad Aronne in terra d’Egitto:
«Questo mese sarà per voi l’inizio dei mesi, sarà per voi il primo mese dell’anno. Parlate a tutta la comunità d’Israele e dite: “Il dieci di questo mese ciascuno si procuri un agnello per famiglia, un agnello per casa. Se la famiglia fosse troppo piccola per un agnello, si unirà al vicino, il più prossimo alla sua casa, secondo il numero delle persone; calcolerete come dovrà essere l’agnello secondo quanto ciascuno può mangiarne.
Il vostro agnello sia senza difetto, maschio, nato nell’anno; potrete sceglierlo tra le pecore o tra le capre e lo conserverete fino al quattordici di questo mese: allora tutta l’assemblea della comunità d’Israele lo immolerà al tramonto. Preso un po’ del suo sangue, lo porranno sui due stipiti e sull’architrave delle case nelle quali lo mangeranno. In quella notte ne mangeranno la carne arrostita al fuoco; la mangeranno con àzzimi e con erbe amare. Ecco in qual modo lo mangerete: con i fianchi cinti, i sandali ai piedi, il bastone in mano; lo mangerete in fretta. È la Pasqua del Signore!
In quella notte io passerò per la terra d’Egitto e colpirò ogni primogenito nella terra d’Egitto, uomo o animale; così farò giustizia di tutti gli dèi dell’Egitto. Io sono il Signore! Il sangue sulle case dove vi troverete servirà da segno in vostro favore: io vedrò il sangue e passerò oltre; non vi sarà tra voi flagello di sterminio quando io colpirò la terra d’Egitto. Questo giorno sarà per voi un memoriale; lo celebrerete come festa del Signore: di generazione in generazione lo celebrerete come un rito perenne”».

Parola di Dio



SALMO RESPONSORIALE: dal Salmo 115

Rit.  Il tuo calice, Signore, è dono di salvezza.

Che cosa renderò al Signore,
per tutti i benefici che mi ha fatto?
Alzerò il calice della salvezza
e invocherò il nome del Signore.

Agli occhi del Signore è preziosa
la morte dei suoi fedeli.
Io sono tuo servo, figlio della tua schiava:
tu hai spezzato le mie catene.

A te offrirò un sacrificio di ringraziamento
e invocherò il nome del Signore.
Adempirò i miei voti al Signore
davanti a tutto il suo popolo.

SECONDA LETTURA: 1 Cor 11,23-26
Ogni volta che mangiate di questo pane e bevete di questo calice, voi annunciate la morte del Signore.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Fratelli, io ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me».
Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è la Nuova Alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me».
Ogni volta infatti che mangiate questo pane e bevete al calice, voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga.

Parola di Dio

CANTO AL VANGELO: cfr. Gv 13,34

Gloria e lode a te, Cristo Signore!
Vi do un comandamento nuovo, dice il Signore:
come io ho amato voi,
così amatevi anche voi gli uni gli altri.
Gloria e lode a te, Cristo Signore!


VANGELO: Gv 13,1-15
Li amò sino alla fine.


Dal Vangelo secondo Giovanni

Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine.
Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugamano di cui si era cinto.
Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo». Gli disse Pietro: «Tu non mi laverai i piedi in eterno!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!». Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti». Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete puri».
Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi».

Parola del Signore



LAVANDA DEI PIEDI
G - Dopo aver consumato la Cena con i suoi, «Gesù depone le vesti della sua gloria, si cinge col “panno” dell’umanità e si fa schiavo. Lava i piedi sporchi dei discepoli e li rende così capaci di accedere al convito divino al quale Egli li invita» (Benedetto XVI, Omelia Giovedì Santo, 20 marzo 2008).
Vogliamo ripetere anche noi questo gesto che il Signore ci ha consegnato al fine di imitarlo nell’amore.

PREGHIERA DEI FEDELI
C – Fratelli e sorelle, in questa sera che apre i giorni della Pasqua, e nella quale il Signore Gesù ci consegna ancora una volta il coman­damento dell’amore, apriamo il cuore alle necessità di tutti gli uomini. Il Padre ascolti la voce dei suoi figli: dia concordia e unità alle sue Chiese, la pace al mondo, la risurrezione agli afflitti.
L - Preghiamo insieme cantando [dicendo]:
Ascolta, esaudisci, Signore!
  1. Dio di comunione, rinsalda l’unità delle tue Chiese, di tutti coloro che si dicono cristiani: togli lo scandalo delle divisioni. Noi ti preghiamo.
  2. Dio di fraternità, che ci chiami a servirti nella tua Chiesa, sostieni il Papa Francesco, i vescovi, i presbiteri, i diaconi e tutti coloro che svolgono un servizio alle loro Comunità: rendili instancabili e generosi. Noi ti preghiamo.
  3. Dio dell’amore, vuoi invitare alla tua mensa tutti i popoli sul monte della tua gloria: disarma i potenti, salvaci dalla follia della violenza, provvedi ai profughi, libera tutti dalla paura della guerra. Noi ti preghiamo.
  4. Dio, fonte di ogni dono perfetto, tu ci regali ancora uomini e donne che sanno amare: da’ saggezza a genitori ed educatori, affetto agli sposi, tenerezza ai giovani, forza agli anziani, pazienza a chi cura i malati, coraggio a chi dona la vita per gli altri, consolazione a chi soffre, speranza a chi è senza lavoro. Noi ti preghiamo.
  5. Dio hai mandato il tuo Figlio a servire e non ad essere servito: cambia il cuore di noi, che siamo qui stasera per condividere lo stesso pane e lo stesso vino: rendici fratelli capaci di portare i pesi gli uni degli altri. Noi ti preghiamo.
C – Radunati, o Signore, in comunione con tutto il tuo popolo per celebrare il solenne inizio della Pasqua, ascolta, benevolo, la nostra preghiera.
Con umiltà ti supplichiamo: purificandoli da ogni alimento di malvagità, trasforma in una stirpe nuova quanti siedono insieme alla tua cena, e per tua grazia fa’ che meritiamo in questo convito di salvezza sia il pane terreno sia il pane del cielo. Poiché tu sei la vita dei vivi, la salute dei malati, il riposo dei defunti per tutti i secoli dei secoli.  
T - Amen.



REPOSIZIONE DELLA SS. EUCARISTIA

Terminata la distribuzione, la Santissima Eucaristia rimane sull’altare.

DOPO LA COMUNIONE
C - Padre onnipotente, che nella vita terrena ci hai nutriti alla Cena del tuo Figlio, accoglici come tuoi commensali al banchetto glorioso del cielo. Per Cristo nostro Signore.   
T – Amen.

PROCESSIONE VERSO IL LUOGO DELLA REPOSIZIONE
G – L’Eucaristia viene ora portata nel luogo preparato per la reposizione dove siamo invitati a vivere un tempo di preghiera adorante e di contemplazione di fronte al dono di un Dio che per noi si dona e si fa cibo di vita eterna.
Il dono ricevuto è troppo grande: non possiamo fuggir via subito. Lasciamo che il cuore esprima la riconoscenza. La Parola proclamata, i gesti di questa Liturgia lascino un segno indelebile nella memoria di ognuno e trasformino le nostre scelte e i nostri atteggiamenti.
Adoriamo il Signore Gesù, risorto e vivo, presente in mezzo a noi!

Dopo l’orazione dopo la Comunione e la breve introduzione, il Celebrante incensa la Santissima Eucaristia; poi, indossato il velo omerale, copre la pisside, e la porta processionalmente nel luogo preparato per l’adorazione.
Intanto si canta l’inno eucaristico “Genti tutte, proclamate” (tutte le strofe!).
Nella processione si portino incenso (due turiboli), croce astile e ceri. Non si trascuri l’uso del tradizionale baldacchino [o almeno dell’ombrello], segni di adorazione verso Gesù-Eucaristia.
Deposta la Santissima Eucaristia nel tabernacolo (che non può essere nel presbiterio!!!), il Celebrante la incensa e rimane in adorazione silenziosa per un tempo adeguato. Poi, chiusa la porticina del tabernacolo, con i ministranti, rientra silenziosamente in sacrestia.




Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

The Chosen ...é sufficiente per me...posso fare molto con questo ..

Ed egli disse: «Portatemeli qui». E, dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull'erba, prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occ...