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giovedì 10 dicembre 2015

Bollettino Fides News di giovedì 10 dicembre 2015

AFRICA/CENTRAFRICA - “Il Papa ha segnato profondamente la comunità musulmana” dice l’Arcivescovo di Bangui
Bangui (Agenzia Fides) - “Il Papa è venuto come pellegrino per invitarci alla pace. Ora noi dobbiamo farci pellegrini di pace nel nostro stesso Paese” dice all’Agenzia Fides Sua Ecc. Mons. Dieudonné Nzapalainga, Arcivescovo di Bangui, capitale della Repubblica Centrafricana, spiegando il suo gesto di percorrere a piedi il quartiere musulmani PK5, dopo le tensioni dei giorni scorsi per l’esclusione della candidatura dell’ex Presidente François Bozizé alle elezioni presidenziali (vedi Fides 9/12/2015).
“Ieri ho fatto fermare l’auto e ho proseguito a piedi nel quartiere PK5 insieme ai giovani, in una carovana della pace, salutando coloro che incontravamo nel nostro passaggio. Dobbiamo far cadere il muro della paura e della diffidenza, per andare incontro all’altro, salutandolo e parlando con lui” spiega Mons. Nzapalainga.
“Ho camminato nel quartiere come pellegrino di pace, invitando gli uni e gli altri ad accogliersi e a perdonarsi e a ricostruire il Paese sulla base della riconciliazione, che possiamo tradurre nel termine della Misericordia che Papa Francesco è venuto a proporci”.
A proposito della visita che il Santo Padre ha effettuato nel Paese, Mons. Nzapalainga afferma che “sono per primi i musulmani a dire ‘il Papa è venuto, vogliamo la pace, non vogliamo più la guerra’. Il Papa ha segnato profondamente la comunità musulmana. È significativo che i giovani musulmani del quartiere PK5 abbiano deposto le armi per parlare con i loro fratelli cristiani”. “Lo spirito che ci ha donato il Papa continua dunque a soffiare sul Paese” conclude Mons. Nzapalainga. (L.M.) (Agenzia Fides 10/12/2015)
AFRICA/SUD SUDAN - La città di Yambio vittima degli ultimi combattimenti tra esercito e una milizia locale
Juba (Agenzia Fides) – Yambio, la capitale dello Stato dell’Equatoria occidentale, nel Sud Sudan è una “città fantasma” dopo la fuga degli abitanti a causa dei violenti scontri tra l’esercito fedele al Presidente Salva Kiir e una milizia locale. Lo ha denunciato il deputato Festo Kumba. Secondo quanto riporta il Catholic Radio Network, parte della popolazione è sfollata nella vicina Repubblica Democratica del Congo.
Continuano dunque i combattimenti in alcune aree del Sud Sudan, nonostante gli accordi di pace firmati ad agosto tra il governo di Juba e l’ex Vice Presidente, Riek Machar, per mettere fine alla guerra civile scoppiata nel dicembre 2013, che ha interessato soprattutto gli Stati settentrionali (Unity e Alto Nilo) e quello orientale di Jonglei. Gli scontri degli ultimi mesi sono invece concentrati negli Stati meridionali e interessano alcune milizie locali. (LM.) (Agenzia Fides 10/12/2015)
ASIA/PAKISTAN - Minacce alle chiese per Natale: i cristiani rispondono con la preghiera
Lahore (Agenzia Fides) - I cristiani e le chiese a Youhanabad, quartiere della città di Lahore, uno dei più grandi insediamenti cristiani nella provincia del Punjab, hanno ricevuto minacce di attacchi terroristici per il Natale. Come appreso da Fides, diverse chiese hanno segnalato tali minacce alle autorità interessate, chiedendo di aumentare le misure di sicurezza.
Dopo gli attentati suicidi del marzo scorso, quando due kamikaze si sono fatti esplodere davanti a due chiese a Youhanabad, una cattolica e una protestante, i residenti vivono nella paura costante e i recenti messaggi hanno generato una nuova ondata di panico. Nusrat Bibi, insegnante di Youhanabad, nota che “quest'anno, paura e incertezza regnano per le strade di Youhanabad, nessuno si sente al sicuro. Difficilmente ci saranno le consuete bancarelle e decorazioni natalizie. Ci si sente come se qualcuno avesse rubato la nostra felicità”.
Anche se la presenza della polizia è aumentata, le Chiese si sono dotate di un proprio corpo di vigilanza. Ma “un'arma speciale è la preghiera”, nota l'Ong cristiana pakistana “Life For All” (LFA), invitando la società civile a partecipare a una campagna di “preghiera per la pace” in vista del Natale. Xavier Williams, il presidente LFA, nota a Fides. “Da anni il Pakistan si batte contro il terrorismo che ha colpito strade, piazze, scuole, moschee e chiese. Noi continueremo a pregare incessantemente Dio per il dono della pace, invocando la forza per superare momenti difficili come questo. Il terrorismo è una sfida che ci riguarda tutti. Il Natale è un messaggio di gioia, di speranza e di vittoria sulla morte”. (XP-PA) (Agenzia Fides 10/12/2015)
ASIA/GIORDANIA - Apre ad Amman il “ristorante della misericordia” per i poveri
Amman (Agenzia Fides) - Aprirà le porte mercoledì 23 dicembre, e da quel giorno offrirà cinquecento pasti caldi a chi ne ha bisogno, tutto l'anno, dalle 14 alle 16, sette giorni su sette. E' il “ristorante della misericordia” di Amman, sostenuto e gestito dalla Chiesa locale in collaborazione con Caritas Jordan, All'inaugurazione, oltre all'Arcivescovo Maroun Laham, Vicario per la Giordania del Patriarcato latino di Gerusalemme, sarà presente anche il sindaco di Amman, a conferma dell'interesse riservato dalle istituzioni pubbliche a questa importante iniziativa ecclesiale. “La mensa” riferisce all'Agenzia Fides Wael Suleiman, presidente di Caritas Jordan “sarà situata nella vecchia sede dismessa della tipografia cattolica, nella zona di Jabal Luweibdeh, vicino alla parrocchia cattolica latina dedicata all'Annunziata. Ci tenevamo a fare in modo di essere vicino a una parrocchia, per mostrare che anche questa iniziativa fa parte del cammino che tutta la Chiesa è chiamat a a intraprendere nell'Anno Santo della Misericordia, come ci è stato suggerito da Papa Francesco. E anche per testimoniare che la Chiesa, quando è docile strumento della misericordia di Dio, abbraccia tutti, a partire dai poveri, senza fare distinzioni, Sappiamo già che la stragrande maggioranza di quelli che verranno a prendere i nostri pasti saranno musulmani”.
A giudizio di Wael Suleiman, un piccolo “miracolo della carità” ha già segnato la vicenda del “Ristorante della misericordia”. Ancor prima della sua inaugurazione: “è bastato diffondere la notizia della prossima apertura della mensa, attraverso il sito arabo abouna.org” riferisce all'Agenzia Fides il presidente di Caritas Jordan “e sono arrivati al sito duemila commenti commossi e entusiasti, con tantissimi che si dichiarano pronti a sostenere l'iniziativa in forme molto concrete, fornendo cibo e impegnandosi a dare il proprio tempo come volontari alla preparazione e alla distribuzione dei pasti”. (GV) (Agenzia Fides 10/12/2015).
ASIA/SIRIA - Rilasciati dai jihadisti altri 25 ostaggi cristiani della valle del Khabur
Hassakè (Agenzia Fides) – I jihadisti affiliati al sedicente Stato Islamico (Daesh) hanno rilasciato nella giornata di mercoledì 9 dicembre altri 25 cristiani assiri, che facevano parte del consistente gruppo di ostaggi da essi catturati lo scorso 23 febbraio, quando le milizie jihadiste avevano scatenato un'offensiva contro i villaggi a maggioranza cristiana assira sparsi lungo la valle del fiume Khabur, nella provincia siriana nord-orientale di Hassakè. Secondo quanto viene riferito da fonti locali, e rilanciato dall'Assyrian International News Agengy (Aina), il gruppo di ostaggi liberati comprende uomini, ragazzi e due bambini sotto i dieci anni, che dopo essere stati liberati hanno raggiunto – tutti in discrete condizioni di salute – la cittadina di Tel Tamar.
I cristiani assiri della valle del Khabur presi in ostaggio dai jihadisti a febbraio erano più di 250. Da allora si sono succeduti diversi rilasci di gruppi di prigionieri. L'ultima volta, lo scorso 24 novembre, erano stati 10 i cristiani assiri del Khabur rilasciati dal Daesh. Al momento, gli ostaggi di quel gruppo che rimangono ancora nelle mani dei jihadisti dello Stato Islamico sono più o meno 130. All'inizio di ottobre, sui siti jihadisti era stato diffuso il video dell'esecuzione di tre cristiani assiri della valle del Khabur (vedi Fides 8/10/2015). Il filmato, girato secondo i macabri rituali scenici seguiti anche in altri casi analoghi dalla propaganda jihadista, avvertiva che le esecuzioni degli altri ostaggi sarebbero continuate fino a quando non fosse stata versata la somma richiesta come riscatto per la loro liberazione. (GV) (Agenzia Fides 10/12/2015).
ASIA/THAILANDIA - I parrocchiani di San Marco ogni domenica tra gli abbandonati, i poveri, gli anziani
Bangkok (Agenzia Fides) - Come ogni anno, in vista del Natale, padre Adriano Pelosin, missionario del Pime impegnato da tanti anni in Thailandia, condivide con l’Agenzia Fides alcune delle esperienze del suo Paese adottivo. Nel suo messaggio scrive: “vi do qualche notizia della parrocchia di San Marco dove sono parroco da due anni e mezzo. Dopo tante difficoltà lo Spirito Santo ha creato una piccola comunità di una ventina di parrocchiani che ogni domenica alle tre del pomeriggio si radunano a leggere il Vangelo del giorno, lo commentano e poi verso le quattro fino alle sei vanno in quei quartieri della città di Pathumthani dove abitano le persone più abbandonate: anziani, orfani, alcolizzati, drogati, paralizzati ecc. Vanno con gioia e tornano con più gioia ancora. Quelli che andiamo a visitare sono tutti Buddhisti. Nel mese di dicembre, ogni sabato e domenica sera, in due gruppi andiamo a visitare tutte le famiglie cattoliche della parrocchia: circa 50. Portiamo la s tatua di Gesù Bambino, leggiamo le letture bibliche dell’Avvento, preghiamo insieme, e ci facciamo gli auguri di Natale. Questa è una tradizione molto sentita in tutte le parrocchie della Thailandia. Quest’anno ci sono 16 adulti che si stanno preparando a ricevere il battesimo nella Pasqua del 2016. Tra questi un dottore in legge, due cambogiani e alcune donne analfabete. Cinque parrocchiani seguono i catecumeni in tutto il percorso di preparazione. Le attività per i bambini e per gli anziani semiabbandonati continuano a Wat Sake, Lat Lum Keo, Soi Som Prasong e Ko Ping come continuiamo a visitare i prigionieri di queste nostre comunità”, racconta il missionario.
Non sono mancate le difficoltà, tuttavia proprio queste “mi hanno insegnato l’umiltà e la fiducia in Dio” conclude padre Pelosin, mentre i momenti di gioia “mi hanno fatto aprire il cuore alla gratitudine e alla sorpresa”. (AP/AP) (Agenzia Fides 10/12/2015)
AMERICA/PERU’ - Perù ed Ecuador si accordano per regolarizzare la situazione degli immigrati irregolari
Lima (Agenzia Fides) – L'ambasciatore dell'Ecuador a Lima, Jorge Sandoval, ha informato che il Perù e l’Ecuador stanno completando la negoziazione di un nuovo statuto per regolarizzare la situazione dei cittadini immigrati in entrambi i paesi, nell’ambito del "Gabinete binacional”, la commissione composta da parlamentari di entrambi i paesi chiamata a deliberare su determinati argomenti.
Con questo nuovo statuto, ha detto l’ambasciatore alla stampa peruviana, i cittadini immigrati in entrambi i paesi potranno regolarizzare la loro posizione, sia chi ha il visto scaduto che quelli che sono entrati irregolarmente; si prevede inoltre l'esenzione dalle multe, sulla base di una legislazione comune.
Sandoval considera importanti questi sviluppi, dal punto di vista dell'Ecuador, che ha sempre promosso la libera circolazione delle merci e dei capitali, trascurando però gli esseri umani. Inoltre il nuovo statuto contribuirà alla realizzazione del concetto di “cittadinanza sudamericana” al di là dei singoli paesi. L'ambasciatore dell'Ecuador ha anche sottolineato che il “Gabinete binacional” appare come “un meccanismo senza precedenti, se si considera che siamo stati separati nella storia recente”. (CE) (Agenzia Fides, 10/12/2015)
AMERICA/PERU’ - Un programma alimentare per aiutare i bambini ashaninka che soffrono di denutrizione
Lima (Agenzia Fides) - Le incursioni e gli assalti effettuati tra il 1980 e il 2000, ad opera di commercianti del legno, minatori e membri di Sendero Luminoso, non solo hanno ridotto le terre del gruppo etnico degli ashaninka che vive nella foresta del Perù, ma hanno portato anche tanta denutrizione tra i 97 mila abitanti. I più colpiti sono i bambini. Secondo le stime della Central Asháninka del fiume Ene, l’organizzazione indigena più importante della zona, l’80% dei bambini con meno di 5 anni di età ne soffre. Lo Stato cerca di aiutare questa popolazione, storicamente conosciuta per essere fieramente indipendente, e dal 2013 ha messo a disposizione il programma alimentare Qali Warma per 3200 studenti di 54 comunità native che vivono lungo il fiume Ene. Da quel momento gli scolari della zona hanno assaggiato per la prima volta latte di mucca e quinoa. Hanno iniziato a mangiare anche le acciughe, molto nutrienti e che abbondano nel Pacifico ma ogni anno vengono brucia te a tonnellate e la farina viene esportata in Cina come alimento per animali.
(AP) (10/12/2015 Agenzia Fides)
AMERICA/BOLIVIA - E’ morto il Card. Terrazas, promotore di solidarietà e convivenza pacifica in tempi difficili
Santa Cruz (Agenzia Fides) – Il Cardinale boliviano Julio Terrazas, è morto ieri, 9 dicembre, alle ore 19,15. Lo comunica l'Arcivescovo di Santa Cruz, Sua Ecc. Mons. Sergio Gualberti, in una nota inviata a Fides: "Proprio un giorno dopo l'Immacolata Concezione, nella festa della nostra Patrona, Mamma di Cotoca, nel giorno in cui Papa Francesco ha inaugurato il Giubileo della Misericordia, è stato accolto per andare alla casa del Padre misericordioso, il nostro Pastore, amico e fedele discepolo missionario del Signore, il Cardinale Julio Terrazas".
Il Cardiale Terrazas era nato a Vallegrande, nella provincia orientale di Santa Cruz, il 7 marzo 1936. Missionario della Congregazione del Santissimo Redentore (CSSR) era stato ordinato sacerdote nel luglio del 1962. Aveva studiato teologia e filosofia all’Istituto Sant’Alfonso dei padri Redentoristi a Cordoba, in Argentina, quindi aveva conseguito la laurea in Pastorale sociale in Francia. E’ stato Vescovo e Arcivescovo nelle città di Oruro, La Paz e Santa Cruz. Il 21 febbraio 2001 Papa Giovanni Paolo II lo ha nominato Cardinale Primate. E’ stato Presidente della Conferenza Episcopale della Bolivia dal 1985 al 2012.
Ha partecipato al Conclave che ha eletto Papa il Card. Jorge Bergoglio. Al momento di lasciare la guida dell’Arcidiocesi per limiti di età, Papa Francesco gli inviò una sua lettera in cui lo chiamava “Caro Fratello” ringraziandolo “per il generoso e competente impegno nel ministero episcopale, che ha dato splendidi frutti per il bene del santo popolo di Dio e anche per accrescere la solidarietà e la convivenza pacifica in questo paese, anche in tempi difficili”
(vedi Fides 28/05/2013).
(CE) (Agenzia Fides, 10/12/2015)
AMERICA/ECUADOR - A 200 anni dalla morte del Vescovo José Cuero y Caicedo, Quito chiede i suoi resti mortali
Quito (Agenzia Fides) – Oggi, 10 dicembre 2015, l’Ecuador commemora i 200 anni dalla morte del Vescovo di Quito, Mons. José Cuero y Caicedo, che guidò la diocesi dal 1801 al 1815, fu inoltre Vice presidente del Consiglio Sovrano di Quito nel 1810 e Presidente dello “Stato di Quito” tra il 1811 e il 1812. Nato a Cali, allora territorio dell’Ecuador soggetto alla dominazione spagnola, nel 1735, morì a Lima (Perù) nel 1815, dove era stato esiliato.
Le sue spoglie riposano nell’Hospital Real de San Andres a Lima, per cui il sindaco di Quito si augura che per questo anniversario si riesca a realizzare il desiderio di traslare i resti mortali del Vescovo nella Cattedrale della capitale dell'Ecuador, accanto ad altre persone illustri: il colonnello Carlos Montufar ed il Mariscal Antonio José de Sucre.
Oltre a guidare la diocesi di Quito, Mons. José Cuero y Caicedo ricoprì anche importanti cariche pubbliche assecondando il desiderio di indipendenza del paese. Quando gli spagnoli entrarono a Quito l’8 novembre 1812 per ristabilire l'ordine, molti furono costretti alla fuga, compreso il Vescovo e molti religiosi e religiose, temendo la vendetta. Una volta reinsediato il potere coloniale, Mons. José Cuero y Caicedo venne privato della sua dignità episcopale, gli furono confiscati tutti i beni, e il 27 luglio 1815 fu esiliato prigioniero a Lima, dove morì povero e malato il 10 dicembre 1815. (CE) (Agenzia Fides, 10/12/2015)
OCEANIA/AUSTRALIA - I Vescovi: l’Australia sia forza promotrice dei diritti umani
Sydney (Agenzia Fides) – La Giornata Onu per i diritti umani, che si celebra il 15 dicembre, deve generare un riflessione sul rispetto dei diritti umani in Australia, soprattutto nei confronti delle popolazioni native come gli aborigeni e nei confronti degli immigrati: lo afferma una nota dell’Australian Catholic Social Council (ACSJC) , inviata all’Agenzia Fides. La nota, firmata dal Vescovo Vincent Long, Presidente dell’ACSJC, ricorda che, nei confronti degli aborigeni, “ben poco è stato fatto per colmare il divario su temi come l’aspettativa di vita, l'alfabetizzazione, l'occupazione”.
Sul versante dei richiedenti asilo, l’Australia si distingue per la “prolungata detenzione nelle strutture al largo di Manus Island e Nauru”, dove avviene “un disastro per i diritti umani”, dati i casi accertati di abusi sui minori, lo stupro, la violenza e il trattamento disumano.
Commentando il ruolo dell'Australia nella promozione dei diritti umani nella regione dell’Asia Pacifico, il Vescovo Long osserva che “vi sono molte aree in cui l'Australia può essere una forza positiva”, ricordando il sostegno per l'abolizione globale della pena di morte e per affrontare le violazioni dei diritti umani contro le donne e le ragazze.
Per questo, conclude, l’Australia può promuovere con maggiore convinzione i diritti umani nella regione e “avere una maggiore credibilità quando esercitiamo la nostra leadership in conformità con la nostra tradizione e lo status di nazione accogliente e ricca”. (PA) (Agenzia Fides 10/12/2015)

mercoledì 9 dicembre 2015

Bollettino fides News del 9 dicembre 2015

EUROPA/SPAGNA - Il Vescovo di Cadiz y Ceuta chiede a ogni parrocchia di impegnarsi in un'opera di misericordia
Cadiz (Agenzia Fides) – Ogni comunità parrocchiale o religiosa ha una sfida da affrontare nel corso dei prossimi dodici mesi. Il Vescovo della diocesi di Cadiz y Ceuta, Sua Ecc. Mons. Rafael Zornoza Boy, ha infatti chiesto ad ogni parrocchia di assumere l’impegno di realizzare un'opera specifica di carità, in occasione dell'Anno Giubilare della Misericordia aperto a Roma da Papa Francesco.
In una lettera pastorale scritta in occasione del Giubileo, pervenuta anche a Fides, Mons. Zornoza raccomanda: “Curate molto di più la carità rispetto a quanto si fa di solito, come visitare i malati, negli ospedali e in casa, la cura per gli anziani, visitarli nelle loro case, parlare con loro, accompagnarli, portarli fuori per una passeggiata, accompagnare con misericordia le donne che hanno avuto aborti, cercare di curare le loro ferite psicologiche; avere un serio impegno con le attività della Caritas parrocchiale, nei dispensari alimentari, ecc.".
La Caritas diocesana è impegnata in modo particolare con i migranti. La situazione nel sud della Spagna sta diventando molto tesa per i continui tentativi di ingresso da parte di gruppi di africani. Nel 2014 sono entrate 11.146 persone (dalla "frontiera sud"). Oltre 20.000 persone, sempre nel 2014, hanno tentato di superare la rete di Ceuta e Melilla, ma solo 2.300 ci sono riuscite (Vedi Fides 10/03/2015). La diocesi di Cadiz y Ceuta, per la sua posizione geografica che la rende porta d’ingresso al paese dal continente africano, è quella che in Spagna ha avuto il numero maggiore di migranti, con diversi problemi conseguenti.
(CE) (Agenzia Fides, 09/12/2015)
AFRICA/CENTRAFRICA - Ridimensionata la portata degli scontri a Bangui dopo la bocciatura della candidatura di Bozizé
Bangui (Agenzia Fides) - “L’atmosfera che ci ha lasciato Papa Francesco sta ridimensionando molte reazioni, che fino all’altro ieri sarebbero state violente ed ora sono più pacate. Purtroppo però alcuni media continuano a gonfiare notizie di tensioni come quelle di ieri” dicono all’Agenzia Fides fonti missionarie da Bangui, la capitale della Repubblica Centrafricana, dove forti speranze si sono accese con la visita di Papa Francesco a fine novembre. Ieri, 8 dicembre, il rigetto da parte della Corte Costituzionale della candidatura dell’ex Presidente François Bozizé alle prossime elezioni presidenziali del 27 dicembre ha provocato nuove tensioni e alcuni scontri.
“In realtà noi che viviamo dalla parte opposta dei quartieri interessati dagli scontri, non ci siamo accorti di nulla e abbiamo appreso dalla radio quello che sarebbe successo” dicono le fonti di Fides. “Questa mattina il centro della capitale era tranquillo e un portavoce del partito di Bozizé ha invitato alla calma i suoi sostenitori. Ha però aggiunto di non poter escludere il verificarsi di nuovi scontri il giorno delle elezioni. Non era una minaccia, ma una constatazione di fatto”.
“La venuta del Papa ha ridato fiducia alla gente e questo ha permesso la ripresa di alcune attività economiche. Non ci facciamo comunque illusioni, perché i gravi problemi del Centrafrica permangono, ma almeno possiamo avere uno sguardo verso il futuro” concludono le fonti di Fides. (L.M.) (Agenzia Fides 9/12/2015)
AFRICA/MALAWI - Anche la giovane Chiesa del Malawi si appresta a vivere il Giubileo della Misericordia
Lilongwe (Agenzia Fides) - “Le diocesi del Malawi si preparano a vivere il Giubileo della Misericordia con grande partecipazione” scrive all’Agenzia Fides, p. Piergiorgio Gamba, missionario monfortano. “Sabato 12 dicembre la diocesi di Mangochi aprirà la porta della Cattedrale per un anno che sarà una sfida a tutta la Chiesa di essere riconciliata con se stessa ed ecumenicamente aperta alle chiese e alle fedi presenti nel paese. Sarà un anno da raccontare e ascoltare: l'esperienza di una giovane Chiesa ormai cresciuta e pronta al dialogo al suo interno e con il mondo” commenta il missionario.
P. Gamba pensa inoltre che “la visita di Papa Francesco in Africa avrà una forte ripercussione in tutto il continente, anche se occorrerà forse del tempo per vederne i frutti, che saranno comunque abbondanti”. Il Malawi è uno dei Paesi più poveri del mondo, dove la crisi finanziaria che ha comportato forti tagli alla sanità, sta avendo conseguenze gravissime come ad esempio il ritorno della lebbra (vedi Fides 26/11/2015). (L.M.) (Agenzia Fides 9/12/2015)
AFRICA/ANGOLA - “Migliore assistenza sanitaria per la popolazione rurale del Cunene”: progetto per mamme e bambini nell’Angola più remota
Chiulo (Agenzia Fides) – Nel 40° anniversario dell’indipendenza dell’Angola, Medici con l’Africa Cuamm rinnova il proprio impegno nel Paese con il progetto per la salute materna e infantile nella provincia di Cunene: “Migliore assistenza sanitaria per la popolazione rurale del Cunene”. Lanciato a Chiulo, nel sud dell’Angola, ieri, martedì 8 dicembre 2015, il progetto a favore della salute di mamme e bambini ha come obiettivo quello di rafforzarsi presso l’ospedale e nei 3 centri sanitari dove è già in atto, per raggiungere l’intero territorio del Municipio di Ombaja e servire una popolazione di oltre 290 mila persone.
Lo ha riferito all’Agenzia Fides don Dante Carraro, Direttore del Cuamm, che si trova per l’occasione presso l’ospedale diocesano di Chiulo. Partito a marzo 2015, realizzato in collaborazione con AIF – African International Foundation, il progetto si rivolge a una popolazione che vive in un territorio di circa 12 mila chilometri quadrati, occupato per lo più da vaste aree rurali, prive di strade e collegamenti. In questo contesto l’accesso ai servizi sanitari rappresenta la priorità dell’intervento del Cuamm che, in due anni, dal 2015 al 2017, vuole contribuire a ridurre la mortalità materno infantile e il numero di bambini che muoiono sotto i 5 anni per malnutrizione o malattie tanto comuni altrove, quanto fatali (malaria, diarrea, infezioni respiratorie.
Per riuscirci, come ha spiegato il capoprogetto, il Cuamm sta lavorando per garantire assistenza tecnica, clinica e chirurgica, anche con l’aiuto di attrezzature appropriate; oltre a formare e sensibilizzare i circa 200 operatori sanitari (medici, infermieri, ostetriche) impiegati nelle comunità e in ospedale. Nel corso della giornata di lancio del programma è emerso che la pesante siccità degli ultimi mesi sta aggravando il numero dei casi di malnutrizione acuta severa. Ad aggravare il tutto è arrivata dal mese di giugno l’interruzione a livello nazionale delle forniture dei Ready to Use Foods, alimenti terapeutici indispensabili per il trattamento della malnutrizione.
“Anche in questo progetto - ha sottolineato don Dante nel corso dell’evento - è evidente l’importanza del lavorare insieme: il Cuamm non è da solo, ma condivide l’impegno con il governo provinciale, la diocesi di Ondjiva, i donatori. Da soli non si ottengono risultati, insieme sì, come dimostrano gli obiettivi raggiunti in questi mesi di lavoro”. A conclusione della mattinata, si è tenuto lo spettacolo degli attivisti comunitari del municipio di Ombadja che, secondo la tradizione, utilizzano canti e rappresentazioni teatrali come strumento di sensibilizzazione su temi complessi, quali la malnutrizione e la violenza domestica. (AP) (9/12/2015 Agenzia Fides)
ASIA/COREA DEL SUD - Il Card. Yeom: “La visita della delegazione cattolica al Nord è un punto di partenza”
Seul (Agenzia Fides) - “La visita ufficiale compiuta in Corea del Nord ha un significato importante perché questa volta la delegazione era composta da un gran numero di prelati della Corea del Sud. Prego che possa essere un punto di partenza per una maggiore comunicazione tra il Sud e il Nord”: lo dichiara all’Agenzia Fides il Card. Andrew Yeom Soo-jung, Arcivescovo di Seul e Amministratore apostolico di Pyongyang, commentando la recente visita in Corea del Nord da parte di 17 componenti di una delegazione cattolica sudcoreana, che comprendeva quattro Vescovi e 13 sacerdoti. I presenti hanno celebrato la liturgia eucaristica nella Cattedrale di Changchung a Pyongyang, con una assemblea di 70 laici cattolici nordcoreani.
“I nostri sforzi per entrare in contatto con la Corea del Nord risalgono al 2000, quando l'allora Vicario Episcopale per la Pastorale Sociale visitò la Corea del Nord. Nel 2003, i cattolici della Corea del Nord sono venuti da noi e abbiamo celebrato la Messa insieme nella cattedrale di Myeongdong, per la prima volta in 58 anni” ricorda il Cardinale, che a maggio 2014 è stato il primo Arcivescovo di Seul a visitare il complesso industriale del Kaesong, oltre confine.
Ora un passo avanti è stato sancito: dall'anno prossimo, la Chiesa cattolica sudcoreana potrà inviare in Corea del nord sacerdoti a celebrare le liturgie eucaristiche in occasione delle principali solennità del calendario liturgico cattolico. “Come l'Amministratore Apostolico di Pyongyang, credo che l'invio di sacerdoti ad amministrare i sacramenti nella diocesi di Pyongyang sia una priorità”, conferma il Cardinale a Fides.
“Abbiamo negoziato con la Corea del Nord per oltre dieci anni, nella speranza di inviare sacerdoti da Seul a occuparsi della vita religiosa dei credenti della Corea del Nord. Noi stiamo facendo del nostro meglio per raggiungere un consenso sulla questione. Spero che la recente visita possa rappresentare il punto di partenza di un nuovo accordo” conclude. (PA) (Agenzia Fides 9/12/2015)
ASIA/SIRIA - Il Patriarca maronita visita la Siria: “un segno d'amore per il popolo siriano”
Tartus (Agenzia Fides) – Il Patriarca maronita Boutros Bechara Rai ha compiuto una visita di due giorni in Siria, sostando nella città di Tartus, nella regione costiera di Lattakia. Durante la visita, iniziata domenica 6 dicembre, il Primate della Chiesa maronita ha celebrato l'ordinazione episcopale di Joseph Tobji, il nuovo Arcivescovo maronita di Aleppo. La visita in Siria – ha dichiarato ai media locali il Patriarca Rai - “è un segno d'amore e un auspicio di pace per tutto il popolo siriano”. A Tartous, il Patriarca maronita ha avuto occasione di incontrare tra gli altri anche l'Arcivescovo Mario Zenari, Nunzio apostolico in Siria, e il Patriarca greco ortodosso di Antiochia Yohanna X. In alcune dichiarazioni rilasciate a media libanesi, il Patriarca Rai ha anche riferito di aver convocato nella sede patriarcale di Bkerkè tutti i leader delle forze politiche cristiane libanesi per discutere insieme della possibile intesa sulla candidatura di Suleiman Franjieh, capo del partito Marada, alla carica di Presidente della repubblica libanese, vacante dal maggio 2014. (GV) (Agenzia Fides 9/12/2015).
ASIA/BANGLADESH - Missionari scortati, ma le opere sociali vanno avanti
Dinajpur (Agenzia Fides) – “Dopo l'attentato al missionario del PIME padre Piero Parolari, la polizia presidia le missioni di Dinajpur, e noi possiamo uscire solo con la scorta. E’ una situazione che mette a disagio, e speriamo non duri a lungo” racconta all'Agenzia Fides padre Franco Cagnasso, missionario del PIME in Bangladesh.
“Questo episodio si aggiunge ad altri del genere, forse causati dall’intento di destabilizzare il governo colpendo stranieri che vivono in Bangladesh. Fa parte di una situazione tesa e deteriorata. L’anno era iniziato con tre mesi terribili, pieni di violenza in tutto il Paese, di paura, di persone bruciate vive in autobus e camion, per aver osato sfidare l’assurdo blocco proclamato dall’opposizione" ricorda il missionario.
“Poi, gradualmente, la violenza si è placata, seguita fino a settembre da una relativa calma che ha permesso di tornare alla vita normale" anche per i missionari e i religiosi..
“Al Centro Assistenza di Rajshahi - racconta p. Cagnasso, facendo una panoramica sulle opere sociali portate avanti dal Pime - sono ricominciati a venire gli ammalati, mentre a Snehanir, la 'Casa della tenerezza', ai circa 30 ragazzi e ragazze con problemi agli arti si sono aggiunti altri 15 bambini con problemi di udito e di vista”.
Inoltre “la scuola nella baraccopoli di Dacca ha fatto grandi progressi: usando vecchi computer donati da scuole per stranieri, organizza per le ragazze di quinta elementare un corso di informatica, con risultati scolastici ottimi” osserva.
“L’ostello per ragazzi e ragazze ‘Hill Child Home’, nel sud del paese - prosegue - ha inaugurato due dormitori, femminile e maschile. Rimangono purtroppo tensioni continue fra gli aborigeni, come i ragazzi presenti, e i bengalesi, che tentano di impadronirsi delle loro terre. La situazione tesa offre alle autorità il pretesto per negare agli stranieri il permesso di entrare in quelle aree”.
Padre Cagnasso termina ora l'incarico di Superiore dei missionari del PIME in Bangladesh, svolto per quattro anni, e ritorna a svolgere servizio pastorale in una parrocchia a Dacca, dove si occuperà della formazione di un gruppo di studenti di College che mostrano interesse a diventare missionari. (PA) (Agenzia Fides 9/12/2015)
AMERICA/PARAGUAY - Due milioni di fedeli alla festa della patrona del Paraguay
Caacupé (Agenzia Fides) – Quasi due milioni di fedeli, secondo le stime della polizia, si sono riuniti tra lunedì 7 e martedì 8 dicembre, intorno alla Basilica di Nostra Signora dei Miracoli di Caacupé, Patrona del Paraguay, circa 50 chilometri ad est di Asuncion. La Messa principale della festa è stata presieduta dal Vescovo di Caacupé, Sua Ecc. Mons. Catalino Claudio Giménez Medina, alla presenza del Presidente del Paraguay, Horacio Cartes, accompagnato dai suoi collaboratori. Nell’omelia Mons. Giménez ha condannato la corruzione, la violenza armata nel nord, gli attacchi contro le donne e l'aborto.
I pellegrini sono arrivati a piedi, in ginocchio, portando croci, oppure a cavallo o sui carri con i buoi, manifestando la loro devozione alla Vergine. Quest’anno per la prima volta ha partecipato l'associazione dei ciclisti, con diverse centinaia di membri, e perfino un gruppo da Hernandarias, al confine con il Brasile, che ha compiuto un viaggio di due giorni per percorrere 300 km.
Il Vescovo di Caacupé nella sua omelia ha criticato le "chiacchiere politiche" e ha sottolineato "il ripudio del popolo per la violenza armata", riferendosi a un gruppo clandestino che ha rapito alcune persone e militari nel nord del paese (vedi Fides 2/12/2015). "Ripudiamo la violenza domestica e la violenza contro le donne, che va contro la misericordia" ha concluso il Vescovo.
(CE) (Agenzia Fides, 09/12/2015)
OCEANIA/AUSTRALIA - Hacker jihadisti dello Stato Islamico sabotano il sito web di una parrocchia siro-cattolica
Sidney (Agenzia Fides) – Il sito della chiesa siro-cattolica di Sidney intitolata a di Nostra Signora della Misericordia è stato preso di mira da sedicenti hacker legati allo Stato Islamico (Daesh), che hanno inserito nel sito video di decapitazioni e esecuzioni sommarie compiute dai tagliagole jihadisti, insieme a un proclama in cui si esalta la guerra santa contro gli infedeli “fino alla conquista di Roma”. La parrocchia è frequentata da fedeli siro-cattolici originari della Siria e dell'Iraq, e nel recente passato ha curato iniziative di accoglienza e assistenza per i rifugiati fuggiti dalle zone di guerra del Medio Oriente. L'attacco ha provocato shock e amarezza tra i fedeli della comunità parrocchiale, che comunque hanno risposto in maniera energica all'atroce intimidazione. “Qualsiasi cosa accada” si legge nella pagina facebook della parrocchia “le nostre chiese rimangono sante, e e noi rimarremo fedeli per sempre, pregando in ginocchio”. (GV) (Agenzia Fides 9/1 2/2015).
AFRICA/KENYA - Dimissioni del Vescovo di Garissa e successione
Città del Vaticano (Agenzia Fides) – Il Santo Padre Francesco, in data 8 dicembre 2015,
ha accettato la rinuncia al governo pastorale della diocesi di Garissa (Kenya), presentata da Sua Ecc. Mons. Paul Darmanin, O.F.M. Cap., in conformità al can. 401 § 1 del Codice di Diritto Canonico. Gli succede Sua Ecc. Mons. Joseph Alessandro, O.F.M. Cap., Coadiutore della medesima diocesi. (SL) (Agenzia Fides 9/12/2015)

Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

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