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sabato 16 settembre 2023

XXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A) 17 settembre 2023

 XXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)


Antifona d'ingresso

Dona pace, o Signore, a quanti in te confidano;
i tuoi profeti siano trovati degni di fede.
Ascolta la preghiera dei tuoi servi
e del tuo popolo, Israele. (Cf. Sir 36,18)

Colletta

O Dio, che ami la giustizia e ci avvolgi di perdono,
crea in noi un cuore puro a immagine del tuo Figlio,
un cuore più grande di ogni offesa,
più luminoso di ogni ombra,
per ricordare al mondo il tuo amore senza misura.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

PRIMA LETTURA (Sir 27,33-28,9)
Perdona l’offesa al tuo prossimo e per la tua preghiera ti saranno rimessi i peccati.

Dal libro del Siràcide

Rancore e ira sono cose orribili,
e il peccatore le porta dentro.
Chi si vendica subirà la vendetta del Signore,
il quale tiene sempre presenti i suoi peccati.
Perdona l’offesa al tuo prossimo
e per la tua preghiera ti saranno rimessi i peccati.
Un uomo che resta in collera verso un altro uomo,
come può chiedere la guarigione al Signore?
Lui che non ha misericordia per l’uomo suo simile,
come può supplicare per i propri peccati?
Se lui, che è soltanto carne, conserva rancore,
come può ottenere il perdono di Dio?
Chi espierà per i suoi peccati?
Ricòrdati della fine e smetti di odiare,
della dissoluzione e della morte e resta fedele ai comandamenti.
Ricorda i precetti e non odiare il prossimo,
l’alleanza dell’Altissimo e dimentica gli errori altrui.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 102)
Rit: Il Signore è buono e grande nell’amore.

Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tutti i suoi benefici.

Egli perdona tutte le tue colpe,
guarisce tutte le tue infermità,
salva dalla fossa la tua vita,
ti circonda di bontà e misericordia.

Non è in lite per sempre,
non rimane adirato in eterno.
Non ci tratta secondo i nostri peccati
e non ci ripaga secondo le nostre colpe.

Perché quanto il cielo è alto sulla terra,
così la sua misericordia è potente su quelli che lo temono;
quanto dista l’oriente dall’occidente,
così egli allontana da noi le nostre colpe.

SECONDA LETTURA (Rm 14,7-9)
Sia che viviamo, sia che moriamo, siamo del Signore.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli, nessuno di noi vive per se stesso e nessuno muore per se stesso, perché se noi viviamo, viviamo per il Signore, se noi moriamo, moriamo per il Signore.
Sia che viviamo, sia che moriamo, siamo del Signore.
Per questo infatti Cristo è morto ed è ritornato alla vita: per essere il Signore dei morti e dei vivi.

Parola di Dio

Canto al Vangelo (Gv 13,34)
Alleluia, alleluia.

Vi do un comandamento nuovo, dice il Signore:
come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.
Alleluia.

VANGELO (Mt 18,21-35)
Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette.

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Pietro si avvicinò a Gesù e gli disse: «Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?». E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette.
Per questo, il regno dei cieli è simile a un re che volle regolare i conti con i suoi servi. Aveva cominciato a regolare i conti, quando gli fu presentato un tale che gli doveva diecimila talenti. Poiché costui non era in grado di restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, i figli e quanto possedeva, e così saldasse il debito. Allora il servo, prostrato a terra, lo supplicava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa”. Il padrone ebbe compassione di quel servo, lo lasciò andare e gli condonò il debito.
Appena uscito, quel servo trovò uno dei suoi compagni, che gli doveva cento denari. Lo prese per il collo e lo soffocava, dicendo: “Restituisci quello che devi!”. Il suo compagno, prostrato a terra, lo pregava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò”. Ma egli non volle, andò e lo fece gettare in prigione, fino a che non avesse pagato il debito.
Visto quello che accadeva, i suoi compagni furono molto dispiaciuti e andarono a riferire al loro padrone tutto l’accaduto. Allora il padrone fece chiamare quell’uomo e gli disse: “Servo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito perché tu mi hai pregato. Non dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?”. Sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non avesse restituito tutto il dovuto.
Così anche il Padre mio celeste farà con voi se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratello».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli

Certi che il Signore Gesù è presente là dove i fratelli sono riuniti nel suo nome, rivolgiamo al Padre la nostra umile e fiduciosa preghiera.
Preghiamo insieme e diciamo: Proteggi la tua famiglia, Signore.

1. Per la santa Chiesa: sostenuta dalla potenza dello Spirito Santo superi ogni tentazione che le viene dal mondo e operi incessantemente a edificare il regno di Dio nella giustizia e nell’amore. Preghiamo.
2. Per i candidati al ministero presbiterale: si dispongano a lasciarsi conformare dallo Spirito a Cristo buon pastore, per il bene dell’intera umanità. Preghiamo.
3. Per gli uomini di governo e gli amministratori del bene comune: superando ogni interesse di parte promuovano la giustizia e la solidarietà. Preghiamo.
4. Per i fratelli afflitti da malattia e da ogni genere di prova: nella partecipazione al mistero della santa Croce ricevano conforto, consolazione e incoraggiamento. Preghiamo.
5. Per noi che partecipiamo a questa Eucaristia: il Signore ci conceda di fare della nostra vita un umile e generoso servizio ai fratelli. Preghiamo.

O Dio onnipotente ed eterno, tu sei il nostro unico Signore e vuoi che ti amiamo sopra ogni cosa: esaudisci le nostre preghiere e conformaci al Figlio tuo, che con te vive e regna nei secoli dei secoli

sabato 24 giugno 2023

XII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A) 24 giugno 2023

 XII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)


Grado della Celebrazione: DOMENICA

Colore liturgico: Verde

Antifona d'ingresso
Il Signore è la forza del suo popolo,
rifugio di salvezza per il suo consacrato.
Salva il tuo popolo, o Signore,
e benedici la tua eredità,
sii loro pastore e sostegno per sempre. (Cf. Sal 27,8-9)

Colletta
O Dio, che affidi alla nostra debolezza
l'annuncio profetico della tua parola,
liberaci da ogni paura,
perché non ci vergogniamo mai della nostra fede,
ma confessiamo con franchezza
il tuo nome davanti agli uomini.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

PRIMA LETTURA (Ger 20,10-13)
Ha liberato la vita del povero dalle mani dei malfattori.

Dal libro del profeta Geremìa

Sentivo la calunnia di molti:
«Terrore all’intorno!
Denunciatelo! Sì, lo denunceremo».
Tutti i miei amici aspettavano la mia caduta:
«Forse si lascerà trarre in inganno,
così noi prevarremo su di lui,
ci prenderemo la nostra vendetta».
Ma il Signore è al mio fianco come un prode valoroso,
per questo i miei persecutori vacilleranno
e non potranno prevalere;
arrossiranno perché non avranno successo,
sarà una vergogna eterna e incancellabile.
Signore degli eserciti, che provi il giusto,
che vedi il cuore e la mente,
possa io vedere la tua vendetta su di loro,
poiché a te ho affidato la mia causa!
Cantate inni al Signore,
lodate il Signore,
perché ha liberato la vita del povero
dalle mani dei malfattori.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 68)
Rit: Nella tua grande bontà rispondimi, o Dio.

Per te io sopporto l’insulto
e la vergogna mi copre la faccia;
sono diventato un estraneo ai miei fratelli,
uno straniero per i figli di mia madre.
Perché mi divora lo zelo per la tua casa,
gli insulti di chi ti insulta ricadono su di me.

Ma io rivolgo a te la mia preghiera,
Signore, nel tempo della benevolenza.
O Dio, nella tua grande bontà, rispondimi,
nella fedeltà della tua salvezza.
Rispondimi, Signore, perché buono è il tuo amore;
volgiti a me nella tua grande tenerezza.

Vedano i poveri e si rallegrino;
voi che cercate Dio, fatevi coraggio,
perché il Signore ascolta i miseri
non disprezza i suoi che sono prigionieri.
A lui cantino lode i cieli e la terra,
i mari e quanto brùlica in essi.

SECONDA LETTURA (Rm 5,12-15)
Il dono di grazia non è come la caduta.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli, come a causa di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e, con il peccato, la morte, così in tutti gli uomini si è propagata la morte, poiché tutti hanno peccato.
Fino alla Legge infatti c’era il peccato nel mondo e, anche se il peccato non può essere imputato quando manca la Legge, la morte regnò da Adamo fino a Mosè anche su quelli che non avevano peccato a somiglianza della trasgressione di Adamo, il quale è figura di colui che doveva venire.
Ma il dono di grazia non è come la caduta: se infatti per la caduta di uno solo tutti morirono, molto di più la grazia di Dio, e il dono concesso in grazia del solo uomo Gesù Cristo, si sono riversati in abbondanza su tutti.

Parola di Dio

Canto al Vangelo (Gv 15,26.27)
Alleluia, alleluia.

Lo Spirito della verità darà testimonianza di me,
dice il Signore,
e anche voi date testimonianza.
Alleluia.

VANGELO (Mt 10,26-33)
Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo.

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli:
«Non abbiate paura degli uomini, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto. Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze.
E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo.
Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri!
Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Gesù ci ha chiesto di perseverare nella fede, anche di fronte alle difficoltà della vita. Chiediamo al Padre di sostenerci perché, consapevoli dei nostri limiti, sappiamo che senza il suo aiuto non sappiamo essere coerenti con il credo che professiamo.
Preghiamo dicendo: Ascoltaci Signore.

1. Perché la Chiesa sia segno della presenza del Risorto nel mondo, e sappia annunciare a tutti gli uomini Cristo salvatore, senza paure e scoraggiamenti. Preghiamo.
2. Perché i giovani che si riconoscono cristiani sappiano testimoniare la propria fede senza arrossire, ma con la consapevolezza di chi crede di aver trovato il tesoro prezioso, il senso della propria vita. Preghiamo.
3. Per i cristiani che subiscono vessazioni e oltraggi e persecuzioni, in vari Paesi del mondo, perché le loro sofferenze per la giustizia e la fede siano semi di vita nuova e di un mondo migliore. Preghiamo.
4. Per coloro che hanno dimenticato Dio e inseguono sicurezze materiali e piaceri mondani, perché riscoprano la bellezza della fede e trovino in Cristo il significato e la pienezza della loro vita. Preghiamo.
5. Perché la nostra comunità parrocchiale non si lasci tentare dall’abitudine impolverata di una religiosità spenta, ma si lasci abitare dalla sana inquietudine che porta ad annunciare con franchezza il Vangelo. Preghiamo.

Padre buono, che vedi nel segreto dei cuori, ascolta le nostre preghiere, sia quelle che abbiamo espresso sia quelle che tu solo conosci: dacci il coraggio di una fede sincera. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.

domenica 21 giugno 2020

XII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - A 21 Giugno 2020

XII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - A
21 Giugno 2020

Affidi alla nostra debolezza l'annunzio profetico della tua parola

LITURGIA DELLA PAROLA



PRESENTAZIONE DELLA PAROLA DI DIO


G – Nella sua predicazione Gesù mette in luce la cura misericordiosa del Padre per le sue creature. Anche nelle difficoltà di ogni giorno, il credente è chiamato a confidare nel Signore che ha vinto il peccato e a testimoniare la fedeltà e l’amore di Dio.



PRIMA LETTURA: Ger 20,10-13
Ha liberato la vita del povero dalle mani dei malfattori.
 Dal libro del profeta Geremìa

Sentivo la calunnia di molti:
«Terrore all’intorno!
Denunciatelo! Sì, lo denunceremo».
Tutti i miei amici aspettavano la mia caduta:
«Forse si lascerà trarre in inganno,
così noi prevarremo su di lui,
ci prenderemo la nostra vendetta».
Ma il Signore è al mio fianco come un prode valoroso,
per questo i miei persecutori vacilleranno
e non potranno prevalere;
arrossiranno perché non avranno successo,
sarà una vergogna eterna e incancellabile.
Signore degli eserciti, che provi il giusto,
che vedi il cuore e la mente,
possa io vedere la tua vendetta su di loro,
poiché a te ho affidato la mia causa!
Cantate inni al Signore,
lodate il Signore,
perché ha liberato la vita del povero
dalle mani dei malfattori.

Parola di Dio  

SALMO RESPONSORIALE: dal Salmo 68

Rit. Nella tua grande bontà rispondimi, o Dio.

Per te io sopporto l’insulto
e la vergogna mi copre la faccia;
sono diventato un estraneo ai miei fratelli,
uno straniero per i figli di mia madre.
Perché mi divora lo zelo per la tua casa,
gli insulti di chi ti insulta ricadono su di me.

Ma io rivolgo a te la mia preghiera,
Signore, nel tempo della benevolenza.
O Dio, nella tua grande bontà, rispondimi,
nella fedeltà della tua salvezza.
Rispondimi, Signore, perché buono è il tuo amore;
volgiti a me nella tua grande tenerezza.

Vedano i poveri e si rallegrino;
voi che cercate Dio, fatevi coraggio,
perché il Signore ascolta i miseri
non disprezza i suoi che sono prigionieri.
A lui cantino lode i cieli e la terra,
i mari e quanto brùlica in essi.

SECONDA LETTURA: Rm 5,12-15
Il dono di grazia non è come la caduta.

 Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli, come a causa di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e, con il peccato, la morte, così in tutti gli uomini si è propagata la morte, poiché tutti hanno peccato.
Fino alla Legge infatti c’era il peccato nel mondo e, anche se il peccato non può essere imputato quando manca la Legge, la morte regnò da Adamo fino a Mosè anche su quelli che non avevano peccato a somiglianza della trasgressione di Adamo, il quale è figura di colui che doveva venire.
Ma il dono di grazia non è come la caduta: se infatti per la caduta di uno solo tutti morirono, molto di più la grazia di Dio, e il dono concesso in grazia del solo uomo Gesù Cristo, si sono riversati in abbondanza su tutti.

Parola di Dio  

CANTO AL VANGELO: Gv 15,26.27

Alleluia, alleluia.
Lo Spirito della verità darà testimonianza di me,
dice il Signore, e anche voi date testimonianza.
Alleluia.

VANGELO: Mt 10,26-33
Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo.

 Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli:
«Non abbiate paura degli uomini, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto. Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze.
E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo.
Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri!
Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch'io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch'io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli».

Parola del Signore  


PROFESSIONE DI FEDE

PREGHIERA DEI FEDELI
C – Fratelli e sorelle, rivolgiamo la comune preghiera a Dio, nostro Padre, perché ci renda veri discepoli e testimoni di Cristo. La nostra vita sia sempre orientata dalla fiducia nel Signore, che ci sostiene nella prova e ci libera da ogni timore.
L - Preghiamo insieme e diciamo:
Visita il tuo popolo, o Signore.
  1. Per il Papa, i vescovi e i presbiteri, perché non abbiano timore di testimoniare e di trasmettere con fedeltà la Parola di Dio, preghiamo.
  2. Per il popolo santo di Dio, perché, consapevole della propria debolezza e precarietà, si affidi con umiltà alla presenza provvidente del Padre, preghiamo.
  3. Per i responsabili della cosa pubblica perché, pur nelle difficoltà del loro compito, siano comunque espressione di un fedele servizio alla comunità, preghiamo.
  4. Per tutti i cristiani, perché non si scoraggino dinanzi alle prove che provengono dalla fedeltà al Vangelo e si impegnino con costanza nell’annunciarlo in ogni ambiente di vita, preghiamo.
  5. Per tutti noi, perché sappiamo guardare e leggere nelle vicende del mondo un segno di Dio che chiama alla conversione e al rinnovamento della vita, preghiamo.
C – O Dio, che affidi alla nostra debolezza l’annuncio profetico della tua Parola, sostienici con la forza del tuo Spirito, perché non ci vergogniamo mai della nostra fede, ma confessiamo con tutta franchezza il tuo nome davanti agli uomini, per essere riconosciuti da te nel giorno della tua venuta. Per Cristo nostro Signore.
T - Amen.



mercoledì 2 luglio 2014

“C'è un popolo che vive da anni nel lutto”

ASIA/TERRA SANTA - Rapito e ucciso un giovane palestinese. Il Patriarca Twal: basta con i sacrifici umani
Gerusalemme (Agenzia Fides) - “Non è degno di capi politici e religiosi appoggiare, alimentare, fomentare la vendetta. La vendetta chiama vendetta, il sangue chiama sangue. E i ragazzi innocenti uccisi, tutti i ragazzi uccisi, sono come vittime sacrificate sugli altari diabolici dell'odio. Preghiamo per i genitori e i familiari di tutti questi giovani sacrificati, rapiti e uccisi”. Con queste parole il Patriarca di Gerusalemme dei latini, Fouad Twal, esprime il proprio sconcerto davanti alla notizia del sedicenne palestinese Mohammad Abu Khdeir, del campo profughi di Shuffat, il cui cadavere bruciato e con segni di violenza è stato trovato questa mattina dalla polizia israeliana in una zona boscosa di Gerusalemme, dopo che la famiglia aveva denunciato il suo rapimento.
Un omicidio mirato che fa pensare a una vendetta, dopo il sequestro e l'uccisione dei tre ragazzi ebrei scomparsi il 12 giugno in Cisgiordania e trovati uccisi il 30 giugno nei pressi di Hebron. “La visita di Papa Francesco in Terra Santa e poi l'incontro di preghiera svoltosi in Vaticano”, sottolinea il Patriarca, “avevano alimentato tante felici speranze di pace. Adesso, con il sacrificio dei giovani innocenti, il ciclo della violenza in cui viviamo sembra riaffermare il suo dominio con ferocia ancora maggiore. Sembra quasi una reazione per soffocare sul nascere le speranze che si erano destate. Per questo occorre continuare a pregare, per chiedere il miracolo della pace. Riconoscendo che l'odio e il rancore fanno male a tutti. Mentre la pace e il perdono fanno bene a tutti”.
Nella serata di martedì 1° luglio, centinaia di coloni estremisti israeliani hanno attraversato il centro di Gerusalemme e si sono lanciati in una caccia all'arabo durata parecchie ore, esprimendo così la propria rabbia dopo l'uccisione dei tre ragazzi ebrei. Questa mattina, a Beit Hanina e Shuffat, decine di palestinesi si sono scontrati con la polizia israeliana dopo che si era diffusa la notizia del ritrovamento del cadavere di Mohammad Abu Khdeir. A giugno, durante le operazioni di ricerca dei tre ragazzi ebrei rapiti condotte dall'esercito israeliano, erano già stati uccisi 5 palestinesi.
“C'è un popolo che vive da anni nel lutto” dichiara all'Agenzia Fides il Patriarca Twal, “e occorre liberarsi dalla logica perversa di chi fa discriminazioni tra le vittime innocenti di una parte e dell'altra, e crede che il proprio dolore possa essere alleviato dal dolore altrui. Solo il perdono chiama il perdono”. (GV) (Agenzia Fides 2/7/2014).

Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

Tutto sull'arrivo del nuovo arcivescovo Mons. Riccardo Lamba

  LA CHIESA UDINESE ACCOGLIE IL NUOVO ARCIVESCOVO MONS. RICCARDO LAMBA Un momento storico, di grande solennità e festa, sarà celebrato domen...