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mercoledì 20 dicembre 2023

Agenzia Fides 19 dicembre 2023

 

ASIA/CINA - L’Archivio storico di Propaganda Fide presentato per la prima volta a professori e studenti della Repubblica popolare cinese
 
Shanghai (Agenzia Fides) – Sono più di cento i professori, i ricercatori e gli studenti della Repubblica popolare cinese che hanno preso parte a un’inedita Conferenza seminariale sull’Archivio Storico di Propaganda Fide tenuta in lingua inglese da don Flavio Belluomini, da due anni Archivista del Dicastero per l’Evangelizzazione. La Conferenza, svoltasi on line sabato 16 dicembre, faceva parte delle iniziative organizzate dal Dipartimento di Storia della Università Normale della Cina Orientale (East China Normal University, ECNU), con sede a Shanghai. A introdurre il relatore e a moderare il vivace dibattito seguito all’esposizione è stato il Professor Zhang Rui, del Dipartimento di Storia della ECNU.
Durante la Conferenza don Belluomini, ricorrendo all’ausilio di più di 30 “slide”, ha dapprima esposto brevemente la storia degli inizi di Propaganda Fide, la Congregazione istituita nel 1622 per «diffondere la fede cattolica nel mondo». La Congregazione - ha ricordato tra l’altro l’Archivista del Dicastero per l’Evangelizzazione - fu fondata il 6 gennaio, nel giorno in cui la Chiesa celebra la festa dell’Epifania, la “manifestazione” di Cristo ai re Magi, che avevano seguito la stella che si muoveva nel Cielo e «alla fine incontrarono il Signore». Una scelta simbolica, per sottolineare che «il compito della nuova Congregazione» era quello di richiamare i popoli di tutto il mondo «a avvicinarsi a Gesù Cristo», e a «divenire il suo gregge».





La Congregazione “de Propaganda Fide” - ha ricordato don Belluomini - per gestire le missioni ed accrescere l’attività missionaria doveva «conoscere il mondo». Una conoscenza resa fin da allora possibile soprattutto grazie alla lettura delle lettere e dei rapporti che giungevano dalle terre di missione.
I missionari mandavano a Roma lettere, mappe, immagini, resoconti. Sottoponevano alla Congregazione e alla Sede apostolica anche i loro “dubia” su come annunciare il Vangelo tenendo conto dei diversi contesti e delle diverse culture in cui si trovavano ad operare. Per questo l’Archivio Storico di Propaganda Fide rappresenta «una miniera di notizie che non riguarda solo la storia della Chiesa», ma anche i luoghi del mondo con cui la Congregazione entrava in contatto. Infatti i missionari, nelle loro lettere, trasmettevano informazioni anche «sulle usanze dei luoghi, sul tipo di scrittura e di cultura, sul clima, su cibo, sulle piante e sugli animali».
Don Belluomini ha anche illustrato i grafici che esponevano in sintesi il prospetto delle serie archivistiche raccolte nell’Archivio storico di Propaganda Fide, facendo osservare i legami che intercorrono tra di esse.
Alla esposizione dell’Archivista è seguito un dibattito vivace, con domande e interventi concentrati soprattutto sulla nota Controversia sui Riti Cinesi. Alcuni professori cinesi hanno espresso il desiderio di continuare e approfondire la collaborazione con l’Archivio di Propaganda, accedendo ai materiali di interesse storico che riguardano la Cina e la missione della Chiesa in Cina.
A giudizio degli accademici cinesi, il materiale dell’Archivio storico di Propaganda può offrire spunti nuovi e nuove prospettive storiografiche anche riguardo a questioni storiche finora studiate solo grazie a archivi degli Ordini religiosi. (GV) (Agenzia Fides 19/12/2023)
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ASIA/BARHAIN - “Se confidiamo in Dio, Lui ci benedirà più di quanto meritiamo”: una giovane filippina racconta la vita della comunità cattolica bahrenita
 
Awali (Agenzia Fides) – Grace Omit è una dei tantissimi giovani che hanno preso parte alla Giornata Nazionale della Gioventù, celebrata venerdì 8 dicembre 2023 nella Cattedrale di Awali, durante la quale alcuni di loro hanno condiviso con la comunità cattolica barhenita l’esperienza della Giornata Mondiale della Gioventù, celebrata a Lisbona dal 1 al 6 Agosto 2023 (vedi Fides 25/07/2023).

“Dio è sempre al primo posto nella mia vita. Ed è perché amo Dio che amo servire la comunità, aiutare e servire gli altri, soprattutto i meno fortunati", racconta la giovane in una conversazione con l’Agenzia Fides. "Confido in Dio in tutte le stagioni della mia vita. E ho sempre fiducia in Lui. Da ogni decisione che ho preso ho capito che era la volontà di Dio. Cerco la Sua direzione, e sono felice di vivere con fede. Se mettiamo sempre Dio al primo posto, Lui ci benedirà più di quanto meritiamo.”

Nata e cresciuta a Inabanga, Bohol, nelle Filippine, Grace è arrivata in Bahrein nel 2018, dove lavora da più di 5 anni come amministratore internazionale senior e coordinatore della Engineering Construction Industry Training Board (ECITB). “Sono cresciuta in una famiglia semplice, ordinaria e pacifica. Non abbiamo mai avuto problemi per la pratica della nostra fede. Mia madre è da sempre serva devota di Cristo. Ci ha insegnato ad amare Dio, a essere oranti e a servire Lui e la comunità. Siamo cresciuti osservando le sue attività con la Legion of Mary. Da lei abbiamo imparato a conoscere le virtù della Mamma di Gesù come nostro modello di donna, moglie e madre. I miei genitori ci hanno insegnato a pregare e a mettere sempre Dio al centro della nostra vita ovunque essa vita ci porti.”

“Nelle Filippine - prosegue - ero presidente dell'Azione Cattolica Studentesca che si impegna ad evangelizzare se stessi prima di evangelizzare gli altri. Le formazione spirituale che ho sperimentato ha plasmato il mio carattere, la mia visione e la mia prospettiva nella vita. Dopo la laurea mi sono iscritta al corso di formazione della Singles for Christ (SFC), un ministero che offre supporto a uomini e donne single che si trovano ad un bivio nella scelta tra vocazione al matrimonio, alla consacrazione o alla vocazione religiosa".

“La comunità cattolica barhenita - prosegue Grace - mi aiuta a conoscere sempre meglio ciò che voglio veramente e quale sia la mia vocazione. Sono cresciuta osservando mia madre servire in chiesa e nella comunità. E ovunque andrò avrò sempre la passione di servire Dio anche nel modo più semplice". In Bahrain, Grace fa parte del gruppo ristretto della comunità filippina, e partecipa alle opere della SFC, e della Legione di Maria, a quelle del Coro Himnos, e dei Lettori inglesi e filippini. "Trovo gioia e pace in tutto ciò che faccio, e l’ho trovata soprattutto vivendo la mia vita con Dio”.

Confermando la totale devozione al Signore sua e della sua famiglia, Grace racconta anche di quando al padre deceduto venne diagnosticata una malattia terminale. “Dio ci ha benedetti e ci ha accompagnato nei momenti più difficili. Il nostro Padre sa cosa è meglio per noi. Le sue vie non sono le nostre. Non siamo mai soli. Quindi quando non capisci, quando non vedi il Suo piano, confida nel suo cuore. E io vivo la mia fede confidando nel Suo cuore”.

La giovane si è laureata al BIT International College. Ha conseguito un master in gestione aziendale internazionale presso la Swiss Business School in Svizzera e ora sta studiando un master di perfezionamento presso l'Ascensia Business School a Parigi, in Francia, occupandosi della gestione del petrolio e del gas.

In Bahrain, pur essendo un Paese a maggioranza islamica, tutte le comunità di fede possono essere praticate liberamente. Nella nazione vivono immigrati arrivati dall’India, dalle Filippine o dal Pakistan, e sono circa 80 mila quelli che nella Chiesa cattolica trovano un porto accogliente. (AP) (Agenzia Fides 19/12/2023)
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ASIA/MYANMAR - Il Vescovo tra i profughi, nel mezzo della guerra: "Come agnelli in mezzo ai lupi, siamo affidati a Gesù, Buon Pastore"
 
Loikaw (Agenzia Fides) - Sono parole accorate e commosse, parole dense di fede e fonte di consolazione, quelle che il Vescovo Celso Ba Shwe, Pastore della diocesi di Loikaw, nello stato birmano di Kayah, nel Myanmar centrosettentrionale, rivolge in vista del Natale alla comunità dei suoi fedeli. Come confermato all'Agenzia Fides, il complesso della cattedrale di Cristo Re e l'annesso Centro Pastorale diocesano di Loikaw restano occupati  dall'esercito birmano che li usa come campo base militare. Il Vescovo, i sacerdoti e i suoi collaboratori , scacciati dalla loro residenza abituale (vedi Fides 28/11/2023),  si trovano a vivere da sfollati, a volte soggiornando in parrocchie per ora risparmiate dal conflitto, a volte in centri sanitari e case religiose, a volte fermandosi nelle tende o in alloggi di fortuna tra i fedeli dispersi nei boschi. Quello che si apprestano a vivere, sarà per loro un Natale da profughi, nella precarietà e del disagio.
Il Vescovo tratteggia una situazione drammatica: "Siamo nel bel mezzo di un conflitto armato in cui, di fronte alla distruzione e al caos politico, tutti noi siamo fuori dalle rispettive parrocchie. Abbiamo dovuto abbandonare la Cattedrale e lasciare praticamente tutto nel nostro Centro Pastorale diocesano. La situazione nel territorio della diocesi, interessato dagli scontri, è molto pericolosa, la maggior parte delle parrocchie sono state abbandonate e sono svuotate . Questo fa nascere la domanda se le chiese funzionino e se la diocesi di Loikaw ancora esista". L'occupazione della cattedrale, cuore e simbolo della comunità diocesana,  potrebbe infatti portare scoramento e disperazione all'interno della comunità ma, proprio in questo frangente, con un messaggio rivolto ai fedeli nella lettera pastorale in occasione del Natale, il Vescovo  intende rincuorare il Popolo di Dio e riaffermare la speranza, fondata sulla  Provvidenza di Dio Padre: "Voglio ricordare che una diocesi è una porzione del popolo di Dio affidata a un Vescovo, con la cooperazione de presbiterio. Non è solo un'area geografica, è una comunità, in unione col presbiterio,  attorno al Vescovo. La  dinamica principale della comunità è la proclamazione del Vangelo e la celebrazione dell'Eucarestia. Nel nostro caso, pur nella sofferenza, la Chiesa fondata da Cristo è viva e presente. E' importante restare tutti uniti, vivendo in comunione spirituale solidale nella comunità che, stretta attorno al Vangelo e all'Eucarestia, attraversa questo deserto. Sappiamo che Cristo, Buon Pastore, si prende cura del suo gregge, per cui ha dato la vita".
Sacerdoti, religiosi, catechisti stanno dando prova di fede e di coraggio in mezzo alla tribolazione: "Ringrazio voi sacerdoti perchè siete vicini al Pastore e al popolo, per la vostra generosa cooperazione pastorale. Grazie ai religiosi, uomini e donne, e a tutti i fedeli, autentici discepoli di Cristo, per la vostra adesione al Vangelo e la costante celebrazione dell'Eucarestia".
Mons Celso Ba Shwe invita tutti fedeli a "fare la volontà di Dio", nel "qui e ora",  fidandosi di Lui: "Mentre viviamo questa esperienza così angosciante, possiamo chiederci se Dio non abbia una strada migliore per noi. Ma possiamo essere sicuri che questa è la Sua volontà per noi in questo momento, ed è la via migliore per renderci gloriosi nel proclamare e testimoniare la Sua potenza".
L'immagine richiamata dal Vescovo è quella evangelica in cui Gesù dice: "Coraggio, vi mando come agnelli in mezzo ai lupi" (Mt 10,16) e si presenta come "Buon Pastore". "Non dobbiamo dubitare delle sue parole: come promesso a san Paolo, Gesù dice: 'Vi basta la mia grazia, la mia forza si rivela nella debolezza'. Abbiamo tutte le ragioni per avere fede in Lui, che non smetterà di fare il bene per noi,  perchè 'Il Signore è il Buon Pastore, non manco di nulla' (Sal 23)".
Citando una delle Omelie di san Giovanni Crisostomo, mons. Ba Shwe ricorda: "Finché saremo agnelli, vinceremo e, anche se saremo circondati da numerosi lupi, riusciremo a superarli. Ma se diventeremo lupi, saremo sconfitti, perché saremo privi dell’aiuto del pastore. Egli non pasce lupi, ma agnelli. Per questo se ne andrà e ti lascerà solo, perché gli impedisci di manifestare la sua potenza". In questa situazione, allora, prosegue, "facciamo il possibile per comportarci come buoni agnelli, preoccuparci gli uni degli altri, incoraggiamoci a vicenda, per mostrare amore e fare il bene".
La lettera si conclude  affidando la comunità diocesana nelle mani della Beata Vergine Maria e di san Giuseppe che, "nella notte oscura di Betlemme, adorarono con tutto l'amore e si occuparono di proteggere il Dio Bambino, che è il Dio fatto uomo e il Principe della pace": "Vi proteggano la Madre Maia e san Giuseppe da tutti i pericoli del male e della guerra; possiate trovare la pace che il Signore dona il giorno di Natale", si legge.
Nello stato Kayah, il più piccolo del Myanmar, prevalentemente collinare e montuoso, abitato soprattutto dalle popolazioni di etnia karenni, la popolazione totale è di circa 300.000 abitanti e qui si trova la diocesi di Loikaw, che conta circa 93mila fedeli cattolici. Nella diocesi sono state colpite 21 parrocchie su 41 e molte altre sono interessate dal conflitto. Molti sacerdoti e religiosi hanno seguito la popolazione dei fedeli, in fuga dalle città verso le campagne o le montagne, e vivono accanto a loro da sfollati, condividendone la sorte e continuando a celebrare i Sacramenti in luoghi di fortuna.
(PA) (Agenzia Fides 19/12/2023) 

lunedì 18 settembre 2023

Agenzia Fides 18 settembre 2023

 

AFRICA/MAROCCO - Mentre si continua a scavare tra le macerie del sisma inizia l’anno scolastico
 
Marrakech (Agenzia Fides) - A dieci giorni dal sisma che ha devastato la provincia di Al Haouz, a sud ovest di Marrakech, nelle zone montagnose ci sono villaggi che sono stati rasi completamente al suolo e i sopravvissuti che hanno perso tutto vivono all’aperto in attesa dell’arrivo dei soccorsi.
In una testimonianza condivisa con l’Agenzia Fides, il francescano fra Manuel Corullon parroco della parrocchia dei Santi Martiri di Marrakech, ha raccontato che insieme alla piccola comunità cristiana, continua a prestare soccorso nelle zone colpite, portando generi di prima necessità, allestendo tende da campo e intervenendo come possibile dove serve tutto. Fortunatamente la casa parrocchiale e la Chiesa dei Santi Martiri non hanno subito danni. “Dopo una settimana d’intenso lavoro siamo arrivati a fare una raccolta dei fondi e di beni materiali da portare nei villaggi di montagna” ha dichiarato fra Manuel. “In questo momento cominciamo una seconda fase d’azione: sanitaria, scolarizzazione dei bambini, alloggio d’urgenza, progetti di ricupero dei villaggi.”
Tuttavia, nella devastazione e nella tragedia, la popolazione cerca di andare avanti. Per oggi, 18 settembre, è previsto l’inizio dell’anno scolastico in tutte le zone interessate dal sisma.
Continuano le operazioni di soccorso e ricerca, secondo le statistiche ufficiali i morti sono tremila e i feriti 6125. Gli ultimi salvati risalgono a sabato, 16 settembre, individuati grazie all’uso di droni con videocamere in una zona di montagna interessata da una frana.
Fonti locali riferiscono che, negli ultimi giorni da sotto le macerie, vengono riportati fuori soltanto cadaveri. In alcuni villaggi di montagna, i soccorsi sono arrivati soltanto due giorni fa, dopo la riapertura delle strade devastate. Secondo i medici dell’ospedale di Taroudant, a sud di Marrakesh, arrivano ogni giorno 130 feriti dalle zone montagnose terremotate. Il ministero dell’interno ha riferito di 50 mila case completamente crollate e altrettante danneggiate.
(AP) (Agenzia Fides 18/9/2023)

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AFRICA/CONGO - “Sono notizie false quelle del presunto golpe” confermano fonti di Fides
 
Brazzaville (Agenzia Fides) – “Sono notizie prive di fondamento”. Così fonti locali sentite dall’Agenzia Fides a Brazzaville, capitale della Repubblica del Congo, smentiscono le voci di un presunto golpe militare che avrebbe destituito il Presidente Denis Sassou-Nguesso
Questi si trova a New York per partecipare all’Assemblea Generale dell’ONU che come ogni anno si tiene a metà settembre.
La notizia del presunto golpe è stata diffusa da alcuni canali Telegram (forse filo russi) secondo i quali reparti dell’esercito e della Guardia Presidenziale avrebbero approfittato dell’assenza del Presidente per prendere il potere.
"Informazioni di fantasia suggeriscono che a Brazaville si stanno verificando fatti gravi", ha detto il ministro delle Comunicazioni e dei Media e portavoce del governo, Thierry Moungalla, sul suo account su X (ex Twitter). "Il Governo smentisce questa notizia come falsa. Rassicuriamo l'opinione pubblica sulla tranquillità che regna e invitiamo le persone a svolgere le proprie attività con calma".
Sassou-Nguesso, 79 anni, ha guidato il Congo dal 1979 al 1992, poi ininterrottamente dal 1997 ad oggi. Ha ottenuto un quarto mandato nelle elezioni del 2021, dopo aver introdotte riforme costituzionali con un contestato referendum nel 2015. La sua famiglia è imparentata con quella del deposto Presidente del Gabon, Ali Bongo Ondimba, dato che nel 1990 la figlia Edith aveva sposato il padre di questi, l’ex Presidente Omar Bongo.
Dopo il golpe di fine agosto in Gabon (vedi Fides 30/8/2023), seguito a quello in Niger (vedi Fides 27/7/2023) si sono moltiplicate le preoccupazioni in alcune delle capitali africane dove governano da più tempo Presidenti che appaiono irremovibili. In alcuni casi sono stati rimpiazzati i vertici militari come misura prudenziale per far saltare le catene di comando di eventuali golpe in preparazione. (L.M.) (Agenzia Fides 18/9/2023)
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ASIA/CINA - Quattro Vescovi cinesi in Europa per riprendere la cooperazione fraterna tra le Chiese dopo il Covid
 
Leuven (Agenzia Fides) – In Europa (Belgio, Olanda e Francia) per riprendere il cammino di cooperazione fraterna tra le Chiese dopo la parentesi difficile segnata dalla pandemia. E’ questa la ragione del viaggio di una settimana compiuto in tre Paesi europei da 4 Successori degli Apostoli provenienti dalla Repubblica popolare cinese: Giuseppe Guo Jincai, Vescovo della diocesi di Chengde e neo-rettore del Seminario Nazionale di Pechino; Paolo Pei Junmin, Vescovo della diocesi di Shenyang; Giuseppe Liu Xinhong, Vescovo della provincia di Anhui e Giuseppe Cui Qingqi Vescovo di Wuhan, e Don Ding Yang sacerdote della diocesi di Chongqing.
Su invito della Fondazione Ferdinand Verbiest di Lovanio in Belgio, fondazione sponsorizzata dalla Provincia cinese dei Missionari della Congregazione del Cuore Immacolata di Maria CICM (Scheut), la delegazione cinese è arrivata a Lovanio il 7 settembre, accolta da padre Jeroom Heyndrickx (CICM), missionario grande amico della Chiesa cattolica in Cina, insieme a altri membri della fondazione e della Università cattolica di Lovanio convolti in studi cinesi. I quattro vescovi si sono recati subito in pellegrinaggio presso la chiesa di San Damiano dove hanno concelebrato l’eucaristia. Durante la loro permanenza, hanno tenuto un corso di formazione in cinese per sacerdoti, religiosi e laici cattolici provenienti dalla Cina. I Vescovi hanno anche partecipato a incontri presso la Fondazione Verbiest e presso il Collegio cinese per esplorare i nuovi modi per far ripartire scambi e corsi di formazione in collaborazione con le diocesi cinesi. Inoltre i Vescovi cinesi sono stati ricevuti dal cardinale Jozef De Kesel, Presidente della Conferenza Episcopale belga e Arcivescovo emerito dell'arcidiocesi di Malines-Bruxelles nonchè Presidente della stessa Fondazione, al quale hanno presentato le proposte di collaborazione concordate con la Fondazione Verbiest. L’incontro si è concluso con una concelebrazione eucaristica nella cappella dell'arcidiocesi, alla presenza del neo-Arcivescovo di Malines-Bruxelles, Luc Terlinden.
I quattro Vescovi hanno vissuto un momento di raccoglimento orante davanti alla bara cinese di padre Theophile Verbiest, fondatore della Congregazione. Accolti calorosamente da padre Luc Colla, vice provinciale dei missionari di Scheut, i Vescovi hanno ha concelebrato la messa presieduta da Paolo Pei, vescovo di Shenyang dove operavano i missione di Scheut.
Dopo la visita dell’Abbazia di Parc dei Padri Norbertini a Heverlee, una delle più antiche abbazie del Belgio, e Tournai, una delle più antiche diocesi del Belgio, i vescovi cinesi hanno fatto una breve sosta in Olanda, presso la casa madre dei missionari verbiti SVD a Steyl. A Broekhuizenvorst hanno reso omaggio ai nove martiri: il vescovo vincenziano Schraven e i suoi compagni. Inoltre hanno incontrato Jan Hendriks, vescovo di Haarlem-Amsterdam, discutendo con lui anche della 15ª Conferenza internazionale di Verbiest che si terrà nel 2024 e alla quale saranno invitati anche studiosi cattolici cinesi.
Dal 12 al 15 settembre, i vescovi cinesi hanno proseguito la loro visita in Francia, incontrando i missionari della Società per le missioni estere di Parigi (MEP).
La Fondazione Ferdinand Verbiest (VF) è stata istituita nel 1982 dalla Provincia cinese dei Missionari CICM (Scheut). Ricerca accademica, scambio culturale, dialogo e cooperazione tra le Chiese sono i quattro pilastri della sua missione volta a promuovere il dialogo e lo scambio culturale con la Cina e con la Chiesa cattolica in Cina. La Fondazione è impegnata in ricerche accademiche congiunte con istituti in Cina e in Belgio. Collabora con la Chiesa in Cina in spirito di fraternità cristiana e di comunione tra le Chiese particolari. Inoltre, in collaborazione con la Chiesa in Cina, la fondazione offre formazione di ministri della Chiesa attraverso l'insegnamento nei seminari, l'offerta di borse di studio e l’impegno pastorale e sociale.
(NZ) (Agenzia Fides 18/09/2023)
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ASIA/GIAPPONE - Nomina di padre Andrea Lembo a Vescovo Ausiliare di Tōkyō
 
Città del Vaticano (Agenzia Fides) - Il Santo Padre ha nominato Vescovo Ausiliare dell’Arcidiocesi di Tōkyō (Giappone) il Rev. P. Andrea Lembo, P.I.M.E., attualmente Superiore Regionale del Pontificio Istituto Missioni Estere per l’Asia Orientale, assegnandogli la Sede titolare di Mulia.
S.E. Mons. Andrea Lembo, P.I.M.E., è nato il 12 maggio 1974 a Treviglio, Italia. Dopo aver frequentato il Seminario Teologico Internazionale P.I.M.E. a Monza, ha trascorso un anno presso la Casa regionale del P.I.M.E. a Detroit (USA). Successivamente, ha conseguito il Baccalaureato in Teologia presso la Divine Word School of Theology a Tagaytay (Filippine) e ha frequentato la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale. Ha emesso la Promessa definitiva di aggregazione al P.I.M.E. nel 2003 ed è stato ordinato sacerdote il 12 giugno 2004 a Milano. Ha ricoperto i seguenti incarichi e svolto ulteriori studi: Incaricato dell’animazione missionaria e vocazionale per il P.I.M.E. presso la comunità di Villa Grugana (2004-2008); studio della lingua giapponese (2009-2011); Coadiutore presso la Parrocchia di Itabashi, Tōkyō (2011-2012); Coadiutore presso la Parrocchia di Narashino, Tōkyō (2012-2017); attualmente Superiore regionale del P.I.M.E. in Giappone (2017-2023); dal 2017, Parroco di Fuchū, Tōkyō ; dal 2021, Direttore del Centro di formazione della fede Shinsei-Kaikan; dal 2022, Membro del Consiglio presbiterale dell’Arcidiocesi di Tōkyō; dal 2023, Superiore regionale del P.I.M.E. per l’Asia Orientale.
(EG) (Agenzia Fides 18/9/2023)
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ASIA/INDIA - Un Direttorio sull'identità, formazione e ruolo dei catechisti laici, che portano il primo annuncio della fede
 
New Delhi (Agenzia Fides) - Il loro mezzo di trasporto preferito è spesso la bicicletta. A volte, quando è possibile, e quando le distanze sono troppo ampie, si spostano in motocicletta, se la parrocchia ne ha una a disposizione. Si tratta dei catechisti che, in tutte le diocesi della Chiesa indiana, svolgono un ruolo importante: sono loro a visitare con regolarità i fedeli nei villaggi e mostrare l'attenzione e la cura pastorale della Chiesa a gruppi di famiglie cattoliche, a volte anche un numero molto esiguo, sparsi in zone remote, laddove i sacerdoti riescono solo raramente ad arrivare. Accade, ad esempio, nella diocesi di Rayagada, nello stato di Odisha (un tempo noto anche come Orissa), dove vi sono 50.000 cattolici su una popolazione totale di circa 5,5 milioni di persone. I fedeli cattolici provengono dagli strati più poveri e socialmente esclusi della società, e molti vivono grazie all' agricoltura di sussistenza, non hanno istruzione. I circa 30 catechisti della diocesi seguono e accompagnano nel cammino di fede queste famiglie tribali, anche compiendo viaggi con distanze considerevoli. Questo scenario è comune a numerose altre realtà locali, dove il ministero del catechista risulta prezioso per le parrocchie.
In quest'ottica la Conferenza dei Vescovi di rito latino dell'India (CCBI) ha pubblicato il "Direttorio dei catechisti laici", sussidio che contiene indicazioni sull'identità, la formazione e il ruolo dei catechisti laici: quelli impegnati nella percorso di formazione domenicale per bambini e ragazzi, presente tradizionalmente nella parrocchie indiane; quanti portano avanti catechesi nelle scuole o nelle parrocchie, con altri gruppi di giovani o adulti; quanti sono catechisti a tempo pieno, impegnati nelle aree di missione.
Mons. George Palliparambil, Vescovo salesiano della diocesi di Miao, presidente della Commissione per la Catechesi nella Conferenza dei Vescovi di rito latino dell'India ha rimarcato che "il Direttorio dei catechisti laici è un insieme di orientamenti sulla vocazione e missione dei catechisti laici, in applicazione a quanto disposto da Papa Francesco che ha reso questo 'antico ministero' attuale nel nostro tempo con la sua Lettera apostolica Antiquum Ministerium”, pubblicata il 10 maggio 2021.
"E' importante che Vescovi, clero e fedeli possano conoscerne e comprenderne pienamente l'identità e la missione del catechista oggi", ha rilevato padre Stephen Alathara, vice Segretario Generale della CCBI, affermando che è necessario "aiutare i parroci a scegliere i catechisti laici, a curarne la formazione e dare loro un ruolo specifico nell'opera pastorale e missionaria, in quanto essi contribuiscono a rafforzare la fede dei cristiani, così come ad avvicinare nuove persone alla fede, partecipando – come uomini e donne di fede – alla missione evangelizzatrice della Chiesa”. "Il Papa dà loro il mandato di 'uscire' e proclamare il Vangelo. Spesso nella nostre realtà sono i catechisti laici coloro che effettivamente portano il primo annuncio della fede alla gente comune, a persone che non conoscono Cristo", ha rimarcato. Soprattutto in quelle comunità dove manca un sacerdote residente nè vi sono religiosi e religiose, "i catechisti sono punti di riferimento essenziale per le comunità, guidando e animando i fedeli nella preghiera e nelle opere di carità”. A volte, poi, questo servizio porta con sè anche pericoli, perchè i catechisti possono essere minacciati, scacciati o subire violenze da persone che possono considerarli come “estranei” al loro territorio.
Il Direttorio della Chiesa indiana, ricevendo e applicando alla realtà locale indiana la Lettera apostolica Antiquum Ministerium, intende riorganizzare l'istituto e il servizio pastorale del catechista anche nella sua posizione giuridica e amministrativa all'interno delle Chiese locali, senza clericalizzarne il ruolo e i compiti, ma riconoscendolo come figura indispensabile all'interno della comunità.

martedì 4 luglio 2023

Agenzia Fides due notizie da Cina e Terra Santa

 

ASIA/CINA - “Siate una benedizione per tutti”. Il Vescovo Giuseppe Shen Bin amministra i primi Sacramenti a 34 catecumeni nella Cattedrale di Shanghai
 
Shanghai (Agenzia Fides) – Il Vescovo Giuseppe Shen Bin ha presieduto a Shanghai la solenne celebrazione liturgica durante la quale sono stati amministrati a 34 catecumeni i sacramenti dell’iniziazione cristiana (Battesimo, Cresima e Santa Eucaristia). La celebrazione si è svolta domenica 2 luglio nella Cattedrale di Shanghai, dedicata a Sant’Ignazio. Secondo quando riportato dal sito di informazione ecclesiale xinde.org, la liturgia si è svolta in un clima di raccoglimento e palpabile commozione. Negli ultimi tre anni difficoltà e impedimenti legati alla pandemia avevano complicato l’esigente cammino di preparazione dei catecumeni, condizionato da diversi periodi di interruzione. Le difficoltà – sottolinea xinde.org – hanno acceso ancora di più il desiderio dei catecumeni di attingere alle sorgenti della grazia sacramentale e di affidarsi nel lodo cammino di fede alla guida dello Spirito Santo. La diocesi di Shanghai ha dato grande rilievo alla celebrazione che ha segnato il lieto ingresso nella locale comunità ecclesiale dei 34 nuovi battezzati adulti. Alla liturgia hanno preso parte almeno 2mila fedeli. Il Vescovo Shen Bin, che ha presieduto la concelebrazione, durante l’omelia ha incoraggiato i nuovi battezzati a seguire docilmente la volontà del Signore, che allieta la vita dei suoi: “Siate una benedizione per tutti coloro che vi circondano”, ha detto il Vescovo Giuseppe, esortando tutti a “seguire l'esempio di Cristo andando verso il mondo, accettando gli altri, essendo luce e sale della vita e vivendo il comandamento di Gesù Cristo di amarsi gli uni gli altri, nella preghiera”. Durante la liturgia, tutti i presenti hanno rinnovato le loro promesse battesimali e riaffermato il proprio desiderio di annunciare e testimoniare nella vita di tutti i giorni la salvezza donata da Cristo. (NZ) (Agenzia Fides 4/7/2023)
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ASIA/TERRA SANTA - Patriarcato latino su assalto a Jenin: atti barbarici, colpita anche la nostra chiesa
 
Gerusalemme (Agenzia Fides) - L’assalto dell’esercito israeliano alla città palestinese di Jenin rappresenta una aggressione “senza precedenti”, con “atti barbarici” che distruggono anche luoghi sacri e annientano persone desiderose e meritevoli di una vita dignitosa. Lo afferma un comunicato diffuso martedì 4 luglio dal Patriarcato latino di Gerusalemme in merito a quella che viene definita “aggressione” israeliana” durante la quale – si aggiunge – è stata colpita anche la chiesa e la comunità ecclesiale locale. Il comunicato si conclude con la supplica a un immediato cessate il fuoco e per por fine a “crimini ingiustificati”,
L’operazione militare israeliana a Jenin continua anche oggi. Il conto delle vittime palestinesi è salito a 10, compresi una anziana donna e tre minorenni. I raid hanno preso di mira soprattutto il campo profughi di al Madina. I feriti sono oltre cento. L’organizzazione Medici Senza Frontiere (Msf) ha riferito che le incursioni hanno colpito anche le strutture sanitarie, e i bulldozer militari israeliani hanno distrutto diverse strade che portano al campo di Jenin, rendendo quasi impossibile alle ambulanze raggiungere i feriti le persone da curare. (GV) (Agenzia Fides 4/7/2023)

mercoledì 15 marzo 2023

ASIA/CINA - Rendere grazie a Dio tra le vette del Monte Lú. 15 marzo 2023

 

ASIA/CINA - Rendere grazie a Dio tra le vette del Monte Lú. I pellegrinaggi quaresimali al Santuario di Lushan per la festa di San Giuseppe
 


Lushan (Agenzia Fides) – Lushan, il “Monte Lú”, è una montagna situata nell’omonimo distretto a sud della città di Jiujiang nella provincia cinese di Jiangxi. Da lontano si possono ammirare innumerevoli vette che sfumano tra le nuvole con paesaggi incantevoli. L’intera area, riconosciuta come patrimonio culturale accreditato dall'UNESCO, è ora compresa all’interno di un vasto parco naturale conosciuto a livello internazionale. Fu proprio in quella regione che i missionari lazzaristi francesi eressero nel 1894 la chiesa dedicata all’Assunzione di Maria, proprio con l’intento di offrire un’oasi spirituale anche per le comunità cattoliche delle aree di Shanghai, Nanchino e Wuhan, e da tutti i paesi e le città della provincia di Jiangxi.E' lì che anche oggi la comunità cattolica di Jiujiang, nella provincia di Jiangxi, ha portato i suoi fedeli per un pellegrinaggio quaresimale, nei giorni che precedono la festa di San Giuseppe, venerato anche come Patrono delle missioni in Cina. Via Crucis, adorazione, sacramento della penitenza, per ripercorrere insieme la via di Gesù, che con la sua Passione si abbandona all’abbraccio del Padre.
Il parroco don Pang Rui e le suore hanno guidato il pellegrinaggio invitando tutti a camminare sulle orme di San Giuseppe, “per imparare le virtù dell'obbedienza al Signore, la sua fervida pietà, la dedizione a servizio della Sacra Famiglia”.

Nel 2013, la comunità cattolica di Jiangxi ha eretto presso la chiesa dell’Assunzione di Maria anche il Centro Spirituale di Matteo Ricci di Lushan. In dieci anni, quello di Lushan è diventato uno dei santuari più amati dai cattolici cinesi, e viene frequentato anche da tanti non battezzati, visto che il Centro offre anche ospitalità a chiunque desidera trascorrere un tempo di pace e raccoglimento in un ambiente che rasserena l’anima, lontano dalla frenesia delle megalopoli. Le persone possono passeggiare lungo i sentieri della Via Crucis, pregare e meditare davanti alle statue della Madonna, ed ammirare le meraviglia del Creato del Signore. Tutto è reso possibile anche grazie alla lungimiranza e al duro lavoro dei missionari. Lo stile di costruzione del Santuario (dalla chiesa al Centro spirituale) è semplice e lineare. Le pietre della chiesa raccontano la vicende di una ininterrotta esperienza di fede vissuta anche in mezzo alle tribolazioni. Da130 anni fa, e con un ritmo divenuto più intenso nell’ultimo decennio, anche grazie all’indizione dell’Anno Santo della Misericordia, il Santuario è meta costante di pellegrinaggi di comunità, famiglie, singoli viandanti. Arrivano da tutta la provincia e dalle grandi aree urbane circostanti gruppi di immigrati interni, sacerdoti e suore – quelle delle Congregazioni diocesane dello Spirito Santo, del Sacro Cuore di Gesù, le Missionarie francescane, le Piccole sorelle di Santa Teresa di Lisieux… - che lì tengono i loro ritiri spirituali, per chiedere che la grazia di Cristo rinnovi il loro fervore apostolico e missionario, al servizio di tutto il popolo. Così. Ogni giorno, i canti dell’Ave Maria, dell’Alleluia, il Dona nobis pacem intonati dai vari cori parrocchiali salgono tra le nuvole del Monte Lu, per rendere grazie a Maria e al Padre che è nei Cieli. (NZ) (Agenzia Fides 15/03/2023)


lunedì 27 febbraio 2023

Avvio della Quaresima in cina

 

ASIA/CINA - “Scrutini” di catecumeni, “mandato” dei ministranti, iniziative ecologiche. L’intenso avvio di Quaresima delle comunità cattoliche cinesi
 
Pechino (Agenzia Fides) – Solenni celebrazioni eucaristiche con grande partecipazione del Popolo di Dio, “scrutini” dei catecumeni che si preparano al battesimo, mandato missionario dei lettori e dei ministri straordinari della Santa Comunione, che ora potranno portare l’eucaristia a malati e disabili. Nelle comunità cattoliche cinesi, la prima domenica di Quaresima è stata segnata da appuntamenti e occasioni pastorali che accompagnano, secondo tradizione, l’avvio del cammino quaresimale, “tempo favorevole” per chiedere il perdono dei peccati, fare opere di carità e prepararsi alla gioia della Pasqua.
Nell’arcidiocesi di Pechino, molte parrocchie hanno adattato le celebrazioni liturgiche alle esigenze di molti lavoratori. Nella cattedrale, domenica 26 febbraio, l’Arcivescovo Giuseppe Li Shan ha preseduto il rito di scrutinio dei catecumeni, e ha anche conferito il mandato missionario a 11 ministri straordinari. Durante il periodo di Quaresima, questi 11 battezzati laici ben formati, secondo quanto è richiesto dalla Chiesa, saranno inviati nelle case degli anziani, malati per portare Comunione.
In molte parrocchie pechinesi, già il Mercoledì delle Ceneri era stata aggiunta una messa serale per consentire la partecipazione al rito penitenziale a tanti lavoratori e lavoratrici che non avevano potuto prendere parte alle messe della mattina. Per lo stesso motivo pastorale, il rito dell’imposizione delle Ceneri è stato celebrato anche durante molte messe di domenica 26 febbraio. Presso la parrocchia dedicata alla Medaglia Miracolosa, è stato celebrato anche il sacramento dell’Unzione degli infermi, oltre ai riti dello “scrutinio” dei catecumeni e del mandato missionario dei lettori delle celebrazioni liturgiche. Dopo un periodo di catechismo, con il cosiddetto “scrutinio”, i catecumeni confermano l’intenzione di seguire Cristo e attestano anche che la loro scelta non è superficiale o emozionale, ma sempre più radicata in un autentico cammino di fede.
Chisa di Sant'Antonio in Shenzhen

La comunità cattolica di Shenzhen, oltre a celebrare i riti quaresimali riguardanti catecumeni, ministri dell’eucaristia, infermi e lettori, vissuto la prima domenica di Quaresima anche come occasione per sensibilizzare tutti i battezzati alla questione ecologica e alla salvaguardia del Creato. La giovane comunità cattolica locale è formata quasi esclusivamente da lavoratori immigrati interni. La prima domenica di quaresima è partita con un viaggio ecologico dopo la messa. I battezzati, guidati dai parroci, hanno anche promosso una raccolta straordinaria di rifiuti, sotto lo slogan “Shenzhen sarà più bella anche per mio contributo; la gente di Shenzhen sarà più felice anche per il mio contributo”. In questo modo, seguendo l’insegnamento della Chiesa ribadito anche da Papa Francesco nell’Enciclica Laudato Si’, i cattolici di Shenzen hanno anche voluto mostrare come la sollecitudine dei cristiani per la salvaguardia del Creato può offrire un contributo prezioso alla convivenza urbana e al bene comune di tutti i cittadini. (NZ) (Agenzia Fides 27/02/2023)

mercoledì 9 novembre 2022

Celso Costantini, a 100 anni dal suo arrivo a Pechino

ASIA/CINA - La “profezia” di Celso Costantini, a 100 anni dal suo arrivo a Pechino

LINK
Intervista a Mons. Bruno Fabio Pighin -> https://youtu.be/Z4WLC1uGat0

Biografia approfondita dell'attività del cardinale prima della sua nomina in Cina 

 https://www.dizionariobiograficodeifriulani.it/costantini-celso-benigno-luigi/

Altre note biografiche dal punto di vista dell'enciclopedia Treccani

https://www.treccani.it/enciclopedia/celso-costantini_%28Dizionario-Biografico%29/




 

Pordenone (Agenzia Fides) - L’8 novembre 1922, esattamente cento anni fa, il Vescovo friulano Celso Costantini arrivò dopo un lungo viaggio a Hong Kong, diretto a Pechino, inviato da Papa Pio XI come primo Delegato apostolico in Cina. Una missione tenuta segreta fino a quel momento, per sottrarla ai sabotaggi delle potenze europee. «Di fronte specialmente ai Cinesi – scriverà poi Costantini nei suoi memoriali, ricordando il suo arrivo a Pechino - ho creduto opportuno di non dover accreditare in alcun modo il sospetto che la religione cattolica apparisca come messa sotto tutela e, peggio ancora, come strumento politico al servizio delle nazioni europee. Volli, fin dai miei primi atti, rivendicare la mia libertà d’azione nell’ambito degli interessi religiosi, rifiutando di essere accompagnato presso le Autorità civili locali dai Rappresentanti di Nazioni estere. Avrei fatto la figura di essere in Cina in subordine a quei Rappresentanti».
A cento anni dall’arrivo di Celso Costantini in Cina, nel video allegato, prodotto per l’Agenzia Fides da Teresa Tseng Kuang yi, l’importanza di quella giornata e il ruolo profetico assunto dalla figura di Celso Costantini nelle vicende del cattolicesimo cinese vengono ricostruiti grazie al contributo di don Bruno Fabio Pighin, professore ordinario nella Facoltà di Diritto Canonico S. Pio X di Venezia e Delegato episcopale per la causa di canonizzazione dello stesso Costantini.
Il Cardinale Celso Costantini (1876-1958), apripista del dialogo vaticano con Pechino, fu il primo Delegato apostolico in Cina dal 1922 al 1933. In quegli anni, Costantini riuscì a far celebrare il primo Concilio nazionale della Chiesa cattolica in Cina (Shanghai 1924) e a avviare il processo di “decolonizzazione” ecclesiale, combattendo le pervicaci rimanenze del Protettorato e tutte le forme che continuavano a imporre fattezze europee alla presenza cattolica in Estremo Oriente, finendo per presentarla come un correlato religioso dell’espansione occidentale in quelle terre. Grazie anche all’impegno di Costantini, il 28 ottobre 1926 vennero consacrati da Papa Pio XI nella Basilica di San Pietro in Vaticano, i primi 6 Vescovi cinesi ordinati in epoca moderna. Nel 1927, Costantini promosse anche la fondazione della Congregatio Discipulorum Domini (CDD), Primo Istituto religioso clericale cinese. Con il suo sostegno nacque anche a Prima Università cattolica cinese, Fu Ren, oggi a Taiwan.
La Delegazione apostolica di Pechino fu elevata al rango di nunziatura solo dopo la guerra, nel 1946. Nello stesso anno, Pio XII instaurò la gerarchia episcopale cinese, riconoscendone la responsabilità e l’autonomia di governo rispetto a istituzioni occidentali. Risultati raggiunti anche grazie al lavoro paziente e tenace di Celso Costantini, che aveva continuato a sostenere la fioritura della Chiesa cattolica autoctona in Cina anche da Roma, dove nel 1935 era divenuto Segretario della Congregazione di Propaganda Fide.
Costantini mantenne l’incarico di Segretario del Dicastero missionario fino al 1953. Papa Pio XII lo creò Cardinale nel Concistoro del 12 gennaio 1953. Morì a Roma il 17 ottobre 1958 Nel settembre 2016 (vedi Fides 6/10/2016) la Conferenza episcopale del Triveneto ha reso noto di aver espresso parere favorevole “all'avvio della causa di beatificazione del cardinale Celso Costantini (1876-1958), figura di notevole slancio missionario e carità pastorale nonché evangelizzatore della Cina, originario della diocesi di Concordia – Pordenone” (GV) (Agenzia Fides 8/11/2022)

mercoledì 15 giugno 2022

nordesteconomia.gelocal.it: Porto Nogaro, a maggio crollo dei traffici del 51 per cento


UDINE. Situazione drammatica allo scalo portuale di Porto Nogaro di San Giorgio di Nogaro, per il consistente calo a maggio della movimentazione delle merci che ha fatto registrare -51%. Lo scalo nel 2021 aveva movimentato 1 milione e 300 mila tonnellate di merci delle quali il 50% erano bramme. Il trend negativo del porto commerciale friulano si è innescato con l'avvio del conflitto russo- ucraino, ed è legato soprattutto alla caduta del porto di Mariupol, porto dal quale partivano le navi della compagnia dei Fratelli Cosulich carichi di bramme (manufatti di ferro o acciaio) per i laminatoi della zona industriale dell'Aussa Corno di San Giorgio di Nogaro: quello delle Officine Tecnosider, quelli di Marcegaglia Plates e Marcegaglia Palini e Bertoli e della Trametal (del gruppo ucraino Metinvest), che sono riusciti a restare in produzione grazie all'approvvigionamento della materia prima in altri Paesi.

A spiegare la difficile situazione dello scalo friulano, è il presidente della storica impresa portuale Porto Nogaro (l'altra azienda che opera in banchina Magreth è la Midolini), 35 soci e 10 dipendenti, Emanuele Malisan, rimarcando come le percentuali dei traffici movimentati in questi ultimi tre mesi sono andate in calando, «a marzo abbiamo avuto un meno 16%; ad aprile un meno 41%; e un preoccupante maggio con meno 51%. Come si vede- spiega Malisan-, i dati sono allarmanti. Abbiamo registrato un dimezzamento della movimentazione in questi ultimi due mesi rispetto all’anno precedente a causa della guerra In Ucraina. Le due acciaierie di Mariupol sono semi distrutte e nessuno sa quale sarà il loro futuro. In questa situazione di forte criticità siamo dovuti ricorrere agli ammortizzatori sociali e dopo due anni di pandemia, in cui abbiamo fatto notevoli sforzi per garantire le operazioni portuali, ci rattrista molto questa situazione che stiamo vivendo e che ha colpito il cuore del nostro business».

Il presidente Malisan sottolinea che «d’ora in avanti l’approvvigionamento per i laminatoi di San Giorgio di Nogaro potrà avvenire solo attraverso nuove fonti diversificate da altri Paesi: Cina, India, Indonesia, Vietnam, Brasile. Oltre a essere un’attività difficile da organizzare - afferma-, ricordo che per queste tratte verranno utilizzate navi con stazze molto più grandi e che non potranno raggiungere il nostro porto a causa del pescaggio limitato di 5,50 metri (da anni si attendono i promessi 7.50 metri di pescaggio per permettere l'accesso a navi da 10- 13 mila tonnellate di stazza che ridurrebbero anche i costi di trasporto). Queste navi verranno scaricate completamente al porto di Monfalcone. La nostra speranza è che dallo scalo monfalconese si possa riuscire a trasferire a Porto Nogaro quantitativi importanti mediante le chiatte (trasportano attorno alle 5 tonnellate). Ma ci vorrà ancora del tempo, e con i nostri partner siamo al lavoro per riprenderci almeno una parte di quello che questa stupida guerra ci ha tolto» .

Il porto occupa circa 450 addetti tra imprese portuali, pilota, ormeggiatori, dogana, Capitaneria di Porto, case di spedizione e agenzie marittime, con un indotto di circa 900 addetti, ed è la più grande azienda della zona industriale dell'Aussa Corno.

lunedì 18 aprile 2022

ilfriuli.it Porto Nogaro: interventi infrastrutturali urgenti!

Corsa contro il tempo per il Porto

San Giorgio di Nogaro. Con la guerra ucraina il flusso di acciaio si è interrotto

Corsa contro il tempo per il Porto

È una corsa contro il tempo quella per salvare la competitività dell’industria siderurgica friulana e snodo nevralgico è Porto Nogaro. Infatti, i laminatoi finora hanno potuto contare sull’approvvigionamento di acciaio e ghisa dal polo industriale ucraino di Mariupol attraverso navi cargo di piccole dimensioni in grado quindi di accedere al canale fino alla banchina a ridosso della zona industriale. Ora, a causa della guerra il flusso si è interrotto e l’alternativa arriva da Paesi più lontani, come il Brasile, da dove il materiale giunge su imbarcazioni di maggiore pescaggio, costrette quindi ad attraccare in porti con fondali maggiori, in particolare Monfalcone.

Per rendere nuovamente funzionale Porto Nogaro e, più in generale, la Zona Aussa Corno sono urgenti, quindi, interventi infrastrutturali, come emerso in un recente convegno tecnico organizzato dalla società di consulenza Mill’s a Cividale. La provincia di Udine, con laminatoi in grado di produrre quattro milioni di tonnellate di output finito l’anno, è seconda solo a Brescia in Italia per export di acciaio, e questa situazione sta impattando molto sulle imprese e sui due principali porti regionali di riferimento per il settore del metallo.


Ecco quindi l’appello a potenziare l’infrastruttura ferroviaria tra i poli di Cervignano, San Giorgio di Nogaro e Monfalcone, e ad aumentare la profondità dei fondali dei porti per le navi più grandi di materie prime che solcano le rotte oceaniche da molto più lontano. Un’esigenza inderogabile visto che nei prossimi mesi le bramme di acciaio per i laminatoi arriveranno da Brasile, India, Cina e Indonesia. “L’acciaio sta subendo anche una forte penuria di disponibilità e questo sarà probabilmente l’impatto più forte sui porti” ha confermato il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Zeno D’Agostino.

In tal senso, forte è l’urgenza di adeguare il pescaggio del bacino di San Giorgio di Nogaro che serve la zona industriale dell’Aussa Corno, dove gli attesi lavori di dragaggio previsti da ben prima che la questione russo-ucraina si palesasse non sono ancora stati avviati.

giovedì 7 aprile 2022

Arrivata nel porto di Monfalcone la prima nave con un carico dal Brasile

 

Ucraina chiusa, ecco le nuove rotte dell'acciaio

Arrivata nel porto di Monfalcone la prima nave con un carico dal Brasile, ma la catena logistica è ancora tutta da consolidare

di Federico Piazza*

Monfalcone - L’interazione tra i due più grandi poli portuali italiani, Genova e Trieste, sì è ulteriormente acuita nella attuale contingenza bellica. Perchè le logiche delle sanzioni e delle rispettive compliances sono modificate, inclusi i livelli doganali e l’accessibilità dei vari livelli della supply chain. Emblematico che due Gruppi fortemente genovesi nella governance, siano al centro di una crisi storica di fornitura per le aziende italiane: la Metinvest ucraina, che fornisce oltre il 70% delle bramme d’acciaio per i laminatoi italiani, e il Gruppo Fratelli Cosulich che con un milione di contenitori e le navi siderurgiche da Mariupol è leader nel settore. Infatti i porti del Friuli Venezia Giulia sono tra i più colpiti in Italia dallo stravolgimento logistico conseguente l’interruzione dell’import di materie prime e semilavorati in acciaio dall’Ucraina. Con implicazioni importanti anche per due operatori primari liguri che nel Triveneto hanno una rilevante attività: il gruppo della logistica Fratelli Cosulich e Metinvest Europe, che dalla sede genovese gestisce il mercato europeo del principale gruppo minerario e siderurgico ucraino.

venerdì 21 gennaio 2022

Cina: 20 anni di “evangelizzazione accademica” del Beijing Institute for the Study of Christian Culture

 

ASIA/CINA - Dalla Mariologia ai Padri della Chiesa: 20 anni di “evangelizzazione accademica” del Beijing Institute for the Study of Christian Culture
 
Pechino (Agenzia Fides) – “L’Accademia …. È anche una forza di evangelizzazione, che appartiene al presente della Chiesa e della sua missione” scrive Papa Francesco nel messaggio ai partecipanti alla XXIV Seduta Pubblica delle Pontificie Accademie (4 dicembre 2019). Nelle sue modeste dimensioni strutturali, il Beijing Institute for the Study of Christian Culture dell’arcidiocesi di Pechino, da 20 anni percorre il cammino dell’evangelizzazione attraverso la ricerca della verità e la ricerca accademica cattolica, senza pregiudizi o interessi, sempre cercando di consolidare il fecondo legame tra Vangelo e cultura indicato da Papa Francesco.
Da quando è nato, il 3 agosto 2002, l’Istituto ha sempre promosso lo studio di vari temi attraverso dibattiti, convegni, pubblicazioni, seminari, forum, corsi di formazione, borse di studio, scambi internazionali… come riportato da Fides (09/11/2005, 13/12/2010, 19/12/2016). Gli argomenti trattati vanno dalla Mariologia a Sant’Ambrogio, ai Dottori e Padri della Chiesa, al pensiero ratzingeriano, ai contributi dei cinesi e dei missionari stranieri all’evangelizzazione e allo sviluppo sociale in Cina, tra gli altri temi.
L’Istituto ha registrato una sempre più numerosa partecipazione di autorevoli accademici, studiosi, personalità ecclesiali cinesi, studiosi del Cristianesimo, anche di fama internazionale, che hanno offerto una serie di proposte utili per la missione evangelizzatrice nella società cinese. L’opera missionaria della Chiesa cattolica in Cina non si limita quindi al campo del servizio sociale o dell’assistenza caritativa, ma si realizza anche nel campo accademico. Il laboratorio culturale rappresentato dal Beijing Institute for the Study of Christian Culture è stato un pioniere nella Cina continentale, aprendo la strada al dialogo tra inculturazione della fede e evangelizzazione della culture.
Fondato da don Peter Zhao Jianmin, Vicario dell’arcidiocesi di Pechino, laureatosi in Diritto canonico alla Katholieke Universiteit Leuven in Belgio, primo sacerdote cinese a conseguire il Dottorato dopo l’apertura alla Chiesa in Cina, alla fine degli anni 70 del secolo scorso, l'Istituto ha per scopo lo studio della cultura religiosa, soprattutto cristiana, promuovendo una maggiore armonia tra il cattolicesimo e la cultura tradizionale cinese. Conta diversi collaboratori internazionali e importanti partner accademici, sia cinesi che internazionali, come l’Accademia Sociale di Pechino e la Katholieke Universiteit Leuven.
Nel 2003 ha iniziato una serie di corsi di formazione (anche nei weekend per rispondere alle esigenza dei giovani) e seminari di studio, sul tema "Catholicism and Ethics", pubblicandone i testi sul "Journal of Catholic Studies", edito periodicamente dall’Istituto. Nella solennità dell’Epifania 2007 è stata istituita una borsa di studio di cui hanno usufruito fino ad oggi più di 20 giovani studiosi. Dal 2008 organizza un Forum annuale (Forum on Catholic Studies for Young Chinese Scholars) all’inizio del mese di dicembre, abitualmente nella solennità dell’Immacolata Concezione, di cui si sono svolte 12 edizioni fino al 2019, prima della pandemia, con oltre 500 partecipanti. Tutti i testi presentati al Forum vengono successivamente pubblicati nel Journal of Catholic Studies.
(NZ) (Agenzia Fides 21/01/2022)

lunedì 13 dicembre 2021

Agenzia Fides: dalla Cina,Dal Messico e dal Brasile

 

ASIA/CINA - Si accendono le luci del Natale: la comunità cattolica intensifica il cammino spirituale e le opere caritative
 
Pechino (Agenzia Fides) – Ieri, nella terza domenica di Avvento, le luci natalizie, luci della speranza, hanno illuminato le diverse parrocchie di Pechino, con una grande emozione dei fedeli, che sono potuti tornare nelle chiese dopo l’ennesima restrizione causata dal Covid-19. Tra queste comunità, i fedeli della parrocchia di Nostra Signora del Monte Carmelo, hanno riempito il cortile della chiesa con le candele accese in mano, sussurrando le preghiere avendo per sottofondo il canto melodioso del Coro parrocchiale “Teodorico Pedrini”. In questo modo hanno reso omaggio a p. Teodorico Pedrini (CM, Fermo 30 giugno 1671 – Pechino 10 dicembre 1746), grande missionario italiano, teologo e autore di canti sacri, che fondò e visse in questa chiesa durante il suo soggiorno nella capitale dell’impero della dinastia Qing. E’ stato un momento suggestivo, soprattutto un momento forte di fede e di missionarietà, perché i fedeli hanno trasmesso la gioia del messaggio cristiano a tutti coloro che vivono nei dintorni, offrendo una testimonianza viva e eloquente.
Il cammino verso Natale dei cattolici cinesi si è intensificato in queste settimane anche attraverso opere caritative concrete. Il giorno della festa di San Francesco Saverio, Patrono della missione in Cina, il gruppo della Carità della parrocchia di Aozhen, della città di Ordos, nella Mongolia interna, guidato da don Qiqigeli, di origine mongola, e dalle suore, nonostante la temperatura sottozero, è andato in visita alla casa di riposo della contea. Oltre ai regali natalizi, hanno portato agli anziani l’Amore del Signore, attraverso le cure mediche, l’assistenza e la disponibilità ad ascoltarli e ad intrattenersi con loro per una giornata. Infine, il parroco ha impartito la benedizione agli anziani e agli operatori.
La Comunità ecclesiale di Base di Yongnian a Shanghai è stata costituita 16 anni fa da un gruppo di lavoratori immigrati della diocesi di Yongnian (oggi Handan), della provincia dell’Hebei. Lungo questi anni di duro lavoro, non hanno mai trascurato la vita di fede e l’impegno caritativo. Durante la celebrazione liturgica sul tema “Sulla strada della beatitudine” del 4 dicembre, i membri del gruppo hanno confermato lo spirito di attaccamento sia per la diocesi madre di Yongnian che per la diocesi di Shanghai, che li ha accolti. Oltre alla partecipazione attiva alla vita della parrocchia dove sono ospiti e all’incontro mensile comunitario, nelle vicinanze del Natale, i membri della Comunità hanno aiutato le famiglie in difficoltà, donato il sangue, visitato gli anziani e i malati. Hanno anche sostenuto economicamente la costruzione del Vescovado, del Centro di Formazione diocesano, dell’orfanotrofio e della restaurazione delle chiese in varie diocesi.
(NZ) (Agenzia Fides 13/12/2021)
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AMERICA/MESSICO - Red Clamor: “Non vogliamo che i migranti vittime di varie forme di violenza, continuino ad aumentare nel mondo”
 
Città del Messico (Agenzia Fides) – Red Clamor, la rete ecclesiale latinoamericana impegnata per i migranti, i rifugiati e le vittime della tratta, insieme alla Dimensione Episcopale della Mobilità Umana della Conferenza Episcopale Messicana, chiede che il governo messicano "proponga meccanismi di regolarizzazione migratoria per i migranti, al fine di salvaguardare sia la loro vita che la loro dignità, durante il loro transito attraverso il territorio messicano, evitando così eventi deplorevoli come quelli che si sono verificati in Chiapas".
La tragedia stradale, causata da un camion su cui viaggiavano i migranti che si è schiantato contro un muro, è
avvenuta il 9 dicembre nello stato messicano del Chiapas. Hanno perso la vita oltre 50 migranti e sfollati e più di 100 sono rimasti feriti anche gravemente, è il "risultato di politiche migratorie sempre più disumane", sottolinea la dichiarazione pervenuta a Fides, citando il Servizio messicano dei gesuiti per i rifugiati. I migranti provenivano da diversi paesi dell'America Latina diretti verso gli Stati Uniti, tra loro c’erano uomini, donne, bambini e adolescenti.
“Non vogliamo che le cifre dei migranti, vittime della cultura dello scarto e sottoposti a varie forme di violenza continui ad aumentare nel mondo – sottolinea la dichiarazione -. E’ il momento che i governi e la società civile siano in grado di accogliere, proteggere, promuovere e integrare migranti, rifugiati, sfollati e vittime della tratta". Infine, ricordando le parole di Papa Francesco, Red Clamor, esprime il suo profondo dolore per le vittime, augurando una pronta guarigione ai feriti e la vicinanza alle loro famiglie.
A nome del Santo Padre Francesco, il Cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin, ha inviato un telegramma all’Arcivescovo di Tuxtla Gutiérrez (México), S.E. Mons. Fabio Martínez Castilla, in cui esprime il dolore del Papa, la vicinanza alle famiglie delle vittime, offrendo preghiere di suffragio per i defunti e di pronto ristabilimento dei feriti.
Solo pochi giorni prima dell’incidente stradale, il 6 dicembre, i Vescovi messicani avevano lanciato un “Appello urgente al Governo del Messico” (vedi Fides 6/12/2021) in cui denunciavano, ancora una volta, la drammatica situazione dei migranti a Tapachula, in Chiapas: sovraffollamento, ritardi nelle procedure, vessazioni e abusi da parte delle autorità locali e federali, cui si è aggiunta “la disperazione e gli scoppi di violenze in risposta alle tante promesse non mantenute dal Governo federale”. (SL) (Agenzia Fides 13/12/2021)
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AMERICA/BRASILE - Difendiamo l’Amazzonia dagli attacchi frontali contro le popolazioni indigene, la foresta pluviale e la sicurezza idrica
 
Brasilia (Agenzia Fides) - "C'è un attacco frontale e articolato in corso contro le popolazioni indigene, le comunità tradizionali dell'Amazzonia, l'integrità della foresta pluviale amazzonica, la sicurezza idrica di tutti i brasiliani e la stabilità del sistema climatico planetario". Questa la denuncia di Commissioni e Organizzazioni legate alla Conferenza Nazionale dei Vescovi del Brasile (CNBB) in un articolo pubblicato il 10 dicembre, dal titolo eloquente: “In difesa dell’Amazzonia”.
Preoccupati per l'ondata di attacchi all'Amazzonia di quest'anno, le Commissioni per l'Ecologia Integrale e l'Amazzonia della CNBB, la Rete Ecclesiale Panamazzonico (Repam-Brasile), il Consiglio Missionario Indigeno (Cimi), la Commissione Pastorale della Terra (CPT) e la Commissione Brasiliana di Giustizia e Pace (CBJP) richiamano l'attenzione su queste minacce.
Nel testo, pervenuto all’Agenzia Fides, le realtà che operano in Amazzonia denunciano che, negli ultimi due anni, "la foresta pluviale amazzonica è stata consegnata dal governo federale a deforestatori, piromani e cercatori". Gli effetti dell'"incentivo al crimine" sono la crescita della deforestazione e della combustione. Un'altra realtà preoccupante è l'estrazione illegale, fatta con il consenso del governo, poiché si tratta di una "attività che occupa uno dei punti centrali dell'agenda del governo". I cercatori “invadono le comunità, uccidono e terrorizzano le popolazioni indigene, distruggono le foreste, inquinano i fiumi e intossicano gravemente gli organismi con il mercurio".
Le minacce passano anche attraverso le camere legislative. Alla Camera e al Senato, tre disegni di legge sono in fase di elaborazione "al fine di completare lo smantellamento della legislazione che protegge il patrimonio etnico, culturale e naturale del paese" denuncia l’articolo. Infine vengono ricordate le parole di suor Dorothy Stang, uccisa con sei colpi sparati a bruciapelo la mattina del 12 febbraio 2005 nel comune di Anapu (vedi Fides 16/2/2015): “La morte della foresta è la fine della nostra vita”. (SL) (Agenzia Fides 13/12/2021)

giovedì 25 novembre 2021

“Io e il mio seminario”: il seminario di Pechino celebra 40 anni di impegno per la formazione al sacerdozio

 


ASIA/CINA - “Io e il mio seminario”: il seminario di Pechino celebra 40 anni di impegno per la formazione al sacerdozio
 
Pechino (Agenzia Fides) – “Io e mio seminario” è il tema del concorso organizzato per i seminaristi della diocesi di Pechino, per festeggiare i 40 anni di fondazione del Seminario. Il concorso si è svolto domenica 21 novembre, Solennità di Cristo Re dell’universo, con una presenza limitata, per le misure sanitarie, di sacerdoti, professori ed anche laici, che hanno sempre accompagnato il cammino vocazionale dei seminaristi con la preghiera e l’aiuto concreto. I seminaristi hanno ripercorso il passato, raccontato il presente e immaginato il futuro, condividendo alcuni temi come “La mia storia personale con il mio seminario”, “Il seminario nei miei occhi”.…
“Gloria al Signore, fare del bene alla gente, a servizio del popolo”: con questo motto, il Seminario della diocesi di Pechino ha percorso 40 anni di cammino per la formazione delle vocazioni, preparando i sacerdoti per la diocesi di Pechino ma anche di tante altre diocesi sorelle, soprattutto delle zone periferiche e più lontane. Gran parte dei seminaristi che hanno studiato qui infatti non sono di Pechino. Oggi alcuni sono tornati nelle proprie diocesi a portare avanti l’evangelizzazione locale, altri hanno avuto l’opportunità di continuare la formazione permanente, anche all’estero, altri ancora sono impegnati nella pastorale delle parrocchie di Pechino.
In particolare i parrocchiani della parrocchia di Pechino dedicata a San Michele - che un tempo era la cappella del seminario, poi diventata parrocchia nel 2003 per le esigenze pastorali della zona, e anche luogo di tirocinio pastorale dei seminaristi - considerano i seminaristi come loro figli. Dai libri ai viveri, alla frutta, alla verdura: le loro offerte non sono limitate al periodo delle grandi feste o alla Giornata per le Vocazioni, ma sono quotidiane, perché sono convinti che il Seminario è il cuore della diocesi e i seminaristi sono il futuro della Chiesa. Nell’ultima Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni, nonostante fosse impossibile la presenza fisica dei fedeli a causa della pandemia, quasi tutti i parroci si sono impegnati a mobilitare comunque i parrocchiani per sostenere la formazione delle vocazioni, spiritualmente ed economicamente.
Nell’ormai lontano 1980, subito dopo la riapertura della Chiesa, il Seminario propedeutico della diocesi di Pechino riprese le attività nel piccolo cortile della parrocchia (allora cattedrale) dell’Immacolata Concezione, la chiesa costruita dal missionario gesuita p. Matteo Ricci, dopo una ventina d’anni di chiusura. Accolse subito una decina di ragazzi disposti a dedicarsi al Signore. Nel 1989 fu trasferito alla cattedrale di Pechino, la chiesa di S. Salvatore, per l’incremento delle vocazioni, e sempre per lo stesso motivo, venne ancora trasferito in altra sede nel 1992.
Infine, nel 2001, la costruzione e l’apertura di un moderno complesso di 476 mq. Oltre ai corsi ordinari per i seminaristi, il seminario ospita anche tanti corsi di formazione per le suore e i laici, e attività accademiche, visto che la zona dove si trova il seminario è chiamata “il distretto universitario” di Pechino. Secondo le statistiche fornite dal Seminario all’Agenzia Fides, il Seminario di Pechino ha formato oltre 320 seminaristi, senza contare quelli che dovrebbe laurearsi durante l’anno corrente, con 187 ordinazioni sacerdotali e tre Vescovi. Attualmente ci sono 70 seminaristi di teologia, 3 studiano all’estero.
(NZ) (Agenzia Fides 24/11/2021)

Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

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