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martedì 28 giugno 2016

Bollettino Agenzia Fides 28 giugno 2016

VATICANO - Il Papa consegnerà il Pallio a 25 Arcivescovi metropoliti, 4 dei territori di Propaganda Fide
 
Città del Vaticano (Agenzia Fides) – Nella Solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, il 29 giugno, secondo la consuetudine, il Santo Padre Francesco benedirà e consegnerà il Pallio ai nuovi Arcivescovi Metropoliti nominati durante l’anno. Il Pallio, simbolo del legame di comunione tra il Papa e la sede di Roma con le Chiese di tutto il mondo, verrà imposto dal Rappresentante Pontificio ad ogni Arcivescovo nel corso di una celebrazione che si svolgerà nelle rispettive Chiese particolari.
Nel corso della Concelebrazione eucaristica che il Papa presiederà nella Basilica Vaticana, consegnerà il Pallio a 25 Arcivescovi metropoliti, 4 dei quali sono ordinari di territori affidati alla Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, provenienti da America, Oceania, Asia e Africa.
I loro nomi, in ordine di nomina: l’Arcivescovo di Kingston in Jamaica (Antille/America), S. E. Mons. Kenneth David Oswin Richards; l’Arcivescovo di Honiara (Isole Salomone/Oceania) S.E. Mons. Christopher M. Cardone, O.P.; l’Arcivescovo di Taunggyi (Myanmar/Asia) S.E. Mons. Basilio Athai; l’Arcivescovo eletto di Cotonou (Benin/Africa) P. Roger Houngbédji, O.P.. (SL) (Agenzia Fides 28/6/2016)
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AFRICA/ZAMBIA - Sfida per l’energia elettrica verde e a buon prezzo
 
Pemba (Agenzia Fides) – Sono circa 645 milioni gli africani privi di energia elettrica che, tra l’altro, impedisce loro di realizzare attività economiche di qualsiasi natura. L’elettricità è la sfida principale per la popolazione del distretto di Pemba. A causa delle piogge precarie, manca l’acqua che consenta agli impianti idraulici di funzionare. Le ultime scarse piogge stagionali hanno elevato di poco il livello del lago, tuttavia il volume dell’acqua ha raggiunto solo il 17% della sua capacità, molto al di sotto del 49% registrato lo scorso anno.
Per riempirlo occorrerebbero una serie adeguata di stagioni piovose insieme ad una produzione di energia, requisiti che non possono essere garantiti.
Alcune stime indicano che 138 milioni di famiglie povere spendono 10 mila milioni di dollari all'anno in prodotti per l’energia, come carbone, candele, cherosene e legna. Attraverso il programma Solar Scaling, che mira a diversificare le fonti di energia, il Paese mira a coprire la mancanza di questo bene con un impianto solare di 600 megawatt; inoltre, sono già in costruzione strutture per generare 100 megawatt.
(AP) (28/6/2016 Agenzia Fides)
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ASIA/LIBANO - Attentati suicidi a Qaa, villaggio a maggioranza cristiana; i Capi delle Chiese esprimono sconcerto e cordoglio per le vittime
 
Qaa (Agenzia Fides) – La raffica di quattro attentati suicidi che all'alba di lunedì 27 giugno ha scnvolto il villaggio libanese di Qaa, vicino al confine con la Siria, abitato in maggioranza da cristiani apartenenti alla Chiesa greco melchita, ha provocato cinque morti e almeno 15 feriti. Sdegno e condanna per la strage terroristica sono stati espressi dai rappresentanti delle istituzioni e delle forze politiche libanesi. Parole di cordoglio e di sconcerto sono state pronunciate anche dai Capi delle Chiese.
L'Arcivescovo Elias Rahal, alla guida dell'arcidiocesi greco melchita di Baalbeck, nativo anche lui di Qaa, ha richiamato lo Stato libanese ad “assumersi le proprie responsabilità”, facendo notare che intorno al villaggio vivono circa 30mila rifugiati siriani, dei quali non si occupa nessuna istituzione pubblica. Il Patriarca Grégoire III, Primate della Chiesa greco melchita, si è detto “inorridito” per l'attacco di Qaa, e ha reso omaggio alle vittime, che fanno parte delle parrocchie e della arcidiocesi di Baalbeck dei greco melchiti. Anche il Patriarca maronita Boutros Bechara Rai, attualmente in visita pastorale negli Stati Uniti, ha auspicato che anche questo “crimine senza nome" spinga i libanesi a ritrovare l'unità nazionale e a difenderla dai piani dei terrroristi. (GV) (Agenzia Fides 28/6/2016). 
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ASIA/PAKISTAN - Un piano nazionale e un “numero verde” per la tutela dei diritti umani
 
Islamabad (Agenzia Fides) – Un “numero verde” gratuito per i cittadini, attivo 24 ore su 24, per denunciare le violazioni dei diritti umani e fornire la prima assistenza legale alle vittime: è l’iniziativa lanciata dal Ministero Federale per i diritti umani, guidato da circa un mese dal senatore cristiano pakistano Kamran Michael. Come riferito a Fides, il Ministro , che ha da poco avviato il suo lavoro a livello federale, ha promesso anche di creare specifici Comitati locali per i diritti umani a livello provinciale e distrettuale, istituiti dal governo in modo da “creare una rete che possa mantenere un controllo efficace sulle violazioni dei diritti umani in Pakistan e offrire una risposta rapida delle istituzioni”.
Il Ministro Michael ha preso atto dei crescenti episodi di delitti d'onore e della violenza contro le donne, annunciando che il suo Ministero sta intraprendendo diverse iniziative amministrative e politiche per contrastare questa violenza diffusa nella società. Sono allo studio, come appreso da Fides, delle “Linee guida” nazionali in materia di “violenza di genere”. Questi progetti fanno parte di un piano generale che intende agire a livello culturale e di mentalità, ha riferito il Ministro: un programma vasto e diversificato che mira a sensibilizzare l'opinione pubblica sulle questioni dei diritti umani, concentrandosi su temi come diritto alla vita, dignità della vita umana, tolleranza e armonia interreligiosa, con particolare attenzione ai diritti delle donne, delle minoranze, di bambini, anziani e persone con disabilità. Il programma, ha annunciato Michael, prevede una voce nel bilancio statale di 250 milioni di rupie, per l’esercizio 2016-17. (PA ) (Agenzia Fides 28/6/2016)
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ASIA/IRAQ - Inaugurata ad Ankawa una nuova chiesa per i profughi cristiani della Piana di Ninive
 
Ankawa (Agenzia Fides) - E' intitolata a Maria Madre del Perpetuo Soccorso (come l'icona donata da Papa Pio IX ai Padri Redentoristi esattamente 150 anni fa, nel 1866), la nuova, grande chiesa inaugurata lunedì 27 giugno dal Patriarca caldeo Louis Raphael I ad Ankawa, il sobborgo a maggioranza cristiana della città di Erbil, dove hanno trovato rifugio molti cristiani fuggiti dai villaggi della Piana di Ninive davanti all'offensiva delle milizie del sedicente Stato islamico (Daesh). Il nuovo, ampio edificio di culto, è stato finanziato anche con le offerte dei fedeli e ad esso faranno capo le iniziative e le attività liturgiche, sacramentali e caritative legate in particolare alla cura pastorale dei rifugiati.
Alla liturgia di inaugurazione hanno preso parte, tra gli altri, anche l'Arcivescovo Alberto Orega Martin, Nunzio apostolico in Iraq e Giordania, e mons. Bashar Warda, che appartiene alla Congregazine dei padri Redentoristi e anche per questo ha una particolare devozione per l'icona di Nostra Madre del Perpetuo Soccorso, custodita a Roma, nella chiesa di sant'Alfonso all'Esquilino. Durante l'omelia – riferiscono le fonti ufficiali del Patriarcato caldeo, consultate dall'Agenzia Fides – il Patriarca Louis Raphael I ha descritto la nascita della nuova chiesa come un segno del vincolo che lega i cristiani iracheni alla terra dei loro padri, ribadendo che l'emigrazione verso Paesi lontani “non è la soluzione da cercare” per chi vuole davvero custodire nella propria terra il dono ricevuto della vita cristiana. (GV) (Agenzia Fides 27/6/2016).
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ASIA/BANGLADESH - 116 giovani cresimati a Dinajpur
 
Dinajpur (Agenzia Fides) - Sono 63 le ragazze e 53 i ragazzi della parrocchia della Cattedrale di Dinajpur che hanno ricevuto nei giorni scorsi il sacramento della Confermazione. "Giorno di gioia, di colori, di impegno nuovo nella Chiesa e per tutti. Un nuovo avvento dello Spirito che guida la Chiesa di Dinajpur" commenta in una nota pervenuta a Fides, il missionario p. Adolfo L'Imperio, che così si è rivolto ai cresimandi: "Carissimi giovani, ricevete il dono delle lingue che vi aiuta a dialogare, a parlare di Gesù; ad operare in famiglia, nel villaggio, dove studiate o lavorate per ciò che è giusto, ciò che unisce, ciò che è bello vero e buono. Oggi cresce la Chiesa che ha come fondamento coloro che danno la vita, che sono chiamati testimoni. Alcuni sono conosciuti come martiri, altri come seme che cade e muore per produrre vita nuova, ma sempre testimoni. Per questo ricevete lo Spirito".
"Da anziano ho chiuso gli occhi e ho sognato come questa comunità di fede cresca, si sviluppi, si espanda, nonostante tante difficoltà e remore" prosegue il missionario. "Gesù dona il suo Spirito e realizza nel tempo la sua Chiesa. Questa piccola comunità di 1.820 cattolici, sparsa in una realtà di circa 360mila persone - la popolazione della città di Dinajpur - rende un servizio scolastico con tre scuole elementari per circa 4.000.alunni, una scuola superiore per 5.000 alunni; è impegnata in tanti servizi di servizio sociale come l’ospedale, la scuola per infermiere, la Caritas, e altre opere sociali".
P. L’Imperio conclude: "Lo Spirito è stato donato oggi a 116 giovani a cui non chiede il grado di istruzione ma solo se sono pronti a vivere con impegno per il bene, il giusto, il bello della vita". (PA) (Agenzia Fides 28/6/2016)
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AMERICA/MESSICO - I Vescovi di Oaxaca chiedono una tregua per avviare il dialogo con gli insegnanti
 
San Cristobal (Agenzia Fides) – Una Commissione di deputati e senatori “dovrebbe ascoltare reclami, obiezioni e dubbi degli insegnanti scontenti della riforma dell'istruzione, perché tutti ammettono che non è completa, che non prende in considerazione contenuti e metodi, ma è solo regolamentare e amministrativa”: è l’opinione espressa dal Vescovo di San Cristóbal de Las Casas, in Chiapas, Sua Ecc. Mons. Felipe Arizmendi Esquivel (vedi Fides 21,24/06/2016).
In un incontro con la stampa locale, la sera di domenica 26 giugno, il Vescovo ha affermato: "Se il Presidente (Enrique Peña Nieto) ha rinviato al Congresso la legge sulla trasparenza, perché lo avevano chiesto gli uomini d'affari, lo stesso potrebbe essere fatto con alcuni aspetti della riforma scolastica, come richiesto dagli insegnanti. Forse gli imprenditori valgono più degli insegnanti?".
Secondo le informazioni inviate a Fides da una fonte locale, il Vescovo ha ribadito che "spetta ai senatori e deputati federali aprire un canale di dialogo" con i docenti scontenti. "Se in altri stati la legge è passata senza grandi conflitti, Oaxaca, Chiapas, Guerrero, Michoacán e Tabasco hanno situazioni che non sono simili ad altri luoghi" ha rilevato. Infine per Mons. Arizmendi "si deve condannare l'abuso della forza pubblica per reprimere gli insegnanti, ma dobbiamo anche sostenere questi dialoghi con le autorità federali, perché si possano modificate alcuni punti della riforma scolastica".
I Vescovi della Provincia di Oaxaca hanno pubblicato un messaggio, il 26 giugno, in cui condannano i recenti atti di violenza e di vandalismo, ricordano che “tutti facciamo parte della stessa società e dobbiamo imparare a cercare insieme ciò di cui abbiamo bisogno per migliorarla”, sottolineano che “la ricchezza più grande di Oaxaca è la sua gente”, e infine lanciano un appello “a tutta la società, in particolare alle Autorità e agli insegnanti, perché si dichiari immediatamente una tregua generale tra le parti, propiziatrice di una seria riflessione di tutti, rassereni gli animi e consenta di gettare le basi di un dialogo propositivo e trasparente, con passi e obiettivi graduali”. (CE) (Agenzia Fides, 28/06/2016)
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AMERICA/GUATEMALA - Inalare solvente per calmare i morsi della fame
 
Città del Guatemala (Agenzia Fides) – Per le strade del Guatemala è facile incontrare adulti, bambini, bambine e giovani che vagano inalando solventi per evitare di sentire la fame e di tenere a mente i motivi di violenza per i quali hanno abbandonato le famiglie, se mai ne hanno avuta una. Secondo le informazioni pervenute a Fides dalle organizzazioni impegnate a favore delle persone che vivono in strada, non esistono statistiche in grado di quantificare il numero di esseri umani che vivono in queste condizioni. Purtroppo il giro di maltrattamenti infantili e la mancanza di attenzioni da parte dello Stato non cambiano per le generazioni, nuove e vecchie, di bambini di strada.
Sopravvivere per loro non è facile, esposti al disprezzo della gente, delle autorità municipali e della polizia. In alcuni casi, come parte di una riabilitazione, vengono riportati in casa. Spesso si raggruppano da soli e vivono come “una famiglia” dove si prendono cura reciprocamente l’uno dell’altro seguendo delle regole. Tuttavia quando queste regole vengono infrante, il trasgressore viene picchiato e persino allontanato. La principale fonte di sopravvivenza è l’accattonaggio, e il ricavato viene però impiegato per acquistare solventi o bottiglie di liquore. (AP) (28/6/2016 Agenzia Fides)
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ASIA/INDONESIA - Dimissioni del Vescovo di Malang e nomina del successore
 
Città del Vaticano (Agenzia Fides) – Il Santo Padre Francesco, in data 28 giugno 2016, ha accolto la rinuncia al governo pastorale della diocesi di Malang (Indonesia) presentata da S.E. Mons. Herman Joseph Sahadat Pandoyoputro, O. Carm., in conformità al can. 401 § 1 del Codice di Diritto Canonico. Il Papa ha nominato Vescovo della diocesi di Malang il P. Henricus Pidyarto Gunawan, O. Carm., finora Rettore del Philosophical and Theological Higher Institute ‘Widya Sasana’ a Malang.
Il nuovo Vescovo è nato il 13 luglio 1955 a Malang. Dopo aver frequentato il Seminario Minore locale, ha compiuto gli studi filosofici e teologici presso il Philosophical and Theological Higher Institute ‘Widya Sasana’ a Malang. Ha emesso la professione solenne il 18 gennaio 1981, ed è stato ordinato sacerdote il 7 febbraio 1982 a Malang. Ha ottenuto la Licenza in Sacra Scrittura presso il Pontificio Istituto Biblicum (Roma), nel 1986, e la Laurea in Teologia Biblica presso l’Angelicum (Roma), nel 1990.
Dopo l’ordinazione sacerdotale ha svolto i seguenti incarichi: dal 1986: Docente di Sacra Scrittura nel Philosophical and Theological Higher Institute ‘Widya Sasana’; Vice-Rettore della Indonesia Biblical Society (1991-1996); Vice-Rettore del Philosophical and Theological Higher Institute ‘Widya Sasana’ (1991-2000); Membro del Carmelitan Institute a Roma (1996-2000); Direttore dell’Indonesia Biblical Society (1996-2004); Parroco di ‘St. Andrea Tidar’ a Malang (1999-2000); Rettore del Philosophical and Theological Higher Institute ‘Widya Sasana’ (2000-2004); Membro del Comitato di Spiritualità del Carmelitan Institute a Roma (2001-2007); Direttore del Programma post-laurea del Philosophical and Theological Higher Institute ‘Widya Sasana’ (2004-2012): dal 2012: Rettore del Philosophical and Theological Higher Institute ‘Widya Sasana’. (SL) (Agenzia Fides 28/6/2016)
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ASIA/GIAPPONE - Nomina del Vescovo di Hiroshima
 
Città del Vaticano (Agenzia Fides) – Il Santo Padre Francesco, in data 28 giugno 2016, ha nominato Vescovo della vacante diocesi di Hiroshima (Giappone) il Rev.do Sacerdote Alexis Mitsuru Shirahama, P.S.S., finora Rettore del Seminario Nazionale Cattolico di Fukuoka.
Il nuovo Vescovo è nato il 20 maggio 1962 a Kamigoto, Arcidiocesi di Nagasaki. Nel 1986 ha ottenuto il Baccalaureato in Filosofia presso l’Università Keio di Tokyo e nel 1990 il Baccalaureato in Teologia, presso il Seminario San Sulpizio di Fukuoka. Successivamente ha studiato nell’Istituto Cattolico di Parigi, ottenendo la Licenza in Liturgia con specializzazione in Teologia sacramentaria.
È stato ordinato sacerdote il 19 marzo 1990 a Urakami, Arcidiocesi di Nagasaki, e incardinato nella medesima Sede Metropolitana. Nel 1993 è entrato nella Compagnia dei Sacerdoti di San Sulpizio.
Dopo l’ordinazione ha svolto i seguenti incarichi: Formatore nel Seminario San Sulpizio di Fukuoka (1995-2008); dal 1995: Membro della Commissione Liturgica presso la Conferenza dei Vescovi Cattolici del Giappone e docente di Liturgia e Teologia Sacramentaria; dal 2012: Rettore del Seminario Cattolico del Giappone. (SL) (Agenzia Fides 28/6/2016)

mercoledì 1 luglio 2015

Bollettino Fides News del 1 Luglio 2015

VATICANO - Il Papa consegna il Pallio a 46 Arcivescovi metropoliti, 13 dei territori di Propaganda Fide
Città del Vaticano (Agenzia Fides) – Nella Solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, il 29 giugno, secondo la consuetudine, il Santo Padre Francesco ha benedetto e consegnato il Pallio a 46 Arcivescovi Metropoliti nominati durante l’anno, nel corso della solenne Concelebrazione eucaristica che ha presieduto nella Basilica Vaticana. Degli Arcivescovi, 13 sono ordinari di territori affidati alla Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli: 7 dell’Africa, 5 dell’Asia, 1 dell’America centrale.
Questi i loro nomi: Mons. Julian Leow Beng Kim, Arcivescovo di Kuala Lumpur (Malaysia); Mons. Anthony Pappusamy, Arcivescovo di Madurai (India); Mons. Thomas Aquino Manyo Maeda, Arcivescovo di Osaka (Giappone); Mons. Djalwana Laurent Lompo, Arcivescovo di Niamey (Niger); Mons. Jean Mbarga, Arcivescovo di Yaoundé (Camerun); Mons. Beatus Kin Yaiya, O.F.M. Cap. Arcivescovo di Dodoma (Tanzania); Mons. Filomeno do Nascimento Vieira Dias, Arcivescovo di Luanda (Angola); Mons. Martin Musonde Kivuva, Arcivescovo di Mombasa (Kenya); Mons. Benjamin Ndiaye, Arcivescovo di Dakar (Senegal); Mons. Juan Nsue Edjang Mayè, Arcivescovo di Malabo (Guinea Equatoriale); Mons. Yustinus Harjosusanto, M.S.F., Arcivescovo di Samarinda (Indonesia); Mons. David Macaire, O.P., Arcivescovo di Fort-De-France (Martinica); Mons. Thomas Ignatius Macwan, Arcivescovo di Gandhinagar (India).
Il Pallio, simbolo del legame di comunione tra il Papa e la sede di Roma con le Chiese di tutto il mondo, che è stato benedetto e consegnato dal Pontefice, verrà imposto dal Rappresentante Pontificio ad ogni Arcivescovo nel corso di una celebrazione che si svolgerà nelle rispettive Chiese particolari. (SL) (Agenzia Fides 30/6/2015)
AFRICA/TUNISIA - “Non abbandonate la Tunisia, altrimenti vi ritroverete gli estremisti in casa” dice il parroco di Sousse
Tunisi (Agenzia Fides) - “Vogliono punire la Tunisia per i suoi progressi in campo democratico. Per questo non la si deve lasciare sola” dice all’Agenzia Fides p. Jawad Alamat, Direttore nazionale delle Pontificie Opere Missionarie (POM) della Tunisia, che è anche parroco a Sousse, dove il 26 giugno in un attentato contro un resort turistico, sono morte almeno 38 persone (in gran parte turisti stranieri) e una quarantina sono rimaste ferite.
“Ero a Tunisi il giorno dell’attentato, quando ho saputo la notizia mi sono precipitato a Sousse e mi sono messo a disposizione di chi aveva bisogno di conforto” dice p. Jawad. “Piangiamo le vittime di questo terribile attentato, ma viviamo in solidarietà con tutti i tunisini, che sono a loro volta vittime di questa violenza, che non rappresenta quello che è veramente la Tunisia” sottolinea il sacerdote.
P. Jawad evidenzia che “la Tunisia ha bisogno del vostro aiuto, della vostra visita. Isolarla significa far vincere i terroristi. Bisogna combattere l’isolamento che i terroristi vogliono imporre alla Tunisia aumentando la solidarietà, dobbiamo combattere coloro che vogliono toglierci la gioia di vivere e lo stare insieme. Le misure di sicurezza sono state rafforzate, ma noi dobbiamo combattere così, perché se i terroristi ci fanno paura allora hanno vinto”.
“Se il nuovo corso iniziato dalla Tunisia con la rivoluzione del 2011 avrà successo, porterà beneficio a tutto l’area” avverte p. Jawad. “In caso contrario, il pericolo islamista busserà alle porte dell’Europa. Basta vedere quello che è successo in Libia. Non si è trovata una soluzione per questo Paese ed ora i suoi problemi sono diventati comuni agli altri Paesi del Mediterraneo” conclude il sacerdote. (L.M.) (Agenzia Fides 30/6/2015)
AFRICA/CONGO RD - I Vescovi denunciano l’insicurezza e le minacce alla famiglia
Kinshasa (Agenzia Fides) - I Vescovi della Repubblica Democratica del Congo denunciano l’insicurezza nel nord, nell’est e nel sud del Paese, in un comunicato inviato all’Agenzia Fides al termine della loro 52esima Assemblea Plenaria, che si è tenuta a Kinshasa dal 22 al 26 giugno.
“I Vescovi – è scritto nel comunicato - hanno ascoltato il grido d’allarme della popolazione del Territorio di Bondo, a seguito dei massacri e dei rapimenti perpetrati dall’LRA (Esercito di Resistenza del Signore), così come il toccante messaggio dell’Assemblea Episcopale Provinciale di Bukavu (vedi Fides 26/5/2015), che denuncia il silenzio di fronte ai tre principali pericoli in Kivu: un clima di genocidio; un focolaio d’integralismo jihadista e un processo di balcanizzazione”.
Nel documento si ribadisce la posizione della Conferenza Episcopale sul dialogo nazionale promosso dal Presidente Joseph Kabila, che “deve avvenire nel rispetto assoluto del quadro costituzionale e istituzionale in vigore”. Ovvero senza che si arrivi ad un cambiamento costituzionale per permettere al Presidente uscente di presentarsi alle elezioni per ottenere un terzo mandato.
Sul piano pastorale i Vescovi segnalano i pericoli cui deve far fronte la famiglia, vittima di “diverse forze che mirano a deformarla e persino a distruggerla”. Per questo, dopo il Sinodo di ottobre dedicato alla famiglia, i Vescovi congolesi hanno indetto per il mese di febbraio 2016, un Congresso nazionale sulla famiglia. (L.M.) (Agenzia Fides 30/6/2015)
AFRICA/EGITTO - Cordoglio del Consiglio delle Chiese cristiane per l'assassinio del Procuratore generale
Il Cairo (Agenzia Fides) – Il Consiglio delle Chiese in Egitto ha espresso il cordoglio unanime di tutte le comunità cristiane egiziane per l'assassinio del Procuratore generale Hisham Barakat, rimasto vittima lunedì 29 giugno di un attentato terroristico. In un comunicato diffuso dal sacerdote copto ortodosso Bishoy Elmy, responsabile della Segreteria generale del Consiglio, Barakat viene definito “uomo coraggioso” e si ricorda la sua tenacia nel difendere la giustizia e il diritto, senza farsi intimorire dai pericoli. Nel testo si porgono anche le condoglianze ai familiari della vittima e a tutta la magistratura egiziana.
Fonti copte riferiscono che il Patriarca copto ortodosso Tawadros, alla notizia dell'attentato omicida, ha immediatamente interrotto la sua visita al monastero della Vergine Maria a Wadi Natrun e ha fatto ritorno al Cairo. In un altro comunicato, la Chiesa copta ortodossa ha fatto appello a tutte le forze nazionali a rimanere salde e unite davanti all'attacco dell'estremismo e del terrorismo, chiedendo a Dio di preservare la nazione egiziana da ogni pericolo.
Il 65enne Hisham Barakat era una figura chiave nei processi contro la Fratellanza Musulmana dopo la deposizione del Presidente islamista Mohammed Morsi, nel luglio 2013. L'attentato che lo ha ucciso è stato rivendicato dal gruppo islamista al-Moqawma al-Shabia, considerato vicino alla Fratellanza Musulmana. Ai funerali, in programma per oggi in una moschea nel sobborgo cairota di Heliopolis, prenderà parte anche il Presidente Abdel Fattah al-Sisi, mentre la Chiesa copta ortodossa sarà rappresentata da Anba Theodosius, Vescovo copto ortodosso della diocesi di Giza. (GV) (Agenzia Fides 30/6/215).
ASIA/SIRIA - Migliaia di famiglie cristiane in fuga da Hassakè. L'Arcivescovo Hindo: i jihadisti hanno trovato appoggi nella popolazione locale
Qamishli (Agenzia Fides) – Nella città siriana di Hassakè, maggiore centro abitato della provincia nord-orientale di Jazira, si combatte strada per strada, dopo che i miliziani jihadisti dello Stato Islamico (Daesh) sono riusciti giovedì scorso, 25 giugno, a entrare in alcuni quartieri, provocando l'esodo di massa di almeno 120mila persone. Tra i primi a fuggire, si contano quasi 4mila famiglie cristiane appartenenti a varie Chiese (caldei, assiri, siri cattolici e siri ortodossi) che hanno in gran parte trovato rifugio nella vicina area urbana di Qamishli.
L'Arcivescovo Jacques Behnan Hindo, alla guida dell'arcieparchia siro-cattolica di Hassakè Nisibi, ha abbandonato insieme ai suoi fedeli Hassakè e attualmente ha trovato riparo anche lui a Qamishli. Il suo racconto offre un'immagine concreta dei tanti fattori in gioco nel conflitto siriano: “L'esercito governativo - riferisce l'Arcivescovo Hindo all'Agenzia Fides - sta momentaneamente riguadagnando terreno, con molta difficoltà, visto che si combatte in ambiente urbano. D'altro canto, le milizie curde presenti nella zona hanno risposto alle incursioni del Daesh solamente quando i jihadisti hanno provato ad attaccare i quartieri curdi, concentrati nella parte orientale della città. Fino a quel momento non avevano fornito sostegno all'esercito governativo. C'è anche da aggiungere che una parte della popolazione locale si è messa dalla parte dei miliziani del Daesh: quando questi sono arrivati nel quartiere sud-orientale di al-Nachwa, da lì hanno fatto uscire le donne e i bambin i. Ma i maschi giovani e adulti sono rimasti, e si sono schierati col Daesh. E adesso proprio quel grande quartiere è al centro degli scontri più violenti tra le forze governative quelle del cosiddetto Stato islamico”.
Intanto per la nuova massa di profughi concentrata soprattutto a Qamishli, è già iniziata l'emergenza umanitaria: “Caritas Siria ha mandato i suoi aiuti” riferisce l'Arcivescovo Hindo, “ma le esigenze aumentano di giorno in giorno. Tra i cristiani non ci sono feriti, ma anche molti di loro, come tutti gli altri, sono concentrati in accampamenti di fortuna. Tanti dormono all'aperto, e la situazione si complica di giorno, a causa del caldo insopportabile”. (GV) (Agenzia Fides 30/6/2015).
ASIA/NEPAL - I frutti dell’aiuto della Caritas dopo il terremoto
Kathmandu (Agenzia Fides) – Nei due mesi successivi al terremoto del 25 aprile, Caritas Nepal ha raggiunto oltre 269.000 persone bisognose di assistenza e fornito 54mila alloggi a famiglie. Le persone hanno ricevuto cibo, materiali per costruire alloggi temporanei, kit per l’igiene. Come informa una nota della Caritas Nepal inviata a Fides, la Caritas ha raggiunto numerose comunità emarginate come quelle di Chepang e Tamang, in villaggi remoti. Inoltre sono state aiutate persone socialmente escluse e comunità indigenti come dalit e musulmani.
Nei giorni scorsi la Caritas Nepal ha organizzato due giornate di formazione e riflessione per tutto il personale coinvolto, con la partecipazione del Vescovo, Sua Ecc. Mons. Paul Simick, Vicario Apostolico del Nepal, in cui sono stati illustrati i frutti di un inteso lavoro di assistenza, svolta anche grazie agli aiuti di Caritas Internationalis.
Come riferisce la nota, l’organizzazione sta programmando di raggiungere altre 11.000 famiglie, anche progettando di servire le comunità locali con iniziative di microcredito, programmi di formazione professionale, soprattutto nei settori dell’agricoltura e delle imprese rurali, avviando la fase della ripresa e della ricostruzione del tessuto sociale ed economico. La Caritas Nepal offrirà anche alcune borse di studio e piccoli prestiti per la costruzione di case, destinate a chi ha visto la propria abitazione completamente distrutta, e intende contribuire alla ricostruzione di scuole e ospedali danneggiati. (PA) (Agenzia Fides 30/6/2015)
ASIA/PAKISTAN - Beffato dai suoi avvocati un cristiano accusato di blasfemia
Lahore (Agenzia Fides) – Il cristiano Humayun Faisal, disabile mentale accusato di blasfemia a Lahore, resterà in carcere in quanto i suoi avvocati hanno ritirato la domanda di libertà su cauzione. Come riferito a Fides dal pool di avvocati cristiani dell’Ong “Lead” , i nuovi avvocati del giovane, nell’udienza del 27 giugno davanti all’Alta Corte di Lahore, hanno ufficialmente cancellato la domanda di libertà su cauzione, in precedenza inoltrata da altri legali. Secondo l’Ong “Lead” vi sono degli avvocati che “intervengono in casi nei quali i cristiani sono accusati di blasfemia o di altri crimini e, invece di ottenere giustizia, non operano nell’interesse degli imputati, loro assistiti, ma agiscono per altri scopi, ostacolando di fatto la giustizia”. L’Ong “Lead” denuncia a Fides questa pratica, che rappresenta un tradimento del mandato professionale di un legale.
Faisal era stato denunciato il 24 maggio 2015 e, in seguito all’accusa, una folla di radicali islamici istigati da una moschea aveva tentato di assaltare il quartiere di Sanda, a Lahore, sobborgo interamente cristiano. In quell’occasione una strage è stata evitata solo grazia al tempestivo intervento della polizia. (PA) (Agenzia Fides 30/6/2015)
ASIA/PAKISTAN - Mille vittime in 5 giorni per il caldo torrido, la maggior parte poveri e mendicanti
Karachi (Agenzia Fides) – In seguito all’ondata di caldo torrido che sta colpendo Karachi, la città più grande del Pakistan dove vivono 23 milioni di abitanti, sono morte 950 persone in soli 5 giorni. Gli obitori non sono sufficienti ad accogliere tutti i cadaveri che continuano ad arrivare e gli ospedali sono saturi. Il fenomeno è il peggiore registrato negli ultimi 50 anni. Sebbene il caldo riguardi tutta la provincia australe del Sindh, dove sono morte 1.100 persone, la capitale rimane la più colpita, e la maggior parte dei decessi sono registrati tra i poveri, doppiamente danneggiati per la mancanza di accesso all’elettricità e perché vivono ammassati in locali poco riparati dal sole e dal calore.
Secondo la principale organizzazione umanitaria del Paese, la Fondazione Edhi, il 50% dei morti sono stati raccolti per la strada ed è altamente probabile che si tratti di mendicanti, tossicodipendenti e piccoli lavoratori. Gli ospedali sono sotto pressione per dover accogliere circa 40 mila persone di tutta la provincia colpite da insolazione e disidratazione. Secondo le autorità sanitarie del principale Ospedale Civile di Karachi, il centro si sta occupando esclusivamente dei casi di emergenza. Le ong sostengono che ci siano decine di migliaia di persone che vivono e lavorano in strada tra mendicanti, venditori ambulanti e lavoratori manuali. Oltre il 62% della popolazione di Karachi vive in insediamenti informali con una densità di quasi 6 mila persone per chilometro quadrato.
Molti sono privi dei servizi basilari come acqua e elettricità. Una modalità molto diffusa per accedere alla rete dell’energia elettrica è tramite sistemi illegali. Tuttavia anche il 46% delle famiglie del Paese che sono collegate alla rete elettrica non hanno la garanzia di avere energia senza interruzioni. Le famiglie più ricche possono ricorrere ai generatori, ma i circa 91 milioni di persone che vivono con meno di 2 dollari al giorno non hanno alcuna opzione. (AP) (30/6/2015 Agenzia Fides)
AMERICA/NICARAGUA - “Stiamo perdendo i valori e il rispetto per la vita” mette in guardia il Card. Brenes
Managua (Agenzia Fides) – Il Cardinale Arcivescovo di Managua, Leopoldo Brenes, ha messo in guardia sul fatto che la società sta perdendo il rispetto della vita e dei valori morali, facendo riferimento ai crimini violenti verificatisi in varie parti del paese nelle ultime settimane, motivati da avidità, dispute sull'eredità di famiglia o da conflitti tra parenti. “Stiamo perdendo i valori e il rispetto per la vita, abbiamo anche perso il rispetto, l'amore e l'affetto nei confronti della società e della famiglia" ha detto il Cardinale dopo la Messa domenicale di ieri, celebrata nella Cattedrale di Managua.
Secondo quanto riferisce la nota inviata a Fides da una fonte locale, il Cardinale ha sottolineato che famiglia, scuola e Chiesa devono promuovere il rispetto per le persone e prevenire così ulteriori casi di violenza. “Le persone sono alla ricerca di eredità che non potranno mai godere, perché il denaro sporco non produce mai progresso, questi crimini sono riprovevoli” ha detto il Card. Brenes, esortando i media a mettere in evidenza i valori positivi e a non mostrare continuamente scene di violenza, perché anche questo contribuisce a creare una società violenta.
"Dobbiamo lavorare insieme, la società con le chiese e i media, per fare un ‘bombardamento positivo’ verso i bambini e i giovani con valori buoni, per evitare la cultura della morte, la distruzione e l'odio che si è installato nel Paese" ha concluso.
In Nicaragua si sono verificati molti episodi di violenza familiare nelle ultime settimane, ampiamente riportati dai media. Tra questi, il giovane Nahum Bravo è stato condannato alla massima pena per aver ucciso suo padre, la sorella e la matrigna per appropriarsi del denaro e delle proprietà del padre. Un altro omicidio è stato perpetrato nella regione di Waslala, dove un uomo è stato ucciso dal fratello e dal figlio di questo per impossessarsi di una fattoria.
(CE) (Agenzia Fides, 30/06/2015)
AMERICA/PANAMA - Per il Card. Lacunza “non c'è corrotto senza corruttore”, ma dobbiamo credere nella giustizia
Panama (Agenzia Fides) – "Ha paura": così il Card. José Luis Lacunza ha definito la reazione della gente ai casi di corruzione che stanno venendo alla luce sempre più numerosi nel paese latinoamericano. Il Cardinale, Vescovo della diocesi di David, è intervenuto il 28 giugno ad un programma televisivo molto popolare a Panama, "Cara a Cara", dove ha parlato della difficile situazione che sta vivendo il paese, definendola "grave".
"Ho paura delle vendette, ma credo nella giustizia - ha sottolineato il Cardinale - perché si stanno già cominciando a raccogliere elementi per perseguire i responsabili… Ricordiamoci bene: non c'è corrotto senza corruttore, è chiaro, ma è difficile. Se prendiamo i corrotti ed i corruttori vengono lasciati liberi, allora la situazione continuerà".
Secondo i dati raccolti dalla stampa locale, gli scandali di corruzione del precedente governo hanno sorpreso i panamensi. Tutto è iniziato nel novembre 2014, con l'arresto dell'ex direttore del Programma di Assistenza nazionale (PAN), Rafael Guardia Jaen. Da allora sono stati sequestrati immobili, conti bancari, yacht, altri beni e circa 140 milioni di dollari. Poco più della metà dei ministri del governo di Ricardo Martinelli sono stati indagati e tre ex ministri sono in carcere.
(CE) (Agenzia Fides, 30/06/2015)

Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

Tutto sull'arrivo del nuovo arcivescovo Mons. Riccardo Lamba

  LA CHIESA UDINESE ACCOGLIE IL NUOVO ARCIVESCOVO MONS. RICCARDO LAMBA Un momento storico, di grande solennità e festa, sarà celebrato domen...