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sabato 19 novembre 2016

Bollettino Agenzia Fides del 19 novembre 2016

AFRICA/EGITTO - La Chiesa greco-ortodossa di Alessandria decide di ripristinare il diaconato femminile
 
Alessandria d'Egitto (Agenzia Fides) - Il Sinodo del Patirarcato greco-ortodosso Alessandria e di tutta l'Africa, svoltosi presso il Centro patriarcale di Alessandria d'Egitto dal 15 al 17 novembre sotto la presidenza del Patriarca Theodoros II, ha deciso di ripristinare l'istituto del diaconato femminile, e ha nominato una commissione di vescovi “per un esame approfondito della questione”. Lo riferiscono le fonti ufficiali del Patriarcato ortodosso di Alessandria. A esporre in una relazione all'Assemblea sinodale il potenziale ruolo delle diaconesse nell'opera missionaria è stato il Metropolita Gregorios del Camerun. Nel comunicato finale dell'Assemblea sinodale, pervenuto all'Agenzia Fides, i membri del Sinodo del Patriarcato greco ortodosso di Alessandria hanno voluto sottolineare che “i diversi approcci ai problemi della vita della Chiesa non sono per noi deviazioni dalla verità ortodossa, ma rappresentano l'adattamento alla realtà africana”.
La discussione sull'eventuale ripristino dell'ordinazione diaconale femminile e sul potenziale ruolo delle diaconesse nelle attività pastorali e nell'animazione missionaria è aperto da tempo all'interno di istituzioni teologiche dell'Ortodossia calcedonese.
Papa Francesco, lo scorso agosto, ha istituito una commissione di studio sul diaconato delle donne, presieduta dall'Arcivescovo gesuita Luis Francisco Ladaria Ferrer, segretario della Congregazione per la dottrina della fede. “A mio avviso” ha dichiarato alcuni giorni fa l'Arcivescovo Ladaria Ferrer a l'Ancora online “il Papa vuole in questo momento fare uno studio oggettivo, non per arrivare ad una decisione, ma per studiare come stavano le cose nei primi tempi della Chiesa”. (GV) (Agenzia Fides 19/11/2016).
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ASIA/PAKISTAN - Per la chiusura del Giubileo, il governo libera 69 detenuti
 
Faisalabad (Agenzia Fides) - Un gesto di clemenza, come richiesto da Papa Francesco, in occasione del Giubileo della misericordia: in occasione della chiusura del Giubileo della misericordia, 69 detenuti del carcere centrale di Faisalabad sono stati liberati e molti altri saranno rilasciati, nei prossimi giorni, in altri istituti di detenzione pakistani Il gesto è avvenuto in occasione della recente visita al carcere compiuta dal Ministro federale per i diritti umani, il senator cristiano Kamran Michael, insieme con il vescovo di Faisalabad, Joseph Arshad, altri rappresentanti cristiani e rappresentanti del governo del Punjab e della magistratura.
Per l'occasione il giudice del tribunale di primo grado Abid Hussain Qureshi ha disposto il rilascio di 69 prigionieri coinvolti in reati minori, che erano ancora in carcere perché, pur avendo scontato la pena, non erano in grado di pagare le sanzioni in denaro previste dalle condanne. In una nota inviata a Fides, il Ministro Kamran Michael ha confermato che "nel quadro del programma del Ministero federale dei diritti umani, si è deciso di rilasciare i prigionieri coinvolti in reati minori che sono ancora nelle carceri solo perché non in grado di pagare le sanzioni. Tali sanzioni saranno pagare grazie a uno speciale fondo governativo, ha aggiunto. Il ministro h riferito che il Governo ha avviato il processo di liberare questi detenuti in tutto il paese, aggiungendo che questo processo è partito nel carcere centrale di Faisalabad e che sarà esteso ad altri istituti di detenzione.
Nell'ottica di un percorso di rieducazione, "il governo ha avviato speciali corsi speciali di formazione al fine di rendere gli ex detenuti cittadini responsabili e aiutarli a reinserirsi nel tessuto sociale". L'iniziativa, ha spiegato, recepisce lo spirito "annunciato da Papa Francesco in questo anno chiamato come Anno della Misericordia, per assegnare il fondamentale diritto alla libertà di questi prigionieri". "Questa politica mira anche a ridurre il numero dei detenuti nelle carceri pakistane, per garantire loro una migliore sistemazione nelle strutture". ha concluso.
Il ministro Michael ha ispezionato diverse sezioni del carcere e si è incontrato con alcuni detenuti per informarsi sulle loro condizioni, assicurando di adottare i necessari provvedimenti per risolvere i loro problemi.
In Pakistan vi sono 88 strutture di detenzione che ospitano una la popolazione carceraria totale che supera 80mila detenuti, dei quali il 70% sono in attesa di giudizio. La capacità ufficiale del sistema carcerario è di circa 46mila unità, e il problema del sovraffollamento delle carceri si avverte dappertutto. Nel suo Rapporto del 2015, la “Commissione per i diritti umani del Pakistan”, Ong diffusa in tutta la nazione, ricorda che "maltrattamenti e torture sono diffuse”, mentre “le carceri ospitano il doppio delle persone rispetto alla loro capacità e in alcune celle, i detenuti non hanno nemmeno un giaciglio". Il sovraffollamento, si nota, non permette la separazione dei detenuti in base alle categorie (sotto processo o già condannati), nè tra minorenni e adulti. Nel sistema penale pakistano esistono pene alternative come come sanzioni e multe, disposte a volte dai tribunali per la condanna di delinquenti ritenuti non violenti. (PA) (Agenzia Fid es 19/11/2016)
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AMERICA/PARAGUAY - Per l’Anno della Misericordia indulto e migliori condizioni nelle carceri
 
Asunción (Agenzia Fides) – Il presidente del Paraguay, Horacio Cartes, ha annunciato ieri,18 novembre, la concessione dell’indulto a 16 prigionieri, per lo più donne, rispondendo alla richiesta pronunciata da Papa Francesco ai capi di stato in occasione dell'Anno santo della Misericordia. Come appreso da Fides, In una cerimonia nel Palazzo del Governo, alla presenza dal Nunzio Apostolico, l'arcivescovo Eliseo Antonio Ariotti, Cartes ha concesso l'indulto, affermando di aver preso “con serietà” l’invito contenuto nella lettera in cui Papa Francesco ha chiesto la libertà per i prigionieri.

L'indulto investe 16 persone, di cui 10 donne detenute nel penale del Buon Pastore, in quello di Juana Maria de Lara e nella prigione regionale di Encarnacion. Tutti saranno rilasciati entro domenica, ha detto il ministro della Giustizia, che ha anche annunciato un investimento di 80 milioni di dollari in infrastrutture carcerarie nel paese per migliorare le condizioni di vita dei detenuti. La popolazione carceraria del Paraguay ammonta a 13.071 persone, anche se le infrastrutture hanno la capacità di ospitare 6.643 detenuti. (CE) (Agenzia Fides, 19/11/2016)
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AMERICA/PORTO RICO - "La gente soffre, la crisi sta peggiorando a Puerto Rico", nota la campagna Jubilee Usa
 
San Juan (Agenzia Fides) – "La gente soffre, la crisi sta peggiorando a Puerto Rico", ha osservato Eric LeCompte, presentando la testimonianza come direttore esecutivo della coalizione “Jubilee USA”. LeCompte collabora con diversi gruppi di esperti delle Nazioni Unite sul debito. "La ristrutturazione del debito è la chiave per porre fine a questa crisi ma il tempo stringe". Come riferito a Fides, la testimonianza è stata offerta al terzo incontro della Commissione per le finanze e del Consiglio di Gestione sulla crisi di Puerto Rico (Financial Oversight and Management Board for Puerto Rico, FOMB). E’ la prima volta che il Consiglio si riunisce sull'isola. L'incontro ha permesso al Consiglio di discutere il piano fiscale recentemente rilasciato del governatore di Porto Rico Alejandro Garcia Padilla.

Il Consiglio ha l'autorità di approvare o respingere il piano del Governatore, che prevede la riforma del governo, investimenti in infrastrutture e tagli minimi ai servizi sociali. Il Congresso degli USA creò il Consiglio come per affrontare il debito in corso e la crisi fiscale di questo paese.

Nella nota inviata a Fides, si legge che LeCompte ha esortato il Consiglio di proseguire la ristrutturazione del debito globale per la lotta alla povertà, far crescere l'economia e proteggere gli investitori dell'isola. L'economia del Porto Rico è vulnerabile agli shock esterni e ha esortato il consiglio A sostenere una "clausola uragano" per fermare temporaneamente i pagamenti del debito in caso di crisi imprevista.

Il direttore di Jubilee USA ha chiuso il suo intervento riportando una dichiarazione da monsignor Roberto González Nieves, Arcivescovo di San Juan de Puerto Rico e del reverendo Heriberto Martínez, segretario generale della Società Biblica di Porto Rico. Questi leader religiosi sono in prima linea per difendere le comunità vulnerabili, dinanzi la crisi che continua a svolgersi. "Crediamo che i piani, le politiche e le ristrutturazioni del debito devono essere giudicate a seconda dell’impatto sulle popolazioni vulnerabili", ha detto LeCompte. "Coloro che non hanno fatto nulla per creare questa crisi, stanno sopportando il peso di alcuni degli aspetti peggiori della crisi", ha concluso. (CE) (Agenzia Fides, 19/11/2016)

venerdì 20 maggio 2016

Bollettino dell'agenzia Fides del 20 maggio 2016

AFRICA/NIGERIA - “La liberazione delle ragazze di Chibok è un segno importante” afferma il Card. Onaiyekan
 
Abuja (Agenzia Fides) - “La domanda che dobbiamo porci è: come mai fino adesso non le abbiamo trovate a due anni dal loro rapimento?” dice all’Agenzia Fides Sua Eminenza il Card. John Olorunfemi Onaiyekan, Arcivescovo di Abuja, commentando la recente liberazione di due delle 219 ragazze rapite nella notte del 14 aprile 2014 nella loro scuola a Chibok nel nord della Nigeria da parte della setta islamista Boko Haram.
“Sappiamo che diverse centinaia di donne e bambini rapiti da Boko Haram sono stati liberati in questi ultimi mesi grazie alle operazioni condotte dall’esercito” sottolinea il Cardinale. “Ma le ragazze di Chibok hanno un valore speciale, a causa della mobilitazione mediatica internazionale in loro favore, per cui sembra che Boko Haram le nasconda con maggior cura rispetto agli altri rapiti. Quindi se iniziamo a trovare le ragazze di Chibok è un segno che finalmente l’organizzazione di Boko Haram sta crollando” afferma il Cardinale, che si dice “preoccupato per le condizioni di salute di queste povere ragazze che hanno subito violenze profonde. Gli uomini di Boko Haram sono infatti ricompensati dalla loro organizzazione non tanto con denaro ma con le ragazze da loro rapite”.
Nonostante l’impegno delle forze militari nel dare la caccia a Boko Haram, le condizioni sicurezza generali della Nigeria rimangono preoccupanti. Lo stesso Card. Onaiyekan di recente è stato coinvolto in un agguato stradale attribuito a pastori Fulani (vedi Fides 2/5/2016). “Non posso dire se fossero pastori fulani coloro che hanno sparato alla mia vettura, perché hanno sparato dalla foresta verso la strada e non ho visto nessuno” dice il Cardinale. “Si è sicuramente trattato di un agguato stradale come ce ne sono purtroppo tanti in Nigeria e non di un attentato mirato alla mia persona. Le violenze dei pastori Fulani sono un problema che va risolto, cercando l’interesse di tutti, ma è la situazione di insicurezza generale nella quale vive il Paese ad essere maggiormente preoccupante” conclude il Cardinale. (L.M.) (Agenzia Fides 20/5/2016) 
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AFRICA/KENYA - Chiusura di Dadaab: il Presidente Kenyatta ne discute con il Consiglio di Sicurezza dell’ONU
 
Nairobi (Agenzia Fides)- Il Presidente del Kenya, Uhuru Kenyatta, si incontra oggi, 20 maggio, con i membri del Consiglio di Sicurezza dell’ONU giunti a Nairobi per discutere la decisione keniana di chiudere il campo di rifugiati di Dadaab, rimpatriando le persone accolte, oltre che della situazione in Somalia, da dove proviene la maggior parte dei richiedenti asilo in Kenya.
L’incontro con i 15 diplomatici del Consiglio di Sicurezza segue l’appello lanciato dal Segretario Generale dell’ONU, Ban Ki-Moon, al Presidente Kenyatta di non chiudere Dadaab. I Vescovi keniani hanno fortemente criticato il rimpatrio forzato, pur mostrando comprensione per le preoccupazioni delle autorità nazionali relative alla sicurezza (vedi Fides 19/5/2016).
Il Kenya ha giustificato la chiusura del campo d’accoglienza di rifugiati più grande del mondo affermando che al suo interno si nascondono cellule terroristiche degli Shabaab somali che hanno commesso attentati sul suo territorio. “Alcuni dei più grandi attacchi terroristici, compreso quello al centro commerciale Westgate, sono stati pianificati ed eseguiti a partire da Dadaab” ha affermato un altro funzionario del Ministero degli Interni keniano.
Secondo Nairobi, la sicurezza del Kenya è strettamente legata alla situazione in Somalia, e uno dei punti discussi tra Kenyatta e i rappresentanti dell’ONU è la mancanza di truppe dell’AMISOM (la missione dell’Unione Africana in Somalia che riceve finanziamenti dall’ONU) nella regione di Gedo, “che è diventata un bastione degli Shabaab da dove colpiscono le truppe keniane impegnate in Somalia e persone lungo il confine tra Kenya e Somalia” rimarca un comunicato della Presidenza keniana.
Il comunicato lamenta pure “la recente decisione dell’Unione Europea di ridurre del 20 % i fondi all’AMISOM. Ugualmente importante, è la tentazione dei nostri partner internazionali di dimenticare che l’Unione Africana è in Somalia per conto delle Nazioni Unite”.
L’annuncio della chiusura di Dadaab potrebbe essere interpretata come una mossa per esercitare pressioni su ONU, Unione Europea ed altri partner internazionali perché prendano in considerazioni le preoccupazioni di Nairobi sulla sua sicurezza. (L.M.) (Agenzia Fides 20/5/2016)
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AFRICA/BURKINA FASO - “Fermare il fenomeno dei matrimoni precoci”, il monito del Vescovo di Tenkodogo
 
Roma (Agenzia Fides) – Come tutte le giovani diocesi, anche quella di Tenkodogo in Burkina Faso, ha tante difficoltà da affrontare e, soprattutto per la vastità dell’area che le è affidata, si muove lentamente in tutti i settori. “A Tenkodogo mancano tante strutture di base, come dispensari e scuole, ma il fenomeno dei matrimoni precoci è una delle piaghe più gravi che affligge la popolazione della mia diocesi, alle quali occorre porre subito un rimedio” racconta all’Agenzia Fides Sua Ecc. Mons. Prosper Kontiebo, primo Vescovo dei Missionari Camilliani, MI (vedi Agenzia Fides 13/2/2012).
“Le bambine, ancora prima di nascere, sono destinate a sposarsi e i genitori, una volta nate, impediscono loro di andare a scuola per evitare che abbiano contatti esterni. Si tratta di un problema molto serio. Per aiutare questa fascia di popolazione stiamo pensando di progettare un collegio che faccia anche da casa di accoglienza per queste bambine, dove si potrebbe garantire loro, oltre che istruzione, una vera ‘liberazione’ da questa schiavitù alla quale sarebbero destinate” conclude il Vescovo.
(AP) (20/5/2016 Agenzia Fides)
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ASIA/GIORDANIA - Aiuti dagli Emirati Arabi per i rifugiati cristiani iracheni
 
Amman (Agenzia Fides) – Le undici famiglie di rifugiati cristiani iracheni originari di Mosul che hanno trovato ospitalità a Naur, area urbana occidentale della municipalità di Amman, riceveranno anche quest'anno aiuti materiali a loro riservati provenienti dagli Emirati Arabi Uniti. Nella giornata di ieri, giovedì 19 maggio, padre Rifat Bader, sacerdote giordano promotore del Catholic Centre for Studies and Media e del sito onlineabouna.org, ha ricevuto presso la chiesa del Sacro Cuore, il dottor Bilal Bdur, Ambasciatore degli Emirati Arabi in Giordania, insieme ai rappresentanti di Caritas Jordan e a una parte della famiglie di profughi cristiani iracheni che risiedono in quell'area.
Già lo scorso anno gli Emirati Arabi Uniti avevano offerto un significativo aiuto finanziario per il sostegno dello stesso gruppo di famiglie irachene.
Padre Rifat, nel suo discorso di benvenuto, ha ricordato che le famiglie di rifugiati cristiani hanno potuto trasferirsi in case in affitto proprio grazie al sostegno finanziario mensile fornito loro dalla Mezzaluna Rossa degli Emirati, e ha anche espresso apprezzamento per la legge contro la diffamazione delle religioni e dei discorsi che diffondono odio sfruttando argomenti religiosi, promulgata di recente in quel Paese.
Il sostegno finanziario degli Emirati alle famiglie cristiane è stato presentato come un piccolo ma significativo esempio di collaborazione e amicizia tra cristiani e musulmani che è stato in grado di farsi carico di bisogni concreti, superarando l'astrattezza dei “discorsi enfatici” e dei formalismi auto-compiaciuti che a volte segnano certe riunioni dedicate al dialogo interreligioso.
Nel distretto urbano di Naur, situato ad ovest di Amman, vivono più di di 50.000 abitanti, molti dei quali cristiani palestinesi fuggiti dal loro Paese nel 1948 e nel 1967. (GV) (Agenzia Fides 20/5/2016). 
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ASIA/SIRIA - Armi dagli Usa alle “milizie cristiane”? L'Arcivescovo Hindo: forse i mercanti di armi devono svuotare i magazzini
 
Hassakè (Agenzia Fides) – L'idea di finanziare con i fondi del governo Usa le forniture di armi per le sedicenti “milizie cristiane” che si muovono nello scenario stravolto dei conflitti in atto in Siria e Iraq “è una follia, forse ispirata da qualche trafficante d'armi che non ha ancora svuotato i suoi magazzini”. Così l'Arcivescovo siro cattolico Jacques Behnan Hindo, alla guida dell'eparchia di Hassakè-Nisibi, commenta le notizie sul progetto di legge presentato al Congresso degli Stati Uniti per autorizzare il finanziamento di armi leggere e pesanti destinate in maniera mirata a gruppi armati che cercano di identificarsi come “braccio militare” di comunità cristiane locali (vedi Fides 19/5/2016).
Il progetto di legge è stato presentato su alcuni media statunitensi come una ricaduta pratica della dichiarazione con cui lo stesso Congresso Usa è stato condotto a definire come “Genocidio” le violenze subite dai cristiani da parte dei militanti jihadisti dell'autoproclamato Stato Islamico (Daesh). “Fin dal primo momento” riferisce all'Agenzia Fides l'Arcivescovo Hindo “ho pensato che quella campagna per far applicare alle sofferenze dei cristiani la categoria di 'Genocidio' fosse una operazione geopolitica che mirava a interessi concreti. Secondo le procedure Usa, chiamando in causa la categoria di Genocidio diventa più facile autorizzare operazioni militari o di altro tipo, più o meno trasparenti”.
Secondo l'Arcivescovo Hindo, “nella situazione in cui ci troviamo, in Iraq e in Siria, ogni individuo, anche cristiano, è chiamato a fare le sue scelte secondo coscienza. Ma se un cristiano vuole prendere parte alla liberazione dal Daesh, può farlo arruolandosi negli eserciti regolari. L'opzione di creare altre milizie settarie che pretendono di presentarsi come ‘cristiane’ è contro il Vangelo, ed è anche una scelta tatticamente suicida”. L'Arcivescovo siriano ricorda a tale proposito una vicenda che lo ha coinvolto in prima persona: “quando il conflitto in Siria ha raggiunto la nostra regione, il governo aveva offerto 700 kalashnikov da distribuire tra i cristiani di Hassakè, e mille per quelli di Qamishli, e io ho rifiutato. Noi siamo contro la violenza, da qualsiasi parte essa venga. Come pastori dobbiamo sostenere il nostro popolo camminando sulla via del Vangelo, qualunque sia la situazione in cui veniamo a trovarci. Inoltre, con certe scelt e sconsiderate rischiamo anche di far esporre tutti i cristiani a ritorsioni e violenze mirate”. (GV) (Agenzia Fides 20/5/2016). 
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AMERICA - La Presidenza del CELAM in visita alla Curia Romana per parlare di progetti
 
Città del Vaticano (Agenzia Fides) – La presidenza del Consiglio Episcopale Latinoamericano (CELAM) sta compiendo in questi giorni la sua visita annuale ai vari dicasteri della Curia Romana per uno scambio di punti di vista, in particolare sugli 80 progetti programmati, che spaziano dall’educazione all’evangelizzazione, dall’assistenza sanitaria alla promozione umana.
Ieri, 19 maggio, i membri della Presidenza sono stati ricevuti da Papa Francesco e, secondo la nota inviata a Fides, hanno avuto la possibilità di esprimere, in un dialogo aperto e fraterno, le preoccupazioni per ciò che sta accadendo nel campo sociale, politico ed economico in molti paesi dell'America Latina.
Il Cardinale colombiano, Ruben Salazar Gomez, Arcivescovo di Bogotà, Presidente del CELAM, ha sottolineato l'accoglienza e la disponibilità del Pontefice nel discutere su questi temi. "E' sempre molto bello l'incontro con il Papa, perché il Papa ha certamente il carisma di discernere ciò che è più importante e ci aiuta molto a discernere il nostro compito" ha commentato.
Il CELAM è stato creato nel 1955 ed è un organismo di comunione, riflessione, collaborazione e servizio come un segno e strumento di collegialità in comunione con la Chiesa universale e il suo capo visibile, il Romano Pontefice. L'attuale Presidenza è stata eletta nel 2015 e rimarrà in carica fino al 2019.
(CE) (Agenzia Fides, 20/05/2016)
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AMERICA/PORTO RICO - Obiettivi chiari per ridurre la povertà e proteggere la democrazia
 
San Juan (Agenzia Fides) – Il deputato del Wisconsin Sean Duffy ha presentato una nuova versione della normativa per contribuire a risolvere la crisi finanziaria in cui si trova Porto Rico. La recente proposta di legge per il Porto Rico, che supervisiona, gestisce e propone una azione di stabilità economica denominata "PROMESA" (ora HR 5278), offre strumenti per ridiscutere il debito e stabilisce un consiglio di sorveglianza fiscale.
Eric LeCompte, direttore esecutivo della “Jubilee USA Network”, la rete di organizzazioni e comunità religiose, ha inviato a Fides la seguente dichiarazione: "Il Congresso dovrebbe approvare queste norme legislative sul debito di Porto Rico il più presto possibile. Non ci può essere crescita economica a Porto Rico fino a quando non viene ridiscusso il debito. Senza una soluzione negoziata alla crisi, tale normativa prevede strumenti che possono aiutare a pagare il debito in tempi e modi diversi. Appena il processo di approvazione del Congresso procederà, lavoreremo su alcune migliorie. Abbiamo bisogno di obiettivi chiari per ridurre la povertà infantile sull'isola. Vogliamo una legislazione che protegga i lavoratori ordinari. Noi vogliamo proteggere la democrazia locale".
Porto Rico ancora soffre la crisi del debito finanziario, al punto che sono stati tagliati i servizi fondamentali per la popolazione (vedi Fides 18/03/2016) e si cominciano a vedere i gruppi che lasciano il paese per la paura e la povertà (vedi Fides 3/05/2016).
(CE) (Agenzia Fides, 20/05/2016)

martedì 13 ottobre 2015

Bollettino Fides News Del 13 settembre 2015

AFRICA/BURUNDI - Tensioni tra Burundi e Rwanda: “Si rischia un’esplosione nella regione dei Grandi Laghi”
Bujumbura (Agenzia Fides) - “Si rischia una guerra che investirebbe la regione dei Grandi Laghi” dicono all’Agenzia Fides fonti locali dal Burundi, dove sale la tensione con il vicino Rwanda, dopo l’espulsione di un diplomatico rwandese, Desiré Ryaruhirira, il saccheggio dell’agenzia di viaggi “Vulcano” di proprietà rwandese da parti di ignoti e l’espulsione di 48 rwandesi residenti da tempo nel nord del Burundi.
“In Burundi crescono di giorno in giorno le voci sull’arrivo nel Paese di uomini delle FDLR (Forze Democratiche di Liberazione del Rwanda), il gruppo di guerriglia che si oppone al governo di Kigali, rifugiatosi nella Repubblica Democratica del Congo, per dare man forte alle milizie locali fedeli al Presidente Pierre Nkurunziza, Sono però notizie da verificare” affermano le nostre fonti.
“Se questa notizia venisse confermata, c’è il rischio che il Rwanda possa attaccare il Burundi con conseguenze inimmaginabili” proseguono con preoccupazione le nostre fonti.
“Questo accade perché il Presidente non si fida dell’esercito, che è diviso al suo interno e che mantiene una parte dei suoi effettivi impegnati in missioni di pace all’estero (in Somalia e in Centrafrica), per cui Nkurunziza si affida a milizie a lui fedeli, rinforzate, forse, da uomini delle FDLR”.
La situazione nella capitale burundese rimane molto difficile. Ogni notte si sentono sparatorie e al mattino si ritrovano cadaveri nelle strade. Da queste mattina Bujumbura è sotto lo stretto controllo dei militari in occasione della festa per i martiri dell’indipendenza che si celebra oggi, 13 ottobre” riferiscono le nostre fonti.
La crisi politica scoppiata in Burundi a seguito del terzo mandato di Nkurunziza, violando la Costituzione, rischia quindi di prendere una dimensione regionale. “Stiamo aspettando la costituzione di una Commissione per il dialogo che sarà sociale, non politico, perché non comprende le formazioni dell’opposizione rifugiatesi all’estero, in particolare proprio in Rwanda. Occorre un vero dialogo politico per uscire dalla crisi” concludono le nostre fonti. (L.M.) (Agenzia Fides 13/10/2015)
AFRICA/GUINEA - Elezioni contestate dall’opposizione, che chiede un nuovo voto
Conakry (Agenzia Fides) - Denunciano frodi di massa, i 7 candidati che si oppongono al Presidente uscente Alpha Condé, i quali hanno chiesto l’annullamento del primo turno delle elezioni presidenziali che si sono tenute domenica 11 ottobre nella Repubblica di Guinea (vedi Fides 10/10/2015). La richiesta è stata presentata dalle opposizioni quando erano ancora in corso le operazioni di conta dei voti.
Secondo gli osservatori elettorali, le elezioni si sono svolte nella calma ed hanno visto un’alta affluenza di votanti, ma sono state caratterizzate da diverse difficoltà: ritardi, mancanza di materiale elettorale, votanti privi di cedole elettorali oppure non presenti nel registro del loro seggio, liste senza ordine alfabetico o numerico.
Per questo motivo il principale sfidante al Presidente uscente, Cellou Dalein Diallo, afferma che le elezioni sono state “una sceneggiata, una frode di ampie dimensioni” ed ha chiesto, insieme agli altri 6 candidati dell’opposizione, l’annullamento del voto, affermando, in caso contrario, di non riconoscerne il risultato. (L.M.) (Agenzia Fides 13/10/2015)
AFRICA/MAURITIUS - Kit formativo per il cambiamento climatico
Port Louis (Agenzia Fides) – E’ stato recentemente presentato un nuovo kit educativo per aiutare gli studenti ad imparare ad adeguarsi ai cambiamenti climatici. Il 1° settembre il Mauritius Institute of Education (MIE) ha annunciato che l’iniziativa è rivolta a 258 mila studenti di scuole primarie e secondarie dai 6 ai 18 anni. Secondo il MIE, obiettivo del kit è informare e sfidare gli studenti a sviluppare le competenze adeguate per l’adattamento e la sopravvivenza alle tendenze ecologiche ed ambientali in rapida evoluzione. Il kit contiene una vasta gamma di risorse materiali, tra cui segnalibri, volantini, schede informative, fumetti, manuali degli insegnanti, modelli 3D e le simulazioni che gli insegnanti stanno usando per educare gli studenti sui temi del cambiamento climatico. Ognuna delle 320 scuole primarie e 176 secondarie ha ricevuto due copie del kit e gli insegnanti provvedono alla diffusione delle informazioni. Come ulteriori mezzi di sensibilizzazione so no previsti anche una mostra grafica mobile sui cambiamenti climatici e sulla riduzione dei rischi, oltre a modelli low-cost. Secondo i Servizi Meterologici delle Mauritius, la media delle temperature sta aumentando ad un tasso di 0.15 gradi Celsius a decennio, ed è aumentata da 0.74 a 1.2 gradi Celsius dal 1961 al 1990. (AP) (13/10/2015 Agenzia Fides)
ASIA/SIRIA - L'Arcivescovo Hindo: è insensato chi definisce le operazioni militari contro i jihadisti come una “Guerra Santa”
Hassakè (Agenzia Fides) - “Ho sentito dire che alti responsabili del Patriarcato di Mosca hanno benedetto le operazioni militari russe contro le milizie jihadiste operanti in Siria come una 'Guerra Santa': voglio dire chiaramente che si tratta di un modo insensato di definire quello che sta succedendo in Siria, e che per noi quelle parole possono avere conseguenze devastanti”. Così l'Arcivescovo siriano Jacques Behnan Hindo, alla guida dell'arcidiocesi siro-cattolica di Hassakè-Nisibi, esprime in una conversazione con l'Agenzia Fides un giudizio netto sulle formule usate da ecclesiastici “che non vivono in Medio Oriente, e che spesso applicano chiavi di lettura politiche o ideologiche alle sofferenze dei cristiani mediorientali”.
Secondo l'Arcivescovo siro cattolico, fornire giustificazioni religiose agli interventi militari contro i jihadisti è sbagliato e fuorviante per più di un motivo: “A parlare di 'Guerra Santa' ” - fa notare mons. Hindo - “sono proprio i jihadisti. Se anche noi usiamo le loro stesse parole, quale è la differenza tra noi e loro? Con simili espressioni, si finisce proprio per confermare la loro ideologia sanguinaria: se davvero c'è in corso una Guerra Santa, potranno giustificare meglio ogni nefandezza anche contro i cristiani di qui, etichettandoli come quinte colonne del nemico che li attacca”. Invece, secondo l'Arcivescovo siro cattolico, “occorre ribadire che la Guerra è sempre peccato, e quindi non può esistere una Guerra Santa. E conviene tener sempre ben chiaro che i jihadisti non sono solo contro i cristiani, ma sono contro tutti, a partire dai musulmani che non si sottomettono alla loro ideologia e al loro dominio”.
Il ricorso alla categoria di “Guerra Santa” rischia di fornire conferme agli stereotipi jihadisti che definiscono gli occidentali come “crociati”, con un'identificazione che secondo l'Arcivescovo siro cattolico è anch'essa fuorviante: “Sono stati gli orientalisti occidentali” fa notare mons. Hindo “che hanno inventato la parola “Crociata”. Fino a due secoli fa, nei libri di storia arabi gli interventi occidentali del Medio Evo in Medio Oriente erano definiti come 'Guerre dei Franchi”. (GV) (Agenzia Fides 13/10/2015).
ASIA/PAKISTAN - Blasfemia: libertà su cauzione per un cristiano, udienza finale per un altro caso
Lahore (Agenzia Fides) – C’è una buona notizia per la comunità cristiana in Pakistan: al cristiano Pervaiz Masih, arrestato nel distretto di Kasur il 2 settembre scorso per presunta blasfemia (vedi Fides 3/9/2015), è stata concessa la libertà su cauzione. Lo comunicano a Fides gli avvocati dell’Ong “La Voce” ricordando che “è uno dei casi più rari nella storia del Pakistan. E’ molto difficile che ad una persona accusata di blasfemia, tantopiù a un cristiano innocente, sia concessa la cauzione un mese dopo l'arresto, da un tribunale di primo grado”.
L’avvocato Aneeqa Maria Anthony, che ha curato il caso, nota a Fides: “Molte vittime di presunta blasfemia sono condannate a morte come Asia Bibi e Sawan Masih. Altre, come nel caso del Pastore Aftab Gill (vedi Fides 1/10/2015) sono in carcere ingiustamente: preghiamo per la loro liberazione”. “Per il caso di Pervaiz Masih – prosegue – Dio ci ha benedetti con questo risultato molto importante: Kasur, infatti, è una delle zone più conservatrici del Punjab, ed è molto pericoloso contestare un caso di blasfemia in tale area”. Va notato poi che anche gli operatori dell’Ong “La Voce” sono stati fermati dalla polizia di Kasur nel bel mezzo della notte e hanno subito minacce e intimidazioni polizia. Il caso di Pervaiz Masih ora andrà avanti.
Un altro cristiano, Imran Masih, anch’egli accusato di blasfemia, è invece dietro le sbarre dal primo luglio 2009 e nel 2010 è stato condannato all'ergastolo per blasfemia da un tribunale di primo grado. “Le accuse a suo carico sono totalmente false e inventate. Ho deciso che mi batterò per questo caso. L’udienza finale del processo di appello è il 28 ottobre 2015 davanti all’Alta Corte di Lahore”, annuncia all’Agenzia Fides Khalil Tahir Sindhu, avvocato cattolico e ministro per le minoranze nel governo della provincia del Punjab. “Quando ho incontrato la sorella di Imran, piangeva e singhiozzava per la sua vita fratello”, osserva. Nonostante i rischi per la sua sicurezza personale, l’avvocato sarà in tribunale a dimostrare ai giudici che Imran Masih è del tutto innocente. (PA) (Agenzia Fides 13/10/2015)
ASIA/NEPAL - Il nuovo Primo Ministro affronta il nodo della ricostruzione post sisma
Kathmandu (Agenzia Fides) - Tre settimane dopo l’approvazione della Costituzione federale democratica il Nepal ha un nuovo Primo Ministro: si tratta di Khadga Prasad Sharma Oli, che l’11 ottobre ha giurato come nuovo Capo di un gabinetto di otto membri.
Sharma Oli, 63 anni, leader del Partito Comunista, avrà in agenda il compito di riallacciare i rapporti politici con l'India e avviare la ricostruzione dopo i recenti terremoti. I rapporti col vicino indiano sono oggi tesi a causa della questione dei Madhesi, un gruppo etnico del sud del Nepal, che si oppone alla nuova Costituzione e sta organizzando proteste che hanno causato problemi al traffico commerciale con l’India. Secondo gli osservatori, anche il governo indiano ha criticato la nuova Costituzione e sta in qualche modo favorendo tali difficoltà.
Inoltre il paese esce dal devastante terremoto della scorsa primavera, che ha causato migliaia di sfollati interni, bisognosi di aiuti di diverso genere. In uno scenario politico incerto, anche l’opera di ricostruzione, che dovrebbe essere avviata dopo la fase degli aiuti di emergenza, ne ha risentito.
Tra gli enti maggiormente impegnati, la Caritas Nepal ha raggiunto oltre 269.000 persone bisognose di assistenza e fornito 54mila alloggi a famiglie, anche grazie agli aiuti di Caritas Internationalis. Ora l’organizzazione cattolica sta progettando iniziative di microcredito e programmi di formazione professionale, soprattutto nel settore agricolo, avviando la fase della ripresa e della ricostruzione del tessuto sociale ed economico. (PA) (agenzia Fides 13/10/2015)
ASIA/TURCHIA - Soppressi gli aiuti finanziari per i giornali delle minoranze
Ankara (Agenzia Fides) – Le istituzioni politiche turche hanno soppresso il fondo con cui negli anni passati era stata parzialmente finanziata la pubblicazione di organi di stampa espressione delle comunità etnico-religiose minoritarie. Ne danno notizia fonti turche, consultate dall'Agenzia Fides. Secondo la legge, il sostegno finanziario disposto per i giornali nazionali e locali pubblicati in Turchia non aveva in origine previsto quote a vantaggi degli organi di stampa collegati alle minoranze religiose. Solo su richiesta di tali testate era stata in passato fissata a loro vantaggio una cifra annuale di 250mila lire turche, pari a circa 75mila euro. Ma tale stanziamento è andato gradualmente diminuendo nel corso degli ultimi anni, fino alla totale soppressione disposta senza che la decisione sia stata sottoposta al vaglio del Parlamento. (GV) (13/10/2015)
AMERICA/MESSICO - Giovani, famiglia e vita: punti centrali dell’impegno del collettivo “Juntos por Mexico”
Puebla (Agenzia Fides) – "Giovani, famiglia e vita, uniti nella gioia della nuova evangelizzazione" è il tema del Primo Incontro nazionale "Juntos por Mexico" (Insieme per il Messico), che si terrà dal 16 al 18 ottobre a Puebla. All’incontro partecipano più di 70 movimenti cattolici, impegnati a lavorare uniti nella difesa della vita, della famiglia e nell'impegno sociale.
La nota inviata a Fides dalla Conferenza Episcopale Messicana, informa che l'evento si terrà presso il Centro delle Esposizioni di Puebla, organizzato dai gruppi che formano "Insieme per il Messico", che è un’aggregazione di movimenti, associazioni e organizzazioni di laici cattolici del Messico che promuovono la comprensione reciproca, il rispetto e l’autostima. Partendo dalla spiritualità di comunione, intraprendono azioni comuni per la costruzione del Regno di Dio nel mondo.
Per incoraggiare la partecipazione alla manifestazione, Sua Ecc. Mons. Faustino Armendariz, Vescovo della diocesi di Querétaro, ha dichiarato che "Juntos por Mexico" è l'unione di tutti i movimenti laicali del paese e la voce del laicato organizzato del Messico, che si riuniranno per elaborare strategie per l'azione sociale, come discepoli e missionari e, come ha detto più di una volta il Papa, per “fare chiasso” come la gioventù di una Chiesa in uscita.
L'incontro avrà come relatori delle personalità di spicco del paese e provenienti dall'estero, che affronteranno vari temi legati alla realtà del Messico e all'impegno dei laici nel mondo di oggi, attraverso conferenze, video clip e tavoli tematici di discussione.
(CE) (Agenzia Fides, 13/10/2015)
AMERICA/PORTO RICO - Coalizione ecumenica ed interreligiosa contesta il Piano fiscale del governo
San Juan (Agenzia Fides) – La Coalizione ecumenica ed interreligiosa di Puerto Rico ha ribadito che i lavoratori e i settori più vulnerabili non possono sopportare il peso dell'enorme fardello legato alla soluzione della crisi fiscale ed economica del paese, come anche la richiesta che il governo degli Stati Uniti e i creditori devono in qualche misura condividere tale sacrificio.
E' la prima volta nella storia del paese che accade un fatto del genere: in un documento firmato da 13 leader religiosi, e intitolato "Risposta della Coalizione ecumenica ed interreligiosa al Piano di adeguamento fiscale del governo di Puerto Rico", viene sottolineato che il piano ha idee positive per affrontare la crisi fiscale, ma bisogna prima riflettere perché nel corso degli ultimi decenni sono state già attuate misure di austerità che hanno impoverito la popolazione.
"Queste misure non sono state in grado di risolvere la crisi fiscale di Puerto Rico” si legge nel comunicato inviato a Fides. “Come leader religiosi abbiamo la responsabilità pastorale e ministeriale della tutela dei giusti diritti del nostro gregge, e in particolare dei più svantaggiati e deboli" prosegue il testo, che pone cinque domande al governo di Puerto Rico sollecitando una risposta "chiara e precisa".
I quesiti sono i seguenti: si pensa di promuovere la stessa ricetta che è fallita prima? In che misura saranno tagliati i servizi alla cittadinanza? Quali incentivi per giovani imprenditori? Quale è la base per la creazione della giunta per l'adeguamento fiscale? Se non si pensa di promuovere politiche di austerità, perché quelle del Piano di adeguamento prevedono tagli di fondi che andranno a danneggiare direttamente la popolazione più povera?
"E' ora di condividere le responsabilità. E' ora di stilare un piano di azione per il futuro di Puerto Rico, per forgiare un futuro migliore per la popolazione, soprattutto per i più bisognosi, il settore più vulnerabile che soffre di più i tagli ai servizi" conclude il testo.
(CE) (Agenzia Fides, 13/10/2015)
AMERICA/PANAMA - Riscattati 200 bambini lavoratori tra i campi
Llano Tugrì (Agenzia Fides) - Almeno 200 bambini, bambine e adolescenti di Ngäbe Buglé, zona indigena di Panama, sono stati riscattati dai lavori nei campi dal Ministero dello Sviluppo e del Lavoro (Mitradel). Tra le attività agricole nelle quali i minorenni erano impegnati, prevalgono la coltivazione di riso, patate, mais e otoe, come pure la vendita di prodotti agricoli e di artigianato. Per cercare di evitare che i bambini ritornino a lavorare il Mitradel, insieme all’Istituto di Formazione delle Risorse Umane, consegnerà borse di studio per l’anno scolastico 2016. Inoltre, la Commissione per l’Eradicazione del Lavoro Minorile e la Tutela degli Adolescenti Lavoratori (Cetippat), vuole eradicare il fenomeno e incentivare l’uso delle assicurazioni sul lavoro per gli adolescenti a Panama. (AP) (13/10/2015 Agenzia Fides)
ASIA/SRI LANKA - Dimissioni del Vescovo di Jaffna e nomina del successore
Città del Vaticano (Agenzia Fides) – Il Santo Padre Francesco, in data 13 ottobre 2015, ha accettato la rinuncia al governo pastorale della diocesi di Jaffna (Sri Lanka), presentata da Sua Ecc. Mons. Thomas Savundaranayagam Emmanuel, in conformità al canone 401 § 1 del Codice di Diritto Canonico. Il Papa ha nominato Vescovo di Jaffna il Rev. Mons. Justin Bernard Gnanapragasam, finora Vicario Generale della medesima diocesi.
Il Rev.do Mons. Justin Bernard Gnanapragasam è nato il 13 maggio 1948, a Karampon, Kayts, in diocesi di Jaffna. Dopo la scuola elementare presso il St. Anthony’s College, a Kayts, è entrato nel Seminario Minore di Jaffna ed ha continuato la scuola secondaria nel St. Patrick’s College. Ha completato la formazione filosofica nel Seminario Nazionale di Kandy e quella teologica nel Papal Seminary di Poona, in India. È stato ordinato sacerdote per la diocesi di Jaffna il 24 aprile 1974.
Dopo l’ordinazione sacerdotale ha ricoperto i seguenti incarichi: 1974-1975: Vicario parrocchiale nelle missioni di Kilinochchi e Valaipadu; 1975-1976: Vicario parrocchiale nella missione di Uruthirapuram; 1976-1979: Vicario parrocchiale a S. Anna, Ilavalai; 1979-1980: Studi di Teologia Ecumenica presso l’Università di Hull, Regno Unito; 1980-1985: Parroco nella missione di Mareesankoodal e Vice-Rettore di St. Henry’s College; 1986-1989: Studi in Scienze dell’Educazione presso l’Università di Southampton, Regno Unito; 1990-1994: Direttore di un gruppo di Scuole statali; Rettore del St. Henry’s College; 1995-2002: Decano del Decanato di Ilavalai (9 parrocchie); 1992-2006: Visiting Professor nel Seminario Maggiore di Jaffna; 2002-2007: Rettore, St. Patrick’s College, Jaffna; dal 2002: Esaminatore di tesi dottorali, Università di Jaffna; dal 2007: Vicario generale di Jaffna; dal 2008: Direttore della tipografia cattolica di Jaffna. (SL) (Agenzia Fides 13/10/2015)

Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

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