A Betania riprendono i lavori di scavo e formazione
«Grazie alla collaborazione tra la al-Quds University e l’Università di Palermo stiamo tessendo il primo corso di laurea in restauro di tutto il Medio Oriente». Carla Benelli, responsabile dei progetti culturali di Pro Terra Sancta, ci racconta entusiasta di come in questo periodo si trovi a lavorare nel cuore di Betania. È proprio qui che dal 2016, come Associazione Pro Terra Sancta e Mosaic Centre, svolgiamo interventi di conservazione e valorizzazione del centro storico della città di Marta, Maria e Lazzaro.
Il piccolo villaggio palestinese, che si trova a pochi chilometri da Gerusalemme, è molto caro alla tradizione cristiana (e non solo), dal momento che sin dai primi secoli del cristianesimo si ricordano qui numerosi soggiorni di Gesù, ospite degli amici Lazzaro, Marta e Maria, e il miracolo della resurrezione di Lazzaro, da cui il villaggio prende il nome “al-Azariya”. Il luogo è diventato nel tempo un importante centro per i pellegrini e ospita ancora oggi un gran numero di visitatori.
Il contributo dell’AICS
Negli ultimi anni, grazie alla Custodia di Terra Santa e ad altre donazioni, tra cui un rilevante contributo dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (AICS) – MAECI, sono state realizzate diverse attività per proteggere i resti antichi che si trovavano in stato di degrado e abbandono. Il nome del progetto finanziato dall’AICS è “Proteggere la Palestina: Formazione alla conservazione del patrimonio culturale, al servizio delle istituzioni accademiche e della comunità palestinese”.
Abbiamo cominciato a lavorare nel santuario della Custodia dei francescani, dove negli anni Cinquanta degli scavi archeologici avevano messo alla luce alcuni resti del convento benedettino di periodo crociato legato alle figure di Marta e Maria, e dunque alla figura di Lazzaro. Questo luogo però di proprietà della Custodia era andato in abbandono. «Siamo presenti a Betania dal 2016 e l’anno seguente abbiamo cominciato i lavori proprio da questo convento. Negli anni ci siamo allargati al centro storico della cittadina di Betania, tutto intorno alla tomba di Lazzaro, coinvolgendo anche altre istituzioni, soprattutto l’Università locale», afferma ancora la dott.ssa Carla Benelli, a cui abbiamo chiesto di raccontare il nostro legame con Betania e di introdurci al nuovo, importante progetto che ha preso corpo nelle ultime settimane.
Il focus sulla formazione dei giovani
Pro Terra Sancta e il Mosaic Center hanno sempre operato in collaborazione con il Comune di Betania, la al-Quds University, il Ministero del Turismo e delle Antichità palestinese e alcune associazioni femminili. L’ultimo scavo archeologico è stato fatto nel 2021 e il tutto è sempre stato diretto dal dott. Osama Hamdan, direttore restauratore, presidente del Mosaic Center e docente presso la al-Quds University. Prosegue Carla Benelli: «Quest’anno i lavori intorno alla tomba di Lazzaro sono ripresi perché abbiamo ottenuto un contributo dell’Agenzia italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) grazie al quale rafforzeremo l’elemento della formazione. Stiamo infatti costruendo insieme alla al-Quds University e all’Università di Palermo il primo corso di laurea di restauro del Medio Oriente. La parte teorica sarà gestita dai docenti delle due Università, mentre tutta la parte pratica si svolgerà nel centro storico di Betania insieme al Mosaic Center».
Questo significa che il progetto prevede anche una collaborazione con il Ministero del Turismo e delle Antichità palestinese, così che i ragazzi e le ragazze che scelgono questo corso di laurea possano poi avere un riconoscimento di abilità alla professione di tecnico restauratore.
Valorizzare il luogo e la comunità locale
Betania è una città ricca di resti preziosi e ancora da scoprire. I suoi abitanti vivono in una condizione economica e sociale piuttosto disagiata e per noi di Pro Terra Sancta è fondamentale coinvolgerli nei lavori di recupero del luogo così che possano comprendere l’importanza culturale e religiosa di al-Azariya.
«Ci tengo a ricordare che la nostra missione è da sempre quella certamente di valorizzare il luogo rendendolo più bello per i visitatori, ma soprattutto dare benefici alla comunità locale, in particolare alle donne e ai giovani», aggiunge la storica dell’arte Benelli, «e parallelamente a questo grande progetto, continuano le nostre attività con la comunità locale. In particolare, con i giovani proponiamo numerose attività di sensibilizzazione, tra cui i corsi di archeologia sperimentale coinvolgendo l’Università di Torino; con le donne prosegue l’attività di produzione delle candele profumate agli oli essenziali e vicino alla tomba di Lazzaro apriremo il Centro di interpretazione in cui spiegheremo la storia del luogo santo e organizzeremo attività legate al sito archeologico e ai beni culturali in generale»
Inoltre, la collaborazione tra l’Università di Torino con Mosaic Centre organizza corsi estivi per adolescenti di archeologia sperimentale.
Il contributo dell’AICS ci ha permesso di riprendere il progetto di Betania «con grande speranza e forza» afferma Osama Hamdan, che poi aggiunge: «La Palestina è ricca di siti archeologici, ma purtroppo ci mancano i tecnici che possano occuparsi della conservazione dei beni culturali. Questo corso universitario che stiamo aprendo potrebbe risolvere tanti problemi e grazie all’aiuto dell’Università di Palermo e di Torino speriamo di trasferire alla nostra Università locale il sapere per formare tecnici che in futuro si occupino di restauro e di beni culturali».