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sabato 15 febbraio 2020

Agenzia Fides 14 febbraio 2020

AFRICA/CONGO RD - Nuovi massacri nell’Ituri, nell’indifferenza generale
 
Kinshasa (Agenzia Fides) - Continuano, nell’indifferenza generale, i massacri nell’Ituri, nella provincia del Nord Kivu, nel nord-est della Repubblica Democratica del Congo, attribuiti alle ADF (Forze Democratiche Alleate). Secondo quanto riferisce a Fides il Centro Studi per la Promozione della Pace, della Democrazia e dei Diritti dell’Uomo (CEPADHO), una Ong locale per la difesa dei diritti umani, tra il 7 e il 9 febbraio diversi civili sono stati massacrati, la maggior parte mentre si trovavano a coltivare i propri campi.
In particolare, il 7 febbraio 8 civili sono stati sgozzati da parte di uomini delle ADF nel villaggio di Sibe, nella località Makusa. L’8 febbraio altre 12 persone sono state uccise sempre in un villaggio nella stessa località, mentre altre 3 nel villaggio di Toko-Toko. Domenica 9 febbraio i terroristi hanno assalito il villaggio di Makeke dove hanno ucciso 3 donne e 4 uomini a colpi di machete. Uno degli assalitori era stato catturato dalla polizia. I suoi compagni hanno quindi assalito il posto di polizia, riuscendo infine a liberarlo. Altri 9 civili sono stati catturati e costretti a portare i beni depredati nel corso del raid.
A seguito di queste incursioni le popolazioni dei villaggi colpiti si sono rifugiate nella città di Beni. Si tratta di circa 20.000 famiglie per un totale di più di 200.000 sfollati, una parte dei quali ha trovato accoglienza presso familiari e amici, ma il restante è costretto ad accamparsi in ricoveri di fortuna. (L.M.) (Agenzia Fides 14/2/2020)
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ASIA/INDIA - La Chiesa rinnova il suo impegno per il dialogo per l'armonia sociale
 
Bangalore (Agenzia Fides) - La Chiesa in India è impegnata e continuerà ad impegnarsi a promuovere il dialogo e l'armonia sociale, anche e soprattutto nel mezzo di conflitti o crisi sociali e politiche: lo afferma il Cardinale Oswald Gracias, Arcivescovo di Bombay e Presidente della Conferenza dei Vescovi cattolici dell'India (CBCI), aprendo la 34a Assemblea plenaria della Conferenza episcopale, che si tiene ogni due anni.
L'incontro dei Vescovi, in corso dal 13 al 19 febbraio a Bangalore, è incentrato sul tema "Il dialogo, via alla verità e carità". "La Chiesa è sempre stata al servizio della società", ha ricordato il Cardinale, rimarcando la necessità del dialogo "nel mosaico di culture, lingue e diversità etniche" costitutive dell'India.  All'inizio di un nuovo decennio, la Chiesa cattolica in India ribadisce il suo impegno nel dialogo con tutti i gruppi e le componenti della società: questo include organismi civili, governo e organizzazioni non governative, comunità religiose, al fine di "creare un ambiente pacifico e armonioso dove possano vivere come veri cittadini dell'India, con tutte le sue ricchezze", ha rimarcato il Porporato. Il Cardinale ha assicurato che la Chiesa in India continuerà a "vivere i valori evangelici di pace, gioia e armonia, lavorando sempre per il bene dell'intera umanità".
"Metto nelle mani del Signore questa Assemblea plenaria e prego affinché i frutti delle decisioni possano ispirarci a continuare a costruire ponti, comprendendo il prossimo e camminando con lui, indipendentemente dalla sua casta, credo, etnia" ha ribadito.
L'Assemblea plenaria dei Vescovi si era soffermata su un simile tema 20 anni fa: la Chiesa indiana vuole dare ora nuovo slancio e vitalità a questo tema, rafforzando reti e istituzioni per migliorare il dialogo, ha spiegato il Cardinale. "La Chiesa in India è stata una pioniera nell'istruzione, nei servizi medici e sanitari, offrendo un prezioso contributo al progresso sociale. La Chiesa è sempre stata la luce del mondo e ha aiutato anche gli altri a testimoniare la stessa luce e verità. La Chiesa è sempre fedele a tali alti ideali", ha affermato.
Nei giorni di riunione, i partecipanti all'Assemblea si confrontano sul tema centrale, al fine di scoprire nuove strade per promuovere il dialogo e l'unità all'interno e all'esterno della comunità cristiana. Ad alcune sessioni assembleari sono invitati anche rappresentanti di altre religioni per condividere le loro opinioni e offrire il loro punto di vista.
Il Vescovo Joshua Mar Ignathios, Vicepresidente della CBCI e Segretario generale ad interim, ha confermato che "la Chiesa cattolica in India crede fermamente che il dialogo con diversi gruppi, religioni, entità etniche e culturali compresi tutti gli organismi civili, governativi e non, è necessario per creare un ambiente pacifico e armonioso affinché tutti possiamo vivere come autentici cittadini, depositari di dignità e diritti inalienabili".
La CBCI ha compiuto 75 anni, ed è una delle più grandi Conferenze episcopali al mondo. Include Vescovi da 174 diocesi, oltre 200 Vescovi attivi e 64 Vescovi emeriti. Attraverso le sue varie Commissioni, la Conferenza organizza servizi pastorali e sociali per i fedeli e per tutti i cittadini indiani, senza alcuna discriminazione, nel campo, dell'istruzione, dell'assistenza sociale, dell'assistenza sanitaria, dello sviluppo.
La Chiesa cattolica in India ha più di 60.000 sacerdoti e 90.000 suore. Gestisce inoltre più di 54.000 istituti di istruzione, che servono 60 milioni di studenti di diverse religioni, e oltre 20.000 ospedali, cliniche, dispensari e altri centri sanitari. (SD-PA) (Agenzia Fides 14/2/2020)
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ASIA/INDIA - Aiuti alle minoranze religiose e ai dalit dal governo dell'Orissa
 
Bhubaneswar (Agenzia Fides) - Il governo dello stato dell'Orissa, guidato dal Primo Ministro Shri Naveen Patnaik, ha stanziato 16 milioni di rupie indiane (oltre 200mila euro) come speciale contributo a istituzioni religiose e sociali delle minoranze religiose cristiane e musulmane presenti nello Stato, anche al fine di creare strutture per i pellegrini della comunità. Come appreso da Fides, i fondi saranno erogati dallo "Special Problem Fund", fondo statale dedicato a interventi in situazioni di particolare necessità.
Circa 60 rappresentanti della comunità cristiana e musulmana hanno incontrato il Primo Ministro Naveen Patnaik il 13 febbraio, esprimendo "gratitudine per il sostegno finanziario allo sviluppo delle minoranze", ha detto a Fides mons. Prasanna Pradhan, Vicario generale dell'Arcidiocesi di Cuttack-Bhuabaneswar, a nome della comunità cristiana dell'Orissa. A beneficiarne saranno diversi istituti musulmani e cristiani, tra i quali la comunità delle Missionarie della Carità. "Le suore di Madre Teresa sono grate a Naveen Patnaik per aver intitolato una strada a Madre Teresa il 4 settembre 2016. Nel nome della nostra santa, continueremo a offrire il nostro contributo all'umanità attraverso il servizio e la carità al prossimo" ha detto Rangina Kerketta, Superiora delle Missionarie della Carità a Bhubaneswar.
Il governo dell'Orissa ha emesso anche un altro provvedimento del governo che ha istituito una speciale Commissione per le classi svantaggiate, organismo dedicato all'opera specifica di trovare strade per la promozione sociale, economica e culturale delle popolazioni arretrate, dei poveri, dei fuoricasta, dei dalit che, secondo dati ufficiali, costituiscono il 54% della popolazione totale dello stato. La Commissione si occuperà di promuovere soprattutto il percorso di istruzione e la formazione professionale tra le fasce sociali più povere e deboli nello stato dell'Orissa. (PN-PA) (Agenzia Fides 14/2/2020)
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ASIA/SIRIA - Il Parlamento siriano riconosce e condanna il Genocidio armeno
 
Damasco (Agenzia Fides) – L’Assemblea del popolo siriano, nella seduta di giovedì 13 febbraio, ha approvato all’unanimità una risoluzione che riconosce come “Genocidio” la tragedia storica dei massacri di armeni perpetrati nella Penisola anatolica negli anni 1915-1916. “Il Parlamento” riferisce un comunicato diffuso dai media ufficiali siriani, “riconosce e condanna il Genocidio commesso contro gli Armeni dallo Stato ottomano all’inizio del XX secolo”.
Con il voto di ieri, la Siria diventa il primo Paese arabo a riconoscere ufficialmente, e ai massimi livelli istituzionali, la natura genocidaria delle persecuzioni pianificate scatenate 105 anni fa contro le popolazioni armene dei territori dell’attuale Turchia. La risoluzione dell’Assemblea del popolo siriano arriva dopo settimane di tensioni tra Ankara e Damasco, seguite agli scontri tra le forze militari dei due Paesi consumatesi nella provincia siriana nord-occidentale di Idlib, dove l’esercito governativo siriano sta assediando le ultime aree controllate da milizie islamiste.
Il riconoscimento del Genocidio armeno da parte della Siria ha provocato l’immediata reazione ufficiale della Turchia: Hamy Aksoy, portavoce del Ministero degli Esteri turco, ha pubblicato una dichiarazione durissima, in cui la risoluzione siriana di condanna del “cosiddetto genocidio” armeno viene bollata come “l'immagine dell'ipocrisia di un regime che da anni ha assecondato ogni tipo di carneficina nei confronti del proprio popolo, comprese quelle contro i bambini; un regime che ha causato la fuga di milioni di propri connazionali ed è rinomato per la sua spregiudicatezza nell'uso di armi chimiche”.
Il 4 marzo 2015, l'Assemblea del popolo siriano aveva già dedicato al Genocidio armeno una “sessione commemorativa”. L'iniziativa, promossa in particolare dalla parlamentare siriana cristiana Maria Saadeh, aveva visto il coinvolgimento dei membri dei Comitati parlamentari per le relazioni estere e la partecipazione dell'Ambasciatore della Repubblica di Armenia in Siria, Arshak Poladyan, che nel suo intervento aveva ricordato l’accoglienza ricevuta cento anni prima, proprio in Siria, dagli armeni che fuggivano dai massacri pianificati dal governo dei Giovani Turchi.
Di recente (vedi Fides 18/5/2019), un appello a ritornare in Siria e a ricostruire le proprie case devastate dal conflitto è stato rivolto dal Presidente Bashar Assad agli armeni siriani che negli anni del conflitto sono fuggiti dal Paese, trovando rifugio in Libano, in Armenia o in altri Paesi del Medio Oriente e dell’Occidente. L’esplicita richiesta di rimpatrio rivolta ai profughi armeni è stata espressa dal leader siriano in occasione del suo incontro con Aram I, il Catholicos armeno apostolico della Gran Casa di Cilicia, ricevuto a Damasco dal Presidente Assad martedì 14 maggio. In quella occasione, i media governativi siriani avevano riportato anche gli elogi rivolti in quella circostanza da Assad allo “spirito patriottico” dei siriani armeni, da lui definiti “cittadini esemplari”: il Presidente siriano aveva esaltato il contributo da loro offerto alla difesa dell'unità nazionale di fronte al tentativo di smembramento del Paese messi in atto da quella che Assad aveva definito come “barbarie terrorista”. Assad aveva anche paragonato la brutalità da lui attribuita a tale “barbarie terrorista” con la ferocia dei massacri commessi dagli ottomani contro il popolo armeno. (GV) (Agenzia Fides 14/2/2020)
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AMERICA/ARGENTINA - Liberiamoci dall’indifferenza e dal sensazionalismo mediatico, guardiamo la realtà angosciante degli indigeni
 
Buenos Aires (Agenzia Fides) – Un invito a guardare, alla luce dell’Esortazione apostolica Querida Amazonia appena pubblicata, “la realtà angosciante che vivono i popoli e le comunità indigene e anche creole del Chaco argentino, per la denutrizione e morte dei bambini, la mancanza di acqua potabile e altri flagelli”, è stato lanciato dalla Commissione episcopale di Pastorale aborigena della Conferenza episcopale argentina.
Nel messaggio, pervenuto all’Agenzia Fides, che porta la data odierna ed è firmato da Mons. Luis Scozzina, Vescovo di Oran; Mons. Juan José Chaparro, Vescovo di Bariloche, e da Mons. Ángel José Macin, Vescovo di Reconquista, i Vescovi affermano: “Non possiamo dare risposte immediate alle urgenze sociali e sanitarie che molte comunità vivono, ma assumere una attitudine misericordiosa che ci liberi dall’indifferenza e dal sensazionalismo mediatico e ci renda solidali con le sofferenze dei più dimenticati”.
Citando le parole di Papa Francesco nell’Esortazione Querida Amazonia sulla situazione dei popoli aborigeni, la Commissione episcopale ammonisce: “Una società che non è in grado di prendersi cura dei bambini e dei gruppi più vulnerabili corre seri rischi di implosione e morte. Non possiamo ipotecare il futuro né lasciare che ci rubino la speranza”. Nella conclusione del messaggio, i Vescovi ribadiscono la necessità di ascoltare il grido delle comunità indigene, che interpella la Chiesa e la società, e chiama a dialogare con le organizzazioni della società civile, con il governo locale, provinciale e nazionale, allo scopo di intraprendere azioni concrete che modifichino la tragica realtà attuale. (SL) (Agenzia Fides 14/2/2020)
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AMERICA/MESSICO - Un “continente in uscita”: Seminario dei Missiologi, Assemblea continentale delle POM e lancio del CAM 6
 
Città del Messico (Agenzia Fides) – Tre importanti avvenimenti si svolgono in questi giorni a Città del Messico, che riguardano la conversione pastorale e missionaria della Chiesa nel continente americano nella prospettiva della Evangelii Gaudium di Papa Francesco. Il primo, che si apre oggi, è destinato ai missiologi. Dal 14 al 16 febbraio si tiene infatti il Seminario continentale dei Missiologi, che ha lo scopo di innescare una riflessione accademica sul contenuto e sulla metodologia dell'insegnamento della teologia e della missiologia in America. Questo spazio di studio, riflessione e discussione, sotto il titolo “Tras-formarsi per Con-formare una chiesa in Uscita”, cercherà di rispondere alle attuali sfide della missione ad gentes, offrendo un contributo alla maturazione missionaria delle comunità, dei pastori e delle istituzioni continentali.
Domenica 16 febbraio, nella Basilica di Nostra Signora di Guadalupe, avrà luogo la celebrazione per il lancio ufficiale del cammino verso il VI Congresso Missionario Americano (CAM6), che si terrà a Porto Rico nel 2023. La Messa sarà presieduta dall’Arcivescovo Sua Ecc. Mons. Giampietro Dal Toso, Segretario aggiunto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli e Presidente delle Pontificie Opere Missionarie (POM). Sarà concelebrata da numerosi Vescovi e sacerdoti, oltre che dai Direttori nazionali delle POM di tutta l’America, che dal giorno seguente, 17 febbraio e fino al 20 daranno vita all'Assemblea continentale delle POM. Si prevede la partecipazione dei rappresentanti di 23 nazioni americane. In questo contesto, particolare attenzione sarà data al contributo delle POM all’evangelizzazione dei giovani, nella prospettiva del recente Sinodo dei Vescovi sui giovani, e alla situazione sociopolitica di ogni paese in chiave missionaria.
(CE) (Agenzia Fides 14/02/2020)
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AFRICA/BURKINA FASO - Nomina del Rettore del Seminario filosofico “Santi Pietro e Paolo” a Ouagadougou
 
Città del Vaticano (Agenzia Fides) – Il Card. Fernando Filoni, Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, il 25 aprile 2019 ha nominato Rettore del Seminario maggiore filosofico interdiocesano “Santi Pietro e Paolo” nell’arcidiocesi di Ouagadougou, in Burkina Faso, il rev. Guy Mukasa Sanon, del clero arcidiocesano di Bobo-Dioulasso.
Il nuovo Rettore è nato il 14 settembre 1968 a Toussiana (Burkina Faso) ed è stato ordinato sacerdote nel 1996. Si è formato presso il Seminario minore di Nasso (Bobo-Dioulasso), il Seminario maggiore “Saint Jean” (Ouagadougou) e il Seminario maggiore di Koumi. Ha conseguito la laurea in Filosofia all’Université Catholique de l’Afrique de l’Ouest (Abidjan, Costa d’Avorio) ed il dottorato in Filosofia e Lettere all’Università Cattolica di Lovanio (Belgio). Dopo l’ordinazione sacerdotale è stato vicario parrocchiale, parroco della Cattedrale di Bobo-Dioulasso, formatore al Seminario minore di Nasso, professore e formatore nel Seminario di cui è stato nominato Rettore. (SL) (Agenzia Fides 14/2/2020)
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Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

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