collegamento orari cp
Visualizzazione post con etichetta Mons. Riccardo Lamba. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Mons. Riccardo Lamba. Mostra tutti i post

giovedì 14 novembre 2024

Mons. Riccardo Lamba è delegato dei Vescovi del Nord-est per la pastorale della salute

 

Mons. Riccardo Lamba è delegato dei Vescovi del Nord-est per la pastorale della salute

Martedì 12 novembre, nel corso della periodica riunione della Commissione episcopale triveneta svoltasi al Centro pastorale card. Urbani di Zelarino (Venezia), i Vescovi del Triveneto hanno provveduto al rinnovo quinquennale delle deleghe per i vari ambiti e servizi di azione pastorale. Deleghe anche per mons. Andrea Bruno Mazzocato.

Sarà mons. Riccardo Lamba il Vescovo delegato della CET, la Conferenza episcopale del Triveneto, per la pastorale della salute. La nomina, di durata quinquennale, è giunta nel corso della seduta dei Vescovi del Nord-est di martedì 12 novembre, a Zelarino (VE). Mons. Lamba succede nell’incarico a mons. Enrico Trevisi, Vescovo di Trieste, che a Zelarino ha ottenuto la delega dei Vescovi per la Carità.

Anche l’arcivescovo emerito mons. Andrea Bruno Mazzocato era presente alla seduta: ha mantenuto la delega al diaconato permanente e ha assunto quella per gli esorcisti. La sua “storica” delega ai seminari è invece stata assunta da mons. Giampaolo Dianin, vescovo di Chioggia.

 

Altri temi trattati: tutela dei minori e sussidiarietà

Diversi i temi all’ordine del giorno della seduta dell’episcopato del Nord-est, a partire dalla tutela dei minori. Responsabilizzazione comunitaria, formazione, vigilanza, collaborazione con la società civile, comunicazione, ascolto e cura: sono le parole d’ordine e le linee d’azione che evidenziano l’impegno del Servizio nazionale tutela minori della Conferenza Episcopale Italiana e, quindi, al centro dell’incontro di Zelarino, cui hanno presenziato la nuova presidente del Servizio nazionale Chiara Griffini e la coordinatrice Emanuela Vinai. A questa parte della riunione ha partecipato anche Alvise Patron Zennaro, nuovo responsabile del Servizio regionale triveneto per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili

I Vescovi, inoltre, hanno analizzato possibili temi, contenuti e stile della prossima “due giorni” di approfondimento in programma a Cavallino Treporti (Venezia) il 7 e 8 gennaio 2025 e che, come già preannunciato, affronterà tematiche relative alla democrazia e alla partecipazione dei cittadini alla vita pubblica, il rapporto tra identità locali e livelli “superiori” (nazionale, europeo, mondiale ecc.) – in un’ottica di bene comune, sussidiarietà e solidarietà, argomenti cardine della dottrina sociale della Chiesa – con la partecipazione anche di rappresentanti delle Diocesi, “testimoni” ed esperti su tali questioni che, in vario modo, incidono sulla vita di questi territori.

 

sabato 14 settembre 2024

La Vita Cattolica: ch cosa ha detto il Vescovo di Udine ai Catechisti della Diocesi

 

L’Arcivescovo ai catechisti: «Facilitate le relazioni»

«Come gestiamo le relazioni tra catechisti? Con i ragazzi? Tra le famiglie? Dobbiamo essere dei “fluidificatori di relazioni”, perché è nelle relazioni che si vivono i valori del Vangelo». Così mons. Riccardo Lamba si è rivolto ai catechisti dell’Arcidiocesi, che tra mercoledì 11 e giovedì 12 settembre ha incontrato in tre momenti distinti: a Tolmezzo, Udine e San Giorgio di Nogaro. «Tutti noi abbiamo acquisito una mentalità commerciale – ha affermato Lamba -: siamo cioè sensibili ai numeri. “A catechismo erano 12, a Messa invece 2”. Io sono allergico ai numeri! Gesù però è l’uomo delle relazioni e questo è importante». Parole pronunciate nell’incontro di Udine, a tracciare linee esposte anche ai catechisti della montagna e ai “colleghi” della Bassa.

Il primo – attesissimo – appuntamento in cui il nuovo Arcivescovo ha potuto incontrare i catechisti si è aperto in modo molto sereno, con un sorridente «Grazie» da parte di mons. Riccardo Lamba. «Immagino abbiate tanti impegni in famiglia, sul lavoro, con parenti anziani. Ma ci siete. Grazie per il vostro servizio!»

L’intervento di Tolmezzo

Essere catechista? «Una vocazione»

Prendendo spunto dal brano scelto per l’occasione, la chiamata degli apostoli nel Vangelo di Luca (6,12-19), mons. Lamba ha affermato che «Essere catechista è una “vocazione”. E Gesù prega per noi Le radici della vostra vocazione a essere catechisti stanno proprio nella preghiera di Gesù». Un servizio, quello del catechista, che è davvero una chiamata. «Sì, a far incontrare ai piccoli il Signore Gesù». Un incontro che spesso si camuffa da travaso di nozioni. «L’obiettivo – ha ricordato il pastore – non è tanto trasmettere conoscenze, emozioni o esperienze. Il punto centrale è stringere un’amicizia sempre più profonda con il Signore Gesù. Questo è il fine. Ma come nasce l’amicizia? Con l’ascolto e lasciandoci “toccare” da Gesù. Un giorno, da giovane, un amico mi scrisse un messaggio: «Che tu possa essere toccato da Gesù». È un augurio bellissimo!»

Cristo anima la vita. «Che parla più delle parole»

Il presule ha ribadito con forza la centralità di Cristo nell’agire del catechista. Non solo durante il classico incontro in Parrocchia. «Il catechismo più efficace è il Vangelo stesso, vissuto nella nostra vita. Abbiamo tantissimi sussidi, ma il migliore di tutti è il Vangelo. Tutte le nostre iniziative, le abilità, le espressioni di creatività… non ci arriviamo: solo Gesù può camminare nella nostra vita. In questi tempi di cambiamenti volto veloci, che a volte ci disorientano perché abbiamo perso diversi punti di riferimento, Gesù appare essere l’unica certezza. È Lui il salvatore del mondo, la rivelazione piena dell’amore di Dio. Su questo non ci sono dubbi». Sembrano le parole di San Giovanni Paolo II: «Aprite le porte a Cristo!» affermò il pontefice all’inizio del suo pontificato. E Lamba ha solcato la medesima strada.

L’arcivescovo Riccardo Lamba nell’incontro con i catechisti di Udine

«Gesù è credibile», ha ricordato. «Ma perché è credibile? Perché ha vissuto ciò che ha detto. Tutti noi, ascoltando le persone, abbiamo imparato a fiutare se ciò che stanno dicendo lo vivono o se stanno esprimendo qualcosa di diverso da loro stessi. Difficile a farsi, ma lui ci chiede una conversione continua. Fino a dire, con San Paolo: «Cristo vive in me». Per i catechisti è un’occasione per crescere nel conformarsi a Cristo. In molte circostanze i ragazzi ci dicono che noi siamo “osservati”: le nostre vite parlano prima delle parole».

«L’evangelizzazione è insieme»

La Chiesa ha nel suo Dna la missione evangelizzatrice. «”Guai a me se non annunciassi il Vangelo!”, dice San Paolo. Voi catechisti siete membra vive di questa evangelizzazione. Siamo tutti ministri, cioè servi: operiamo a nome di Gesù, a nome della Chiesa. Non siamo soli né autonomi. È stato per me bellissimo poter collaborare, in Parrocchia, con tante persone. E non perché dovessi farlo in quanto parroco, ma perché è proprio bello poter condividere con altri questa missione. Condividere tutto: sia le fatiche e le incomprensioni, sia le esperienze belle che si sono vissute. Per esempio i cammini fatti con singole famiglie.

L’incontro a San Giorgio di Nogaro

Il monito sui linguaggi della catechesi

«Spesso quando ero parroco a Roma – ha ricordato mons. Riccardo – mandavo i catechisti delle Cresime in giro per le chiese a contemplare gli affreschi. I sussidi e i dispositivi tecnologici non mandino all’aria la creatività. Sono senz’altro strumenti utilissimi, ma facciamo attenzione alle parole che diciamo, perché il nostro linguaggio spesso non viene recepito. Parliamo in modo semplice e comprensibile! Pensiamo all’arte, che davvero era la Bibbia per i poveri. Vi consiglio di attingere alla tradizione artistica della Chiesa».

«Senza lo Spirito, la missione è propaganda»

Infine, citando il teologo ortodosso Ignazio di Laodicea, mons. Lamba ha concluso ricordando che «Abbiamo bisogno che sia lo Spirito Santo, da dentro, animi tutto il resto. Senza lo Spirito, Dio è lontano, Cristo resta nel passato, il Vangelo è lettera morta, la Chiesa una semplice organizzazione, la missione propaganda, l’agire cristiano una morale da schiavi. Nello Spirito il cosmo si solleva: Cristo risorto è vicino a noi, il Vangelo diventa vivo, la missione è una Pentecoste, la liturgia memoria e l’agire umano è divinizzato. Agiamo sempre con lo Spirito di Dio».

lunedì 9 settembre 2024

L’arcivescovo mons. Riccardo Lamba incontra i catechisti

 

L’arcivescovo mons. Riccardo Lamba incontra i catechisti

Tre incontri in tre luoghi del territorio diocesano: Tolmezzo, Udine, San Giorgio di Nogaro. Da nord a sud, mons. Riccardo Lamba incontrerà a conoscerà chi ogni giorno annuncia Cristo a bambini, ragazzi e adolescenti, con i metodi e i linguaggi propri della catechesi. I tre appuntamenti tra mercoledì 11 e giovedì 12 settembre.

martedì 11 giugno 2024

MERCOLEDÌ 12 GIUGNO IL RITIRO DEL CLERO DIOCESANO NELLE OTTO FORANIE

 

MERCOLEDÌ 12 GIUGNO IL RITIRO DEL CLERO DIOCESANO NELLE OTTO FORANIE

Otto incontri di spiritualità nelle altrettante foranie. Si svolgerà mercoledì 12 giugno il consueto ritiro spirituale del clero diocesano, a conclusione dell'anno pastorale e prima dell'inizio delle attività estive.

Ultimo appuntamento di spiritualità dell’anno pastorale per i sacerdoti e i diaconi del clero diocesano e per i religiosi in servizio in Diocesi. Mercoledì 12 giugno, a partire dalle 9.30, una sede per ogni Forania ospiterà una mattinata di preghiera e meditazione che si concluderà, per il clero, con un pranzo fraterno. Preti e diaconi danno quindi seguito al recente incontro avvenuto sempre in sede foraniale con l’arcivescovo, mons. Riccardo Lamba, una cui sintesi è disponibile sul settimanale diocesano “La Vita Cattolica”.

Ciascuno degli otto incontri si aprirà con la preghiera dell’ora media, cui seguirà una meditazione che sarà offerta da otto diversi predicatori. La mattinata proseguirà con un tempo di preghiera personale nell’adorazione eucaristica.

 

Le sedi degli incontri e i predicatori

  • Forania della Bassa friulana: Ronchis, chiesa parrocchiale. Predicatore: don Federico Grosso;
  • Forania del Friuli centrale: Santa Maria la Longa, Piccolo Cottolengo friulano. Predicatore: S.E. mons. Riccardo Lamba;
  • Forania del Friuli collinare: Martignacco, cripta della chiesa parrocchiale. Predicatore: don Stefano Romanello;
  • Forania del Friuli orientale: Santuario di Castelmonte. Predicatore: don Marcin Gazzetta;
  • Forania del Medio Friuli: Codroipo, oratorio. Predicatore: mons. Sergio De Cecco;
  • Forania della Montagna: Tolmezzo, casa della Gioventù. Predicatore: don Loris Della Pietra;
  • Forania Pedemontana: Montegnacco di Cassacco, monastero del Carmelo. Predicatore: don Davide Gani;
  • Vicariato urbano di Udine: Udine, casa dei padri saveriani. Predicatore: mons. Ivan Bettuzzi

giovedì 30 maggio 2024

L'arcivescovo a Castelmonte(da La Vita Cattolica)

L’Arcivescovo Lamba a Madone di Mont: «Avevo sentito parlare di Castelmonte già a Roma»

Di Castelmonte aveva già sentito parlare quando era a Roma, da parte di un sacerdote friulano che conservava gelosamente un quadretto di quella che egli chiamava «la mia Madonna». L’arcivescovo Riccardo Lamba lo ha raccontato nella sua prima visita al santuario di Madone di Mont, domenica 26 maggio, dove ha incontrato la comunità dei frati e i fedeli, celebrando la Messa a conclusione del mese mariano. Un appuntamento al quale hanno voluto prendere parte anche la sindaca di Prepotto, Mariaclara Forti, e il ministro provinciale dei Cappuccini, p. Alessandro Carollo. Proprio loro, assieme agli 11 frati della comunità che presta servizio a Madone di Mont, hanno accolto nel pomeriggio mons. Lamba con i saluti ufficiali nella piazzetta del pozzo.

Il rettore, p. Andrea Cereser, ha poi accompagnato l’Arcivescovo a visitare il piccolo cimitero e la cripta del Santuario, prima di salire al cospetto della statua della Vergine per la celebrazione solenne nella domenica della Santissima Trinità.

Una curiosità: l’Arcivescovo ha celebrato la Messa senza le insegne espiscopali, «in stile quasi francescano», come hanno notato alcuni dei fedeli presenti. Non una scelta voluta, la sua, tuttavia. Mons. Lamba si è infatti accorto solo una volta giunto a Castelmonte di aver dimenticato anello, mitria e pastorale. Non però la croce pettorale con il simbolo di Aquileia, donatagli nella celebrazione di ingresso in diocesi e che l’Arcivescovo porta sempre al collo.

Al termine della liturgia (molto partecipata, sebbene la presenza di mons. Lamba fosse stata annunciata solamente ai fedeli presenti alle messe del mattino), l’Arcivescovo si è intrattenuto amabilmente con i fedeli e con i frati, che avevano preparato un piccolo rinfresco, ringraziando questi ultimi per il loro prezioso servizio al Santuario e nelle parrocchie e assicurando, tra l’altro, la sua presenza al prossimo pellegrinaggio diocesano l’8 settembre.
Valentina Zanella

lunedì 6 maggio 2024

Ricordo di domenica 5 maggio 2024: arrivo davanti alla cattedrale del nuovo arcivescovo di Udine

Un ricordo della giornata 5 maggio 2024: Mons. Riccardo Lamba arriva, dopo l'omaggio dei giovani in piazza Libertà, davanti alla cattedrale di Udine e viene accolto dalle autorità civili













Parte del discorso davanti alle autorità civili all'esterno della cattedrale(clicca)


Poi l'arcivescovo eletto assieme a tutti i celebranti, parroci e vescovi tra i quali il patriarca di Venezia, dalla Chiesa della purità prosegue verso la cattedrale e,prima di entrare benedice con l'acqua santa i presenti.






















Nella cattedrale troverà il vangelo di Giovanni che ci spiega quando siamo amici di Cristo, se amici dobbiamo agire insieme..Duc insieme

Vangelo di Giovanni


 Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi.

mercoledì 3 aprile 2024

Padre Giulio Albanese: «Mons. Riccardo Lamba? Un Vescovo missionario» (la Vita Cattolica)

 Cresce l’attesa per l’arrivo del nuovo Arcivescovo di Udine, mons. Riccardo Lamba, che farà il suo ingresso nella nostra Diocesi domenica 5 maggio alle 16, con una Santa Messa solenne in Cattedrale a Udine (celebrazione che sarà tramessa in diretta su Radio Spazio). In queste settimane di attesa, diversi interrogativi si affollano nelle Parrocchie: che Vescovo sarà mons. Lamba? Cosa promuoverà, come si porrà nei confronti dei fedeli? Quali i suoi ambiti di servizio prediletti? Domande di questo tipo possono trovare una prima risposta in chi collabora assiduamente con il nostro prossimo Arcivescovo: «È un vescovo missionario, nel vero senso della parola. Devo dire che ha dimostrato molta fedeltà al magistero di Papa Francesco». La voce ha accento romano, ma è nota anche “quassù” in Friuli: padre Giulio Albanese, religioso comboniano, nella Diocesi dell’Urbe dirige gli uffici per le Comunicazioni sociali e per la Cooperazione tra le Chiese (l’ufficio missionario). Molti lo ricordano in città a Udine lo scorso ottobre, mese missionario appunto, in un partecipato incontro svoltosi in sala Paolino d’Aquileia che allora ebbe come tema «Quo vadis Africa?». Con Radio Spazio lo abbiamo raggiunto per conoscere più da vicino il “Vescovo don Riccardo”.

Padre Albanese, di cosa si occupa esattamente mons. Lamba a Roma?

«La Diocesi di Roma è divisa in cinque settori: attualmente don Riccardo è responsabile del settore Roma est, che è il più grande in assoluto: comprende oltre un centinaio di Parrocchie ed è il più popoloso. L’area è una “cartina tornasole” delle contraddizioni di questa città: inferno e paradiso. Il settore ha grandissime potenzialità culturali e produttive, ma è segnato da un’esclusione sociale che penalizza i ceti meno abbienti. Don Riccardo è sempre stato “in prima linea”: ha promosso una pastorale paterna nei confronti di chiunque incontri, entrando in empatia grazie alla sua capacità di ascolto.»

Per cosa collaborate?

«Non è stato solo Vescovo ausiliare nel settore est di Roma, ma il Papa gli ha affidato l’ambito della cosiddetta “Chiesa in uscita”, nel quale opera anche il centro missionario: don Riccardo è stato quindi il mio superiore diretto. I nostri uffici sono uno accanto all’altro: lavorare con lui è stato un piacere perché è una gran bella persona. In questo posso attestare che si è davvero distinto per il suo zelo missionario.»

Che persona è il “don Riccardo”… Vescovo?

«Don Riccardo esprime con il suo pensiero il mondo capovolto di Dio: è un uomo semplice, attento allo spirito delle beatitudini. Parte dal presupposto che la Chiesa è una piramide al contrario, chi sta nella cuspide deve dare per primo il buon esempio e “sporcarsi le mani”.»

Quali sono le sue sensibilità più forti da pastore?

«Ricordiamo innanzitutto che ha una duplice vocazione: è medico dei corpi e dell’anima, essendo laureato in medicina. Al contempo è un ottimo padre spirituale: ha un’altissima considerazione del laicato, ma l’aspetto in cui si è contraddistinto maggiormente è stata la vicinanza ai sacerdoti. Egli dice sempre che se vogliamo che le nostre comunità siano presenze significative nella società allora dobbiamo aiutare innanzitutto i sacerdoti a vivere il loro ministero in un atteggiamento di servizio. Tutti i preti che hanno avuto a che fare con lui, soprattutto quelli del settore est di Roma, sono rimasti molto dispiaciuti nel sapere del suo spostamento a Udine. Sappiamo che in una logica ecclesiale siamo ugualmente in comunione, ma ciò non toglie che a noi dispiace ed è una grossa perdita.»

Cosa ha originato questa sua continua attenzione ai preti?

«Ha permesso di crescere nel dialogo e nel confronto. Lui è sempre stato rispettoso di chi aveva visioni diverse, ma è anche consapevole che nel dialogo bisogna proseguire il cammino. Ha un’apertura mentale che gli permette di accogliere le diversità e di considerarle una ricchezza. Quando penso a don Riccardo mi viene in mente il magistero di don Tonino Bello, che aveva a cuore le diversità: lui crede nell’unità ma sa riconoscere le diverse anime e spiritualità. La sua sfida è saperle armonizzare.»

Il 5 maggio mons. Lamba inizierà il suo ministero di Arcivescovo qui a Udine. Come ci suggerisce di accogliere il suo servizio in Friuli?

«Non abbiate paura a bussare alla sua porta, invitatelo nelle Parrocchie. E soprattutto siate sinceri: una cosa che lui gradisce è che i problemi non vengano lasciati chiusi nel cassetto, ma vengano esposti con coraggio “prendendo il toro dalle corna”. Vedete che sarà un uomo limpido, tutto d’un pezzo: qui lo consideriamo un “pezzo da novanta”. Beati voi!»

Giovanni Lesa

Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

XXXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B) Nostro Signore Gesù Cristo Re dell'Universo 24 novembre 2024

  XXXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B) Nostro Signore Gesù Cristo Re dell'Universo Grado della Celebrazione: SOLENNITA' Color...