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martedì 9 gennaio 2024

Settimana per l’Unità dei Cristiani 2024: iniziative diocesane il 14 e il 21 gennaio

 

Settimana per l’Unità dei Cristiani 2024: iniziative diocesane il 14 e il 21 gennaio

«Amerai il Signore tuo Dio e il tuo prossimo come te stesso». È tratto dal decimo capitolo del Vangelo di Luca il titolo della 58a Settimana di preghiera per l’Unità dei cristiani, che le chiese cristiane celebrano, come ogni anno, dal 18 al 25 gennaio. L’immagine scelta dalla Conferenza Episcopale Italiana per accompagnare la settimana, peraltro, è tratta dalla Bibbia a cielo aperto di Cercivento. Primo appuntamento domenica 14 gennaio a Codroipo.

Come ogni mese di gennaio, anche nel 2024 le Chiese cristiane dedicano una settimana alla preghiera e alla riflessione su ciò che accomuna le rispettive confessioni. È la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, che ogni anno si svolge in tutto il mondo dal 18 al 25 gennaio. Le iniziative della Chiesa udinese avranno luogo domenica 14 e domenica 21 gennaio.

I materiali per la preghiera nelle Parrocchie sono disponibili sul sito web del Servizio diocesano per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso.

 

Gli appuntamenti nell’Arcidiocesi di Udine

Nella Chiesa udinese la “Settimana” 2024 proporrà due appuntamenti di preghiera aperti a tutte le confessioni cristiane, proposti dal citato Servizio diocesano per l’ecumenismo.

Si inizia domenica 14 gennaio, quando alle 16 il duomo di Codroipo ospiterà i solenni Vespri ecumenici (nella foto, i celebranti dei Vespri ecumenici 2023). La cittadina del medio Friuli, infatti, ospita una presenza significativa di cristiani di diverse confessioni. Alla celebrazione, che sarà presieduta da mons. Ivan Bettuzzi, saranno anche p. Volodymyr Melnychuk della Chiesa ortodossa del patriarcato ecumenico di Costantinopoli e Jens Hansens, pastore della chiesa evangelica metodista di Udine. Sarà presente anche il diacono Marco Soranzo, responsabile del Servizio diocesano per l’ecumenismo, il dialogo interreligioso e le sette.

Domenica 21 gennaio, nel cuore della Settimana di preghiera, alle 17 la chiesa udinese della B.V. del Carmine accoglierà fedeli di tutte le confessioni cristiane per una solenne liturgia della Parola, che sarà presieduta dall’Arcivescovo mons. Andrea Bruno Mazzocato alla presenza dei pastori e dei padri delle varie chiese cristiane.

 

Le origini della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani

L’immagine che accompagna l’edizione 2024 della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. L’icona è tratta dalla Bibbia a cielo aperto di Cercivento.

L’iniziativa è nata in ambito protestante nel 1908. Il primo Ottavario di preghiera, in forma simile all’attuale, nacque su iniziativa di due ministri in relazione epistolare tra loro: l’inglese Spencer Jones, anglicano, e l’americano Paul James Francis Wattson, episcopaliano (anglicano americano). Nell’anno 1907, il rev. Jones suggerì l’istituzione, per il 29 giugno di ogni anno, di una giornata di preghiera per il ritorno degli anglicani, e di tutti gli altri cristiani, all’unità con la Sede Romana. L’anno seguente Wattson ampliò l’idea, proponendola in forma di un’ottava allo scopo di domandare a Dio «il ritorno di tutte le altre pecore all’ovile di Pietro, l’unico pastore». È precisamente a questo anno (1908) che viene fatta risalire convenzionalmente la nascita ufficiale dell’attuale settimana.

Dal 1968 il tema e i testi per la preghiera sono elaborati congiuntamente dalla commissione Fede e Costituzione del Consiglio Ecumenico delle Chiese, per protestanti e ortodossi, e dal Dicastero per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, per i cattolici.

 

Le confessioni cristiane nell’Arcidiocesi di Udine

Oltre alla maggiore e tradizionale presenza cattolica romana, nel territorio dell’Arcidiocesi di Udine vivono fedeli di altre confessioni cristiane, spesso immigrati da altre aree d’Europa e del mondo. Nella sfera delle chiese riformate, di matrice cosiddetta “protestante”, in Friuli trovano spazio la Chiesa evangelica-metodista (le cui nazionalità prevalenti sono italiana e ghanese) e la Chiesa avventista del 7° giorno, di provenienza prevalentemente ucraina o rumena.

In Friuli sono presenti anche alcuni gruppi di cristiani ortodossi: il principale, in termini numerici, è costituito dai fedeli della Chiesa ortodossa rumena. Molto significativa anche la presenza della comunità russa e ucraina e della Chiesa serbo-ortodossa. Tutti questi gruppi, afferenti al grande mondo delle Chiese ortodosse, si riuniscono in vari luoghi di culto in città a Udine.

Non dimentichiamo che, accanto ai cattolici di rito romano, in città sono presenti anche due comunità cattoliche di rito orientale.

lunedì 22 maggio 2023

LA CARITAS AVVIA UNA RACCOLTA DI FONDI A FAVORE DELLE POPOLAZIONI ALLUVIONATE IN EMILIA-ROMAGNA.

 

LA CARITAS AVVIA UNA RACCOLTA DI FONDI A FAVORE DELLE POPOLAZIONI ALLUVIONATE IN EMILIA-ROMAGNA. PRIMO STANZIAMENTO DI 1 MILIONE DALLA CEI

Caritas Italia ha indetto una raccolta fondi a favore delle popolazioni colpite dalla disastrosa alluvione in Emilia-Romagna e nelle Marche. È possibile donare sui canali della Caritas di Udine. La Conferenza Episcopale Italiana, intanto, ha stanziato 1 milione di Euro ricavati dai fondi dell'8xmille.

La rete delle Caritas segue con apprensione quanto sta accadendo in Emilia Romagna, devastata in questi giorni da forti nubifragi e allagamenti che hanno causato anche la morte di diverse persone. Tutte le Caritas diocesane, coordinate dalla Delegazione Caritas regionale dell’Emilia-Romagna e in comunicazione costante con Caritas Italiana, sono attive su vari fronti: l’accoglienza degli sfollati nelle sedi e nelle canoniche, il supporto alla popolazione, l’accompagnamento delle persone in situazioni di particolare fragilità e difficoltà.

 

La situazione: dalla prima emergenza all’accompagnamento

Nei paesi colpiti dai forti nubifragi e dalle frane dei giorni scorsi perdura una situazione difficile, soprattutto per chi ha visto le proprie abitazioni o attività lavorative sommerse dal fango e ha perso tutto. Anche se la situazione meteo sembra migliorare, restano parti di città e molte case allagate. «Molti piccoli paesi – riferisce il Delegato regionale delle Caritas dell’Emilia Romagna, Mario Galasso – sono bloccati a causa delle frane, e alcune persone risultano ancora irraggiungibili. Il sole asciuga ma al contempo compatta il fango, rendendo difficile la sua rimozione».

Molte strutture diocesane, come empori e mense sono state colpite esse stesse dalle alluvioni, nonostante questo le varie Caritas diocesane e parrocchiali sono già attive nell’ospitare famiglie e nel supportarle sui bisogni più immediati (acqua potabile, coperte, ecc…) e su questi aspetti continueranno ad operare nei prossimi giorni. «Ma al momento la priorità rimangono le persone. In coordinamento con i Comuni cerchiamo di venire incontro alle loro esigenze pratiche e a supportarle anche dal punto di vista psicologico. Il bisogno più impellente rimane liberare le abitazioni e i locali dall’acqua e dal fango, in modo da far ritornare le persone sfollate quanto prima nelle loro case», conclude Mario Galasso.

«Siamo in costante contatto con il Delegato regionale Caritas dell’Emilia Romagna e con i Direttori delle Caritas diocesane – dichiara don Marco Pagniello, Direttore di Caritas Italiana -, per avere e fornire un quadro aggiornato della situazione e individuare insieme le prime necessità a cui far fronte, in coordinamento anche con la Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana e i Vescovi delle diocesi maggiormente coinvolte».

Afferma ancora il direttore di Caritas Italia: «Come Caritas siamo pronti a intervenire in una prospettiva di accompagnamento che, come già sperimentato in precedenti emergenze in Italia e nel mondo, metta al centro i bisogni delle persone», continua il Direttore di Caritas Italiana. «Accanto a questo è sempre più evidente come queste crisi climatiche vadano prevenute e occorra denunciare tutte quelle azioni di consumo, di spreco e di alterazione dell’ambiente, sia pubbliche che private, sempre più insostenibili», conclude don Pagniello.

 

Come contribuire

È possibile sostenere gli interventi di Caritas Italiana per questa emergenza tramite una donazione liberale alla Caritas udinese specificando nella causale “Alluvione Emilia-Romagna” alle seguenti coordinate:

  • Conto corrente bancario: Centro Caritas dell’Arcidiocesi di Udine ODV ETS, IBAN: IT45U 02008 12310 000001515712
  • Conto corrente postale: Centro Caritas dell’Arcidiocesi di Udine ODV ETS, n. 51029056 Aperto presso Poste Italiane – Via V. Veneto, Udine

Chi desiderasse dedurre l’offerta può indicare il proprio nome, cognome e indirizzo nello spazio della causale oppure può richiedere scrivendo a uff.caritas@diocesiudine.it.

 

Dalla CEI un milione dai fondi 8xmille

La Presidenza della CEI, Conferenza Episcopale Italiana, ha disposto un primo stanziamento di 1 milione di euro dai fondi dell’8xmille che i cittadini destinano alla Chiesa cattolica, per far fronte alle necessità della popolazione colpita dall’ondata di maltempo che sta flagellando l’Emilia-Romagna.

«Vogliamo esprimere, anche con questo gesto concreto, la prossimità della Chiesa in Italia alle tantissime persone che, a causa dell’alluvione e delle esondazioni, sono sfollate, avendo perso tutto o molto. Continuiamo a farci prossimi e a pregare per quanti, in questo dramma, hanno perso anche la loro vita. Siamo grati alle diocesi, alle parrocchie, agli istituti religiosi che non hanno lasciato sole le comunità dell’Emilia-Romagna», afferma il cardinale Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della CEI.

Lo stanziamento della Presidenza CEI sarà erogato attraverso Caritas Italiana che è in contatto continuo con le Caritas delle diocesi colpite da questa emergenza per monitorare la situazione e provvedere alle prime urgenze. Al momento non c’è bisogno di raccogliere cibo o indumenti, ma di liberare le abitazioni e i locali dall’acqua e dal fango in modo da far ritornare le persone nelle loro case. Si tratta poi di individuare e accompagnare soprattutto coloro che sono abbandonati e che restano esclusi dalla rete degli aiuti. Il passo successivo riguarderà la ripartenza delle attività economiche e della vita ordinaria.

giovedì 22 dicembre 2022

vatican News 21 dicembre 2022


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