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lunedì 17 febbraio 2020

Agenzia Fides 17 febbraio 2020

VATICANO - Il Papa chiede un anno di impegno missionario ai sacerdoti candidati al servizio diplomatico della Santa Sede
 
Città del Vaticano (Agenzia Fides) - Il Santo Padre Francesco ha chiesto di integrare nei curriculum di formazione dei sacerdoti candidati al servizio diplomatico della Santa Sede, un anno di impegno missionario presso una diocesi delle Chiese particolari, al fine di formarli allo zelo apostolico per andare nei territori di confine, al di fuori della propria diocesi di origine. La lettera del Santo Padre a S.E. Mons. Joseph Marino, Presidente della Pontificia Accademia Ecclesiastica, con questa richiesta è stata resa nota oggi dalla Sala stampa vaticana.
Al fine di affrontare positivamente le crescenti sfide per la Chiesa e per il mondo, “occorre che i futuri diplomatici della Santa Sede acquisiscano, oltre alla solida formazione sacerdotale e pastorale, e a quella specifica offerta da codesta Accademia, anche una personale esperienza di missione al di fuori della propria Diocesi d'origine, condividendo con le Chiese missionarie un periodo di cammino insieme alla loro comunità, partecipando alla loro quotidiana attività evangelizzatrice”.
Il Papa chiede quindi a Mons. Marino “di arricchire il curriculum della formazione accademica con un anno dedicato interamente al servizio missionario presso le Chiese particolari sparse nel mondo”, in stretta collaborazione con la Segreteria di Stato e con i Rappresentanti Pontifici. “L'esperienza missionaria che si vuole promuovere – spiega ancora il Santo Padre - tornerà utile non soltanto ai giovani accademici, ma anche alle singole Chiese con cui questi collaboreranno e, me lo auguro, susciterà in altri sacerdoti della Chiesa universale il desiderio di rendersi disponibili a svolgere un periodo di servizio missionario fuori della propria Diocesi”. (SL) (Agenzia Fides 17/02/2020)
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AFRICA/CAMERUN - “Urne quasi del tutto disertate dagli elettori” riferiscono gli osservatori di “Giustizia e Pace”
 
Yaoundé (Agenzia Fides) - Elezioni pacifiche ma quasi del tutto disertate dagli elettori. È quanto ha riferito Sua Ecc. Mons.Abraham Kome, Vescovo di Bafang, Amministratore Apostolico di Bafia e Presidente della Conferenza Episcopale Nazionale del Camerun (CENC) in un incontro con la stampa nel quale ha presentato le valutazioni degli osservatori elettorali inviati dalla Commissione Episcopale per la Giustizia e la Pace nei seggi per le elezioni municipali e legislative del 9 febbraio.
La “propensione all’astensione è stata quasi generale”, ha affermato Mons. Kome, che ha portato alcuni esempi: “nella gendarmeria Bissono di Sangmelima, c'erano 85 elettori su 310 iscritti; a Ngwui par Dschang, 50 elettori su 200 iscritti; a Batouri il tasso di astensione è stato dell'80,57%; a Bertoua, del 70%”. “La scarsa affluenza significa senza dubbio che la legge di base del codice elettorale che governa le elezioni in Camerun, deve essere rivista al fine di suscitare l'entusiasmo della gente nell'adempimento del proprio dovere civile” sottolineano i Vescovi nel comunicato presentato da Mons. Kome e pervenuto a Fides.
La CENC ha schierato 262 osservatori che sono stati distribuiti in 46 dipartimenti su 58 nel Paese. Mons. Kome ha aggiunto che, a causa dell'insicurezza nelle regioni del Nord Ovest e del Sud Ovest, i 17 osservatori della CENC in queste due regioni non sono stati in grado di svolgere il proprio lavoro. Un'insicurezza che “ha impedito a molti cittadini di esercitare i loro diritti civili”, sottolineano i Vescovi.
Proprio in una delle due regioni anglofone, quella del Nord Ovest, è stato commesso un massacro di civili, in gran parte donne e bambini. Il crimine è stato perpetrato nella notte tra il 14 e il 15 febbraio a Ngarbuh-Ntumbaw nel dipartimento do Donga-Mantung. Secondo l’ONU le vittime sono 22, tra le quali vi sono 14 bambini, di cui 11 bambine di meno di 5 anni, una donna incinta e due donne. I ribelli secessionisti hanno accusato come responsabile dell’eccidio l’esercito camerunese che però respinge al mittente le accuse. (L.M.) (Agenzia Fides 17/2/2020)
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AFRICA/BURKINA FASO - Almeno 24 morti nell'attacco a una chiesa evangelica
 
Ouagadougou (Agenzia Fides) - Individui armati non identificati hanno attaccato ieri, domenica 16 febbraio, la chiesa evangelica nel villaggio di Pansi, situato non lontano da Sebba, nella provincia di Yahgha, nel nord del Burkina Faso, uccidendo almeno 24 persone e ferendone una decina. L'attacco è avvenuto di mattina, quando i fedeli erano radunati nella chiesa per il culto domenicale. Gli assalitori sono arrivati in moto e hanno aperto il fuoco sui fedeli, per poi andarsene portando con loro il pastore ed altri ostaggi.
Il 10 febbraio, un gruppo jihadista aveva assalito la città di Sebba e rapito sette persone, facendo irruzione nella casa di un pastore protestante. Tre giorni dopo, cinque di loro, tra cui il pastore, sono state trovate morte mentre le altre due donne, sono state trovate incolumi.
Oltre a preti cattolici e pastori protestanti, anche diversi imam sono stati assassinati dai jihadisti nel nord del Burkina Faso da quando gli attacchi sono iniziati quattro anni fa. A ottobre il Presidente del Burkina Faso, Roch Kaboré, ha rivolto un appello a non cadere nella trappola della guerra confessionale (vedi Fides 15/10/2019). (L.M.) (Agenzia Fides 17/2/2020)
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ASIA/INDIA - Il Nunzio Apostolico: "Annunziare il Vangelo della misericordia nella vita quotidiana"
 
Bangalore (Agenzia Fides) - La prima missione dei Vescovi e dei fedeli in India è "annunciare e vivere il Vangelo nelle situazioni della vita quotidiana": lo ha ribadito l'Arcivescovo Giambattista Diquattro, Nunzio Apostolico in India e Nepal, intervenendo alla 32a Assemblea plenaria della Conferenza Episcopale dell'India (CCBI), che riunisce i Vescovi di rito latino, in corso a Bangalore. “I seguaci di Cristo hanno la responsabilità di promuovere i valori evangelici di misericordia e compassione. I Vescovi nel nostro Paese dovrebbero incoraggiare i fedeli ad approfondire i valori del Vangelo nella loro vita”, ha affermato il Nunzio. L'Arcivescovo Diquattro ha presieduto la santa messa di apertura dell'Assemblea Plenaria della CCBI. Durante la messa, preghiere speciali sono state presentate per le persone colpite da coronavirus in Cina e in varie parti del mondo: a tutti è stato chiesto di pregare continuamente per la pronta guarigione delle persone colpite dal virus e per la protezione di Dio sul lavoro di medici e infermieri.
I lavori assembleari sono stati presieduti dall'Arcivescovo Filipe Neri Ferrão, Arcivescovo di Goa e Daman e Presidente della Conferenza. Nel suo discorso l'Arcivescovo ha sottolineato la necessità di "continuare a contribuire al bene della nazione anche tra le difficoltà che stiamo affrontando e per promuovere la fratellanza e la pace". L'Arcivescovo ha auspicato "una società senza alcuna discriminazione di casta, credo, lingua o etnia".
Tra gli altri interventi, il Cardinale Oswald Gracias, Arcivescovo di Bombay, ha chiesto ai Vescovi di "promuovere la cultura della vita e della fratellanza in India". Il Cardinale ha espresso seria preoccupazione per la nuova legge sull'interruzione della gravidanza, che consente l'aborto in qualsiasi momento fino a 24 settimane della gestazione. “La vita umana va rispettata e protetta dal momento del concepimento. La Chiesa promuove fermamente la protezione della sacralità della vita umana, dal concepimento fino alla morte naturale. I Vescovi hanno la responsabilità di diffondere il messaggio di Cristo sulla dignità di tutta la vita umana", ha detto.
A presentare i temi fondamentali dell'incontro è stato Mons. Anil Couto, Arcivescovo di Delhi e Segretario generale del CCBI, che ha esposto il Rapporto annuale della Conferenza, che ha toccato le sfide e le questioni pastorali riguardanti la Chiesa cattolica di rito latino in India, che comprende 132 diocesi e 190 Vescovi.
La Conferenza ha eletto 26 Vescovi come delegati a partecipare al "Giubileo d'oro" della Federazione delle Conferenze episcopali asiatiche (FABC) che si terrà a novembre 2020 a Bangkok, in Thailandia.
(SD-PA) (Agenzia Fides 17/2/2020)
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AMERICA/MESSICO - Dal santuario di Guadalupe l’Arcivescovo Dal Toso avvia la preparazione all’evento missionario continentale, il CAM 6
 
Città del Messico (Agenzia Fides) – Con la Messa solenne presieduta ieri nel Santuario di Santa Maria di Guadalupe, così importante per l’evangelizzazione di tutto il continente americano, l’Arcivescovo Giampietro Dal Toso, Presidente delle Pontificie Opere Missionarie (POM), ha dato ufficialmente inizio al cammino di preparazione al sesto Congresso Missionario Americano, CAM 6, che si celebrerà a Porto Rico nel 2023. Cammino che impegnerà tutte le diocesi del continente, come ha sottolineato nell’omelia, “in modo che il Congresso missionario sia veramente un evento ecclesiale, cioè condiviso da tutte le Chiese, da tutti i cattolici del continente”, auspicando che “lo zelo missionario possa rinnovare tutte le Chiese, unite nella comunione universale”.
Alla celebrazione che ha segnato l’avvio del cammino verso il CAM 6 hanno partecipato Vescovi, numerosi sacerdoti, religiosi, religiose e laici, oltre ai Direttori nazionali delle POM del continente, che in questi giorni prenderanno parte alla loro assemblea continentale (vedi Fides 15/2/2020) e ad un’ampia delegazione della Chiesa di Porto Rico, che ospiterà il CAM 6.
Nella sua omelia, il Presidente delle POM si è soffermato sul tema della sapienza, prendendo spunto dalla Liturgia della Parola del giorno. “Abbiamo bisogno di una sapienza che illumini, ispiri, accompagni, perfezioni l'impulso missionario, vero obiettivo del CAM” ha detto richiamando il libro del Siracide, Secondo le parole di San Paolo, la sapienza predicata da Cristo "non è di questo mondo", anzi è in contrasto con la sapienza di questo mondo: “questo si manifesta chiaramente in Cristo crocifisso e risorto ‘scandalo per gli ebrei, follia per i gentili’, come Paolo scrive alcuni versetti prima. Questo primo annuncio della Chiesa, il cuore del suo messaggio, è la sapienza divina, perché è umanamente inspiegabile che la vita nasca dalla morte. Come missionari, anche oggi siamo chiamati a presentare il mistero di Cristo morto e risorto, sapienza divina”.
Il Vangelo del giorno racconta il discorso della Montagna, “apparentemente pieno di paradossi, perché attinge a una sapienza che non è umana, ma divina” ha proseguito l’Arcivescovo, ammonendo che “se la nostra misura delle cose, delle persone, dei fatti della vita e della storia è basata esclusivamente sulla giustizia umana, significa che non abbiamo ancora fatto nostra la sapienza divina”.
“Per essere missionari dobbiamo prima di tutto immergerci in questa sapienza e renderla nostra, senza paura di perdere la nostra sapienza ‘troppo umana’, altrimenti tutto rimane nell'oscurità” ha esortato il Presidente delle Pontificie Opere Missionarie, che poi ha sottolineato: “Preparare il CAM significa essere illuminati da una sapienza che viene dall'alto e non è nostra; lasciamoci interrogare senza paura e senza pregiudizi da questa sapienza divina, senza la quale tutta la realtà ecologica, umana, sociale, ecclesiale, rimane nell'oscurità”.
Nella parte conclusiva dell’omelia, Mons. Dal Toso ha ribadito che “Cristo, sapienza eterna del Padre, ci manda tutti, ad gentes, fino ai confini della terra”; “la Chiesa è portatrice di questa sapienza e una Chiesa missionaria, come desidera Papa Francesco, non può non rispondere a questa chiamata universale”; “nessuno può essere escluso dalla conoscenza e dalla comunione di vita con Dio Padre, con suo Figlio Gesù Cristo, con lo Spirito Santo”.
Il continente americano ha ricevuto il Vangelo “per farlo proprio, per interiorizzarlo e per donarlo” e “il discepolo missionario è un discepolo perché riceve la fede ed è un missionario perché la offre” ha concluso l’Arcivescovo, esortando: “Apriamoci al mondo intero affinché il mondo intero trovi la chiave per l'interpretazione della vita, della storia, dell'intero essere, nella sapienza di Cristo, in cui tutto è stato creato”. (SL) (Agenzia Fides 17/2/2020)
LINK
Il testo integrale dell’omelia dell’Arcivescovo, in spagnolo -> http://www.fides.org/it/attachments/view/file/Omelia_Presidente_Messico_200201.docx
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AMERICA/NICARAGUA - Il Vescovo di Matagalpa presenta un “decalogo etico” per i politici; si attende ancora la liberazione di tutti i prigionieri
 
Matagalpa (Agenzia Fides) – Il brano del Vangelo proclamato nelle messe di domenica scorsa, il “discorso della montagna” (Mt 5.17-37) che affronta l'argomento dell'adempimento della legge, ha dato lo spunto a Mons. Rolando José Alvarez Lagos, Vescovo di Matagalpa, per presentare ai politici del paese un decalogo etico da seguire.
Durante l'omelia della Messa celebrata nella Cattedrale, Mons. Alvarez, con lo stile chiaro e diretto che lo caratterizza, ha detto: "Primo: non squalificare l'altro; secondo: non criticarlo in modo distruttivo; terzo: non giudicarlo in modo errato; quarto: rispetta la sua dignità; quinto: rispetta la sua privacy, la sua integrità e la sua vita familiare; sesto: rispetta le opinioni dell'altro; settimo: riconosci che tutti abbiamo bisogno l'uno dell'altro; ottavo: cerca sempre i punti di consenso; nono: considera il Nicaragua come il bene comune più grande e principale; decimo: supera il male con il bene".
Il Nicaragua vive ancora in una situazione di forte tensione per la mancanza di libertà in tutti i sensi. Neanche la notizia delle prossime elezioni ha portato serenità nelle famiglie che hanno un familiare in prigione senza una reale accusa. Nessuno conosce il numero esatto dei prigionieri politici, ma si sa bene che sono tanti. Come informa la nota inviata da una fonte locale di Fides, la notizia del rilascio, giovedi 13 febbraio, di otto prigionieri politici da parte del regime Orteguista, ha certo provocato soddisfazione tra i gruppi che chiedono la liberazione dei prigionieri di coscienza, ma i familiari dei carcerati continuano a chiedere la liberazione incondizionata di tutti i cittadini che sono detenuti nei diversi penitenziari del paese.
Brenda Gutiérrez, presidente del Comitato per la Liberazione dei prigionieri politici, ha dichiarato alla stampa locale che, sebbene non dovrebbe essere ringraziato nessuno in quanto la libertà è un diritto, bisogna riconoscere l’intervento del Nunzio apostolico, l'Arcivescovo Waldemar Sommertag, che, nelle parole della Gutierrez, è stato l'unico in grado di farsi ascoltare dalla coppia che governa il Nicaragua, il Presidente Daniel Ortega e la Vicepresidente Rosario Murillo, sua moglie. Brenda Gutiérrez ha aggiunto: "E' una situazione terribile. Non c'è libertà, sembra che siamo sequestrati nel nostro stesso paese".
Secondo Alianza Civica sono ancora 61 i prigionieri politici. Brenda Gutiérrez ha sottolineato che "sebbene la Grande Coalizione dell'opposizione sia preoccupata per definire la riforma elettorale in vista delle prossime elezioni, non possiamo dimenticare quanti soffrono ingiustamente in carcere".
(CE) (Agenzia Fides, 17/02/2020)

martedì 28 gennaio 2020

Agenzia Fides 28 gennaio 2020

AFRICA/BURKINA FASO - Aperto il Simposio continentale sulla missione ad gentes
 


Ouagadougou (Agenzia Fides) - Al via in Burkina Faso al Simposio continentale sulla missione ad gentes che si tiene presso il Centro nazionale Cardinale Paul Zoungrana di Ouagadougou dal 27 gennaio al 1 ° febbraio 2020.
Inizialmente programmato come parte della celebrazione centenaria della Lettera Apostolica Maximum Illud di Papa Benedetto XV (30 novembre 1919), l'evento è stato rinviato al gennaio 2020 per motivi di calendario.
È organizzato dalla Pontificia Unione Missionaria e dalle Pontificie Opere Missionarie per consentire la riflessione su questioni teologiche, bibliche, socioantropologiche, pastorali, ecc. sollevato dalla prassi missionaria nei Paesi africani di lingua francese. Da questa prospettiva interdisciplinare, quindici ricercatori lavoreranno su questi temi al fine di stimolare l'azione missionaria ad gentes come paradigma dell'azione cristiana e di essere Chiesa-Famiglia di Dio. Il tema della conferenza è: "Testimoniare, annunciare e celebrare la fede nella missione di evangelizzazione in Africa oggi". Sono quindici direttori nazionali delle Pontificie Opere Missionarie e quindici Vescovi che partecipano agli incontri aperti presso gli istituti e le università cattolici della zona. In totale, i partecipanti provengono da tredici nazioni tra cui il Libano. Possa lo Spirito del Padre e del Figlio, protagonista della missione, fertilizzare queste opere. (F.M.) (Agenzia Fides 28/1/2020)
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AFRICA/EGITTO - Si avvicina l’istituzione di organismi per la corretta gestione dei beni delle Chiese cattoliche e evangeliche
 
Il Cairo (Agenzia Fides) – Prosegue a ritmi intensi il lavoro della commissione governativa impegnata a predisporre un progetto di legge per l’istituzione di organismi di gestione dei beni appartenenti alla Chiesa cattolica e alle Chiese evangeliche presenti in Egitto. “Alcuni mesi fa” riferisce all’Agenzia Fides Anba Kyrillos William, Vescovo copto cattolico di Assiut “La Chiesa cattolica e le denominazioni cristiane evangeliche avevano inviato agli organi governativi competenti la richiesta di istituire organismi incaricati del controllo e della corretta gestione delle loro proprietà e dei loro beni immobiliari, sul modello di quello che controlla e amministra i beni della Chiesa copta ortodossa. E’ stata formata una commissione ad hoc che si è messa subito al lavoro” Adesso, sui media cominciano a circolare dettagli sul disegno di legge che porterà a istituire i nuovi organismi per la gestione delle dotazioni ecclesiastiche. Il progetto di legge, vagliato anche dalla Commissione parlamentare per gli affari religiosi, dovrebbe portare entro tempi non lunghi all’istituzione degli organismi di gestione richiesti, volti a assicurare una corretta amministrazione dei beni ecclesiastici e delle donazioni, comprese quelle al centro di contese legali. “Gli organismi” rimarca Anba Kyrillos ”dovranno vigilare anche sul corretto utilizzo delle donazioni e scongiurare ogni tornaconto personale, privato o di clan nell’uso dei beni ecclesiastici”.
Di recente, alcuni media egiziani hanno lasciato filtrare dettagli sulla costituzione dei nuovi organismi di gestione dei beni ecclesiastici. Per quanto riguarda la Chiesa cattolica, l’organismo di gestione delle proprietà ecclesiastiche dovrebbe essere guidato da un Consiglio di amministrazione, presieduto dal Patriarca copto cattolico e formato da 12 membri, per metà vescovi e per l’altra metà sacerdoti, religiosi, religiose e laici. I due organismi di gestione dovranno redigere e presentare alle autorità civili competenti un resoconto e un bilancio annuali della gestione dei beni ecclesiastici a loro affidata. (GV) (Agenzia Fides 28/1/2020)
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AFRICA/TOGO - Urge un quadro giuridico che garantisca elezioni pacifiche, credibili, libere e trasparenti
 
Kara (Agenzia Fides) - Alla vigilia delle elezioni presidenziali in Togo l'atmosfera tra i poteri politici e la Chiesa rimane molto tesa. “Come in Costa d'Avorio, anche in Togo la Chiesa cattolica è accusata dai poteri di essere in collusione con l'opposizione. Spesso viene addirittura definita portavoce dell'opposizione”, ha commentato all’Agenzia Fides p. Donald Zagore, sacerdote della Società per le Missioni Africane (SMA), nel contesto delle tensioni sociali presenti nei due paesi africani.
“In Togo, in una lettera dell'amministrazione territoriale del 16 gennaio 2020, la Chiesa cattolica è stata accusata di atteggiamento imparziale con il conseguente impedimento di svolgere un ruolo di osservatore durante le prossime elezioni presidenziali di febbraio 2020 – spiega p. Zagore. In Costa d'Avorio, dopo la 114a Assemblea plenaria della Conferenza episcopale sono state sollevate le stesse critiche sull'imparzialità della Chiesa cattolica.”
“La missione fondamentale della Chiesa è difendere senza alcuna ambiguità i principi di verità e giustizia, che sono fondamentali per tutti gli uomini e tutti i popoli- insiste il sacerdote. In questo impegno la Chiesa deve essere in grado di combattere con zelo, professionalità e spirito profetico.
Oggi la spinosa questione di elezioni pacifiche, credibili, libere e trasparenti, tutelate da un quadro giuridico che garantisce sanzioni penali, costituisce la grande sfida non solo per la Chiesa cattolica nel nostro continente africano ma per tutte le istituzioni. Dato il sanguinoso passato elettorale la Chiesa cattolica non può esimersi dalla difesa del diritto alla vita tutelando i principi fondamentali di verità e giustizia”.
(DZ/AP) (28/1/2020 Agenzia Fides)
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AFRICA/COSTA D’AVORIO - La preghiera per la pace di Abidjan non prevede più la processione “per motivi di sicurezza”
 

Abidjan (Agenzia Fides) - È un’iniziativa programmata dall'ottobre 2019; sfortunatamente, l'attuazione di questo progetto soffre di interpretazioni ambivalenti, contraddittorie e ambigue. Questo rischia, se non si è attenti, di distorcere sia l'intenzione strettamente spirituale sia lo scopo di questa lodevole iniziativa” ha affermato p. Augustin Obrou, responsabile delle comunicazioni dell’Arcidiocesi di Abidjan, nell’annunciare la decisione presa da Sua Eminenza il Cardinale Jean Pierre Kutwa, Arcivescovo di Abidjan, di tenere la preghiera per la pace esclusivamente nella Cattedrale di San Paolo “per motivi di sicurezza”.
La preghiera per la pace in Costa d'Avorio si terrà sabato 15 febbraio dalle 7:00 alle 13:30, ma non vi sarà la processione da Place de la République sull'Altopiano di Abidjan alla cattedrale come inizialmente previsto (vedi Fides 24/1/2020).
Dopo aver ricordato che nell’ambito della Chiesa cattolica, processioni, Via Crucis, preghiere d’intercessioni sono pratiche comuni, “essendo suppliche rivolte a Dio a favore di tutte le persone in momenti difficili” p. Obrou ha sottolineato che “la Chiesa non può essere la cassa di risonanza per alcun gruppo o associazione”. A seguito di pericoli dell'infiltrazione e preoccupato per l'incolumità dei suoi fedeli, il Cardinale Kutwa ha deciso di limitare la giornata di preghiera esclusivamente all'interno della Cattedrale. Alcuni partiti politici infatti avevano invitato i propri militanti e sostenitori ad unirsi alla processione, sollevando così polemiche su un’iniziativa che deve rimanere strettamente pastorale. “Il suo obiettivo è riaffermare l'importanza di vivere in un ambiente stabile, sostenendo la pace tra i giovani, mostrando la necessità di vivere in fraternità e coesione, di sensibilizzazione la gioventù alla non violenza durante il periodo elettorale” ricorda p. Obrou.
“Sua Eminenza comprende la delusione di tutti coloro che vorrebbero vivere questo momento di preghiera come pellegrinaggio. Ma "Tutto contribuisce al bene di coloro che credono", afferma San Paolo, Apostolo delle Genti” ha concluso p. Obrou. (S.S.) (L.M.) (Agenzia Fides 28/1/2020)
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ASIA/FILIPPINE - Il Cardinale Tagle ringrazia e saluta i fedeli: "Fare tutto nel nome di Cristo"
 
Manila (Agenzia Fides) - "Ogni vostra azione sia un'azione eucaristica. La vostra vita sia un'Eucarestia senza fine. Tutto sia fatto nel nome del Signore Gesù Cristo, per ringraziarlo della sua chiamata, della sua bontà, della sua misericordia". Con queste parole, pronunciate con commozione, il cardinale Luis Antonio Tagle si è rivolto al popolo dei fedeli di Manila, celebrando ieri sera, 27 gennaio, una santa messa di ringraziamento nella Cattedrale dell'Immacolata Concezione. Come appreso da Fides, la chiesa era gremita di oltre duemila fedeli dell'arcidiocesi, giunti da tutto il territorio e dalle oltre 85 parrocchie, per condividere e salutare il cardinale che, nei prossimi giorni, raggiungerà il Vaticano per insediarsi come Prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli. Erano presenti numerosi vescovi di altre diocesi filippine, massiccia era la presenza di sacerdoti, religiosi e catechisti di quella che è una tra le più antiche diocesi dell'Asia. Infatti, mentre la Chiesa nelle Filippine si sta preparando a celebrare i 500 anni dell'arrivo del Vangelo nell'arcipelago (1521-2021), circa 50 anni dopo che il primo filippino fu battezzato (1521), data la crescita imponente della comunità dei fedeli, nel 1579 venne istituita la diocesi di Manila, come suffraganea di Città del Messico. Nel 1595 Manila era già arcidiocesi e oggi è composta da sette città (Manila, Makati, Pasay, Mandaluyong, Pasig, Quezon City, Kalookan) e cinque comuni, un territorio dove vivono oltre 3 milioni di fedeli cattolici.
Nella messa di congedo dalla sua comunità, il Cardinale ha esortato a tenere sempre uno sguardo e un atteggiamento di ringraziamento nei confronti di Dio, Signore della storia, perchè "i piani di Dio non sono i nostri piani, ma crediamo e sappiamo che Lui è buono, che la sua misericordia dura per sempre". E, ha aggiunto il Card. Tagle, come Cristo ha ringraziato il Padre, donando tutto se stesso, così "ogni battezzato, come atto di ringraziamento, è chiamato a donare il suo corpo e il suo sangue".
Alle parole del cardinale hanno fatto eco quelle del Vescovo ausiliare di Manila, Broderick Pabillo che, esprimendo sentimenti comuni, ha detto: "Ci sentiamo privilegiati di aver avuto per otto anni un Pastore che ha compiuto ogni sforzo e si è donato senza riserve per essere sempre al servizio della sua comunità. Negli ultimi anni, nonostante gli impegni di carattere internazionale, si è fatto sempre presente, non mancando mai di stare in mezzo a noi. Gli siamo grati e lo accompagneremo con la nostra preghiera".
La celebrazione si è conclusa con un atto di affidamento, in cui il popolo ha imposto le mani e ha pregato per il Cardinale, ringraziandolo per "aver mostrato con la sua vita la compassione di Dio".
"Siamo da un lato tristi perchè il card. Tagle ci mancherà. è entrato nel cuore di tutti. Ma siamo coscienti che egli rappresenta un dono che la Chiese nelle Filippine fa alla Chiesa universale", nota a Fides il vescovo di Novaliches, mons. Roberto O. Gaa, ex Rettore dell’Holy Apostles Senior Seminary della arcidiocesi di Manila. "Abbiamo emozioni contrastanti: l' eredità più bella è la sua umiltà e prossimità: è stato davvero un Buon Pastore per noi", dice Sharon, cattolica impegnata in una parrocchia dl territorio. "Si è davvero preso cura di noi con amore" conclude p. Abos, anziano prete di Manila. Il Card. Tagle lascia una diocesi fiorente con circa 600 preti, tra diocesani e religiosi, ben oltre 700 suore, oltre 400 catechisti. (PA) (Agenzia Fides 28/1/2020)
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AMERICA/EL SALVADOR - La Chiesa indice l’Anno Giubilare dei Martiri a 40 anni dal martirio di San Oscar Romero
 
San Salvador (Agenzia Fides) – "Il martirio è la più grande testimonianza di fede, perché riproduce fedelmente Cristo, dando la propria vita in modo che gli altri possano avere la vita in abbondanza" (cfr Gv 10,10), sottolinea il messaggio della Conferenza Episcopale di El Salvador, in preparazione dell’Anno Giubilare dei Martiri, a 40 anni dal Martirio di San Oscar Arnulfo Romero.
Nel messaggio sono indicate le date nelle quali verranno celebrati i martiri nazionali: 12 marzo, 43esimo anniversario del martirio di p. Rutilio Grande; 24 marzo, 40esimo Anniversario del martirio di San Oscar Arnulfo Romero; 14 giugno, 40esimo Anniversario del martirio di p. Cosme Spessotto. Seguirà il 31 luglio, 1 e 2 agosto, il grande Pellegrinaggio a Ciudad Barrios, città natale di San Oscar Arnulfo Romero, e il Congresso nazionale sui martiri.
"I martiri hanno dato la vita e ci accompagnano nel nostro pellegrinaggio di fede. Vogliamo sentire la loro voce e allo stesso tempo vogliamo riecheggiare quella voce. Pertanto, e nella nostra qualità di pastori, chiediamo rispettosamente all'Assemblea parlamentare di promulgare un'autentica "Legge di Riconciliazione Nazionale" per rendere giustizia alle vittime, conoscere la verità e definire un risarcimento" affermano i Vescovi.
Nel chiedere giustizia a favore della popolazione, i Vescovi domandano anche “un nuovo sistema d'assistenza per i pensionati” e l'approvazione in modo definitivo della "Legge Generale sull’acqua", che assicuri a tutti cittadini salvadoregni il diritto all'acqua. "L'acqua è un bene pubblico, quindi deve essere amministrata solo dallo Stato" scrivono i Vescovi che invitano la popolazione “a fare uso del proprio diritto alla partecipazione democratica e a far sentire la propria voce sui social network, inviando il maggior numero possibile di messaggi ai deputati, chiedendo che, conformemente al loro mandato costituzionale, legiferino su ciascuno dei punti indicati, a favore delle persone che li hanno eletti e in difesa dei diritti dei più poveri”.
Infine i Vescovi esprimono solidarietà ai migranti e chiedono il rispetto dei loro diritti.
(CE) (Agenzia Fides, 28/01/2020)

Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

Tutto sull'arrivo del nuovo arcivescovo Mons. Riccardo Lamba

  LA CHIESA UDINESE ACCOGLIE IL NUOVO ARCIVESCOVO MONS. RICCARDO LAMBA Un momento storico, di grande solennità e festa, sarà celebrato domen...