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lunedì 8 gennaio 2024

Vatican News 8 gennaio 2024

 


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Vatican News

Le notizie del giorno

08/01/2024

Il Papa durante il discorso al Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Sede
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Francesco riceve il Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede ed elenca tutti i drammi che lacerano oggi il mondo: dalla guerra “incancrenita” in Ucraina alle violenze in Terra Santa, dalla crisi in Nicaragua alle tensioni nel Caucaso e in Africa. Il Pontefice stigmatizza maternità ... 

SANTA SEDE

Un momento dell'udienza del Papa per gli auguri al Corpo diplomatico
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Nel giorno del discorso del Papa al Corpo diplomatico accreditato in Vaticano, la nota che ricorda i 184 Stati con i quali intercorrono relazioni piene, oltre ... 

Il Papa saluta  Georgios Poulides, decano del Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Sede
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Di fronte alle crisi umanitarie, climatiche, economiche e belliche, servono riflessioni comuni, ha detto il decano del Corpo diplomatico accreditato presso la ... 

Monsignor Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi - Nocera Umbra - Gualdo Tadino e di Foligno
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Lettera del Pontefice a monsignor Sorrentino e ai membri del Comitato: “Vi prego di farvi interpreti di quanto i giovani stanno sognando e portando avanti” 

Il presepe di Giotto
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Un volume della Piemme in coedizione con la Libreria Editrice Vaticana raccoglie una serie di testi, riflessioni, discorsi e omelie che il Papa ha dedicato alla ... 

CHIESA NEL MONDO

Una veduta del Qatar
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A Nostra Signora del Rosario a Doha, prima chiesa cattolica autorizzata nel Paese, è stata presieduta una Messa solenne il 1° gennaio dal vescovo Aldo Berardi, ... 

PRIMO PIANO

Attacchi notturni dell'esercito israeliano su Khan Yunis
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Si continua a combattere nella Striscia di Gaza. Nella notte attacchi dell’esercito israeliano: perdono la vita due giornalisti e una bimba palestinese di 3 ... 

Bambini in Ucraina
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L'organismo Onu denuncia che nel Paese est-europeo migliaia di minori sono uccisi, feriti o mutilati e si registrano attacchi sulle scuole: "I bambini ucraini ... 

Alcuni murales sul tema della misericordia realizzati dagli studenti del Pio IX con Maupal
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Entra nel vivo il progetto delle superiori della scuola pontificia Pio IX di Roma che vedrà nel mese di gennaio alcuni studenti dell’ultimo anno accanto ai ... 

lunedì 20 aprile 2020

Agenzia Fides 20 aprile 2020

AFRICA/COSTA D’AVORIO - Giornata nazionale dei detenuti: appello di un prete per una maggiore umanizzazione delle carceri
 


Abidjan (Agenzia Fides) - La Chiesa cattolica in Costa d'Avorio, attraverso la Commissione Episcopale per la pastorale sociale, celebra ogni anno dal 2007 nella festa della Divina Misericordia, la giornata nazionale dei detenuti. Un'iniziativa della Chiesa per essere più vicini ai prigionieri e mostrare loro la misericordia di Dio. Ma anche per evidenziare le realtà esistenziali delle carceri ivoriane.
In occasione della quattordicesima edizione della Giornata nazionale dei detenuti, che quest'anno dovrebbe svolgersi nell'arcidiocesi di Gagnoa e che, per motivi legati alla COVID-19, non ha potuto avere luogo, p. Charles Olidjo Siwa, segretario esecutivo nazionale della sottocommissione nazionale per la cura pastorale delle carceri, chiede il rispetto della dignità umana e la cura dell'igiene nelle carceri ivoriane.
"Diciamo che ci sono situazioni nelle nostre carceri che minano la dignità della persona umana, ad esempio la sovrappopolazione, inoltre alcune case di correzione in Costa d'Avorio sono prive di latrine. Certamente i governi fanno sforzi che accogliamo con favore, ma a questo livello pensiamo che non si sia fatto abbastanza. I detenuti devono essere davvero trovarsi in un luogo di correzione” auspica p. Siwa. Infatti il tema scelto per l'anno pastorale 2019-2020 della Giornata nazionale dei prigionieri è: "Per il rispetto della dignità della persona umana, cerchiamo di impegnarci nell'igiene in carcere”.
Durante la celebrazione della giornata nazionale dei carcerati si visitano i detenuti in una delle case correzionali del Paese, cui si donano viveri e pasti. Un'azione che non è stato possibile effettuare a causa della pandemia di Coronavirus. P.. Siwa lancia comunque un appello alla solidarietà, invitando cristiani e persone di buona volontà a sostenere i prigionieri, dando al contempo alle carceri un volto più umano.
Il Presidente della Repubblica, Alassane Ouattara nell’ambito alla lotta contro il coronavirus ha graziato lo scorso 8 aprile 1000 prigionieri e ha ridotto la pena ad altri 1004.
La Costa d'Avorio ha 34 carceri e strutture correttive con una popolazione carceraria di 16.800 detenuti. La prigione più grande e famosa del paese, il Centro di correzione e detenzione di Abidjan (MACA), progettato per ospitare 1.500 detenuti, oggi ha una popolazione carceraria di 7.400 prigionieri. Un terzo dei carcerati (2.141 persone) del MACA sono in detenzione preventiva. (S.S.) (L.M.) (Agenzia Fides 20/4/2020)
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AFRICA/NIGERIA - Covid-19: la Caritas nigeriana distribuisce generi alimentari ai poveri bloccati a casa
 
Abuja (Agenzia Fides) - La Catholic Caritas Foundation of Nigeria (CCFN) ha donato materiali alimentari a oltre 500 famiglie nella comunità di Durumi e dintorni ad Abuja (capitale federale della Nigeria), a famiglie bisognose bloccate in casa per le misure di prevenzione disposte dalle autorità per contrastare l’epidemia di COVID-19.
Il Segretario Generale della CCFN, Rev. P. Zacharia Samjumi, nello spiegare l’iniziativa, a specificato che i beneficiari sono stati attentamente selezionati e sono principalmente persone che traggono di che vivere da attività informali condotte ogni giorno. Il lock down della popolazione di 14 giorni e la sua estensione per altri 14, ha praticamente gettato queste famiglie alla fame. Per questo la CCFN ha avviato il programma di distribuzione gratuita di generi alimentari, inizialmente a 200 famiglie, ora esteso a 500 per poi raggiungere 1000 famiglie.
P. Samjumi ha rivolto un appello ai nigeriani benestanti perché contribuiscano al programma di assistenza della Caritas e di altre organizzazioni. “Pensiamo che vi siano organizzazioni credibili che possono raggiungere i più poveri della società, per i quali il blocco in casa sta avendo un impatto grave. Chiediamo ai nigeriani benestanti attraverso queste organizzazioni credibili di fornire gli aiuti ai bisognosi ", ha detto p. Samjumi
Anche Sua Ecc, Mons. Adewale Martins, Arcivescovo di Lagos, nella sua omelia per la Messa della Divina Misericordia nella Cattedrale di Santa Croce, Lagos, trasmessa per televisione a causa del lock down, ha lanciato un appello alla solidarietà. "Lodiamo i nostri parrocchiani che hanno provveduto ai poveri" ha detto Mons. Martin, che ha chiesto ai responsabili della distribuzione degli aiuti di assicurarsi che questi siano dati alle persone che ne abbiano effettivo bisogno.
Le autorità della Nigeria hanno confermato 86 nuovi casi di coronavirus e 21 decessi, per un totale di 627 casi confermati.Le autorità hanno imposto un blocco nella capitale Abuja, a Lagos e negli Statoodi Ogun e di Kano.
Le misure di lock down sono comunque difficili da far rispettare in Nigeria. Le forze dell’ordine sono accusate di aver ucciso una ventina di persone per aver violato il coprifuoco.
Inoltre uomini armati hanno ucciso 47 persone in attacchi ad alcuni villaggi nello stato nigeriano nordoccidentale di Katsina nelle prime ore di sabato 18 aprile, secondo quanto riferiscono fonti di polizia. (L.M.) (Agenzia Fides 20/4/2020)
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ASIA/INDIA - La domenica della "Divina misericordia" spesa per i più poveri, bloccati dall'emergenza coronavirus
 
Bhubaneswar, (Agenzia Fides) - Vescovi e fedeli cattolici nello stato di Orissa (Odisha) hanno vissuto la domenica della Divina Misericordia, il 19 aprile, dedicandosi agli emarginati, agli "scartati", ai migranti e agli indigenti, in questa fase di "blocco totale" della nazione, a causa dell'emergenza Covid-19, esteso dal governo fino al 3 maggio. Come spiegano all'Agenzia Fides fonti della Chiesa locale, per i più poveri, la fame è diventato un nemico peggiore di COVID-19. I poveri, emarginati, lavoratori a giornata sono i più colpiti da questo blocco: non hanno lavoro, né denaro né cibo per vivere.
I Vescovi dello stato di Odisha hanno preso l'iniziativa di aiutare i poveri e i bisognosi durante il blocco nazionale della Divina Misericordia domenica 19 aprile 2020.
La diocesi di Rayagada ha organizzato il servizio di distribuzione del cibo coinvolgendo anche altre organizzazioni della società civile, andando a beneficiare lavoratori migranti, autisti, piccoli commercianti, operai a giornata, vedove, anziani, mendicanti, senza tetto.
"La Divina Misericordia di Cristo è l'amore che ha per l'umanità, nonostante i nostri peccati che ci separano da Lui", ha spiegato a Fides mons. Aplinar Senapati, della Congregazione della Missione (CM) Vescovo di Rayagada, impegnato a offrire materiali ai poveri e ai bisognosi.
"Pur mantenendo il distanziamento sociale, i nostri cuori sono vicini ai poveri e ai bisognosi: e Gesù mostra che la sua misericordia per i piccoli", ha detto. "Nel nostro modo semplice raggiungiamo queste persone che sono di Dio".
La Diocesi ha distribuito a 700 famiglie cibo e un kit sanitario con disinfettante, sapone e maschera. Le suore Francescane Missionarie di Maria (FMM) si sono unite alla distribuzione e hanno aiutato le persone a ricevere i kit. "Grazie a questi doni, sperimentiamo l'amore e la misericordia del nostro Dio", ha detto Priti Pradhan, una vedova cattolica di Rayagada.
“Abbiamo deciso che tutte le parrocchie, le scuole e le istituzioni potrebbero generare un proprio fondo e scorte alimentari per aiutare i poveri nella razione quotidiana di cibo”, ha affermato mons. Niranjan Sualsingh, Vescovo di Sambalpur, mentre distribuiva i materiali alimentari agli abitanti delle baraccopoli e ai migranti.
In questo momento di battaglia contro COVID-19 lo stress tra le persone è in aumento, la situazione dei poveri e dei lavoratori migranti peggiora. Milioni di indiani soffrono. "Dobbiamo essere sensibili a questa tragedia umana senza precedenti. Le attuali situazioni richiedono da noi semplicità e austerità dello stile di vita , per alleviare la sofferenza dei più poveri", ha aggiunto mons. Niranjan Sualsingh.
Grazia alla collaborazione delle varie parrocchie e dei vari ordini e congregazioni religiose, maschili e femminili, le aree periferiche o i quartieri più poveri sono stati raggiunti, inclusa la colonia di lebbrosi A Burla e 250 famiglie di una baraccopoli, tutta di popolazione non cristiana.
"Il COVID-19 ci ha resi tutti più premurosi e compassionevoli verso le persone , verso la gente senza speranza della società, senza alcuna discriminazione di etnia o religiose", ha detto suor Sunita Ekka Superiora della congregazione della Santa Croce e Sambalpur. Le autorità civili dello stato hanno molto apprezzato il gesto e la solidarietà dei cattolici. (PN-PA) (Agenzia Fides 20/4/2020)
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ASIA/CAMBOGIA - La risposta al Covid-19: Vescovo e sacerdoti vicini con creatività alla gente nei villaggi
 
Phnom Penh (Agenzia Fides) - "Il nostro cuore è rivolto e affidato a Nostra Signora del Sorriso, nel mezzo delle risaie della Cambogia, mentre è in corso il fermo di ogni attività per la diffusione del coronavirus", dice all'Agenzia Fides mons. Olivier Schmitthaeusler, Vicario apostolico di Phnom Penh, raccontando come la Chiesa in Cambogia ha risposto all'emergenza. Dal 17 marzo 2020, le riunioni e le attività religiose sono vietate dal Ministero della salute e le scuole sono state chiuse, fino a nuovo avviso.
"La Chiesa cattolica in questo contesto ha cercato di organizzarsi in modo creativo e proattivo. Tutti i raduni nelle nostre comunità: messe, preghiere comuni, incontri, seminari sono sospesi e tutte le nostre scuole sono chiuse, ma Vicariato Apostolico di Phnom Penh è stato molto attivo per cercare di continuare il servizio pastorale", riferisce.
Il Vescovo ha istituito una speciale "task force Covid-19" il 19 marzo con rappresentanti dei settori pastorali e uffici diocesani. "Dalla domenica 22 marzo, abbiamo iniziato a celebrare una messa e un rosario quotidiano 'live' su social network Facebook e Youtube. Il nostro servizio di comunicazioni sociali cattoliche è in allerta 24 ore al giorno per consentire a tutti di rimanere in comunione, poiché l'Eucaristia può radunare fisicamente solo 3 o 4 fedeli", dice.
Inoltre, prosegue il Vicario, "ho chiesto a ciascun sacerdote di stabilirsi in una comunità del Vicariato per celebrare in questi luoghi, senza i fedeli certamente, ma questa presenza è preziosa ed è un segno di vicinanza concreta alle piccole nei villaggi". Lo stesso Vescovo non risiede in episcopio, ma si è temporaneamente trasferito nella parrocchia di Nostra Signora del Sorriso, a 90 chilometri da Phnom Penh: "Lì sono stato sacerdote per 10 anni, c'è la più grande comunità cambogiana del Vicariato, nonché gran parte dei programmi di istruzione e sviluppo. Ho celebrato da lì il Triduo Pasquale, trasmesso con i poveri mezzi a disposizione in mezzo alle risaie, ma ritrasmesso a Phnom Penh in modo professionale dal nostro servizio di comunicazione".
Intanto, aggiunge il Vicario, "le nostre scuole cattoliche hanno organizzato corsi di e-learning e seguono i nostri studenti dalle scuole elementari alle superiori. L'Istituto Saint Paul ha iniziatoun programma completo di istruzione a distanza per i nostri studenti. È stata istituita una formazione online per insegnanti di scuola materna".
Molto attivo il settore della carità: "La nostra Alleanza per la carità e lo sviluppo - che riunisce le nostre ONG cattoliche, le congregazioni religiose che lavorano in diverse aree della società, gli uffici ed enti impegnati in particolare per la salute, l'educazione cattolica, il servizio sociale - è molto attiva e si prepara per il post-covid-19. Stiamo distribuendo cibo, disinfettante e maschere per i più poveri. L'emergenza Covid-19 lascerà ripercussioni durature sui più vulnerabili: lavoro perduto, impennata dei debiti, attività economiche chiuse: attraverso i nostri servizi sociali e le nostre ONG, saremo in grado di essere al servizio del prossimo, in nome di Gesù Cristo risorto".
Un pensiero speciale il Vescovo lo rivolge "a 70 catecumeni che avrebbero dovuto ricevere il sacramento del battesimo nella notte di Pasqua. Possano rimanere forti nella fede in questo tempo di prova. Speriamo che, se Dio vorrà, la domenica di Pentecoste, 31 maggio 2020, possiamo riunirci di nuovo e battezzarli nella gioia dello Spirito Santo". (PA) (Agenzia Fides 20/4/2020)
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AMERICA/PARAGUAY - I Vescovi: solidarietà con altri paesi colpiti dal coronavirus
 
Asuncion (Agenzia Fides) - Solidarietà, vicinanza spirituale e preghiere per la drammatica situazione in corso per le terribili conseguenze della pandemia di COVID-19: la esprimono i Vescovi del Paraguay in una lettera ai presidenti delle Conferenze episcopali di Italia, Stati Uniti ed Ecuador.
Recita la missiva pervenuta a Fides: "La Chiesa e il popolo del Paraguay si sono uniti in preghiera con Papa Francesco, con la convinzione che siamo nella stessa barca in mezzo alla tempesta, fragili e timorosi, ma chiamati a remare insieme come fratelli, con piena fiducia nell'infinita misericordia di Dio, per raggiungere la buona meta guidata dal Signore Gesù”.
La lettera è destinata al cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia e presidente della Conferenza episcopale italiana; Mons. José Horacio Gómez, Arcivescovo di Los Angeles e Presidente della Conferenza episcopale dei vescovi cattolici degli Stati Uniti; Mons. Eugenio Arrellano Fernández, vescovo vicario apostolico di Esmeraldas e presidente della Conferenza episcopale dell'Ecuador.
"Anche nel nostro paese continuiamo a sopportare con incertezza e sofferenza il progresso della diffusione della malattia e offriamo preghiere al Signore Dio, dai diversi angoli della nazione per porre fine a questa pandemia", Scrivono i Vescovi.
Il gesto di solidarietà della Chiesa cattolica è stato diffuso in Paraguay attraverso le reti sociali e ha fatto prendere consapevolezza dell'importanza delle precauzioni necessarie per contenere la diffusione del Covid-19 nel paese. Il Paraguay è uno dei paesi della zona che ha il minore numero di casi di coronavirus: 206 casi positivi al virus e 8 morti. Il paese comunque è in quarantena.
(CE) (Agenzia Fides 20/04/2020)
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AMERICA/ECUADOR - Rottura dell'oleodotto: disastro per le popolazioni e per il territorio
 
Aguarico (Agenzia Fides) - E' un disastro ecologico che colpisce le popolazioni locali e il territorio: Mons. José Adalberto Jiménez Mendoza, vescovo del Vicariato Apostolico di Aguarico (Ecuador), ha denunciato con preoccupazione la rottura, avvenuta il 7 aprile, di un tratto dell'Oleodotto pesante (OCP) all'interno del Sistema dell'Oleodotto Trans-Ecuatoriano (SOTE), considerato come la principale rotta attraverso cui viene trasportato petrolio in Ecuador. Il disastro ha un impatto pesante soprattutto su un centinaio di comunità a Napo, Orellana e nel Perù settentrionale. "Siamo fortemente preoccupati per le nostre comunità e chiediamo che lo Stato e la società diventino sensibili e responsabili della difesa della casa comune", rileva ha detto mons. Jiménez in un messaggio inviato a Fides.
Secondo la denuncia del prelato, le comunità colpite dalla contaminazione non sono state informati tempestivamente. Il ritardo nel segnalare il disastro è stato chiaro nelle informazioni diffuse dai responsabili dell'azienda Petroecuador e dal governo nazionale: hanno palato solo di una "riduzione della pressione nel gasdotto influenzerebbe il funzionamento del Sistema SOTE", senza menzionare la rottura di la condotta e la conseguente fuoriuscita del petrolio.
Il Vescovo Mendoza, intanto, riferisce che non sono state ancora adottate misure di contenimento, che risultano urgentissime, per fermare la fuoriuscita del greggio, che ha raggiunto le acque del fiume Coca e Napo, causando gravi effetti ecologici e ambientali. Se si aggiunge all'inquinamento da petrolio la difficile situazione generata dalla pandemia di Covid-19, si nota che "le comunità locale subiscono il deterioramento della loro salute, la perdita delle loro garanzie alimentari e la stabilità sociale", si rileva.
L'oleodotto si è rotto il 7 aprile, apparentemente a causa di eventi naturali nelle aree circostanti la cascata di San Rafael, tra Napo e Sucumbíos. Secondo le prime stime, si calcolano 4.000 barili di greggio versati sui fiumi Napo e Coca. Circa 100 comunità della zona sono rimaste senza acqua per qualche giorno e ancora oggi si svolgono lavori di pulizia specializzata per ripristinare i principali servizi della zona.
Come accaduto in altre occasioni, si è cercato di nascondere o minimizzare l'accaduto e solo le istituzioni della Chiesa hanno denunciato apertamente il fatto con le sue terribili conseguenze. La Conferenza Episcopale del Ecuador ha dato molto spazio alla lettera di denuncia pubblicata dal Vicariato Apostolico di Aguarico che racconta la critica situazione della zona. Altre denunce sono arrivate anche dalla Red Eclesial Panamazonica (REPAM) e dalla Confederación de Nacionalidades Indígenas de la Amazonía Ecuatoriana (Confeniane)
(CE) (Agenzia Fides 20/04/2020)
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AMERICA/BRASILE - Covid-19: “Ci affidiamo alla Divina Provvidenza” scrive un missionario dallo Stato di Roraima
 
Caracarai (Agenzia Fides) – Le attività pastorali nello Stato brasiliano di Roraima, compresa la celebrazione della messa, sono sospese dal 22 marzo per evitare la propagazione del virus. Le autorità civili hanno disposto misure di prevenzione da metà marzo, spingendo all’isolamento sociale. Tuttavia alcune attività commerciali hanno riaperto, anche se con misure di precauzione, e il clima nella strada non è certo di isolamento totale: lo riferisce all’Agezia Fides don Luigi Turato, sacerdote fidei donum missionario in Brasile. “Se anche qui arrivasse una contaminazione con qualche numero più alto, l’unica via di uscita sarà quella che usavano i nostri avi: affidarsi alla Divina Provvidenza, perché il sistema sanitario pubblico non ha le condizioni per affrontare un’emergenza di questo tipo”, scrive il missionario in una nota inviata a Fides.
Attualmente, secondo gli ultimi dati della Johns Hopkins University, in tutto il Paese sudamericano ci sono 30.891 casi confermati di Coronavirus con 1.952 morti.
“Le comunità lungo il fiume - aggiunge don Turato - hanno chiuso l’accesso di visite pure le comunità indigene tentano di isolarsi, ma la situazione è molto complicata. Alcuni indigeni vivono in città in condizioni precarie e si spostano continuamente verso l’interno. La frontiera con i paesi vicini è aperta solo per commercio e alcuni servizi. Quello che più preoccupa sono i campi profughi, dove risiedono rifugiati venezuelani, a Boa Vista, capitale di Roraima, e la frontiera stessa.”
Prosegue don Luigi: “Noi missionari a Caracaraí, Boa Vista e Resende stiamo bene. La Chiesa da subito ha seguito le indicazioni del governo locale chiudendo i raduni e così ci stiamo attrezzando per dare un supporto spirituale per via telematica. Celebriamo la messa in diretta Facebook per mantenere unito lo spirito della comunità locale. Anche qualche telefonata accorcia le distanze. Trovo più difficile celebrare la messa senza la presenza delle persone della comunità: mi pare di dover fare un altro tipo di sforzo per non diventare ‘meccanico’. Inoltre, siamo preoccupati per i tanti lavoratori informali della zona, credo siano la maggioranza e non sappiamo come stanno sopravvivendo, anche se il governo ha promesso un aiuto economico per qualche mese”. (LT/AP) (Agenzia Fides 20/04/2020)

martedì 22 ottobre 2019

Agenzia Fides 22 ottobre

VATICANO - Mese Missionario Straordinario: al via il corso di formazione “Comunicazione è missione”
Roma (Agenzia Fides) – Formare operatori pastorali delle Chiese che appartengono alla giurisdizione di “Propaganda Fide” a una mentalità che consideri la comunicazione e i mass-media un’opportunità per la diffusione del Vangelo: questo l’obiettivo del corso di formazione dal titolo “Comunicazione è Missione”, promosso dalla Facoltà di Comunicazione Sociale Istituzionale della Pontificia Università della Santa Croce, in collaborazione con la Pontificia Unione Missionaria e con l’Agenzia Fides.
Scopo del corso, che è stato attivato in occasione del Mese Missionario Straordinario, è quello di fornire agli studenti, tutti dei Collegi internazionali gestiti dalla Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli (CEP), strumenti metodologici, teorici e pratici, sulla comunicazione multimediale per raccontare, storie, eventi ed esperienze in grado di rispecchiare e declinare le nuove frontiere della missione della Chiesa nel mondo contemporaneo.
“Abbiamo pensato di offrire un sostegno a quanti operano nelle Chiese che si trovano nei cosiddetti 'territori di missione', in Africa, Asia e America Latina, dove spesso si opera in condizioni di difficoltà”, riferisce all’Agenzia Fides donJosé Maria La Porte, Decano della Facoltà di Comunicazione Sociale Istituzionale della Pontificia Università della Santa Croce. Questo corso, infatti, si rivolge in modo particolare a sacerdoti, religiosi, seminaristi, dottorandi provenienti da Africa, Asia e Oceania e dai Vicariati Apostolici nelle Americhe legati alla CEP.
Le tecnologie della comunicazione stanno creando un ambiente digitale in cui l’uomo impara a informarsi, a conoscere il mondo, a stringere e mantenere in vita le relazioni, contribuendo a definire anche un modo di abitare il mondo e di organizzarlo. Per cui, “l’evangelizzazione non può non considerare questa realtà”, afferma La Porte. “La grande sfida della Chiesa, oggi - rileva - è quella di riuscire, attraverso queste tecnologie, a trasferire e inculturare il messaggio del Vangelo nel mondo digitale”.
Evangelizzare non significa “fare propaganda” del Vangelo: “La Chiesa in rete è chiamata non a una ‘emittenza’ di contenuti religiosi, ma a una condivisione del Vangelo”, osserva padre Fabrizio Meroni, Segretario generale della Pontificia Unione Missionaria e Direttore dell’Agenzia Fides. “L’intento di questo percorso accademico è quello di formare alla missione a partire da una considerazione del rapporto tra fede e mondo”, spiega padre Meroni. “Ciò che ci interessa – prosegue – è analizzare e approfondire questi nuovi modi di percepire la realtà legati alla digitalizzazione”. “La fede – rimarca – è il vero cammino, è la salvezza del mondo: la comunicazione, attraverso la conoscenza dei suoi strumenti e dei suoi linguaggi, può aiutarci a comprendere meglio la dimensione del mondo, nel contesto culturale in cui viviamo, e dunque a essere presenti con l'annuncio cristiano”.
Il programma didattico si articolerà in due semestri, da ottobre 2019 a maggio 2020, attraverso lo studio specifico e la sperimentazione dei linguaggi video, radio, web, fotografia e scrittura. I moduli saranno coordinati e condotti da docenti ed esperti della Pontificia Università della Santa Croce, da giornalisti di agenzie, testate nazionali e professionisti di radio e televisione. (ES) (Agenzia Fides 22/10/2019)
LINK
Guarda la video-intervista a don José Maria La Porte e a p. Fabrizio Meroni sul canale Youtube dell'Agenzia Fides -> https://youtu.be/5Ki72Fj3Mzo
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AFRICA/GUINEA - Urge sostenere l’Africa nella lotta per la democrazia: appello di un missionario
Conakry (Agenzia Fides) – L’Onu, la società civile, diverse organizzazioni della comunità africana hanno condiviso e diffuso un appello in favore del dialogo politico in Guinea dopo le proteste di piazza e i disordini nel corso dei quali, pochi giorni fa, la polizia ha ucciso almeno nove persone. Il paese è praticamente bloccato, a Conakry sono stati registrati casi di sparizione e di violazione dei diritti umani. Nella capitale continuano le proteste contro il presidente Alpha Condé, in carica dal 2009, e il suo progetto di revisione costituzionale che aprirebbe la strada alla sua candidatura a un terzo mandato alle elezioni presidenziali del 2020.
Le ultime elezioni locali in Guinea si sono svolte nel 2005. Il turno successivo, previsto nel 2010, ha subìto una serie di rinvii, rispettivamente nel 2014, nel 2016 e nel 2017. Le elezioni si sono infine svolte il 4 febbraio 2018 coinvolgendo il Paese in continue tensioni e violenze.
“La lotta per la democrazia in Africa non deve essere la lotta di un solo popolo, ma quella di tutta l'Africa, di tutti i popoli africani senza distinzione”, commenta all’Agenzia Fides il missionario e teologo p. Donald Zagore, della Società per le Missioni africane. “Si tratta di una lotta per la pace, dunque per lo sviluppo. I popoli in Africa hanno sete e fame di sviluppo. La gente soffre a causa dell'incoscienza dei politici africani che rimangono protesi a proteggere i loro poteri politici. Le elezioni non devono essere una maledizione per l'Africa. Dobbiamo smettere di trasformare questo continente africano da culla a tomba dell'umanità,” insiste.
In Guinea sono presenti diversi gruppi etnici, i due principali sono i Malinké e i Peuhl, spesso protagonisti di scontri determinati da ragioni politiche. La maggior parte delle forze di sicurezza è di etnia Malinké e questo comporta che gli scontri maggiori avvengono di fatto tra le forze dell’ordine (Malinké) e la popolazione civile (di etnia Peuhl) durante le manifestazioni.
(AP) (22/10/2019 Agenzia Fides)
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AFRICA/RD CONGO - I missionari di Scheut celebrano il Mese Missionario Straordinario a Kinshasa
Risultati immagini per mese missionario kinshasaKinshasa (Agenzia Fides) - "La tradizione della lotta cristiana nella Repubblica Democratica del Congo è antica quanto la storia del cristianesimo", ha detto il professor Ndaywel durante una conferenza-dibattito organizzata dai missionari della Congregazione del Cuore Immacolata Maria (detti anche "Missionari di Scheut"), a margine della celebrazione del Mese Missionario Straordinario.
La conferenza, tenutasi venerdì 18 ottobre 2019, sotto la direzione del Centro di informazione e animazione (CIAM), aveva come tema "La Chiesa nel mezzo del villaggio: prospettive missionarie". Al centro della conferenza c’era l’analisi della Lettera Apostolica Maximum Illud e la contestualizzazione del messaggio di Papa Francesco per la Giornata Missionaria Mondiale 2019. A questo è stata aggiunta una valutazione dell'impegno del Chiesa nel processo pre-elettorale ed elettorale del 2018, attraverso le attività del Comitato di coordinamento laicale (CLC).
Il primo oratore, p. Patience Mpayembe, religioso di St-Vincent de Paule, professore di Missiologia, ha parlato della necessità di comprendere la missione come paradigma della vita di ogni cristiano. Quindi ha invitato i partecipanti a un ministero pastorale profetico e a una conversione per passare da una Chiesa militante a una Chiesa evangelizzatrice. Il secondo oratore, il professor Ndaywel, moderatore del CLC, ha dimostrato che l'impegno del CLC nel sollecitare la classe politica congolese a lavorare per il bene comune è effettivamente un impegno missionario, nel senso che tutte le attività intraprese mirano a una conversione dei cuori dei politici, a beneficio di tutti nella società.
La congregazione del Cuore Immacolato di Maria, o dei Padri di Scheut, è una congregazione missionaria che lavora in Congo dal 1888. Il CIAM è il suo strumento di lavoro per l'animazione missionaria che include la formazione dei cristiani per il risveglio della coscienza, in vista di un mondo migliore, più giusto e più fraterno. In occasione della Giornata Missionaria Mondiale è stata inoltre organizzata un'animazione missionaria speciale nelle parrocchie dei padri di Scheut situati nella città di Kinshasa. (MPB) (Agenzia Fides 22/10/2019)
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ASIA/FILIPPINE - I Vescovi: occorre rispettare la dignità umana dei detenuti  
Manila (Agenzia Fides) - "Il governo e i funzionari delle prigioni hanno il dovere di trattare i detenuti con dignità": è l'appello diffuso tramite l'Agenzia Fides dal Vescovo Pablo Virgilio David, di Kalookan, che ha esortato: “Questa non è un'affermazione dei diritti, è un grido di misericordia. I detenuti non chiedono un trattamento speciale come quello che viene riservato ai detenuti più ricchi, nella prigione di New Bilibid a Muntinlupa. Chiedono solo di essere trattati come esseri umani" afferma Mons. David, che è Vicepresidente della Conferenza episcopale delle Filippine.
Il Vescovo nota che molti prigionieri hanno commesso reati relativamente minori, spesso in circostanze di grave povertà e disperazione, e "languiscono in prigione a causa della mancanza di istruzione, dell'assenza di assistenza legale, della povertà, a causa di un sistema giudiziario scadente". Spesso - aggiunge il Vescovo - "rimangono in prigione, molto tempo dopo che il loro periodo di detenzione è stato scontato" solo perché il loro numero di codice carcerario è stato scambiato con quello di qualcun altro, in un sistema corruttivo che premia chi ha i mezzi illegali "per abbreviare il loro periodo di detenzione”.
"Urge riformare il nostro sistema di gestione e della giustizia penale per far sì che sia fondato sulla giustizia riparatoria, come nella maggior parte delle società civili", ha detto. E ha aggiunto che, se i leader politici dichiarano apertamente che "i criminali non possono essere recuperati" e che "i tossicodipendenti non sono umani" o se i funzionari governativi incoraggiano apertamente la polizia a uccidere, "non ci si può aspettare che le forze dell'ordine abbiano comportamenti rispettosi della dignità umana". "Finiranno per comportarsi come criminali essi stessi. Agiranno con impunità. Non avranno scrupoli di coscienza sull'esecuzione sommaria dei trasgressori della legge o nell'infliggere forme orribili di abuso ai detenuti” nota Mons. David.
"Fino a quando nessun sistema di controllo riterrà le forze dell'ordine responsabili delle loro azioni, abuseranno del loro potere" avvisa. "Si proteggeranno anche a vicenda e i subordinati taceranno anche se sono pienamente consapevoli degli abusi commessi dai loro superiori, aspettando l' opportunità per emularli" prosegue.
Un problema per la democrazia e lo stato di diritto, rileva il Vescovo, nasce quando "le forze dell'ordine abdicano al proprio ruolo di proteggere i diritti umani dei cittadini, non hanno rispetto dei diritti umani e trattano i sostenitori dei diritti umani non come alleati ma come nemici, ha detto.
Secondo il rapporto di una Commissione governativa, le condizioni all'interno delle carceri sono in peggioramento: il sovraffollamento delle strutture carcerarie ha raggiunto il 612%, con una popolazione totale di 146mila detenuti, rispetto a una capacità di circa 21mila. Negli ultimi anni la popolazione carceraria è stata ingrossata per i casi della "crociata antidroga", lanciata dal Presidente filippino Rodrigo Duterte.
La Commissione ha reso noto anche l' aumento del numero di detenuti che hanno contratto malattie negli ultimi tre anni, date le carenti condizioni igienico sanitarie e il sovraffollamento. (SD) (Agenzia Fides 22/10/2019)


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ASIA/TURCHIA - Messaggio dI Erdogan alla manifestazione interreligiosa di solidarietà con i militari dell’operazione “Sorgente di pace”
Mardin (Agenzia Fides) - Rappresentanti qualificati delle comunità cristiane, ebraiche e musulmane presenti in Turchia hanno preso parte domenica 20 ottobre ad una iniziativa inter-religiosa ospitata nel Monastero siro ortodosso di Deyrulzafaran, il “Monastero dello Zafferano”, situato nei pressi della città di Mardin, sull’altopiano di Tur Abdin. L’incontro è stato concepito come momento condiviso di spiritualità e di riflessione comune, con l’attenzione rivolta al contesto dell’operazione militare “Sorgente di pace”, messa in atto dall’esercito turco nei territori della Siria nord-orientale. Le informazioni sull’iniziativa hanno trovato ampio spazio soprattutto sui giornali e media turchi schierati su posizioni nazionaliste e filo-governative. I presenti all’incontro hanno espresso sentimenti di vicinanza spirituale ai militari coinvolti nell’operazione, e anche ai profughi siriani fuggiti in territorio turco durante il conflitto, esprimendo anche l’auspicio che i rifugiati venuti dalla Siria possano tornare alle proprie case “il più rapidamente possibile”. I presenti all’incontro hanno anche letto insieme il messaggio ad hoc inviato loro per l’occasione dal Presidente turco Recep Tayyip Erdogan.
Come è noto, uno degli obiettivi dell’offensiva militare in Siria è quello di creare in territorio siriano un’area-cuscinetto dove poi trasferire una parte dei più di tre milioni di rifugiati siriani attualmente espatriati in territorio turco. Appare palese l’intento delle autorità turche volto a ottenere e pubblicizzare l’appoggio all’operazione ”Sorgente di pace”, espresso anche dalle comunità religiose non musulmane presenti in Turchia.
All’iniziativa hanno partecipato, tra gli altri, Korc Kasapoglu, Rappresentante del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli, l’Arcivescovo armeno apostolico Sahak Masalyan, il Segretario del Rabbino Capo della Comunità Ebraica, Francois Yakan e il Mufti di Mardin Ismail Cicek, insieme a inviati delle comunità cristiane sire, assire e caldee. L’iniziativa interreligiosa è stata presieduta da Mor Philoxenus Saliba Ozmen, Metropolita siro ortodosso di Mardin e Diyarbakir. (GV) (Agenzia Fides 22/10/2019).
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AMERICA/BOLIVIA - I Vescovi dopo le elezioni: rispetto del voto popolare, verifica degli indizi di frode, intervento degli osservatori internazionali
La Paz (Agenzia Fides) – Con le parole tratte dalla prima lettera a Timoteo (2,2) - "per tutti quelli che stanno al potere, perché possiamo trascorrere una vita calma e tranquilla con tutta pietà e dignità" -, la Conferenza Episcopale della Bolivia chiama al rispetto della volontà del popolo, espressa nel voto di domenica scorsa, 20 ottobre. I boliviani si sono recati alle urne per scegliere democraticamente la loro guida politica (vedi Fides 14/10/25019), ma dopo i primi risultati non ufficiali, secondo cui si dovrebbe andare al ballottaggio fra Evo Morales e Carlos Mesa il 15 dicembre, il Tribunale elettorale ha interrotto lo spoglio con l'83,76% dei voti scrutinati, annunciando che, secondo un riconteggio ancora in corso, Morales avrebbe vinto al primo turno, avendo ottenuto un distacco di oltre dieci punti dal secondo candidato. Così la popolazione è scesa in piazza a manifestare e perfino membri della polizia si sono uniti ai manifestanti, eventi trasmessi e pervenuti a Fides attraverso i social media.
Di fronte a questa situazione, i Vescovi hanno espresso ieri sera la loro opinione: "Ci sembra di rilevare, insieme a molti cittadini, indizi di frode nei dati trasmessi, tra cui evidenziamo la totale assenza di coincidenza con il rapido conteggio effettuato dalla società Vía Ciencia, insieme alla sospetta interruzione del conteggio provvisorio dei voti nella notte post-elettorale, oltre a lamentele e immagini di eventi che sono al di fuori del rispetto della legalità”.
I Vescovi si uniscono alle dichiarazioni della OEA (Organizzazione degli Stati Americani) riguardo a questo modo antidemocratico di agire e chiamano ad intervenire gli osservatori internazionali, come l’Unione Europea, visto che proprio questa aveva fornito il sistema di conteggio rapido per la trasparenza dei fatti. "Chiediamo - concludono i Vescovi -, che il Supremo Tribunale elettorale eserciti la sua funzione costituzionale al servizio del popolo, della verità e della giustizia. Proprio per evitare focolai di violenza come quelli iniziati ad apparire questa notte".
(CE) (Agenzia Fides 22/10/2019)
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AMERICA/COLOMBIA - Sette riflessioni per votare per il bene comune
Bogotà (Agenzia Fides) – Domenica 27 ottobre i colombiani saranno chiamati a eleggere le amministrazioni dei Dipartimenti e dei Comuni per il periodo 2020-2023. I Vescovi, attraverso un comunicato della Presidenza della Conferenza Episcopale, pervenuto a Fides, propongono “Sette riflessioni per votare per il bene di tutti”, “per esercitare un voto responsabile, libero e consapevole che dia trasparenza al processo elettorale”.
In primo luogo i Vescovi mettono in evidenza l’importanza di queste elezioni per consolidare un progetto comune di paese, “tenendo conto delle situazioni e delle necessità proprie di ogni regione, dipartimento, municipio o località”. “Ricordiamo che la costruzione della pace e dello sviluppo integrale per i colombiani inizia prima di tutto nei territori”.
“Le elezioni sono opportunità per rafforzare o recuperare i valori che sostengono la vita sociale” prosegue il testo, indicando la solidarietà, l’amore per la patria, il rispetto degli altri, la verità. Inoltre sono occasione per rafforzare anche “le istituzioni che assicurano lo sviluppo armonico della persona e della società”, come la famiglia, la scuola, la forza pubblica...
“Il criterio fondamentale che ci deve guidare al momento di votare è quello di procurare il bene di tutti” ribadiscono i Vescovi, che sottolineano la necessità per i candidati di presentare “proposte chiare, fattibili e complete”, che rispondano alle sfide più urgenti del paese. “Le elezioni devono sostenere il lavoro per la riconciliazione e la convivenza pacifica – proseguono -. L’unità deve prevalere sul conflitto. Non permettiamo che le campagne elettorali e le votazioni aumentino le divisioni e le violenze. Appoggiamo candidati che favoriscano il rispetto dei diritti umani e l’unità dei cittadini”.
Nelle ultime due considerazioni il comunicato dei Vescovi sottolinea che il processo elettorale “perché realmente porti al bene comune, deve essere trasparente e limpido”, evitando quindi la corruzione, la compravendita dei voti, le frodi, l’alterazione dei risultati… Infine ribadiscono che “rinunciare di esercitare il diritto e il dovere di votare è negare un servizio alla giustizia e al progresso della nostra patria”. La riflessione della Conferenza episcopale è presentata attraverso un video, dal Segretario generale, Mons. Elkin Alvarez Botero, Vescovo ausiliare di Medellin. (SL) (Agenzia Fides 22/10/2019)
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OCEANIA/AUSTRALIA - Lotta alla povertà: impegno della società civile e delle comunità cristiane
Sydney (Agenzia Fides) –- Dare impulso alla campagna “Raise the Rate”, con cui si richiede al governo australiano l’aumento dei contributi ‘Newstart’, sussidi di disoccupazione riservati a chi non ha lavoro: era questo l’obiettivo della “Settimana anti-povertà”, che ha visto tante e diverse organizzazioni della società australiana, tra le quali associazioni cristiane come la Caritas, sensibilizzare sul tema della povertà in Australia.
“Crediamo che incoraggiare le persone indigenti o in difficoltà, e non incolparle, sia l’atteggiamento giusto nella lotta contro la povertà. I membri, i volontari e i dipendenti della ‘Società San Vincenzo de Paoli’ assistono ogni anno oltre 1,8 milioni di persone che vivono in condizioni di miseria: si tratta di un australiano su otto. Per questo, consideriamo la Settimana anti-povertà un importante strumento nella conoscenza del fenomeno dell'emarginazione e dell’indigenza in Australia”, riferisce, in una nota inviata all’Agenzia Fides, la “Società San Vincenzo de Paoli”, che nei giorni scorsi si è impegnata attivamente nello svolgimento della “Settimana anti-povertà” (13-19 ottobre 2019).
Per l’occasione, l’associazione caritativa ha organizzato una serie di eventi nelle comunità di tutta l'Australia, nelle metropoli come nei centri più piccoli. “Siamo quotidianamente in contatto con persone che vivono in difficoltà, sebbene siano destinatarie degli aiuti. Chiediamo ai nostri rappresentanti politici che ci sia un incremento della quota dei sussidi ‘Newstart’, per assicurare una vita dignitosa ed il soddisfacimento di bisogni di base a persone che fanno affidamento su di essi”, si legge nella nota inviata a Fides dai “Vinnies”, come si autodefiniscono i membri australiani della Società San Vincenzo de Paoli. “La nostra rete di sicurezza sociale dovrebbe garantire a tutti un tetto e del cibo sulla tavola ogni giorno. Forme di assistenza come i sussidi Newstart sono insufficienti: ad oggi la quota si aggira intorno ai 40 dollari al giorno e molte persone devono scegliere se utilizzarli per la spesa o per pagare l’affitto”, concludono.
L’Australia è uno dei paesi più ricchi del mondo, ma il 13,2% della sua popolazione vive al di sotto della soglia di povertà, una cifra che include 739.000 bambini. In questo contesto, la Chiesa australiana fornisce un apporto significativo attraverso azioni caritative promosse dalla Commissione Giustizia e Pace dei Vescovi australiani, dalla Caritas nazionale e da una rete di associazioni attive nelle varie città del Paese. (LF) (Agenzia Fides 22/10/2019)

Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

Tutto sull'arrivo del nuovo arcivescovo Mons. Riccardo Lamba

  LA CHIESA UDINESE ACCOGLIE IL NUOVO ARCIVESCOVO MONS. RICCARDO LAMBA Un momento storico, di grande solennità e festa, sarà celebrato domen...