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venerdì 20 agosto 2010

Post 1112: mmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmm

Ma domani, domani, domani, lo so
Lo so che si passa il confine,
E di nuovo la vita sembra fatta per te e comincia domani domani è già qui.....

giovedì 10 giugno 2010

Mons. Guido Genero nuovo vicario generale, buone nuove dal Portale

Mons. Guido Genero nuovo vicario generale
L'ha annunciato l'Arcivescovo ringraziando mons. Gherbezza

E' monsignor Guido Genero il nuovo Vicario generale dell'Arcidiocesi di Udine. L'Arcivescovo, mons. Andrea Bruno Mazzocato, ha dato l'annuncio ieri pomeriggio a Lignano, durante l'Assemblea dei sacerdoti che ha aperto la tre giorni residenziale del clero. Mons. Genero, 62 anni, attualmente arciprete di Cividale, sostituirà mons. Giulio Gherbezza agli inizi del prossimo mese di settembre.

L'Arcivescovo ha ringraziato pubblicamente mons. Gherbezza per la grande disponibilità dimostrata nei suoi confronti sin dal suo ingresso a Udine, unita ad una fedele collaborazione e ad un vero amore per il clero e per l'Arcidiocesi. La vicinanza di Mons. Gherbezza è stata per lui un prezioso sostegno nei primi mesi di servizio pastorale in Friuli.

Nato a Ruscletto (comune di S. Vito di Fagagna), mons. Genero nel 1947 è entrato nel Seminario diocesano nel 1957. Dopo l'ordinazione presbiterale avvenuta il 25 settembre del 1971 è stato nominato vicario parrocchiale di Buttrio.

Ha conseguito il diploma in canto gregoriano Presso il Conservatorio "Benedetto Marcello" di Venezia. Nel 1974 ha ottenuto la Licenza in teologia presso l'Istituto di liturgia pastorale di S. Giustina di Padova, specializzandosi quindi negli studi della liturgia presso il Pontificio Istituto liturgico di S. Anselmo in Roma e l'Institut Supèrieur de Liturgie di Parigi.

Rientrato in diocesi in seguito al terremoto del 1976 è stato nominato vicario parrocchiale della B. V. M. del Carmine in Udine, direttore dell'Ufficio liturgico diocesano e insegnante di liturgia presso lo Studio Teologico Interdiocesano.

Dal 1977 al 1993 è stato docente di Regìa e musicologia liturgica presso l'Istituto di liturgia pastorale di S. Giustina in Padova. Dal 1992 al 1997 ha ricoperto l'incarico di direttore dell'Ufficio Liturgico Nazionale della Conferenza Episcopale Italiana e docente di liturgia presso la Facoltà teologica "Marianum". E' stato nominato cappellano di Sua Santità nel 1994.

Ritornato in diocesi da Roma, è diventato parroco arciprete della Parrocchia di S. Maria Assunta, nonché canonico della Collegiata di S. Maria Assunta di Cividale del Friuli con il compito di vicario foraneo.

Attualmente è docente di liturgia presso l'Istituto Superiore di Scienze Religiose di Udine e presso la sede staccata della Facoltà Teologica del Triveneto, nel seminario interdiocesano di Castellerio. E' anche presidente della Commissione diocesana per l'arte sacra di Udine.

sabato 5 giugno 2010

4 vescovi, il sacerdozio, le famiglie: letera pastorale

Aiutiamo i giovani a dire «sì» al sacerdozio versione testuale


Lettera pastorale comune dei vescovi del Friuli-Venezia Giulia



UDINE (4 giugno, ore 16) - La Chiesa può vivere senza preti? No. Ecco perché i vescovi del Friuli Venezia Giulia a conclusione dell’Anno Sacerdotale, indetto dal Santo Padre Benedetto XVI, scrivono, per la prima volta insieme, la Lettera pastorale «‘Seguitemi, vi farò pescatori di uomini’ (Mt 4,19). Come accompagnare i chiamati al presbiterato diocesano». Essa viene consegnata alle comunità, in particolare alle famiglie, “per raccomandare e sostenere l’interesse e l’impegno verso la vocazione al sacerdozio” delle chiese di Gorizia, Udine, Trieste, Concordia – Pordenone.



La Lettera “è nata dal desiderio di far comprendere quanto a noi Vescovi stiano a cuore i sacerdoti. E con la speranza che essa contribuisca a rinnovare, nelle nostre diocesi, la stima e l’amore verso di essi e il loro ministero e dia impulso per una più convinta azione a favore dei chiamati al presbiterato” che sono più numerosi di quanto non si creda.



Dino De Antoni, arcivescovo di Gorizia, Andrea Bruno Mazzocato, arcivescovo di Udine, Giampaolo Crepaldi, arcivescovo-vescovo di Trieste, Ovidio Poletto, vescovo di Concordia-Pordenone non nascondono il fatto che nelle nostre terre si stia perdendo il significato di una esistenza donata nel matrimonio cristiano, nella consacrazione verginale, nel presbiterato e si dicono preoccupati perché “si è steso un velo di silenzio, in particolare, sulla vocazione al sacerdozio. Non se ne parla nelle famiglie e poco anche nelle nostre comunità cristiane. I ragazzi e i giovani spesso non sanno più cosa sia il seminario. Se nasce in loro il desiderio di diventare preti non sanno neppure a chi rivolgersi per farsi aiutare”.



I vescovi ripropongono la figura del prete come “padre, guida e amico di tante sorelle e fratelli, capace di capirli perché condivide con essi la loro stessa vita”. Definiscono straordinaria la sua vocazione, perché “nessun altro uomo, per quanto santo, ha il potere di consacrare il pane e il vino nella celebrazione eucaristica e rendere realmente presente il Corpo e il Sangue di Gesù, crocifisso e risorto. Nessun altro uomo, può ardire di dichiarare in prima persona: ‘Ti assolvo dai tuoi peccati’ né può avere la forza di predicare il Vangelo con l'autorità di Gesù e della Chiesa”.



Forte, dunque, l’invito, quasi un appello alle famiglie perché aiutino i loro figli a scoprire la propria vocazione, comunque sia orientata, e alla Chiesa perché “non abbandoni a se stessi i figli che hanno nel cuore la vocazione al presbiterato”.



I vescovi non si limitano all’esortazione, danno anche indicazioni pratiche. La prima è la preghiera, seguono l’annuncio e la testimonianza. Le famiglie possono far molto per individuare e sostenere i primi germi di una vocazione, ma molto può fare anche la comunità educante, dal sacerdote ai catechisti, agli altri educatori. E una volta scoperto il germe vocazionale, questo va coltivato. In che modo? Con la direzione spirituale e i gruppi vocazionali distribuiti sul territorio rivolti a fanciulli, giovani e adulti. Indispensabili, infine, una Comunità vocazionale per ogni diocesi ed il Seminario. In Friuli Venezia Giulia ce ne sono due: il Seminario diocesano di Concordia-Pordenone e il Seminario interdiocesano di Udine-Gorizia-Trieste. “Essi – scrivono i Vescovi – hanno alle spalle una lunga tradizione educativa che noi ci impegneremo a mantenere ed ulteriormente migliorare”. E concludono con questo appello ai sacerdoti, diaconi, consacrati e fedeli delle quattro diocesi: “Vi consegniamo questa Lettera pastorale nella speranza che essa contribuisca a rinnovare nelle nostre diocesi la stima e l’amore verso i sacerdoti e il loro ministero e dia impulso per una più convinta azione a favore dei chiamati al presbiterato. L’abbiamo scritta perché sia diffusa e sia letta dal maggior numero di cristiani; in tal modo ognuno potrà contribuire ad avere nuovi e santi sacerdoti”.

mercoledì 28 aprile 2010

Cara Franca...Prega per lei!

E' mancata all'affetto dei suoi cari FRANCA DE FACCIO ved. GATTI di 72 anni Ne danno il triste annuncio: la figlia, il figlio, il genero, la nuora, Chiara, Giulia, Samuel e Jacopo, le sorelle, il fratello, i cognati, i nipoti e i parenti tutti.
I funerali avranno luogo domani giovedì 29 aprile alle ore 15.30,nel duomo di San Giorgio di Nogaro.
La cara salma giungerà dall'ospedale civile di Palmanova.
Il santo rosario sarà recitato oggi mercoledì 28 aprile alle ore 18.30, nel duomo di San Giorgio di Nogaro.
Si ringraziano anticipatamente quanti vorranno onorarne la memoria.
Un particolare ringraziamento al personale medico ed infermieristico della Casa di Riposo G. Chiabà di San Giorgio di Nogaro.
Non fiori, eventuali offerte alla parrocchia di San Giorgio di Nogaro per le attività giovanili. San Giorgio di Nogaro, 28 aprile 2010

martedì 2 marzo 2010

Cussignacco: messa prefestiva

Riceviamo da amici,parrocchiani di Cussignacco, un foglietto della parrocchia intitolato Vademecum del Parrocchiano: Edizione speciale per promuovere un'educazione liturgica.....è già la V^ puntata!
Ha per tema la messa prefestiva, penso sia da leggere specialmente in relazione all'educazione dei figli cristiani e alle "domeniche lavorative"(sono opposte alle festive che si passano nei centri commerciali....), meditare e commentare!
Mi scuso fin da adesso per l'impaginazione ma chi conosce blogger sa di quali strumenti sia dotato.



giovedì 26 novembre 2009

I giovani incontrano l'Arcivescovo



UDINE (27 novembre, ore 17) - L’Arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato, incontra per la prima volta i ragazzi e i giovani della diocesi. Lo fa in Cattedrale in due veglie di preghiera distinte: venerdì 27 novembre alle ore 20.30 sono invitati i giovani delle superiori ed universitari mentre domenica 29 novembre alle ore 16.30 sarà la volta dei ragazzi dalla V elementare alla III media. «L’occasione è data dall’arrivo del nuovo Arcivescovo e dal desiderio di molti di poterlo incontrare – spiega mons. Ivan Bettuzzi, direttore dell’Ufficio diocesano di pastorale giovanile che organizza i due momenti di preghiera -. Ci è sembrato che l’inizio dell’Avvento potesse essere l’occasione opportuna per salutare ‘ colui che viene nel nome del Signore’».
La veglia dei giovani. Ruoterà attorno al tema “Vi precede in Galilea” sarà una celebrazione della Parola di Dio che ruoterà attorno a due brani biblici: quello di Isaia che racconta la scelta e l’unzione di Davide quale re e guida di Israele, dove Dio si impegna a ‘far abitare’ il suo servo nella sua discendenza, e quello dell’evangelista Giovanni che narra il raduno dei discepoli da parte del Risorto in Galilea, terra di contraddizioni, ma anche dell’annuncio dell’irruzione del Regno di Dio. Alcuni segni sottolineeranno i temi della celebrazione: l’accoglienza dell’Arcivescovo alla porta della cattedrale con le varie lingue parlate in diocesi, l’invocazione allo Spirito santo per la Chiesa udinese e il suo Pastore; l’esposizione all’Arcivescovo di alcune attese e di alcuni auspici da parte dei giovani provenienti da varie zone ed, infine, la consegna di un Messaggio ai giovani da parte di mons. Mazzocato.
La veglia dei ragazzi. Sarà incentrata sul tema “Benedetto colui che viene nel nome del Signore” sarà anch’essa una celebrazione della Parola di Dio nel contesto della I domenica di Avvento. L’incontro dei ragazzi con il nuovo Arcivescovo si salda con l’inizio del tempo di Avvento e dell’anno liturgico grazie al brano evangelico che viene proclamato: il racconto dell’evangelista Luca dell’ingresso di Gesù in Gerusalemme.
Ai due momenti di preghiera sono invitati tutti i ragazzi e i giovani, anche assieme alle loro famiglie. I sacerdoti e i diaconi che partecipano sono pregati di portare con sé camice e stola bianca.

venerdì 25 settembre 2009

Carlino. Stroncato dalla leucemia scompare il sedicenne Matteo Della Ricca

CARLINO. Matteo Della Ricca non ce la fatta. Il giovane sedicenne carlinese, affetto da una grave malattia contro cui lottava da tempo, è morto l’altra notte all’ospedale Burlo Garofalo di Trieste dov’era ricoverato da qualche tempo. Purtroppo non è servito a salvarlo neppure il trapianto di midollo, tentato due mesi fa, intervento che sembrava, inizialmente, fosse andato bene, invece, alcune complicazioni sorte in seguito hanno debilitato ulteriormente il suo già fragile fisico.

Accanto a lui, lungo tutto il percorso della malattia, la mamma Erica, che non lo ha mai abbandonato un attimo, il papà, Pietro e i familiari tutti che hanno cercato di aiutare la famigliola, composta anche da un fratellino di sei anni, ad affrontare questi difficili momento. «Tutta la comunità pregava per lui in questi mesi- racconta il parroco di Carlino, dona Agostino Ferlizza che, appena ricevuta la notizia si è recato dai genitori-, tutti speravano che l’intervento potesse far guarire Matteo. Un ragazzo normale, come tutti i suoi coetanei, che non sembrava assolutamente malato».

Infatti, il ragazzo ha frequentato la scuola, il Malignani a Cervignano, finchè ha potuto. In prima era stato promosso senza grandi problemi, nonostante il male lo avesse già aggredito, mentre per la seconda, aveva dovuto, ad un certo punto rinunciare perché era rimasto senza forze e non riusciva a frequentare. «Ma c’era stato un accordo con gli insegnanti- racconta uno zio del giovane-, che avrebbe potuto riprendere quanto voleva».

Quando era giunta la notizia della possibilità del trapianto si era riaccesa la speranza e tutto il paese, come ha ricordato don Agostino, si era stretto intorno alla famiglia, pregando in silenzio per la riuscita dell’intervento. «Ma queste preghiere non sono andate a vuoto- assicura lo zio-, perché senz’altro sono servite a preparare la strada che ha portato Matteo in Paradiso». Ed è così che la scomparsa del ragazzo è stata spiegata al fratellino.

I funerali si svolgeranno sabato, alle 16.30, mentre questa sera, nella chiesa parrocchiale, alle 20, ci sarà un rosario. I compagni di classe della madre, intanto, hanno attivato una raccolta di fondi da destinare alla famiglia e chi volesse contribuire potrà rivolgersi a Sergio Cernuschi o a Massino Vicenzino. (p.a.)

sabato 12 settembre 2009

Don Ivan tra i giovani di Codroipo

Nuovi parroci in Friuli versione testuale
A Codroipo don Bettuzzi, nella valle del But don Della Pietra, don Galasso a Udine
Nelle foto: da sinistra, don Della Pietra, don Galasso e don Bettuzzi.
Nelle foto: da sinistra, don Della Pietra, don Galasso e don Bettuzzi.

UDINE (4 settembre, ore 15.30) - Nuovi parroci a Codroipo, nelle parrocchie udinesi di S. Giorgio e S. Nicolò al Tempio e nelle comunità di Cercivento, Ligosullo, Sutrio e Treppo Carnico. Questi i principali nuovi incarichi decisi dall’amministratore apostolico mons. Pietro Brollo, comunicati ai consigli pastorali interessati venerdì 4 settembre.

Il nuovo arciprete della parrocchia di S. Maria Maggiore e vicario foraneo di Codroipo è don Ivan Bettuzzi, 44 anni, che lascia la parrocchia di Pagnacco e la direzione dell’Ufficio diocesano di pastorale giovanile. Sostituisce mons. Pietro Biasatti, 68 anni, che diventa canonico effettivo del Capitolo Metropolitano di Udine. Lo stesso incarico di canonico della Cattedrale assume don Antonio Castagnaviz, 76 anni, che lascia la guida delle comunità di Rive d’Arcano e Rodeano Basso.

Un altro importante cambiamento vede don Plinio Galasso, 71 anni, attuale parroco di Basiliano, Blessano, Orgnano, Vissandone e amministratore parrocchiale di Basagliapenta, Variano e Villaorba, nonché vicario foraneo di Variano, diventare parroco delle comunità udinesi di S. Giorgio in Borgo Grazzano e di S. Nicolò al Tempio Ossario. Domenica 4 ottobre don Plinio saluterà le sue 7 comunità, con una Messa serale, mentre sabato 10 ottobre farà il suo ingresso a S. Giorgio e la domenica 11 al Tempio Ossario.

Un altro importante cambiamento riguarda Codroipo. Il vicario parrocchiale, don Harry Della Pietra (50 anni), diviene parroco a Cercivento, Ligosullo, Sutrio e Treppo Carnico, dove sostituirà don Giorgio Fabro.

Don Bettuzzi: «Con rispetto dentro la vostra storia»
«In queste ultime settimane sono stato attraversato da sentimenti diversi – rivela don Ivan Bettuzzi, in merito al suo nuovo incarico a Codroipo –: stupore per l’inaspettata nomina e riconoscenza all’Arcivescovo per la fiducia accordatami; ma anche tristezza per un distacco che non sarà facile, sia dalla comunità di Pagnacco che dalla pastorale giovanile diocesana. Ho avuto la benedizione di poter condividere un cammino di 11 anni con due realtà straordinarie dove ho incontrato persone ricche di fede e di umanità che mi hanno permesso di maturare sia come uomo che come prete. Un nuovo incarico segna una linea di confine che non divide solo gli spazi e i tempi del ministero ma attraversa anche il cuore. Questo, inevitabilmente, sarà un fardello interiore che non potrò scaricare tanto presto. Credo che per un prete stia nell’economia degli affetti la vera scelta di povertà che si rinnova ad ogni mandato».

Quali le attese verso la nuova realtà di Codroipo? «C’è ovviamente il forte desiderio e la trepidazione di incontrare la nuova parrocchia che mi è stata affidata – spiega don Bettuzzi –. In questi anni sono state frequenti le occasioni di incontro e di collaborazione fra l’Ufficio diocesano di pastorale giovanile e la realtà giovanile di Codroipo. Ne ho ricavato l’immagine di una comunità che fa sul serio, con operatori preparati, appassionati e tenaci che hanno cercato sempre risposte adeguate e anche coraggiose, alle nuove sfide pastorali. Sono a conoscenza di un impegno vasto, profuso in molte direzioni da molti laici e sacerdoti, con discrezione e fedeltà, soprattutto al servizio dei più poveri. Con "timore e gioia grande" cercherò di inserirmi dentro questa storia, rispettando e dando continuità al cammino di una Chiesa viva, mettendo a disposizione quanto sono riuscito a maturare nei diversi passaggi del mio ministero».

Don Galasso: «Ho fatto crescere i laici»
«Lascio la forania di Variano dopo 9 anni a servizio di 7 parrocchie, durante i quali ho cercato di creare unione tra le comunità ma anche di rispettarne l’identità – spiega don Galasso –. Il mio impegno, sulla base del metodo missionario che ho imparato in Brasile, è stato a servizio delle tradizioni religiose, delle feste popolari di ciascun paese. Mi sono sentito davvero un missionario chiamato a celebrare i sacramenti e ad animare il cammino di ciascuna comunità. La gente si è affezionata a me, ed altrettanto ho fatto io con i miei parrocchiani. Ma l’obbedienza è una base del nostro servizio sacerdotale e il 17 settembre scade il mio mandato di 9 anni, come stabilisce il Sinodo. A tutti quelli che mi chiedono il perché, rispondo: prendiamo le cose con fede e serenità».

In don Plinio c’è grande soddisfazione per il lavoro svolto: «Posso constatare che i laici sono cresciuti, non solo numericamente ma soprattutto ministerialmente. I consigli pastorali ed economico, le èquipe liturgica, cateschistica e della Caritas lavorano efficacemente per mantenere uno spirito comunitario anche collaborando tra parrocchie. La sfida ora è essere parroco di due grandi parrocchie cittadine completamente differenti tra loro».
Roberto Pensa

domenica 6 settembre 2009

Spostamenti dei parroci

Nuovi parroci in Friuli
A Codroipo don Bettuzzi, nella valle del But don Della Pietra, don Galasso a Udine
Nelle foto: da sinistra, don Della Pietra, don Galasso e don Bettuzzi.
Nelle foto: da sinistra, don Della Pietra, don Galasso e don Bettuzzi.

UDINE (4 settembre, ore 15.30) - Nuovi parroci a Codroipo, nelle parrocchie udinesi di S. Giorgio e S. Nicolò al Tempio e nelle comunità di Cercivento, Ligosullo, Sutrio e Treppo Carnico. Questi i principali nuovi incarichi decisi dall’amministratore apostolico mons. Pietro Brollo, comunicati ai consigli pastorali interessati venerdì 4 settembre.

Il nuovo arciprete della parrocchia di S. Maria Maggiore e vicario foraneo di Codroipo è don Ivan Bettuzzi, 44 anni, che lascia la parrocchia di Pagnacco e la direzione dell’Ufficio diocesano di pastorale giovanile. Sostituisce mons. Pietro Biasatti, 68 anni, che diventa canonico effettivo del Capitolo Metropolitano di Udine. Lo stesso incarico di canonico della Cattedrale assume don Antonio Castagnaviz, 76 anni, che lascia la guida delle comunità di Rive d’Arcano e Rodeano Basso.

Un altro importante cambiamento vede don Plinio Galasso, 71 anni, attuale parroco di Basiliano, Blessano, Orgnano, Vissandone e amministratore parrocchiale di Basagliapenta, Variano e Villaorba, nonché vicario foraneo di Variano, diventare parroco delle comunità udinesi di S. Giorgio in Borgo Grazzano e di S. Nicolò al Tempio Ossario. Domenica 4 ottobre don Plinio saluterà le sue 7 comunità, con una Messa serale, mentre sabato 10 ottobre farà il suo ingresso a S. Giorgio e la domenica 11 al Tempio Ossario.

Un altro importante cambiamento riguarda Codroipo. Il vicario parrocchiale, don Harry Della Pietra (50 anni), diviene parroco a Cercivento, Ligosullo, Sutrio e Treppo Carnico, dove sostituirà don Giorgio Fabro.

Don Bettuzzi: «Con rispetto dentro la vostra storia»
«In queste ultime settimane sono stato attraversato da sentimenti diversi – rivela don Ivan Bettuzzi, in merito al suo nuovo incarico a Codroipo –: stupore per l’inaspettata nomina e riconoscenza all’Arcivescovo per la fiducia accordatami; ma anche tristezza per un distacco che non sarà facile, sia dalla comunità di Pagnacco che dalla pastorale giovanile diocesana. Ho avuto la benedizione di poter condividere un cammino di 11 anni con due realtà straordinarie dove ho incontrato persone ricche di fede e di umanità che mi hanno permesso di maturare sia come uomo che come prete. Un nuovo incarico segna una linea di confine che non divide solo gli spazi e i tempi del ministero ma attraversa anche il cuore. Questo, inevitabilmente, sarà un fardello interiore che non potrò scaricare tanto presto. Credo che per un prete stia nell’economia degli affetti la vera scelta di povertà che si rinnova ad ogni mandato».

Quali le attese verso la nuova realtà di Codroipo? «C’è ovviamente il forte desiderio e la trepidazione di incontrare la nuova parrocchia che mi è stata affidata – spiega don Bettuzzi –. In questi anni sono state frequenti le occasioni di incontro e di collaborazione fra l’Ufficio diocesano di pastorale giovanile e la realtà giovanile di Codroipo. Ne ho ricavato l’immagine di una comunità che fa sul serio, con operatori preparati, appassionati e tenaci che hanno cercato sempre risposte adeguate e anche coraggiose, alle nuove sfide pastorali. Sono a conoscenza di un impegno vasto, profuso in molte direzioni da molti laici e sacerdoti, con discrezione e fedeltà, soprattutto al servizio dei più poveri. Con "timore e gioia grande" cercherò di inserirmi dentro questa storia, rispettando e dando continuità al cammino di una Chiesa viva, mettendo a disposizione quanto sono riuscito a maturare nei diversi passaggi del mio ministero».

Don Galasso: «Ho fatto crescere i laici»
«Lascio la forania di Variano dopo 9 anni a servizio di 7 parrocchie, durante i quali ho cercato di creare unione tra le comunità ma anche di rispettarne l’identità – spiega don Galasso –. Il mio impegno, sulla base del metodo missionario che ho imparato in Brasile, è stato a servizio delle tradizioni religiose, delle feste popolari di ciascun paese. Mi sono sentito davvero un missionario chiamato a celebrare i sacramenti e ad animare il cammino di ciascuna comunità. La gente si è affezionata a me, ed altrettanto ho fatto io con i miei parrocchiani. Ma l’obbedienza è una base del nostro servizio sacerdotale e il 17 settembre scade il mio mandato di 9 anni, come stabilisce il Sinodo. A tutti quelli che mi chiedono il perché, rispondo: prendiamo le cose con fede e serenità».

In don Plinio c’è grande soddisfazione per il lavoro svolto: «Posso constatare che i laici sono cresciuti, non solo numericamente ma soprattutto ministerialmente. I consigli pastorali ed economico, le èquipe liturgica, cateschistica e della Caritas lavorano efficacemente per mantenere uno spirito comunitario anche collaborando tra parrocchie. La sfida ora è essere parroco di due grandi parrocchie cittadine completamente differenti tra loro».
Roberto Pensa

sabato 13 giugno 2009

Sabato 20 giugno a Zellina!




Parrocchia del Cuore Immacolato di Maria - Zellina

Sabato 20 giugno 2009

Festa del Cuore Immacolato di Maria

alle ore 19.00

Sua Ecc. Mons. Pietro Brollo

Presiede la S. Messa e la Benedizione della Chiesa restaurata

domenica 31 maggio 2009

Don Livio impegnato!!!(v. avvisi)

Incontro residenziale dei presbiteri a Piani di Luzza



Clicca sulla foto per ingrandirla ! Incontro residenziale dei presbiteri a Piani di Luzza «Il presbitero vive e celebra la festa». Questo il tema dell’incontro residenziale dei presbiteri dell’Arcidiocesi, in programma dal 3 al 5 giugno a Piani di Luzza. Un’occasione per condividere, in un clima di fraternità sacerdotale, esperienze e testimonianze con momenti di preghiera, assemblea e tavole rotonde. Previsti gli interventi del prof. Andrea Grillo, docente di Teologia liturgica al Pontificio ateneo sant’Anselmo di Roma e all’Istituto di Liturgia pastorale di santa Giustina a Padova, e di tre presbiteri della Diocesi che presenteranno le loro esperienze e proposte pastorali per il tempo della festa e la liturgia.

domenica 26 aprile 2009

Il sagrato del Duomo...Parliamone!

Una riprovevole abitudine

Ogni sabato, giorno di mercato, il sagrato del Duomo viene aperto per dare la possibilità alla vetture di passare, dato che non esiste altro accesso, e parcheggiare nel cortile; ma molti di loro usano il sagrato come parcheggio e ciò è poco rispettoso del luogo oltre che ad occupare uno spazio che è riservato ai pedoni. Speriamo che le persone imparino ad essere più educate onde evitare di dover chiudere il piazzale ed impedire l’accesso al parcheggio!

sabato 11 aprile 2009

Biel lant a messe: ricordo della messa giubilare con l'Arcivescovo di Udine

Riportiamo quanto prodotto dal Webmaster di Natisone.it, lo ringraziamo!

San Giorgio di Nogaro (UD), 3 Aprile 2009


Il Municipio e l'esterno del Duomo di San Giorgio di Nogaro

Santa Messa presieduta da S.E. Mons. Pietro Brollo
per la Festa Giubilare
della B. V. Addolorata

Festa a 250 anni dal voto all'Addolorata
(Estratto dall'articolo di
Francesca Artico - Messaggero Veneto del 28 gennaio 2009)

La festa dell’Addolorata, è così che la chiamano i sangiorgini, si celebra in ricordo e in ringraziamento per l’avvenuta interruzione di una epidemia di peste scoppiata nel 1759 in tutto il territorio, epoca in cui la popolazione decimata aveva chiesto la grazia impegnandosi con un voto solenne in suo onore. Il simulacro della Madonna è stato portato da Venezia con la propria nave dai fratelli Antonio Giuseppe e Domenico Fornezza, che avevano anche a bordo un certo Bramuzzo di Pocenia, e si dice che il trasporto abbia avuto un che di miracoloso: mettendo a cuocere il riso partendo da Venezia, non avendo avuto tempo di toglierlo dal fuoco in quanto impegnati a governare l’imbarcazione, arrivati a Nogaro il riso non era ancora cotto. Questo racconta la tradizione popolare, racconto mai smentito dai Fornezza. La “statua” della Madonna ha trovato sede nella “Chiesa Vecchia” e ogni anno, la domenica prima di Pasqua (in origine era il venerdì), con un’imponente cerimonia viene portata in processione per le vie del paese a ricordo di quell’atto di fede. In occasione delle celebrazioni, tutti gli altari della chiesa sono stati sottoposti a restauro, intervento che sarà completato entro il 2009. Anche il simulacro dell’Addolorata è stato oggetto di restauro da parte della ditta Arecom di Campoformido, che con estrema pazienza ha riportato ai colori originali attraverso un lavoro delicato in quanto si mette mano ad un’immagine alla quale i sangiorgini, credenti o meno, sono molto legati a livello affettivo e di fede. L’Associazione culturale “Ad Undecimum” ha recentemente effettuato la catalogazione degli ori (circa mille pezzi), mai fatta prima, dono alla Madonna da parte dei fedeli.



...canto e saluti iniziali...



...saluto di Mons. Brollo...


...lettura del Vangelo...


...Mons. Pietro Brollo all'omelia...


...le fasi più importanti dell'Eucaristia...


...seguite con partecipazione delle autorità...


...e dall'intera Assemblea...



suspîr da l'anime


...interventi del Sindaco di San Giorgio e del Presidente della Regione...


...benedizione finale...


...le foto ricordo con chierichetti, sacerdoti e con i componenti del coro...


...gli alpini del Gruppo A.N.A. di San Giorgio, che hanno distribuito il "riso delle Madonna"...
(al mio arrivo già esaurito)

L'omaggio di San Giorgio all'Addolorata (Messaggero Veneto del 04 aprile 2009)
Da oggi la lunga catena che orna l’immagine dell’Addolorata, avrà un pendente in più l’ottantunesimo, dono offerto dal sindaco di San Giorgio di Nogaro, Pietro Del Frate, a nome della cittadinanza, a ricordo delle celebrazioni del 250° anniversario del voto all’Addolorata. La consegna è stata fatta nel corso della Messa Giubilare celebrata dall’Arcivescovo di Udine, Pietro Brollo, in un duomo gremitissimo all’inverosimile di fedeli. La celebrazione si è tenuta alla presenza delle autorità religiose (c’erano tutti i parroci impegnati a San Giorgio negli ultimi anni), istituzionali, presente il presidente della Regione Renzo Tondo, e militari. Con il dono del pendente, copia esatta di uno dei più belli tra gli 80 che formano la catena e che assieme alla corona d’argento, costituiscono, con ogni probabilità un dono votivo fatto dall’intera comunità sangiorgina, come ha spiegato Del Frate nel corso della coinvolgente ed emozionante cerimonia. Ricordando infatti come questo anniversario abbia spinto la comunità sangiorgina a riflettere, a trovare stimoli nuovi, suggestioni e motivi per ripartire, come dopo la peste del 1759, carichi di entusiasmo e speranza ha sottolineato che oggi il dono potrebbe diventare simbolo di concreta solidarietà «perché questa catena reale e simbolica fatta di solidarietà, ma anche di segni esteriori non possa spezzarsi e continuare a tenere stretta la nostra comunità». Il sindaco ha poi donato un pendente in argento ciascuno, all’arcivescovo, Pietro Brollo, e al presidente della Regione, Renzo Tondo. Il presidente ha ricordato l’impegno per risolvere le crisi Caffaro e Safilo ribadendo la necessità di restare uniti per riuscire a superare le difficoltà del momento come accaduto altre volte in passato; l’arcivescovo si è compiaciuto per come la fede dei sangiorgini sia rimasta intatta in questi secoli nella devozione dell’Addolorata. Il sindaco nel suo lungo intervento invece ha ricordato come la Madonna non sia mai stata «ospite, ma concittadina interna ai problemi della gente, preoccupata dal malessere e dalle divisioni che a volte scuotono San Giorgio, ma anche orgogliosa della nostra storia, cultura e vitalità, quindi intimamente connessa con le nostre speranze». Francesca Artico

Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

Tutto sull'arrivo del nuovo arcivescovo Mons. Riccardo Lamba

  LA CHIESA UDINESE ACCOGLIE IL NUOVO ARCIVESCOVO MONS. RICCARDO LAMBA Un momento storico, di grande solennità e festa, sarà celebrato domen...