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giovedì 21 dicembre 2023

MESSAGGIO DELL’ARCIVESCOVO PER IL NATALE 2023

 

MESSAGGIO DELL’ARCIVESCOVO PER IL NATALE 2023

In questa pagina pubblichiamo il messaggio che mons. Andrea Bruno Mazzocato rivolge alla Chiesa udinese in occasione del Natale 2023. Prossimamente il messaggio sarà disponibile anche in formato video.

Cari fratelli e sorelle,

colgo molto volentieri l’opportunità di condividere con voi l’augurio tradizionale di vivere il Santo Natale assieme alle persone care e con un cuore leggero. Sentiamo il bisogno di leggerezza interiore perché nei mesi scorsi si sono succedute notizie tragiche e immagini di efferata violenza che non possono non aver suscitato nel nostro animo orrore e amara tristezza. Il cuore si sente leggero quando vola sulle ali della speranza; di una speranza che non viene soffocata neppure dai momenti di buio generati dal male che purtroppo continua ad agitarsi, senza sosta, tra le persone.

Noi cristiani possiamo indicare a tutti che Natale è una grande festa perché ci riporta a Betlemme, dove 2000 anni fa si è accesa la luce di una nuova Speranza; si è accesa nella povera mangiatoia dove Maria aveva deposto il suo primogenito, Gesù; a differenza di tutti gli altri neonati, egli era il Figlio di Dio sceso dal cielo, come cantiamo: «Tu scendi dalle stelle, o Re del cielo».

I pastori che, invitati dall’angelo, sono accorsi a visitarlo, hanno fatto per primi l’esperienza che quel Bambino diffondeva aria di speranza. Essi erano persone che per il loro lavoro vivevano un’esistenza notturna che gravava anche nel loro animo per la miseria e l’emarginazione sociale a cui erano condannati. Dopo l’incontro con Gesù e con Maria, sua Madre, sentirono nel loro intimo una gioiosa leggerezza e i loro cuori volavano sulle ali di una speranza nuova.

L’incontro tra Gesù neonato, Maria e i pastori lo rappresentiamo in quel piccolo capolavoro di fede e di arte che è il presepio, inventato dal genio di Francesco d’Assisi.

Nel nostro Friuli c’è una grande tradizione di presepi che mi auguro rimanga viva nelle case, nelle chiese, lungo le strade, dentro gli ospedali e case di riposo, nei luoghi di lavoro. Confesso che mi sembrano dissennati certi tentativi di cancellare il presepio introducendo per Natale altre raffigurazioni che nulla hanno a che vedere con la nascita di Gesù. Non dobbiamo strappare le nostre radici di fede, di umanità e di arte perché sono la nostra identità personale e comunitaria.

Piuttosto riuniamoci anche quest’anno in compagnia dei pastori attorno al presepio e fermiamoci qualche istante in silenzio a contemplare con cuore da bambini Maria, Giuseppe e Gesù in mezzo a loro. Respiriamo il senso di leggerezza e di speranza che questa sacra rappresentazione continua diffondere.

E poi guardiamoci negli occhi gli uni con gli altri scambiandoci gli auguri da cuore a cuore e donandoci l’un l’altro un sentimento di amore sincero che accenda la speranza.

Questo è il mio invito e il mio augurio natalizio che accompagno con la benedizione di Gesù su quanti leggeranno le mie parole, sulle famiglie e su tutto il nostro Friuli.

+ Andrea Bruno Mazzocato, arcivescovo di Udine

giovedì 11 maggio 2023

Vatican News 10 maggio 2023

 

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10/05/2023

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giovedì 20 febbraio 2020

Il punto sull’attività del Papa e della Santa Sede.


Vatican News: La rivoluzione più grande della storia

Il punto sull’attività del Papa e della Santa Sede. Oggi Francesco ha celebrato la Messa a Santa Marta e ha ricevuto i partecipanti alla Plenaria della Congregazione per l'Educazione Cattolica. Meeting point per presentare la prossima apertura degli Archivi Vaticani relativi al pontificato di Pio XII



Sergio Centofanti – Città del Vaticano

Una rivoluzione educativa che aiuti l’umanità ad essere più fraterna, più solidale, più inclusiva: ne ha parlato il Papa nel discorso ai partecipanti alla Plenaria della Congregazione per l'Educazione Cattolica in vista della giornata per il patto educativo globale, in programma il prossimo 14 maggio. Francesco ha promosso questo evento per vincere le tendenze odierne alla frammentazione e alla contrapposizione alimentate dall’idolatria dell’Ego. “Mai come ora - ha affermato - c’è bisogno di unire gli sforzi in un’ampia alleanza educativa per formare persone mature”, capaci di ricostruire il tessuto delle relazioni umane all’insegna della compassione e della responsabilità. Per raggiungere questi obiettivi ci vuole coraggio: “Il coraggio di mettere al centro la persona ... Il coraggio di formare persone disponibili a mettersi al servizio della comunità”. Una rivoluzione educativa che aiuti a trovare l’equilibrio con sé stessi, con gli altri, con la natura e con Dio.

La rivoluzione più grande della storia è quella compiuta da Gesù: la sua morte e la sua resurrezione hanno cambiato il mondo, hanno cambiato radicalmente l’umanità. Nella Messa a Santa Marta, Francesco commenta il Vangelo odierno in cui Pietro confessa che Gesù è “il Cristo” ma, subito dopo l’annuncio che il Figlio dell’uomo avrebbe sofferto molto e sarebbe stato ucciso per poi risorgere, si mette a rimproverare il Maestro, che risponde: «Va’ dietro a me, Satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini». “Confessare Gesù - ha detto il Papa nell’omelia - è confessare la sua morte, la sua resurrezione; non è confessare: ‘Tu sei Dio’ e fermarci lì, no: ‘Tu sei venuto per noi e sei morto per me. Tu sei risorto. Tu ci dai la vita, Tu ci hai promesso lo Spirito Santo per guidarci’. Confessare Gesù significa accettare la strada che il Padre ha scelto per Lui: l’umiliazione”. E quando i cristiani non seguono questa strada, sbagliano, diventano mondani, della stessa pasta del mondo. Il cristiano, invece, è un rivoluzionario se segue Gesù, perché accoglie la grazia della sua morte e risurrezione che cambia radicalmente il cuore.

La vera rivoluzione è spostare l’attenzione da sé agli altri. Nel tweet per la Giornata mondiale della giustizia sociale, il Papa afferma: “La scelta per i più poveri e dimenticati ci spinge a liberarli dalla miseria materiale e a difendere i loro diritti, ma anche a proporre ad essi l’amicizia con il Signore, che li ama e ha donato loro un’immensa dignità”. Evangelizzazione e promozione umana: essere cristiani a tutto tondo.

Aiutare gli altri senza far rumore. Mons. Sergio Pagano, prefetto dell’Archivio Apostolico Vaticano, parla dell’opera grandiosa svolta da Pio XII negli anni della Seconda Guerra mondiale, un vero “fiume di carità” a favore dei più bisognosi. Oggi, nella Sala Stampa vaticana, si è tenuto un “Meeting Point” con i giornalisti per presentare l’apertura, il prossimo 2 marzo, degli Archivi della Santa Sede relativi al pontificato di Papa Pacelli (1939-1958). Mons. Pagano, in particolare, ha sottolineato ai nostri microfoni che i nuovi documenti che saranno a disposizione degli studiosi potranno confermare l’aiuto offerto da Pio XII agli ebrei in quel periodo. La leggenda nera dei cosiddetti silenzi di questo Pontefice nasce alcuni anni dopo la sua morte. Eppure, osserva il prefetto, negli Archivi “ci sono molti documenti che contengono i ringraziamenti di persone ebree. E parlo ovviamente di ebrei non battezzati, rimasti nella loro fede, che ringraziano Papa Pacelli per l’aiuto prestato”. Questa non è una rivoluzione, è semplicemente storia.

Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

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