AFRICA/SUD SUDAN - “La popolazione teme che gli accordi di pace non vengano rispettati” afferma l’Ausiliare di Juba
Juba (Agenzia Fides) - La popolazione ha gioito per l’accordo di pace ma non ha manifestato pubblicamente perché ha paura che non venga poi applicato. Lo ha dichiarato Sua Ecc. Mons. Santo Loku Pio Doggale, Vescovo ausiliare di Juba, capitale del Sud Sudan, in una intervista ad AMECEA Online News, commentando l’accordo di pace firmato il 26 agosto dal Presidente Salva Kiir (vedi Fides 26 e 27 agosto 2015).
“C’è il timore che l’attuazione dell’accordo non vada come ci si aspetti e qualcuno dice: è vero che l’accordo di pace è stato firmato, ma aspettiamo e vediamo” afferma Mons. Santo.
L’Ausiliare di Juba sottolinea che “la gente è preoccupata dal fatto che i precedenti accordi di pace erano stati firmati ma la loro attuazione è fallita. (…). Per questo la gente non ha festeggiato. Penso che siano felici, ma non si sono viste scene di giubilo”.
Come riportato dall’Agenzia Fides all’indomani della firma dell’accordo per mettere fine a due anni di guerra civile, secondo una fonte locale a “Juba non c’è stata assolutamente un’atmosfera celebrativa perché la sofferenza causata dalla guerra civile è immensa”(vedi Fides 27/8/2015). Le nostre fonti riportavano inoltre che tra gli alti comandi militari c’erano forti resistenze alle intese di pace. Mons. Santo afferma infatti che al momento della firma dell’accordo erano in corso combattimenti nello Stato di Unity, tra unità militari che sfuggivano al controllo del Presidente Kiir e altre che non erano sotto il controllo del suo rivale, l’ex Vice Presidente Riek Machar.
Secondo fonti locali i combattimenti nello Stato di Unity non sono mai cessati del tutto. (L.M.) (Agenzia Fides 31/8/2015)
“C’è il timore che l’attuazione dell’accordo non vada come ci si aspetti e qualcuno dice: è vero che l’accordo di pace è stato firmato, ma aspettiamo e vediamo” afferma Mons. Santo.
L’Ausiliare di Juba sottolinea che “la gente è preoccupata dal fatto che i precedenti accordi di pace erano stati firmati ma la loro attuazione è fallita. (…). Per questo la gente non ha festeggiato. Penso che siano felici, ma non si sono viste scene di giubilo”.
Come riportato dall’Agenzia Fides all’indomani della firma dell’accordo per mettere fine a due anni di guerra civile, secondo una fonte locale a “Juba non c’è stata assolutamente un’atmosfera celebrativa perché la sofferenza causata dalla guerra civile è immensa”(vedi Fides 27/8/2015). Le nostre fonti riportavano inoltre che tra gli alti comandi militari c’erano forti resistenze alle intese di pace. Mons. Santo afferma infatti che al momento della firma dell’accordo erano in corso combattimenti nello Stato di Unity, tra unità militari che sfuggivano al controllo del Presidente Kiir e altre che non erano sotto il controllo del suo rivale, l’ex Vice Presidente Riek Machar.
Secondo fonti locali i combattimenti nello Stato di Unity non sono mai cessati del tutto. (L.M.) (Agenzia Fides 31/8/2015)
AFRICA/SWAZILAND - Preghiera e solidarietà della Chiesa per il tragico incidente delle ragazze
Mbabane (Agenzia Fides) - Preghiere giornaliere fino al 6 settembre per commemorare le giovani vittime dell’incidente stradale accaduto il 28 agosto nello Swaziland. Lo ha deciso Mons. José Luis Ponce de León, IMC, Vescovo di Manzini.
Secondo lo Swaziland Solidarity Network, nello scontro avvenuto sull'autostrada che collega Mbabane a Manzini almeno 38 ragazze sono morte e una ventina di altre persone sono rimaste ferite. Le ragazze andavano alla residenza reale in occasione di un festival tradizionale, “la danza delle canne”, durante il quale il re sceglie una nuova moglie tra migliaia di vergini che ballano. In seguito la polizia locale ha ridimensionato la portata della tragedia, affermando che le vittime sono 13 e non 38. Lo Swaziland Solidarity Network ha invece rilanciato, affermando in una nuova dichiarazione che le vittime sono ben 65, diverse delle quali morte per le ferite riportate. L’organizzazione denuncia le condizioni di trasporto delle giovani invitate al festival.
In un comunicato inviato all’Agenzia Fides Mons. Ponce de León si chiede di chi sia la responsabilità della perdita di cosi tante giovani vittime. “Ognuno di noi è incaricato da Dio di assicurare la sicurezza e la dignità di queste giovani. Oltre a quelli che hanno la responsabilità diretta dell’incidente di venerdì, dobbiamo chiederci se c’era qualcosa di più che potevano fare per prevenirlo. Perché dobbiamo aspettare fino a quando accade qualcosa di simile per prendere sul serio la vita di ogni singola persona?”.
Il Vescovo invita infine alla solidarietà con le famiglie delle vittime e ringrazia per le preghiere e i messaggi di solidarietà pervenuti dal Card. Wilfrid Fox Napier, Arcivescovo di Durban, e da Mons. Stephen Brislin, Arcivescovo di Città del Capo, a nome della Southern African Catholic Bishops' Conference (SACBC). (L.M.) (Agenzia Fides 31/8/2015)
Secondo lo Swaziland Solidarity Network, nello scontro avvenuto sull'autostrada che collega Mbabane a Manzini almeno 38 ragazze sono morte e una ventina di altre persone sono rimaste ferite. Le ragazze andavano alla residenza reale in occasione di un festival tradizionale, “la danza delle canne”, durante il quale il re sceglie una nuova moglie tra migliaia di vergini che ballano. In seguito la polizia locale ha ridimensionato la portata della tragedia, affermando che le vittime sono 13 e non 38. Lo Swaziland Solidarity Network ha invece rilanciato, affermando in una nuova dichiarazione che le vittime sono ben 65, diverse delle quali morte per le ferite riportate. L’organizzazione denuncia le condizioni di trasporto delle giovani invitate al festival.
In un comunicato inviato all’Agenzia Fides Mons. Ponce de León si chiede di chi sia la responsabilità della perdita di cosi tante giovani vittime. “Ognuno di noi è incaricato da Dio di assicurare la sicurezza e la dignità di queste giovani. Oltre a quelli che hanno la responsabilità diretta dell’incidente di venerdì, dobbiamo chiederci se c’era qualcosa di più che potevano fare per prevenirlo. Perché dobbiamo aspettare fino a quando accade qualcosa di simile per prendere sul serio la vita di ogni singola persona?”.
Il Vescovo invita infine alla solidarietà con le famiglie delle vittime e ringrazia per le preghiere e i messaggi di solidarietà pervenuti dal Card. Wilfrid Fox Napier, Arcivescovo di Durban, e da Mons. Stephen Brislin, Arcivescovo di Città del Capo, a nome della Southern African Catholic Bishops' Conference (SACBC). (L.M.) (Agenzia Fides 31/8/2015)
ASIA/IRAQ - Il Patriarcato caldeo consegna alle autorità un dossier sugli abusi subiti dai cristiani di Baghdad
Baghdad (Agenzia Fides) – Sono 14 i casi di espropriazioni abusive dei beni immobiliari dei cristiani di Baghdad documentati nel primo dossier che il Patriarcato caldeo ha consegnato ieri ai responsabili del comitato recentemente istituito dalle autorità politiche irachene, con il compito specifico di raccogliere informazioni e disporre misure concrete in merito alle violenze subite dai cristiani nella capitale irachena. La consegna del dossier, avvenuta domenica 30 agosto, rappresenta la prima, solerte risposta del Patriarcato caldeo alle richieste del comitato ad hoc, che aveva sollecitato da parte della compagine ecclesiale un aiuto nella raccolta di informazioni sui casi di espropri, rapimenti, estorsioni e soprusi che negli ultimi mesi hanno avuto come bersaglio mirato soprattutto i cristiani di Baghdad. Nel dossier, oltre ai casi riguardanti le espropriazioni immobiliari illegali, si riportano anche i nomi dei cristiani sequestrati e fatti vittime di estorsioni.
Il comitato ad hoc delle forze di polizia per combattere l'escalation di sequestri di persona e di espropriazioni abusive della case e dei terreni subite negli ultimi mesi dai cristiani della capitale irachena era stato istituito nei giorni scorsi su disposizione del Primo Ministro Haydar al-Abadi (vedi Fides 24 agosto). I responsabili del comitato, in un incontro con il Patriarca caldeo Louis Raphael I, avevano chiesto alla compagine ecclesiale di fornire tutti gli aiuti opportuni per favorire le operazioni di censimento dei beni immobiliari sottratti abusivamente ai nuclei familiari cristiani, raccogliendo i titoli di proprietà e indicando i singoli, i gruppi e gli enti collettivi che adesso usufruiscono degli immobili espropriati illegalmente.
Negli ultimi mesi sia a Baghdad che in altre città irachene, si erano moltiplicati i casi di abitazioni e terreni sottratti illegalmente ai legittimi possessori cristiani attraverso la produzione di falsi documenti legali, che rendevano di fatto impossibile il loro recupero da parte dei proprietari. Il fenomeno ha potuto prendere piede anche grazie a connivenze e coperture di funzionari corrotti e disonesti. Lo scorso 13 luglio, il Patriarca Louis Raphael I aveva rivolto un appello pubblico alle autorità politiche e istituzionali del Paese, chiedendo al governo maggiore protezione contro le bande di delinquenti che attentano ai beni e alle persone. (GV) (Agenzia Fides 31/8/2015).
Il comitato ad hoc delle forze di polizia per combattere l'escalation di sequestri di persona e di espropriazioni abusive della case e dei terreni subite negli ultimi mesi dai cristiani della capitale irachena era stato istituito nei giorni scorsi su disposizione del Primo Ministro Haydar al-Abadi (vedi Fides 24 agosto). I responsabili del comitato, in un incontro con il Patriarca caldeo Louis Raphael I, avevano chiesto alla compagine ecclesiale di fornire tutti gli aiuti opportuni per favorire le operazioni di censimento dei beni immobiliari sottratti abusivamente ai nuclei familiari cristiani, raccogliendo i titoli di proprietà e indicando i singoli, i gruppi e gli enti collettivi che adesso usufruiscono degli immobili espropriati illegalmente.
Negli ultimi mesi sia a Baghdad che in altre città irachene, si erano moltiplicati i casi di abitazioni e terreni sottratti illegalmente ai legittimi possessori cristiani attraverso la produzione di falsi documenti legali, che rendevano di fatto impossibile il loro recupero da parte dei proprietari. Il fenomeno ha potuto prendere piede anche grazie a connivenze e coperture di funzionari corrotti e disonesti. Lo scorso 13 luglio, il Patriarca Louis Raphael I aveva rivolto un appello pubblico alle autorità politiche e istituzionali del Paese, chiedendo al governo maggiore protezione contro le bande di delinquenti che attentano ai beni e alle persone. (GV) (Agenzia Fides 31/8/2015).
ASIA/INDIA - In Orissa oggi la Giornata della memoria per le vittime dei massacri anticristiani
Bhubaneswar (Agenzia Fides) – Si tiene oggi, 31 agosto, in Orissa, la “Giornata della memoria” in cui vengono commemorate le vittime dei massacri anticristiani avvenuti nel distretto di Khandamal nel 2008. Come riferito a Fides da fonti della Chiesa locale, alla celebrazione partecipano l’Arcivescovo di Cuttack- Bhubaneswar, Sua Ecc. Mons. John Barwa SVD, numerosi preti ed esponenti della Chiesa locale, intellettuali ed attivisti, personalità civili e leader di organizzazioni sociali giunti anche da altri stati della Federazione. Spiegando lo spirito della Giornata, l’Arcivescovo rimarca che “ricordando quegli eventi dolorosi, ci riuniamo in preghiera per le vittime, ribadendo, tutti uniti, il nostro comune impegno a promuovere la pace, la giustizia e la speranza. La fede dei cristiani in Orissa è divenuta più forte di fronte alle persecuzioni”.
Sette anni fa, nell'agosto 2008, circa cento cristiani furono uccisi da una folla di estremisti indù che chiedevano loro di convertirsi. Circa 300 chiese e 6.000 case di cristiani furono saccheggiate, rendendo 56.000 cristiani senza tetto.
La commemorazione delle vittime per quella che viene definita “una pagina buia per la storia della democrazia indiana” si è tenuta anche a Bangalore, nello stato di Karnataka, il 29 agosto.
Scopo delle manifestazioni, afferma un comunicato, è “esprimere solidarietà alle vittime della violenza di Kandhamal, coinvolgendo persone di tutte le classi sociali, religione, sesso e nazionalità, per infondere un raggio di speranza, soprattutto a dalit e tribali cristiani”.
“La celebrazione è occasione per riflettere sul tema della crescente intolleranza orchestrata dai gruppi estremisti indù in tutto il paese, e come tali idee intolleranti si siano infiltrate nella amministrazione, nella polizia e nei tribunali, erodendo i valori di giustizia, equità, laicità e cittadinanza sanciti dalla Costituzione dell'India”, dichiara a Fides Jagadish G. Chandra, attivista per i diritti umani. La violenza in Kandhamal è “una questione di giustizia, dato che solo 2 dei 27 processi per omicidio sono giunti a conclusione, e solo tremila, su oltre 11.300 persone denunciate, sono state condotte in giudizio” conclude Chandra. (SD-PA) (Agenzia Fides 31/8/2015)
Sette anni fa, nell'agosto 2008, circa cento cristiani furono uccisi da una folla di estremisti indù che chiedevano loro di convertirsi. Circa 300 chiese e 6.000 case di cristiani furono saccheggiate, rendendo 56.000 cristiani senza tetto.
La commemorazione delle vittime per quella che viene definita “una pagina buia per la storia della democrazia indiana” si è tenuta anche a Bangalore, nello stato di Karnataka, il 29 agosto.
Scopo delle manifestazioni, afferma un comunicato, è “esprimere solidarietà alle vittime della violenza di Kandhamal, coinvolgendo persone di tutte le classi sociali, religione, sesso e nazionalità, per infondere un raggio di speranza, soprattutto a dalit e tribali cristiani”.
“La celebrazione è occasione per riflettere sul tema della crescente intolleranza orchestrata dai gruppi estremisti indù in tutto il paese, e come tali idee intolleranti si siano infiltrate nella amministrazione, nella polizia e nei tribunali, erodendo i valori di giustizia, equità, laicità e cittadinanza sanciti dalla Costituzione dell'India”, dichiara a Fides Jagadish G. Chandra, attivista per i diritti umani. La violenza in Kandhamal è “una questione di giustizia, dato che solo 2 dei 27 processi per omicidio sono giunti a conclusione, e solo tremila, su oltre 11.300 persone denunciate, sono state condotte in giudizio” conclude Chandra. (SD-PA) (Agenzia Fides 31/8/2015)
ASIA/LIBANO - Rinviato il summit islamo-cristiano, mentre continuano le proteste contro i politici
Beirut (Agenzia Fides) – Il summit islamo-cristiano in programma oggi, lunedì 31 agosto, presso la sede patriarcale maronita di Bkerkè, è stato rinviato a data da destinarsi. Lo riferiscono le agenzie ufficiali libanesi, aggiungendo che, invece, anche oggi presso la sede patriarcale di Bkerkè, sono proseguiti gli incontri di personalità e rappresentanti politici ed ecclesiastici cristiani. Al momento non sono state comunicate ufficialmente le ragioni che hanno portato al rinvio del summit islamo-cristiano, ma secondo i media libanesi la riunione sarebbe stata rinviata per la mancata partecipazione di alcuni leader musulmani.
Il summit doveva essere l’occasione per esprimere la comune preoccupazione dei leader delle diverse comunità religiose, cristiane e musulmane, per la paralisi istituzionale che immobilizza il Paese dei Cedri, dove la carica di Presidente della Repubblica, riservata dal sistema a un cristiano maronita, risulta vacante ormai dal maggio 2014. Una situazione drammatica, resa ormai insostenibile dall'enorme afflusso in territorio libanese di rifugiati siriani e dall'esplodere delle proteste sociali - iniziate come proteste spontanee per la mancata raccolta di rifiuti - che stanno scuotendo il Paese, e esprimono ormai i sentimenti popolari di totale e generale sfiducia verso una classe politica considerata incapace di rispondere alle emergenze nazionali e regionali che minacciano l'esistenza stessa della nazione.
Nei giorni scorsi, nel tentativo di verificare tutte le vie praticabili per una soluzione della crisi istituzionale, il Patriarca maronita Boutros Bechara Rai aveva già incontrato, uno per uno, i leader politici libanesi, per lunghi e intensi colloqui, a cui non è seguita la pubblicazione di alcun resoconto o comunicato ufficiale. (GV) (Agenzia Fides 31/8/2015).
Il summit doveva essere l’occasione per esprimere la comune preoccupazione dei leader delle diverse comunità religiose, cristiane e musulmane, per la paralisi istituzionale che immobilizza il Paese dei Cedri, dove la carica di Presidente della Repubblica, riservata dal sistema a un cristiano maronita, risulta vacante ormai dal maggio 2014. Una situazione drammatica, resa ormai insostenibile dall'enorme afflusso in territorio libanese di rifugiati siriani e dall'esplodere delle proteste sociali - iniziate come proteste spontanee per la mancata raccolta di rifiuti - che stanno scuotendo il Paese, e esprimono ormai i sentimenti popolari di totale e generale sfiducia verso una classe politica considerata incapace di rispondere alle emergenze nazionali e regionali che minacciano l'esistenza stessa della nazione.
Nei giorni scorsi, nel tentativo di verificare tutte le vie praticabili per una soluzione della crisi istituzionale, il Patriarca maronita Boutros Bechara Rai aveva già incontrato, uno per uno, i leader politici libanesi, per lunghi e intensi colloqui, a cui non è seguita la pubblicazione di alcun resoconto o comunicato ufficiale. (GV) (Agenzia Fides 31/8/2015).
ASIA/PAKISTAN - Coppia di cristiani linciati per blasfemia: la polizia accusata di negligenza
Lahore (Agenzia Fides) – La Corte Suprema del Pakistan ha censurato l’inattività della polizia di fronte al linciaggio dei coniugi cristiani Shahzad e Shama Masih, accusati di blasfemia e uccisi a Kot Radha Kishan, in Punjab, il 4 novembre 2014. Nell’udienza del 24 agosto scorso, la Corte, in un procedimento che riguarda due imputati per il linciaggio che hanno inoltrato al tribunale supremo una domanda di libertà su cauzione, ha fortemente criticato la polizia per non essere intervenuta ad impedire la violenza e per proteggere i due cittadini cristiani. Sulla scena del delitto erano presenti cinque ufficiali di polizia, mentre la folla degli estremisti che ha compiuto il linciaggio era composta da circa 500 fanatici. Gli agenti sono accusati di negligenza, mentre il pubblico ministero ha sostenuto che la polizia ha provato a fermare la folla infuriata, senza riuscirci. Un tribunale anti-terrorismo in Pakistan ha incriminato per omicidio 106 persone ritenute responsabi li del linciaggio della coppia cristiana, ma la giustizia, affermano gli avvocati cristiani, procede a rilento. (PA) (Agenzia Fides 31/8/2015)
AMERICA/HAITI -Nuova struttura di accoglienza per le famiglie più povere sorta nella periferia della capitale
Port au Prince (Agenzia Fides) – E’ situata nella zona di Croix de Bousquet, alla periferia di Port-au-Prince, la capitale di Haiti, la nuova struttura di accoglienza appena inaugurata dalla Comunità Papa Giovanni XXIII (Apg23), destinata in particolare all’accoglienza delle famiglie più povere, nella maggior parte composte da mamme sole con figli.
“La presenza dei nostri missionari ad Haiti è iniziata dopo il terremoto del 2010 – racconta in una nota inviata a Fides Matteo Vignato, responsabile della zona Caraibi dell'Apg23 –. Inizialmente siamo stati accolti e sostenuti dai padri Scalabriniani. Poi, grazie all'aiuto di tanti benefattori, siamo riusciti ad acquistare un terreno e a costruire questa casa, che è già diventata il centro di una rete di attività di accoglienza e di supporto alla popolazione locale”. L’attività dell’Apg23 è rivolta in modo particolare alle donne sole con figli. “Con loro abbiamo sviluppato attività di doposcuola e semplici laboratori di cucina, orto, disegno – prosegue Vignato –. A questi bambini garantiamo anche la frequenza scolastica aiutando le famiglie nel pagamento delle iscrizioni e di tutti i materiali necessari”.
Alla cerimonia inaugurale, il 28 agosto, era presente il responsabile generale della Comunità Papa Giovanni XXIII, Giovanni Ramonda, i rappresentanti delle comunità religiose e degli enti con cui l’Apg23 collabora, e circa 200 persone, per lo più famiglie haitiane che già beneficiano della presenza della Comunità. (SL) (Agenzia Fides 31/08/2015)
“La presenza dei nostri missionari ad Haiti è iniziata dopo il terremoto del 2010 – racconta in una nota inviata a Fides Matteo Vignato, responsabile della zona Caraibi dell'Apg23 –. Inizialmente siamo stati accolti e sostenuti dai padri Scalabriniani. Poi, grazie all'aiuto di tanti benefattori, siamo riusciti ad acquistare un terreno e a costruire questa casa, che è già diventata il centro di una rete di attività di accoglienza e di supporto alla popolazione locale”. L’attività dell’Apg23 è rivolta in modo particolare alle donne sole con figli. “Con loro abbiamo sviluppato attività di doposcuola e semplici laboratori di cucina, orto, disegno – prosegue Vignato –. A questi bambini garantiamo anche la frequenza scolastica aiutando le famiglie nel pagamento delle iscrizioni e di tutti i materiali necessari”.
Alla cerimonia inaugurale, il 28 agosto, era presente il responsabile generale della Comunità Papa Giovanni XXIII, Giovanni Ramonda, i rappresentanti delle comunità religiose e degli enti con cui l’Apg23 collabora, e circa 200 persone, per lo più famiglie haitiane che già beneficiano della presenza della Comunità. (SL) (Agenzia Fides 31/08/2015)
AMERICA/ARGENTINA - Riunione delle POM del Cono sur: dall’Ad Gentes all’Evangelii Gaudium
Buenos Aires (Agenzia Fides) – Con una piccola missione a Berazategui, nella diocesi argentina di Quilmes, si è concluso ieri, domenica 30 agosto, l’incontro dei Direttori nazionali e dei Segretari delle Pontificie Opere Missionarie (POM) della regione Cono Sur: Argentina, Cile, Uruguay, Paraguay, Brasile. Secondo le informazioni pervenute all’Agenzia Fides, hanno partecipato alla riunione, che è stata ospitata dalle POM dell'Argentina, a Buenos Aires, anche i responsabili delle comunicazioni e dei media delle POM.
In apertura dell’incontro, il pomeriggio del 28 agosto, il Direttore nazionale delle POM dell’Argentina, p. Dante De Sanzzi, ha presentato un panorama statistico della Chiesa cattolica in Argentina. Quindi due membri dell’équipe nazionale dei gruppi missionari giovanili hanno illustrato il “Quarto Incontro nazionale dei gruppi missionari” che si svolgerà dal 10 al 12 ottobre a Santiago del Estero (Argentina).
Sabato 29 agosto, Sua Ecc. Mons. Enrique Eguía Seguí, Vescovo ausiliare e Provicario generale dell’arcidiocesi di Buenos Aires, ha presentato una relazione sul tema “50 anni dal Concilio Vaticano II: dall’Ad Gentes all’Evangelii Gaudium". Il pomeriggio è stato dedicato allo scambio delle esperienze e alla descrizione del lavoro che ogni Direzione nazionale porta avanti nel proprio paese. (SL) (Agenzia Fides 31/08/2015)
In apertura dell’incontro, il pomeriggio del 28 agosto, il Direttore nazionale delle POM dell’Argentina, p. Dante De Sanzzi, ha presentato un panorama statistico della Chiesa cattolica in Argentina. Quindi due membri dell’équipe nazionale dei gruppi missionari giovanili hanno illustrato il “Quarto Incontro nazionale dei gruppi missionari” che si svolgerà dal 10 al 12 ottobre a Santiago del Estero (Argentina).
Sabato 29 agosto, Sua Ecc. Mons. Enrique Eguía Seguí, Vescovo ausiliare e Provicario generale dell’arcidiocesi di Buenos Aires, ha presentato una relazione sul tema “50 anni dal Concilio Vaticano II: dall’Ad Gentes all’Evangelii Gaudium". Il pomeriggio è stato dedicato allo scambio delle esperienze e alla descrizione del lavoro che ogni Direzione nazionale porta avanti nel proprio paese. (SL) (Agenzia Fides 31/08/2015)
ASIA/INDIA - Nomina del Rettore del Seminario maggiore regionale “Holy Trinity” di Jalandhar
Città del Vaticano (Agenzia Fides) – Il Card. Fernando Filoni, Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, in data 17 aprile 2015 ha nominato Rettore del Seminario maggiore regionale “Holy Trinity” di Jalandhar (Punjab), il rev. Alphonse Shah, del clero arcidiocesano di Delhi.
Il nuovo Rettore è nato il 6 gennaio 1963 ed è stato ordinato sacerdote il 6 dicembre 1995 a Delhi. Ha studiato filosofia alla Nagpur University e teologia al Seminario Pontificio di Pune. Quindi ha conseguito il Dottorato in teologia morale all’Accademia Alfonsiana, a Roma. Dopo l’ordinazione ha svolto per alcuni anni il ministero sacerdotale in parrocchia. Dal 2008 fa parte dello staff del Seminario maggiore regionale “Holy Trinity” di Jalandhar come docente e per diversi altri incarichi. Negli ultimi cinque anni è stato anche Vice-Rettore. (SL) (Agenzia Fides 31/8/2015)
Il nuovo Rettore è nato il 6 gennaio 1963 ed è stato ordinato sacerdote il 6 dicembre 1995 a Delhi. Ha studiato filosofia alla Nagpur University e teologia al Seminario Pontificio di Pune. Quindi ha conseguito il Dottorato in teologia morale all’Accademia Alfonsiana, a Roma. Dopo l’ordinazione ha svolto per alcuni anni il ministero sacerdotale in parrocchia. Dal 2008 fa parte dello staff del Seminario maggiore regionale “Holy Trinity” di Jalandhar come docente e per diversi altri incarichi. Negli ultimi cinque anni è stato anche Vice-Rettore. (SL) (Agenzia Fides 31/8/2015)