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mercoledì 15 marzo 2023

ASIA/CINA - Rendere grazie a Dio tra le vette del Monte Lú. 15 marzo 2023

 

ASIA/CINA - Rendere grazie a Dio tra le vette del Monte Lú. I pellegrinaggi quaresimali al Santuario di Lushan per la festa di San Giuseppe
 


Lushan (Agenzia Fides) – Lushan, il “Monte Lú”, è una montagna situata nell’omonimo distretto a sud della città di Jiujiang nella provincia cinese di Jiangxi. Da lontano si possono ammirare innumerevoli vette che sfumano tra le nuvole con paesaggi incantevoli. L’intera area, riconosciuta come patrimonio culturale accreditato dall'UNESCO, è ora compresa all’interno di un vasto parco naturale conosciuto a livello internazionale. Fu proprio in quella regione che i missionari lazzaristi francesi eressero nel 1894 la chiesa dedicata all’Assunzione di Maria, proprio con l’intento di offrire un’oasi spirituale anche per le comunità cattoliche delle aree di Shanghai, Nanchino e Wuhan, e da tutti i paesi e le città della provincia di Jiangxi.E' lì che anche oggi la comunità cattolica di Jiujiang, nella provincia di Jiangxi, ha portato i suoi fedeli per un pellegrinaggio quaresimale, nei giorni che precedono la festa di San Giuseppe, venerato anche come Patrono delle missioni in Cina. Via Crucis, adorazione, sacramento della penitenza, per ripercorrere insieme la via di Gesù, che con la sua Passione si abbandona all’abbraccio del Padre.
Il parroco don Pang Rui e le suore hanno guidato il pellegrinaggio invitando tutti a camminare sulle orme di San Giuseppe, “per imparare le virtù dell'obbedienza al Signore, la sua fervida pietà, la dedizione a servizio della Sacra Famiglia”.

Nel 2013, la comunità cattolica di Jiangxi ha eretto presso la chiesa dell’Assunzione di Maria anche il Centro Spirituale di Matteo Ricci di Lushan. In dieci anni, quello di Lushan è diventato uno dei santuari più amati dai cattolici cinesi, e viene frequentato anche da tanti non battezzati, visto che il Centro offre anche ospitalità a chiunque desidera trascorrere un tempo di pace e raccoglimento in un ambiente che rasserena l’anima, lontano dalla frenesia delle megalopoli. Le persone possono passeggiare lungo i sentieri della Via Crucis, pregare e meditare davanti alle statue della Madonna, ed ammirare le meraviglia del Creato del Signore. Tutto è reso possibile anche grazie alla lungimiranza e al duro lavoro dei missionari. Lo stile di costruzione del Santuario (dalla chiesa al Centro spirituale) è semplice e lineare. Le pietre della chiesa raccontano la vicende di una ininterrotta esperienza di fede vissuta anche in mezzo alle tribolazioni. Da130 anni fa, e con un ritmo divenuto più intenso nell’ultimo decennio, anche grazie all’indizione dell’Anno Santo della Misericordia, il Santuario è meta costante di pellegrinaggi di comunità, famiglie, singoli viandanti. Arrivano da tutta la provincia e dalle grandi aree urbane circostanti gruppi di immigrati interni, sacerdoti e suore – quelle delle Congregazioni diocesane dello Spirito Santo, del Sacro Cuore di Gesù, le Missionarie francescane, le Piccole sorelle di Santa Teresa di Lisieux… - che lì tengono i loro ritiri spirituali, per chiedere che la grazia di Cristo rinnovi il loro fervore apostolico e missionario, al servizio di tutto il popolo. Così. Ogni giorno, i canti dell’Ave Maria, dell’Alleluia, il Dona nobis pacem intonati dai vari cori parrocchiali salgono tra le nuvole del Monte Lu, per rendere grazie a Maria e al Padre che è nei Cieli. (NZ) (Agenzia Fides 15/03/2023)


giovedì 14 novembre 2019

Agenzia Fides 14 novembre 2019

AFRICA/MALAWI - Urge una soluzione politica: i Vescovi chiedono dialogo
 
Lilongwe (Agenzia Fides) – Il Malawi, definito “cuore caldo dell’Africa”, si trova coinvolto nel pieno di turbolenze politiche. Le elezioni generali dello scorso maggio, che hanno visto il Presidente in carica Arthur Peter Mutharika del Partito Democratico Progressista (DPP) dichiarato vincitore dalla Commissione elettorale del Malawi (vedi Fides 21/5/2019), continuano ad essere oggetto di forti contestazioni. I due leader dell'opposizione, Lazarus Chakwera del Malawi Congress Party (MCP) e l'ex vicepresidente Saulos Klaus Chilima del United Transformation Movement (UTM), hanno respinto i risultati e si sono rimessi alla Corte costituzionale. Da allora tutto il paese è coinvolto in atti di violenza, proteste, saccheggi e distruzione (vedi Fides 23/10/2019).
Lo scorso 27 ottobre, la Chiesa del Malawi ha indetto una “Giornata di preghiera nazionale per la pace, l’unità e la riconciliazione” in cui i Vescovi hanno chiesto in modo accorato di riattivare il dialogo tra tutti gli attori politici su questioni di interesse nazionale. E prosegue una campagna di sensibilizzazione e di preghiera auspicando un confronto pacifico tra i leader, orientato al bene della nazione.
“Noi cattolici di tutte le otto diocesi del paese abbiamo pregato e continuiamo a farlo, invitando i leader di tutti i partiti politici a scacciare il loro orgoglio, a riunirsi e a guardare la nazione che brucia e trovare una soluzione politica”, ha detto il Presidente della Conferenza episcopale del Malawi, mons. Luke Thomas Msusa, in una nota pervenuta all’Agenzia Fides.
“All’unanimità, noi Vescovi cattolici imploriamo il partito al potere perché la direzione del partito di opposizione possa avviare un dialogo fecondo su questioni di interesse nazionale. Ciò di cui il Malawi ha urgente bisogno è una soluzione politica. Ecco perché tutti noi cattolici chiediamo il dialogo” conclude mons. Msusa.
Non è mancato il messaggio di solidarietà di Papa Francesco: il Santo Padre ha sottolineato l’importanza delle preghiere per portare alla conversione dei cuori e alla riconciliazione, al servizio della pace e dell'armonia sociale. (AP) (14/11/2019 Agenzia Fides)
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ASIA/INDONESIA - Il Cardinale Suharyo: dal Papa un invito alla convivenza, i cattolici indonesiani sono in prima linea
 
Giacarta (Agenzia Fides) - "È stato Papa Francesco a esortare noi Vescovi indonesiani ad approfondire il Documento sulla fratellanza umana, diffuso ad Abu Dhabi, e a metterlo in pratica, guardando all'Indonesia come un paese moderno, in cui le minoranze religiose possono vivere pacificamente con la maggioranza dei musulmani, in un clima sociale di rispetto, tolleranza, fraternità": lo afferma all'Agenzia Fides il Cardinale Ignatius Suharyo, Arcivescovo di Giacarta e Presidente della Conferenza episcopale indonesiana, a conclusione dell'assemblea annuale dei Vescovi dell'arcipelago, tenutasi a Bandung dal 4 al 14 novembre.
Il Cardinale, rilevando che "i nostri amici musulmani indonesiani hanno studiato seriamente quel documento", ha illustrato il messaggio conclusivo dell'assemblea, ricordando la sfida dell'estremismo religioso, fautore di violenza, e, in questo contesto, la sfida del dialogo interreligioso e della convivenza, nel paese musulmano più popoloso del mondo, dove oltre 80 milioni di musulmani moderati aderiscono all'organizzazione "Nahdlatul Ulama" e altri 60 milioni alla "Muhammadiyah".
Il Cardinale ribadisce che “la Chiesa cattolica indonesiana è messa alla prova e chiamata a promuovere la fratellanza fraterna e la pace, come sostenuto dalla Dichiarazione di Abu Dhabi. Questo spirito fraterno deve basarsi sui valori dell'umanità che vanno interiorizzati a livello personale e sociale, per poi tradurli nella società e nelle relazioni umane".
Il Cardinale, al termine di un'assemblea dell'episcopato in cui si è avuto modo di approfondire il testo della Dichiarazione di Abu Dhabi, rileva che "ogni diocesi dovrebbe promuovere il contenuto e il messaggio della Dichiarazione di Abu Dhabi, in ogni modalità, inclusa quella che passa attraverso i social media", auspicando che "sacerdoti e religiosi abbiano il coraggio di 'uscire', entrando in contatto con comunità di altre confessioni religiose", per contribuire a costruire la fratellanza umana nella nazione, in Asia, nel mondo. (MH) (Agenzia Fides 14/11/2019).
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ASIA/COREA DEL SUD - Andrea Kim Dae-geon, un santo universale: patrocinio Unesco al Giubileo
 
Parigi (Agenzia Fides) - L'Unesco (l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura) ha riconosciuto il patrocinio alle celebrazioni per il bicentenario della nascita di Andrea Kim Dae-geon (1821-1846), primo sacerdote e martire coreano. Come appreso dall'Agenzia Fides, alla cerimonia che si svolge oggi a Parigi, durante la 40a Conferenza generale dell'Unesco, sono presenti autorità civili coreane e il Vescovo Lazzaro You Heung-sik, alla guida della diocesi coreana di Daejeon, in rappresentanza della Chiesa coreana.
I Vescovi coreani, nell'assemblea annuale dello scorso ottobre, hanno annunciato le celebrazioni per il 200° anniversario della nascita di Sant'Andrea Kim Dae-geon (21 agosto 1821), primo prete cattolico coreano, decapitato a Seul il 16 settembre 1846, nel corso dell'ondata di persecuzioni lanciate dalla dinastia Joseon. Sant'Andrea è uno dei 103 martiri coreani canonizzati il 6 maggio 1984 da San Giovanni Paolo II.
In una domanda congiunta, le autorità civili coreane e la Chiesa cattolica hanno chiesto il patrocinio dell'Unesco per l'importante evento giubilare, e l'organismo Onu ha confermato il proprio supporto.
Nota il Vescovo Lazzaro You all'Agenzia Fides: "Si tratta di un riconoscimento importante perché Andrea Kim Dae-geon diventa un segno di unità e di fraternità a diversi livelli: per la società coreana, divisa tra ricchi e poveri, o polarizzata per questini politiche; per la Corea intera, nel suo cammino di riavvicinamento e di riconciliazione tra Nord e Sud, che negli ultimi tempi ha subito un rallentamento; per l'intera umanità, segnata da conflittualità e tensioni. Andrea Kim è davvero un esempio universale non solo di apostolato e di santità, ma anche di promozione dei valori di uguaglianza, giustizia, dignità e diritti umani, della cultura, dell'istruzione, della riconciliazione, dello scambio fecondo tra culture diverse".
Nella diocesi di Daejeon, si trova un santuario dedicato al santo, che venne ordinato sacerdote a Shanghai e, una volta rientrato in Corea, fu ucciso "in odium fidei" insieme ai suoi compagni. Mons. You rimarca che "il suo esempio è una luce per i fedeli in Corea, che oggi sono invitati a prendere sul serio l'incontro con Cristo e a tradurre in pratica i valori evangelici, che sono valori universali, per il bene dell'umanità”..
Il santo, ricorda l'mons Lazzaro, "è stato anche un ponte tra Oriente e Occidente dato che sapeva parlare e scrivere in latino, francese e cinese, e ha lasciato diverse opere scritte in quelle lingue. Fu il primo coreano, in assoluto, a studiare la cultura e le lingue occidentali e con la sua opera, contribuì ad ampliare la comprensione reciproca tra Occidente e Oriente”.
"Oggi - conclude il Vescovo - a tenerne viva l'eredita spirituale, morale, culturale, di azione pastorale e sociale, sono i seimila sacerdoti coreani impegnati accanto ai poveri, malati e vulnerabili in tutto il mondo". Le celebrazioni per il Giubileo della nascita di Andrea Kim inizieranno in Corea nel 2020 e continueranno nel 2021. Previsti anche progetti, in nome del santo, in altri paesi del mondo. (PA) (Agenzia Fides 14/11/2019)
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AMERICA/CILE - Profanato il Tempio di San Francisco de Valdivia, messa di riparazione a Talca
 
Valdivia (Agenzia Fides) – Dolore per la profanazione e i danni arrecati alla chiesa di San Francisco, patrimonio del sud del Cile e della Valdivia, sono stati espressi da Mons. Nelson R. Huaiquimil, Vicario generale della diocesi cilena di Valdivia. In un comunicato scrive: “Siamo profondamente addolorati per la distruzione che il Tempio di San Francisco de Valdivia ha subito, sappiamo che la cosa più importante in ogni situazione sono sempre le persone, e lì vivono cinque fratelli dehoniani, persone consacrate al servizio della comunità Stanno bene, ma provano un naturale stato di impotenza e di dolore. Ci addolora che siano entrati nel Tempio e sia stato profanato il Santissimo Sacramento, distrutte le immagini sacre, distrutti gli arredi e procurati danni generali a questa parte del patrimonio, che appartiene a tutti i Valdiviani”.
La crisi politica e sociale che il Cile sta attraversando, si accompagna a manifestazioni violente e incontrollate che prendono di mira anche i luoghi di culto (vedi Fides 21,26,28/10/2019). I Vescovi hanno manifestato il loro dolore “per l'attacco alle chiese e ai luoghi di preghiera senza rispetto per Dio e per coloro che credono in Lui” ricordando che “le chiese e gli altri luoghi di culto sono sacri” (vedi Fides 11/11/2019).
Il Vicario generale di Valdivia condivide la legittima ricerca di giustizia e pace intrapresa da tanti cileni in tutto il paese, “ci sono belle manifestazioni che devono riempirci di speranza”, tuttavia sciocca vedere morti e feriti, e tante persone che hanno subito distruzioni e danni a causa della violenza. Infine invita tutti “a unirsi nella preghiera e nella ricerca del bene, a pregare per tutti coloro che hanno subito violenza e che causano violenza di diverso tipo”, esortando a guardarsi l'un l'altro “non come nemici, ma come quelli che sono in grado di costruire insieme la famiglia umana che tutti ci aspettiamo”.
Nella notte di lunedì 12 novembre, un gruppo di violenti ha fatto irruzione nel Santuario “María Auxiliadora” di Talca, distruggendo le immagini sacre, danneggiando i banchi e profanando il tabernacolo. Martedì 12 novembre l’Amministratore Apostolico della diocesi, Mons. Galo Fernández, ha presieduto la Messa di riparazione, concelebrata dai sacerdoti salesiani e da altri sacerdoti della diocesi.
Padre Pedro Pablo Cuello, direttore dei Salesiani a Talca, prima della messa ha informato che i danni non sono stati ancora quantificati, e ha aggiunto: “Il messaggio che voglio dare a tutti gli abitanti di Talca, ai giovani, agli adulti e ai bambini è che dobbiamo lavorare per la pace, non dobbiamo riposarci per raggiungerla, è il lavoro di tutti, dobbiamo tutti lavorare per questo”.
Nell'omelia il Vescovo ha detto che "non è la perdita materiale di un numero di panche, né la distruzione in sé delle immagini in gesso che rappresentano il Signore, i Santi, che ci hanno fatto del male. Siamo feriti dall’essere testimoni della violenza che subiamo nella nostra patria, dal disaccordo tra cileni ". Quindi ha esortato: “Non lasciamo che l'odio, che la rabbia di cui siamo stati vittime accenda l'odio o la rabbia in noi, è un grande errore. La rabbia, la violenza, non costruisce, distrugge. Non distrugge solo i beni materiali, ma la cosa più preziosa, la convivenza dei fratelli”. (S.L.) (Agenzia Fides 14/11/2019)
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AMERICA/VENEZUELA - False informazioni sui social media attribuite alla Conferenza episcopale, la Chiesa è sempre con il popolo
 
Caracas (Agenzia Fides) – Senza mettere in dicussione il diritto a manifestare pacificamente, l'Episcopato Venezuelano non ha chiesto concentrazioni di natura politica. In particolare, non ha invitato o invita alla manifestazione del 16 novembre 2019. Anzi, l’informazione che circola sui social network al riguardo è un'informazione falsa, che non dovrebbe essere diffusa, per non creare confusione nella popolazione venezuelana. E’ quanto dichiara il Segretario generale della Conferenza Episcopale Venezuelana (CEV), Mons. José Trinidad Fernández Angulo, Vescovo ausiliare di Caracas.
Secondo il post condiviso con l'agenzia Fides, la CEV "ribadisce che il diritto alla protesta pacifica è sancito dall'articolo 68 della Costituzione della Repubblica Bolivariana del Venezuela, in modo che i venezuelani siano liberi di convocare e partecipare a manifestazioni pubbliche, come stabilito dalla legge”. Tuttavia la CEV denuncia “l'uso scorretto e non autorizzato del logo della Conferenza Episcopale Venezuelana in questa pubblicazione, la cui origine è incerta e sconosciuta, e non conforme al protocollo di sicurezza per l'uso dell'identità grafica della CEV."
Da quando è iniziata la crisi nel paese, la CEV ha avuto problemi con il proprio sito internet e adesso è costretta ad usare il proprio account Facebook per comunicare. Ecco perchè insiste per chiarire questo falso messaggio di invito politico, che ha lo scopo di allontarnare i Vescovi dalla popolazione o da parte di essa. L'Arcivescovo di Maracaibo e Presidente della Conferenza episcopale venezuelana (CEV), Mons. José Luis Azuaje, all'apertura della 102a Assemblea Plenaria dei Vescovi, nel mese di luglio, dichiarò che la Chiesa rimarrà con il popolo, specialmente con coloro che più soffrono nella grave crisi generata dal regime di Nicolás Maduro (vedi Fides 11/07/2019).
La Chiesa in Venezuela, come documentato da Fides e da altri organi di stampa, ha sempre proposto la via del dialogo per risolvere la crisi nel paese (vedi Fides 24/06/2019, 12/07/2019). Dialogo ribadito dal Cardinale Baltazar Porras solo pochi giorni fa alla stampa locale: "La Chiesa si mantiene attenta a qualsiasi via di dialogo per cercare una uscita a questa crisi". Tuttavia, come ha dichiarato il Cardinale Urosa Savino a Union Radio il 10 novembre, la Chiesa ha posto 4 condizioni per riuscire in questo dialogo, che ancora non è stato avviato: "La restituzione dei poteri all'Assemblea nazionale, gli aiuti umanitari per risolvere la crisi della fame, il rilascio dei prigionieri politici e elezioni eque e pulite".
“Il degrado generale del Paese - ha continuato il Cardinale Urosa Savino -, si manifesta in uno degli ultimi problemi: l'esodo degli insegnanti. Molte scuole hanno perso gran parte dei loro insegnanti e i bambini non hanno chi li educa in materie importanti… Non avere insegnanti competenti è un suicidio per il Paese. Sostituire un professore universitario con 15 o 20 anni di esperienza è molto difficile. Il problema è molto complesso e si riflette sul futuro del Venezuela" ha concluso il Cardinale.
(CE) (Agenzia Fides, 14/11/2019)

lunedì 24 settembre 2018

Vatican News 24 settembre 2018

Vatican News
Le notizie del giorno
24/09/2018
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Papa Francesco, nella prima tappa del suo viaggio in Lettonia, nel Palazzo presidenziale di Riga, chiede alle autorità e la società civile di “puntare più in alto” dei nostri interessi particolari “per trasformare in solidarietà la comprensione”. L’omaggio floreale al Monumento alla Libertà 
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All’incontro ecumenico nella Cattedrale evangelica luterana di Riga, Francesco prega affinché dalla testimonianza dei nostri fratelli che oggi vivono “l’esilio ... 
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A Riga, Papa Francesco visita la cattedrale di San Giacomo, realizzata nel XIII secolo e oggi inserita nell’elenco del Patrimonio mondiale dell’Unesco. Il ... 
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Il Papa ha visitato i luoghi legati a pagine drammatiche della storia della Lituania. E ha recitato una preghiera che si è aperta con queste parole: “Dio mio, ... 
Papa Francesco nei Paesi Baltici
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Francesco invita i gesuiti della regione a cercare l’uomo che soffre e portare la speranza cristiana in maniera concreta, aiutando gli afflitti, gli oppressi, ... 
SANTA SEDE E CHIESA NEL MONDO
Shanghai, Cina
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Un'assoluta continuità tra Francesco e i suoi predecessori, in particolare san Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, per quanto riguarda il dialogo con la Cina. Lo ... 
arcivescovo Ivan Jurkovic
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Cresce la preoccupazione nel mondo per lo sviluppo e l’impiego di armi autonome letali, ma segna il passo il negoziato internazionale avviato tra i Paesi ... 
Padre Maccalli in missione in Niger
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Ancora nessuna notizia su padre Pierluigi Maccalli, rapito nella notte fra il 17 e il 18 settembre da un gruppo di presunti jihadisti. Si tratta dell’ottavo ... 
La disperazione dei fedeli
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Le cause della morte restano tuttora ignote ma non si esclude che possano essere direttamente collegate al suo rapimento. I media nigeriani informano che ... 
Il card. Gualtiero Bassetti
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Si apre oggi a Roma la sessione autunnale del Consiglio episcopale permanente della Conferenza episcopale italiana. Tra i vari temi: la nuova edizione del ... 
PRIMO PIANO
Arrivo in Spagna di una migrante con il proprio bambino
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Chiese in prima linea per promuovere accoglienza e integrazione. Il Papa: il razzismo è un peccato, incompatibile con l’essere cristiano. Le conclusioni di una ... 
Milizie libiche
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Sul tavolo possibili soluzioni per una pacificazione del Paese, in vista di future elezioni. Fra i temi in agenda anche il conflitto siriano e quello in Yemen 

giovedì 6 luglio 2017

Agenzia Fides 6 luglio 2017

AFRICA/BURKINA FASO - Allo studio la creazione di un fondo di solidarietà della Chiesa per le emergenze nazionali
 
Ouagadougou (Agenzia Fides) – Si sta svolgendo a Ouagadougou, presso il Centro per lo sviluppo umano integrale, un workshop sulla creazione di un fondo di solidarietà da parte della Caritas nazionale, per far fronte alle diverse crisi e alle catastrofi naturali che il Burkina Faso si trova periodicamente ad affrontare. Come afferma la nota della Conferenza Episcopale del Burkina Faso, è emerso che a livello di Chiesa del Burkina, non esiste un meccanismo di gestione di tali situazioni, pertanto è necessario pensare a come intervenire nelle crisi umanitarie, in maniera rapida ed immediata, avendo particolare attenzione per le persone più vulnerabili, vittime o colpite in qualche modo. Inoltre la creazione di tale fondo di solidarietà si inserisce nelle dinamiche di auto-gestione della Chiesa locale.
Sono questi i motivi che hanno portato all’organizzazione di questo seminario, che si tiene dal 5 al 7 luglio, a cui partecipano i rappresentanti delle diverse diocesi del paese e delle varie strutture ecclesiali nazionali. Dopo lo scambio di esperienze di mobilitazione delle risorse locali all'interno della Chiesa, i partecipanti indicheranno una strategia per la realizzazione di questo fondo e la tabella di marcia per le prossime tappe. (SL) (Agenzia Fides 6/7/2017)
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AFRICA/SUDAN - Il colera raggiunge anche i campi profughi dell’ Est Darfur
 
Karthoum (Agenzia Fides) – Dopo i casi di colera registrati nel White Nile e nello Stato Settentrionale del paese (vedi Fides 14/6/2017), è la volta dei campi profughi dell’area sud sudanese e dell’est Darfur. Contagi e morti nel campo profughi di Kario, 35 km a sud di Ed Daein, oltre che a Khazan Jadeed, area di Shearia. In una settimana, i primi resoconti sulla diffusione dell’epidemia di colera in Nord Darfur sono stati accompagnati dai rapporti di contagi in Sud Darfur (Kalma camp) e est Darfur. Dall’inizio dell’epidemia negli Stati est e sud-est del Sudan, l’organizzazione mondiale della sanità e il Ministero della salute Sudanese non si sono mai riferiti alla pandemia come al colera, ma alla forma meno aggressiva di “diarrea acquosa acuta”.
Nel South Kordofan, in totale, il numero di contagi è salito a 207 oltre a 21 morti nel centro sanitario locale di Farshaya. Ulteriori contagi sono stati riportati nella parte occidentale di El Obeid, capitale del North Kordofan, dove la scuola El Sayed El Makki è stata trasformata in un centro per quarantena. Le persone della zona hanno espresso timori che questo possa portare ad una diffusione di infezioni tra gli studenti all'inizio dell'anno scolastico. Alcuni hanno preso in considerazione l’idea di prolungare il periodo di vacanza così da limitari ulteriori eventuali danni.
(AP) (6/7/2017 Agenzia Fides) 
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ASIA/FILIPPINE - Il Vescovo di Marawi: “Preghiamo e speriamo che la guerra finisca presto”
 
Marawi (Agenzia Fides) – “La situazione è estenuante: sono passati oltre 40 giorni di guerriglia e la nostra splendida città di Marawi è ridotta in macerie. Siamo in pena per padre Chito e gli altri ostaggi. Speriamo con tutto il cuore e preghiamo che la guerra a Marawi finisca al più presto”: lo dice all’Agenzia Fides il Vescovo Edwin De la Pena, che guida la Prelatura apostolica di Marawi, sull’isola di Mindanao, mentre il conflitto tra l’esercito filippino e i terroristi fedeli all’Isis, asserragliati dal 23 maggio nella città di Marawi, prosegue. Secondo stime ufficiali, fino al 5 luglio 351 sono i jihdisti uccisi, 39 i civili, 85 i militari filippini che hanno perso la vita, mentre i l’esercito filippino da alcuni giorni si avvale della consulenza strategica e delle tecnologie fornite dall’esercito americano.
In una battaglia che sta durando molto più del previsto – il che mostra la accurata preparazione dell’assalto terrorista – il presidente Duterte spera che la crisi termini prima di pronunciare il prossimo discorso sullo stato della nazione, il 23 luglio, stesso giorno in cui scadono i due mesi di legge marziale proclamata a Mindanao dal 23 maggio.
“C’è grande tensione. Non ci sono negoziati, ma si continua a combattere. Intanto molti profughi sono demoralizzati. Come leader cristiani e musulmani stiamo mostrando tutta la nostra solidarietà. La comunità dei battezzati continua a pregare. Parlerò della crisi di Marawi all’imminente assemblea plenaria dei Vescovi filippini, dove eleggeremo il nuovo Presidente. Siamo nelle mani di Dio. Speriamo che non venga fatto del male agli ostaggi. Continuiamo a sperare e pregare” conclude il Vescovo. (PA) (Agenzia Fides 6/7/2017)
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ASIA/LIBANO - I Vescovi maroniti: servono misure urgenti contro la proliferazione delle armi private
 
Beirut (Agenzia Fides) – La proliferazione delle armi private tra i civili inquieta i Vescovi maroniti, che richiamano le autorità libanesi a contrastarla con misure efficaci, senza garantire alcuna tolleranza e “copertura” politica a un fenomeno che rappresenta un fattore di rischio oggettivo per la convivenza pacifica nel Paese dei Cedri. I Vescovi maroniti hanno espresso le loro preoccupazioni per la diffusione fuori controllo di armi individuali tra i civili, nella loro riunione mensile, svoltasi mercoledì 5 luglio nella Sede patriarcale di Bkerkè, sotto la presidenza del Patriarca Bechara Boutros Rai. Tale fenomeno – riferisce il comunicato diffuso dopo l'incontro - è collegato anche all'aumento della criminalità comune, dato allarmante per una società che sembra aver perso “ogni freno morale e legale”. Nel comunicato finale, pervenuto all'Agenzia Fides, i Vescovi stigmatizzano anche l'aumento sfrenato della corruzione, e nello stess o tempo rendono omaggio agli sforzi fatti dal Presidente Michel Aoun per infondere “un nuovo slancio nel Paese e a livello del governo”.
Mercoledì 5 luglio la questione della diffusione di armi tra i civili e soprattutto tra i rifugiati siriani è stata anche al centro di vivaci discussioni in seno alla compagine governativa. Nei giorni precedenti erano stati liberati la gran parte delle 80 persone arrestate di recente per aver esploso colpi di arma da fuoco durante momenti di festa e occasioni celebrative. A tale riguardo, il ministro degli interni Nouhad Machnouk aveva sostenuto che tali scarcerazioni erano avvenute in seguito a “pressioni politiche”, suscitando la reazione energica del ministro della giustizia Salim Jreissati.
A suscitare apprensione nella società libanese è soprattutto la presenza di armi all'interno dei campi che ospitano profughi fuggiti dalla Siria. Venerdì scorso, l'esercito libanese ha compiuto una serie di operazioni all'interno dei campi profughi di al Nour e al Qariya, nella regione di Ersal, al confine con la Siria, dove sarebbero presenti anche gruppi di orientamento jihadista. Durante tali operazioni dell'esercito, secondo quanto riportato dalle fonti delle forze armate, sono state arrestate circa 300 persone, e si è registrato anche l'attacco contro i soldati libanesi di cinque kamikaze, che si sono fatti esplodere ferendo sette militari e provocando la morte di una bambina. (GV) (Agenzia Fides 6/7/2017).
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ASIA/TERRA SANTA - Comitato dell'Unesco: No alle misure unilaterali che alterano lo status di Gerusalemme e dei suoi Luoghi Santi
 
Gerusalemme (Agenzia Fides) - La città vecchia di Gerusalemme e le sue mura storiche rimangono nell'elenco dei siti del patrimonio mondiale dell'umanità da considerarsi “in pericolo”. E vanno considerati nulli e da revocare tutti i “fatti compiuti” e le misure legislative o amministrative messi in atto da Israele che hanno alterato o preteso di alterare il carattere e lo status della Città Santa. Così si esprime la risoluzione sullo status della Città Vecchia di Gerusalemme votata mercoledì 5 luglio dai partecipanti alla 41esima sessione del Comitato del Patrimonio Mondiale dell'UNESCO, riunitosi a Cracovia. La risoluzione sulla Città Santa definisce Israele “potenza occupante” e invita lo Stato ebraico a sospendere “scavi, costruzione di tunnel, opere, progetti e altre pratiche” messe in atto a Gerusalemme Est e soprattutto nella Città Vecchia.
La presa di posizione dell'organismo che fa capo all'UNESCO è stata accolta con soddisfazione dal governo palestinese e dalla Giordania, dove i media presentano la risoluzione come un risultato positivo ottenuto grazie al lavoro della diplomazia del Regno Hascemita, che rivendica il ruolo di custode dei Luoghi Santi cristiani e musulmani della Città Santa. L'ambasciatore israeliano presso l'ONU Danny Danon ha invece definito “disgustoso” il linguaggio utilizzato dalla risoluzione, aggiungendo che “nessun falso comitato per il patrimonio universale può rompere il vincolo tra il nostro popolo e Gerusalemme”. (GV) (Agenzia Fides 6/7/2017).
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ASIA/CINA - Nuovo slancio dal primo workshop dell’Evangelizzazione
 
Pechino (Agenzia Fides) – E’ il momento di dare nuovo slancio alla mobilitazione missionaria, nutriti dalla Parola di Dio e dalla preghiera, guidati dallo Spirito Santo, con un maggiore coinvolgimento dei laici: sono le riflessioni dei partecipanti al primo Workshop dell’Evangelizzazione, organizzato dall’Unione delle Superiore Maggiori degli istituti religiosi femminili della Cina continentale. Dal 21 al 25 giugno, si sono incontrate a Pechino 51 suore, sempre sulla prima linea dell’evangelizzazione, di 19 congregazioni religiose, 17 sacerdoti e una ventina di laici attivi nella vita pastorale e missionaria.
Secondo le informazioni raccolte dall’Agenzia Fides, grazie alla testimonianza diretta di suore, sacerdoti e laici impegnati sul campo, i partecipanti hanno riflettuto durante il workshop su diversi aspetti dell’evangelizzazione: nel contesto urbano, del mondo rurale, dei mass media, dei giovani, dell’apostolato, dell’annuncio... Il direttore di Faith, don John Battista Zhang, che raccoglie ogni anno le statistiche dei battezzati in Cina, ha fatto riflettere tutti ponendo un interrogativo: “Con un miliardo e 300 milioni di popolazione, i 30/50 mila battezzati all’anno, non sono forse troppo poco?”.
A partire da questa domanda, i partecipanti hanno analizzato problemi, difficoltà ed ostacoli che rallentano l’evangelizzazione, hanno discusso il ruolo della parrocchia, del catechismo, dei catechisti, dei gruppi di evangelizzazione delle Comunità ecclesiali di base. Tutti hanno concordato sul fatto che le suore hanno una dote naturale per portare l’amore di Cristo alla gente, con la loro straordinaria dedizione e capacità di comunicare lo spirito d’amore del Vangelo. E’ stato anche rilevato come i laici oggi siano molto attivi e indispensabili all’evangelizzazione nel mondo contemporaneo.
Durante la condivisione, suor Nan Ying Hui della Congregazione della Presentazione di Nostra Signora di Shang Hai, ha detto: “Mi sembra di aver fatto un giro dell’evangelizzazione nelle diverse diocesi che mi ha aperto gli occhi e mi ha sensibilizzato sulla consapevolezza dell’urgenza missionaria”. Le suore di Shan Xi e della Mongolia Interna hanno aggiunto un'altra priorità: “Bisogna sempre migliorare noi stesse, come religiose, nella conoscenza e nell’approfondimento della fede nei confronti dei laici. Dopo aver sentito le testimonianze, mi sento in crisi. I laici di oggi sono formidabili, sia dal punto di vista teorico che pratico dell’evangelizzazione”.
“Gratitudine e mobilitazione” sono i due termini che i partecipanti hanno portato a casa: immensa gratitudine al Signore per tutti i successi avuti finora e mobilitazione per rilanciare con nuovo entusiasmo l’evangelizzazione.
(NZ) (Agenzia Fides 06/07/2017) 
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AMERICA/VENEZUELA - Nel giorno dell’Indipendenza assalto al Parlamento
 
Caracas (Agenzia Fides) – Una giornata di tensione è stata vissuta ieri dal Venezuela: da una parte la celebrazione del 206.mo anniversario della firma dell'Atto di Indipendenza, dall'altra la violenza che è entrata nel Parlamento, simbolo fino a ieri della democrazia intoccabile del paese. Secondo fonti di agenzia, un gruppo di circa cento militanti chavisti è entrato con la forza nella sede del Parlamento e circa 350 persone sono rimaste sotto assedio per oltre nove ore. Deputati, funzionari e giornalisti che si trovavano dentro hanno subito aggressioni, si parla di una decina di feriti. Alla fine dell’assalto, Julio Borges, il Presidente dell'Assemblea nazionale ha dichiarato alla stampa: "questo gruppo di persone, pagate dal governo, è venuto in questa sede per sequestrare non i deputati o i giornalisti, bensì la sovranità popolare venezuelana, la nostra democrazia...".
Attraverso i social media, sono pervenute a Fides numerose condanne di questo atto violento sia da parte dei governanti di molti paesi sudamericani che dal Presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani. Solo pochi giorni fa, il Card. Urosa Savino, Arcivescovo di Caracas, aveva definito la posizione del governo del Presidente Maduro come "guerra di un governo contro il popolo", e aveva spiegato: "Noi Vescovi chiediamo al governo nazionale di riconsiderare la situazione, di deporre l'atteggiamento di voler impiantare in Venezuela un sistema totalitario militarista-marxista; e, naturalmente, chiediamo di desistere dall'utilizzare risorse legali per smantellare lo stato. Tutto ciò è riprovevole e intollerabile e non è ciò che desidera la maggior parte del popolo venezuelano" (vedi Fides 1/07/2017).
Papa Francesco, all’Angelus di domenica scorsa, 2 luglio, aveva ricordato che il 5 luglio ricorre la festa dell’indipendenza del Venezuela, assicuro la sua preghiera “per questa cara Nazione” mentre lanciava un appello “affinché si ponga fine alla violenza e si trovi una soluzione pacifica e democratica alla crisi”.
(CE) (Agenzia Fides, 06/07/2017)
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AMERICA/BRASILE - Delegazioni indigene al Ministero della giustizia: stiamo vivendo grandi difficoltà
 
Brasilia (Agenzia Fides) – Il 4 luglio le delegazioni dei popoli Pataxó, Tupinambá e Kaingang, ha presentato alcune richieste al Ministero della Giustizia, a Brasilia, alla Commissione dei Diritti Umani del Senato federale e alla Segreteria Speciale per la Sanità Indigena (SESAI). Il gruppo di 50 capi e dirigenti ha protestato per la demarcazione delle terre tradizionali, per le molestie morali e sessuali alle dipendenti presso le agenzie responsabili della sanità indigena a Rio Grande do Sul e Santa Catarina, e ha presentato una domanda di inchiesta sui servizi sanitari indigeni a Bahia.
"Ogni volta che mi sono seduto a parlare con il Segretario, dice sempre la stessa litania. Lui scrive carte, promette e non prende mai provvedimenti" afferma il capo Xaerru Pataxó del villaggio Caciana, di Porto Seguro, nella nota inviata a Fides dalle POM del Brasile. "Vogliamo sapere cosa decide di fare il Segretario. Stiamo vivendo grandi difficoltà. La nostra gente sta morendo per mancanza di cure, per la mancanza di responsabilità della SESAI".
Riguardo alle richieste, si è parlato dei tagli al bilancio che il Ministero della giustizia ha costantemente subito negli ultimi mesi. Lo stesso Ministro ha detto che ci sono problemi legali che coinvolgono la demarcazione delle terre indigene e ha proposto che le terre indigene diventino "economicamente produttive". "Abbiamo bisogno di pensare insieme come sfruttare economicamente le vostre terre, in modo tale da avere come ritorno la sanità, l'istruzione, la cultura. Questa è la mia proposta di lavoro" conclude la nota.
Il problema della terra in Brasile non è solo un problema dei popoli indigeni, ed è stato motivo di molta violenza: nel 2016 sono stati registrati 1.295 casi di conflitti per la terra e sono stati commessi anche 61 omicidi, con una crescita del 22% rispetto al numero di omicidi dell'anno precedente (vedi Fides 19/04/2017).
(CE) (Agenzia Fides, 06/07/2017) 
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AMERICA/MESSICO - I bambini dello Stato di Chihuahua iniziano a consumare droghe a 10 anni
 
Chihuahua (Agenzia Fides) - Il consumo di droghe, nello Stato di Chihuahua, inizia a partire dai 10 anni di età. La denuncia arriva dal Centro Statale di Tossicologia di PCE, dello Stato messicano che è il primo nel Paese dove si registrano casi allarmanti. I bambini di strada consumano inalanti e solventi, molti di loro per mitigare il senso di fame. Il fenomeno riguarda tutto il Paese dove i minori consumano alcune sostanze psicoattive como cocaina, eroina e benzodiazepine, sostanze che aiutano a dormire e a rilassare i muscoli oltre ad essere farmaci con indicazioni terapeutiche. Tuttavia, la droga di maggiore consumo rimane la mariuana, con l’ 81.8% nel 2012, al di sopra della media nazionale, che è del 79.5%. Un aumento del 500% è stato anche registrato nel consumo di sostanze di vetro negli ultimi 5 anni.
(AP) (6/7/2017 Agenzia Fides)
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OCEANIA/PAPUA NUOVA GUINEA - “La Chiesa è chiamata dal Vangelo a operare per la giustizia”, dice mons. Panfilo
 
Rabaul (Agenzia Fides) – “Voglio informare tutti i candidati alle elezioni nazionali che l'Arcidiocesi di Rabaul e la Conferenza episcopale di Papua Nuova Guinea e Isole Salomone daranno peso alla vicenda dell’espulsione del missionario laico cattolico neozelandese Douglas Tennent, dato che in tal caso le istituzioni sembrano voler dire che operare per la giustizia non rientra nella sfera e nel compito dei leader religiosi”: con queste parole, espresse in una nota pervenuta a Fides, Mons. Francesco Panfilo, Arcivescovo di Rabaul, è tornato sulla vicenda che agita la Chiesa in Papua Nuova Guinea, mentre il paese ha vissuto una caotica settimana in cui i cittadini sono andati alle urne e, dopo alcuni problemi registratisi a Port Moresby, hanno completato il voto.
L’Arcivescovo si riferisce al caso che ha visto l’avvocato e collaboratore della sua diocesi, Douglas Tennent, improvvisamente espulso dal paese (vedi Fides 14 e 20/6/2017). Il provvedimento spiccato dal Ministero degli interni è conseguenza dell’impegno dell’Arcivescovo e della Chiesa locale in difesa della popolazione locale nel distretto di West Pomio, rispetto alla controversia nata per la presenza di una multinazionale malese che sfrutta il legname di quei territori per produrre olio di palma.
Tennent ha lavorato per tre anni come amministratore nell'Arcidiocesi di Rabaul (2014-2017) e il motivo ufficiale della sua espulsione è stata una presunta “violazione del visto” dato il suo coinvolgimento nella vicenda dei proprietari terrieri nel distretto di West Pomio, ma “Tennent stava soltanto offrendo consulenza legale per conto dell'arcivescovo”, ha ribadito mons. Panfilo
“Per il bene della gente comune della Papua Nuova Guinea, chiediamo al governo di chiarire una volta per tutte”, ha detto l'Arcivescovo Panfilo. “Preghiamo perché le elezioni in corso possano dare al paese leader impegnati per costruire una società giusta e pacifica”, ha concluso, ribadendo che per la Chiesa “sostenere la gente vulnerabile e emarginata a West Pomio è un mandato evangelico, così come è quello di educare o curare i malati”. (PA) (Agenzia Fides 6/7/2017)

mercoledì 9 marzo 2016

Fides News, Bollettino dell'8 Marzo 2016

EUROPA/ITALIA - Rispetto e promozione della dignità delle donne, in ogni ambito
 
Roma (Agenzia Fides) - Nella Giornata della donna, l’Unione mondiale delle organizzazioni femminili cattoliche (Umofc/Wucwo) mentre si rallegra per l’annunciata canonizzazione di madre Teresa di Calcutta, dedica il pensiero alle 4 suore della sua Congregazione barbaramente uccise in Yemen. In un comunicato inviato a Fides l’ Umofc si rivolge alle donne perseguitate, oggetto di violenza nelle proprie case e nelle strade, a quelle che a causa della stato di indigenza e povertà sono vittime di traffico per sfruttamento sessuale, per essere sottoposte all’utero in affitto. “Vogliamo esprimere la nostra solidarietà – scrive in una lettera indirizzata a tutte le organizzazioni la presidente mondiale dell'Umofc, Maria Giovanna Ruggieri - a quelle donne che sono costrette a lasciare il proprio Paese a causa delle guerre, delle persecuzioni, dei cambiamenti climatici, della povertà”. L'Umofc è un organismo fondato nel 1910 per promuovere la presenza, la partecipazione e la corresponsabilità della donna nella Chiesa e nella società. Oggi vi aderiscono 100 organizzazioni di tutti i continenti che coinvolgono oltre 5 milioni di donne. L’organizzazione collabora con diversi Pontifici Consigli della Santa Sede, rappresenta la voce delle donne cattoliche all'Onu a New York e Ginevra, all'Unesco a Parigi e alla Fao a Roma ed è impegnata nella Coatnet, una rete che si batte contro la tratta degli esseri umani.(AP) (8/3/2016 Agenzia Fides)
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AFRICA/TUNISIA - “I terroristi non hanno una base popolare, la gente sta con le forze di sicurezza” dice il Direttore Nazionale delle POM
 


Tunisi (Agenzia Fides) - “Il sentimento prevalente tra i tunisini è quello di vittoria contro i terroristi” dice all’Agenzia Fides p. Jawad Alamat, Direttore Nazionale delle Pontificie Opere Missionarie della Tunisia, dove nella città di Ben Guerdane, al confine con la Libia, in una battaglia tra le forze di sicurezza e un gruppo armato, forse appartenente all’ISIS, almeno 55 persone, 36 delle quali terroristi, hanno perso la vita.
“La cosa importante da sottolineare è la coesione e la solidarietà tra la popolazione di Ben Guerdane e le forze dell’ordine. I terroristi non hanno un sostegno popolare, anzi sono stati respinti come nemici della nazione” sottolinea p. Jawad. “Questo episodio mette in luce il senso di fragilità della Tunisia da un lato, ma dall’altro esalta il sentimento di unità nazionale che prevale sui contrasti interni” conclude p. Jawad. (L.M.) (Agenzia Fides 8/3/2016)
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AFRICA/SUDAFRICA - I Vescovi invitano al “dialogo sincero” per superare il razzismo ancora presente nella società
 

Johannesburg (Agenzia Fides) - “Il razzismo e le divisioni razziali sono ancora presenti in Sudafrica” denunciano i Vescovi sudafricani, che invitano ad un “dialogo trasparente” anche se “siamo consapevoli che questo non è facile, e che molti di noi preferirebbero evitarlo”. “L’invito a questo dialogo- scrive Stephen Brislin, Arcivescovo di Città del Capo e Presidente della Southern African Catholic Bishops’ Conference, nella Lettera Pastorale intitolata “Un appello per superare il razzismo”- può da solo evocare una serie di emozioni, inclusi l’autogiustificazione e sentimenti di presunzione, oppure di colpevolezza, o di negazione; e dall’altra parte, sentimenti di rabbia e di infelicità. Il dialogo, razionale e rispettoso, è necessario in modo da aprirci a ricevere la guarigione di Dio”.
La Lettera Pastorale, pervenuta a Fides, sottolinea che il Sudafrica è ormai entrato nel terzo decennio dall’avvento della democrazia, ma risente ancora di discriminazioni razziali che comportano soprattutto disparità economiche e sociali, mentre non sono ancora guarite completamente le ferite di secoli di dominazione coloniale e dei decenni dell’apartheid.
L’Anno del Giubileo della Misericordia è l’occasione propizia per la Chiesa in Sudafrica “per impegnarsi in una credibile e totale conversione per superare il razzismo”. “Questo significa – prosegue Mons. Brislin – riconoscere la presenza del razzismo nella Chiesa prima e durante l’era dell’apartheid e in questi anni di democrazia. Umilmente, come Pastori, ci prostriamo dinanzi a Dio e di fronte a tutti coloro che sono nella sofferenza, per chiedere perdono per la nostra storica complicità con il razzismo nella Chiesa”.
Il dialogo al quale i Vescovi invitano la Chiesa verrà effettuato a livello diocesano e parrocchiale, al fine di valorizzare le diverse culture presenti all’interno delle comunità di fedeli. Un dialogo che deve essere accompagnato dalla preghiera e dal digiuno, per chiedere il perdono delle comunità segnate dalle discriminazioni razziali. (L.M.) (Agenzia Fides 8/3/2016)
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AFRICA/EGITTO - Il Ministro della giustizia promette una “soluzione” per gli studenti copti condannati per oltraggio all'islam
 
Minya (Agenzia Fides) – Il ministero della giustizia egiziano studierà in maniera approfondita la vicenda giudiziaria degli studenti copti condannati a cinque anni di prigione per il reato di oltraggio all'islam, per cercare una soluzione del caso che eviti di rovinare la vita dei ragazzi, pur senza mettere in atto disposizioni che potrebbero riaccendere i conflitti settari nella zona di Minya. Lo ha riferito lo stesso Ministro della giustizia, Ahmed al-Zind, noto per il suo antagonismo nei confronti dei gruppi islamisti. Nei giorni scorsi – riferisce il sito Copts United - alcuni parlamentari avevano incontrato il Ministro per chiedere di consentira almeno ai ragazzi di terminare il loro corso di studi, in modo da non compromettere il loro futuro.
La vicenda sottoposta all'attenzione del Ministro riguarda quattro studenti copti accusati di oltraggio alla religione islamica per aver diffuso nella primavera del 2015 una videoclip di pochi secondi, realizzata con il cellulare, in cui mimavano la scena dello sgozzamento di un fedele musulmano in atteggiamento orante, a imitazione delle orrende esecuzioni compiute dai jihadisti dello Stato Islamico (Daesh). A fine febbraio, il tribunale egiziano di Minya ha emesso una condanna pesante contro i ragazzi: tre di loro sono stati condannati a cinque anni di prigione, mentre il quarto, non ancora diciottenne, verrà inviato in una residenza sorvegliata per minori. Intanto un'associazine copta (vedi Fides 1/3/2016) ha già rivolto un appello al Presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi chiedendogli di intervenire nel caso, concedendo l'amnistia agli adolescenti condannati.. (GV) (Agenzia Fides 8/3/2016).
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ASIA/PAKISTAN - Chiese a rischio demolizione a Lahore per una nuova linea del treno metropolitano
 
Lahore (Agenzia Fides) – Diversi edifici e siti di valore storico, artistico e religioso, nonché diverse chiese, sono a rischio demolizione a Lahore, per far posto alla nuova linea del treno metropolitano progettata e avviata dall’amministrazione comunale, per adeguare la città alla mutate esigenze del trasporto pubblico. Come segnalano a Fides associazioni locali, cristiane e non, la nuova linea metropolitana avrà come conseguenza, inoltre, lo sfollamento di migliaia di persone dalle loro case.
Sono almeno 25 i siti storici interessati , che potranno essere demoliti anche se protetti come beni artistici. Vi sono, tra questi, diversi luoghi di culto, come le chiese cristiane presbiteriane di Sant’Andrea e Naulakha, la chiesa anglicana della Resurrezione e il cimitero di Mominpura, di particolare importanza per la comunità musulmana sciita di Lahore.
L'Istituto per bambini svantaggiati, che serviva 180 famiglie con i bambini con handicap mentale, è stato demolito e le famiglie sono in attesa di trasferire i bambini in un'altra scuola. Secondo il piano approvato, scuole, edifici, ospedali, case, spazi verdi lungo il tracciato individuato saranno distrutti.
Il progetto della linea arancione di treno metropolitano, lunga 27 km, dovrebbe essere completato entro ottobre 2017. Le organizzazioni della società civile sostengono che il governo del Punjab non ha preso in considerazione nemmeno il costo umano di spostare migliaia di persone che vivono in zone centrali densamente popolate: per loro non è previsto alcun indennizzo.
Farida Shaheed, ex relatore speciale delle Nazioni Unite sui diritti culturali, ha rimarcato che “la distruzione di questi siti viola il diritto dei cittadini e lede in modo significativo il patrimonio culturale della città”. Secondo l’Ong “Christian Solidarity Worldwide” “nella costruzione di questa linea ferroviaria, il governo del Punjab infrange le convenzioni internazionali che tutelano i diritti delle persone”. (PA) (Agenzia Fides 8/3/2016)
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ASIA/IRAQ - Il Patriarca caldeo: no alle “milizie cristiane” per liberare le terre occupate dai jihadisti
 
Baghdad (Agenzia Fides) - “Pensare che il nostro trionfo possa dipendere dalla creazione di fazioni armate isolate per combattere a difesa dei nostri diritti potrebbe condurre a un altro 'olocausto',” come è già successo in passato, quando milizie cristiane “hanno combattuto le guerre degli altri”. Mentre la strada da seguire è quella di “imparare la lezione della storia”, e eventualmente sostenere le forze armate regolari. Così il Patriarca caldeo Louis Raphael I esprime la sua netta e definitiva presa di distanze rispetto ai gruppi che nelle comunità cristiane sire, assire e caldee sostengono la necessità di difendere i propri diritti comunitari e combattere le forze jihadiste anche attraverso la formazione di gruppi armati organizzati su base confessionale.
In un ampio messaggio a tutti i caldei, diffuso attraverso i canali ufficiali del Patriarcato, il Primate della Chiesa caldea dice a chiare lettere che in realtà tali milizie confessionali sono “sponsorizzate e sostenute dagli stessi poteri che hanno scatenato il conflitto”, mentre l'unica soluzione legittima e efficace – sostiene il Patriarca nel suo intervento, pervenuto all'Agenzia Fides – è quella di arruolarsi nelle forze armate regolari, come l'esercito iracheno o quello che fa capo alla Regione autonoma del Kurdistan iracheno, per “collaborare con loro alla liberazione della terra occupata. Noi – prosegue il Primate ella Chiesa caldea “dobbiamo prendere atto che che il nostro destino è legato a quello di tutti gli iracheni, e questo è l'unico modo per garantire il nostro futuro insieme, dove gli sciiti sono chiamati a offrire la propria vita insieme ai curdi, ai sunniti, ai cristiani e ai turkmeni”.
Nello stesso intervento, il Patriarca caldeo definisce l'estremismo di marca islamista che sta sconvolgendo gli scenari mediorientali come un fenomeno “anomalo e politicamente telecomandato”, e ripete con forza la sua certezza che “niente espellerà la cristianità dal Medio Oriente, nonostante le difficoltà, fino a quando ci saranno cristiani decisi a rimanere nella propria terra d'origine, fieri della propria identità e della propria missione in questa parte del mondo”. (GV) (Agenzia Fides 8/3/2016).
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ASIA/INDIA - Promozione dei laici e impegno nel dialogo, priorità per la Chiesa indiana
 
Bangalore (Agenzia Fides) – “Vi è la necessità di una costante formazione dei laici perché possano comprendere e vivere il loro ruolo nella Chiesa. Nello scenario sociopolitico di oggi, è fondamentale riconoscere la dignità dei laici e la loro partecipazione alla missione della Chiesa. Inoltre la testimonianza cristiana in una società pluralistica significa impegnarsi in un dialogo fecondo con persone di diverse fedi, religioni e culture”: lo ha detto l’Arcivescovo Salvatore Pennacchio, Nunzio Apostolica in India e Nepal, intervenendo all’Assemblea plenaria dei Vescovi latini dell’India, in corso a Bangalore dal 2 al 9 marzo.
Come appreso da Fides, mons. Pennacchio ha rimarcato all’assemblea che “nel contesto dell'India, il rapporto tra la Chiesa cattolica e le altre Chiese cristiane sta migliorando. Tuttavia diversi fattori ancora ci separano. In un tempo di crescente secolarizzazione e di discriminazioni religiose, i cristiani devono essere uniti tra loro e donare alla nazione una comune testimonianza di unità e fedeltà a Cristo”.
Il Card. Oswald Gracias, Presidente della Conferenza dei Vescovi di rito latino (CCBI), ha lanciato un appello a pregare per i cristiani perseguitati nel mondo, soprattutto per i cristiani in Medio Oriente, ricordando le quattro suore uccise nel recente massacro in Yemen: “Tutte – ha ricordato – hanno cercato di vivere il carisma di Madre Teresa, donandosi totalmente, e in questo servizio hanno perso la vita. Questo omicidio è senza senso, ma darà i suoi frutti. Preghiamo perché il sangue versato porti pace in una zona lacerata”.
I Vescovi hanno anche chiesto alle autorità di adottare misure immediate per il rilascio del sacerdote salesiano indiano p. Tom Uzhunnalil, originario del Kerala, rapito dai terroristi in Yemen.
La Conferenza dei Vescovi latini dell'India (CCBI), con circa 180 vescovi, è la più grande Conferenza episcopale in Asia e la quarta più grande del mondo. (PA) (Agenzia Fides 8/3/2016)
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AMERICA/CILE - Mons. Goic: "una società più equa, per vivere con maggiore dignità"
 
Rancagua (Agenzia Fides) - Il Vescovo di Rancagua, Sua Ecc. Mons. Alejandro Goic Karmelic, che in questi giorni celebra i suoi 50 anni di sacerdozio (12 marzo 1966), ha ribadito che il salario minimo, in vigore dal 1 ° gennaio di quest'anno, non è conforme alla situazione attuale.
"Quello che ho detto nel 2007 è ancora valido – afferma il Presule nella nota inviata a Fides -. Dobbiamo metterci al posto dei più poveri. A quell’epoca avevo indicato una cifra simbolica, ma sono passati quasi 10 anni, ed è chiaro che 250 mila pesos di allora non corrispondono al 2016. Bisogna pensare che la ricchezza potrebbe essere distribuita in modo più equo, per vivere tutti con maggiore dignità".
Nel 2007, poche settimane dopo che la società mineraria statale Codelco aveva raggiunto un accordo con i lavoratori in subappalto che erano stati mobilitati (vedi Fides 23/04/2008), Mons. Goic aveva affermato, in una intervista alla televisione cilena, che il salario minimo di 144.000 pesos (US $ 277,5) avrebbe dovuto essere sostituito da un "salario etico", che a suo parere non doveva essere inferiore a 250.000 pesos (US $ 480). Il suo intervento, da allora, ha causato reazioni contrastanti nella politica, nei gruppi sociale e negli imprenditori del paese.
"La soluzione consiste nel trovare il modo di essere una società più equa. Il Cile sembra essere uno dei paesi più disuguali al mondo e in questo senso dobbiamo migliorare" ha concluso il Vescovo. (CE) (Agenzia Fides, 08/03/2016)
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OCEANIA/AUSTRALIA - Onore alle donne missionarie: il loro coraggio è indiscutibile e la loro fede incrollabile
 
Sidney (Agenzia Fides) - In occasione della Giornata internazionale della donna, Catholic Mission celebra le donne missionarie che continuano ad avere un profondo impatto sulla vita di milioni di persone, in Australia e all’estero. In un comunicato inviato all’Agenzia Fides, il direttore nazionale dell’organizzazione, padre Brian Lucas, ha definito le donne come “eroi non celebrati della Chiesa”, e ha messo in evidenza il loro incredibile lavoro nelle ultime campagne. “Negli ultimi 5 anni - ha detto p. Lucas - Catholic Mission ha messo in luce la dedizione delle donne missionarie impegnate in tutto il mondo. Anche nelle circostanze più difficili il loro coraggio è indiscutibile e la loro fede incrollabile.” Quest’anno per l’8 marzo Catholic Mission ha rivolto un appello a tutti i sostenitori invitandoli a ricordare il grande contributo delle donne all’interno della Chiesa e nella vita ordinaria. “Le donne – continua p. Lucas – sono parte integrante dell’opera della Chiesa in tutto il mondo, compresa Catholic Mission. La nostra organizzazione è stata fondata da una missionaria laica, Pauline Jaricot, e invita tutti ad unirsi in preghiera per le suore e le laiche missionarie impegnate in tutto il mondo a promuovere la fede, la giustizia e il benessere delle comunità”. (AP) (8/3/2016 Agenzia Fides)
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AFRICA/R.D. CONGO - Nomina del Rettore del Seminario teologico “S. Roberto Bellarmino” di Kisantu
 
Città del Vaticano (Agenzia Fides) – Il Card. Fernando Filoni, Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, in data 18 settembre 2015, ha nominato Rettore del Seminario teologico interdiocesano “S. Roberto Bellarmino” nella diocesi di Kisantu, il rev. Delvaux-Corneille Diampovisa Mbambi, del clero diocesano di Kisantu.
Il nuovo Rettore è nato a Mbemba (RDC) il 29 marzo 1964 ed è stato ordinato sacerdote il 29 luglio 1990 per la diocesi di Kisantu. Dopo il Seminario minore a Lemfu, ha studiato filosofia al Seminario maggiore di Mayidi e teologia alle Facoltà cattoliche di Kinshasa, licenziandosi in teologia, orientamento biblico. Dal 1991 al 1999 è stato coordinatore diocesano delle scuole cattoliche convenzionate di Kisantu, professore al Seminario maggiore di Mayidi, cappellano degli studenti cattolici universitari. Quindi ha proseguito gli studi a l’Institut catholique de Paris, conseguendo il dottorato in teologia nel 2007. Nello stesso periodo è stato vicario parrocchiale in Francia. Tornato in patria è stato rettore del Seminario propedeutico Saint Pierre de Lemfu. Dal 2009 è professore visitatore al Seminario maggiore di Mayidi e dal 2010 coordinatore diocesano delle scuole cattoliche convenzionate di Kisantu. (SL) (Agenzia Fides 08/03/2016)

Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

Tutto sull'arrivo del nuovo arcivescovo Mons. Riccardo Lamba

  LA CHIESA UDINESE ACCOGLIE IL NUOVO ARCIVESCOVO MONS. RICCARDO LAMBA Un momento storico, di grande solennità e festa, sarà celebrato domen...