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sabato 26 marzo 2022

IV DOMENICA DI QUARESIMA - LAETARE (ANNO C) - 27 marzo 2022


 

    IV DOMENICA DI QUARESIMA - LAETARE (ANNO C)

Grado della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: Viola o Rosaceo

Antifona d'ingresso
Rallegrati, Gerusalemme,
e voi tutti che l’amate, riunitevi.
Esultate e gioite, voi che eravate nella tristezza:
saziatevi dell’abbondanza
della vostra consolazione. (cf. Is 66,10-11)

Colletta
O Padre, che per mezzo del tuo Figlio
operi mirabilmente la nostra redenzione,
concedi al popolo cristiano
di affrettarsi con fede viva e generoso impegno
verso la Pasqua ormai vicina.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Gs 5,9-12)
Il popolo di Dio, entrato nella terra promessa, celebra la Pasqua.

Dal libro di Giosuè

In quei giorni, il Signore disse a Giosuè: «Oggi ho allontanato da voi l’infamia dell’Egitto».
Gli Israeliti rimasero accampati a Gàlgala e celebrarono la Pasqua al quattordici del mese, alla sera, nelle steppe di Gerico.
Il giorno dopo la Pasqua mangiarono i prodotti della terra, àzzimi e frumento abbrustolito in quello stesso giorno.
E a partire dal giorno seguente, come ebbero mangiato i prodotti della terra, la manna cessò. Gli Israeliti non ebbero più manna; quell’anno mangiarono i frutti della terra di Canaan.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 33)
Rit: Gustate e vedete com’è buono il Signore.

Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino.

Magnificate con me il Signore,
esaltiamo insieme il suo nome.
Ho cercato il Signore: mi ha risposto
e da ogni mia paura mi ha liberato.

Guardate a lui e sarete raggianti,
i vostri volti non dovranno arrossire.
Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo salva da tutte le sue angosce.

SECONDA LETTURA (2Cor 5,17-21)
Dio ci ha riconciliati con sé mediante Cristo.

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Fratelli, se uno è in Cristo, è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate; ecco, ne sono nate di nuove.
Tutto questo però viene da Dio, che ci ha riconciliati con sé mediante Cristo e ha affidato a noi il ministero della riconciliazione. Era Dio infatti che riconciliava a sé il mondo in Cristo, non imputando agli uomini le loro colpe e affidando a noi la parola della riconciliazione.
In nome di Cristo, dunque, siamo ambasciatori: per mezzo nostro è Dio stesso che esorta. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio.
Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo fece peccato in nostro favore, perché in lui noi potessimo diventare giustizia di Dio.

Parola di Dio

Canto al Vangelo (Lc 15,18)
Lode e onore a te, Signore Gesù!

Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò:
Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te.
Lode e onore a te, Signore Gesù!

VANGELO (Lc 15,1-3.11-32)
Questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita.

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro».
Ed egli disse loro questa parabola: «Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre: “Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta”. Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornò in sé e disse: “Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati”. Si alzò e tornò da suo padre.
Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: “Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”. Ma il padre disse ai servi: “Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l’anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”. E cominciarono a far festa.
Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: “Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo”. Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: “Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso”. Gli rispose il padre: “Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Il ritorno a Dio da peccatori è e dev’essere sempre un momento di felicità. Il Padre non ci giudica e non ci chiede di ammettere le nostre colpe per farcele pesare. Egli ci ama prima, durante e dopo le nostre infedeltà.
Preghiamo insieme e diciamo: Padre, donaci la gioia del Tuo perdono.

1. Perché la nostra obbedienza a Te non sia mai vissuta come una repressione della nostra volontà. Preghiamo.
2. Perché in mezzo alla confusione della nostra vita possiamo sempre prendere coscienza di essere Tuoi figli. Preghiamo.
3. Perché la coscienza di essere amati da Te ci aiuti ad amare incondizionatamente gli altri. Preghiamo.
4. Perché sappiamo sentire come definitiva la Tua vittoria sul peccato. Preghiamo.

O Padre, l’ostacolo al comprendere la grandezza del Tuo amore per l’uomo è non credere che la morte abbia l’ultima parola. Aiutaci a vivere questa verità che supera il nostro intelletto. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.

sabato 11 dicembre 2021

III DOMENICA DI AVVENTO (ANNO C) - GAUDETE

 

III DOMENICA DI AVVENTO (ANNO C) - GAUDETE



Grado della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: Viola o Rosaceo

Antifona d'ingresso
Rallegratevi sempre nel Signore, ve lo ripeto:
rallegratevi. Il Signore è vicino! (Cf. Fil 4,4.5)

Non si dice il Gloria.

Colletta

O Dio, fonte di vita e di gioia,
rinnovaci con la potenza del tuo Spirito,
perché, aΩrettandoci sulla via dei tuoi comandamenti,
portiamo a tutti gli uomini
il lieto annuncio del Salvatore,
Gesù Cristo tuo Figlio.
Egli è Dio, e vive e regna con te,
nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

PRIMA LETTURA (Sof 3,14-18)
Il Signore esulterà per te con grida di gioia.

Dal libro del profeta Sofonìa

Rallègrati, figlia di Sion,
grida di gioia, Israele,
esulta e acclama con tutto il cuore,
figlia di Gerusalemme!
Il Signore ha revocato la tua condanna,
ha disperso il tuo nemico.
Re d’Israele è il Signore in mezzo a te,
tu non temerai più alcuna sventura.
In quel giorno si dirà a Gerusalemme:
«Non temere, Sion, non lasciarti cadere le braccia!
Il Signore, tuo Dio, in mezzo a te
è un salvatore potente.
Gioirà per te,
ti rinnoverà con il suo amore,
esulterà per te con grida di gioia».

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Is 12)
Rit: Canta ed esulta, perché grande in mezzo a te è il Santo d’Israele.

Ecco, Dio è la mia salvezza;
io avrò fiducia, non avrò timore,
perché mia forza e mio canto è il Signore;
egli è stato la mia salvezza.

Attingerete acqua con gioia
alle sorgenti della salvezza.
Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome,
proclamate fra i popoli le sue opere,
fate ricordare che il suo nome è sublime.

Cantate inni al Signore, perché ha fatto cose eccelse,
le conosca tutta la terra.
Canta ed esulta, tu che abiti in Sion,
perché grande in mezzo a te è il Santo d’Israele.

SECONDA LETTURA (Fil 4,4-7)
Il Signore è vicino!

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési

Fratelli, siate sempre lieti nel Signore, ve lo ripeto: siate lieti. La vostra amabilità sia nota a tutti. Il Signore è vicino!
Non angustiatevi per nulla, ma in ogni circostanza fate presenti a Dio le vostre richieste con preghiere, suppliche e ringraziamenti.
E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e le vostre menti in Cristo Gesù.

Parola di Dio

Canto al Vangelo (Is 61,1)
Alleluia, alleluia.

Lo Spirito del Signore è sopra di me,
mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio.
Alleluia.

VANGELO (Lc 3,10-18)
E noi che cosa dobbiamo fare?

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, le folle interrogavano Giovanni, dicendo: «Che cosa dobbiamo fare?». Rispondeva loro: «Chi ha due tuniche, ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare, faccia altrettanto».
Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzare e gli chiesero: «Maestro, che cosa dobbiamo fare?». Ed egli disse loro: «Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato».
Lo interrogavano anche alcuni soldati: «E noi, che cosa dobbiamo fare?». Rispose loro: «Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno; accontentatevi delle vostre paghe».
Poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala per pulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel suo granaio; ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile».
Con molte altre esortazioni Giovanni evangelizzava il popolo.

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Tristezza, disperazione, angoscia, ansia per il domani. Sono atteggiamenti e sentimenti frequenti nella nostra vita. Spesso legittimi, ma mai giusti. Oltre che gettare ombre sulla vita, sono la prima contro-testimonianza della nostra fede.
Rinnoviamo la nostra speranza pregando: Vieni Signore Gesù.

1. Perché la Chiesa nei momenti difficili della sua storia e nelle persecuzioni per causa del Vangelo si abbandoni con fiducia alla potenza e la fedeltà di Dio. Preghiamo.
2. Perché la nostra comunità continui a testimoniare con perseveranza la buona notizia della salvezza. Preghiamo.
3. Signore, custodisci i nostri pensieri e i nostri cuori nella tua pace. Rendici tenaci costruttori di percorsi di riconciliazione per chi incontriamo sul nostro cammino. Preghiamo.
4. Perché coloro che sono oppressi dalla sofferenza e tentati dalla disperazione siano toccati dal tuo annuncio di salvezza, e trovino in noi la sollecitudine capace di restituire speranza. Preghiamo.

Signore ascolta la nostra preghiera. Fa’ che ci disponiamo ad accogliere nella letizia e con fede sincera il Tuo Figlio che viene a salvare tutti gli uomini. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.


sabato 26 settembre 2020

XXVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A) 27 settembre 2020

 

XXVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)




Grado della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: Verde

Antifona d'ingresso
Signore, tutto ciò che hai fatto ricadere su di noi
l’hai fatto con retto giudizio;
abbiamo peccato contro di te,
non abbiamo dato ascolto ai tuoi precetti;
ma ora glorifica il tuo nome e opera con noi
secondo la grandezza della tua misericordia. (Dn 3,31.29.30.43.42)

Colletta

O Padre, sempre pronto ad accogliere
pubblicani e peccatori
appena si dispongono a pentirsi di cuore,
tu prometti vita e salvezza
a ogni uomo che desiste dall’ingiustizia:
il tuo Spirito ci renda docili alla tua parola
e ci doni gli stessi sentimenti
che sono in Cristo Gesù.
Egli è Dio, e vive e regna con te...

PRIMA LETTURA (Ez 18,25-28)
Se il malvagio si converte dalla sua malvagità, egli fa vivere se stesso.

Dal libro del profeta Ezechièle

Così dice il Signore:
«Voi dite: “Non è retto il modo di agire del Signore”. Ascolta dunque, casa d’Israele: Non è retta la mia condotta o piuttosto non è retta la vostra?
Se il giusto si allontana dalla giustizia e commette il male e a causa di questo muore, egli muore appunto per il male che ha commesso.
E se il malvagio si converte dalla sua malvagità che ha commesso e compie ciò che è retto e giusto, egli fa vivere se stesso. Ha riflettuto, si è allontanato da tutte le colpe commesse: egli certo vivrà e non morirà».

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 24)
Rit: Ricòrdati, Signore, della tua misericordia.

Fammi conoscere, Signore, le tue vie,
insegnami i tuoi sentieri.
Guidami nella tua fedeltà e istruiscimi,
perché sei tu il Dio della mia salvezza;
io spero in te tutto il giorno.

Ricòrdati, Signore, della tua misericordia
e del tuo amore, che è da sempre.
I peccati della mia giovinezza
e le mie ribellioni, non li ricordare:
ricòrdati di me nella tua misericordia,
per la tua bontà, Signore.

Buono e retto è il Signore,
indica ai peccatori la via giusta;
guida i poveri secondo giustizia,
insegna ai poveri la sua via.

SECONDA LETTURA (Fil 2,1-11)
Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési

Fratelli, se c’è qualche consolazione in Cristo, se c’è qualche conforto, frutto della carità, se c’è qualche comunione di spirito, se ci sono sentimenti di amore e di compassione, rendete piena la mia gioia con un medesimo sentire e con la stessa carità, rimanendo unanimi e concordi.
Non fate nulla per rivalità o vanagloria, ma ciascuno di voi, con tutta umiltà, consideri gli altri superiori a se stesso. Ciascuno non cerchi l’interesse proprio, ma anche quello degli altri.
Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù:
egli, pur essendo nella condizione di Dio,
non ritenne un privilegio
l’essere come Dio,
ma svuotò se stesso
assumendo una condizione di servo,
diventando simile agli uomini.
Dall’aspetto riconosciuto come uomo,
umiliò se stesso
facendosi obbediente fino alla morte
e a una morte di croce.
Per questo Dio lo esaltò
e gli donò il nome
che è al di sopra di ogni nome,
perché nel nome di Gesù
ogni ginocchio si pieghi
nei cieli, sulla terra e sotto terra,
e ogni lingua proclami:
«Gesù Cristo è Signore!»,
a gloria di Dio Padre.

Parola di Dio.

Canto al Vangelo (Gv 10,27)
Alleluia, alleluia.

Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore,
e io le conosco ed esse mi seguono.
Alleluia.

VANGELO (Mt 21,28-32)
Pentitosi andò. I pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio.

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: “Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna”. Ed egli rispose: “Non ne ho voglia”. Ma poi si pentì e vi andò. Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: “Sì, signore”. Ma non vi andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Risposero: «Il primo».
E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Chiediamo al Padre di guidarci nella sua verità e di istruirci, perché è lui il Dio della nostra salvezza e perché nella sua bontà e rettitudine noi speriamo, convinti che ci guiderà secondo giustizia.
Preghiamo dicendo: Ascoltaci Signore.

1. Perché nella Chiesa ci sia consolazione in Cristo, conforto derivante dalla carità, comunanza di spirito e sentimenti di amore e di compassione. Preghiamo.
2. Perché i cristiani siano consapevoli di essere stati scelti e mandati da Dio a lavorare la vigna del mondo, portando tra gli uomini gli stessi sentimenti di Cristo. Preghiamo.
3. Per tutti coloro che si spendono a favore dei poveri, dei malati e degli emarginati, perché il Signore doni loro l’energia dello Spirito e la consolazione della sua amicizia. Preghiamo.
4. Per coloro che rifiutano Cristo, perché non smettano di cercare la verità ed il senso della vita, al fine di lasciare spazio al Signore che troverà la via per farsi riconoscere. Preghiamo.
5. Perché nella nostra comunità non ci siano vignaioli pigri, egoisti o ipocriti, ma persone amorevoli e buone, umili e zelanti. Preghiamo.

Ricordati, Padre, della tua fedeltà e della tua misericordia. Non punirci per i nostri peccati, ma esaudisci le nostre preghiere, perché possiamo essere come tu ci vuoi, seguendo la via tracciata dal tuo Figlio Gesù. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.


sabato 22 febbraio 2020

VII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - A

VII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - A
23 Febbraio 2020

Hai rivelato la forza dell’amore

LITURGIA DELLA PAROLA

PRESENTAZIONE DELLA PAROLA DI DIO
G – La novità del Vangelo è proprio questa: l’imperativo del “tu devi” è sostituito da incoraggiamenti: se vuoi, tu puoi. Così siamo invitati ad imitare Dio nella sua giustizia, cioè nella sua misericordia. Ciò che conta è vivere da figli.

PRIMA LETTURA: Lv 19,1-2.17-18
Ama il prossimo tuo come te stesso.

Dal libro del Levìtico

Il Signore parlò a Mosè e disse:
«Parla a tutta la comunità degli Israeliti dicendo loro: “Siate santi, perché io, il Signore, vostro Dio, sono santo.
Non coverai nel tuo cuore odio contro il tuo fratello; rimprovera apertamente il tuo prossimo, così non ti caricherai di un peccato per lui.
Non ti vendicherai e non serberai rancore contro i figli del tuo popolo, ma amerai il tuo prossimo come te stesso. Io sono il Signore”».

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE: dal Salmo 102

Rit.  Il Signore è buono e grande nell’amore.

Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tutti i suoi benefici.

Egli perdona tutte le tue colpe,
guarisce tutte le tue infermità,
salva dalla fossa la tua vita,
ti circonda di bontà e misericordia.

Misericordioso e pietoso è il Signore,
lento all’ira e grande nell’amore.
Non ci tratta secondo i nostri peccati
e non ci ripaga secondo le nostre colpe.

Quanto dista l’oriente dall’occidente,
così egli allontana da noi le nostre colpe.
Come è tenero un padre verso i figli,
così il Signore è tenero verso quelli che lo temono.

SECONDA LETTURA: 1 Cor 3,16-23
Tutto è vostro, ma voi siete di Cristo, e Cristo è di Dio.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Fratelli, non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? Se uno distrugge il tempio di Dio, Dio distruggerà lui. Perché santo è il tempio di Dio, che siete voi.
Nessuno si illuda. Se qualcuno tra voi si crede un sapiente in questo mondo, si faccia stolto per diventare sapiente, perché la sapienza di questo mondo è stoltezza davanti a Dio. Sta scritto infatti: «Egli fa cadere i sapienti per mezzo della loro astuzia». E ancora: «Il Signore sa che i progetti dei sapienti sono vani».
Quindi nessuno ponga il suo vanto negli uomini, perché tutto è vostro: Paolo, Apollo, Cefa, il mondo, la vita, la morte, il presente, il futuro: tutto è vostro! Ma voi siete di Cristo e Cristo è di Dio.

Parola di Dio


CANTO AL VANGELO: 1 Gv 2, 5

Alleluia, alleluia.
Chi osserva la parola di Gesù Cristo,
in lui l’amore di Dio è veramente perfetto.

Alleluia.


VANGELO: Mt 5,38-48
Amate i vostri nemici.

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Avete inteso che fu detto: “Occhio per occhio e dente per dente”. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu pórgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle.
Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico”. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».

Parola del Signore

PROFESSIONE DI FEDE

PREGHIERA DEI FEDELI
C – «Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste» (Mt 5,48). A Dio, fonte di ogni santità, eleviamo fiduciosi la nostra preghiera.
L - Preghiamo insieme e diciamo:
Rendici santi, come tu sei santo, Signore.
  1. Per la santa Chiesa di Dio: perché tutti i battezzati possano risplendere nel mondo per la loro disponibilità ad amare i propri nemici e a pregare per quelli che li perseguitano. Preghiamo.
  2. Per i responsabili della comunità civile: perché possano promulgare leggi giuste e sagge, tese alla promozione e alla difesa della dignità della persona umana. Preghiamo.
  3. Per tutti gli educatori: perché con la parola e l’esempio sappiano valorizzare la logica del perdono e della riconciliazione come alternativa positiva alla vendetta e al rancore. Preghiamo.
  4. Per i responsabili dell’economia mondiale: perché con la loro esistenza possano testimoniare alle giovani generazioni la bellezza dell’agire gratuito, privo di ogni attesa di contraccambio. Preghiamo.
  5. Per la nostra comunità cristiana: perché ogni fratello e sorella sia docile alla grazia ricevuta in questa Celebrazione Eucaristica, e sia disponibile a ricostruire le relazioni che si sono incrinate a causa di torti e offese ricevute. Preghiamo.
C – O Padre, ci hai chiamati a essere dimora del tuo amore. Ci chiami ad amare te e il prossimo con tutto il cuore. Il tuo Spirito ci renda disponibili all’incontro con il tuo Figlio e nostro fratello, Cristo Gesù, che, con te ed il Padre, vive e regna per sempre nei secoli dei secoli.  
T - Amen.


sabato 14 settembre 2019

XXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)


    XXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)
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Grado della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: Verde
Antifona d'ingresso
Da’, o Signore, la pace a coloro che sperano in te;
i tuoi profeti siano trovati degni di fede;
ascolta la preghiera dei tuoi fedeli
e del tuo popolo, Israele. (cf. Sir 36,15-16)
Colletta
O Dio, che per la preghiera del tuo servo Mosè
non abbandonasti il popolo
ostinato nel rifiuto del tuo amore,
concedi alla tua Chiesa
per i meriti del tuo Figlio,
che intercede sempre per noi,
di far festa insieme agli angeli
anche per un solo peccatore che si converte.
Egli è Dio, e vive e regna con te...

PRIMA LETTURA (Es 32,7-11.13-14)
Il Signore si pentì del male che aveva minacciato di fare al suo popolo.
Dal libro dell’Èsodo

In quei giorni, il Signore disse a Mosè: «Va’, scendi, perché il tuo popolo, che hai fatto uscire dalla terra d’Egitto, si è pervertito. Non hanno tardato ad allontanarsi dalla via che io avevo loro indicato! Si sono fatti un vitello di metallo fuso, poi gli si sono prostrati dinanzi, gli hanno offerto sacrifici e hanno detto: “Ecco il tuo Dio, Israele, colui che ti ha fatto uscire dalla terra d’Egitto”».
Il Signore disse inoltre a Mosè: «Ho osservato questo popolo: ecco, è un popolo dalla dura cervìce. Ora lascia che la mia ira si accenda contro di loro e li divori. Di te invece farò una grande nazione».
Mosè allora supplicò il Signore, suo Dio, e disse: «Perché, Signore, si accenderà la tua ira contro il tuo popolo, che hai fatto uscire dalla terra d’Egitto con grande forza e con mano potente? Ricòrdati di Abramo, di Isacco, di Israele, tuoi servi, ai quali hai giurato per te stesso e hai detto: “Renderò la vostra posterità numerosa come le stelle del cielo, e tutta questa terra, di cui ho parlato, la darò ai tuoi discendenti e la possederanno per sempre”».
Il Signore si pentì del male che aveva minacciato di fare al suo popolo.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 50)
Rit: Ricordati di me, Signore, nel tuo amore.
Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;
nella tua grande misericordia
cancella la mia iniquità.
Lavami tutto dalla mia colpa,
dal mio peccato rendimi puro.

Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non scacciarmi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito.

Signore, apri le mie labbra
e la mia bocca proclami la tua lode.
Uno spirito contrito è sacrificio a Dio;
un cuore contrito e affranto tu, o Dio, non disprezzi.

SECONDA LETTURA (1Tm 1,12-17)
Cristo è venuto per salvare i peccatori.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo a Timòteo

Figlio mio, rendo grazie a colui che mi ha reso forte, Cristo Gesù Signore nostro, perché mi ha giudicato degno di fiducia mettendo al suo servizio me, che prima ero un bestemmiatore, un persecutore e un violento. Ma mi è stata usata misericordia, perché agivo per ignoranza, lontano dalla fede, e così la grazia del Signore nostro ha sovrabbondato insieme alla fede e alla carità che è in Cristo Gesù.
Questa parola è degna di fede e di essere accolta da tutti: Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori, il primo dei quali sono io. Ma appunto per questo ho ottenuto misericordia, perché Cristo Gesù ha voluto in me, per primo, dimostrare tutta quanta la sua magnanimità, e io fossi di esempio a quelli che avrebbero creduto in lui per avere la vita eterna.
Al Re dei secoli, incorruttibile, invisibile e unico Dio, onore e gloria nei secoli dei secoli. Amen.

Parola di Dio

Canto al Vangelo (2Cor 5,19)
Alleluia, alleluia.
Dio ha riconciliato a sé il mondo in Cristo,
affidando a noi la parola della riconciliazione.
Alleluia.

VANGELO (Lc 15,1-32)
Ci sarà gioia in cielo per un solo peccatore che si converte.
+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro».
Ed egli disse loro questa parabola: «Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta, finché non la trova? Quando l’ha trovata, pieno di gioia se la carica sulle spalle, va a casa, chiama gli amici e i vicini e dice loro: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora, quella che si era perduta”. Io vi dico: così vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione.
Oppure, quale donna, se ha dieci monete e ne perde una, non accende la lampada e spazza la casa e cerca accuratamente finché non la trova? E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, e dice: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la moneta che avevo perduto”. Così, io vi dico, vi è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte».
Disse ancora: «Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre: “Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta”. Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornò in sé e disse: “Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati”. Si alzò e tornò da suo padre.
Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: “Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”. Ma il padre disse ai servi: “Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l’anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”. E cominciarono a far festa.
Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: “Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo”. Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: “Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso”. Gli rispose il padre: “Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”».

Parla del Signore.


Forma breve (Lc 15, 1-1):

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro».
Ed egli disse loro questa parabola: «Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta, finché non la trova? Quando l’ha trovata, pieno di gioia se la carica sulle spalle, va a casa, chiama gli amici e i vicini e dice loro: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora, quella che si era perduta”. Io vi dico: così vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione.
Oppure, quale donna, se ha dieci monete e ne perde una, non accende la lampada e spazza la casa e cerca accuratamente finché non la trova? E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, e dice: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la moneta che avevo perduto”. Così, io vi dico, vi è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte».

Parola del Signore
Preghiera dei fedeli
La tentazione di ingabbiare Dio nei limiti del nostro pensiero è sempre forte. Altrettanto forte dev’essere la nostra voglia di ricercare il volto autentico del Padre.
Preghiamo insieme e diciamo: Signore donaci il coraggio della conversione.

1. Perché di fronte al conflitto sappiamo sempre dialogare in vista della riconciliazione. Preghiamo.
2. Perché il tuo perdono sia di stimolo per perdonare. Preghiamo.
3. Perché sappiamo utilizzare la nostra forza per resistere al male e non per schiacciare coloro che riteniamo malvagi. Preghiamo.
4. Perché anche nella nostra miseria ci ricordiamo di essere tuoi figli, amati e mai lasciati in preda alla disperazione. Preghiamo.

O Padre, la tua gioia per l’esistenza di ogni uomo non si spegne nemmeno di fronte alle nostre più gravi mancanze. Aiutaci, quando non sappiamo da dove ripartire, a ripartire da te. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.

giovedì 13 dicembre 2018

TERZA DOMENICA DI AVVENTO – C “Gaudete” 16 Dicembre 2018


TERZA DOMENICA DI AVVENTO – C
“Gaudete”
16 Dicembre 2018

  «Canta ed esulta, tu che abiti in Sion»


RITI DI INTRODUZIONE

INTRODUZIONE
G – «Gaudete in Domino sempre… Dominus prope»! «Rallegratevi sempre nel Signore… il Signore è vicino».
Con questo invito alla gioia, rivolto da Paolo alla Chiesa di Filippi, si apre questa Terza Domenica di Avvento.
Oltre ad invitarci a scoprire la vera gioia che nasce dall’incontro con il Signore, la Liturgia di oggi ci presenta nuovamente la figura di Giovanni il Battista, che indica la giustizia e la carità come le vie per prepararsi alla venuta del Messia. Con gioia ed esultanza accogliamo cantando la processione d’ingresso.

SALUTO
C – Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.   T – Amen.

C – Il Dio della speranza, che ci riempie di ogni gioia e pace nella fede per la potenza dello Spirito Santo, sia con  tutti voi.   T – E con il tuo spirito.


ACCENSIONE CORONA D’AVVENTO

C - Fratelli e sorelle carissimi, un grande sentimento di gioia pervade la Liturgia di questa Domenica. Il grido di salvezza del profeta Sofonia raggiunge oggi ciascuno di noi e ci mostra Dio come un centro luminoso di festa e di gioia. Mentre il nostro sguardo punta verso Betlemme, accendiamo la terza candela di Avvento e imploriamo dal Signore il dono di una gioia autentica e duratura, quella che solo Cristo Gesù può donare.

Un fedele accende la prima candela mentre si canta:

Si accende una luce all’uomo quaggiù,
presto verrà tra noi Gesù.
Vegliate, lo sposo non tarderà;
se siete pronti, vi aprirà.
Lieti cantate: gloria al Signor! Nascerà il Redentor!

Si accende una luce…
Pastori, adorate con umiltà
Cristo, che nasce in povertà. Lieti cantate…

RITO PER L’ASPERSIONE DOMENICALE
CON L’ACQUA BENEDETTA
C – Fratelli carissimi, preghiamo umilmente Dio nostro Padre, perché benedica quest’acqua con la quale saremo aspersi in ricordo del nostro Battesimo.
Il Signore ci rinnovi interiormente, perché siamo sempre fedeli allo Spirito che ci è stato dato in dono.

Breve pausa di silenzio.

C - Dio eterno e onnipotente, tu hai voluto che per mezzo dell’acqua, elemento di purificazione e sorgente di vita, anche l’anima venisse lavata e ricevesse il dono della vita eterna: benedici + quest’acqua, perché diventi segno della tua protezione in questo giorno a te consacrato. Rinnova in noi, Signore, la fonte viva della tua grazia e difendici da ogni male dell’anima e del corpo, perché veniamo a te con cuore puro. Per Cristo nostro Signore.   T - Amen.

Il Celebrante asperge se stesso, quanti stanno in presbiterio e l’assemblea. Poi conclude:
C - Dio onnipotente ci purifichi dai peccati, e per questa celebrazione dell’Eucaristia ci renda degni di partecipare alla mensa del suo regno, in Cristo Gesù nostro Signore.  T – Amen.

Se non fosse possibile fare il rito di aspersione, si usi il seguente formulario per l’Atto penitenziale.

ATTO PENITENZIALE
C – Fratelli e sorelle, sostenuti dalla fedeltà del Signore, bussiamo alla porta della sorgente della gioia. Facendo memoria dello Spirito donatoci nel Battesimo, chiediamo con confidenza al Signore il perdono dei nostri peccati che in questo momento vogliamo riconoscere e confessare davanti a Dio e alla Chiesa.
-          Signore, Dio della gioia, che mandi a noi il tuo Figlio per sollevare l’umanità decaduta, [abbi pietà di noi]  
T – Signore, pietà!
-          Cristo, Dio vicino, che in Giovanni Battista ci dai il segno della tua imminente venuta, [abbi pietà di noi]  
T – Cristo, pietà!
-          Signore, Dio dell’Amore, che ci doni di attendere nella gioia il Natale del Salvatore, [abbi pietà di noi]  
T – Signore, pietà!

C – Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna.   T – Amen.

Non si canta la Grande Dossologia.

COLLETTA
C - Guarda, o Padre, il tuo popolo che attende con fede il Natale del Signore, e fa' che giunga a celebrare con rinnovata esultanza il grande mistero della salvezza. Per il nostro Signore Gesù Cristo...  
T – Amen.

oppure:
C - O Dio, fonte della vita e della gioia, rinnovaci con la potenza del tuo Spirito, perché corriamo sulla via dei tuoi comandamenti, e portiamo a tutti gli uomini il lieto annunzio del Salvatore, Gesù Cristo tuo Figlio. Egli è Dio...   T – Amen.


LITURGIA DELLA PAROLA

PRESENTAZIONE DELLA PAROLA DI DIO
G – Dio non è lontano, ma vicino, non è indifferente alla realtà umana, ma ci segue con amore nel rispetto della nostra libertà. E’ questa presenza premurosa del Signore che rinnova il cuore dell’umanità, le dà forza e le fa ritrovare slancio e coraggio. Da una tale situazione la nostra vita non può che esprimere il suo canto di gioia.

PRIMA LETTURA: Sof 3,14-18a
Il Signore esulterà per te con grida di gioia.

Dal libro del profeta Sofonìa

Rallègrati, figlia di Sion,
grida di gioia, Israele,
esulta e acclama con tutto il cuore,
figlia di Gerusalemme!
Il Signore ha revocato la tua condanna,
ha disperso il tuo nemico.
Re d’Israele è il Signore in mezzo a te,
tu non temerai più alcuna sventura.
In quel giorno si dirà a Gerusalemme:
«Non temere, Sion, non lasciarti cadere le braccia!
Il Signore, tuo Dio, in mezzo a te
è un salvatore potente.
Gioirà per te,
ti rinnoverà con il suo amore,
esulterà per te con grida di gioia».

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE: Is 12,2-6

Rit.    Canta ed esulta, perché grande in mezzo a te
è il Santo d'Israele.

Ecco, Dio è la mia salvezza;
io avrò fiducia, non avrò timore,
perché mia forza e mio canto è il Signore;
egli è stato la mia salvezza.

Attingerete acqua con gioia
alle sorgenti della salvezza.
Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome,
proclamate fra i popoli le sue opere,
fate ricordare che il suo nome è sublime.

Cantate inni al Signore, perché ha fatto cose eccelse,
le conosca tutta la terra.
Canta ed esulta, tu che abiti in Sion,
perché grande in mezzo a te è il Santo d'Israele.

SECONDA LETTURA: Fil 4,4-7
Il Signore è vicino!

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési

Fratelli, siate sempre lieti nel Signore, ve lo ripeto: siate lieti. La vostra amabilità sia nota a tutti. Il Signore è vicino!
Non angustiatevi per nulla, ma in ogni circostanza fate presenti a Dio le vostre richieste con preghiere, suppliche e ringraziamenti.
E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e le vostre menti in Cristo Gesù.

Parola di Dio

CANTO AL VANGELO: Is 61,1

Alleluia, alleluia.
Lo Spirito del Signore è sopra di me,
mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annunzio.
Alleluia.

VANGELO: Lc 3,10-18
E noi che cosa dobbiamo fare?

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, le folle interrogavano Giovanni, dicendo: «Che cosa dobbiamo fare?». Rispondeva loro: «Chi ha due tuniche, ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare, faccia altrettanto».
Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzare e gli chiesero: «Maestro, che cosa dobbiamo fare?». Ed egli disse loro: «Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato».
Lo interrogavano anche alcuni soldati: «E noi, che cosa dobbiamo fare?». Rispose loro: «Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno; accontentatevi delle vostre paghe».
Poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala per pulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel suo granaio; ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile».
Con molte altre esortazioni Giovanni evangelizzava il popolo.

Parola del Signore
PROFESSIONE DI FEDE


PREGHIERA DEI FEDELI
C – Fratelli e sorelle, il Signore viene a salvarci e a portare nel mondo la sua pace. Chiediamo al Padre dei cieli di colmare di gioia e di speranza i nostri cuori con la presenza del suo Spirito.
L - Pieni di fiducia preghiamo insieme dicendo:
Venga il tuo regno di gioia, Signore.
  1. Per il Papa e per tutti i Vescovi, sostenuti dalla preghiera della Chiesa, siano sentinelle vigilanti e indichino la via della pace e della vera gioia. Preghiamo.
  2. Per quanti sono in ricerca di un senso alla loro vita: possano scoprire il disegno di Dio su di loro e rispondano con generoso slancio
  3. alla loro vocazione. Preghiamo.
  4. Per coloro che soffrono nella miseria e nella solitudine: non siano abbandonati a se stessi, ma sentano nell’amore dei fratelli la vicinanza del Signore che viene. Preghiamo.
  5. Per le nostre comunità: preparandosi ad accogliere la venuta di Cristo, si dispongano a un autentico pentimento e rinnovamento con opere di giustizia, di carità e di pace. Preghiamo.
  6. Per noi tutti: lo Spirito Santo ci aiuti a camminare con cuore libero e ardente incontro al Signore che viene. Preghiamo.
C - O Dio, Padre dei poveri, penetra con il tuo sguardo di bontà l’abisso dei nostri cuori, purificali con il tuo amore, perché, di te solo assetati, esultiamo nello Spirito per la venuta ormai prossima del nostro Salvatore. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.   T - Amen.


LITURGIA EUCARISTICA

PRESENTAZIONE DEI DONI
G – Con il pane ed il vino portiamo all’altare i nostri cuori, perché siano colmati dalla gioia del Signore, che sta per venire.

SULLE OFFERTE
C - Sempre si rinnovi, Signore, l'offerta di questo sacrificio, che attua il santo mistero da te istituito, e con la sua divina potenza renda efficace in noi l'opera della salvezza. Per Cristo nostro Signore.  
T – Amen.

PREFAZIO dell’Avvento I o I/A

ANAMNESI
C – Mistero della fede.
T – Annunciamo la tua morte, Signore,
proclamiamo la tua risurrezione,
nell’attesa della tua venuta.
PREGHIERA DEL SIGNORE
C – Chiediamo al Padre la pace e la gioia che solo lui sa donare. E, nello Spirito che ci rende “figli nel Figlio”, diciamo insieme:   T - Padre nostro...

SCAMBIO DI PACE
C – La gioia che il Signore ci dona richiede di essere trasmessa e offerta a tutti. Lieti nell’attendere la sua venuta, illuminiamo questa santa assemblea.

D – Scambiatevi un gesto di pace.

COMUNIONE
G – L’Eucaristia è fonte di gioia: la gioia di dire grazie al Padre insieme con Gesù, perché ci fa vedere — nella speranza — la realizzazione della salvezza; la gioia di sapere — nella fede — che siamo preziosi ai suoi occhi; la gioia di partecipare – nel mistero — a quella carità che lo ha spinto a donare al mondo il suo Figlio perché egli ritornasse a lui con tutti i suoi fratelli.
Accostiamoci alla Mensa dell’Amore, fonte della Gioia, perché possiamo rafforzare la nostra fede in Colui che si dona a noi.
La comunione col Signore Gesù, che si è fatto cibo per noi, ci doni un cuore di povero e la forza di condividere i doni ricevuti.

RINGRAZIAMENTO ALLA COMUNIONE
* G – Gesù, quella domanda che rivolgono al Battista
ci mostra quanto abbiano preso sul serio
la sua parola, il suo grido.
La loro non è un’emozione epidermica,
non sono afferrati da un sentimento passeggero:
vogliono passare ai fatti,
manifestare concretamente
la disponibilità a cambiare,
a mutare comportamento.
E la risposta, ancora una volta,
non manca di sorprenderci.
In effetti per Giovanni la conversione
passa attraverso la solidarietà:
donare qualcosa di proprio
a chi manca del necessario,
non rimanere tenacemente attaccati
a quello che si possiede
quando c’è qualcuno privo di cibo o di vestiti.
E poi la giustizia, l’onestà, il rispetto della legalità,
che è rinuncia alla cupidigia,
alla voglia di accumulare ricchezza
alle spalle degli sprovveduti di turno,
dei poveri che possono essere
facilmente ingannati e derubati.
E infine l’astensione da ogni violenza,
da ogni sopruso reso possibile
quando si approfitta del proprio posto,
del proprio ruolo, del potere che si ha
per fare i propri interessi.
Sì, a distanza di duemila anni,
la conversione passa esattamente
per la stessa strada.
(Roberto Laurita)

oppure:
** G - Giovanni ti ha presentato
come un fuoco che distrugge l’oggi del mio peccato,
purificando il mio cuore dalla più piccola scoria
che sa di fragilità e di malizia
così da piantarmi dentro il tuo Santo Spirito.
Ripenso, Signore, al mio Battesimo
come innesto meraviglioso della tua vita in me
tanto da elevarmi alla tua statura divina.
Fa’, o Signore,
che mai dimentichi questa tua presenza in me
così da restare sempre
seme fragrante del tuo granaio
e non diventare mai paglia per essere da te bruciata.
Altrimenti come potrò essere tuo profumo
sulle strade inquinate della mia città?
(Averardo Dini)


RITI DI CONCLUSIONE

DOPO LA COMUNIONE
C - O Dio, nostro Padre, la forza di questo sacramento ci liberi dal peccato e ci prepari alle feste ormai vicine. Per Cristo nostro Signore.   T – Amen.

BENEDIZIONE E CONGEDO

C - Il Signore sia con voi.   T – E con il tuo spirito.

C – Si allieti oggi e sempre, Signore, la tua famiglia radunata per la celebrazione dei santi misteri, e perseverando nel bene ottenga i benefici della tua redenzione. Per Cristo nostro Signore   T – Amen.

C – E la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio + e Spirito Santo, discenda su di voi e con voi rimanga sempre.   T – Amen.

C – Portate a tutti la gioia Signore! Lasciate che le parole dell’apostolo Paolo vi accompagnino lungo tutta la vita: «Rallegratevi nel Signore, sempre! Rallegratevi!». Chi vi sta accanto conosca la vostra affabilità. E, con lo stile suggerito da questa Liturgia, preparate il Natale del Signore.

D – Andate in pace.   T - Rendiamo grazie a Dio.



Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

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