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lunedì 20 dicembre 2021

Agenzia Fides 20 dicembre 2021

 

AFRICA/CAMERUN - L’Arcivescovo di Bamenda: si intensificano gli attacchi, con grande sofferenza dei civili
 
Bamenda (Agenzia Fides) - “La situazione nelle regioni anglofone è sempre molto tesa. Secondo gli osservatori, gli ‘Amba Boys’ (i gruppi indipendentisti, ndr) stanno intensificando gli attacchi sui militari. Questo comporta una reazione violenta da parte dell’esercito, che però colpisce anche la popolazione civile. Di recente, ad esempio, i gruppi armati hanno piazzato una bomba nei pressi di un centro dell’esercito che ha distrutto l’edificio e ucciso alcuni tra i militari e i soldati. In risposta, questi hanno dato fuoco alle case attorno all’area, con il risultato di morti tra i militari e almeno due tra i civili, oltre a varie abitazioni completamente distrutte”. È quanto riferisce all’Agenzia Fides l’Arcivescovo di Bamenda, Mons. Andrew Nkea Fuanya. La aree anglofone continuano a rappresentare un focolaio di grande tensione in Camerun mentre il processo di dialogo stenta a procedere.
Prosegue l’Arcivescovo: “Non c’è stato alcun passo in avanti negli ultimi tempi. Ora è un periodo pieno di attività, a ogni livello, e speriamo che dopo le festività natalizie si possa riprendere il processo di incontro e dialogo. Per quanto riguarda la situazione generale, dopo aver sottolineato che gli attacchi sono cresciuti in numero e intensità, va detto che, dal punto di vista sociale, la vita continua: la gente ha imparato a convivere con questo assurdo stato di cose e tira avanti. I negozi, gli uffici, i trasporti proseguono l’attività. Anche le scuole sono aperte, anche se non tutte, solo nei grandi centri, diciamo che si arriva a un 60% di istituti aperti. In questo periodo, le città sono piene di decorazioni per Natale, le chiese sono sempre piene e, se qualcuno dovesse passare da queste parti, potrebbe non rendersi conto che c’è una guerra in corso. La gente è stanca, vuole tornare alla normalità e con queste manifestazioni coglie l’occasione per mostrarlo a tutti. Come Chiesa, anche attraverso l’intervento della Caritas e della Commissione “Giustizia e Pace”, ci stiamo attivando per sostenere i nuovi sfollati interni creati dagli ultimi attacchi e speriamo davvero che il Natale possa illuminare i cuori e che il nuovo anno porti buone novità”.
Alla situazione di alta tensione che da anni si registra nelle regioni occidentali di lingua inglese, si aggiungono, di recente, quelle emerse nel nord del Paese, dove pastori e pescatori si sono scontrati violentemente per questioni legate all’utilizzo dell’acqua. Solo nelle scorse settimane ci sono stati 22 morti e migliaia di sfollati
“Il vescovo di Yagoua – conclude mons. Andrew Nkea Fuanya. - ci ha detto che la situazione è davvero pesante. Questi conflitti interni di tipo tribale sono davvero preoccupanti, specie in quella zona del Paese dove dovremmo essere tutti uniti per non offrire spazi di manovra all’avanzata di Boko Haram, molto attivo in quell’area”.
(LA) (Agenzia Fides 20/12/2021)
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ASIA/FIILIPPINE - Natale di solidarietà con le vittime del tifone Odette
 
Manila (Agenzia Fides) - La Chiesa cattolica nelle Filippine si mobilita per aiutare milioni di persone colpite dal recente supertifone "Rai", chiamato localmente "Odette", e prepara un Natale di piena e profonda solidarietà. “In questo tempo di tragedie come i disastri causati dal tifone Odette a Visayas e Mindanao, abbiamo bisogno di mantenere vivo nella nostra coscienza lo spirito dell'amore, lo spirito della solidarietà con chi soffre”, ha scritto in un messaggio Mons. Pablo Virgilio David, Presidente della Conferenza episcopale delle Filippine (CBCP). La Chiesa ha deciso che il 25 e il 26 dicembre saranno vissute come giornate nazionali di preghiera per le famiglie colpite dal tifone “Odette”, come comunicato dalla Conferenza Episcopale a tutte le diocesi.
Il Vescovo David, che guida la diocesi di Kalookan ha affermato che il fondo "Alay Kapwa Solidarity Fund" sarà utilizzato per la risposta alle emergenze delle comunità cattoliche. “Incoraggiamo tutti a rimettere tutte le collette alla Caritas che poi pianificherà e implementerà la nostra risposta complessiva”, ha aggiunto. "Possa questa stagione offrirci maggiori opportunità di compiere atti coerenti di Alay Kapwa (offerta di se stessi)", ha asserito.
Il Segretariato nazionale per l'azione sociale (NASSA), che è la Caritas delle Filippine, sta attualmente mobilitando i soccorsi per le diocesi più devastate, ha riferito il Vescovo David, auspicando: “Rispondiamo con generosità". Diverse diocesi nelle isole Visayas sono state gravemente danneggiate dal tifone Odette. Tra queste c'è la diocesi di Tagbilaran. In una dichiarazione pervenuta a Fides, il Vescovo Alberto Sy Uy della diocesi di Tagbilaran ha affermato: "La nostra provincia di Bohol è pesantemente devastata dal super tifone Odette. Sulla base dei primi rapporti, i soffitti delle case e delle infrastrutture sono stati gravemente danneggiati, comprese le nostre chiese e conventi; piante coltivazioni sono state sradicati; sono stati interrotti i collegamenti elettrici, così come l'approvvigionamento idrico. Il numero di possibili vittime è ancora da determinare”.
E' stato lanciato un allarme umanitario: molte delle persone colpite da questo disastro sono in condizioni miserabili e hanno un disperato bisogno di cibo, acqua, vestiti, riparo temporaneo e medicine. Sono confinati nelle rispettive città e villaggi poiché la maggior parte delle reti stradali è interrotta. Inoltre, le linee di comunicazione sono molto difficili in questo momento e le persone stanno lottando per raggiungere le comunità colpite.
Aggiunge il Vescovo Alberto Sy Uy: “Data la nostra grave situazione, ci rivolgiamo umilmente a voi per donazioni in denaro, inclusi beni di soccorso di vario genere. Con un numero crescente di vittime, decessi, feriti e sfollati, abbiamo bisogno di aiuti urgenti. Chiediamo di continuare a pregare per noi".
Anche l'Arcivescovo di Cebu, mons. Jose S. Palma, ha chiesto a tutti di mostrare solidarietà concreta con le persone gravemente colpite dal tifone Odette. In alcune parrocchie nel sud di Cebu, sulle strade sono ancora presenti pali elettrici e detriti di alberi. La gente fa lunghe file per approvvigionamenti di acqua e benzina. Mancano elettricità e comunicazione nel sud di Cebu. La maggior parte delle famiglie è colpita dal tifone: le persone hanno bisogno di cibo, acqua potabile e kit per l'igiene.
P. Antonio Labiao, Segretario esecutivo della Caritas delle Filippine riferisce a Fides a che diverse diocesi delle regioni di Visayas e Mindanao (nel sud delle Filippine) sono gravemente colpite dal tifone e che "hanno bisogno urgentemente di ripari, cibo, acqua e medicine". Secondo una prima, rapida valutazione, ben 10 diocesi sono devastate dal tifone. Tra queste l'arcidiocesi di Cebu e le diocesi di Tagbilaran, Maasin e Surigao sono "gravemente danneggiati".
“Celebriamo la nascita di Cristo attraverso la nostra carità, misericordia, compassione e generosità”, ha detto, rivolgendo l'appello di solidarietà a tutti i fedeli, per ricordare "le famiglie e in particolare i bambini colpiti dal tifone Odette”. Ieri, 19 dicembre, diverse diocesi hanno tenuto una apposita colletta durante le messe domenicali per aumentare la risposta della Chiesa.
Il National Disaster Risk Reduction and Management Council (NDRMMC) ha affermato che oltre 1,8 milioni di persone sono state colpite da Odette. Al 20 dicembre, la polizia nazionale filippina ha affermato che almeno 208 persone sono state uccise dal tifone Odette. Più di 239 persone sono rimaste ferite, mentre 52 erano disperse.
Secondo la Croce Rossa filippina, le conseguenze del tifone sono "una completa distruzione" nelle zone costiere, con "case, ospedali, edifici scolastici e comunitari fatti a pezzi".
Odette si è intensificato divenendo un "super tifone" prima di atterrare sull'isola di Siargao a Surigao del Norte il 16 dicembre, costringendo l'evacuazione di massa nelle zone pianeggianti. Con venti massimi sostenuti fino a 195 km, il 15° tifone che quest'anno è entrato nel territorio filippino provocando lo sfollamento di migliaia di famiglie e interrompendo anche le linee elettriche e di comunicazione.
Gli osservatori paragonano Odetto con il super tifone Haiyan che nel 2013 fece oltre 7.300 tra morti e dispersi.
Le Filippine, classificate tra le nazioni più vulnerabili del mondo agli impatti dei cambiamenti climatici, sono colpite da una media di 20 tempeste e tifoni ogni anno.
(SD-PA) (Agenzia Fides 20/12/2021)
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ASIA/SIRIA - Il Vescovo di Aleppo: il Natale e il cammino sinodale facciano rifiorire la nostra missione in tempi difficili
 
Aleppo (Agenzia Fides) - Il cammino sinodale intrapreso dalla Chiesa universale su suggerimento di Papa Francesco, può diventare anche per le comunità cattoliche di Aleppo e della martoriata Siria un tempo propizio per scoprire i nuovi sentieri in cui il Signore vuole attirare la missione della Sua Chiesa, liberandola dalla tentazione del ripiegamento su di sé e dell’immobilismo paralizzato davanti all’infierire di tempi cattivi. L’invito a fare tesoro di tale occasione, anche nelle difficili condizioni che tormentano il vissuto del popolo siriano, arriva dal Vescovo Georges Abou Khazen, Vicario apostolico di Aleppo per i cattolici di rito latino. Nel messaggio appena diffuso in vista del Natale che è alle porte, il Vescovo francescano esprime uno sguardo nutrito di speranza cristiana e scevro da ogni paralizzante vittimismo recriminatorio.
Nel testo diffuso dal Vescovo Georges, considerazioni sul cammino sinodale avviato dalla Chiesa universale si intrecciano con l’attesa trepidante del Signore che viene, insieme a riferimenti concreti ai problemi che assediano la quotidianità siriana, dove anche nelle aree ormai sottratte a conflitti bellici e scontri armati le condizioni economiche “diventano giorno dopo giorno più difficili”.
Il “modello sinodale” seguito nel processo che coinvolgerà tutta la Chiesa cattolica in vista del Sinodo del 2023 – rimarca il Vicario apostolico di Aleppo – “in realtà non è nuovo. È il modello delle prime Chiese nel cristianesimo: una Chiesa sinodale in cui i battezzati condividono con sacerdoti e vescovi la responsabilità congiunta della futura missione”. Anche nella condizione di sofferenza e precarietà che segna il dopoguerra siriano – riferisce il Vescovo Georges - “la mia speranza nasce da decine, da centinaia, anzi direi migliaia di laici che non sono rimasti a guardare”, e hanno attestato con le loro vite che la missione di annunciare il Vangelo consolando e soccorrendo chi soffre non è un ‘affare’ riservato al clero. Loro – prosegue il Vescovo – hanno mostrato che le circostanze difficili non sono per forza occasione e giustificazione per ripiegarsi in se stessi e recludersi un una apatia paralizzante e triste.
Proprio il racconto storico del Natale, e il dinamismo stesso del mistero dell’incarnazione nazione – rivelano quale è la sorgente che anima la speranza cristiana e la missione della Chiesa, anche in circostanze difficili e in condizioni avverse: “A Natale” ha rimarcato il Vescovo Abou Khazen - celebriamo la venuta di Cristo, il Verbo di Dio che è venuto e ha abitato in mezzo a noi. Sì, è venuto, e ha abitato in mezzo a noi. Non si è limitato a aprire la porta e a dire: ‘Chi vuole, venga qui, io non mi muoverò dal mio posto’. Invece, è sceso dal cielo per incontrare gli esseri umani. Allo stesso modo, la Vergine Maria, dopo che l'angelo Gabriele le aveva annunciato che avrebbe concepito e dato alla luce un figlio senza ‘conoscere uomo’, andò da sua cugina Elisabetta sulle montagne per servirla, perché Elisabetta, in attesa di Giovanni Battista, era anziana e aveva bisogno di qualcuno che le stesse accanto”. Lo stesso movimento dell’ “andare incontro” - ha aggiunto il Vicario apostolico di Aleppo – è condiviso nel racconto evangelico dai Re Magi, che vennero “vennero a cercare il re neonato” seguendo la stella. “Si aspettavano di trovarlo nei palazzi, e nei palazzi andarono prima a informarsi su di lui – annota il Vescovo George - ma non lo trovarono. E poiché il loro desiderio di incontrare l'altro era più forte della loro immaginazione, trovarono e riconobbero il bambino divino in un'umile mangiatoia, tra gente umile”. Il Natale di quest'anno, “che celebriamo nel cammino del Sinodo” ha proseguito il Vescovo francescano “ci ricorda che Dio non viene a noi mentre stiamo fermi e stabili, ma mentre camminiamo: ‘Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce’. Non dobbiamo lasciare che le circostanze ci paralizzino e ci impediscano di camminare e di domandare”. (GV) (Agenzia Fides 20/12/2021)
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AMERICA/CILE - I Vescovi al Presidente eletto Gabriel Boric: “Il Paese le affida una grande missione”
 
Santiago (Agenzia Fides) – In una lettera firmata dal Cardinale Celestino Aós Braco, Arcivescovo di Santiago e Presidente della Conferenza Episcopale Cilena (CECh) e da Monsignor Sergio Pérez de Arce Arriagada, Vescovo di Chillán, Segretario generale della CECh, i Vescovi cileni si congratulano con Gabriel Boric Font per il successo elettorale ottenuto al ballottaggio di domenica 19 dicembre (vedi Fides 17/12/2021), che lo porterà ad assumere la Presidenza della Repubblica dal prossimo marzo.
“Il Paese ha espresso un voto di fiducia e le affida una grande missione, volta a dirigere i destini della nostra nazione come prima autorità e primo servitore” è scritto nel messaggio, pervenuto all’Agenzia Fides. “Preghiamo Dio di donarle la sua saggezza e la sua forza, di cui avrà indubbiamente bisogno – proseguono i Vescovi -. La missione è sempre più grande delle nostre possibilità e capacità, ma confidiamo che - con la collaborazione dei cittadini, il lavoro dei diversi protagonisti sociali e politici, e la forza spirituale che viene dalla fede e dalle più profonde convinzioni umane - possa affrontare il suo compito con generosità, impegno e prudenza”.
I Vescovi ribadiscono infine che la Chiesa cattolica in Cile “vuole continuare a contribuire, secondo la sua particolare missione, alla costruzione di un'umanità più giusta e fraterna, dove specialmente i poveri e i sofferenti siano rispettati nella loro dignità”. Assicurano quindi il loro sostegno, la loro preghiera, e il contributo dell’azione pastorale, “che svilupperemo sempre nel dovuto rispetto dell'ordine democratico della nostra Patria e delle sue autorità legittimamente elette”.
Secondo le informazioni diffuse dalle agenzie internazionali, il candidato della sinistra Gabriel Boric, 35 anni, ha ottenuto il 56% dei voti, rispetto al 44% del suo avversario, il legislatore esponente della destra Jose Antonio Kast, alle elezioni presidenziali cilene tenutesi ieri. Kast ha fatto sapere tramite il suo profilo twitter di aver telefonato a Boric per complimentarsi per la vittoria. Il Cile sta vivendo un periodo di travaglio in tutti i campi dall’ottobre 2019, contrassegnato anche da manifestazioni e violenze che non hanno risparmiato la Chiesa. Con il plebiscito del 25 ottobre 2020 (vedi Fides 27/10/2020) i cileni hanno sancito l’inizio del processo per l’elaborazione di una nuova Costituzione. Il 21 novembre 2021 si sono svolte le elezioni presidenziali, parlamentari e regionali in un clima di forte polarizzazione, e il 19 dicembre il ballottaggio tra i due candidati alla Presidenza. Alla vigilia delle elezioni i Vescovi avevano sottolineato che “per chiunque verrà a governare il Paese nel prossimo periodo, il compito sarà difficile e complesso” (vedi Fides 25/10/2021;12/11/2021). (SL) (Agenzia Fides 20/12/2021)
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AMERICA/BRASILE - Caritas Brasile: kit di prevenzione dal Covid e attività informative per le comunità amazzoniche vulnerabili
 
Manaus (Agenzia Fides) - Entro la fine del mese di dicembre 4.500 famiglie di 9 comuni dell’Amazzonia, per un totale di 22.500 persone, riceveranno kit di igiene e prevenzione del Covid-19 grazie al progetto “Ajuri pela Vida na Amazônia” sviluppato da Caritas Brasile e alcune Caritas locali, con il finanziamento dell'USAID (Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale) e il sostegno di Catholic Relief Services (CRS). Le prime consegne sono iniziate il 6 dicembre e proseguiranno fino alla fine del mese. Caritas Brasile raggiungerà con questo progetto più di 100 comunità in situazione di vulnerabilità sociale, in nove comuni amazzonici: Coari, Tefé, Maraã, Alvarães, Fonte Boa, Juruá, Uarini, Itacoatiara e Parintins. I kit in distribuzione contengono gel alcolico, mascherina facciale in tessuto riutilizzabile, candeggina e sapone, per favorire il lavaggio delle mani.
Nella nota pervenuta a Fides si spiega che gli educatori sociali stanno inoltre portando avanti nelle comunità l’illustrazione del corretto utilizzo della mascherina, delle linee guida igieniche e del corretto lavaggio delle mani, nonché del distanziamento sociale, inoltre si sta sensibilizzando la popolazione sulle due dosi del vaccino contro il Covid-19. Si stanno organizzando anche focus group con popolazioni indigene, rivierasche, quilombola e periurbane, per implementare gli strumenti WASH (acqua, servizi igienico-sanitari e igiene). Secondo Anna Hrybyk del CRS, la promozione dell'igiene per la prevenzione dal Covid-19 è una priorità dell'intero progetto, in quanto tali pratiche devono essere mantenute anche dopo il completamento del ciclo di immunizzazione. (SL) (Agenzia Fides 20/12/2021)
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ASIA/VIETNAM - Nomina del Vescovo di Hung Hoá, Mons. Dominic Hoang Minh Tien
 
Città del Vaticano (Agenzia Fides) – Il Santo Padre Francesco il 18 dicembre 2021 ha nominato Vescovo della Diocesi di Hung Hoá (Viêt Nam), il rev. Dominic Hoang Minh Tien, del clero della medesima Diocesi, finora Vicario generale.
Mons. Dominc Hoang Minh Tien è nato il 7 gennaio 1969 a Bao Loc, nella Diocesi di Đà Lat. Dal 1992 al 1998 ha ricevuto la formazione filosofica e teologica a Hô Chí Minh City. Dal 1998 al 2003 ha lavorato nell’Economato, nell’Episcopio e nella Parrocchia di Thien Loc. Dal 2004 al 2006 ha frequentato i corsi complementari di Filosofia e Teologia nel Seminario Maggiore di Sao Bien a Nha Trang. Dal 2007 al 2008 ha svolto studi di Teologia pastorale presso l’East Asian Pastoral Institute dell’Ateneo de Manila University (Filippine). Dal 2009 al 2012 ha studiato Teologia nel Saint Charles Borromeo Seminary dell’Arcidiocesi di Philadelphia (Stati Uniti d’America), conseguendo il Master of Arts in Theology con specializzazione in Ecclesiologia. È stato ordinato sacerdote il 14 febbraio 2006 per la Diocesi di Hung Hoá.
Dopo l’Ordinazione sacerdotale, ha ricoperto i seguenti incarichi: Vicario Parrocchiale di No Luc (2006-2007); Servizio presso l’Economato Diocesano (2012-2014); Segretario del Vescovo e Responsabile per le vocazioni/pre-seminaristi (2012-2016); Economo Diocesano (2014-2020). Dal 2012 è stato Presidente della Commissione Diocesana per le vocazioni; dal 2016 Responsabile dei seminaristi maggiori e dal 2020 finora Vicario Generale della Diocesi di Hung Hoá e Parroco di Son Loc. (SL) (Agenzia Fides 20/12/2021)

domenica 19 dicembre 2021

Vatican News 19 dicembre 2021

 

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Vatican News

Le notizie del giorno

19/12/2021

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Alzarsi e tendere la mano a Dio quando le difficoltà sembrano prendere il sopravvento; camminare in fretta in aiuto del prossimo con fiducia e passo lieto. Il Papa all’Angelus nella quarta domenica d'Avvento esorta a percorrere l’ultimo tratto del cammino verso il Natale sull’esempio di Maria 

Il danni del tifone che si è abbattuto sulle Filippine
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Il pensiero di Francesco nella quarta domenica di Avvento va alle popolazioni dell'arcipelago asiatico dove il numero di vittime per il passaggio dei ... 

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In un videomessaggio all’Università Cattolica del Sacro Cuore che a Milano, nel centenario della fondazione, ha inaugurato il nuovo anno accademico alla ... 

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Incontrando stamattina in Aula Paolo VI gli operatori della realtà caritativa che compie un secolo di vita, il Papa si concede un momento di festa ... 

sabato 4 dicembre 2021

I fedeli indiani onorano Francesco Saverio, Patrono delle missioni

 


ASIA/INDIA - I fedeli indiani onorano Francesco Saverio, Patrono delle missioni
 
Goa (Agenzia Fides) - La celebrazione della festa di San Francesco Saverio nella antica Goa, dove sono conservate le sue reliquie, si è tenuta ieri, 3 dicembre, dopo una solenne novena iniziata il 25 novembre. La festa si celebra normalmente nella Basilica del Bom Jesus, una delle chiese più antiche di Goa, completata nel 1605, dove sono custoditi i resti mortali del Santo.

Quest'anno, per rispetto dei protocolli legati alla pandemia, tutte le celebrazioni sono state previste all'aperto. La festa di San Francesco Saverio richiama migliaia di persone da tutto il Paese, in particolare pellegrini dagli stati di Maharashtra, Karnataka, Tamil Nadu e Kerala. "Molti di loro percorrono in preghiera la distanza dalle loro case alla Chiesa. Gruppi di pellegrini da Karwar, Belgaum, Sawantwadi, Azra e Malvan di solito arrivano a piedi", ha riferito padre Patricio Fernandes SJ, rettore della Basilica del Bom Jesus. Tra quanti partecipano alla festa vi sono devoti provenienti dall'Europa, da altri paesi asiatici, e anche non cristiani.
Le sante messe, tutte tenutesi nel terreno intorno alla Basilica, sono iniziate alle 4 del mattino dato che un gran numero di persone si è accampata la notte precedente vicino alla Basilica. Circa 15.000-20.000 persone hanno partecipato alla messa principale della festa, celebrata dal Vescovo di Udupi, mons. Gerald Lobo.
"In questi tempi di paura, sofferenza, morte, il messaggio di san Francesco è che le sofferenze non sono causate da Dio ma da quello che facciamo e da come viviamo. Il santo ci esorta ad affrontare le difficoltà con coraggio e a trovare risposte confidando nell'amore di Dio per noi. I doni e i talenti che Dio ci ha dato vanno usati per affrontare le sfide che incontriamo. Come ha fatto Francesco Saverio, rispondiamo alla chiamata d'amore di Dio per amarlo nei nostri fratelli e sorelle, specialmente nei poveri, negli indifesi e nei sofferenti", rileva in un messaggio inviato a Fides il gesuita p. Dominic Savio SJ, preside del St Xavier's College di Calcutta.
La festa liturgica del 3 dicembre segna il giorno in cui il Santo morì durante il suo viaggio verso la Cina.

Le sue spoglie vengono offerte all'ostensione dei fedeli ogni 10 anni. L'ultima ostensione è stata nel 2014 e la prossima è prevista nel 2024.
Francesco Saverio è, insieme con Santa Teresa di Lisieux, Patrono delle missioni. Il gesuita, nato in Navarra (Spagna) nel 1506, è conosciuto soprattutto come missionario ed evangelizzatore in Asia. Divenuto sacerdote, partì per la missione in India. Si spinse fino a Taiwan e, forse, fino alle Filippine. Si spostò dunque in Malaysia e arrivò in Giappone. Intraprese un viaggio verso la Cina, ma si ammalò di polmonite e morì nel 1522 a Goa. Fu canonizzato un secolo dopo, nel 1622.
(PA) (Agenzia Fides 34/12/2021)

giovedì 2 settembre 2021

Agenzia Fides 2 settembre 2021

 



AFRICA/NIGERIA - Rapiti 73 alunni di una scuola; i Vescovi: “Troppi rapimenti di ragazzi. Rischiamo una generazione traumatizzata di giovani”
 
Abuja (Agenzia Fides) – “I rapimenti di bambini in età scolare ci presentano la prospettiva di una generazione traumatizzata di giovani”. Risuonano come un grave ammonimento le parole dei Vescovi della Nigeria, dopo il rapimento, ieri 1 settembre, di 73 alunni della scuola secondaria diurna nel villaggio di Kaya, nello Stato di Zamfara nel nord-ovest del Paese.
La notizia dell’ennesimo rapimento giunge a pochi giorni dal rilascio di altri tre gruppi di ostaggi che erano stati sequestrati a maggio nello Stato federato del Niger nella Nigeria settentrionale, sembra dopo il pagamento di un riscatto. Da dicembre più di 1.000 studenti sono stati rapiti dalle scuole nel nord della Nigeria.
Una situazione intollerabile secondo i Vescovi, che nella dichiarazione pubblicata al termine della loro seconda riunione plenaria, denunciano come in Nigeria “la vita non è mai stata così a buon mercato”.
Oltre alla piaga dei rapimenti di studenti e di adulti, compresi membri del clero, i Vescovi sottolineano la violenza diffusa sul territorio della federazione nigeriana. “Purtroppo, ad eccezione della guerra civile, la nostra nazione non ha mai assistito a una così diffusa malvagità, con distruzioni incontrollate e così vasti spargimenti di sangue”. "Le uccisioni per mano di rapitori, pastori assassini, banditi, gruppi terroristici hanno reso la Nigeria uno dei Paesi più terrorizzati al mondo" affermano i Vescovi, che chiedono al governo di "assumersi la piena responsabilità dell’attuale cultura di violenza".
Rivolgendosi ai fedeli cattolici, i Vescovi sottolineano che “come cristiani, siamo chiamati a sperare costantemente in Dio che non fallisce mai. Pertanto, invitiamo i nigeriani a sperare in una Nigeria migliore, sapendo benissimo che senza speranza noi come popolo non possiamo andare avanti” “Possa la Beata Vergine Maria, Madre di ogni consolazione e Regina della Nigeria, continuare a intercedere per il nostro Paese” concludono. (L.M.) (Agenzia Fides 2/9/2021)
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ASIA/FILIPPINE - La Chiesa cattolica celebra il Tempo del Creato nello spirito della Laudato si'
 
Manila (Agenzia Fides) - La Chiesa cattolica nelle Filippine vive e celebra con pieno coinvolgimento il "Tempo del Creato". I Vescovi filippini esortato sacerdoti, suore, laici, famiglie, comunità e movimenti cattolici, a salvaguardare il Creato, dono di Dio, rispettando ogni creatura, la dignità della vita umana, l'ambiente. In una Lettera pastorale in occasione del “Tempo del Creato”, che la Chiesa universale celebra dal 1° settembre al 4 ottobre, Mons. Romulo G. Valles, Arcivescovo di Davao, presidente uscente della Conferenza episcopale delle Filippine (CBCP), ha affermato: “La nostra Casa comune è sull'orlo della catastrofe. Servono azioni urgenti. Speriamo che questo Tempo del Creato ci porti a rinnovare il nostro impegno ad agire per garantire che tutta la creazione abbia una casa sana e sicura, in cui prosperare e partecipare al rinnovamento dell'Oikos (casa) di Dio”.
“Siate amministratori responsabili del creato” ha detto il Cardinale Jose Advincula, Arcivescovo di Manila, alla celebrazione di apertura del “Tempo del Creato”, il 1° settembre, richiamando tutti i fedeli a “proteggere la creazione di Dio non come monopolio, ma come dono che va condiviso con tutti” . “Ciò che abbiamo ricevuto in dono, lo dobbiamo dare in dono. Qui entra in gioco la dimensione missionaria del nostro Tempo del Creato”, ha detto il Cardinale Advincula, parlando nella Cattedrale dell'Immacolata Concezione, a Manila. E “i doni di Dio non possono essere usati a scapito o vantaggio di altri. Gesù ci insegna che i doni non devono essere monopolizzati solo da pochi. I doni vanno condivisi e devono giovare a tutti", ha aggiunto. “Uniamoci a Papa Francesco nella sua intenzione di preghiera affinché tutti noi facciamo scelte coraggiose per uno stile di vita semplice ed ecologicamente sostenibile”, ha affermato il Cardinale. “E con l'ispirazione di san Francesco d'Assisi, intraprendiamo questo Tempo del Creato con gratitudine per i doni che abbiamo ricevuto e con la ferma determinazione di condividere ed essere amministratori responsabili dei doni di Dio”, ha aggiunto.
Dal 1° settembre al 4 ottobre, festa di San Francesco, tutte le comunità cristiane nel mondo celebrano la bellezza e la bontà del creato. Questa celebrazione globale è iniziata nel 1989 con il riconoscimento della Giornata della Creazione da parte del Patriarcato ecumenico, il 1° settembre, ed è ora abbracciata a livello ecumenico.
La Chiesa filippina ha prolungato il Tempo del Creato per un'altra settimana, fino al 10 ottobre, domenica dedicata ai popoli indigeni nel paese. I Vescovi esortano tutti a celebrare il "Tempo del Creato" con le famiglie, le comunità e le parrocchie, in linea con l'Enciclica Laudato si' del 2015 di Papa Francesco sulla cura della casa comune.
In tutto il paese sono state organizzate varie attività per lanciare la "Laudato Si’ Action Platform", programma di sette anni per vivere insieme la Laudato Si'. Nella Lettera Pastorale diffusa dai Vescovii in tutte le diocesi, i fedeli sono anche invitati a firmare una petizione che invita le istituzioni internazionali a fare di più per la tutela del pianeta e dunque dell'umanità . “Invitate le vostre famiglie e i vostri amici a firmare questa petizione per i prossimi due grandi incontri su Biodiversità e Cambiamento Climatico”, ha detto Mons. Valles.
“La Conferenza delle Nazioni Unite sulla biodiversità (COP 15) riunisce nazioni di tutto il mondo per affrontare il problema della perdita di biodiversità, mene la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP26) affronta l'urgenza della crisi climatica. Queste due questioni, clima e biodiversità, sono strettamente collegate: il cambiamento climatico si prevede diventi un fattore sempre più importante della perdita di biodiversità", spiega la Lettera.
Citando il Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, i Vescovi filippini affermano: “Il mondo è pericolosamente vicino al riscaldamento globale irreversibile, causato inequivocabilmente dalle attività umane. Questo è il contesto in cui siamo chiamati a celebrare il Tempo del Creato, rinnovando e rispettando la nostra Casa comune che è sull'orlo del baratro”.
Già nel 2003, attraverso la Dichiarazione Pastorale del Consiglio Permanente, “Celebrare il Giorno del Creato e il Tempo del Creato”, la CBCP ha chiesto a tutte le comunità locali di osservare e celebrare il "Tempo del Creato". Nel 2015, Papa Francesco ha aggiunto formalmente al calendario cattolico la "Giornata mondiale di preghiera per la cura del creato" come giornata di preghiera da celebrare annualmente a livello universale. Nel 2016 il Papa ha invitato ufficialmente tutti i cattolici del mondo a celebrarla all'interno del "Tempo del Creato", un mese speciale per riflettere, accrescere consapevolezza, agire. Quest'anno, il tema per il Tempo del Creato è “Una casa per tutti. Rinnovare l'Oikos di Dio”.
(SD-PA) (Agenzia Fides 2/9/2021)
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ASIA/TERRA SANTA - Pannelli solari all’Università di Betlemme e nelle scuole cattoliche, per custodire la “casa comune” e concentrare risorse nelle attività didattiche
 
Gerusalemme (Agenzia Fides) – Mentre si apre anche quest’anno il “Tempo del Creato”, periodo dell’anno in cui cristiani di diverse confessioni in tutto il mondo sono invitati a pregare e operare insieme per la custodia della “casa comune”, la crescente sensibilità ecologica dei battezzati si riflette anche in scelte concrete e operative assunte da diverse istituzioni ecclesiali nell’ambito delle proprie attività pastorali, caritative e educative.
In questa cornice si inquadra anche la serie degli “accordi” stipulati dalla Missione Pontificia (“Pontifical Mission”) in Terra Santa con istituzioni accademiche e scolastiche cattoliche presenti in Terra Santa per incentivare presso tali istituzioni il ricorso a fonti di energia rinnovabili per sopperire ai propri bisogni energetici. In concreto, gli accordi prevedono l’avvio di una serie di progetti tecnici - finanziati anche grazie a fondi offerti dall’opera caritativa tedesca Misereor – che permetteranno di istallare presso scuole e istituzioni accademiche cristiane pannelli solari in grado di coprire fino alla metà del fabbisogno energetico dei singoli istituti.
Le prime istituzioni accademiche coinvolte nel progetto sono l’Università di Betlemme (nella foto) e due istituti scolastici - la scuola dei Fratelli delle scuole cristiane e il Terrasanta College – che sorgono a Beit Hanina, sobborgo di Gerusalemme. In un video diffuso dal Christian Media Center, i rappresentanti delle diverse istituzioni scolastiche e accademiche coinvolte (padre Peter Bray dell’Università di Betlemme, Georges al Neber, direttore dell’istituto dei Fratelli delle scuole cristiane a Beit Hanina e padre Ibrahim Faltas, della Custodia di Terra Santa) esprimono soddisfazione e riconoscenza per un’iniziativa che permetterà a tali istituzioni di risparmiare risorse finanziarie destinate a coprire il fabbisogno energetico, risorse che potranno essere investite nell’assunzione di nuovo personale e nel potenziamento di strutture necessarie a sostenere le attività didattiche e educative.
La “Missione Pontificia” (Pontifical Mission) in Terra Santa fu fondata nel 1949 su impulso di Papa Pio XII con l’intento primario di soccorrere i profughi palestinesi dopo la creazione dello Stato d’Israele. L’organizzazione anche oggi promuove e sostiene iniziative caritative, umanitarie e educative rivolte “ai bisognosi in Terra Santa, palestinesi e israeliani, di tutte le età e credenze”.
“Oggi – ha ricordato Papa Francesco durante l’Udienza generale svoltasi mercoledì 1° settembre nell’Aula Paolo VI - si celebra la Giornata mondiale per la custodia del creato”. Il Pontefice ha aggiunto che tale giornata segna “l’inizio del tempo del Creato, che si compirà il 4 ottobre, festa di San Francesco d’Assisi. “Con il Patriarca Ecumenico Bartolomeo e l’Arcivescovo di Canterbury, Justin Welby” ha aggiunto il Vescovo di Roma, “abbiamo preparato un Messaggio che uscirà nei prossimi giorni. Insieme con i fratelli e le sorelle di diverse confessioni cristiane, preghiamo e operiamo per la nostra casa comune, in questiempi di grave crisi planetaria”. (GV) (Agenzia Fides 2/9/2021)
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AMERICA/NICARAGUA - Richiesta di indagini sulla strage di 13 indigeni
 
Matagalpa (Agenzia Fides) - "Possiamo, senza esclusione, fermarci, parlare, correggere, perdonarci, in base al diritto fondamentale alla verità (...), stabilire un documento che definisca le regole fondamentali, minime e non esclusive, per realizzare un'organizzazione sociale che viva nella convivenza e in pace", ha affermato Monsignor Rolando Álvarez, Vescovo di Matagalpa, lanciando un appello per la pace domenica scorsa, 29 agosto, dopo l'assassinio di un gruppo di indigeni nel nord del paese per mano dei coloni.
Il 27 agosto, l'organizzazione civile "Gobierno de las Mujeres Mayangnas" del Nicaragua, ha denunciato che almeno 18 indigeni sono stati assassinati sulle cime di una montagna, nella zona chiamata Caribe Norte, da presunti "coloni". Pochi giorni dopo, l'Organizzazione non governativa Articolazione dei Movimenti Sociali ha confermato la cosiddetta "strage indigena", e ha stabilito il bilancio delle vittime a 13. Di queste, due sono donne che sono state anche violentate. Tra le vittime c’è anche un bambino di sei anni, otto nativi di Miskito e due Mayangna. Sia il "Gobierno de las Mujeres Mayangnas" che il Centro nicaraguense per i diritti umani (Cenidh) hanno chiesto alle autorità nazionali di indagare sul caso, ma finora non ci sono state dichiarazioni ufficiali sul crimine denunciato.
"Dobbiamo osare - ha detto Mons. Alvarez nella sua omelia domenicale -, raccogliamo la sfida, scriviamo il nostro atto di indipendenza, di giustizia, pace, sicurezza, e mettiamolo in pratica; solo allora vivremo ed entreremo a prendere possesso della terra che ci promette il Signore" ha ribadito il Vescovo di Matagalpa.
Secondo dati raccolti da Fides, i popoli indigeni e di origine africana in Nicaragua vivono in 304 comunità stabilite in 23 territori, la maggioranza nelle aree più povere e isolate del Paese. Il Centro per la giustizia e il diritto internazionale (Cejil), che ha indagato sugli omicidi contro le popolazioni indigene in Nicaragua, ha lanciato l’allarme poichè queste popolazioni rischiano di essere sterminate a causa della costante invasione dei loro territori.
(CE) (Agenzia Fides 02/09/2021)
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AMERICA/MESSICO - Il governo respinga la riattivazione del protocollo di protezione dei migranti, che viola i diritti dei richiedenti asilo
 
Città del Messico (Agenzia Fides) – “Il governo del Messico deve tenere una posizione che, sebbene rispettosa, deve essere ferma, chiara e di rifiuto assoluto dell'intenzione di riattivare il programma ‘Quédate en México’ (Restate in Messico)”: la richiesta al Presidente del Messico, Andres Manuel Lopez Obrador, al Segretario degli affari esteri, Marcelo Ebrard Casaubón, e al Sottosegretario per i Diritti umani, la popolazione e gli affari religiosi, Alejandro Encinas Rodríguez, viene da Monsignor J. Guadalupe Torres Campos, Vescovo di Ciudad Juárez, e Responsabile della Pastorale della Mobilità umana dell’Episcopato messicano.
“Con preoccupazione abbiamo ricevuto la notizia che si intende riattivare il Protocollo di Protezione dei Migranti (MPP) meglio conosciuto come ‘Quédate en México’, derivato dall'ordinanza della Corte Suprema degli Stati Uniti” scrive il Vescovo nella missiva, pervenuta all’Agenzia Fides. “Riteniamo che questo Protocollo sulla protezione dei migranti incida profondamente sui diritti umani delle persone richiedenti asilo. Le persone in cerca di asilo negli Stati Uniti sono costrette ad attendere la soluzione corrispondente alla loro situazione, al confine tra Stati Uniti e Messico, il che le espone a situazioni di vulnerabilità e a pericoli che mettono a rischio la loro vita, l'integrità fisica, emotiva e spirituale”.
Il Vescovo riconosce “la profonda crisi migratoria” che si sta verificando al confine meridionale del paese, dove centinaia di persone provenienti dal Triangolo Nord dell'America Centrale, cui se ne aggiungono ora altre provenienti da Haiti, è in attesa che le autorità dell’immigrazione risolvano la loro situazione legale. Il sovraffollamento, la mancanza di misure igieniche, di cibo, delle forniture di base, insieme alla lentezza nelle risoluzioni dell'Istituto nazionale delle migrazioni e della Commissione messicana per l'aiuto ai rifugiati, mettono le persone in una situazione di vulnerabilità, compromettendo l'esercizio dei loro diritti fondamentali, osserva il Vescovo. “I centri di accoglienza, le case dei migranti, le mense per i migranti, sono saturi e al limite della loro capacità – prosegue -, gli sforzi delle Chiese locali, delle parrocchie, delle diocesi, vengono sorpassati in assenza di una chiara politica migratoria, di una pianificazione strategica e di risorse scarse o nulle del Governo Federale”.
Monsignor J. Guadalupe Torres Campos condanna poi “i comportamenti repressivi, violenti e di contenimento delle migrazioni al confine meridionale, in particolare a Tapachula”; esorta le autorità competenti “a svolgere azioni concrete per assistere le persone nel contesto della mobilità, evitando così e prevenendo violazioni dei diritti umani”; infine chiede alle autorità di tutti i livelli di rispettare l'articolo 11 della Costituzione che sancisce il libero transito, “in modo che coloro che hanno già un permesso di soggiorno legale in Messico siano autorizzati a transitare attraverso il paese in cerca di opzioni di residenza e di lavoro che consentano loro di vivere con dignità e accedere ai servizi di base”.
Nella conclusione il Vescovo esprime particolare gratitudine alla Chiesa locale di Tapachula “per le sue espressioni di solidarietà e sostegno umanitario verso la popolazione migrante, sia a Tapachula che lungo la rotta migratoria che attraversa l'intera diocesi”, auspicando che il suo esempio motivi tutta la Chiesa messicana “affinché in ogni angolo del Messico ci siano comunità che accolgono, proteggono, promuovono e integrano i migranti”. Infine invoca l’intercessione di Dio perché continui ad incoraggiare e accompagnare “tutti gli operatori pastorali che difendono e promuovono generosamente i diritti di coloro che soffrono di più e li ricompensi per la loro generosità”. (SL) (Agenzia Fides 2/09/2021)
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OCEANIA/AUSTRALIA - No all'eutanasia, "la compassione non uccide mai": petizione dei cattolici e manifestazioni in strada
 
Brisbane (Agenzia Fides) - Respingere la proposta di legge sull'eutanasia e il suicidio assistito: è quanto chiede una petizione lanciata dai cattolici australiani, che sarà presentata al Parlamento dello stato australiano di Queensland dove, nelle prossime settimane, i parlamentari discuteranno e poi voteranno un controverso disegno di legge sul suicidio assistito volontario, che legalizzerebbe l'eutanasia nello stato.
A sostegno della petizione si è schierato l'Arcivescovo di Brisbane, Mons. Mark Coleridge, che in una lettera aperta esorta i cattolici, le loro famiglie e gli amici, a firmare la petizione. "Queste leggi, se approvate, capovolgeranno i principi fondamentali che hanno sostenuto per secoli i nostri sistemi medici e legali: l'etica del 'non nuocere' e il divieto di uccidere", afferma l'Arcivescovo Coleridge nella lettera indirizzata a tutti gli "amici di Cristo".
“Dobbiamo fare tutto il possibile per proteggere gli abitanti del Queensland piuttosto che aiutarli a morire", rileva. “Le leggi sull'eutanasia e sul suicidio assistito - argomenta Mons. Coleridge - minano il fondamentale rapporto di fiducia che dovrebbe esistere tra un paziente e il proprio medico. Hanno il potenziale per mettere a rischio di morte illegittima gli abitanti vulnerabili del Queensland, anziani o malati terminali, esercitando pressione su di loro affinché si tolgano la vita in modo da non essere un 'peso' per la loro famiglia e i loro amici. Lo abbiamo visto accadere in paesi oltreoceano che hanno seguito questa strada".
L'Arcivescovo Coleridge invita i cattolici a firmare una petizione sponsorizzata da "Hope", coalizione della società civile di gruppi che si oppongono all'eutanasia e al suicidio assistito. L'Arcivescovo chiede ai cattolici “di inviare un'e-mail ai membri del Parlamento dello Stato del Queensland e di esortarli a opporsi all'introduzione di queste leggi”.
“La questione è ora urgente” ha detto l'Arcivescovo Coleridge. Voci cattoliche di dissenso tra la popolazione del Queensland si sono sollevate nelle scorse settimane e varie manifestazioni pubbliche contro l'eutanasia sono state organizzate prima del cruciale dibattito in Parlamento. La rete degli ospedali cattolici ha apertamente rifiutato la via dell'eutanasia: “I malati e gli anziani vulnerabili nel Queensland hanno bisogno del tuo aiuto per garantire che queste leggi letali non vengano approvate in questo stato. Vi esortiamo a firmare la petizione e inviare un'e-mail ai parlamentari e a chiedere ad amici e familiari di fare lo stesso", si legge in un appello diffuso negli ospedali cattolici.
Tra l'altro, notano i medici cattolici, le leggi proposte prevarrebbero sulla possibile “obiezione di coscienza” di ospedali, case di cura e personale medico che si oppongono all'eutanasia. Secondo il disegno di legge così com'è formulato, infatti, se i pazienti morenti sono troppo malati o fragili per spostarsi e chiedono l'eutanasia, gli ospedali potrebbero essere costretti a consentire l'eutanasia nelle loro istituzioni.
L'11 settembre a Brisbane si svolgerà una "Marcia per la vita" per protestare contro le proposte di legge sull'eutanasia. La mobilitazione della Chiesa e la sensibilizzazione dell'opinione pubblica, grazie ad un'opera condotta sul territorio dalle varie parrocchie, anche andando casa per casa, mirano a far sì che la legge non venga approvata nell'assemblea legislativa dello stato. Il motto della campagna contro l'eutanasia è "La compassione non uccide mai".
(PA) (Agenzia Fides 2/9/2021)




venerdì 27 agosto 2021

Agenzia Fides 27 agosto 2021

 

AFRICA/SUD SUDAN - “Basta con i messaggi incitanti all’odio sui social media”: appello del Vescovo di Tombura-Yambio
 
Juba (Agenzia Fides) – “Sui social media ci sono troppi messaggi incitanti all’odio” denuncia Sua Ecc. Mons. Eduardo Hiiboro Kussala Vescovo di Tombura-Yambio, in Sud Sudan, in una nota inviata all’Agenzia Fides, nella quale stigmatizza l’uso dei moderni mezzi di comunicazione di massa per perpetuare il clima di odio e violenza che da anni affligge la regione.
“Viviamo in un clima d’insicurezza che ha prodotto risultati così nefasti come forti perdite di vite innocenti, distruzione di proprietà, sfollamenti, dissidi, fame e sofferenze di ogni tipo” sottolinea Mons. Kussala. “Non possiamo sopportare più questa situazione, vediamo cosa possiamo fare per fermare la violenza”.
Una delle prime cose da fare, secondo il Vescovo di Tombura-Yambio, è fermare i messaggi che incitano all’odio che circolano incessantemente sui social media e sulle applicazioni di comunicazione.
“Sulle piattaforme social leggiamo un gran numero di messaggi incitanti all’odio, dove i Sud sudanesi si insultano a vicenda, e il mondo ci vede come un gruppo di nemici. Questa mentalità è contro l’unità e nemica della coesistenza reciproca”.
“La sicurezza inadeguata, la povertà, la mancanza di una cultura di pace sono tutti fattori che favoriscono la violenza” continua il Vescovo, che lancia un appello a tutti i leader religiosi perché continuino a promuovere comportamenti e pratiche per bloccare la violenza”.
Mons. Kussala vede dei segnali di speranza nel “dialogo incoraggiante promosso dal Vaticano tra il governo di unità nazionale e i gruppi di opposizione, e nel desiderio di rimpatriare i rifugiati. Il governo necessita del nostro apprezzamento e supporto nel difficile processo di attuazione dell’Accordo di pace rivitalizzato” conclude il Vescovo.
Il 18 luglio 2021, la Comunità di Sant’Egidio ha ospitato colloqui di pace tra il governo di transizione rivitalizzato di unità nazionale del Sud Sudan, e i movimenti che non avevano firmato gli accordi precedenti. (L.M.) (Agenzia Fides 27/8/2021)
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AFRICA/EGITTO - Il Patriarca copto Tawadros ai giovani egiziani: “Con l’invenzione dei cellulari è finita l’era dell’umanità”
 
Il Cairo (Agenzia Fides) - “Un sociologo ha detto: con l’invenzione del telefono cellulare è finita l’era dell’umanità. E questa è una cosa grave: abbiamo iniziato a misurare la nostra umanità con gli strumenti tecnologici, ma le macchine non hanno sentimenti umani”. Con queste parole a effetto Papa Tawadros II, Patriarca della Chiesa copta ortodossa, ha voluto lanciare un ennesimo allarme sui rischi di disumanizzazione che minacciano una convivenza sociale condizionata in maniera invasiva dall’uso e dall’influenza delle reti sociali. Lo ha fatto, con scelta mirata, con un intervento rivolto ai circa 200 ragazzi e ragazze egiziani partecipanti al primo “Logos Forum” della gioventù della Chiesa copta ortodossa, raduno giovanile ospitato fino al prossimo 30 agosto presso il monastero di Anba Bishoy, nella regione desertica del Wadi Natrun.
Nelle parole rivolte in questi giorni ai giovani cristiani copri, Papa Tawadros li ha anche esortato a coltivare le proprie radici familiari e comunitarie, a fare tesoro dell’educazione ricevuta dai genitori, a nutrire sentimenti di compassione per chi soffre, e a seguire le orme di chi vive la propria vita con generosità e gratuità, considerando gli altri come fratelli da servire, e non come strumenti da sfruttare per perseguire il proprio meschino tornaconto.
Settori e singoli esponenti della Chiesa copta ortodossa da tempo si interrogano in maniera critica sull’impatto provocato dall’espansione delle reti sociali e dei social media nel vissuto concreto delle comunità ecclesiali. Un approccio critico ben diverso dal conformismo con cui in tante realtà e organismi ecclesiali si pretende di potenziare l’efficacia dell’annuncio della testimonianza cristiana proprio alla messa in campo di elaborate strategie “professionali” di comunicazione “social”.
Nel recente passato (vedi Fides 16/11/2020), proprio Papa Tawadros aveva ribadito che non saranno le reti sociali e le strategie di marketing e comunicazione a aprire agli uomini e alle donne di oggi le porte del Paradiso. “Ogni persona riceve da Dio il dono del tempo, 24 ore al giorno” aveva sottolineato il Patriarca copto ortodosso in un discorso rivolto ai membri del Rotary Club egiziano di Alessandria-Pharos, facendo notare che se si passa gran parte della propria vita nelle reti sociali, come capita a tanti giovani, si finisce per gettare nel nulla questo tesoro. (GV) (Agenzia Fides 27/8/2021)
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ASIA/FILIPPINE - Digiuno e penitenza di 40 giorni in mezzo alla pandemia
 
Manila (Agenzia Fides) - La comunità cattolica di Zamboanga, sull'isola di Mindanao, nel Sud delle Filippine, vivrà 40 giorni di digiuno e penitenza mentre il Paese è alle prese con la pandemia di Covid-19. Come appreso da Fides, Mons. Moises Cuevas, Amministratore apostolico di Zamboanga, ha annunciato l'iniziativa da vivere “in solidarietà con coloro che soffrono gli effetti della pandemia”. La speciale "quaresima autunnale" inizierà il 13 ottobre con il rintocco delle campane delle chiese in tutta l'arcidiocesi alle 20, dopo la recita del Rosario. Nelle settimane che precedono il tempo penitenziale, in tutte le parrocchie si terranno catechesi per preparare i fedeli a questo speciale tempo di penitenza e di preghiera.
Il Presule ha chiesto alle parrocchie di mettere a disposizione il Sacramento della Riconciliazione per favorire un rinnovamento spirituale e morale di tutti i credenti. Il periodo di 40 giorni si concluderà il 21 novembre, domenica di Cristo Re, con uno speciale “cammino penitenziale” dalla Cattedrale Metropolitana dell'Immacolata Concezione al Santuario di Nuestra Señora La Virgen del Pilar, cui parteciperanno il clero e i religiosi e alcuni rappresentanti dei fedeli laici dell'arcidiocesi.
L'iniziativa è annunciata nella prima Lettera pastorale di Mons. Cuevas, da poco nominato da Papa Francesco Amministratore apostolico di Zamboanga. Nella lettera si annuncia anche uno speciale programma di “Catechesi sulla Parola di Dio”, in vista della "Domenica della Parola di Dio", che verrà celebrata il 23 gennaio del 2022. Mons. Cuevas rende noto che questa catechesi sarà condotta online “come un modo per accompagnare i nostri fedeli e coloro che cercano continuamente rifugio nella Parola di Dio in questi tempi difficili”.
Tra le altre iniziative in tempo di pandemia, l'Amministratore apostolico riferisce anche che l'Arcidiocesi sta creando nelle parrocchie dei punti di solidarietà e carità chiamati "Gifted to Give”, per continuare ad aiutare i poveri. “Vi sarà una distribuzione continua di beni materiali nelle nostre parrocchie per rispondere in modo appropriato e prenderci cura dei nostri fratelli e sorelle bisognosi”, spiega. Tutte le attività, ha affermato, saranno guidate e coordinate dal nuovo "Ufficio Arcidiocesano di gestione della pandemia".
(SD-PA) (Agenzia Fides 27/8/2021)
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ASIA/MYANMAR - I Rohingya emarginati anche nella lotta alla pandemia: negato il diritto alla salute
 
Sittwe (Agenzia Fides) - Le autorità del Myanmar non hanno attualmente in programma di includere la minoranza musulmana Rohingya tra la popolazione da vaccinare contro il Covid-19 e sta negando loro l'assistenza sanitaria e il diritto alla salute. I Rohingya vivono in campi densamente affollati nello stato birmano di Rakhine, nel Myanmar occidentale. Oltre 700mila Rohingya sono fuggiti in Bangladesh durante le operazioni militari nel 2017 e coloro che sono rimasti in Myanmar lamentano discriminazioni e maltrattamenti in un paese che non li riconosce come cittadini.
Come appreso da Fides, l'amministrazione locale della cittadina di Sittwe ha confermato che la campagna di vaccinazione procederà per gruppi prioritari e fragili come anziani, operatori sanitari, personale governativo e monaci buddisti, e che per ora non includerà i Rohingya. Costoro vivono in ghetti, separati dal resto della popolazione, a Sittwe e, se ammalati di Covid, non possono nemmeno raggiungere un ospedale. "Viene loro negato il diritto alla salute" affermano i gruppi per i diritti umani come "Fortify Rights". "I Rohingya nel Rakhine hanno espresso paura e sfiducia nei confronti del sistema sanitario statale" afferma l'Ong. La stragrande maggioranza di loro è confinata in appositi campi: intorno a Sittwe sono 100.000 persone, mentre altri 500mila Rohingya rimangono nei villaggi del resto del Rakhine.
Intanto, nella lotta alla pandemia, il Myanmar sta cercando di procurarsi dosi di vaccino per la popolazione. Il precedente governo della Lega Nazionale per la Democrazia, rovesciato dal golpe militare del 1° febbraio 2021, aveva ordinato 30 milioni di dosi di vaccini per Covid-19 dall'India, noto come "Covidshield" sviluppato dall'Università di Oxford e AstraZeneca. I primi vaccini sono arrivati ​ dall'India nel gennaio 2021, ma poi disponibilità di dosi si è interrotta a causa dell'aumento dei casi in India. Il paese si è attivato per l'acquisto di vaccini anche da Cina e Russia. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, nell'ambito del programma Covax, i paesi in via di sviluppo, incluso il Myanmar, riceveranno 1,8 miliardi di dosi di vaccini.
(JZ-PA) (Agenzia Fides 27/8/2021)
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AMERICA/PORTORICO - I Vescovi: il rifiuto del vaccino contro il Covid-19 non ha alcun fondamento nell’insegnamento della Chiesa
 
San Yuan (Agenzia Fides) – La pandemia di Covid-19 ha provocato finora nel mondo 4.459.946 vittime; a Porto Rico sono morte 2.742 persone, 164.179 sono state contagiate, e questi numeri continano ad aumentare, come le ospedalizzazioni. A ricordarlo è la Conferenza episcopale di Porto Rico, in un decreto che porta la data del 24 agosto 2021, in cui facendo eco ai numerosi interventi di Papa Francesco in cui il Pontefice ha sottolineato che vaccinarsi è “un atto di amore, un gesto di carità” verso se stessi e verso il prossimo, a favore del bene comune, ribadisce che non esiste "obiezione morale, etica o di coscienza" nella vaccinazione contro il Covid-19.
"La richiesta del Governatore ai dipendenti pubblici e privati di vaccinarsi di fronte a questa pandemia – sottolinea il testo pervenuto a Fides - non contraddice gli insegnamenti della Chiesa o le espressioni e le azioni di Papa Francesco in relazione alla vaccinazione contro il Covid-19". Il Governatore ha previsto una esenzione dal vaccino per i dipendenti e gli studenti il cui leader religioso dichiari, sotto giuramento, che gli insegnamenti della loro fede vietano questa vaccinazione. Dal momento che alcuni fedeli laici hanno chiesto a sacerdoti, diaconi o operatori pastorali di dichiarare che gli insegnamenti morali della Chiesa cattolica si oppongono a questa vaccinazione, i Vescovi di Porto Rico ribadiscono: "sacerdoti, diaconi o operatori pastorali della Chiesa non devono dichiarare sotto giuramento tali esenzioni che non hanno fondamento nell’insegnamento morale della Chiesa".
Sulla base del magistero della Chiesa e delle parole del Santo Padre, i Vescovi di Porto Rico comunicano quindi una serie di decisioni, tra cui: riservare uno spazio ai non vaccinati nelle celebrazioni liturgiche; si suggerisce ai non vaccinati di astenersi, per ora, dal partecipare alle altre attività comunitarie pastorali in presenza; dal 15 settembre tutti i sacerdoti e i diaconi che presiedono le liturgie devono essere vaccinati o almeno aver ricevuto la prima dose del vaccino; nessun sacerdote, diacono o operatore pastorale della Chiesa è autorizzato a dichiarare sotto giuramento, davanti ai notai, le esenzioni dal vaccino per motivi religiosi che non hanno fondamento; "Anche se i fedeli sono responsabili delle proprie azioni, dobbiamo educatamente chiarire loro che non possono usare gli insegnamenti morali della Chiesa cattolica come base per rifiutare i vaccini"; tutti gli impiegati e i volontari che lavorano o offrono la loro collaborazione alle nostre diocesi in modo continuativo e in presenza, dovranno essere vaccinati entro il 15 settembre, altrimenti non potranno continuare nel loro servizio. (SL) (Agenzia Fides 27/08/2021)
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ASIA/INDIA - Nomina del Rettore del Seminario regionale “Sant’Alberto” nell’arcidiocesi di Ranchi
 
Città del Vaticano (Agenzia Fides) – Il Card. Luis Antonio G. Tagle, Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, il 6 maggio 2021 ha nominato Rettore del Seminario regionale “Sant’Alberto”, nell’arcidiocesi di Ranchi (India), il rev. Ajay Kumar Xalxo, del clero della diocesi di Jashpur.
Il nuovo Rettore è nato il 19 febbraio 1974 ed è stato ordinato sacerdote il 2 gennaio 2009. E’ stato Vicerettore di un Orientation center (2008-2011) e Viceparroco (2011-2012). Ha conseguito la Licenza in teologia morale alla Pontificia Università Urbaniana, a Roma (2012-2015). Dal 2015 è Professore nel Seminario di cui ora è nominato Rettore. (SL) (Agenzia Fides 27/08/2021)

Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

Tutto sull'arrivo del nuovo arcivescovo Mons. Riccardo Lamba

  LA CHIESA UDINESE ACCOGLIE IL NUOVO ARCIVESCOVO MONS. RICCARDO LAMBA Un momento storico, di grande solennità e festa, sarà celebrato domen...