PRESENTAZIONE DEL SIGNORE
XXIV Giornata mondiale della Vita consacrata
XLII Giornata nazionale per la Vita: «Aprite le porte alla vita»
Domenica 2 Febbraio 2020
Camminare incontro al Signore, per possedere la vita eterna
BENEDIZIONE
DELLE CANDELE
E
PROCESSIONE
Il
Celebrante (che indossa il Piviale bianco) con i ministranti (che portano
turibolo, Croce, ceri, secchiello con l’acqua benedetta e aspersorio) ed i
fedeli si portano luogo indicato, mentre si esegue il canto di accoglienza.
MONIZIONE
INTRODUTTIVA
DEL
CELEBRANTE
C – Nel nome del Padre e del
Figlio e dello Spirito Santo. T – Amen.
C – Il Signore, Luce del
mondo, sia con tutti voi.
T
– E con il tuo spirito.
C - Fratelli carissimi, sono
passati quaranta giorni dalla solennità del Natale. Anche oggi la Chiesa è in festa,
celebrando il giorno in cui Maria e Giuseppe presentarono Gesù al tempio. Con
quel rito il Signore si assoggettava alle prescrizioni della legge antica, ma
in realtà veniva incontro al suo popolo, che l’attendeva nella fede.
Guidati dallo Spirito Santo,
vennero nel tempio i santi vegliardi Simeone e Anna; illuminati dallo stesso
Spirito riconobbero il Signore e pieni di gioia gli resero testimonianza.
Anche noi qui riuniti dallo
Spirito Santo andiamo incontro al Cristo nella casa di Dio, dove lo troveremo e
lo riconosceremo nello spezzare il pane, nell’attesa che egli venga e si
manifesti nella sua gloria.
Dopo
una breve pausa di silenzio, il Celebrante benedice le candele.
BENEDIZIONE
DELLE CANDELE
C - Preghiamo.
O Dio, fonte e principio di
ogni luce, che oggi hai rivelato al santo vecchio Simeone il Cristo, vera luce
di tutte le genti, benedici + questi ceri e ascolta le preghiere del tuo
popolo, che viene incontro a te con
questi segni luminosi e con inni di lode; guidalo sulla
via del bene, perché giunga alla luce che non ha fine. Per Cristo nostro
Signore. T – Amen.
Il
Celebrante asperge le candele senza dir nulla.
Subito
dopo, si avvia in processione.
All’arrivo
in Chiesa, si esegue il canto d’introito.
CELEBRAZIONE
EUCARISTICA
Giunto
in presbiterio, il Celebrante depone il piviale e indossa la casula; bacia l’altare
e lo incensa. Poi si porta alla sede, prosegue la celebrazione con la Grande
Dossologia e conclude i riti d’introduzione con la Colletta.
GRANDE DOSSOLOGIA
COLLETTA
C - Dio
onnipotente ed eterno, guarda i tuoi fedeli riuniti nella festa della
Presentazione al tempio del tuo unico Figlio fatto uomo, e concedi anche a noi
di essere presentati a te pienamente rinnovati nello Spirito. Per il nostro
Signore Gesù Cristo...
LITURGIA
DELLA PAROLA
PRESENTAZIONE
DELLA PAROLA DI DIO
G – Il Mistero pasquale è la
chiave interpretativa della Parola di Dio della festa odierna. Cristo sulla
croce è colui che ci ha purificati e ha offerto sé stesso per noi. È lui che è
entrato nel tempio santo di Dio aprendo la via anche per noi. Nell’incarnazione
si è fatto talmente simile a noi per venirci in aiuto, sostenerci nella prova e
darci la capacità di aprirci alla luce e di accogliere la sua salvezza.
PRIMA
LETTURA:
Ml 3,1-4
Entrerà
nel suo tempio il Signore, che voi cercate.
Dal libro del profeta Malachìa
Così dice il Signore Dio:
«Ecco, io manderò un mio messaggero a preparare la via davanti a me e subito entrerà nel suo tempio il Signore che voi cercate; e l’angelo dell’alleanza, che voi sospirate, eccolo venire, dice il Signore degli eserciti.
Chi sopporterà il giorno della sua venuta? Chi resisterà al suo apparire? Egli è come il fuoco del fonditore e come la lisciva dei lavandai.
Siederà per fondere e purificare l’argento; purificherà i figli di Levi, li affinerà come oro e argento, perché possano offrire al Signore un’offerta secondo giustizia.
Allora l’offerta di Giuda e di Gerusalemme sarà gradita al Signore come nei giorni antichi, come negli anni lontani».
Parola di Dio
SALMO
RESPONSORIALE:
dal Salmo 23
Rit. Vieni,
Signore, nel tuo tempio santo.
Alzate, o porte, la vostra
fronte,
alzatevi, soglie antiche, / ed
entri il re della gloria.
Chi è questo re della gloria?
Il Signore forte e valoroso,
il Signore valoroso in
battaglia.
Alzate, o porte, la vostra
fronte,
alzatevi, soglie antiche, / ed
entri il re della gloria.
Chi è mai questo re della
gloria?
Il Signore degli eserciti è il
re della gloria.
SECONDA
LETTURA:
Eb 2,14-18
Doveva
rendersi in tutto simile ai fratelli.
Dalla lettera agli Ebrei
Poiché i figli hanno in comune il sangue e la carne, anche Cristo allo stesso modo ne è divenuto partecipe, per ridurre all’impotenza mediante la morte colui che della morte ha il potere, cioè il diavolo, e liberare così quelli che, per timore della morte, erano soggetti a schiavitù per tutta la vita.
Egli infatti non si prende cura degli angeli, ma della stirpe di Abramo si prende cura. Perciò doveva rendersi in tutto simile ai fratelli, per diventare un sommo sacerdote misericordioso e degno di fede nelle cose che riguardano Dio, allo scopo di espiare i peccati del popolo.
Infatti, proprio per essere stato messo alla prova e avere sofferto personalmente, egli è in grado di venire in aiuto a quelli che subiscono la prova.
Parola di Dio
CANTO
AL VANGELO:
Lc 2,30.32
Alleluia,
alleluia.
I miei occhi hanno visto la
tua salvezza:
luce per rivelarti alle genti
e gloria del tuo popolo,
Israele.
Alleluia.
VANGELO: Lc
2,22-40
I
miei occhi hanno visto la tua salvezza.
Dal Vangelo secondo Luca
Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore – come è scritto nella legge del Signore: «Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore» – e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.
Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore.
Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:
«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo
vada in pace, secondo la tua parola,
perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,
preparata da te davanti a tutti i popoli:
luce per rivelarti alle genti
e gloria del tuo popolo, Israele».
Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima –, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».
C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.
Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.
Parola del Signore.
PROFESSIONE
DI FEDE
PREGHIERA DEI FEDELI
C - Fratelli e sorelle, convocati dallo Spirito
Santo per celebrare l’incontro tra Cristo e il suo popolo, ci uniamo a Maria e
a Giuseppe per essere presentati a Dio nostro Padre.
L -
Preghiamo insieme e diciamo:
O Padre, rivela
al mondo la luce del tuo Cristo.
- Perché
la Chiesa,
tempio del Dio vivente, segno e strumento dell’incontro fra Cristo e ogni
uomo, porti a tutti l’annunzio missionario del Vangelo, preghiamo.
- Perché
le persone consacrate rendano grazie a Dio del dono ricevuto e rinnovino
l’impegno di seguire Cristo obbediente, povero e casto, e così facciano
splendere nella Chiesa e nel mondo la sua luce, preghiamo.
- Perché
il Signore si degni di mandare a noi nuovi fratelli e sorelle che, nella
vita di speciale consacrazione, siano testimoni della Sua Luce nella notte
del nostro mondo, preghiamo.
- Perché
gli anziani della nostra Comunità parrocchiale, che nel nostro tempo
necessitano particolarmente di attenzione, non siano relegate nelle
prigioni e nell’isolamento delle case di riposo, ma siano riconosciuti
nella loro dignità di persone, esperte di umanità, capaci di offrire alle
nuove generazioni testimonianza delle esperienze vissute nel cammino della
vita, preghiamo.
- Perché
il dono della vita sia ben custodito e tutelato in ogni creatura dal suo inizio
al suo naturale termine e ogni buon cristiano sia capace di condividere
tale dono nell’esperienza della fraternità e della alterità, preghiamo.
- Perché
anche noi sappiamo offrirci come Cristo al Padre nel servizio ai fratelli,
recando la luce della fede nelle periferie esistenziali e sociali degli
spazi in cui viviamo e operiamo, preghiamo.
C -
O Padre, che nel tuo Figlio presentato al tempio manifesti visibilmente l’incontro
fra l’antica e la nuova alleanza, fa’ che la tua Chiesa sperimenti con Maria e
Giuseppe la gioia messianica e ogni uomo cammini nello splendore della tua
luce. Per Cristo nostro Signore. T - Amen.
Ringraziamento alla Comunione
**
G - Ti hanno aspettato tutta la vita, Signore,
nonostante
il sorriso ironico di molti
e
finalmente sei venuto loro incontro.
Ti
hanno riconosciuto
e
dal loro cuore sono uscite parole di gioia,
di
lode e di ringraziamento
perché
i loro occhi avevano finalmente visto
il
Salvatore promesso e da loro tanto atteso.
Sono
anch’io a ringraziarti, Signore,
per
essermi venuto incontro
a
dirmi parole che avevano il sapore dell’Amore.
Sono
anch’io a ringraziarti, Dio vero,
per
avermi fatto conoscere la bellezza
e lo
splendore della tua verità
e
per aver fatto nascere in me
la
gioia dell’appartenenza alla tua grande famiglia.
Sono
anch ‘io a ringraziarti, Dio dell’amore,
perché
hai squarciato le nubi del mio orizzonte
così
che ora posso cantare l’alleluia
della vita,
che
ogni giorno in me viene
per
eucaristicizzare il tempo e le cose.
Sono
anch’io a ringraziarti, Dio della luce,
perché
mi hai fatto essere come una candela accesa
che
spinge la sua luce verso l’alto.
(Averardo Dini)