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sabato 20 aprile 2024
Copia del foglio settimanale della collaborazione pastorale di San Giorgio di Nogaro 21 aprile - 5 maggio 2024
domenica 15 ottobre 2023
Copia del foglietto della Collaborazione Pastorale di San Giorgio di Nogaro 15 - 29 ottobre
lunedì 9 ottobre 2023
Copia del Foglio della Collaborazione Pastorale di San Giorgio di Nogaro 8 - 22 ottobre
sabato 22 luglio 2023
Diventa danese lo stabilimento di San Giorgio di Nogaro di Birra Castello -ilsole24ore.com
La società italiana cede l’impianto al Gruppo Royal Unibrew. L’ad Verardo: saranno garantiti i livelli occupazionali
di Micaela Cappellini
Un altro pezzo di made in Italy se ne va in un settore, quello della birra, dove di produzioni 100% italiane se ne contano ormai sulle dita di una mano. Birra Castello ha annunciato la cessione ai danesi di Royal Unibrew dello stabilimento di San Giorgio di Nogaro, in provincia di Udine, che ha una capacità produttiva di un milione di ettolitri di birra all’anno. «La vendita si inserisce nell'ambito della strategia di potenziamento e sviluppo dello stabilimento di Pedavena, in provincia di Belluno», si legge in una nota della società. Birra Castello, infatti, oltre a produrre a marchio proprio, nel 2006 aveva rilevato da Heineken il birrificio Pedavena.
Secondo l’ad di Birra Castello, Eliano Velardo l’operazione, che verrà finalizzata entro a fine dell’anno, non toccherà i livelli occupazionali dello stabilimento friulano: «Abbiamo trovato un acquirente solido - assicura - con un progetto di sviluppo integrato in armonia con la comunità locale e in grado di assicurare continuità sul piano occupazionale. Alla base di questa operazione vi è la garanzia che non ci saranno ricadute in termini occupazionali, elemento questo imprescindibile per la buona riuscita dell'accordo». Birra Castello impiega attualmente 140 dipendenti diretti ed è presente sul mercato con i marchi Birra Castello, Pedavena, Superior, Birra Dolomiti e Alpen.
Per la danese Royal Unibrew l’investimento a San Giorgio di Nogaro si aggiunge alla precedente acquisizione di Terme di Crodo, ceduta dal gruppo Campari nel 2018, e che ora produce le bevande analcoliche a marchio Lemonsoda e Oransoda. «Questo traguardo è di grande importanza per la continua crescita del nostro business in Italia - ha dichiarato Jan Ankersen, senior vice president South Europe e general manager Italia del gruppo danese - e migliorerà la nostra capacità di soddisfare la domanda crescente delle nostre bevande attraverso un aumento significativo della nostra capacità produttiva». Oltre che con le bevande analcoliche, in Italia Royal Unibrew è presente con i marchi Ceres e Faxe.
sabato 24 giugno 2023
25 giugno 2023, Giornata mondiale dei lavoratori del mare.
Giornata dei lavoratori del mare. Quattro biciclette, computer e una mostra a Porto Nogaro
Le iniziative Caritas al Centro di ascolto Stella Maris per i marittimi e per gli studenti
Quattro nuove biciclette, ospitate in un ricovero appositamente realizzato all’interno dell’area portuale di Porto Nogaro. Ma anche tre tablet, un computer portatile e una mostra fotografica permanente. È quanto è stato realizzato dalla Caritas diocesana di Udine a Porto Nogaro nel progetto «Dalla terra al mare» in vista del 25 giugno, Giornata mondiale dei lavoratori del mare.
Il progetto ha permesso al locale centro di ascolto “Stella Maris” – dedicato ai marittimi che transitano nel porto commerciale e gestito proprio dalla Caritas diocesana – di mettere a disposizione dei lavoratori marittimi queste attrezzature a partire dal prossimo 25 giugno, Giornata mondiale dei lavoratori del mare. Le biciclette, debitamente custodite, offriranno ai marinai la possibilità di raggiungere in autonomia San Giorgio di Nogaro, principale centro abitato della zona, distante circa cinque chilometri dalla banchina di attracco delle navi. Le nuove dotazioni tecnologiche, inoltre, permetteranno loro di utilizzare la connessione di rete anche a bordo delle navi, comunicando con i familiari negli orari e nei giorni di chiusura del punto di accoglienza della Caritas diocesana.
Il progetto, del costo complessivo di 10.000 Euro, è stato finanziato per l’80% dall’ITF Seafarers’ Trust, organizzazione benefica a sostegno del benessere dei marittimi, e per il restante 20% dal Comitato Nazionale Welfare per la Gente di mare. Un ulteriore contributo di 500 Euro è stato stanziato anche dall’associazione Alpini di San Giorgio di Nogaro. L’avvio del progetto è stato possibile con la collaborazione della Capitaneria di Porto e del Consorzio Portonuovo.
Marittimi… e studenti
I fondi hanno permesso, inoltre, la realizzazione della stampa grafica di tabelloni e quadri che raccontano della vita in mare e la storia di Porto Margreth. La mostra permanente, realizzata con il sostegno dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia, sarà allestita durante l’estate e sarà a disposizione soprattutto delle scolaresche che, dal prossimo anno scolastico, si recheranno in visita al centro “Stella Maris”.
Il centro d’ascolto per marittimi
Il Centro di ascolto “Stella Maris” di Porto Nogaro, attivo a cura dei volontari del Centro Caritas dell’Arcidiocesi di Udine ODV ETS, opera quotidianamente nell’accoglienza e sostegno dei marittimi che transitano nel locale porto commerciale. In 15 anni di attività il Centro è diventato un punto di riferimento stabile per il territorio e ha sostenuto numerose iniziative di promozione e tutela del benessere della “gente di mare”. I volontari, coordinati dalla referente del Centro Caritas, Monica Garzitto, riescono ogni anno a visitare oltre l’80% delle navi che attraccano presso la banchina “Margreth” di Porto Nogaro, cercando di offrire una risposta concreta ai bisogni dei marittimi.
venerdì 28 aprile 2023
shippingitaly.it Celebrata la posa della chiglia della nuova unità Sdo-SuRs per la Marina Militare
Celebrata la posa della chiglia della nuova unità Sdo-SuRs per la Marina Militare
Una volta ultimato lo scafo sarà varato a Porto Nogaro tramite la barge Arcalupa e in seguito rimorchiato a Genova per l’allestimento finale
A San Giorgio di Nogaro si è tenuta la cerimonia della posa della chiglia della nuova nave SDO-SuRS (Special and Diving Operations – Submarine Rescue Ship), commessa militare acquisita da T.Mariotti, parte del Gruppo Genova Industrie Navali. La prima saldatura per sigillare le due monete dell’armatore e del cantiere è stata compiuta dall’Ammiraglio Guma in rappresentanza della Marina Militare Italiana e da Marco Ghiglione, amministratore delegato del cantiere.
“T.Mariotti – si legge nella nota – è un cantiere navale specializzato in costruzioni navali di nicchia e prototipi superlusso” e proprio a Genova è in allestimento la nave da crociera Seabourn Pursuit, la seconda della classe expedition, progettata per crociere antartiche. “SDO-SuRS, come le altre navi firmate T. Mariotti, beneficerà del lavoro di squadra e dei rapporti consolidati con la Capitaneria di Porto di San Giorgio di Nogaro, il Consorzio Aussa Corno e tutte le autorità coinvolte. Una volta ultimato, lo scafo sarà varato tramite la barge Arcalupa e in seguito rimorchiato a Genova per l’allestimento finale”.
“La cerimonia odierna rappresenta una tappa estremamente significativa” ha commentato l’Ammiraglio Bisconti, Vice Segretario Generale della Difesa e Vice Direttore Nazionale degli Armamenti. “È un lungo percorso che prende origine quando lo Stato Maggiore della Marina ha definito l’esigenza di sostituire Nave Anteo (nave posta alle dipendenze del Gruppo Navale Speciale del Comando Subacquei, impiegata in attività subacquee di ogni genere, anche a notevoli profondità, e al soccorso dei sommergibili) che, dopo oltre 40 anni di onorato servizio, è giunta ormai a fine vita operativa”.
“A poco meno di un anno dal varo dello scafo di Sebourn Pursuit, entriamo nel vivo della prima costruzione militare affidata a Mariotti” ha affermato Marco Ghiglione, amministratore delegato di T. Mariotti, che ha parlato di “un progetto di grande rilevanza tutta italiana che ancora una volta conferma la capacità del nostro cantiere di realizzare navi ad alto contenuto tecnologico e innovativo”.
L’unità SDO – SuRS rappresenta una delle piattaforme più avanzate al mondo nel settore della ricerca subacquea e del soccorso sommergibili e rientra a pieno titolo nel processo di rinnovamento portato avanti, nell’ultimo decennio, dalla Difesa.
G.M.
martedì 24 gennaio 2023
Messa del mattino della Domenica con l'Arcivescovo Andrea Bruno Mazzocato
Lo scriba e tutti i fedeli partecipanti alla messa delle 11.15 di domenica 22 gennaio hanno potuto apprezzare l'omelia dell'Arcivescovo di Udine in visita pastorale della collaborazione di San Giorgio di Nogaro. Il progetto della collaborazione, già avviato in tutta Italia da anni, nelle nove parrocchie è avviato. La Parola di Dio ci invita all'unione e non alla divisione. Di questo parla la seconda lettura propria di questa domenica. La divisione partitica della comunità di Corinto non deve ripetersi nella Chiesa e anche nella Collaborazione di san Giorgio di Nogaro: per cui l'arcivescovo ha invitato tutti a qualsiasi livello a unirsi nella consapevolezza dell'unico battesimo ricevuto nel nome di Gesù. Ciò nelle parrocchie tra fedeli, tra Gruppi Ecclesiali...anche tra paesi
Seconda Lettura 1 Cor 1,10-13. 17
Siate tutti unanimi nel parlare, perché non vi siano divisioni tra voi.Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi.
Vi esorto, fratelli, per il nome del Signore nostro Gesù Cristo, a essere tutti unanimi nel parlare, perché non vi siano divisioni tra voi, ma siate in perfetta unione di pensiero e di sentire.
Infatti a vostro riguardo, fratelli, mi è stato segnalato dai familiari di Cloe che tra voi vi sono discordie. Mi riferisco al fatto che ciascuno di voi dice: «Io sono di Paolo», «Io invece sono di Apollo», «Io invece di Cefa», «E io di Cristo».
È forse diviso il Cristo? Paolo è stato forse crocifisso per voi? O siete stati battezzati nel nome di Paolo?
Cristo infatti non mi ha mandato a battezzare, ma ad annunciare il Vangelo, non con sapienza di parola, perché non venga resa vana la croce di Cristo.
martedì 5 luglio 2022
Acciaio da Capodistria a Porto Nogaro: nuova società Cosulich-Cattaruzza
Acciaio da Capodistria a Porto Nogaro: nuova società Cosulich-Cattaruzza
Il traffico prevede una chiatta a settimana dallo scalo sloveno, con un carico di bramme d’acciaio per i laminatori dell’area industriale, rimasti orfani del traffico proveniente dal porto ucraino di Mariupol. Si tratta di una linea nuova, con navi di maggiori dimensioni rispetto a quelle utilizzate fino a qualche mese fa per far arrivare i semilavorati dalle acciaierie dell’Ucraina e Monfalcone.
«Una nuova idea» la definisce Augusto Cosulich, presidente e ad dell’omonimo Gruppo, da poco protagonista a Trieste anche con il nuovo traffico di Cosco al terminal container. Un’idea proprio per rifornire gli impianti che continuano comunque a ricevere bramme anche dal porto di Monfalcone, sempre limitato dai pescaggi, ma in attesa di iniziare l’escavo che potrebbe rivoluzionarne le prospettive.
Le chiatte da Capodistria sono un’alternativa all’allibo perché anche Porto Nogaro non ha la possibilità di ricevere navi con pescaggi importanti, sempre per il noto problema dei fondali. Partner dell’operazione anche la Dragon Maritime di Erich Cossutta, longa manus del Gruppo Cosulich nei Balcani. «Siamo entusiasti e onorati per la joint venture con questo grande Gruppo» commenta Michela Cattaruzza, ad di Ocean, sentita al telefono da AdriaPorts.
mercoledì 15 giugno 2022
nordesteconomia.gelocal.it: Porto Nogaro, a maggio crollo dei traffici del 51 per cento
UDINE. Situazione drammatica allo scalo portuale di Porto Nogaro di San Giorgio di Nogaro, per il consistente calo a maggio della movimentazione delle merci che ha fatto registrare -51%. Lo scalo nel 2021 aveva movimentato 1 milione e 300 mila tonnellate di merci delle quali il 50% erano bramme. Il trend negativo del porto commerciale friulano si è innescato con l'avvio del conflitto russo- ucraino, ed è legato soprattutto alla caduta del porto di Mariupol, porto dal quale partivano le navi della compagnia dei Fratelli Cosulich carichi di bramme (manufatti di ferro o acciaio) per i laminatoi della zona industriale dell'Aussa Corno di San Giorgio di Nogaro: quello delle Officine Tecnosider, quelli di Marcegaglia Plates e Marcegaglia Palini e Bertoli e della Trametal (del gruppo ucraino Metinvest), che sono riusciti a restare in produzione grazie all'approvvigionamento della materia prima in altri Paesi.
A spiegare la difficile situazione dello scalo friulano, è il presidente della storica impresa portuale Porto Nogaro (l'altra azienda che opera in banchina Magreth è la Midolini), 35 soci e 10 dipendenti, Emanuele Malisan, rimarcando come le percentuali dei traffici movimentati in questi ultimi tre mesi sono andate in calando, «a marzo abbiamo avuto un meno 16%; ad aprile un meno 41%; e un preoccupante maggio con meno 51%. Come si vede- spiega Malisan-, i dati sono allarmanti. Abbiamo registrato un dimezzamento della movimentazione in questi ultimi due mesi rispetto all’anno precedente a causa della guerra In Ucraina. Le due acciaierie di Mariupol sono semi distrutte e nessuno sa quale sarà il loro futuro. In questa situazione di forte criticità siamo dovuti ricorrere agli ammortizzatori sociali e dopo due anni di pandemia, in cui abbiamo fatto notevoli sforzi per garantire le operazioni portuali, ci rattrista molto questa situazione che stiamo vivendo e che ha colpito il cuore del nostro business».
Il presidente Malisan sottolinea che «d’ora in avanti l’approvvigionamento per i laminatoi di San Giorgio di Nogaro potrà avvenire solo attraverso nuove fonti diversificate da altri Paesi: Cina, India, Indonesia, Vietnam, Brasile. Oltre a essere un’attività difficile da organizzare - afferma-, ricordo che per queste tratte verranno utilizzate navi con stazze molto più grandi e che non potranno raggiungere il nostro porto a causa del pescaggio limitato di 5,50 metri (da anni si attendono i promessi 7.50 metri di pescaggio per permettere l'accesso a navi da 10- 13 mila tonnellate di stazza che ridurrebbero anche i costi di trasporto). Queste navi verranno scaricate completamente al porto di Monfalcone. La nostra speranza è che dallo scalo monfalconese si possa riuscire a trasferire a Porto Nogaro quantitativi importanti mediante le chiatte (trasportano attorno alle 5 tonnellate). Ma ci vorrà ancora del tempo, e con i nostri partner siamo al lavoro per riprenderci almeno una parte di quello che questa stupida guerra ci ha tolto» .
Il porto occupa circa 450 addetti tra imprese portuali, pilota, ormeggiatori, dogana, Capitaneria di Porto, case di spedizione e agenzie marittime, con un indotto di circa 900 addetti, ed è la più grande azienda della zona industriale dell'Aussa Corno.martedì 14 giugno 2022
Investimento di 1 miliardo
Progetto per il rilancio della zona industriale Aussa Corno.
In Friuli nascerà una nuova grande acciaieria: investimento di 1 miliardo, primo tassello fondamentale per il rilancio della zona industriale Aussa Corno di San Giorgio di Nogaro, per l’attività di Porto Nogaro e per le aree retro portuali.
Il progetto al quale si sta lavorando prevede la creazione di un’acciaieria/laminatoio all’avanguardia e di grandi dimensioni in Aussa Corno: progetto che richiederà alcuni anni di lavoro per arrivare a compimento. Il possibile investimento iniziale previsto è di oltre un miliardo di euro, con la creazione di circa 600 posti di lavoro diretti.
Si stima che altrettanto grande sarà l’impatto in termini occupazionali nell’indotto. Infatti, a beneficiare del nuovo sito saranno anche altre imprese del territorio (ad esempio di meccanica, software, manutenzione, elettriche ed elettroniche). In relazione agli importanti sviluppi occupazionali previsti, saranno sollecitate pure le attività di servizio (accoglienza, ristorazione, formazione, scuole).
Sarà la direzione regionale Attività produttive a fare da capofila al coordinamento dei vari procedimenti. L’esponente dell’Esecutivo, stamani ha ribadito il massimo interesse da parte della Regione a questa operazione che ha un doppio beneficio: permettere la concretizzazione dell’importante investimento privato e favorire l’insediamento in Aussa Corno di altre realtà produttive.
Partito anche l’iter che porterà alla stipula dell’accordo di programma per l’esecuzione del progetto integrato di infrastrutturazione industriale, capacità logistica e implementazione dell’accessibilità al porto. Tutto a fronte di un possibile grande investimento privato per la realizzazione di un impianto per la produzione di acciaio green, esempio di eccellenza a livello europeo. Il nuovo polo produttivo permetterà di creare un elevato numero di posti di lavoro e di avere significative ricadute positive sull’indotto.
Il tavolo di lavoro.
Il tavolo di lavoro è stato presieduto dall’assessore regionale alle Attività produttive Sergio Emidio Bini: vi hanno preso parte imprenditori, amministratori dei comuni interessati dall’intervento per terra e laguna (Grado, Marano Lagunare, San Giorgio di Nogaro e Torviscosa), referenti di enti, consorzi ed agenzie (tra cui Cafc, Arpa e Cosef), le università di Udine e Trieste, Confindustria Udine, il gruppo Danieli e diverse Direzioni regionali.
Porto Nogaro.
La Regione è pronta a investire circa 80 milioni per il potenziamento dell’area di Porto Nogaro, che si aggiungono a quelli già stanziati per la bonifica e urbanizzazione dell’area ex Eurofer, per un totale di oltre 10 milioni.
Il progetto prevede, in via preliminare, il dragaggio del canale di ingresso al porto per permettere l’attracco alla banchina di navi con pescaggio profondo: come indicato dai parametri dell’economia circolare, i sedimenti saranno utilizzati contestualmente sul posto per creare barene di mantenimento. Con l’esecuzione dei dragaggi, verrà rafforzata la vocazione industriale di Porto Nogaro, col conseguente aumento del trasporto via mare, sia delle materie prime in arrivo sia del prodotto lavorato in uscita dalle industrie insediate nell’Aussa Corno. Questo avrà anche benefici sull’ambiente e sulla vivibilità, perchè porterà a una diminuzione del trasporto su gomma.
La banchina di attracco diventerà più lunga, saranno realizzati nuovi piazzali e alcune aree di costa saranno sollevate di un paio di metri. Le darsene oggi esistenti non subiranno modifiche, se non per la viabilità di accesso. Con la variazione dei piani urbanistici, in generale la viabilità sarà ridisegnata a servizio delle imprese.
Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro
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