Città del Vaticano (Agenzia Fides) – Domenica 8 dicembre, solennità dell’Immacolata Concezione di Maria, il Santo Padre Francesco ha nominato Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli il Cardinale Luis Antonio G. Tagle, finora Arcivescovo di Manila. Al Cardinale Fernando Filoni, finora Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, il Santo Padre ha affidato l’incarico di Gran Maestro dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme.
Il Cardinale Luis Antonio Gokim Tagle, è nato a Manila il 21 giugno 1957. Ha frequentato le scuole primarie e secondarie a Parañaque, alla Saint Andrew’s School, all’epoca amministrata dai missionari di Scheut. Dopo il diploma, è entrato nel Saint Jose Seminary della capitale, diretto dalla Compagnia di Gesù. Quindi ha studiato filosofia presso la Manila University e teologia presso la Loyola School of Theology. E’ stato ordinato sacerdote il 27 febbraio 1982 dal Vescovo di Imus, Felix Pérez Paz. Nei primi anni di ministero è stato vicario parrocchiale, direttore spirituale del seminario teologico della diocesi di Imus di cui è poi divenuto rettore, professore di filosofia e teologia in diversi seminari. Nel 1985 è stato inviato alla Catholic University of America a Washington, dove ha conseguito la licenza in teologia e il dottorato summa cum laude.
Rientrato a Imus nel 1992, ha di nuovo assunto l’incarico di rettore del seminario oltre a diversi incarichi diocesani. Ha tenuto conferenze, ritiri e seminari per l’aggiornamento di sacerdoti, religiosi e laici nelle Filippine e all’estero. Dal 1997 al 2003 è stato membro della Commissione Teologica Internazionale, in seno alla Congregazione per la Dottrina della Fede. Nel 1998 ha partecipato come esperto all’Assemblea speciale per l’Asia del Sinodo dei Vescovi.
Nominato Vescovo della diocesi di Imus il 22 ottobre 2001 da Giovanni Paolo II, diede impulso all’attuazione delle direttive scaturite dall’assemblea pastorale diocesana tenutasi nel 1999, rivolgendo l’attenzione soprattutto ai giovani. Nel frattempo ha ricoperto importanti incarichi in seno alla Conferenza episcopale delle Filippine e alla Fabc. Il 13 ottobre 2011 Benedetto XVI lo ha promosso arcivescovo di Manila. Ha proseguito la sua attività anche in seno alla Conferenza episcopale nazionale e alla Fabc. E’ sempre stato attento al mondo dei media, diventando un volto noto della televisione nazionale filippina. Papa Benedetto XVI lo ha nominato Cardinale nel Concistoro del 24 novembre 2012. Nel settembre 2013 Papa Francesco lo ha nominato membro della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli. Nel maggio 2015 è stato eletto Presidente di Caritas Internationalis. (S.L.) (Agenzia Fides 09/12/2019)
EUROPA/POLONIA - Solenne affidamento alla Madonna Nera di Czestochowa di tutta la Chiesa missionaria
Czestochowa (Agenzia Fides) - Circa 400 persone hanno preso parte al Simposio e alla Veglia missionaria che si sono svolte a Czestochowa dal 7 all'8 dicembre. La veglia per l'evangelizzazione del mondo, organizzata dalla Pontificia Unione Missionaria (PUM), è stata preceduta da un Simposio che ha approfondito lo spirito missionario, e ha messo sotto la protezione di Maria il lavoro missionario della Chiesa intera.
L’incontro è iniziato con la Messa presieduta dal Vescovo ausiliare della diocesi di Tarnow, Stanislaw Salaterski, nella Cappella della icona della Madonna, secondo la nota inviata a Fides dalle Pontificie Opere Missionarie (POM) della Polonia. Subito dopo i partecipanti si sono ritrovati nell'auditorium del Santuario per ascoltare le relazioni degli ospiti invitati sul rapporto tra Eucarestia e Missione. Ad aprire i lavori è stato il Direttore nazionale delle POM in Polonia, mons.Tomasz Atlas, che ha commentato lo slogan del nuovo anno pastorale della Chiesa polacca, appena iniziato: "L'Eucaristia dà vita". Il professore di liturgia don Tomasz Herc ha poi sottolineato nel suo intervento che l'Eucaristia, come fonte e culmine della vita cristiana, rafforza i missionari nella loro chiamata e li invia fino ai confini del mondo.
L'Amministratore apostolico nel Kazakistan occidentale, residente ad Atyrau, p. Dariusz Buras, ha dato una testimonianza della Chiesa di cui è a servizio. "I cattolici locali, che sono pochi, circa 600 praticanti, hanno mantenuto la loro fede, incontrandosi solo in piccole comunità senza sacerdoti, subendo persecuzioni, fino all'arrivo dei missionari. Occorre grande umiltà e pazienza in questo lavoro e un grande spirito di adattamento, perché è impossibile trasferire la pastorale polacca nel Kazakistan occidentale" ha sottolineato p. Buras. Mons. Tomasz Atlas e don Maciej Bedzinski hanno infine condiviso l’esperienza della visita ai missionari in Gabon e in Tanzania.
Con la preghiera dell'appello a Maria, è iniziata la Veglia di preghiera, durata tutta la notte. La recita del rosario è stata animata dal gruppo del Rosario vivente della parrocchia di Cristo Re a Jablonów Pomorski, della diocesi di Torun, mentre l'adorazione del Santissimo Sacramento nello spirito missionario, è stata guidata dai seminaristi Clarettiani. Durante la preghiera notturna, i missionari che si preparano a partire il prossimo anno e che si stanno preparando al centro di formazione missionaria a Varsavia, hanno dato la loro testimonianza, chiedendo preghiere.
A mezzanotte la Messa è stata presieduta dal Vescovo ausiliare di Wroclaw, Jacek Kicinski, cui è seguita la preghiera notturna, arricchita dai canti delle suore Francescane Missionarie di Maria. Il Segretario nazionale della PUM, p. Luca Bovio IMC, che ha guidato la veglia, ha accolto 4 nuovi membri della PUM. La veglia si è conclusa alle 4 del mattino, con un solenne affidamento alla Madonna Nera di tutta la Chiesa missionaria.
All'incontro di Czestochowa hanno partecipato persone vicine alle missioni, sacerdoti, suore, seminaristi, laici e anche molte altre persone, in particolare anziani e ammalati, che si sono uniti spiritualmente alla preghiera dalle loro case. (MK/SL) (Agenzia Fides 09/12/2019)
AFRICA/CONGO RD - Nuovi massacri nel Nord Kivu portano a 141 il numero delle vittime dal 30 ottobre
Kinshasa (Agenzia Fides) - Ancora morti e feriti per gli assalti dei miliziani dell’ADF/NALU nel territorio di Beni, nel Nord Kivu (nell’est della Repubblica Democratica del Congo). Secondo l’ONG della società civile CEPADHO, il 5 dicembre, quattordici civili sono stati uccisi a Kolikoko e altri dieci a Mantumbi, in due attacchi delle ADF.
Il primo attacco è stato quello di Kolikoko, nel quartiere di Mabasele, nel comune rurale di Oicha intorno alle 4 del mattino. Secondo la società civile locale, tre uomini sono stati uccisi all’arma bianca sulla strada Oicha-Maliki, proprio di fronte al dispositivo di lavaggio delle mani creato nell’ambito della lotta contro l’epidemia di Ebola. I miliziani ADF hanno tagliato la testa di una vittima e le mani delle altre. Una Bibbia è stata intrisa del sangue di un’altra vittima.
Il secondo attacco si è svolto un po’ più a ovest, nel villaggio di Mantumbi, verso le 14 del pomeriggio. Sono state uccise dieci persone civili, di cui quattro all’arma bianca. Il CEPADHO teme che il bilancio definitivo sia più pesante, perché vi sono ancora delle persone date per disperse.
Secondo il CEPADHO con questi ultimi massacri sono 141 le vittime civili degli assalti dell’ADF in questa area, come rappresaglia alla vasta offensiva lanciata dall’esercito congolese a partire dal 30 ottobre.
I massacri hanno suscitato forti proteste da parte della popolazione locale, che chiede all’esercito nazionale e alle forze della missione ONU nella RDC (MONUSCO) di prendere iniziative concrete per proteggere i civili.
A livello politico, il 26 novembre, una dichiarazione firmata da alcuni parlamentari ha deplorato il fatto che le operazioni militari iniziate il 30 ottobre contro le ADF non siano state accompagnate da azioni preventive di protezione della popolazione civile in caso di rappresaglie.
La dichiarazione lamenta inoltre la mancanza di una chiara identificazione del nemico e l’assenza di una seria inchiesta sulle accuse di complicità da parte di alcuni membri dell’esercito nazionale e della polizia nazionale congolese, sottolineando la necessità di avvicendare gli ufficiali che prestano servizio nella regione di Beni da molto tempo, con il rischio che diventino complici dei gruppi armati attivi sul territorio.
Il 2 dicembre i Vescovi del Kivu hanno decretato la sospensione per un giorno delle attività ecclesiali per protestare per i massacri dei civili (vedi Fides 3/12/2019). (L.M.) (Agenzia Fides 9/12/2019)
ASIA/FILIPPINE - Missione di armonia e servizio alla vita: il Cardinale Tagle parla alla polizia
Manila (Agenzia Fides) - Le forze dell'ordine hanno una missione che significa "lavorare per l'armonia" e servire la vita di ogni cittadino: con queste parole il Cardinale Luis Antonio Tagle, Arcivescovo di Manila, si è rivolto alle forze dell'ordine filippine, celebrando la santa Messa domenicale l'8 dicembre. Come appreso dall'Agenzia Fides, oltre un migliaio di agenti delle forze dell'ordine dell'Ufficio Nazionale di Polizia della Regione Capitale hanno partecipato a una speciale Celebrazione Eucaristica a Manila, insieme al loro capo ad interim, il generale Debold Sinas. Il Cardinale, appena nominato da Papa Francesco Prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli, ha espresso la speranza che l'istituzione di polizia continui i suoi sforzi "per la conversione morale e spirituale" tra le persone al suo interno. "Spero che diventerete strumenti di armonia nella nostra società che è spesso minacciata dalla disarmonia", ha detto il Cardinale, affermando che "tale missione si può realizzare solo attraverso un'azione e un umile servizio".
Rivolgendosi ai funzionari e dirigenti di Polizia prima della Messa, il Cardinale ha discusso con loro dei preparativi di sicurezza per la processione del Nazareno Nero all'inizio del 2020, una delle grandi manifestazioni della pietà popolare nel paese.
La polizia filippina e le altre forze dell'ordine sono in prima linea nella "guerra alla droga", lanciata dal presidente Rodrigo Duterte. Nel giro di tre anni, almeno 6.700 persone sono state uccise, secondo la polizia tutte persone che hanno resistito all'arresto. I gruppi per i diritti umani e altre agenzie indipendenti affermano che oltre 35.000 persone sono state uccise in casi legati ad arresti per droga. Le organizzazioni per i diritti umani accusano la polizia di "insabbiamenti sistematici ed esecuzioni sommarie".
In un'altra Celebrazione Eucaristica, tenutasi ieri, 8 dicembre, nella Cattedrale di Manila, si è posto il focus sul tema della famiglia: hanno preso parte alla santa messa i fedeli che hanno organizzato, in occasione della festa dell'Immacolata Concezione, una "Marcia per Maria e la famiglia". Nell'omelia della messa, l'Arcivescovo Tagle ha sottolineato che "la famiglia è la prima scuola di virtù sociali, morali e sprituali, di cui ogni società ha bisogno". "Proprio come la Sacra Famiglia di Maria, Giuseppe e Gesù - ha aggiunto - spero che ogni famiglia filippina sia scuola di vita e armonia",. (SD) (Agenzia Fides 9/12/2019))
AMERICA/NICARAGUA - Nuove repressioni contro la Chiesa: il Vescovo di Esteli denuncia “il dolore di un popolo”
Esteli (Agenzia Fides) – Nel giorno della festa mariana più sentita nel paese centroamericano, l’Immacolata Concezione, la Chiesa cattolica ha nuovamente denunciato la dura repressione contro il popolo sofferente e la persecuzione contro la Chiesa stessa. Questa volta lo ha fatto Mons. Abelardo Mata, Vescovo di Esteli, che alla fine della celebrazione della messa dell’Immacolata ha incontrato i giornalisti, per informare sugli ultimi eventi accaduti nella sua diocesi.
Prima di tutto, il Vescovo in persona è dovuto intervenire per liberare il sacerdote Ramón Alcides Peña Silva, parroco della chiesa di Jicaro, che era stato arrestato dalle forze dell'ordine sabato 7 dicembre, verso le 7 della sera, mentre rientrava da una celebrazione nella chiesa di Nueva Segovia.
Il sacerdote, secondo fonti di Fides, è rimasto detenuto per 12 ore con l'accusa di "turbare l'ordine pubblico", mentre, secondo le parole scritte dallo stesso sacerdote sui social media, era andato solo a celebrare una messa.
Mons. Mata ha fatto poi riferimento alla numerosa presenza di elementi della polizia intorno alla cattedrale di Esteli, con l’intenzione di intimidire i fedeli. A questo proposito il Vescovo di Esteli ha commentato: "Forse alcuni dimenticano che non tutto è finito al Calvario, perché dopo è arrivata la Resurrezione. La Chiesa ha sempre visto passare davanti la bara dei suoi persecutori. Inoltre, sappiamo che i sacerdoti sono ogni giorno a fianco del popolo sofferente del Nicaragua. Il governo ha paura che il popolo si esprima, perché sa che non è d’accordo con i programmi proposti. E ci sono tante testimonianze. Ho visto tanti sfilare con le bandiere, e proprio due giorni fa un giovane, alla sua laurea, portava una bandiera macchiata di sangue. Non sapevo che questo ragazzo avesse partecipato ad una delle marce e che un suo compagno fosse stato ucciso, colpito alla testa. E’ caduto tra le sue braccia e lui lo ha avvolto con la bandiera che portava. Non ha mai voluto lavarla, e nel giorno della laurea l'ha portata sull'altare, perché è il dolore di un popolo che chiede la guarigione".
"La gioventù è il punto più debole della corda che poi si è rotta. Adesso, insieme ai contadini, i giovani stanno rivolgendo a tutti i cittadini nicaraguensi una forte chiamata alla propria coscienza, coscienza personale e sociale" ha concluso Mons. Mata.
(CE) (Agenzia Fides, 09/12/2019)