Filippesi 1,4 ... e sempre, in ogni mia preghiera per tutti voi, prego con gioia...
domenica 7 marzo 2010
mercoledì 3 dicembre 2008
Parrocchia di San Cromazio a Udine
sabato 8 novembre 2008
Leonardo Mian
L’architetto Leonardo Mian
è morto a 51 anni
UDINE. Ieri era il giorno dell’inaugurazione della sua ultima “opera”, la mostra Cromazio d’Aquileia. Al crocevia di Genti e Religioni, una rassegna che non ha potuto vedere animata dalle migliaia di visitatori attesi. Perché nelle prime ore di ieri l’architetto Leonardo Miani è morto. Udinese, 51 anni, se n’è andato nel sonno, colto da un infarto.
Professionista molto noto in Friuli, lascia il suo segno, essenziale ma mai freddo, al Caffè Contarena di cui ha curato la ristrutturazione nel 1991, nel fonte battesimale del battistero del Duomo di Udine e anche in Burkina Faso. Ma non solo. Nato a Firenze nel 1957, Miani frequenta le scuole medie alla Ellero, il liceo classico Stellini e poi sceglie Venezia, dove si laurea in architettura. Già durante gli studi e dopo la laurea, dal 1977 e fino al 1988, collabora con uno dei progettisti dell’architettura italiana del Novecento, l’udinese Gianni Avon con cui svolge anche l’apprendistato.
Nel 1987 apre il proprio studio in centro, in vicolo Di Lenna, nello stesso edificio dove vive con la moglie Anna Frangipane, docente alla facoltà di ingegneria dell’ateneo friulano e con i loro due figli, Lucia, 17 anni e Guido, 15. Sono quelli gli anni in cui Miani dà forma alla sua creatività, progettando abitazioni, strutture pubbliche e private, ristrutturazioni e recuperi urbani, restauri, anche di edifici sacri, allestimenti teatrali e di mostre.
«Era un uomo dai molteplici interessi, dal teatro alla solidarietà, schivo, discreto, sobrio, elegante». Così lo racconta l’amico di una vita, Ciro Carano, incontrato tra i banchi di scuola e mai perso di vista. «Amava il teatro – prosegue Carano – e già alle superiori faceva lo scenografo per il palio studentesco, una passione che portò avanti collaborando, per esempio, con amici come Claudio de Maglio. Amava poi parlare della sua collaborazione con il Centro missionario diocesano di Gorizia, con cui ha progettato e realizzato chiese e strutture sanitarie in Togo, in Burkina Faso e in Costa D’Avorio, perché spiegava di come lo arricchisse umanamente l’incontro con le persone del posto». Carano, amico della famiglia Miani, sotto choc, chiusa in uno stretto e rispettoso silenzio, descrive l’architetto citando il titolo di un articolo: “Leonardo Miani, la forza della discrezione”. «Leonardo era così – prosegue l’amico –, gli piaceva il lineare, il bello senza fronzoli, l’essenziale pieno di luce. E il minimalismo era la cifra della sua persona».
E oggi il suo pensiero va agli anni della scuola, a un disegno che rappresenta Miani. «Sul banco tratteggiò la linea dell’orizzonte e una piccola casa, una casetta da dove si intravvedeva uscire il fumo di un camino. Non si vedeva altro, eppure il disegno dava sensazioni di calore e dolcezza, di umanità e felicità. Era una persona rara, credeva nella famiglia, nell’amicizia, in Dio e, seppur discreto, colpiva chiunque lo incontrasse». Miani lascia la moglie, i figli, i genitori Gabriella e Paolo, già primario di oculistica all’ospedale di Udine e due sorelle, Flavia, medico oculista e Francesca, funzionario di banca.
Ieri Miani è stato ricordato all’inaugurazione della mostra Cromazio d’Aquileia e a lui verrà tributato l’ultimo saluto domani alle 12 nella chiesa di San Marco, la parrocchia della sua infanzia.
mercoledì 5 novembre 2008
Sull’importanza del ritorno alle origini, soprattutto in un periodo di trasformazione come quello in corso, si è soffermato anche l’assessore alla cultura del Comune di Udine Luigi Reitani, che ha ricordato come l’esposizione avrà un grande impatto anche per la città di Udine.
Soddisfazione per l’iniziativa è venuta anche dall’assessore alla cultura della Provincia di Udine, Elena Lizzi, che ha sottolineato l’importante lavoro di approfondimento storico svolto dall’organizzazione, capace di compiere un viaggio a ritroso nel tempo di 16 secoli, e il messaggio spirituale che, al di là del grande valore delle opere esposte, emerge dalla mostra.
Ulteriori notizie sono disponibili all’interno del sito www.cromaziodiaquileia.it.
domenica 2 novembre 2008
Una nota pastorale dei vescovi della regione sulla preghiera di guarigione
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Un deciso «stop» agli «incontri di preghiera per ottenere la guarigione presieduti da persone non autorizzate e sotto falsa identità», all’interno dei quali «si fa ricorso a forme liturgiche, distorte, della tradizione cattolica che creano disagio e confusione nei fedeli e suscitano preoccupazione presso i responsabili della nostra Chiesa»: così si esprimono i vescovi delle diocesi del Friuli-V.G. in una nota pastorale datata 28 ottobre 2008. Nel documento – che riproduciamo in seguito integralmente – i Pastori delle Chiese del Friuli-V.G. richiamano quanto previsto dall’Istruzione della Congregazione per la Dottrina della Fede del 14 settembre 2000 intitolata «Circa le preghiere per ottenere da Dio la guarigione», e dispongono delle precise indicazioni a cui sacerdoti, singoli fedeli e comunità parrocchiali sono chiamati ad attenersi scrupolosamente per evitare «confusioni ed abusi». Chiarimenti e disposizioni su alcuni fenomeni e incontri di preghiera per la guarigione «Nelle nostre Diocesi sono frequenti incontri di preghiera per ottenere la guarigione presieduti da persone sconosciute ai Rettori delle chiese e non autorizzate dall’Ordinario, che si presentano, talora, sotto falsa identità. In queste riunioni si fa ricorso a forme liturgiche, distorte, della tradizione cattolica che creano disagio e confusione nei fedeli e suscitano preoccupazione presso i responsabili della nostra Chiesa. Ci riferiamo a un documento della Congregazione per la Dottrina della Fede per offrire alcuni chiarimenti e dare alcune disposizioni: - La preghiera per ottenere la guarigione è un’esperienza presente da sempre nella Chiesa; - Il fenomeno nuovo è il moltiplicarsi di riunioni di preghiera con lo scopo di ottenere da Dio la guarigione; - Le presunte guarigioni che vi si verificano alimentano l’attesa dello stesso fenomeno in altre simili riunioni; - In questo contesto si fa appello a un preteso carisma di guarigione; - Si deve precisare che «carisma di guarigione» è un dono libero di Dio; - Come tutti gli altri carismi nella Chiesa esso è suscitato dallo Spirito Santo per il bene comune (1Cor 12,4-11). Dato il contesto liturgico in cui si svolgono tali riunioni, l’autorità ecclesiastica, a cui spetta vigilare e dare le opportune norme per il retto svolgimento delle celebrazioni liturgiche, ha il dovere di dare le opportune disposizioni per evitare confusioni e abusi. 1. Ogni fedele può pregare Dio per ottenere la guarigione. 2. Le preghiere di guarigione sono «liturgiche» solo se sono inserite nei libri liturgici approvati dalla competente autorità ecclesiastica e se avvengono secondo il rito prescritto e con le vesti sacre indicate nel Rituale Romanum. 3. Sono ammessi a celebrare e a presiedere le riunioni di preghiera solo i sacerdoti e/o ministri conosciuti dal Rettore della chiesa e autorizzati dall’Ordinario locale. 4. Il ministero dell’esorcismo deve essere esercitato dalle persone nominate dal Vescovo della Diocesi e secondo le norme della Chiesa. 5. I sacerdoti usino grande cautela di fronte a quanti si attribuiscono carismi e poteri soprannaturali, visioni, rivelazioni celesti o esibiscono fenomeni paranormali tali da indurre ad una facile credulità popolare e facciano sempre riferimento al discernimento e al giudizio dell’Ordinario. 6. I fedeli evitino di partecipare, anche per pura curiosità, alle riunioni di preghiera non autorizzate dall’Ordinario per non incrementare un fenomeno che non aiuta a crescere nella fede e rischia di compromettere la comunione ecclesiale. Come dice S. Cromazio d’Aquileia: «Ci fu un tempo in cui il diavolo ci aveva disperso in varie direzioni; ma è venuto successivamente il tempo in cui Cristo ci ha raccolti in unità» (Sermone XXXIII, 2). 28 ottobre 2008 + Mons. Pietro Brollo, Arcivescovo di Udine+ Mons. Dino De Antoni, Arcivescovo di Gorizia+ Mons. Ovidio Poletto, Vescovo di Concordia-Pordenone+ Mons. Eugenio Ravignani, Vescovo di Trieste |
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mercoledì 7 maggio 2008
La Diocesi informa sull'anno cromaziano
AQUILEIA (7 maggio, ore 16.00) - Aquileia si riappropria dello storico ruolo di centro vitale del cristianesimo e lo fa ospitando, dal 22 al 24 maggio, il convegno internazionale «Cromazio di Aquileia e il suo tempo» uno degli appuntamenti di maggior interesse dell’Anno cromaziano, che celebra il 16° centenario della morte di San Cromazio, vescovo di Aquileia dal 388 al 408. A riunirsi, nella cornice della Sala Romana, infatti, saranno i maggiori studiosi di letteratura cristiana a livello internazionale, dagli Stati Uniti al Belgio, dalla Polonia alla Francia, con l’obiettivo di approfondire le tematiche relative all’opera e alla vita di Cromazio e di ridare, alla cultura aquileiese, la giusta importanza all’interno della storia del cristianesimo.
L’evento è stato presentato da mons. Duilio Corgnali, presidente del Comitato nazionale costituito per l’occasione, da mons. Dino De Antoni, arcivescovo di Gorizia, e da Alessio Persic, docente presso l’Università Cattolica di Milano e curatore del convegno, alla presenza, fra gli altri, dell’assessore regionale all’Istruzione, cultura, sport e pace, Roberto Molinaro, che ha evidenziato come il convegno e, più in generale, gli eventi inerenti l’Anno cromaziano, rappresentano un’occasione per approfondire i valori e la cultura del territorio, che trovano le proprie radici in Aquileia. Un obiettivo condiviso dalla nuova amministrazione regionale che, come ha precisato l’assessore, intende fondare la propria azione amministrativa proprio sui valori del territorio.
«Le celebrazioni del 16° centenario della morte del Patriarca – ha spiegato monsignor Duilio Corgnali, – hanno visto collaborare le Chieste del Friuli-Venezia Giulia e quelle di Slovenia e Carinzia con lo scopo di riconoscere finalmente, tra gli studiosi ma anche dal grande pubblico, l’importanza di Aquileia e dei suoi Padri nella storia della Chiesa antica in Occidente e la vitalità tutt’altro che spenta della sua spiritualità. Ricordare la figura di Cromazio di Aquileia, una delle personalità più rilevanti nel mondo ecclesiale del quarto secolo, significa infatti evocare i tratti salienti e peculiari di quell’età: la civiltà romana nei suoi trapassi epocali, l’incontro-scontro del mondo romano con i nuovi popoli che si affacciavano sul confine illirico, il ruolo di Aquileia crocevia di genti e culture mediterranee e germaniche, ponte tra l’Oriente, l’Africa e l’Occidente cristiani e l’importanza della città quale centro propulsore di evangelizzazione cristiana verso il nordest della futura Europa».
Sull’importanza dell’appuntamento si è soffermato anche l’arcivescovo De Antoni, che ha evidenziato come quello di Aquileia sia il primo convegno a livello internazionale ad essere dedicato a San Cromazio, le cui opere sono state ritrovate e studiate solo negli ultimi quarant’anni.
Alessio Persic ha, invece, illustrato i punti salienti dell’evento che verrà aperto, giovedì 22 maggio, da mons. Corgnali, mons. De Antoni e mons. Walter Brandmüller, presidente del Pontificio comitato di Scienze storiche del Vaticano. Le tre giornate saranno articolate in sette sessioni e vedranno la partecipazione, fra gli altri, di rinomati specialisti quali, solo per citarne alcuni, Rajko Bratož da Lubiana, Rèmi Gounelle da Strasburgo, Robert Godding da Bruxelles, Claire Sotinel da Parigi e Megan H. Williams da San Francisco.
In occasione del convegno internazionale il Comitato ha messo inoltre a concorso 20 borse di studio di 100 euro ciascuna per gli studiosi residenti in Friuli-Venezia Giulia e per gli insegnanti di religione impiegati nelle scuole della regione, 20 borse di studio da 200 euro ciascuna per gli studiosi provenienti da fuori regione e altre 20 borse di studio da 200 euro ciascuna per gli studiosi residenti all’estero. I termini per la presentazione delle domande potranno avvenire, via e-mail, all’indirizzo della segreteria, entro il prossimo 18 maggio.
A caratterizzare l’anno cromaziano, inaugurato lo scorso dicembre, saranno anche altri eventi culturali, come la mostra «Aquileia crocevia di genti e religioni», che verrà inaugurata a novembre presso il Palazzo Patriarcale di Udine, e i numerosi pellegrinaggi che ripercorreranno i luoghi cromaziani fino a raggiungere Istanbul.
«Il nostro auspicio, per la conclusione delle celebrazioni in programma all’inizio del 2009 – ha proseguito Corgnali – è quello di poter avere l’onore di ospitare il Pontefice, che ha già manifestato interesse per San Cromazio e per le iniziative organizzate dal Comitato».
Tutte le informazioni sugli eventi organizzati in occasione dell’anno cromaziano sono consultabili all’interno del sito internet www.cromaziodiaquileia.it mentre è possibile contattare la segreteria del Comitato chiamando lo 0432/242628 o inviando una e-mail all’indirizzo segreteriagenerale@cromaziodiaquileia.it .
domenica 17 febbraio 2008
Secondo la tradizione è il X° Patriarca della nostra chiesa.
Nato ad Aquileia tra il 335 ed il 340 d.C. viene ordinato sacerdote
prima del 369. Nel 381 partecipa al Concilio di Aquileia.
Nel 388 viene eletto Vescovo della sua città in cui costruisce
la nuova Basilica e l’annesso Battistero ottagonale con vasca
esagonale.
Secondo S. Girolamo la Chiesa di Aquileia è nell’elenco delle
sedi episcopali più importanti del tempo con Roma, Alessandria
e Milano.
Cromazio fu amico di grandi santi fra cui Giovanni Crisostomo
che scrive a lui: ”E’ giunta fino a noi la fama della tua calda
e sincera carità che si è diffusa fino alle estremità della terra.
Noi conosciamo il tuo parlare
franco ed ardito, la tua fermezza, simile
al diamante”. Finanziò e incoraggiò
Girolamo che tradusse la Bibbia
in latino, per tutta la Chiesa. Fu
testimone della prime invasioni che
funestarono la chiesa di Aquileia.
Morì nel 408 poco prima della seconda
invasione dei Goti di Alarico.
Questo anno si celebra il 1600°
anniversario della sua morte.
sabato 24 novembre 2007
Vita Cattolica: a pag. 2 San Cromazio
diventano preziose, perché ci rimandano alle fonti, alla purezza e alla
genuinità delle origini. Così accade sicuramente per la testimonianza di
vita cristiana lasciata ai friulani da S. Cromazio, il più illustre vescovo di
Aquileia. Tanto che domenica 2 dicembre, alle ore 16 con una solenne S.
Messa nella basilica di Aquileia, le quattro diocesi del Friuli-V.G.
apriranno un anno di intense iniziative per ricordarne i 1600 anni dalla
morte. Vissuto in un periodo di transizione, caratterizzato dapprima dalle
ultime persecuzioni contro i cristiani e poi dalle prime invasioni
barbariche, Cromazio ha guidato la Chiesa aquileiese esortandola a non
aver paura del cambiamento e a non rinunciare mai all’annuncio del
Vangelo nel mondo che cambia. Praticamente la stessa sfida a cui sono
chiamati i cristiani oggi.
QUESTA L'INTRODUZIONE, l'articolo vero e proprio sul settimanale!
Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro
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