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mercoledì 5 novembre 2008

PRESENTAZIONE ALLA STAMPA
Ecco la mostra su San Cromazio e Aquileia
Aprirà giovedì 6 novembre nel Palazzo Patriarcale a Udine

UDINE (4 novembre, ore 15.00) - Un viaggio nell’Aquileia del quarto secolo che, da importante centro dell’impero romano, divenne città di confine fra l’Oriente e l’Occidente e che ebbe nel suo vescovo Cromazio, una delle più grandi figure dottrinali e pastorali. E’ questo il filo rosso che lega le oltre duecento opere facenti parte della mostra “Cromazio di Aquileia: al crocevia di genti e religioni” che verranno esposte, dal 6 novembre all’8 marzo 2009, presso il Palazzo Patriarcale di Udine. L’esposizione verrà inaugurata giovedì 6 novembre, alle 17, presso la sala Paolino di Aquileia alla presenza, fra gli altri, del cardinale Walter Kasper, Prefetto del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani. Nell’occasione verrà inoltre proiettata una parte dei filmati e delle ricostruzioni virtuali dell’Aquileia dell’epoca di Cromazio che fanno parte del percorso espositivo e sarà possibile, dopo il taglio del nastro, visitare gratuitamente la mostra.
L’esposizione, organizzata dal Comitato nazionale San Cromazio e curata da don Sandro Piussi, direttore dell’Ufficio Beni Culturali e degli Archivi e Biblioteche dell’Arcidiocesi di Udine, rappresenta uno degli eventi di maggior interesse dell’anno cromaziano, che celebra il 16° centenario della morte di San Cromazio, vescovo di Aquileia dal 388 al 408 e intende essere un percorso originale, attraverso opere provenienti dai più grandi musei a livello locale, nazionale e internazionale, per riscoprire le vicende storiche, culturali e religiose che caratterizzarono l’epoca in cui visse Cromazio e il ruolo europeo ricoperto da Aquileia.
“Non tutti sanno che, nel quarto secolo - ha indicato monsignor Duilio Corgnali, presidente del Comitato nazionale San Cromazio, in occasione della presentazione della mostra - Aquileia era un punto di riferimento religioso, godeva di grande autorevolezza grazie al prestigio dei suoi vescovi e per l’importanza della giurisdizione ecclesiastica, la più vasta nel cristianesimo antico. Purtroppo le vicende storiche, con la caduta dell’impero romano e l’invasione dei popoli barbari, hanno via via relegato la città a un ruolo marginale. Per questo, dopo il convegno internazionale organizzato in primavera – ha proseguito – vogliamo ridare a questo importante centro religioso la giusta collocazione per riscoprire non soltanto la figura di questo grande vescovo e Padre della Chiesa, ma anche per meglio conoscere Aquileia antica e la sua funzione di ponte tra Oriente e Occidente e per cogliere con più intelligenza una delle radici fondamentali dell’Europa di oggi”.
L’arcivescovo di Udine Pietro Brollo ha evidenziato il valore culturale, artistico e catechistico della mostra, che permette di conoscere meglio San Cromazio all’interno della realtà, del tempo e delle situazioni che ha vissuto. “L’evento ci consente – ha detto - di immergerci nelle nostre radici e questa consapevolezza ci dà lo slancio vitale per affrontare il cammino di ogni giorno”.
Sull’importanza del ritorno alle origini, soprattutto in un periodo di trasformazione come quello in corso, si è soffermato anche l’assessore alla cultura del Comune di Udine Luigi Reitani, che ha ricordato come l’esposizione avrà un grande impatto anche per la città di Udine.
Soddisfazione per l’iniziativa è venuta anche dall’assessore alla cultura della Provincia di Udine, Elena Lizzi, che ha sottolineato l’importante lavoro di approfondimento storico svolto dall’organizzazione, capace di compiere un viaggio a ritroso nel tempo di 16 secoli, e il messaggio spirituale che, al di là del grande valore delle opere esposte, emerge dalla mostra.
“L’esposizione, che ha ottenuto l’Alto patronato del Presidente della Repubblica, ha un carattere storico-artistico – ha spiegato don Piussi - e, per rendere più semplice e al tempo stesso completa la visione della mostra, abbiamo scelto di utilizzare linguaggi diversi facendo accompagnare la visione delle testimonianze dell’arte e della vita antica con i più moderni strumenti audiovisivi. La principale voce narrante della mostra sarà proprio quella di Cromazio, che farà così da mediatore e interprete delle vicende narrate all’interno delle sale”.
Tre le opere di maggiore rilievo si annoverano due elmi d’oro che furono usati nelle lotte tra Licinio e l’imperatore Costantino nei Balcani, provenienti dal museo di Novi Sad, in Vojvodina, che vengono esposti al pubblico per la prima volta in Italia, ma anche i preziosi avori come il ‘Dittico delle cinque parti’, proveniente dal Museo del Duomo di Milano, con le immagini del Vangelo descritte anche nelle omelie di Cromazio, i reliquiari d’argento dei martiri e degli apostoli da Pola, da Grado, da Milano e da Samagher, il grande piatto d’argento sbalzato dono dell’imperatore Teodosio, dalla Accademia Reale di Madrid, mentre da Copenaghen giunge il sarcofago marmoreo con scene di Giona e del Buon Pastore.
Fra i principali musei che hanno partecipato alla realizzazione della mostra, rientrano i Musei vaticani, il Kunsthistorisches Museum di Vienna, la Bibliothèque Nationale de France di Parigi, il Museo della Vojvodina, la Real Academia de la Historia di Madrid, il Landesmuseum Kärnten di Klagenfurt, il Ny Carlsberg Glyptotek e il Det Kongelige Bibliotek di Copenaghen, gli Staatliche Museen zu Berlin e la Staatsibliothek di Berlino. Fra i musei italiani figurano, invece, fra gli altri, la Galleria degli Uffizi di Firenze, il Museo archeologico di Mantova, il Capitolo Metropolitano del Duomo di Milano, i Musei Capitolini di Roma e il Museo Archeologico di Venezia. Tra le realtà espositive locali che hanno partecipato all’allestimento della mostra rientrano anche il Museo Archeologico Nazionale di Aquileia e quello di Cividale, il Tesoro della basilica di S. Eufemia di Grado, il Museo Nazionale Concordiense di Portogruaro, l’Antiquarium Canzianense di San Canzian d’Isonzo, i Civici Musei di Storia e Arte di Trieste e di Udine e il carnico Museo Civico di Zuglio.
L’esposizione sarà visitabile fino all’8 marzo 2009, giornata che chiuderà l’anno cromaziano, dal martedì al giovedì dalle 9 alle 19, e dal venerdì alla domenica e nei giorni festivi dalle 10 alle 20. Per informazioni e prenotazioni sarà possibile contattare la segreteria del Comitato allo 0432/242628, dal lunedì al venerdì, dalle 9.30 alle 13.30 e dalle 15 alle 19.
Ulteriori notizie sono disponibili all’interno del sito www.cromaziodiaquileia.it.


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