NATALE DEL SIGNORE
- Veglia e Celebrazione Eucaristica della
notte -
Lunedì 24 Dicembre
2018
«Troverete un
bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia»
VEGLIA
Mentre
si esegue il canto di accoglienza, i ministri entrano processionalmente in
chiesa. Il Celebrante, per questa prima parte della celebrazione (veglia), può
indossare il piviale bianco. Giunto davanti all’altare, compie la debita
riverenza e si porta subito alla sede. Il bacio e l’incensazione dell’altare si
compiranno al canto della Grande Dossologia.
CANTO DI
ACCOGLIENZA: Benché sia notte
Benché sia notte, conoscerò
dov’è
la fonte da cui scaturisce
quella
sorgente pura e luminosa
che
ci conduce alla fede.
Il suo splendore non si oscura mai
ed è sorgente d’ogni luce,
le sue correnti irrigano i cieli
ed a quest’acqua si sazia ogni
vivente. Benché…
SALUTO
DEL CELEBRANTE
C - Nel nome del Padre e del Figlio e dello
Spirito Santo. T - Amen.
C – La grazia del Signore nostro Gesù
Cristo, l’amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito Santo sia con tutti
voi. T - E con il tuo spirito.
MONIZIONE INTRODUTTIVA
C - Fratelli e sorelle carissimi, nel cuore
della notte ci siamo riuniti per celebrare la nascita del nostro Salvatore.
Nella Liturgia noi riviviamo ogni anno
questo mistero di grazia perché possiamo rinascere anche noi, accogliendo il
Verbo di Dio che si fa nostro compagno di viaggio e facendoci suoi portatori
nel mondo che sembra aver smarrito ogni speranza.
Forse il nostro cuore non è così ben
disposto, come dovrebbe, ad accogliere e vivere la gioia del Signore che viene;
tuttavia, disponiamoci nel silenzio e nel raccoglimento ad accoglierlo: egli
non mancherà di donarci la pace del cuore, perché anche noi ci uniamo al coro
degli angeli, all’esultanza di Maria, di Giuseppe e dei pastori, contemplando in
questa notte la Luce che dissipa ogni tenebra della storia.
Breve
pausa di silenzio.
PREGHIERA INIZIALE
C – Preghiamo.
Signore del mondo, il nostro cuore attende il compimento delle tue
promesse e la terra intera anela alla salvezza: manda il tuo Figlio, il Messia
Gesù nella sua gloria, e non tardare più, poiché lui solo è la nostra speranza.
Egli è Benedetto con te e lo Spirito Santo ora e nei secoli dei secoli. T – Amen.
LETTURA BIBLICA
L - Ascoltate la Parola di Dio dalla prima
Lettera di san Giovanni apostolo (4,1-10).
Carissimi, non
prestate fede ad ogni spirito, ma mettete alla prova gli spiriti, per saggiare
se provengono veramente da Dio, perché molti falsi profeti sono venuti nel
mondo. In questo potete riconoscere lo Spirito di Dio: ogni spirito che
riconosce Gesù Cristo venuto nella carne, è da Dio; ogni spirito che non
riconosce Gesù, non è da Dio. Questo è lo spirito dell'anticristo che, come
avete udito, viene, anzi è già nel mondo. Voi siete da Dio, figlioli, e avete
vinto costoro, perché colui che è in voi è più grande di colui che è nel mondo.
Essi sono del mondo, perciò insegnano cose del mondo e il mondo li ascolta. Noi
siamo da Dio: chi conosce Dio ascolta noi; chi non è da Dio non ci ascolta. Da
questo noi distinguiamo lo spirito della verità e lo spirito dell'errore.
Carissimi,
amiamoci gli uni gli altri, perché l’amore è da Dio: chiunque ama è stato
generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è
amore. In questo si è manifestato l’amore di Dio in noi: Dio ha mandato nel
mondo il suo Figlio unigenito, perché noi avessimo la vita per mezzo di lui. In
questo sta l’amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi
e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati.
CANTO
INTERLEZIONARIO
Rit. Soave e fervido
risuona
il nostro canto
al Redentore.
Il Creatore delle stelle manda il suo Figlio sulla terra
onde all’ovile vi conduca ogni smarrita pecorella.
Scende lo Spirito divino, e, della Vergine Maria
nel santo seno immacolato,
fiorisce il Verbo del Signore.
In questa notte tenebrosa
splende il mistero dell’amore:
noi ti chiediamo, Onnipotente,
la santa luce del Natale.
LETTURA OMILETICA
L – Celebriamo la beata memoria dell’umile
e meravigliosa nascita di Cristo nel mondo, nella storia, fra noi, uomini
dispersi e cercanti. Anzi una sua rinnovata presenza noi celebriamo. Ed è così
vero, così suggestivo questo avvenimento, che non è fantasia pensare a noi stessi
come a viandanti nello sconfinato panorama della vita, i quali si mettono al
passo sopra uno stesso sentiero, e l’uno all’altro si rivelano pellegrini verso
una stessa meta. Eccoci insieme. Dove andiamo? Andiamo a Cristo. Chi è Cristo?
Dov’è Cristo? Il Salvatore? Il Maestro? Il Verbo di Dio vivente nella povera e
pura carne di Gesù, resosi nostro Fratello, nostra guida, nostro Collega,
nostro amico, anzi nostro capo, nostra Vita? Se questo è vero, come è vero,
ecco, è stupendo, è sbalorditivo. Sì, è vero. Voi lo sapete, e Noi, successori
d’una testimonianza apostolica, che di secolo in secolo testualmente si ripete
e si rinnova per ogni età, siamo qua venuti per darvene nuova e piena certezza.
Sì, è vero. È nato il Messia, il centro dell’umanità, Colui che conosce ciò che
è nell’uomo (cfr. Gv 2,25), Colui al quale, scienti o no, tutti gli uomini sono
rivolti; Colui dal quale, scienti o no, tutti gli uomini aspettano la soluzione
suprema. Sì, è vero. Diciamo noi pure: Arriviamo
fino a Betlem, «transeamus usque ad Betlem» (Lc 2,15); e vediamo un po’ come stanno le cose, «et videamus hoc Verbum quod factum
est» (ibid.). E questa curiosità, questa avidità di sapere, di toccare la
realtà del fatto prodigioso della venuta di Cristo, l’Emmanuele, nel mondo; di
credere, in una parola, al mistero della Incarnazione, non sia da alcuno
soffocata in fondo allo spirito, ma tutto lo invada, lo stimoli, lo tormenti,
lo sollevi, lo abiliti a credere e a pregare, lo porti a personale contatto con
Lui, con Cristo: questo è il Natale.
(dall’Omelia di S. Paolo VI papa
nella notte di Natale 1966 a Firenze)
Breve
pausa di silenzio.
ACCOGLIENZA DELL’IMMAGINE
DI GESÙ BAMBINO
Dopo una breve pausa, il coro esegue il seguente canto
mentre scoperta l’immagine di Gesù bambino (preparata nel presbiterio o in un
luogo vicino ad esso). E’ preferibile svelare l’immagine di Gesù bambino in
silenzio (così come la Parola del Libro della Sapienza ci suggerisce), anziché
intronizzarla facendola passare lungo la navata della chiesa, in un clima
chiassoso (es.: applausi, rumori assordanti degli strumenti musicali, ecc. Le
campane si suonano al canto della Grande Dossologia).
CANTO: Mentre il
silenzio
Mentre il
silenzio fasciava la terra
e la notte era a
metà del suo corso
tu sei disceso o
Verbo di Dio
in solitudine e
più alto mistero.
Fin dal
principio da sempre tu sei,
Verbo che crea e
contiene ogni cosa,
Verbo sostanza
di tutte le cose,
Verbo segreto di
ogni parola.
La creazione ti
grida in silenzio,
la profezia da
sempre ti annuncia,
ma il mistero ha
ora una voce,
al tuo vagito il
silenzio è più fondo.
E pure noi
facciamo silenzio,
più che parole
il silenzio lo canti,
il cuore ascolti
quest'unico Verbo,
che ora parla
con voce di uomo.
A te germoglio del
tronco di Iesse,
che a noi
mortali la vita donasti,
col Creatore e
lo Spirito Santo,
eterna gloria e
perenne splendore. Amen.
Un
brevissimo momento di silenzio introduce la Kalenda, che il Diacono
(dall’ambone) o il Celebrante (dalla sede) canta o proclama.
PROCLAMAZIONE DELLA NASCITA
DEL SALVATORE (KALENDA)
D - Trascorsi molti secoli
dalla creazione del mondo,
quando in principio
Dio aveva creato il cielo
e la terra
e aveva fatto l’uomo a sua
immagine;
e molti secoli da quando,
dopo il diluvio,
l’Altissimo aveva fatto
risplendere l’arcobaleno,
segno di alleanza e di
pace;
ventuno secoli dopo la
partenza
da Ur dei Caldei di
Abramo, nostro padre nella fede;
tredici secoli dopo
l’uscita di Israele dall’Egitto
sotto la guida di Mosè;
circa mille anni dopo
l’unzione di Davide
quale re di Israele;
nella sessantacinquesima
settimana,
secondo la profezia di
Daniele;
all’epoca della
centonovantaquattresima Olimpiade;
nell’anno 752 dalla
fondazione di Roma;
nel quarantaduesimo anno
dell’impero di Cesare
Ottaviano Augusto;
quando in tutto il mondo
regnava la pace,
Gesù Cristo, Dio eterno e
Figlio dell’eterno Padre,
volendo santificare il
mondo con la sua venuta,
essendo stato concepito
per opera dello Spirito
Santo,
trascorsi nove mesi, nasce
in Betlemme di Giuda
dalla Vergine Maria, fatto
uomo:
Natale di nostro Signore
Gesù Cristo
secondo la natura umana.
GRANDE DOSSOLOGIA
Il Celebrante intona la grande dossologia. Quindi si
suonano le campane.
Se il Celebrante ha indossato il piviale per la veglia,
adesso lo depone e veste la casula. Poi si porta all’altare, lo bacia e lo
incensa insieme con la Croce e l’immagine di Gesù Bambino.
COLLETTA
C - O Dio, che hai illuminato questa
santissima notte con lo splendore di Cristo, vera luce del mondo, concedi a
noi, che sulla terra lo contempliamo nei suoi misteri, di partecipare alla sua
gloria nel cielo. Per il nostro Signore Gesù Cristo... T - Amen.
Liturgia
della Parola
PRESENTAZIONE
DELLA PAROLA DI DIO
G – La Parola si è fatta carne: il mistero
della solidarietà di Dio con l’umanità trova rivelazione in Gesù Cristo. Nel
segno di un Bambino, segno fragile e inquietante, Dio ci interpella ad
accoglierlo.
PRIMA
LETTURA:
Is 9,1-3.5-6
Ci è
stato dato un figlio.
Dal libro del profeta IsaìaIl popolo che camminava nelle tenebre
ha visto una grande luce;
su coloro che abitavano in terra tenebrosa
una luce rifulse.
Hai moltiplicato la gioia,
hai aumentato la letizia.
Gioiscono davanti a te
come si gioisce quando si miete
e come si esulta quando si divide la preda.
Perché tu hai spezzato il giogo che l’opprimeva,
la sbarra sulle sue spalle,
e il bastone del suo aguzzino,
come nel giorno di Màdian.
Perché ogni calzatura di soldato che marciava rimbombando
e ogni mantello intriso di sangue
saranno bruciati, dati in pasto al fuoco.
Perché un bambino è nato per noi,
ci è stato dato un figlio.
Sulle sue spalle è il potere
e il suo nome sarà:
Consigliere mirabile, Dio potente,
Padre per sempre, Principe della pace.
Grande sarà il suo potere
e la pace non avrà fine
sul trono di Davide e sul suo regno,
che egli viene a consolidare e rafforzare
con il diritto e la giustizia, ora e per sempre.
Questo farà lo zelo del Signore degli eserciti.
Parola di Dio
SALMO
RESPONSORIALE:
dal Salmo 95
Rit. Oggi
è nato per noi il Salvatore.
Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore, uomini di tutta la terra.
Cantate al Signore, benedite il suo nome.
Annunciate di giorno in giorno la sua
salvezza.
In mezzo alle genti narrate la sua gloria,
a tutti i popoli dite le sue meraviglie.
Gioiscano i cieli, esulti la terra,
risuoni il mare e quanto racchiude;
sia in festa la campagna e quanto contiene,
acclamino tutti gli alberi della foresta.
Davanti al Signore che viene:
sì, egli viene a giudicare la terra;
giudicherà il mondo con giustizia
e nella sua fedeltà i popoli.
SECONDA
LETTURA:
Tt 2,11-14
È
apparsa la grazia di Dio per tutti gli uomini.
Dalla lettera di san Paolo Apostolo a Tito Figlio mio, è apparsa la grazia di Dio, che porta salvezza a tutti gli uomini e ci insegna a rinnegare l’empietà e i desideri mondani e a vivere in questo mondo con sobrietà, con giustizia e con pietà, nell’attesa della beata speranza e della manifestazione della gloria del nostro grande Dio e salvatore Gesù Cristo.
Egli ha dato se stesso per noi, per riscattarci da ogni iniquità e formare per sé un popolo puro che gli appartenga, pieno di zelo per le opere buone.
Parola di Dio
CANTO
AL VANGELO:
cfr. Lc 2,10-11
Alleluia,
alleluia.
Vi annunzio una grande gioia:
oggi vi è nato un Salvatore: Cristo Signore.
Alleluia.
VANGELO: Lc 2,1-14
Oggi
è nato per voi il Salvatore.
+ Dal
Vangelo secondo Luca
In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città.
Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta.
Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio.
C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma l’angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia».
E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva:
«Gloria a Dio nel più alto dei cieli
e sulla terra pace agli uomini, che egli ama».
In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città.
Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta.
Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio.
C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma l’angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia».
E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva:
«Gloria a Dio nel più alto dei cieli
e sulla terra pace agli uomini, che egli ama».
PROFESSIONE DI FEDE
C – Fratelli e sorelle, in questa notte
santissima nella quale celebriamo l’incarnazione di Dio in Gesù nato dalla
Vergine Maria, la Liturgia ci invita ora a compiere un gesto durante la
Professione di Fede. Siamo invitati tutti a inginocchiarci mentre diremo le
parole: «Per noi uomini e per la nostra
salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel
seno della Vergine Maria». Esprimiamo in questo modo la consapevolezza di
un Dio che ha scelto di condividere fino in fondo la nostra esistenza.
Credo in un solo
Dio…
Alle
parole: «E per opera dello Spirito Santo… si è fatto uomo»
si
genuflette.
PREGHIERA UNIVERSALE
C - Fratelli e sorelle
carissimi, in questa notte santissima, in cui abbiamo accolto il lieto annuncio
della nascita del nostro Salvatore, mentre gioiamo per il mistero della
Redenzione che si compie noi, uniamo i nostri cuori nella preghiere, insieme con
tutti i fratelli sparsi nel mondo.
G
– Preghiamo insieme cantando [dicendo]:
Ascolta, esaudisci, Signore!
1.
Per la santa
Chiesa ed i suoi pastori, perché si facciano sempre piccoli e umili come il
Bambino nato a Betlemme e con coraggio portino ad ogni uomo la gioia e la speranza
del Messia. Preghiamo.
2.
Per coloro che ci
governano, perché nell’amministrare la cosa pubblica abbiano a cuore i più
poveri ed i più deboli, in cui il Salvatore è apparso all’orizzonte del mondo.
Preghiamo.
3.
Per coloro che
sono provati dalla sofferenza, fisica o spirituale, perché nel Signore che
nasce attingano la certezza di avere parte già alla Sua vita divina. Preghiamo.
4.
Per quanti hanno
perso il lavoro o se lo vedono messo a rischio perché, guardando a Cristo che
nasce nell’umiltà del presepe, sappiano fidarsi totalmente di Dio e dei suoi
progetti, capaci di sconvolgere i potenti della terra. Preghiamo.
5.
Per chi anche a
Natale vive il dramma della solitudine, per chi è lontano dalla famiglia, per
chi si trova in carcere, perché guardando con occhi pieni di speranza il
Bambino che è nato per noi, godano del Suo Amore senza limiti e vedano
annullarsi le distanze che li separano dalle persone loro care. Preghiamo.
6.
Per tutti i
cristiani che vivono la loro fede nella tiepidezza e nel sonno, perché si
lascino plasmare dal soffio del tuo Spirito ed il Natale del Signore sia il
loro Natale, per una vita piena dell’amicizia che tu instauri con ogni
creatura. Preghiamo.
7.
Per noi, che
siamo radunati per celebrare l’incarnazione del Verbo di Dio, perché questa
santa Liturgia non ci lasci ancora disorientati o emozionati per aver vissuto
un’antica tradizione, ma ridesti in noi la gioia di chi sa che Dio non è
lontano o ignoto, ma vicino a noi e pellegrino con noi. Preghiamo.
C – Dio fedele, è grande la gioia del cielo
che tu ci inviti a condividere in terra, riconoscendo anche noi tra le braccia
della Vergine Madre il Salvatore promesso dalle profondità dei secoli;
esaudisci le nostre preghiere e fa’ che egli trovi in noi uno spazio aperto e
accogliente, così che noi sappiamo riconoscerlo nel volto di ogni uomo. Egli
vive e regna nei secoli dei secoli. T - Amen.
Liturgia
Eucaristica
PRESENTAZIONE DEI
DONI
G – Come i pastori, portiamo al Signore,
assieme al pane e al vino, la nostra libertà e il nostro impegno, che si concretizzano
anche nell’offerta per le situazioni di povertà della nostra Comunità parrocchiale.
SULLE
OFFERTE
C - Accetta, o Padre, la nostra offerta in
questa notte di luce, e per questo misterioso scambio di doni trasformarci nel
Cristo tuo Figlio, che ha innalzato l'uomo accanto a te nella gloria. Per
Cristo nostro Signore. T – Amen.
PREFAZIO
di Natale I e Canone Romano
ANAMNESI
C – Mistero della fede.
T – Ogni volta che
mangiamo di questo pane
e beviamo di questo
calice
annunciamo la tua
morte, Signore,
nell’attesa della
tua venuta.
PREGHIERA DEL
SIGNORE
C - Cristo, parola eterna del Padre, è
venuto ad abitare in mezzo a noi. Uniti nel medesimo spirito invochiamo il
Padre perché il Verbo incarnato sia la vera luce per il nostro mondo bisognoso
di salvezza e di pace. Cantiamo insieme:
T - Padre nostro...
SCAMBIO DI PACE
D - Perché la pace di questa notte
raggiunga ogni uomo e ogni donna, perché ognuno possa avvertire un segno
concreto della venuta del Salvatore, scambiatevi l’augurio della pace.
COMUNIONE (sotto le due specie)
G - «E’
apparsa la grazia di Dio, che porta salvezza a tutti gli uomini».
Il Mistero dell’Incarnazione di Dio,
annunciato da Paolo , si concretizza
pienamente nell’Eucaristia, in cui Cristo Gesù, il Bambino nato in questa notte
santissima, da Betlemme “casa del pane”
raggiunge ciascuno di noi.
Accostiamoci a questo banchetto di divino,
per mezzo del quale “la nostra debolezza
è assunta dal Verbo e l’uomo mortale è innalzato a dignità perenne”.
RINGRAZIAMENTO ALLA COMUNIONE
* G – Quante volte, Signore, l’abbiamo
inteso
questo annuncio che ha squarciato
la notte di duemila anni fa’
e ha rivelato ai pastori, sorpresi e
smarriti,
un evento inaudito, che avrebbe fatto
la gioia di tutta l’umanità!
Eppure non ci stanchiamo mai
di ascoltarlo ancora una volta
perché è la sorgente della nostra speranza:
se possiamo levare il capo
e guardare con fiducia al futuro
è perché tu, Gesù, il Figlio di Dio,
hai preso la carne di un uomo
e hai piantato la tua tenda in mezzo a noi.
E allora… nonostante le nubi oscure
che ci turbano e ci rattristano,
nonostante i soprusi e le violenze
che insanguinano questa terra,
nonostante le ingiustizie
dettate dall’avidità e dall’arroganza,
che spesso ci tolgono la voglia di lottare,
nonostante l’egoismo e l’individualismo,
che tarpano le ali ad ogni spirito di
fraternità,
noi osiamo ancora sperare, in questa notte,
in un futuro di pace e di gioia,
di comprensione e di solidarietà.
Non perché confidiamo
nei nostri mezzi e nelle nostre capacità,
ma perché sappiamo che tu,
il Salvatore, il Cristo, il Signore,
non lascerai andare a vuoto le tue promesse
e realizzerai il disegno del Padre
che supera qualsiasi nostra immaginazione.
(Roberto Laurita)
oppure:
** G – Nel buio e nel
freddo della notte
abbiamo cercato una chiesa, Signore Gesù,
per celebrare la tua nascita.
Ne abbiamo già tanti di Natali
nella memoria e negli occhi
eppure anche questa volta
il nostro cuore è trepidante,
colmo di emozione e di stupore.
Sì, è vero, siamo tornati bambini
e corriamo al presepio per cercarti nella
capanna
tra Maria e Giuseppe, il bue e l’asino.
Anche se variano gli scenari,
i paesaggi e i protagonisti,
tu sei sempre lì: deposto nella mangiatoia,
indifeso e bisognoso di tutto, come lo è un
neonato.
Il tuo sorriso scava nel profondo del
nostro animo
e ci fa avvertire l’eco d’una dolcezza
dimenticata.
Le tue braccia spalancate
ci fanno sentire attesi e accolti
nonostante i pesanti fardelli
che ci trasciniamo dietro,
nonostante il peso dei nostri peccati
e di tante stupidaggini commesse.
Tu non parli, non dici nulla,
ma noi intendiamo, anche stanotte,
l’annuncio degli angeli:
Gloria
a Dio nei cieli e pace in terra,
perché
tutti gli uomini sono amati da Dio,
da
te, o Emmanuele!
(Roberto Laurita)
Riti di
conclusione
DOPO LA COMUNIONE
C - O Dio, che ci hai convocati a celebrare
nella gioia la nascita del Redentore, fa’ che testimoniamo nella vita annunzio
della salvezza, per giungere alla gloria del cielo. Per Cristo nostro
Signore. T - Amen.
BENEDIZIONE
C - Il Signore sia con voi. T – E
con il tuo spirito.
C - Dio, che nella nascita del Cristo suo
Figlio ha inondato dl luce questa notte santissima, allontani da voi le tenebre
del male e vi illumini con la luce del bene.
T - Amen.
C - Dio, che nel suo Figlio fatto uomo ha
congiunto la terra al cielo, vi riempia della sua pace e del suo amore. T -
Amen.
C - Dio, che mandò gli angeli a recare ai
pastori il lieto annunzio del Natale, vi faccia messaggeri del suo
Vangelo. T - Amen.
C - E la benedizione di Dio onnipotente,
Padre + e Figlio + e Spirito Santo, discenda su di voi e con voi rimanga
sempre. T - Amen.
D - Benediciamo il Signore.
T -
Rendiamo grazie a Dio.
I
ministri, prima di rientrare in sacrestia, si fermano per qualche istante
silenziosamente dinanzi all’immagine di Gesù bambino. Il celebrante, poi, la
incensa, prega e impartisce la benedizione con la stessa immagine.
PREGHIERA A GESÙ BAMBINO
C - Signore Gesù,
che hai lasciato il tuo cielo
e sei venuto e visitarci, nascendo da
Maria,
noi ti chiediamo di rendere il nostro cuore
accogliente alla tua venuta,
perché non perdiamo l’occasione unica
di vederti Bambino,
di vederti uno come noi, uno di noi.
A te ci affidiamo con le nostre famiglie.
A te affidiamo i piccoli e i poveri del
mondo
insieme con quanti la nostra cattiveria
ogni giorno mette ai margini della società.
Tanti problemi oggi affiggono molte
famiglie
e tra queste vogliamo che tu abbia
uno sguardo di particolare amore
per quelle
che non hanno neppure il pane sulla tavola.
Mentre ti adoriamo con i pastori ed i magi,
ti supplichiamo per la pace,
che incomincia tra di noi, tra le nostre
case
e si estende alle nazioni, a tutti i
popoli.
La tua venuta porti pace nei cuori
di tutti gli uomini e le donne di buona
volontà.
Ti preghiamo di ascoltare le nostre voci
e di esaudire quanto ti abbiamo chiesto,
perché sia davvero per tutti il tuo Natale.
T -
Amen.
(Antonio Paolo Pinizzotto)
I
ministri dopo aver venerato l’immagine di Gesù bambino, rientrano in sacrestia,
mentre tutti i fedeli sono invitati a venerare l’immagine di Gesù bambino.
La
Liturgia si può concludere con una laude tradizionale natalizia.