ASIA/CINA - La “profezia” di Celso Costantini, a 100 anni dal suo arrivo a Pechino LINK Intervista a Mons. Bruno Fabio Pighin -> https://youtu.be/Z4WLC1uGat0 Biografia approfondita dell'attività del cardinale prima della sua nomina in Cina https://www.dizionariobiograficodeifriulani.it/costantini-celso-benigno-luigi/ Altre note biografiche dal punto di vista dell'enciclopedia Treccani https://www.treccani.it/enciclopedia/celso-costantini_%28Dizionario-Biografico%29/ |
Pordenone (Agenzia Fides) - L’8 novembre 1922, esattamente cento anni fa, il Vescovo friulano Celso Costantini arrivò dopo un lungo viaggio a Hong Kong, diretto a Pechino, inviato da Papa Pio XI come primo Delegato apostolico in Cina. Una missione tenuta segreta fino a quel momento, per sottrarla ai sabotaggi delle potenze europee. «Di fronte specialmente ai Cinesi – scriverà poi Costantini nei suoi memoriali, ricordando il suo arrivo a Pechino - ho creduto opportuno di non dover accreditare in alcun modo il sospetto che la religione cattolica apparisca come messa sotto tutela e, peggio ancora, come strumento politico al servizio delle nazioni europee. Volli, fin dai miei primi atti, rivendicare la mia libertà d’azione nell’ambito degli interessi religiosi, rifiutando di essere accompagnato presso le Autorità civili locali dai Rappresentanti di Nazioni estere. Avrei fatto la figura di essere in Cina in subordine a quei Rappresentanti». A cento anni dall’arrivo di Celso Costantini in Cina, nel video allegato, prodotto per l’Agenzia Fides da Teresa Tseng Kuang yi, l’importanza di quella giornata e il ruolo profetico assunto dalla figura di Celso Costantini nelle vicende del cattolicesimo cinese vengono ricostruiti grazie al contributo di don Bruno Fabio Pighin, professore ordinario nella Facoltà di Diritto Canonico S. Pio X di Venezia e Delegato episcopale per la causa di canonizzazione dello stesso Costantini. Il Cardinale Celso Costantini (1876-1958), apripista del dialogo vaticano con Pechino, fu il primo Delegato apostolico in Cina dal 1922 al 1933. In quegli anni, Costantini riuscì a far celebrare il primo Concilio nazionale della Chiesa cattolica in Cina (Shanghai 1924) e a avviare il processo di “decolonizzazione” ecclesiale, combattendo le pervicaci rimanenze del Protettorato e tutte le forme che continuavano a imporre fattezze europee alla presenza cattolica in Estremo Oriente, finendo per presentarla come un correlato religioso dell’espansione occidentale in quelle terre. Grazie anche all’impegno di Costantini, il 28 ottobre 1926 vennero consacrati da Papa Pio XI nella Basilica di San Pietro in Vaticano, i primi 6 Vescovi cinesi ordinati in epoca moderna. Nel 1927, Costantini promosse anche la fondazione della Congregatio Discipulorum Domini (CDD), Primo Istituto religioso clericale cinese. Con il suo sostegno nacque anche a Prima Università cattolica cinese, Fu Ren, oggi a Taiwan. La Delegazione apostolica di Pechino fu elevata al rango di nunziatura solo dopo la guerra, nel 1946. Nello stesso anno, Pio XII instaurò la gerarchia episcopale cinese, riconoscendone la responsabilità e l’autonomia di governo rispetto a istituzioni occidentali. Risultati raggiunti anche grazie al lavoro paziente e tenace di Celso Costantini, che aveva continuato a sostenere la fioritura della Chiesa cattolica autoctona in Cina anche da Roma, dove nel 1935 era divenuto Segretario della Congregazione di Propaganda Fide. Costantini mantenne l’incarico di Segretario del Dicastero missionario fino al 1953. Papa Pio XII lo creò Cardinale nel Concistoro del 12 gennaio 1953. Morì a Roma il 17 ottobre 1958 Nel settembre 2016 (vedi Fides 6/10/2016) la Conferenza episcopale del Triveneto ha reso noto di aver espresso parere favorevole “all'avvio della causa di beatificazione del cardinale Celso Costantini (1876-1958), figura di notevole slancio missionario e carità pastorale nonché evangelizzatore della Cina, originario della diocesi di Concordia – Pordenone” (GV) (Agenzia Fides 8/11/2022) |
Filippesi 1,4 ... e sempre, in ogni mia preghiera per tutti voi, prego con gioia...
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mercoledì 9 novembre 2022
Celso Costantini, a 100 anni dal suo arrivo a Pechino
martedì 21 febbraio 2017
Morto Padre Galbiati del PIME
Forse è proprio lui che pubblicato edizioni tascabili della Bibbia o dei Vangeli per i pellegrini in viaggio con i "pellegrinaggi Paolini" **VATICANO - Morto p. Galbiati, PIME: è stato Segretario generale della PUM e della POPF |
Roma (Agenzia Fides) – La sera di sabato 18 febbraio, è morto a Lecco padre Fernando Galbiati, a lungo missionario in Cina, dodicesimo Superiore generale del Pontificio Istituto Missioni Estere (PIME), Segretario generale della Pontificia Unione Missionaria (PUM) e della Pontificia Opera della Propagazione della Fede (POPF). Nato il 14 novembre 1932 a Bussero (Milano), entrò nel PIME a Monza il 1° settembre 1943. Emesso il giuramento il 25 giugno 1955 e ordinato a Milano dal Card. Giovanni Battista Montini, futuro Paolo VI, il 28 giugno 1956, l’anno successivo parte per Hong Kong. Qui compie studi e ottiene diversi diplomi, è registrato come “Insegnante Qualificato” presso il dipartimento dell’Educazione di Hong Kong. Consegue successivamente il dottorato in Scienze Politiche ed Economiche all’università La Sapienza di Roma, diventa Doctor of Philosophy all’università di Oxford in Inghilterra ed è membro della New York Academy of Science. Ad Hong Kong svolge attività pastorale in diverse parrocchie e per alcuni anni insegna filosofia al seminario Holy Spirit. Ha dato un notevole contributo in campo scolastico e sociale. Ha fondato diversi gruppi per le visite alle famiglie, per il sostegno economico, e per le attività giovanili. Si deve a lui il primo Chinese Hymnal, una raccolta di canti religiosi in cinese-cantonese. Assistente di Mani Tese dal 1971 al 1975, partecipa alla Assemblea di Aggiornamento del PIME del 1970-71 (Roma) e alla IX Assemblea Generale nella quale viene eletto Superiore Generale (1983-1989). Terminato il mandato, ritorna ad Hong Kong, ma nel 1999 è richiamato a Roma, dapprima come Segretario Generale della Pontificia Unione Missionaria (1999-2003), poi come coordinatore delle Pontificie Opere Missionarie Internazionali e come Segretario della Pontificia Opera della Propagazione della Fede (2004-2005). E’ incaricato anche di elaborare il nuovo Statuto delle Pontificie Opere Missionarie, pubblicato nel 2005. Nel periodo 2006-2007 è Segretario Generale della Pontificia Opera della Propagazione della Fede. Dopo alcuni anni nella Casa generalizia PIME a Roma, dal 2015, per motivi di salute, si trovava presso la casa Beato Giovanni Mazzucconi, a Rancio di Lecco, dove è morto. Dopo i funerali, è stato sepolto al cimitero del PIME a Villa Grugana. (SL) (Agenzia Fides 21/02/2017) **Tutto sbagliato: a chi interessa offro una biografia di Enrico Galbiati...a ciascuno il suoBiografia[modifica | modifica wikitesto]
Dopo gli studi del ginnasio, del liceo e della teologia nel Seminario arcivescovile di Milano, venne ordinato dal Card. Alfredo Ildefonso Schuster nel 1937. Conseguita la licenza a Venegono, frequentò il Pontificio Istituto Biblico, ottenendo la Licenza (1940) e successivamente il Dottorato (1956) con la tesi La struttura letteraria dell'Esodo.
Nel 1947 fu tra i fondatori dell'Associazione Biblica Italiana; negli anni seguenti fu parte del consiglio di presidenza.
Nel 1953 fu nominato dottore della Biblioteca Ambrosiana, dove cominciò a studiare prima i manoscritti etiopici, poi quelli siriaci ed armeni. Studiò poi manoscritti ebraici, collaborando con l'Università di Gerusalemme alla loro microfilmatura (la loro catalogazione fu ultimata nel 1972).
Nel 1956 ottenne dal Card. Eugène Tisserant la facoltà di celebrare in rito bizantino e nel 1963 ricevette l'indulto di biritualismo.
Nel 1957 fu principale e più qualificato animatore del gruppo fondatore del Centro Russia Cristiana, collaborando attivamente alla stesura dell'omonima rivista fino al 1966 con articoli riguardanti la liturgia di rito bizantino e l'ecumenismo, ora raccolti nel volume Liturgia ed ecumenismo (2014, ed. La Casa Di Matriona). Successivamente la collaborazione si fece più sporadica a causa dei nuovi incarichi assunti da Mons. Galbiati all'Università Cattolica di Milano e alla Biblioteca Ambrosiana e dell'assorbimento del Centro nel Movimento di Comunione e Liberazione, che portò all'allontanamento di quasi tutti i suoi fondatori, che diedero vita ad altre iniziative analoghe alla primitiva intuizione del Centro.
Dal 1964, nelle due ultime sessioni, partecipò al Concilio Vaticano II come perito delle chiese orientali e teologo personale del Card. Giovanni Colombo.
Dal 1967 al 1979 fu consultore della Pontificia Commissione per la Nova Vulgata.
Nel 1967 ottenne la libera docenza in Filologia biblica, in forza del quale insegnò in Università cattolica del Sacro Cuore, invitato dal rettore Giuseppe Lazzati. Tenne i corsi di Ebraico, Lingue semitiche comparate e Filologia neotestamentaria.
Nel 1968 fu nominato archimandrita dell'eparchia di Piana degli Albanesi. Molti furono gli incarichi in campo ecumenico, tra cui la partecipazione alla Commissione diocesana per l'ecumenismo.
Nel 1974 lasciò l'Università Cattolica per incompatibilità con le nuove norme della Biblioteca Ambrosiana.
Il Cardinale Carlo Maria Martini lo nominò nel 1984 Prefetto della medesima biblioteca. Durante il suo mandato furono iniziati ingenti lavori di restauro, durati molti anni.
Nel 1988 ricevette l'onorificenza dal comune di Milano, il cosiddetto Ambrogino d'oro; nel 1996 ricevette la Laurea honoris causa in lettere classiche dall'Università Cattolica; nel 2003 fu insignito dalla Provincia di Milano del Premio Isimbardi.
In suo onore è stata dedicata la biblioteca civica di Verano Brianza, inaugurata nella nuova sede il 17 ottobre 2011 valorizzandone la donazione del patrimonio librario composto da 2.277 volumi.
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