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lunedì 9 dicembre 2019

Agenzia Fides 9 dicembre 2019

VATICANO - Il Cardinale Luis Antonio G. Tagle nominato Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli

Città del Vaticano (Agenzia Fides) – Domenica 8 dicembre, solennità dell’Immacolata Concezione di Maria, il Santo Padre Francesco ha nominato Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli il Cardinale Luis Antonio G. Tagle, finora Arcivescovo di Manila. Al Cardinale Fernando Filoni, finora Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, il Santo Padre ha affidato l’incarico di Gran Maestro dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme.
Il Cardinale Luis Antonio Gokim Tagle, è nato a Manila il 21 giugno 1957. Ha frequentato le scuole primarie e secondarie a Parañaque, alla Saint Andrew’s School, all’epoca amministrata dai missionari di Scheut. Dopo il diploma, è entrato nel Saint Jose Seminary della capitale, diretto dalla Compagnia di Gesù. Quindi ha studiato filosofia presso la Manila University e teologia presso la Loyola School of Theology. E’ stato ordinato sacerdote il 27 febbraio 1982 dal Vescovo di Imus, Felix Pérez Paz. Nei primi anni di ministero è stato vicario parrocchiale, direttore spirituale del seminario teologico della diocesi di Imus di cui è poi divenuto rettore, professore di filosofia e teologia in diversi seminari. Nel 1985 è stato inviato alla Catholic University of America a Washington, dove ha conseguito la licenza in teologia e il dottorato summa cum laude.
Rientrato a Imus nel 1992, ha di nuovo assunto l’incarico di rettore del seminario oltre a diversi incarichi diocesani. Ha tenuto conferenze, ritiri e seminari per l’aggiornamento di sacerdoti, religiosi e laici nelle Filippine e all’estero. Dal 1997 al 2003 è stato membro della Commissione Teologica Internazionale, in seno alla Congregazione per la Dottrina della Fede. Nel 1998 ha partecipato come esperto all’Assemblea speciale per l’Asia del Sinodo dei Vescovi.
Nominato Vescovo della diocesi di Imus il 22 ottobre 2001 da Giovanni Paolo II, diede impulso all’attuazione delle direttive scaturite dall’assemblea pastorale diocesana tenutasi nel 1999, rivolgendo l’attenzione soprattutto ai giovani. Nel frattempo ha ricoperto importanti incarichi in seno alla Conferenza episcopale delle Filippine e alla Fabc. Il 13 ottobre 2011 Benedetto XVI lo ha promosso arcivescovo di Manila. Ha proseguito la sua attività anche in seno alla Conferenza episcopale nazionale e alla Fabc. E’ sempre stato attento al mondo dei media, diventando un volto noto della televisione nazionale filippina. Papa Benedetto XVI lo ha nominato Cardinale nel Concistoro del 24 novembre 2012. Nel settembre 2013 Papa Francesco lo ha nominato membro della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli. Nel maggio 2015 è stato eletto Presidente di Caritas Internationalis. (S.L.) (Agenzia Fides 09/12/2019)

EUROPA/POLONIA - Solenne affidamento alla Madonna Nera di Czestochowa di tutta la Chiesa missionaria

Czestochowa (Agenzia Fides) - Circa 400 persone hanno preso parte al Simposio e alla Veglia missionaria che si sono svolte a Czestochowa dal 7 all'8 dicembre. La veglia per l'evangelizzazione del mondo, organizzata dalla Pontificia Unione Missionaria (PUM), è stata preceduta da un Simposio che ha approfondito lo spirito missionario, e ha messo sotto la protezione di Maria il lavoro missionario della Chiesa intera.
L’incontro è iniziato con la Messa presieduta dal Vescovo ausiliare della diocesi di Tarnow, Stanislaw Salaterski, nella Cappella della icona della Madonna, secondo la nota inviata a Fides dalle Pontificie Opere Missionarie (POM) della Polonia. Subito dopo i partecipanti si sono ritrovati nell'auditorium del Santuario per ascoltare le relazioni degli ospiti invitati sul rapporto tra Eucarestia e Missione. Ad aprire i lavori è stato il Direttore nazionale delle POM in Polonia, mons.Tomasz Atlas, che ha commentato lo slogan del nuovo anno pastorale della Chiesa polacca, appena iniziato: "L'Eucaristia dà vita". Il professore di liturgia don Tomasz Herc ha poi sottolineato nel suo intervento che l'Eucaristia, come fonte e culmine della vita cristiana, rafforza i missionari nella loro chiamata e li invia fino ai confini del mondo.
L'Amministratore apostolico nel Kazakistan occidentale, residente ad Atyrau, p. Dariusz Buras, ha dato una testimonianza della Chiesa di cui è a servizio. "I cattolici locali, che sono pochi, circa 600 praticanti, hanno mantenuto la loro fede, incontrandosi solo in piccole comunità senza sacerdoti, subendo persecuzioni, fino all'arrivo dei missionari. Occorre grande umiltà e pazienza in questo lavoro e un grande spirito di adattamento, perché è impossibile trasferire la pastorale polacca nel Kazakistan occidentale" ha sottolineato p. Buras. Mons. Tomasz Atlas e don Maciej Bedzinski hanno infine condiviso l’esperienza della visita ai missionari in Gabon e in Tanzania.
Con la preghiera dell'appello a Maria, è iniziata la Veglia di preghiera, durata tutta la notte. La recita del rosario è stata animata dal gruppo del Rosario vivente della parrocchia di Cristo Re a Jablonów Pomorski, della diocesi di Torun, mentre l'adorazione del Santissimo Sacramento nello spirito missionario, è stata guidata dai seminaristi Clarettiani. Durante la preghiera notturna, i missionari che si preparano a partire il prossimo anno e che si stanno preparando al centro di formazione missionaria a Varsavia, hanno dato la loro testimonianza, chiedendo preghiere.
A mezzanotte la Messa è stata presieduta dal Vescovo ausiliare di Wroclaw, Jacek Kicinski, cui è seguita la preghiera notturna, arricchita dai canti delle suore Francescane Missionarie di Maria. Il Segretario nazionale della PUM, p. Luca Bovio IMC, che ha guidato la veglia, ha accolto 4 nuovi membri della PUM. La veglia si è conclusa alle 4 del mattino, con un solenne affidamento alla Madonna Nera di tutta la Chiesa missionaria.
All'incontro di Czestochowa hanno partecipato persone vicine alle missioni, sacerdoti, suore, seminaristi, laici e anche molte altre persone, in particolare anziani e ammalati, che si sono uniti spiritualmente alla preghiera dalle loro case. (MK/SL) (Agenzia Fides 09/12/2019)

AFRICA/CONGO RD - Nuovi massacri nel Nord Kivu portano a 141 il numero delle vittime dal 30 ottobre

Kinshasa (Agenzia Fides) - Ancora morti e feriti per gli assalti dei miliziani dell’ADF/NALU nel territorio di Beni, nel Nord Kivu (nell’est della Repubblica Democratica del Congo). Secondo l’ONG della società civile CEPADHO, il 5 dicembre, quattordici civili sono stati uccisi a Kolikoko e altri dieci a Mantumbi, in due attacchi delle ADF.
Il primo attacco è stato quello di Kolikoko, nel quartiere di Mabasele, nel comune rurale di Oicha intorno alle 4 del mattino. Secondo la società civile locale, tre uomini sono stati uccisi all’arma bianca sulla strada Oicha-Maliki, proprio di fronte al dispositivo di lavaggio delle mani creato nell’ambito della lotta contro l’epidemia di Ebola. I miliziani ADF hanno tagliato la testa di una vittima e le mani delle altre. Una Bibbia è stata intrisa del sangue di un’altra vittima.
Il secondo attacco si è svolto un po’ più a ovest, nel villaggio di Mantumbi, verso le 14 del pomeriggio. Sono state uccise dieci persone civili, di cui quattro all’arma bianca. Il CEPADHO teme che il bilancio definitivo sia più pesante, perché vi sono ancora delle persone date per disperse.
Secondo il CEPADHO con questi ultimi massacri sono 141 le vittime civili degli assalti dell’ADF in questa area, come rappresaglia alla vasta offensiva lanciata dall’esercito congolese a partire dal 30 ottobre.
I massacri hanno suscitato forti proteste da parte della popolazione locale, che chiede all’esercito nazionale e alle forze della missione ONU nella RDC (MONUSCO) di prendere iniziative concrete per proteggere i civili.
A livello politico, il 26 novembre, una dichiarazione firmata da alcuni parlamentari ha deplorato il fatto che le operazioni militari iniziate il 30 ottobre contro le ADF non siano state accompagnate da azioni preventive di protezione della popolazione civile in caso di rappresaglie.
La dichiarazione lamenta inoltre la mancanza di una chiara identificazione del nemico e l’assenza di una seria inchiesta sulle accuse di complicità da parte di alcuni membri dell’esercito nazionale e della polizia nazionale congolese, sottolineando la necessità di avvicendare gli ufficiali che prestano servizio nella regione di Beni da molto tempo, con il rischio che diventino complici dei gruppi armati attivi sul territorio.
Il 2 dicembre i Vescovi del Kivu hanno decretato la sospensione per un giorno delle attività ecclesiali per protestare per i massacri dei civili (vedi Fides 3/12/2019). (L.M.) (Agenzia Fides 9/12/2019)

ASIA/FILIPPINE - Missione di armonia e servizio alla vita: il Cardinale Tagle parla alla polizia

Manila (Agenzia Fides) - Le forze dell'ordine hanno una missione che significa "lavorare per l'armonia" e servire la vita di ogni cittadino: con queste parole il Cardinale Luis Antonio Tagle, Arcivescovo di Manila, si è rivolto alle forze dell'ordine filippine, celebrando la santa Messa domenicale l'8 dicembre. Come appreso dall'Agenzia Fides, oltre un migliaio di agenti delle forze dell'ordine dell'Ufficio Nazionale di Polizia della Regione Capitale hanno partecipato a una speciale Celebrazione Eucaristica a Manila, insieme al loro capo ad interim, il generale Debold Sinas. Il Cardinale, appena nominato da Papa Francesco Prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli, ha espresso la speranza che l'istituzione di polizia continui i suoi sforzi "per la conversione morale e spirituale" tra le persone al suo interno. "Spero che diventerete strumenti di armonia nella nostra società che è spesso minacciata dalla disarmonia", ha detto il Cardinale, affermando che "tale missione si può realizzare solo attraverso un'azione e un umile servizio".
Rivolgendosi ai funzionari e dirigenti di Polizia prima della Messa, il Cardinale ha discusso con loro dei preparativi di sicurezza per la processione del Nazareno Nero all'inizio del 2020, una delle grandi manifestazioni della pietà popolare nel paese.
La polizia filippina e le altre forze dell'ordine sono in prima linea nella "guerra alla droga", lanciata dal presidente Rodrigo Duterte. Nel giro di tre anni, almeno 6.700 persone sono state uccise, secondo la polizia tutte persone che hanno resistito all'arresto. I gruppi per i diritti umani e altre agenzie indipendenti affermano che oltre 35.000 persone sono state uccise in casi legati ad arresti per droga. Le organizzazioni per i diritti umani accusano la polizia di "insabbiamenti sistematici ed esecuzioni sommarie".
In un'altra Celebrazione Eucaristica, tenutasi ieri, 8 dicembre, nella Cattedrale di Manila, si è posto il focus sul tema della famiglia: hanno preso parte alla santa messa i fedeli che hanno organizzato, in occasione della festa dell'Immacolata Concezione, una "Marcia per Maria e la famiglia". Nell'omelia della messa, l'Arcivescovo Tagle ha sottolineato che "la famiglia è la prima scuola di virtù sociali, morali e sprituali, di cui ogni società ha bisogno". "Proprio come la Sacra Famiglia di Maria, Giuseppe e Gesù - ha aggiunto - spero che ogni famiglia filippina sia scuola di vita e armonia",. (SD) (Agenzia Fides 9/12/2019))

AMERICA/NICARAGUA - Nuove repressioni contro la Chiesa: il Vescovo di Esteli denuncia “il dolore di un popolo”

Esteli (Agenzia Fides) – Nel giorno della festa mariana più sentita nel paese centroamericano, l’Immacolata Concezione, la Chiesa cattolica ha nuovamente denunciato la dura repressione contro il popolo sofferente e la persecuzione contro la Chiesa stessa. Questa volta lo ha fatto Mons. Abelardo Mata, Vescovo di Esteli, che alla fine della celebrazione della messa dell’Immacolata ha incontrato i giornalisti, per informare sugli ultimi eventi accaduti nella sua diocesi.
Prima di tutto, il Vescovo in persona è dovuto intervenire per liberare il sacerdote Ramón Alcides Peña Silva, parroco della chiesa di Jicaro, che era stato arrestato dalle forze dell'ordine sabato 7 dicembre, verso le 7 della sera, mentre rientrava da una celebrazione nella chiesa di Nueva Segovia.
Il sacerdote, secondo fonti di Fides, è rimasto detenuto per 12 ore con l'accusa di "turbare l'ordine pubblico", mentre, secondo le parole scritte dallo stesso sacerdote sui social media, era andato solo a celebrare una messa.
Mons. Mata ha fatto poi riferimento alla numerosa presenza di elementi della polizia intorno alla cattedrale di Esteli, con l’intenzione di intimidire i fedeli. A questo proposito il Vescovo di Esteli ha commentato: "Forse alcuni dimenticano che non tutto è finito al Calvario, perché dopo è arrivata la Resurrezione. La Chiesa ha sempre visto passare davanti la bara dei suoi persecutori. Inoltre, sappiamo che i sacerdoti sono ogni giorno a fianco del popolo sofferente del Nicaragua. Il governo ha paura che il popolo si esprima, perché sa che non è d’accordo con i programmi proposti. E ci sono tante testimonianze. Ho visto tanti sfilare con le bandiere, e proprio due giorni fa un giovane, alla sua laurea, portava una bandiera macchiata di sangue. Non sapevo che questo ragazzo avesse partecipato ad una delle marce e che un suo compagno fosse stato ucciso, colpito alla testa. E’ caduto tra le sue braccia e lui lo ha avvolto con la bandiera che portava. Non ha mai voluto lavarla, e nel giorno della laurea l'ha portata sull'altare, perché è il dolore di un popolo che chiede la guarigione".
"La gioventù è il punto più debole della corda che poi si è rotta. Adesso, insieme ai contadini, i giovani stanno rivolgendo a tutti i cittadini nicaraguensi una forte chiamata alla propria coscienza, coscienza personale e sociale" ha concluso Mons. Mata.
(CE) (Agenzia Fides, 09/12/2019)








































giovedì 18 maggio 2017

Agenzia Fides 18 maggio 2017

AFRICA/CENTRAFRICA - Torna la calma a Bangassou, ma il bilancio delle vittime è pesante
 
Bangui (Agenzia Fides) - “A Bangassou la situazione pare più tranquilla. I ribelli, grazie alla mediazione del Card. Nzapalainga, Arcivescovo di Bangui, che probabilmente è stata determinante, hanno accettato di deporre le armi” riferisce all’Agenzia Fides dalla Repubblica Centrafricana. P. Federico Trinchero, missionario carmelitano a Bangui.
“Il bilancio dell’assalto condotto da un centinaio di anti Balaka è comunque pesante, anche se non come ad Alindao (dove almeno 150 persone sono morte tra il 7 e il 9 maggio in scontri tra anti Balaka ed ex ribelli Seleka, ndr.). A Bangassou alcune fonti parlano di circa 30 morti, altre di addirittura 60. Sono anche situazioni nelle quali non è facile fare un conteggio” dice p. Trinchero. Come riferito ieri da Fides, l’ONU afferma che le vittime sono 26 mentre la Croce Rossa locale afferma che sono 150 (vedi Fides 17/5/2017).
Anche gli sfollati sono numerosi, sicuramente migliaia. Alcuni hanno attraversato il fiume Oubangui per recarsi nella Repubblica Democratica del Congo”.
Un altro gruppo di ribelli ha deciso di abbandonare la città di Niem - più a ovest rispetto ad Alindado e Bangassou - che occupava da una decina di giorni e dove cerano stati una dozzina di morti (ma secondo fonti locali si parla di circa 30)” aggiunge il missionario.
P. Federico conclude comunque con una nota di speranza. “Il 16 maggio, passando attraverso il KM5 (il quartiere musulmano di Bangui), nella zona disabitata e quasi rasa al suolo dagli avvenimenti del 2013-2014 (ormai una sorta di terra di nessuno che circonda il km5 come un'enclave), ho visto che stavano ricostruendo una casa. Non so al momento se questo avvenga grazie al contributo di una ONG, ma è comunque un bel segnale”. (L.M.) (Agenzia Fides 18/5/2017)
 top^    AFRICA/EGITTO - I salafiti difendono il predicatore islamico sotto accusa per aver definito “infedeli” i cristiani e gli ebrei Il Cairo (Agenzia Fides) - Il Servizio egiziano di indagini per la Sicurezza dello Stato ha cominciato la sua investigazione sul caso dello sheikh Salem Abdul Jalil, indagato per il reato di “vilipendio alla religione” per aver definito cristiani e ebrei come “infedeli” e seguaci di dottrine “corrotte”. L'avvocato Samir Sabry, noto per aver intentato diverse cause legali contro gruppi islamisti egiziani, ha dichiarato che le affermazioni di Jalil rischiano di fomentare atti di violenza contro i cristiani e rischiano di compromettere tutti gli sforzi fatti per arginare i settarismi e favorire la convivenza tra le diverse componenti religiose dell'Egitto.
In difesa di Jalil si sono schierati invece i responsabili della “Chiamata Salafita”: il gruppo salafita che ha dato origine al partito al Nur ha diffuso mercoledì 17 maggio un lungo e articolato documento per mostrare che le espressioni utilizzate dal predicatore non istigano alla violenza, ma esprimono in maniera corretta l'insegnamento del Profeta Mohammad, e non si può vietare agli sheikh musulmani di diffondere quanto contenuto nel Corano.
Il Servizio (Mabahith Amn El Dawla), con 100mila dipendenti, è il principale apparato di sicurezza interna e di intelligence del Ministero dell'Interno egiziano.
Salem Abdul Jalil potrebbe comparire davanti ai giudici il prossimo 25 giugno. Il caso, come già riportato dall'Agenzia Fides (vedi Fides 11/5/2017), è iniziato quando lo Sheikh Salem Abdul Jalil, Sottosegretario al Ministero egiziano per le dotazioni religiose (Awqaf), durante un programma televisivo sul canale privato al Mehwar si è inoltrato in una spiegazione esegetica di versetti del Corano riguardanti i non musulmani. In tale contesto, citando il Corano, Jalil aveva definito cristiani e ebrei come “infedeli” (kafar), perché rifiutano di seguire gli insegnamenti del Profeta Mohammed, e aveva aggiunto che anche essi sono chiamati a convertirsi all'islam prima di morire, se vogliono evitare la punizione divina riservata agli infedeli dopo la vita terrena. (GV) (Agenzia Fides 18/5/2017). top^   
AFRICA/KENYA - Un nuovo stile di vita: le Piccole Comunità Cristiane nella Chiesa Kisumu (Agenzia Fides) – Le Piccole Comunità Cristiane (SCCs) rappresentano un nuovo stile di vita per l’Arcidiocesi di Kisumu. E’ quanto dichiara l’Arcivescovo Mons. Zacchaeus Okoth, in una nota pervenuta a Fides a conclusione della due giorni di incontro delle SCCs, che è appena concluso a Kisumu. Mons. Okoth ha rimarcato il ruolo determinante delle SCCs all’interno dell’Arcidiocesi, e il loro contributo ad introdurre nuove linee guida nel lavoro pastorale. L’Arcivescovo ha anche esortato le SCCs a diventare fonte di vocazioni sacerdotali e di vita religiosa e a continuare ad alimentarle. L’incontro, il cui obiettivo era dare nuova linfa alle SCCs e sottolinearne l’importanza come strumento di evangelizzazione e sviluppo pastorale, era diretto agli oltre 30 sacerdoti dell’Arcidiocesi di Kisumu. Padre Joe Healey, uno dei fautori della crescita delle SCCs all’interno dell’AMECEA, si è rivolto a tutti i fedeli invitandoli ad essere autosufficienti ne lla fede invece di aspettare spinte esterne, e li ha esortati a prendere autonomamente iniziative pastorale e sociali.
(AP) (18/5/2017 Agenzia Fides)
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ASIA/INDIA - La Chiesa dell’Orissa sotto il manto di Maria e Giuseppe Bhubaneswar (Agenzia Fides) - “La nostra parrocchia di San Giuseppe a Godapur, nel distretto di Kandhamal, in Orissa, è cresciuta negli ultimi 50 anni grazie alla cura amorevole di Dio Padre, e sotto la protezione di Maria e di san Giuseppe”. Lo ha affermato il Vescovo Sarat Chandra Nayak, alla guida della diocesi di Berhampur, nella sua introduzione alla solenne celebrazione eucaristica tenutasi nei giorni scorsi per celebrare due importanti anniversari per la comunità cattolica nello stato indiano di Orissa: i 50 anni di fondazione della chiesa di san Giuseppe e i 25 anni di costruzione della Grotta della Madonna di Lourdes, nella stessa parrocchia.
Come appreso da Fides, oltre 10.000 fedeli, circa 30 sacerdoti e 35 suore dell’Orissa hanno partecipato alla solenne Eucarestia celebrata dall’Arcivescovo John Barwa, Pastore di Cuttack-Bhubaneswar, a cui hanno preso parte anche Mons. Aplinar Senapati, Vescovo di Rayagada, e Mons. Sarat Chandra Nayak, Vescovo di Berhampur.
“Il Signore è stato così buono con questa comunità , donandoci San Giuseppe come santo patrono. Giuseppe era uomo onesto, sincero, impegnato a portare Gesù e a sostenere Maria per tutta la sua vita. Lasciamo che la sua sincerità, l'onestà e le virtù della Madre Maria siano guida nel nostro cammino”, ha detto l’Arcivescovo John Barwa nella sua omelia. “San Giuseppe e la Madonna di Lourdes intercedano per noi e portino benedizioni al nostro popolo”, ha aggiunto.
La parrocchia di San Giuseppe a Godapur è stata fondata nel 1967 e 50 anni fa contava 350 famiglie cattoliche per circa 1.750 fedeli. Oggi le famiglie sono 639 per circa 4.000 fedeli. "Sono felice di essere presente in questo momento di ‘celebrazioni gemelle’ che è un incoraggiamento spirituale per tutti”, ha detto a Fides. p. Cassian Parichha, il primo parroco della parrocchia di San Giuseppe a Godapur. “Questa parrocchia ha generato alla vita di fede 10 sacerdoti e 14 suore in 50 anni”, rimarca il cattolico Maijo Digal, insegnante in pensione. "Anche se siamo poveri di beni materiali, siamo ricchi di fede" ha detto Gloriya Nayak, presidente dell'Associazione cattolica mariana “La Madre”. “Questi momenti aumentano la nostra particolare devozione alla nostra Madre e al santo Rosario, potente arma per combattere contro Satana” aggiunge.
Celebrazioni come questa sono importanti per la popolazione cattolica locale, che vive nel distretto di Kandhamal, ancora segnata dai massacri anticristiani del 2008. In una forte ondata di violenza, circa cento cristiani furono uccisi, 300 chiese e 6.000 case furono saccheggiate, mentre 56.000 furono gli sfollati interni, costretti a fuggire. (PN-PA) (Agenzia Fides 18/5/2017) top^   

ASIA/PAKISTAN - Un centro di accoglienza dove convivono cristiani e musulmani Islamabad (Agenzia Fides) - Pilar Ulibarrena è una suora francescana Missionaria di Maria, ultraottantenne, impegnata da quasi 40 anni in Pakistan, dove è arrivata nel 1968. In una nota pervenuta a Fides racconta che, attualmente, sembra essere diminuito lo stato di povertà mentre sembra aumentata l’intransigenza verso i cristiani e le minoranze: “Prima si poteva parlare, andare in giro. Oggi devi stare attenti a dove vai e con chi parli”. Impegnata nella casa di accoglienza San Jose, aperta da un missionario irlandese nel 1964 a Rawalpindi, la suora sottolinea di non aver mai avuto problemi nel centro, ma che si sono dovuti adattare ai cambiamenti in un Paese a maggioranza musulmana e dove i cristiani sono meno di 4 milioni su una popolazione di quasi 200 milioni di abitanti. “Prima potevamo girare con l’abito religioso e nessuno aveva da ridire,- continua – ora siamo state costrette a toglierlo”. Originaria di una località navarra di Olite, suor Pilar in Pakistan ha assistito finora a tante guerre, colpi di Stato, catastrofi naturali, al boom del radicalismo islamico che ha causato 60 mila morti negli ultimi anni, secondo le statistiche del Governo. Nel centro San José trovano riparo bambini orfani, paralitici, malati cronici e persone abbandonate dalle famiglie. Sei suore e circa 60 operatori si occupano dei 35 pazienti cristiani e musulmani che vivono lì, oltre alle 80/100 persone che ogni giorno si recano al dispensario. Di fatto, il centro sopravvive grazie alle offerte dei musulmani benestanti della zona che regalano capre, pane, uova o medicine.
(AP) (18/5/2017 Agenzia Fides)
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AMERICA/MESSICO - Scontri armati, violenza e minacce, un altro giornalista ucciso Oaxaca (Agenzia Fides) – "Oaxaca soffre la violenza da parte della criminalità organizzata come mai visto prima, e per combatterla senza indugio, c’è bisogno di un forte impegno e di azioni coordinate dei tre livelli di governo" ha detto alla stampa locale Mons. Arturo Lona Reyes, Vescovo emerito della diocesi di Tehuantepec, Oaxaca, interrogato sui violenti fatti del 15 maggio. Quel giorno per le strade della città si sono scontrati, in forma violenta, membri della Confederazione dei Lavoratori con il Sindacato dei Trasporti Libertad, con il risultato di un morto e molti feriti.
"Sono molto preoccupato per l'aumento della criminalità nella zona, dove la tranquillità di un tempo di cui godevano i cittadini pacifici, è stata spazzata via dall’ansia e dalla paura, e in questo includo anche la mia persona, perché oggi, per motivi di sicurezza personale, ho dovuto cambiare casa, andando in una zona più sicura" ha ammesso il Vescovo, secondo la nota giunta a Fides.
Mons. Lona Reyes ha ricordato che in gruppo è più facile combattere la criminalità, in quanto "gli sforzi isolati non sono efficaci", ha detto congratulandosi con le nuove autorità nominate nella zona.
Anche sabato scorso, 13 maggio, nella Sierra Sud de Oaxaca, c’è stato uno scontro armato fra due gruppi che ha lasciato 2 morti e molti feriti. Fatto su cui investiga la polizia e la procura.
Sempre ad Oaxaca 7 portali online di notizie si sono "congelati" ieri per l’intera giornata per l'assassinio di un altro giornalista in città. C'è stata anche una marcia di protesta da parte di una ventina di giornalisti che hanno denunciato il sesto giornalista ucciso in questo anno 2017.
(CE) (Agenzia Fides, 18/05/2017)
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 AMERICA/BOLIVIA - Mons. Gualberti: "Basta con i linciaggi, non sono degni di un popolo come la Bolivia" Santa Cruz de la Sierra (Agenzia Fides) – Mons. Sergio Gualberti, Arcivescovo di Santa Cruz de la Sierra, dopo aver appreso la notizia di un'altra persona linciata nel comune di San Julian perché presumibilmente coinvolta in una rapina con la morte della vittima, ha ribadito che i linciaggi non sono degni di un popolo come la Bolivia. Ha quindi definito l’accaduto come "molto grave" e costituisce un crimine da ogni punto di vista. "Basta con i linciaggi, Basta con questi atti di barbarie che non sono degni di un popolo come la Bolivia" ha ripetuto con forza.
Tali atti purtroppo si ripetono in diverse regioni del paese, a volte partendo da una sola denuncia su un sospetto. "Nessuno può arrogarsi il diritto di uccidere un'altra persona, se una persona ha commesso un crimine, c'è la giustizia, bisogna agire secondo giustizia, non è uccidendo che i problemi vengono risolti. Credo che questa sia una piaga che abbiamo nel nostro paese" ha detto l’Arcivescovo nella nota giunta a Fides.
Il caso in questione ha causato emozione nell'opinione pubblica nazionale. Il 15 maggio a San Julian, un comune di circa 49.000 abitanti a circa 175 chilometri dalla città di Santa Cruz de la Sierra, un uomo era davanti al giudice, accanto ad altri 3 sospettati della stessa rapina, quando la folla è entrata, ha superato i poliziotti e lo ha portato fuori dalla stazione di polizia, ritenendolo il colpevole, quindi lo hanno picchiato e appeso ad un albero nella piazza principale della città.
(CE) (Agenzia Fides, 18/05/2017)
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sabato 4 febbraio 2017

Udienza Papale: 1100 attori dell'Economia di Comunione


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Papa: cambiamo le regole del sistema economico-sociale
vaticanit - italiano

mercoledì 19 novembre 2014

DECISIONI CORAGGIOSE PER LA PACE:udienza di mercoledi 19 nov. 2014



vaticanit - italiano has uploaded Papa: basta odio, decisioni coraggiose per la pace
Papa: basta odio, decisioni coraggiose per la pace
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“Seguo con preoccupazione l’allarmante aumento della tensione a Gerusalemme e in altre zone della Terra Santa, con episodi inaccettabili di violenza che non risparmiano neanche i luoghi di culto. Assicuro una particolare preghiera per tutte le vittime di tale drammatica situazione e per quanti più ne soffrono le conseguenze. Dal profondo del cuore, rivolgo alle parti implicate un appello affinché si ponga fine alla spirale di odio e di violenza e si prendano decisioni coraggiose per la riconciliazione e la pace. Costruire la pace è difficile, ma vivere senza pace è un tormento!”.

Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

Tutto sull'arrivo del nuovo arcivescovo Mons. Riccardo Lamba

  LA CHIESA UDINESE ACCOGLIE IL NUOVO ARCIVESCOVO MONS. RICCARDO LAMBA Un momento storico, di grande solennità e festa, sarà celebrato domen...