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venerdì 8 ottobre 2021

Da Agenzia Fides 8 ottobre 2021

ASIA/INDIA - Un parco intitolato al gesuita padre Stan Swamy: gli estremisti indù si oppongono Mangalore (Agenzia Fides) - Intitolare un parco a padre Stan Swamy, il Gesuita ingiustamente arrestato per sedizione e morto in ospedale, in stato di custodia giudiziaria, nel luglio scorso (vedi Fides 6/7/2021): è l'iniziativa della Compagnia di Gesù in India che ha trovato la ferma opposizione di gruppi radicali induisti nello stato del Karnataka, nel sud dell'India. Il parco, di natura privata, si trova all'interno del campus del St. Aloysius College a Mangalore, parte della rete di istituzioni educative amministrate dalla Compagnia di Gesù in India. Padre Swamy è un religioso apprezzato e rispettato per il suo impegno nella promozione dei tribali del Jharkhand, nell'India orientale: la sua figura ha ispirato le intenzioni dei responsabili del Collegio che intendono inaugurare, in un'area verde nel complesso della struttura, il "Parco della pace Stan Swamy". Militanti dei gruppi nazionalisti come "Akhil Bharatiya Vidyarthi Parishad", l'ala studentesca del Bharatiya Janata Party (BJP) - che guida il governo federale e diversi stati, tra cui il Karnataka - "Vishwa Hindu Parishad" (Consiglio Mondiale Indù) e "Bajrang Dal" ("Partito dei forti e robusti") hanno protestato e minacciato una manifestazione pubblica per esprimere contrarietà. I gruppi hanno anche presentato alla polizia locale un Memorandum sulla questione. Il religioso, affermano, è stato arrestato in base alla legge antiterrorismo indiana, dunque rendergli un tributo sarebbe "un insulto alla società intera". Leader e avvocati cattolici affermano invece che, trovandosi il parco all'interno di una istituzione privata, non è lecita alcuna interferenza. Autorità ecclesiali e membri della Compagnia di Gesù ricordano che il St. Aloysius College da 140 anni è a servizio della società, offrendo istruzione senza alcuna discriminazione e che nel complesso dell'istituto vi è tutto il diritto di intitolare il parco a padre Swamy. Tuttavia i responsabili del Collegio hanno deciso di rinviare la cerimonia di intitolazione del parco, accogliendo il consiglio del Commissario di polizia municipale che ha suggerito di temporeggiare per non creare disordini sociali. Padre Swamy era stato arrestato l'8 ottobre 2020 a Ranchi, capitale dello stato del Jharkhand, con l'accusa di sedizione. Le sue condizioni di salute in carcere sono velocemente peggiorate e, debilitato e poi ammalato di Covid, è morto il 5 luglio scorso nell'Holy Family Hospital di Mumbai. (PA) (Agenzia Fides 8/10/2021)

venerdì 21 ottobre 2016

Singh ha promesso che non ci saranno più violenze contro le minoranze

India: ministro nazionalista indù rende omaggio a Madre Teresa

Un pellegrino indiano il giorno della canonizzazione - ANSA
Un pellegrino indiano il giorno della canonizzazione - ANSA
Il ministro degli Interni indiano ha reso omaggio a Madre Teresa, canonizzata lo scorso 4 settembre a San Pietro da papa Francesco. Ieri Rajnath Singh, uno dei massimi esponenti del partito nazionalista indù Bjp (Bharatiya Janata Party), ha partecipato in qualità di ospite d’onore alla manifestazione organizzata a Delhi dalla Conferenza episcopale Indiana (Cbci). Parlando di fronte all’assemblea - riferisce l'agenzia AsiaNews - ha detto che santa Teresa di Calcutta “è venuta in India per conquistare i cuori con l’amore” e ha assicurato che “il governo garantirà piena sicurezza alle minoranze presenti nel Paese e a coloro che lavorano per il bene dell’umanità”.
La cerimonia di commemorazione i vertici della Chiesa indiana
La cerimonia di commemorazione della canonizzazione della “Madre degli più poveri tra i poveri” si è svolta al Vigyan Bhawan, il Centro congressi di proprietà del governo indiano. L’evento è stato organizzato dalla Cbci in collaborazione con l’arcidiocesi di Delhi e le diocesi di Faridabad e Gurgaon. Erano presenti i massimi vertici della Chiesa cattolica in India, tra i quali il card. Baselios Cleemis, presidente della Cbci; il card. Oswald Gracias, presidente della Conferenza dei vescovi di rito latino; il card. Telesphore Toppo, arcivescovo di Ranchi ed ex presidente della Cbci; il card. George Alencherry, arcivescovo maggiore di Ernakulam-Angamaly della Chiesa siro-malabarese.
Singh ha promesso che non ci saranno più violenze contro le minoranze
Il ministro degli Interni ha ricordato gli attacchi contro le minoranze avvenuti nel febbraio 2015 alla vigilia delle elezioni per l’Assemblea governativa di Delhi e ha garantito che in futuro non avverranno mai più violenze simili. Singh ha evidenziato che la Santa veniva sempre chiamata con il semplice “termine di ‘Madre’, che le era stato dato con affetto dai cittadini”.
Madre Teresa amata anche dagli indù
La presenza del ministro, uno dei fedelissimi del premier Narendra Modi, testimonia come Madre Teresa fosse amata davvero da tutti gli strati della popolazione e anche dai fedeli della religione indù. A conferma di questo, per la cerimonia di canonizzazione il governo dell’India ha inviato in Vaticano una delegazione ufficiale guidata dal ministro degli Esteri. In seguito ha promosso una cerimonia imponente a Calcutta, che ha visto la partecipazione di oltre 20mila persone.
Estremisti indù non sono riusciti ad oscurare la figura di Madre Teresa
La partecipazione di Singh è ancora più significativa se si considera che più volte la base ideologica e paramilitare del partito di cui egli fa parte, i radicali indù dell’Rss (Rashtriya Swayamsevak Sangh), ha tentato di oscurare la figura di Madre Teresa. Ma in tutte quelle occasioni la risposta netta della società civile e del mondo politico è stata unanime: è una santa, che ha speso la sua vita al servizio degli ultimi. (R.P.)

domenica 28 agosto 2016

Bollettino Agenzia Fides del 27 agosto 2016

AFRICA/EGITTO - Il Sinodo copto ortodosso approva la legge sulla costruzione delle chiese. Ma rimangono dubbi e dissensi
 
Il Cairo (Agenzia Fides) – La proposta di legge sulla costruzione delle chiese in Egitto, allo studio da lungo tempo, ha ottenuto nei giorni scorsi un'adesione sofferta e piena di perplessità da parte del Sinodo della Chiesa copta ortodossa. Nel contempo, in seno alle comunità cristiane egiziane continuano a serpeggiare interrogativi e malumori, tanto che gruppi di giovani cristiani stanno mobilitandosi per una raccolta di firme (vedi immagine) per chiedere che il testo della proposta di legge sia respinto e riformulato prima della sua approvazione da parte del Parlamento, prevista nei prossimi giorni. A far problema sono emendamenti aggiunti al testo nel corso della lunga e laboriosa fase istruttoria, che finiscono per complicare il quadro di riferimento legislativo e lasciano la porta aperta alle manovre di chi, nelle situazioni locali, fosse eventualmente intenzionato a mantenere lo status quo e a rendere di fatto impossibile la costruzione di nuove chiese. “L a situazione è ancora controversa” riferisce all'Agenzia Fides Anba Antonios Aziz Mina, Vescovo copto cattolico di Guizeh “e l'approvazione del Parlamento non è scontata. La proposta di legge, dopo più di dieci bozze, appare piena di lacune, e entra troppo in dettagli tecnici, permettendo a chiunque di usare ancora pretesti per impedire la costruzione di nuove chiese. Ad esempio, in un articolo si dice che la larghezza dell'edificio di culto non può superare più di una volta e mezzo quella della strada adiacente più grande. Ma questa regola può andar bene nelle città, non certo nei villaggi, che magari hanno strade larghe un metro e mezzo. Anche sui necessari consensi richiesti da parte delle forze di sicurezza” aggiunge Anba Antonios “si dice che il Patriarcato copto ortodosso ha ricevuto rassicurazioni verbali che tale disposizione non verrà applicata in maniera rigida. Ma c'è chi non si fida delle di tali rassicurazioni. E anche molti mu sulmani stanno criticando la legge, e propongono semplicemente che le regole per la costruzione delle moschee vengano applicate anche alla costruzione dei luoghi di culto cristiani”.
La nuova legislazione, nelle attese dei cristiani egiziani, avrebbe dovuto portare alla totale archiviazione delle cosiddette “10 regole” aggiunte nel 1934 alla legislazione ottomana dal Ministero dell'interno, che vietavano tra l'altro di costruire nuove chiese vicino alle scuole, ai canali, agli edifici governativi, alle ferrovie e alle aree residenziali. In molti casi, l'applicazione rigida di quelle regole ha impedito di costruire chiese in città e paesi abitati dai cristiani, soprattutto nelle aree rurali dell'Alto Egitto. (GV) (Agenzia Fides 28/8/2016).
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ASIA/INDIA - Pastore protestante malmenato da militanti indù
 
New Delhi (Agenzia Fides) - Un uomo di nome Sunny Tyagi, convertitosi al cristianesimo e divenuto Pastore protestante, è stato picchiato da una folla di radicali indù che hanno fatto irruzione in una casa privata dove si svolgeva un incontro di preghiera, nel distretto di Gonda, nello stato indiano di Uttar Pradesh. Lo riferisce a Fides Sajan K. George, Presidente del Consiglio Globale dei Cristiani Indiani (Gcic).
Il 26 agosto 2016, intorno alle 8, il Pastore Sunny Tyagi della Chiesa della Assemblea dei credenti stava guidando una liturgia in casa di un credente, quando improvvisamente dieci militanti radicali induisti hanno fatto irruzione nell'abitazione disturbando e interrompendo l'incontro, minacciando i fedeli e percuotendo il Pastore, gridando a una presunta opera di prosilitismo.
"Il Pastore - spiega Sajan K. George - non era impegnato in nessuna attività criminale, e non stava facendo niente di incostituzionale: è stato malmenato senza alcun motivo e senza alcuna provocazione. E' un atto di violenza gratuita e una violazione della libertà religiosa garantita dalla Costituzione indiana. Il Consiglio Globale dei cristiani Indiani condanna fermamente l'accaduto e chiede alla Commissione nazionale per i diritti umani di indagare e di fare giustizia". (NC-PA) (Agenzia Fides 27/8/2016)
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ASIA/PAKISTAN - Incursione violenta in un quartiere cristiano di Faisalabad
 
Faisalabad (Agenzia Fides) - Il quartiere cristiano "Khushal Town" a Faisalabad è stato attaccato nei giorni scorsi da una folla di musulmani che hanno causato il ferimento di alcuni cristiani, tra i quali donne, quattro giovani e un anziano. I cristiani si sono rinchiusi in casa per la paura. Tre giorni dopo l'accaduto, i cristiani locali hanno sporto denuncia alla polizia e al Comune.
Come appreso da Fides, il motivo dell'assalto è stata una controversia nata dopo un banale incidente di strada, avvenuto il 19 agosto, tra un cristiano e un musulmano in motocicletta. Di qui il il litigio e il desiderio di vendetta. Dopo alcuni giorni, il tentativo di "punizione collettiva" sul quartiere cristiano, secondo uno schema che più volte si ripete in Pakistan e che in passato ha causato gravi danni a persone e proprietà. La polizia locale ha assicurato protezione e per ora non vi sono state ulteriori conseguenze negative a Faisalabad. (PA) (Agenzia Fides 27/8/2016)
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ASIA/GIORDANIA - Il Vescovo Lahham ai cristiani giordani: alle elezioni votate chi ha parlato bene della Chiesa
 
Amman (Agenzia Fides) – In occasione delle prossime elezioni parlamentari, in programma il prossimo 20 settembre, i cristiani del Regno hascemita di Giordania sono chiamati a esercitare il loso diritto-dovere di voto in maniera consapevole, evitando ogni forma di compravendita del consenso elettorale, e operando con discernimento soprattutto nella scelta dei deputati da eleggere per i nove seggi riservati ai cristiani. Sono questi i contenuti principali del messaggio che il Vescovo Maroun Lahham, Vicario patriarcale per la Giordania del Patriarcato Latino di Gerusalemme, ha appena diffuso allo scopo di offrire ai pastori e ai fedeli criteri di orientamento nella selezione dei candidati ai sessanta seggi della prossima Assemblea parlamentare. “Riguardo all'ultimo punto” riferisce all'Agenzia Fides il Vescovo Lahham “ho suggerito a tutti di studiare con attenzione i curriculum dei candidati ai nove seggi riservati ai cristiani. E in particolare, se quei c andidati hanno fatto parte anche della precedente assemblea parlamentare, sarà bene verificare la loro condotta politica durante il precendente mandato. e se hanno parlato e operato per il bene della Chiesa. Ovviamente, chi non lo ha fatto o ha addirittura ha parlato contro la Chiesa, non ha bisogno del nostro voto e non può chiedere appoggio tirando in ballo argomenti che hanno a che fare con la presenza cristiana in Giordania.”. (GV) (Agenzia Fides 27/8/2016).

mercoledì 22 aprile 2015

Fides News: Bollettino del 22 aprile 2015

AFRICA/MALAWI - “Ci inseguivano come cani”: i malawiani in fuga dalle violenze xenofobe in Sudafrica
Lilongwe (Agenzia Fides) - “Ci inseguivano come cani” hanno detto le prime avanguardie dei 3.200 Malawaiani che il governo sta rimpatriando dal Sudafrica, dove sono in corso violenti scontri xenofobi. Lo riferisce all’Agenzia Fides dal Malawi p. Piergiorgio Gamba, missionario monfortano, che parla di “pullman carichi di gente scalza, scappata senza poter prendere nulla”.
“Ancora una volta, all’estremità sud dell’Africa, riappare l’incubo della caccia allo straniero come era successo nel 2008” commenta il missionario. “Il grande Sudafrica, la prima economia del continente, il Paese capace di organizzare i campionati del mondo, lascia emergere un odio appena sopito sotto i colori della rainbow nation, che ancora fatica a costruire una nazione da tanti gruppi diversi”.
“Le immagini di gruppi di giovani sudafricani che accoltellano africani dello Zimbabwe, del Mozambico e del Malawi sono finite sulle prime pagine dei giornali e alla televisione, distruggendo quella fratellanza che il colore della pelle aveva da sempre sostenuto” prosegue il missionario.
P. Gamba sottolinea che “il numero limitato dei morti è certo merito di una presa di posizione immediata delle organizzazioni di protezione dei diritti umani e delle Chiese in particolare” (vedi Fides 17/4/2015).
Il messaggio di protesta del Cardinale Wilfrid Napier, Arcivescovo di Durban, dove sono scoppiate le prime cariche xenofobe che poi si sono estese a tante altre città come Johannesburg e la capitale Pretoria, è stato un monito severo. "La xenofobia è contraria alla Costituzione del Sudafrica, all’umanesimo africano e alla fede cristiana, che vuole costruire ponti e non mura di difesa” ha ripetuto, citando Papa Francesco. Si è ripetuto spesso, in questi giorni, quello che è stato “il sogno di Mandela, di una società democratica e libera, dove tutte le persone possano vivere assieme in armonia e con pari opportunità”.
In Malawi, la Commissione Giustizia e Pace della Conferenza Episcopale in un comunicato ha invitato ad evitare ritorsioni sui cittadini sudafricani che in Malawi possiedono diverse case di villeggiatura lungo il lago ed i più grandi supermercati. Giustizia e Pace chiede inoltre che si vada oltre il rimpatrio dei connazionali e si giunga ad un dialogo costruttivo tra governi e che le dimostrazioni di protesta siano pacifiche. (L.M.) (Agenzia Fides 22/4/2015)
AFRICA/SUD SUDAN - Malakal: in corso violenti combattimenti tra militari appartenenti a tre etnie diverse
Juba (Agenzia Fides) - Violenti combattimenti con l’uso di armi pesanti tra due gruppi di militari dell’esercito sud-sudanese con numerose vittime sono in corso oggi, 22 aprile, a Malakal, capitale dello Stato sud-sudanese dell’Alto Nilo. “Gli scontri sono scoppiati ieri sera e questa mattina sono ripresi alle 6 in una zona all’interno della città. Parte della popolazione si è spostata nell’area meridionale di Malakal per evitare di essere colpita” dicono all’Agenzia Fides fonti locali che per ragioni di sicurezza desiderano rimanere anonime.
“Sono due gruppi rivali di militari dell’esercito sud-sudanese, questo perché i soldati prima di essere leali alla nazione sono leali alla propria tribù. Quello che sta accadendo è già accaduto diverse volte, ovvero che i militari si dividono secondo la tribù di appartenenza scontrandosi tra loro” continuano le nostre fonti. “Nei combattimenti in corso sono coinvolti militari appartenenti a tre etnie diverse, Dinka, Shilluk e Nuer, che cambiano alleanze a secondo di come i politici nazionali dicono loro di fare. L’esercito non è unito ma è leale al politico della propria tribù. Questo è uno degli elementi per comprendere quello che sta accadendo ma occorrerà qualche giorno per capire le dinamiche che hanno scatenato gli scontri attuali”. “I morti sono numerosi anche se non sappiamo quanti siano. Continuate a pregare per noi” conclude la fonte di Fides. (L.M.) (Agenzia Fides 22/4/2015)
AFRICA/EGITTO - Imam e sacerdoti promuovono la “cultura dell'incontro” predicando insieme nelle scuole di Minya
Minya (Agenzia Fides) – Inizia oggi la “missione” collettiva di un folto gruppo di imam legati ad al Azhar – il maggior centro teologico dell'islam sunnita – e di sacerdoti copti, che per alcuni giorni visiteranno insieme le scuole della provincia egiziana di Minya per incontrare gli studenti e promuovere in conferenze e dibattiti la cultura dell'incontro e della pace, valorizzandola come base di una pacifica convivenza sociale e religiosa. L'iniziativa, sostenuta dal Grande Imam di al Azhar Ahmad al-Tayyeb e dal Patriarca copto ortodosso Tawadros II, mira a rafforzare il tessuto della solidarietà nazionale e a promuovere la reciproca tolleranza fondata sulla condivisione di valori comuni, a partire dalla compassione e dalla solidarietà verso i concittadini in difficoltà.
“Gli incontri nelle scuole - riferisce all'Agenzia Fides Anba Botros Fahim Awad Hanna, Arcivescovo copto cattolico di Minya - si svolge sotto l'egida di “Casa della famiglia egiziana”, l'organismo di collegamento inter-religioso creato anni fa dal Grande Imam di Al Azhar e dal Patriarca copto ortodosso e rivitalizzato negli ultimi tempi come strumento per prevenire e mitigare le contrapposizioni settarie, in un momento in cui il riesplodere del settarismo fondamentalista sembrava mettere a rischio la stessa unità nazionale. Gli imam e i sacerdoti sono una quarantina, e operano tutti nella nostra regione. Un'iniziativa analoga si è già svolta qualche settimana fa in alcune scuole del Cairo”. Il programma mira a coinvolgere gradualmente le scuole in altre aree del Paese afflitte - come la provincia di Minya - da conflitti settari. (GV) (Agenzia Fides 22/4/2015).
AFRICA/SUDAN - Epidemia di morbillo in Darfur: i casi continuano a moltiplicarsi
Khartum (Agenzia Fides) – Il Ministero della Sanità locale ha confermato un forte incremento di casi di morbillo in Sudan. Attualmente si parla di 1.472 persone contagiate. I morti finora registrati sono 25, mentre si sospettano altri 3 mila contagi. In una conferenza stampa, il responsabile dell’Ufficio Immunizzazione del Ministero della Sanità ha allertato la popolazione riguardo al proliferare della malattia a livello epidemiologico in sei Stati: Nord, Ovest e Est Darfur, Sennar, Red Sea, e Kassala. All’inizio del mese di aprile, l’Unicef aveva confermato 1.120 casi di morbillo nel Paese. Negli ultimi tre mesi, la malattia si è diffusa in 29 località di 16 Stati sudanesi. Quello maggiormente colpito è Kassala con 353 casi e 2 decessi, seguito dal Red Sea con 205 casi e 3 decessi e il Nord Darfur con 140 casi e 12 morti. (AP) (Agenzia Fides 22/4/2015)
ASIA/PAKISTAN - Peggiora lo stato dei diritti umani nel paese
Lahore (Agenzia Fides) – La situazione dei diritti umani in Pakistan si sta fortemente deteriorando: è quanto afferma l’ultimo Rapporto della “Human Rights Commission of Pakistan” (HRCP), una tra le maggiori Ong della società pakistana, con una rete diffusa capillarmente nel paese. Nel documento inviato all’Agenzia Fides, titolato “Stato dei diritti umani 2014”, si nota che l’attacco dei militanti alla scuola militare di Peshawar, che il 16 novembre ha ucciso oltre 130 bambini, simboleggia efficacemente la situazione dei diritti umani in Pakistan.
Secondo il Rapporto, quell’attacco rappresenta in qualche modo “una svolta”, in quanto sembra aver creato un largo consenso contro il fanatismo in Pakistan. Tuttavia Zohra Yusuf, Presidente della HRCP nota: “E’ un peccato che tale consenso a livello nazionale contro i talebani e altri gruppi estremisti non si sia tradotto in azione politica, restando un affare militare”. Secondo il testo, 1.723 pakistani hanno perso la vita e 3.143 sono rimasti feriti nel corso del 2014 in 1.206 attacchi terroristici, 26 dei quali suicidi.
Alla lotta contro il terrorismo, prioritaria, si affianca la campagna per le libertà: “Le limitazioni alla libertà di espressione non sono calate nel 2014” nota il Rapporto. Il Pakistan è stato definito “il paese più pericoloso al mondo” per la libertà di stampa, con 14 giornalisti e operatori dei media uccisi nel 2014.
Sulla condizione delle minoranze religiose, si afferma che “l'estremismo religioso ha continuato a crescere nel 2014: 11 edifici, tra templi indù e chiese, sono stati danneggiati nella provincia meridionale di Sindh, mentre due attacchi sono stati condotti contro la minoranza Zikri in Beluchistan”. Lo scorso anno si sono segnalati in tutto 144 episodi di violenza settaria, 141 dei quali sono stati attacchi terroristici e tre erano scontri settari, rivela la Commissione.
La “blasfemia” resta un argomento molto sensibile nella nazione, dove il 97% dei 180 milioni di abitanti professa l’islam. La HRCP rimarca che “in passato gli omicidi per blasfemia non erano così frequenti come sono ora” e “l’intolleranza religiosa è notevolmente aumentata nel paese dell'Asia meridionale negli ultimi dieci anni”. (PA) (Agenzia Fides 22/4/2015)
ASIA/INDIA - Le scuole cattoliche non sono “contro la cultura indù”
Goa (Agenzia Fides) – “Non siamo qui per promuovere nessuna cultura né per promuovere una religione” ma “in nome della laicità garantita dalla Costituzione”: cosi afferma, in una nota inviata a Fides, la Conferenza dei Religiosi di Goa, replicando alle accuse messe in circolazione da gruppi estremisti che definiscono quelle gestite dai religiosi “scuole contro la cultura indù”. Il “Movimento nazionale indù” aveva diffuso un appello ai genitori, mettendoli in guardia dall’affidare i propri figli agli istituti cristiani.
Don Paolo Alvares, rappresentante della Conferenza, ribadisce nella nota che “attraverso i nostri istituti educativi promuoviamo tutte le religioni e incoraggiamo l'elevazione e lo sviluppo di tutte le culture”. I cattolici ribadiscono che “l’insegnamento impartito rispetta tutte le religioni e tutte le culture e mira a sviluppare la crescita del bambino, nella dimensione fisica, intellettuale, morale e sociale”. Ricordando che molti bambini non cristiani frequentano le scuole cattoliche, i religiosi affermano: “Nel contempo rispettiamo e incoraggiamo la religione individuale e la cultura del bambino. Continueremo inoltre a impegnarci a servire la società in modo disinteressato, senza distinzione di casta, di classe, di religione e di lingua, come abbiamo sempre fatto”. (PA) (Agenzia Fides 22/4/2015)
ASIA/ARABIA SAUDITA - Video delle stragi dei cristiani etiopi: il jihadista che espone gli obblighi dei cristiani è un terrorista saudita
Ryad (Agenzia Fides) – Il miliziano dello Stato Islamico che nel macabro video con l'esecuzione dei cristiani etiopi lancia minacce contro “il popolo della croce” e ricorda gli obblighi a cui sono sottoposti i cristiani nel Califfato, è un cittadino saudita: si tratta di Anas Al-Nashwan, e figura ai primi posti nella lista dei 50 terroristi sauditi più ricercati. Secondo quanto riportato dai media arabi, è lui a svolgere, nell'orrendo filmato, la funzione di spiegare in arabo che lo Stato Islamico impone ai cristiani che vivono sotto la sua legge di convertirsi o di pagare la Jizya, la “tassa di protezione” imposta ai non musulmani Nel video, oltre alle efferate esecuzioni dei due gruppi di prigionieri etiopi, vengono anche mostrate immagini di persone che parlano arabo con accento iracheno e siriano, presentandosi come cristiani che vivono in pace nei territori del Califfato islamico dopo aver deciso di pagare “liberamente” la Jizya.
L'emiro Anas Al-Nashwan, già leader della rete di al Qaida in Afghanistan, aveva annunciato la sua adesione allo Stato Islamico – allora ancora denominato Stato Islamico dell'Iraq e della Siria (Isis) -nel giugno 2014. Dal suo Paese d'origine si era allontanato dopo che era stata diffusa la lista dei terroristi sauditi, comprendente anche il suo nome. E' considerato autore di uno dei libri più diffusi tra i jihadisti, la “Guida del Mujiaheddin alle più importanti sentenze dell'Apostata”. (GV) (Agenzia Fides 22/4/2015).
ASIA/MACAO - Un nuovo lavoro musicale dedicato a p. Matteo Ricci
Macao (Agenzia Fides) – Domenica prossima, 26 aprile, nella chiesa del Seminario di San Giuseppe a Macao, dove negli ultimi due secoli hanno studiato numerosi missionari, sarà eseguita la “Missa in honorem Matthaei Ricci” per assemblea, coro femminile, ottoni e organo, opera del compositore italiano Aurelio Porfiri, che da diversi anni vive e lavora a Macao.
Secondo le informazioni pervenute all’Agenzia Fides, con questa opera l’autore intende onorare la figura del grande missionario gesuita Matteo Ricci (Macerata 1552, Pechino 1610), che visse a Macao prima di inoltrarsi nella Cina continentale. Con la consulenza del liturgista gesuita padre Cesare Giraudo, sono stati scelti quei testi che descrivono meglio la speciale vocazione missionaria di Matteo Ricci o Lì Madou, come é chiamato dai cinesi. Anche se non si può parlare di “liturgia propria”, questa Messa, in latino, verrà presentata durante un concerto con la partecipazione dei cori di diverse scuole di Macao. (SL) (Agenzia Fides 22/04/2015)
AMERICA/COLOMBIA - Il Consiglio episcopale per la pace analizza la situazione dei colloqui
Bogotà (Agenzia Fides) – La riunione dei membri del Consiglio Episcopale per la pace (CEP), per analizzare le prospettive del processo di pace con i guerriglieri delle FARC e dell’ELN, si è svolta ieri, 21 aprile, a Bogotà. Secondo la nota pervenuta a Fides, erano presenti il Presidente della Conferenza Episcopale della Colombia, Sua Ecc. Mons. Luis Augusto Castro Quiroga, che è anche Presidente della Commissione nazionale di conciliazione (CCN), un gruppo di Arcivescovi e Vescovi provenienti da diverse regioni del Paese dove si vive quotidianamente la difficile situazione del conflitto sociale ed armato, e l'Alto Commissario per la Pace, Sergio Jaramillo.
I membri del CEP hanno analizzato, dal punto di vista regionale, la situazione del processo di negoziazione tra il governo ed i guerriglieri delle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (FARC). Il punto nuovo nell'agenda è stato lo studio della situazione dei colloqui con l'Esercito di liberazione nazionale (ELN).
Secondo quanto hanno riportato i media locali, negli ultimi giorni il cammino del processo di pace era stato messo in discussione a causa di un atto criminale compiuto dalle FARC, in cui sono stati uccisi 11 soldati (vedi Fides 16/04/2015). Solo ieri è stato pubblicato il rapporto ufficiale dell'esercito colombiano, da cui si apprende che i bombardamenti ordinati dal Presidente Santos nella zona del conflitto, conseguenti al crimine, hanno causato 6 morti nelle file dei guerriglieri.
Sempre ieri sera il Presidente Santos ha inviato un messaggio alle FARC, dicendo che adesso “la decisione di fare sul serio è nelle vostre mani. E' ora di dimostrare che anche per voi la pace è il bene tanto desiderato".
(CE) (Agenzia Fides, 22/04/2015)
AMERICA/STATI UNITI - Conoscere l’opera di evangelizzazione di p. Serra: sito web dell’arcidiocesi di Los Angeles
Los Angeles (Agenzia Fides) – L'Arcidiocesi di Los Angeles, Stati Uniti d’America, ha creato un sito web che fornisce informazioni sull’importanza del lavoro di evangelizzazione svolto dal frate missionario spagnolo, il beato Junípero Serra (1713-1784), che sarà canonizzato nel mese di settembre. Secondo la nota inviata a Fides dall'arcidiocesi, il sito web raccoglie notizie e testimonianze sul lavoro svolto da p. Serra per le comunità indigene della California, così come informazioni sulla sua vita e sul suo impegno per la missione.
"Padre Serra era un uomo santo che ha portato la buona notizia dell'amore e della misericordia di Dio al continente Americano" ha sottolineato l'Arcivescovo di Los Angeles, Sua Ecc. Mons. Jose Gomez. Il Vaticano ha confermato che Papa Francesco canonizzerà Junipero Serra durante la sua visita negli Stati Uniti, il 23 settembre, davanti al Santuario nazionale dell'Immacolata Concezione a Washington.
Mons. Gomez, ricordando in particolare che p. Serra era considerato il protettore degli indigeni, ha commentato: "Penso che sia speciale il fatto che il primo santo ispanico degli Stati Uniti sarà canonizzato sul suolo americano da Papa Francesco, che è il primo Papa dall'America Latina".
"La canonizzazione di padre Serra sarà una grande benedizione" ha ribadito l'Arcivescovo, confutando l’atteggiamento di qualche organizzazione indigena, che considera il religioso come collaboratore degli spagnoli contro gli indigeni. (CE) (Agenzia Fides, 22/04/2015)
Links:
Il sito web di Junípero Serra:
http://stjunipero.org/
OCEANIA/ISOLE DEL PACIFICO - Conferma del Direttore nazionale delle Pontificie Opere Missionarie
Città del Vaticano (Agenzia Fides) – Il Card. Fernando Filoni, Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, in data 27 novembre 2014 ha confermato Direttore nazionale delle Pontificie Opere Missionarie nelle Isole del Pacifico per un altro quinquennio, suor Merieti Riiki, delle Filles de Notre-Dame du Sacré Coeur (FDNSC). (SL) (Agenzia Fides 22/4/2015)

sabato 30 agosto 2014

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ASIA/INDIA - Arrestati 11 militanti per la conversione di una chiesa in tempio indù
Aligarh (Agenzia Fides) – Dopo le proteste e le denunce alle autorità civili, 11 militanti appartenenti a gruppi estremisti indù violenti sono stati arrestati in Uttar Pradesh per il sequestro di una chiesa cristiana, la sua profanazione e conversione in tempio indù. Secondo quanto riferisce Fides l’Evangelical Fellowship of India (EFI), i militanti fanno parte di formazioni estremiste note come “Rashtriya Swayamsevak Sangh”, “Bajrang Dal” e “Vishwa Hindu Parishad”.
Come comunicato da Fides, la chiesa appartiene ai cristiani Avventisti del Settimo giorno ed è situata ad a Asroi, vicino a Aligarh, in Uttar Pradesh (vedi Fides 29/8/2014). Nell’edificio sacro si è tenuto un rito indù di purificazione col fuoco, le croci sono state rimosse e gli altra arredi sacri distrutti, sostituiti da immagini del dio Shiva. La chiesa è stata ora restituita ai cristiani che hanno annunciato la terranno chiusa per qualche tempo.
L’EFI ha condannato la patente violazione della libertà religiosa e lanciato un appello al governo federale perchè fermi il disegno degli estremisti indù di polarizzare la società indiana su base religosa, terrorizzando le minoranze. I cristiani in Uttar Pradesh hanno subito di recente un'ondata di violenza con aggressivo fisiche e attacchi alle chiese. “Chiediamo azioni forti ed esemplari che assicurino i criminali alla giustizia e restituiscano sicurezza e fiducia delle minoranze”, nota l’EFI. Secondo l’organizzazione, “questa conversione all'induismo sembra essere parte di una strategia più ampia, di cospirazione religiosa nei confronti delle minoranze”. (PA) (Agenzia Fides 30/8/2014)

Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

Tutto sull'arrivo del nuovo arcivescovo Mons. Riccardo Lamba

  LA CHIESA UDINESE ACCOGLIE IL NUOVO ARCIVESCOVO MONS. RICCARDO LAMBA Un momento storico, di grande solennità e festa, sarà celebrato domen...