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lunedì 12 maggio 2025

Vatican News 12 maggio 2025

 

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Vatican News

Le notizie del giorno

12/05/2025

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Il Papa indossa la chalina, una sciarpa artigianale peruviana donata dalla giornalista peruviana Paola Ugaz
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Il Pontefice, dopo il discorso ai rappresentanti dei media di tutto il mondo ricevuti in Aula Paolo VI, ha voluto salutare alcuni gruppi di giornalisti. In ... 

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky
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Il leader di Kyiv fa sapere tramite il social X di aver avuto la prima conversazione telefonica con il Pontefice e di averlo ringraziato per il sostegno al ... 

La Basilica di San Giovanni in Laterano
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Suor Yvonne Reungoat
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La religiosa francese dell'Ordine di Don Bosco è una delle tre donne che lavorano nel Dicastero per i Vescovi, nominata da Francesco nel luglio 2022: mi ha ... 

SANTA SEDE

La festa di Vesak a Bangalore
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In un messaggio di auguri in occasione della festa del Vesak, il Dicastero per il Dialogo Interreligioso sottolinea l’impegno comune per promuovere “azioni ... 

Divina Liturgia in Rito Etiopico (Basilica di San Pietro, 12 maggio 2025)
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Il cardinale Souraphiel, arcivescovo di Addis Abeba, ha presieduto la liturgia. Con lui ha concelebrato l'arcivescovo di Asmara, Menghesteab Tesfamariam. Il ... 

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Nella cappella Paolina, la celebrazione presieduta dal patriarca Sedrak, alla presenza del cardinale Gugerotti. "Dio non guarda ai numeri, ma alla qualità dei ... 

PRIMO PIANO

Zelensky con il presidente francese Macron sabato scorso a Kyiv
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Il presidente russo Putin e il suo omologo ucraino Zelensky dovrebbero incontrarsi di persona il prossimo giovedì 15 maggio in Turchia. Su pressione del ... 

Una scuola che ospita sfollati, danneggiata da un attacco israeliano nel campo profughi di Jabalia, nella Striscia di Gaza settentrionale, 12 maggio 2025 (REUTERS/Mahmoud Issa)
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Juliette Touma racconta le condizioni di vita sempre più difficili nell'enclave palestinese e chiede che si faccia "tutto il possibile per raggiungere un ... 

Il leader del Pkk, Ocalan
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La consegna delle armi da parte del Partito dei lavoratori curdi avverrà in tre fasi sotto la supervisione Onu. La Turchia ribadisce: “Nessuna promessa di ... 

La giornalista Shireen Abu Akleh a Gerusalemme
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Il fratello della giornalista palestinese - statunitense parla ai Media vaticani da New York e ricorda con commozione e rabbia quei giorni tragici: "Non c’è ... 

L'ANGOLO DELLA LEV

La copertina del libro
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Un volume a cura di Lucio Brunelli, edito dalla Libreria Editrice Vaticana, per immergersi nell’insegnamento di Papa Francesco, pastore d’anime 

martedì 19 settembre 2023

Agenzia fides 19 settembre 2023

 

AFRICA/NIGERIA - Rapito un sacerdote insieme ad altre sei persone
 

Abuja (Agenzia Fides) – Un sacerdote cattolico, p. Marcellinus Obioma Okide, è stato rapito a Udi, nello stato di Enugu, nel sud-est della Nigeria.
Il rapimento è avvenuto lungo Eke-Affa-Egede Road nell'area governativa locale dello Stato di Udi interno alle 17 di domenica 17 settembre. Insieme al sacerdote sono state rapite altre sei persone che viaggiavano lungo la strada prese di mira dalla banda criminale.
Il sacerdote che presta servizio presso la parrocchia di St. Mary Amofia-Agu Affar, stava rientrando nella sua parrocchia quando è stato rapito.
In un comunicato la diocesi di Enugu ha rivolto un appello ai fedeli cattolici affinché preghino per il sacerdote rapito, sperando in un suo rilascio rapido e sicuro e auspica una conversione del cuore da parte dei rapitori.
In una dichiarazione firmata da. p. Wilfred Chidi Agubuchie, cancelliere e segretario diocesano, ha affermato che “è scoraggiante che questi crimini affliggano ancora la nostra popolazione”.
Sempre domenica 17 settembre alcuni uomini armati hanno rapito undici passeggeri, compreso uno staff dell'Autorità televisiva della Nigeria (NTA), dopo aver intercettato un veicolo della “Benue Links” in viaggio da Onitsha, nello Stato di Anambra a Makurdi, lungo la strada Olanyega/Ogbodo nell'area del governo locale di Okpokwu nello stato di Benue.
A conferma che la piaga dei rapimenti, specie lungo gli assi stradali, continua a colpire vaste aree della Nigeria. Particolarmente colpita è la parte sud-orientale che ha visto un aumento dei rapimenti a scopo di lucro. (L.M.) (Agenzia Fides 19/9/2023)
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AFRICA/MAROCCO - “ALHAMDULILLAH”: cristiani e musulmani fianco a fianco, ognuno si attiva come può, tutti animati per la stessa causa
 
Marrakech (Agenzia Fides) – “Domenica 10 settembre, nella parrocchia dei Santi Martiri a Marrakech durante la Messa presieduta dall'arcivescovo Cristobal Lopez Romero, la preghiera del Padre Nostro recitata in arabo, come dimostrazione di vicinanza al popolo marocchino, ha risuonato in tutta la sua intensità.”
Lucia Valori è una parrocchiana dei Santi Martiri di Marrakech, in queste settimane, insieme alla comunità della capitale marocchina sta prestando soccorsi alle vittime del sisma che ha colpito la zona di El Haouz lo scorso 8 settembre (vedi Agenzia Fides 11/9/2023). In una pausa dalle operazioni di soccorso Lucia, che è anche presidente di una associazione italiana che si occupa di dialogo interculturale che si chiama ‘Med-mari e deserti’, ha condiviso con l’Agenzia Fides la sua testimonianza.

“Nella tarda serata di venerdì 8 settembre anche la ‘città rossa’ ha tremato per più di 30 secondi - scrive. “Io vivo con mio marito, marocchino, nella zona moderna, Gueliz, in un appartamento al quarto piano. Ci siamo precipitati fuori dal palazzo riversandoci per strada convinti di trovare una città devastata, tanto era stata violenta la scossa. Invece, da subito, abbiamo verificato che, nonostante il grande spavento, la città aveva retto bene. Abbiamo trascorso la notte in auto, così come tantissime persone in preda al panico, ma già dall'indomani la vita a Gueliz ha ripreso normalmente.”
“Invece la medina, la zona storica, l’altra anima della città di Marrakech, quella più famosa e con gli edifici più vetusti, ha subito purtroppo crolli e cedimenti, in particolare in alcuni quartieri come quello ebraico (Mellah). Alcune persone hanno perso le loro case e i loro negozi, ma grazie anche alla presenza dei turisti, che non hanno lasciato la città e anzi hanno fin da subito offerto il proprio sostegno, il ritorno alla quasi normalità è stato rapido.”
“Danni enormi, con immane bilancio di vittime, si sono verificati, purtroppo, nella zona dell'epicentro – prosegue la testimone che ha confermato che il numero ha superato tremila. Lì tanti paesini abbarbicati sulle montagne dell'Alto Atlante, abitati prevalentemente dalla popolazione berbera, autoctona del Marocco, dove le abitazioni sono costruite con paglia e fango, sono stati rasi al suolo. Storie umane di incredibile dolore, ma anche di grande dignità ed accettazione. È commovente vedere tanta gente che, tra le lacrime, di fronte alla devastazione intorno, è capace ancora di alzare gli occhi al Cielo e dire ‘ALHAMDULILLAH’, ossia ‘grazie a Dio’.

“Il Marocco è un Paese noto per la sua ospitalità e accoglienza. E la gente che vive in queste zone montuose è particolarmente cordiale e gentile. Quei villaggi oggi devastati rendevano ancora più belli i paesaggi dell'Alto Atlante, così mimetizzati nei colori delle montagne. Pur non essendo battuti dai classici circuiti turistici, anch’io sono passata di là tante volte. Quei volti, soprattutto di persone anziane e bambini, rimangono nel cuore. Da subito si è creata una incredibile catena di solidarietà dal basso, oltre ovviamente agli aiuti istituzionali che sono stati offerti da tanti Paesi. Punti di raccolta di beni di prima necessità ovunque, mezzi di trasporto carichi di merce che fanno continuamente la spola tra Marrakech e i villaggi terremotati. La Chiesa cattolica si è da subito attivata. L’arcivescovo Lopez, che è anche presidente di Caritas Marocco, è accorso a Marrakech per dare sostegno alla comunità e recarsi sui luoghi del sisma insieme al rappresentante della Caritas locale. E, unitamente ai rappresentanti di altre confessioni cristiane presenti in Marocco, ha indirizzato un toccante messaggio di vicinanza ai fratelli musulmani così duramente colpiti.”

“La parrocchia di Marrakech con il suo parroco padre Manuel Corullon, la Caritas e tanti volontari laici stanno lavorando alacremente per soccorrere i terremotati e i tanti bambini orfani. Il Marocco ha una storia lunga di convivenza con le altre religioni monoteiste. La Chiesa Cattolica ha due Arcidiocesi: Rabat e Tangeri e i fedeli cattolici presenti sono per lo più stranieri ed immigrati. Qui il dialogo interreligioso è vivo, costante e avviene nella quotidianità in mezzo ai fratelli musulmani.
Mi tornava in mente, proprio in questi giorni così dolorosi per questo Paese, una frase molto significativa letta qualche tempo fa in un libro molto bello scritto dal Vescovo Claude Rault: ‘Il deserto è la mia cattedrale”, in cui il prelato racconta la sua esperienza nella Diocesi nel Sahara algerino. Mons. Rault diceva: “Un dialogo interreligioso che trascuri il terreno umano, il tessuto di relazioni, si ripiega su se stesso, rimane teorico e privo di influenza sulle vite dei credenti e della società. Solo la passione condivisa per l’umanità è capace di creare dei ponti tra noi e di dare senso alle nostre differenze’.”

“Questo evento così tragico ha reso ancora più forte e significativo il rapporto tra cristiani e musulmani – conclude Lucia. Si sta lavorando insieme fianco a fianco, ognuno si attiva come può, tutti animati dallo stesso spirito e per la stessa causa.
(AP) (Agenzia Fides 19/9/2023)
LINK
Video Marocco -> https://youtu.be/1GTSaP3x1VU
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ASIA/VIETNAM - Dall’Evangelii Gaudium scaturisce l’esperienza delle “stazioni missionarie” a Ho Chi Minh Ville
 
Ho Chi Minh Ville (Agenzia Fides)- "L'Evangelii Gaudium è un documento fondamentale per la Chiesa universale e lo è anche per la Chiesa in Vietnam. E' stato ben presto tradotto in lingua vietnamita e poi condiviso, letto, meditato nelle nostre comunità. Da questa lettura, lo Spirito santo ha fatto scaturire una bella esperienza missionaria per la nostra Chiesa locale di Ho Chi Minh Ville: abbiamo avviato la presenza di piccole ‘stazioni missionarie' sparse nel territorio, nei luoghi e quartieri periferici o più abbandonati, per far sentire la nostra vicinanza alla gente, soprattutto ai più poveri": è quanto racconta all'Agenzia Fides mons. Joseph Bui Cong Trac, Vescovo ausiliare di Ho Chi Minh Ville, riferendo come l'esortazione apostolica di Papa Francesco Evangelii Gaudium – di cui il 24 novembre 2023 ricorrono i dieci anni di pubblicazione – abbia rappresentato una scintilla per la "conversione missionaria" della Chiesa locale.
"Nelle stazioni missionarie vi sono preti, religiosi, suore e laici, che testimoniano l’amore di Cristo, parlano con la gente, pregano, ascoltano i loro bisogni, vi rispondono con opere di carità", riferisce. "Naturalmente in questa iniziativa abbiamo dovuto pazientemente trovare l'accordo con le autorità civili, in quanto in Vietnam possiamo celebrare liturgie nei nostri luoghi di culto, non fuori di essi. Ma, grazie al dialogo, gli ostacoli sono stati superati e questa esperienza va avanti, con molti buoni frutti. I membri delle nostre comunità cristiane si impegnano in gesti di carità, soprattutto a beneficio di bambini senza istruzione o di anziani bisognosi di cure. La gente, soprattutto i poveri, comprende che, in quei gesti gratuiti c'è il messaggio di amore di Gesù. E abbiamo registrato, nei luoghi di missione, adulti che chiedono di diventare cristiani e di iniziare un cammino per il battesimo”, nota.
Ricorda il Vescovo: "Questa esperienza di ‘presenza evangelica’ ha richiamato alla mia mente gli albori della mia vocazione al sacerdozio, nata, nella mia giovinezza, grazie all'esempio di un parroco che ha dedicato tutto il suo tempo, le sue energie, la sua vita alla gente: don Francesco Saverio della parrocchia del Cuore Immacolato di Maria. Grazie alla sua testimonianza di dono gratuito di sé, il Signore ha fato germogliare nel mio cuore la vocazione a diventare presbitero. Dato che, negli anni ’80 del secolo scorso, i Seminari però erano chiusi (su disposizione del governo comunista), ho dovuto attendere quasi dieci anni e solo nel 1993 sono entrato in Seminario, sempre col permesso del governo, che allora doveva autorizzare l’ingresso. Ricordo come don Francesco Saverio si è preso cura di me e ringrazio Dio per la sua presenza paziente e caritatevole a mio fianco. Questo è lo spirito con cui vivo il mio servizio di vescovo e vorrei che ogni sacerdote, religioso o laico lo vivesse nei confronti del prossimo”.
L'esperienza di missione nella diocesi, riferisce mons. Joseph Bui Cong Trac, è servita anche a rafforzare l'unione tra le componenti della comunità cattolica, che conta oltre 700mila fedeli: "Forti di quello slancio, abbiamo vissuto la preparazione al Sinodo come un tempo prezioso per confrontarci e camminare insieme. La nostra Chiesa locale ha un volto composito: 350 sacerdoti diocesani e 650 sacerdoti religiosi; oltre 3500 religiosi e più di 4000 suore , oltre a numerosi catechisti, in 220 parrocchie. Abbiamo vissuto il tempo che ci ha condotto verso il Sinodo con autentica e genuina collaborazione e partecipazione, in cui ognuno ha dato il suo contributo, ognuno si è sentito prezioso, come lo è agli occhi di Dio. Questo Sinodo – conclude – ha dato per noi già dei frutti come esperienza di ascolto reciproco e unità nella nostra Chiesa locale".
(PA) (Agenzia Fides 19/9/2023)
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ASIA/CINA - “Vino nuovo in otri nuovi”. La prima congregazione di suore cinesi della provincia di Shaanxi celebra i cento anni dalla fondazione
 
Xi’an (Agenzia Fides) – Una celebrazione vissuta nel segno della gratitudine, chiedendo che Cristo stesso rinnovi lo slancio missionario degli inizi, per annunciare il Vangelo nell’orizzonte vasto della Cina di oggi: con questo spirito le suore missionarie francescane del Sacro Cuore di Gesù, la prima congregazione femminile cinese della provincia di Shaanxi in Cina continentale, hanno condiviso i festeggiamenti per i 100 anni dalla fondazione del loro istituto religioso. La celebrazione commemorativa si è svolta il 16 settembre, alla vigilia della memoria liturgica delle Stigmate di san Francesco che cade il 17 settembre, in coincidenza della data della fondazione. Sette vescovi della provincia dello Shaanxi, 120 sacerdoti e oltre mille fedeli provenienti da varie parti del Paese, insieme a rappresentanti di 9 congregazioni femminili che operano in Cina continentale hanno preso parte alla solenne eucaristia, raccogliendosi intorno alle suore francescane del Sacro Cuore in un momento per loro così lieto e importante.

Il 17 settembre 1923, Eugenio Massi, OFM (1875 –1944), Vicario apostolico di Zhongjing (poi diventato Vicariato apostolico di Xi’an, capoluogo della provincia e storica missione francescana in Cina) insieme al missionario francescano spagnolo p. Francisco Ormazabal hanno fondato la prima congregazione femminile provinciale con l'obiettivo di affidare alle consacrate del luogo la predicazione del Vangelo.

Le commemorazioni dei cento anni dalla fondazione era iniziata il 13 settembre con la veglia dedicata al Sacro Cuore. Nei giorni 14 e 15, ci sono stati vari incontri, corsi e seminari sui temi della missione e della promozione vocazionale. Durante uno degli incontri è stato presentato un video clip fatto dalle suore e intitolato “Seguimi” contenente anche l’augurio e le felicitazioni dei vescovi della Provincia. Antonio Dang Mingyan, Vescovo della diocesi di Xi’an, ha presieduto l’Eucaristia del 16 settembre, e nell’omelia ha ripercorso i cento anni di impegno missionario e caritativo delle suore missionarie del Sacro Cuore, esortandole a abbracciare con nuovo fervore l’opera di annunciare il Vangelo della Salvezza.

Le missionarie francescane dei Sacro Cuore di Gesù dedicano le loro risorse umane e spirituali al servizio della pastorale nelle parrocchie, e in orfanotrofi, asili, case di accoglienza dei malati d’Aids, e in circa quaranta piccole cliniche sparse nella campagna dove sostengono l’assistenza sanitaria. Una piccola tipografia contribuisce a produrre bollettini per le parrocchie e sussidi per l’opera apostolica, mentre un piccolo laboratorio artistico da loro gestito produce immagini sacre e statue dei Santi e della Vergine Maria. Per finanziare le loro iniziative le suore producono anche paramenti liturgici, E tutte seguono corsi di formazione, anche per ottenere accreditamenti statali che permettano loro di impegnarsi nell'ambito dell'insegnamento della lingua cinese, della medicina tradizionale e pittura nelle scuole superiori. (NZ) (Agenzia Fides 19/09/2023)

mercoledì 21 giugno 2023

Agenzia Fides 21 giugno 2023

 

AFRICA/SUD SUDAN - Il business dei matrimoni precoci: 4 milioni di ragazze costrette a sposarsi nel 2022
 
Juba (Agenzia Fides) - La pratica dei matrimoni precoci è tragicamente diffusa in Sud Sudan. Uno studio recente diffuso dall’organizzazione Strategic Initiative for Women in the Horn of Africa (SIHA) riporta che più di 10 ragazze sono costrette a sposarsi ogni settimana nella nazione più giovane del mondo, che ha ottenuto l'indipendenza dal Sudan nel 2011, e oltre il 50% di tutte le ragazze nel paese si sposano prima dei 18 anni.
A lanciare l’allarme gli esponenti della chiesa cattolica locale che lamentano come questa pratica faccia naufragare i sogni di istruzione superiore delle ragazze e di conseguenza precluda loro ogni prospettiva futura.
“Come leader della Chiesa, deploriamo il comportamento dei genitori che obbligano le proprie figlie ad abbandonare la scuola per farle sposare o perché rimangono incinta”, ha detto il vescovo della diocesi di Wau, Mathew Remijio Adam. “Per una società migliore ed equa bisogna favorire l’istruzione dei propri figli, maschi e femmine, perché farli sposare in tenera età o prima di aver terminato gli studi distrugge il loro futuro” ha sottolineato il vescovo Adam che ha invitato i padri a guardare gli sforzi di tante madri che lavorano nei campi, costruiscono una casa per sostenere le loro figlie negli studi.
Nel rapporto SIHA è inoltre emerso che l'8% delle spose bambine in Sud Sudan rimane incinta prima di raggiungere l'età adulta e che il rifiuto di sposarsi è spesso causa di abusi, esclusione dalla società e persino reclusione. Più una sposa è giovane e più viene pagata alla famiglia.
A fare eco al vescovo di Wau è stato Emmanuel Barnadino Lowi Napeta, vescovo della diocesi di Torit, che ha mosso accuse verso i genitori che privilegiano le doti materiali date in cambio delle loro figlie, come ad esempio capi di bestiame e altri doni, rispetto all'istruzione e al benessere delle stesse. “Durante la mia recente visita pastorale alla parrocchia di Nostra Signora di Fatima, - ha dichiarato Napeta - ho sentito che alcuni anziani costringono le loro figlie a sposarsi ancora giovani per avere in cambio delle mucche”.
Il prelato auspica che gli anziani denuncino questa problematica, “questa vecchia mentalità deve essere sfidata per consentire alle ragazze di ottenere un'istruzione di qualità che consenta loro un futuro dignitoso. L’istruzione rende possibile l’impossibile”.
Il Piano di risposta umanitaria delle Nazioni Unite per il Sud Sudan indica che 4 milioni di ragazze sono state vittime di matrimoni precoci o forzati nel 2022, un aumento rispetto ai 2,7 milioni del 2021.
(AP) (Agenzia Fides 21/6/2023)
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AFRICA/UGANDA - Tre studenti della scuola assalita riescono a scappare; ancora interrogativi sulle motivazioni del massacro
 
Kampala (Agenzia Fides) –Sono riusciti a scappare dalle mani dei loro sequestratori tre studenti catturati nell’assalto alla scuola secondaria di Lhubiriha (distretto di Kasese nell’Uganda occidentale) nella notte tra il 17 e il 18 giugno (vedi Fides 19/6/2023). Lo ha reso noto un portavoce dell’esercito ugandese secondo il quale gli assalitori hanno portato gli ostaggi nella vicina Repubblica Democratica del Congo da dove poi sono riusciti a liberarsi, grazie anche alla pressione esercitata dai soldati ugandesi sul gruppo. Secondo i militari vi sarebbero ancora 3 studenti nelle mani dei terroristi, ma altre fonti affermano che gli ostaggi prelevati durante l’assalto sarebbero di più, almeno una ventina.
Nel frattempo 20 persone sono state arrestate in relazione all’assalto alla scuola nel corso del quale sono state uccise 42 persone, di cui 37 sono studenti. Il fatto che tra le persone arrestate vi siano il direttore dell’istituto e il dirigente scolastico lascia pensare che le autorità diano un certo credito all’ipotesi lanciata dal Ministro dell’Istruzione, la First Lady, Janet Museveni, che l’assalto sia stato commesso in relazione ad una disputa sulla proprietà della scuola (vedi Fides 19/6/2023). Fin da subito l’esercito ha accusato le ADF (Allied Democratic Forces) di aver commesso il massacro, ma finora non sono giunte rivendicazioni da parte del gruppo jihadista, anche se tra le persone arrestate c’è un autoproclamato membro delle ADF che ha rivendicato sui canali social il massacro.
Janet Museveni aveva tra l’altro affermato che nelle vicinanze della scuola assalita, che conta una sessantina di studenti, ce n’è un’altra frequentata da 700 alunni, che non è stata però toccata dagli assalitori. Alcuni esponenti dell’opposizione accusano l’esercito di essere intervenuto con due ore di ritardo dall’assalto nonostante ci fosse una caserma militare a un chilometro e mezzo dalla scuola e una stazione di polizia a 2 km, ricordando che secondo quanto dichiarato dagli stessi militari gli assalitori hanno trascorso almeno due giorni nell’area prima dell’attacco.
Per chiarire questi punti il Parlamento ugandese ha convocato il governo per riferire sugli eventi di Lhubiriha. (L.M.) (Agenzia Fides 21/6/2023)
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ASIA/IRAQ - Partiti dei cristiani lanciano nuovo allarme su acquisizioni illegali di terre nella piana di Ninive
 
Mosul (Agenzia Fides) – Cinque formazioni politiche animate da leader e militanti cristiani hanno lanciato un nuovo allarme su operazioni immobiliari di vasta portata che a loro giudizio mirano a modificare gli equilibri nella composizione demografica nel Governatorato di Ninive, area di tradizionale radicamento delle comunità caldee, assire e sire. In un documento sottoscritto dai responsabili dei cinque Partiti, sulla base di informazioni ricevute da fonti ufficiali e comunitarie, si denunciano iniziative di municipalità della provincia di Ninive volte a promuovere la vendita di terreni nel distretto di Talkeif a acquirenti che non vivono nella regione e non appartengono alle comunità cristiane autoctone. Tali iniziative – si legge nel pronunciamento - Violano un comma dell’Articolo 23 della Costituzione che (anche in base a un pronunciamento della Corte Suprema Federale n*65 del 2013) va interpretato come un vero e proprio divieto a porre in atto acquisizioni immobiliari di terreni a case allo scopo di modificare gli equilibri demografici tra le diverse componenti della popolazione irachena, secondo modalità che rispondono a una mentalità settaria. Secondo i responsabili dei Partiti che hanno sottoscritto il comunicato, tale mentalità orienta ancora le scelte “di molti di coloro che attualmente detengono il potere, nonostante a parole affermino il contrario”.
Gli estensori del pronunciamento fanno appello al Primo Ministro e al Ministro di edilizia, municipalità e lavori pubblici, chiedendo loro di dare immediate istruzioni alle autorità competenti, in modo da “fermare qualsiasi misura volta a modificare in profondità l’attuale status delle proprietà immobiliari nelle aree si storico insediamento delle comunità cristiane autoctone in Iraq.
I responsabili delle sigle politiche chiedono anche l’istituzione di nuove unità amministrative nella Piana di Ninive, per favorire lo sviluppo di infrastrutture e servizi e contrastare processi che continuano a alimentare l’emigrazione dei cristiani e a ostacolare il ritorno alle proprie case di quanti erano fuggiti dalla Piana quando essa era caduta in buona part sotto il controllo delle milizie jihadiste del cosiddetto Stato Islamico (Daesh). Il documento si conclude con un appello ai cristiani a contrastare le prassi e le mentalità razziste e settarie “che minano l’armonia della coesistenza pacifica e della autentica condivisione nazionale”.
L’allarme sulla manomissione degli equilibri demografici nella Piana di Ninive è lanciato da cinque sigle politiche: il Partito Patriottico Assiro, l’Unione Patriottica Bethnahrain, il Partito Abnaa al-Nahrain, il Movimento Democratico Assiro (Zowaa) e il Consiglio Popolare Assiro Siriano Caldeo. L’appello non è stato sottoscritto dal “Movimento Babilonia”, che controlla 4 dei 5 seggi riservati a deputati di fede cristiana nel Parlamento iracheno. (GV) (Agenzia Fides 21/6/2023)

Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

Nuovo custode di Terra Santa

  Padre Francesco Ielpo è il nuovo Custode di Terra Santa  Già delegato della Custodia in Italia, il francescano succede a padre Francesco ...