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venerdì 23 febbraio 2024

Monsignor Riccardo Lamba è il nuovo arcivescovo di Udine

 UDINE. Monsignor Riccardo Lamba è il nuovo arcivescovo di Udine. Secondo quanto si legge nel sito di informazione romano Silere non possum papa Francesco avrebbe nominato l’attuale vescovo ausiliare di Roma quale successore di monsignor Andrea Bruno Mazzocato.

L’ufficialità dovrebbe arrivare oggi dalla diocesi udinese nel corso di una conferenza stampa in programma alle 12 al centro Paolino d’Aquileia di via Treppo.

Monsignor Mazzocato ha retto la diocesi udinese con impegno e devozione per quindici anni, dal 2009 al 2024. Avendo compiuto 75 anni lo scorso 1 settembre, aveva già presentato la rinuncia per raggiunti limiti di età al Pontefice, rimanendo in carica fino alla nuova nomina.

Il percorso di Lamba

Monsignor Riccardo Lamba, 67 anni, è nato a Caracas, in Venezuela ed è rientrato in Italia, con la famiglia, nel 1965. Entrato in Seminario nel 1984, è stato ordinato presbitero per la diocesi di Roma il 6 maggio 1986. Dopo la laurea in Medicina, ha conseguito il Baccalaureato e la Licenza in Psicologia alla Pontificia università gregoriana. Dal 1989 al 1991 è stato assistente del Pontificio seminario Romano Maggiore.

Dal 1991 al 2000 è stato assistente della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Dal 2000 al 2002 è stato Parroco di Sant’Anselmo alla Cecchignola, dal 2002 al 2018 di Gesù Divino Lavoratore e dal 2018 finora di San Ponziano a Roma.

Il 27 maggio 2022 papa Francesco lo ha nominato vescovo e gli sono stati affidati l’ambito della Chiesa ospitale e “in uscita” e il servizio per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili. Dopo solo due anni come ausiliare di Roma, il nuovo incarico a Udine.

domenica 21 gennaio 2024

Un anno a Palmanova

 

ADDIO A MONS. DUILIO CORGNALI

La Chiesa udinese piange la scomparsa di uno dei suoi figli più illustri: mons. Duilio Corgnali è deceduto domenica 21 gennaio attorno a mezzogiorno all’ospedale di Udine, dove si trovava ricoverato dallo scorso 15 dicembre in seguito all’insorgenza di una grave forma tumorale. Aveva 77 anni.

Un ministero sacerdotale speso al servizio della cultura, della comunicazione ecclesiale e della pastorale ordinaria della Chiesa udinese, in particolare nelle comunità del tarcentino. L’anima forte e amorevole, decisa e sorridente di mons. Duilio Corgnali è stata chiamata a sé dal Signore domenica 21 gennaio. Mons. Corgnali si è spento a seguito del repentino aggravarsi di un male che, quando scoperto, era in fase già avanzata.

I dettagli sulle esequie di mons. Corgnali saranno comunicati prossimamente.

 

I primi anni

Nato il 26 marzo 1946 a Manzinello, Duilio Corgnali fu ordinato sacerdote il 9 ottobre 1971. Dopo un anno di servizio come cooperatore pastorale a Palmanova, nel 1972 si recò a Roma per un periodo di studi presso la Pontificia Università San Tommaso d’Aquino, l’“Angelicum”, dove si laureò nel 1975 con una tesi su San Cromazio d’Aquileia.

 

Anima della ricostruzione post-terremoto

Don Corgnali si trovava ancora a Roma quando, il 6 maggio del 1976, il Friuli fu sconvolto dal terremoto: rientrato immediatamente in Diocesi, fin da subito si spese in prima persona per la ricostruzione materiale e culturale del Friuli terremotato. Nell’ottobre 1976, all’indomani del secondo sisma, l’arcivescovo mons. Alfredo Battisti lo nominò direttore del CeDI, il Centro di documentazione e informazione, un gruppo di scrittori e giornalisti voluto dallo stesso Arcivescovo e dal direttore della Caritas italiana, mons. Nervo, per raccogliere tutta la documentazione e i vari aspetti che stavano emergendo nell’immediato post-terremoto. Da allora Corgnali fu un instancabile promotore della rinascita culturale e sociale del Friuli.

Un anno dopo il sisma mons. Corgnali curò la pubblicazione del volume «Friuli. Un popolo tra le macerie». Il libro è stato riedito da La Vita Cattolica nel 2016, in occasione del 40° anniversario del terremoto.

 

Direttore de La Vita Cattolica, fondatore di Radio Spazio

Mons. Corgnali intervenne il 30 ottobre 2023 in diretta su Radio Spazio in occasione del 30° di fondazione dell’emittente diocesana

Gli strumenti di comunicazione diocesana furono per mons. Corgnali un privilegiato ambito di servizio alla Chiesa. Oltre all’esperienza al CeDI, nel 1978 egli fu nominato direttore del settimanale diocesano La Vita Cattolica, ruolo che ricoprì per ben 24 anni fino al 2002. In quegli anni – in particolare dal 1993 al 1998 – mons. Duilio Corgnali rivestì anche un incarico nazionale: fu infatti direttore della FISC, la Federazione italiana dei settimanali cattolici. Giornalista professionista dal 1991, su La Vita Cattolica mons. Corgnali ha continuato a scrivere anche dopo il termine del suo mandato: l’ultimo numero della sua rubrica, il celebre e frizzante Agâr, è stato pubblicato lo scorso 6 dicembre.

Nel 1993 mons. Corgnali fondò – assieme a Grazia Fuccaro e con l’allora arcivescovo mons. Battisti – l’emittente diocesana Radio Spazio, rilevando una precedente radio che trasmetteva nella pedemontana tarcentina. In quegli anni volle fortemente che i media diocesani potessero contare su uno spazio loro dedicato, così si adoperò per la costruzione dell’edificio di via Treppo 5, a Udine, in cui tutt’ora trovano casa il settimanale e la radio dell’Arcidiocesi di Udine, oltre al centro culturale “Paolino d’Aquileia”.

Dal 1983 al 2002 mons. Corgnali fu anche direttore del Centro diocesano per le Comunicazioni sociali.

 

Parroco a Tarcento e nelle Parrocchie della pedemontana tarcentina

10 dicembre 2023: l’ultima Messa domenicale celebrata in duomo a Tarcento, in occasione della Visita pastorale dell’Arcivescovo

Il ministero sacerdotale di mons. Duilio Corgnali trovò particolare fecondità anche nella pastorale parrocchiale. Nel 1980 fu nominato parroco di Sedilis, ma fu il 2002 l’anno in cui venne nominato parroco di Tarcento, Coia-Sammardenchia e Ciseriis. L’anno successivo divenne parroco a Loneriacco, mentre nel 2021 assunse la guida delle Parrocchie di Collalto e Collerumiz.

Dal 2006 al 2012, inoltre, guidò le vicine Parrocchie di Magnano in Riviera e Billerio.

La guida di un numero sempre crescente di comunità non ha mai spento in mons. Corgnali il desiderio di star vicino a tutti: d’estate la sua priorità era l’oratorio estivo parrocchiale, vissuto tra i bambini e i ragazzi delle sue Parrocchie; inoltre aveva particolarmente a cuore l’appuntamento settimanale di visita agli infermi.

Mons. Corgnali era inoltre vicario foraneo, dapprima per la Forania di Tarcento e poi, con l’istituzione delle Collaborazioni pastorali nel 2018, per la Forania della Pedemontana.

 

L’impegno per le cause friulane

A Roma con Giovanni Paolo II e mons. Alfredo Battisti

Convinto sostenitore delle cause friulane, mons. Duilio Corgnali si spese in prima persona e con grande energia a sostegno dell’approvazione della Legge 482/1999 per il riconoscimento statale – tra le altre – del friulano quale lingua minoritaria. Mons. Corgnali sosteneva con forza l’utilizzo della lingua friulana nella liturgia; peraltro fu il coordinatore della commissione interdiocesana per la traduzione del Messale romano in marilenghe.

Con la sua scomparsa, insomma, la Chiesa udinese e l’intero Friuli perdono un dinamico animatore della vita culturale e sociale, nonché un sacerdote dotato di un instancabile senso di servizio a favore delle sue comunità.

giovedì 21 dicembre 2023

Quando Pironio visitò Milano chiesadimilano.it

 

Quando Pironio visitò Milano

Beatificato il 16 dicembre a Luján, il futuro Cardinale argentino, nato da genitori friulani, visitò la città sotto l’episcopato del cardinale Schuster, lasciando in una lettera parole di ammirazione per il Duomo e per la liturgia ambrosiana

di Emilia FLOCCHINI

20 Dicembre 2023
Eduardo Francisco Pironio

Il cardinale Eduardo Francisco Pironio, per molti anni stretto collaboratore dei papi san Paolo VI e san Giovanni Paolo II, è stato beatificato sabato 16 dicembre a Luján, in Argentina.

Nato il 3 dicembre 1920 a Nueve de Julio da genitori friulani – il padre era di Percoto, frazione di Pavia di Udine, e la madre di Camino di Buttrio – ha vissuto le tensioni della Chiesa argentina e latinoamericana del suo tempo, cercando di testimoniare costantemente la speranza di Cristo, come del resto recitava il suo motto episcopale.

In visita ai parenti italiani

Prima ancora di essere ordinato vescovo, Pironio, da giovane sacerdote, visse in Europa per circa un anno, nel quale studiò presso i maggiori centri culturali e universitari. Colse però l’occasione non solo per rivedere la zia e i cugini che vivevano a Udine, ma anche per visitare alcune grandi città italiane e salutare altri parenti lungo il cammino.

Partì da Roma lunedì 7 giugno 1954, risalendo verso Siena e Firenze. Da lì si mosse per Bologna e, un giorno e mezzo dopo, arrivò a Milano. Così racconta la sua permanenza nella nostra città in una lettera alla madre, scritta quando ormai era giunto a Udine:

L’ammirazione per il Duomo, la liturgia ambrosiana e Schuster

«Da Bologna sono passato, il sabato 12, a Milano, la superba città delle industrie, agitata e moderna come Buenos Aires, però molto più piccola. Mi sono fermato lì fino al venerdì 18 approfittando dell’alloggio che mi hanno fornito due fratelli di padre Guirao – quel sacerdote di Junin che si ordinò con me a Luján – Milano mi ha impressionato, particolarmente il famoso Duomo; vera meraviglia dei secoli. Credo che sia il più bello che io abbia visto finora, almeno secondo il mio gusto. Ho potuto anche apprezzare la solennità della liturgia ambrosiana durante la tradizionale messa e processione presieduta dal santo e famoso cardinale Schuster».

Testimone di speranza in anni di rinnovamento

Negli anni seguenti, Pironio divenne vescovo e interpretò in Argentina le consegne della Dottrina Sociale della Chiesa e del Concilio Vaticano II, particolarmente come presidente della Conferenza Episcopale Latinoamericana (Celam). Dal 1975 fu alla guida della Congregazione per i Religiosi e gli Istituti Secolari; l’anno seguente fu creato cardinale.

Nel 1984 fu chiamato a dirigere il Pontificio Consiglio per i Laici, grazie alla sua esperienza con l’Azione cattolica quand’era ancora in Argentina. Frutto del suo operato in quel contesto è la nascita della Giornata mondiale della gioventù, di cui seguì undici edizioni a livello internazionale.

Morì a Roma il 5 febbraio 1998, dopo undici anni nei quali aveva sopportato un tumore alle ossa e senza mai smarrire la fiducia in Dio e nella Vergine Maria, presso il cui santuario di Luján fu ordinato sacerdote e vescovo e dove riposano le sue spoglie. Sorprende pensare che una personalità simile abbia avuto un passaggio, seppur breve, nelle terre ambrosiane.

lunedì 20 marzo 2023

Vatican News 19 marzo 2023

 

Vatican News

Le notizie del giorno

19/03/2023

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Nella riflessione che precede la preghiera mariana dell’Angelus, Francesco parla ai 25mila fedeli presenti in piazza San Pietro dell’episodio evangelico che vede protagonista un uomo nato cieco al quale Gesù ridona la vista. La miracolosa guarigione suscita però reazioni contrastanti fra la gente. ... 

Bandiere dell'Ucraina in Piazza San Pietro durante la preghiera dell'Angelus
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Dopo la preghiera mariana dell'Angelus dalla finestra del Palazzo Apostolico Francesco ha rivolto ancora una volta il suo pensiero al martoriato popolo ucraino. ... 

I soccorsi dopo il terremoto in Ecuador
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La preoccupazione e la preghiera del Papa per le popolazioni colpite dal terremoto in Ecuador che ha provocato almeno tredici morti e 126 feriti 

Georges de La Tour,  San Giuseppe e il Bambino Gesù, 	1642 circa , olio su tela, Museo del Louvre, Parigi
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Al termine dell'Angelus l'augurio del Pontefice a tutti i papà nell'odierna festa di san Giuseppe e il saluto ai partecipanti alla Maratona di Roma che hanno ... 

giovedì 16 marzo 2023

Vatican News 15 marzo 2023

 


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Vatican News

Le notizie del giorno

15/03/2023

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All’udienza generale Francesco prosegue la catechesi sulla passione di evangelizzare e chiarisce cosa vuol dire essere discepoli oggi: sacerdoti, consacrati e laici hanno compiti diversi ma una chiamata comune alla missione, anche chi occupa i posti più alti nella Chiesa è chiamato a servire 

Fedeli in preghiera in Ucraina
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A fine udienza generale, Francesco rivolge un pensiero al “martoriato popolo ucraino” e ricorda l’importanza delle persone consacrate presenti nel Paese: “Sono ... 

Al Papa la Coppa degli Ultimi alla Maratona di Roma
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Il premio, spiega L'Osservatore Romano, sarà consegnato all’ultimo podista che passerà a Piazza San Pietro-Piazza Pio XII, al km 16 della gara, quando ne ... 

lunedì 21 novembre 2022

IL SIGNORE HA CHIAMATO A SÉ DON RENATO ZULIANI

IL SIGNORE HA CHIAMATO A SÉ DON RENATO ZULIANI

Mancato improvvisamente nella serata di domenica 20 novembre, da ventinove anni don Renato Zuliani era parroco di Passons. Aveva 75 anni. Le esequie di don Renato Zuliani saranno celebrate mercoledì 23 novembre, alle 15, nella chiesa di San Martino a Passons. Seguirà lo spostamento del feretro nella chiesa di San Lorenzo in Forgaria, paese natale di don Zuliani, dove giovedì 23, alle 10, sarà celebrata una preghiera prima della tumulazione nella tomba di famiglia, nel locale cimitero.


Nella serata di domenica 20 novembre il Signore ha chiamato a sé don Renato Zuliani. Il decesso è avvenuto improvvisamente,  nonostante don Zuliani fosse ricoverato da qualche giorno all’ospedale di Palmanova. Le esequie di don Renato Zuliani saranno celebrate mercoledì 23 novembre, alle 15, nella chiesa di San Martino a Passons. Seguirà lo spostamento del feretro nella chiesa di San Lorenzo in Forgaria, paese natale di don Zuliani, dove giovedì 23, alle 10, sarà celebrata una preghiera prima della tumulazione nella tomba di famiglia, nel locale cimitero.

Il feretro sarà presente in chiesa a Passons dalle 16 di martedì 22 novembre, giorno in cui, alle 20.30 sarà pregato il Santo Rosario in suffragio di don Renato. Lunedì 21 novembre alle 20.30 in chiesa a Passons sarà celebrata una Santa Messa in suffragio di don Renato.

Nato nel 1947 a Forgaria – una comunità a cui restò sempre molto legato -, don Renato Zuliani fu ordinato sacerdote nel 1972: proprio quest’anno, infatti, don Renato ha celebrato il suo 50° di ordinazione presbiterale. Nei primi anni di ministero sacerdotale fu cappellano prima a Palmanova (dal 1972 al 1975) e successivamente a San Giorgio di Nogaro (dal 1975 al 1977). In quell’anno iniziò un periodo di studi a Roma, prima di essere nominato, nel 1981, parroco di Osoppo. Dodici anni dopo, nel 1993, l’allora Arcivescovo mons. Battisti affidò a don Renato Zuliani la Parrocchia che ha guidato fino alla sua morte: fu infatti parroco a Passons, in comune di Pasian di Prato.

Nella comunità di Passons don Renato fu un fervido animatore non soltanto della vita ecclesiale, ma anche dell’intera comunità paesana. A lui si devono innumerevoli iniziative a favore della comunità: su tutte, la sagra parrocchiale e il centro pastorale edificato di fronte alla chiesa. Ultima iniziativa in ordine di tempo, egli ha promosso la pubblicazione del nuovo bollettino parrocchiale di Passons, nella sua prima uscita dopo ben tredici anni.

Dal 2018 fino al settembre 2022 don Renato Zuliani fu parroco coordinatore della Collaborazione pastorale di Pasian di Prato. Per un breve periodo, nel 2020, don Zuliani fu anche amministratore parrocchiale della Parrocchia di Pasian di Prato, nel periodo intercorso tra la malattia dell’allora parroco don Luciano Liusso e la nomina del nuovo parroco pasianese, don Ilario Virgili.

Don Zuliani ha ricoperto anche alcuni incarichi diocesani: nel decennio 2000-2009 fu presidente dell’Istituto diocesano per il sostentamento del clero, prima di essere segretario dell’associazione omonima (2011-2016); per alcuni mandati fu anche membro del Consiglio presbiterale diocesano. Dal 2000 e fino alla morte, don Zuliani fu Presidente della sezione udinese della F.A.C.I., la Federazione tra le Associazioni del clero in Italia. Era anche l’incaricato diocesano per la promozione del sostegno economico alla Chiesa Cattolica.

Da sempre legato alla natìa Forgaria, in tempi recenti don Zuliani si era prodigato per il rifacimento del campanile di San Nicolò, ultimo manufatto a essere ricostruito dopo il sisma del 1976, inaugurato lo scorso 15 settembre.

mercoledì 26 ottobre 2022

Vatican news 25 ottobre 2022

Vatican News

Le notizie del giorno

25/10/2022

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Il Papa ha preso parte nel pomeriggio al Colosseo all'atto finale dell'incontro delle religioni promosso dalla Comunità di Sant'Egidio, firmando un appello comune con i leader di altre fedi: non rassegnamoci alla guerra, i governanti si chinino ad ascoltare con serietà e rispetto le aspirazioni alla ... 

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Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

XXXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B) Nostro Signore Gesù Cristo Re dell'Universo 24 novembre 2024

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