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martedì 5 settembre 2023

ACCIAIERIA LAGUNA ECOMOSTRO ANCHE PER LEGA

 

AMBIENTE. PELLEGRINO (AVS): ACCIAIERIA LAGUNA ECOMOSTRO ANCHE PER LEGA

04.09.2023
 
18:58
(ACON) Trieste, 4 set - "Dopo gli esiti del Congresso regionale del Carroccio ci aspettiamo che le due massime cariche della Regione, il presidente della Giunta Fedriga e quello del consiglio Bordin, entrambi della Lega, rispettino il mandato affidatogli dai loro iscritti".

Lo evidenzia in una nota la consigliera regionale Serena Pellegrino (Alleanza Verdi e Sinistra), prendendo la parola "sulla querelle dell'acciaieria proposta da Danieli e Metinvest che dovrebbe essere costruita nel Comune di San Giorgio di Nogaro a ridosso della laguna di Grado e Marano".

"Anche i leghisti friulani, nonostante le parole chiare dell'assessore Bini garantiscano la non realizzazione dell'acciaieria in uno dei luoghi più delicati dal punto di vista ecosistemico, hanno voluto avere la certezza che gli interessi di pochi non vadano a ledere la salute dei cittadini, intaccando anche l'ambiente lagunare e mettendo in crisi tutto il comparto turistico. La mozione votata all'unanimità - continua Pellegrino - apre una forte contraddizione all'interno della Destra: lo scorso anno la stessa Maggioranza ha approvato, con la legge di assestamento di bilancio, la costruzione del polo siderurgico. Oggi, dopo aver illuso i proponenti, fa invece una brusca retromarcia".

"Come Avs - prosegue l'intervento - abbiamo subito cercato di far comprendere a Danieli, nonché alla politica regionale e nazionale, l'insensatezza di un insediamento siderurgico realizzato in prossimità di un sito di interesse comunitario ad alta tutela naturalistica".

"Evidentemente - conclude Pellegrino - le nostre ragioni stanno facendo breccia anche nella Destra di governo che riconosce nell'acciaieria un ecomostro. Auspichiamo, quindi, che coloro che hanno il potere di decidere abbiano la forza di opporsi alla realizzazione di un progetto che nessuno vuole. Ci auguriamo che tutto questo sia stato solo un terribile incubo e che non diventi mai realtà". 

giovedì 27 luglio 2023

24000 firme

 

La petizione contro l’acciaieria a San Giorgio di Nogaro arriva in Regione con 24mila firme


Una petizione popolare per dire no all’ipotesi di acciaieria a San Giorgio di Nogaro. A sottoscriverla 24mila cittadini che, attraverso i comitati promotori dell’iniziativa, hanno consegnato il documento nelle mani del presidente del Consiglio regionale, Mauro Bordin, nel corso di un incontro organizzato in piazzale Oberdan.

“Vi ringrazio per portare all’attenzione dell’Assemblea legislativa questa tematica e di farlo scegliendo strumenti democratici come quello della petizione – ha osservato Bordin. Le istanze che oggi presentate sono a me note, visto che riguardano un territorio che vivo quotidianamente e che conosco molto bene, e che sono state affrontate in più occasioni all’interno della Maggioranza”.

“A tal proposito – ha proseguito Bordin – sottolineo come il governatore Massimiliano Fedriga si sia già espresso in merito e come la Giunta sia al lavoro per chiarire ulteriormente la linea d’azione che intende intraprendere. Da presidente del Consiglio regionale ascolto e prendo atto delle segnalazioni dei cittadini, in questo caso anche delle loro preoccupazioni, che sottoporrò alla IV Commissione che avrà il compito di approfondire e di intervenire sulla tematica. Quello che vi posso dire è che c’è massima attenzione da parte della politica regionale al tema dell’ambiente e per la tutela della Laguna, ecosistema unico che va salvaguardato e valorizzato”.

Le preoccupazioni.

A prendere la parola alcuni dei firmatari della petizione che, oltre alle preoccupazioni evidenziate in merito a tutela dell’ambiente sia della laguna che delle risorgive e alla salute, hanno avanzato al presidente del Consiglio regionale una richiesta di audizione durante la IV Commissione.

Secondo i rappresentanti, “la consultazione permetterebbe di esporre le problematiche sottese alle firme, che implicano motivazioni profonde, estese, confermate in decine di incontri pubblici e di comunicazioni di cui si sono fatti carico tutti i firmatari e le loro famiglie”. Presenti all’incontro, tra gli altri, i consiglieri regionali Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) e Rosaria Capozzi (M5S) che hanno dato il loro supporto ai Comitati promuovendo l’incontro.

martedì 20 giugno 2023

L'indipendente: riassunto fino alla situazione attuale della vicenda nuova acciaieria a San Giorgio di Nogaro

 https://www.lindipendente.online/2023/06/17/la-lotta-del-friuli-contro-la-nuova-mega-acciaieria-di-san-giorgio-di-nogaro/


In Friuli-Venezia Giulia è in corso un aspro dibattito in merito alla possibile costruzione di una nuova acciaieria che dovrebbe sorgere a San Giorgio di Nogaro, in zona Aussa Corno, in provincia di Udine. Se da un lato gli investitori del progetto premono sulla politica per la sua concretizzazione, cittadini e Comuni coinvolti stanno facendo sentire la loro voce, protestando contro l’intervento per le ricadute ambientali che ne deriverebbero, ritenute estremamente nocive. La Regione Friuli-Venezia Giulia, nel frattempo, cerca di giostrarsi tra due “fuochi”.

Protagonisti del progetto sono due investitori: la multinazionale di base ucraina di nome Metinvest, il più grande gruppo siderurgico ucraino con una consolidata presenza in Italia, e la società friulana Danieli, specializzata nella realizzazione di impianti siderurgici. Il piano – che si dovrebbe sostanziare nella creazione di un maxi-polo siderurgico in grado di produrre 2,4 milioni di tonnellate di coils all’anno, con la possibilità di aumentare la produzione fino a 4 milioni (al pari dell’ex-Ilva) – è stato presentato per la prima volta nel luglio 2021 alla Regione Friuli Venezia Giulia. Nel giugno dell’anno successivo, in un secondo incontro seguito dalle dichiarazioni pubbliche dell’assessore regionale Sergio Emidio Bini e del presidente di Danieli Gianpietro Benedetti, è stato confermato.

Poi, l’8 luglio 2022, una delibera regionale ha inaugurato una serie di incarichi e ulteriori delibere al fine di attivare il progetto, destinando alle Università di Udine e Trieste 300.000 euro per produrre studi che possano giustificare la compatibilità ambientale dell’intervento. Nella riunione di giugno, si era giudicato necessario che la acciaieria sia fornita da navi con portata di 20.000 tonnellate. Per fare in modo che ciò risulti possibile è previsto dragaggio del canale Ausa-Mare di accesso al porto, per arrivare a un fondale di 12 metri contro i 7,5 attuali, nonché l’allungamento della banchina di attracco.

A tale ottica si è contrapposto il Wwf, che, per bocca del delegato in Friuli-Venezia Giulia e già rettore dell’Università di Trieste Maurizio Fermeglia, ha giudicato il progetto «una follia«». «Stiamo parlando di una laguna molto simile a livello strutturale a quella di Venezia, per poter fare entrare ed uscire queste navi che serviranno l’acciaieria l’opera di drenaggio sarà importante – ha dichiarato Fermeglia -. Ad oggi nella laguna arrivano solo imbarcazioni da 8.000 tonnellate al massimo, questo ecosistema, particolarmente delicato, verrebbe distrutto se si dovesse dragare per arrivare alle misure desiderate dei 12 mt per consentire di passare alle imbarcazioni da 20.000 tonnellate. È un sito Natura2000 e deve essere tutelato». Secondo il professore, «Il livello di tossicità dei pesci già oggi, supera i limiti tollerabili, figuriamoci se scaviamo sul fondo per dragare. Avremo conseguenze devastanti sulla salute dell’uomo e per la salvaguardia delle biodiversità delle specie presenti in tale loco». Sulla stessa linea anche Legambiente, il cui Presidente Stefano Ciafani ha parlato di una «vicenda poco trasparente» per la «scarsa informazione» offerta al pubblico, per i «conferimenti di studi di impatto alle Università in assenza di un progetto» e per le «posizioni altalenanti dell’amministrazione regionale», peraltro rispetto a «uno degli ambienti più delicati e preziosi in regione».

La cittadinanza ha iniziato ad avere contezza della situazione solo quando, lo scorso marzo, i comitati di difesa ambientale, nella cornice di un ritrovo organizzato a San Giorgio di Nogaro, hanno per la prima volta reso edotti i partecipanti sui dettagli del piano. In loro supporto è scesa in campo anche Assomarinas – Associazione Italiana porti turistici – il cui presidente, Roberto Perocchio, ha attaccato il “controverso progetto del nuovo polo siderurgico nel cuore della laguna di Marano e Grado”, cui l’associazione ha reagito con “ferma opposizione”, affidando ad IMQ e Ambiente (società di ingegneria ambientale), l’incarico di svolgere un’analisi preliminare ambientale sulle ipotesi di realizzazione del progetto. Il rischio, secondo Assomarinas, è infatti che si stravolga la vocazione turistica della laguna e delle sue coste, con una minaccia per il turismo nel territorio. I consulenti dell’associazione hanno riscontrato importanti criticità legate al deposito di migliaia di tonnellate di rottami ferrosi, alla dispersione di polveri nocive e al trasporto via terra e via mare del materiale che dovrebbe alimentare l’impianto.

Nello stesso periodo, la Danieli ha reagito acquistando una pagina pubblicitaria del Gazzettino per difendere il progetto. «La società Metinvest – ha scritto Danieli – non ha fino ad ora confermato questo investimento di 2 miliardi di euro, lo farà entro settembre del 2023. Se in base a molti parametri e precondizioni, deciderà positivamente, i siti sono tre: due in Italia (uno di questi è Porto Nogaro) e uno in un altro Paese europeo». Danieli, che conferma che “comunque costruirà l’impianto”, dice apertamente di supportare “la scelta dell’area del Friuli Venezia Giulia». La società ha scritto che “l’impianto sarebbe un eccezionale e unico esempio di high-tech, di sviluppo sostenibile” e “darebbe un forte contributo al Pil e quindi alle risorse conseguenti necessarie al social welfare regionale e italiano”. Ha poi evidenziato che “non essendo ancora approvato l’investimento da parte di Metinvest, non si è dato inizio all’iter dell’Arpa per la valutazioni necessarie, ma la qualità del progetto garantisce sin d’ora un più che corretto impatto ambientale” e che “le maestranze assunte saranno in maggioranza composte da tecnici e ingegneri grazie all’elevata automazione, ai big data, all’intelligenza artificiale”. Una formula che dà adito a molte perplessità circa la portata delle future assunzioni, specie dal momento che in nessun comunicato ufficiale se ne certifica concretamente il numero. Ad oggi, si parla infatti di un’operazione che produrrebbe circa un migliaio di posti di lavoro: per continuare nel paragone, attualmente l’ex-Ilva (ora Acciaierie d’Italia) conta più di 10mila dipendenti solo nel sito di Taranto. Ovvero dieci volte tanto. Il presidente della Regione Friuli-Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, è intervenuto sostenendo che quello dell’acciaieria a Porto Nogaro è per ora un progetto fermo a uno stato embrionale.

Marano Lagunare è stato il primo Comune a prendere una posizione nettamente contraria al possibile intervento, comunicando ai cittadini il “fermo dissenso” di tutta la giunta in un Consiglio comunale andato in scena il 12 maggio. Due settimane dopo lo ha seguito a ruota il Consiglio comunale di San Giorgio di Nogaro, che ha formulato un emendamento di opposizione all’intervento da indirizzare alla regione Fvg. Negli scorsi giorni, anche i consiglieri comunali di Grado hanno approvato all’unanimità una mozione che manifesta piena contrarietà alla prospettiva dell’apertura dell’impianto.

La scorsa settimana, 400 persone si sono riversate in piazza a San Giorgio di Nogaro, convocate da una serie di comitati organizzatori, tra cui il coordinamento “No Acciaieria” e quello a “difesa climatica e ambientale della Bassa Friulana“. In atto c’è una raccolta firme per il ritiro della richiesta regionale di inserimento tra le aree strategiche nazionali dell’Aussa Corno, tramite cui si vuole scongiurare la nomina di un commissario che potrebbe agire in delega alle leggi. Da inizio maggio, le firme raccolte sono circa 6.000.


giovedì 8 giugno 2023

Affari italiani.it la laguna di San Giorgio di Nogaro sotto scacco di una mega acciaieria

 

Friuli Venezia Giulia, la laguna di San Giorgio di Nogaro sotto scacco di una mega acciaieria“Friuli Venezia Giulia, ospiti di gente unica”, questo è lo slogan che la regione ha scelto, diversi anni fa, per presentare la propria campagna mediatica al fine di incentivare il turismo sul territorio. Le bellezze del luogo si diversificano tra storia, sport, enogastronomia e parchi naturali: l’area singolare della regione è certamente la Laguna di Marano e Grado.

Essa è praticamente il capo nord dell’Adriatico. Ovvero è il capo nord di tutto il Mediterraneo. Posta a Nord-est di Venezia e in adiacenza al golfo di Trieste, è un hub straordinario per moltissime specie volatili. D’inverno fa da riparo alle centinaia di migliaia di anatre che arrivano dal Nord Europa. A partire da primavera fa da culla e nido ad un ancora più sterminato numero di specie ed esemplari che partono sia dalle coste africane che dai territori dell’Africa centrale.

Non si può sbagliare. La rotta è tracciata. Risalite tutto l’Adriatico e in questa laguna arriverete. Delle sottili strisce di terra chiamate litoranee dividono il mare dalla laguna interna. Un ambiente in equilibrio fra antiche regole di pesca ed una cittadina di pescatori di nome Marano Lagunare di sole duemila anime che ha deciso di non alzare bandiera bianca alla modernità. Moltissimi sono gli austriaci che sono caduti nelle reti di questa cittadina e del suo incredibile territorio. Già a partire da inizio marzo li puoi incontrare lungo le strette calli o nell’unica piazza con la torre millenaria. Al pari dei maranesi non riescono a non cercare con il primo sguardo queste acque. A non cercare di capire quale sia la direzione del vento stamattina. Sembra veramente di appartenere ad un luogo di pace e incanto.

A pochi chilometri da questo paradiso naturale, vi è insediato un distretto industriale importante per tutto il Friuli: la zona industriale del comune di San Giorgio di Nogaro. In questa area trovano spazio più di 90 aziende delle più disparate categorie merceologiche. Da quelle alimentari, a quelle meccaniche di precisione, quelle dedicate alla logistica, alle diverse darsene di rimessaggio di barche, a quelle di trasformazione chimica, ad alcune vetrerie ed infine anche dei laminatoi. Un sistema industriale complesso, ma ramificato. Forte di un sistema costituito da una moltitudine di aziende e proprietà. Con un turnover di aziende e proprietà continuo, privo delle fragilità di un sistema monoindustriale o uniproprietario. I cartelli con la ricerca di personale si sprecano ed anche la ricerca di tecnici qualificati è quasi ossessiva per gli scarsi risultati che produce. Gli abitanti immersi in questo luogo naturalistico hanno sempre sostenuto questa realtà produttiva poiché si è sempre sposata adeguatamente con il territorio poi qualcosa si è rotto. Sui balconi delle case della cittadina lagunare sono comparsi nuovi lenzuoli, in prevalenza bianchi. Con una scritta quasi ossessiva: NO ACCIAIERIA.


giovedì 11 maggio 2023

Non verrà avvallato alcun impianto che possa nuocere all’ambiente, alla salute e al turismo della nostra Regione

 


«L’interesse primario dell’amministrazione regionale e in particolare dell’assessorato che ho l’onore di guidare - che unisce Turismo e Attività produttive - è quello di sviluppare l’economia locale, attraendo investimenti e creando posti di lavoro sul territorio, sempre in un’ottica di sostenibilità».

A dirlo è l’assessore regionale Sergio Emidio Bini, che, più volte chiamato in causa a seguito dell’ipotesi di insediamento siderurgico della Metinvest-Danieli a San Giorgio di Nogaro, intende fare chiarezza sullo sviluppo economico dell’Aussa Corno.

Assessore perchè si è arrivato a questo punto?

«È interesse dell’amministrazione regionale valorizzare il patrimonio naturalistico, culturale e turistico del Fvg, nel pieno rispetto dell’ambiente e degli ecosistemi unici al mondo presenti sul nostro territorio, come la laguna. È con queste finalità che all’inizio del 2022 si è conclusa la procedura di liquidazione coatta amministrativa del Consorzio per lo sviluppo industriale dell’Aussa Corno. In questo modo è stata così superata l’annosa fase di commissariamento, con la restituzione al territorio dell’area industriale, che ora rientra all’interno del Consorzio per lo sviluppo industriale del Friuli centrale».

Perchè le nuove infrastrutturazioni?

«In un’ottica di sviluppo economico dell’Aussa Corno e di crescita occupazionale, circa un anno fa la Regione ha avviato un percorso di infrastrutturazione dell’area denominata Terreni di punta Sud, per implementare la capacità logistica e l’accessibilità del porto di San Giorgio. Quest’area, vale la pena ricordarlo, è classificata dal piano regolatore generale del Comune di San Giorgio come D1 - area di intese industriale regionale -. Contestualmente e con la stessa finalità, è stata avviata anche una serie di approfondimenti tecnici (ambientali, logistici, urbanistici), che hanno visto anche il coinvolgimento dei due atenei regionali, per determinare entro quali termini sia possibile lo sviluppo logistico e industriale dell’area, con l’obiettivo di preservare e tutelare il patrimonio naturalistico e turistico locale.

Gli studi sono attualmente in corso. Il percorso già avviato ha previsto il puntuale coinvolgimento delle amministrazioni comunali che insistono sull’area e del consiglio regionale e prevede, come si è visto, interventi strutturali per la crescita economica dell’Aussa Corno, che hanno valore generale e prescindono da qualsivoglia casistica specifica».

Quindi le infrastrutturazioni non sono in relazione all’ipotesi dell'acciaieria?

«È bene essere chiari: questo percorso di infrastrutturazione e i relativi approfondimenti sono stati avviati a prescindere dalla manifestazione di interesse ricevuta da parte di un investitore privato, in quanto si tratta di interventi rispondenti all’interesse pubblico generale e volti a implementare la fruibilità, anche in termini di trasporto marittimo a servizio dell’industria, delle infrastrutture portuali esistenti. In relazione alla manifestazione di interesse privata, come già ribadito in passato, a oggi non è pervenuta alla Regione alcuna progettualità definita, passaggio minimo e necessario per esprimere qualsiasi tipo di giudizio sull’opportunità dell’investimento».

Impianto siderurgico si o no?

«Posso garantire fin da ora che non verrà avvallato alcun impianto che possa nuocere all’ambiente, alla salute e al turismo della nostra Regione. Ci tengo a tranquillizzare i cittadini e la migliore rassicurazione in questo senso arriva da quanto fatto negli ultimi cinque anni, quando ci siamo adoperati con forza per far conoscere il Fvg in Italia e a livello internazionale, promuovendo e valorizzando le bellezze naturali e culturali del nostro territorio».

Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

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