AFRICA/GUINEA - Il clero: “Siamo preoccupati per la crisi sociale e politica che porta i giovani a fuggire” |
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Conakry (Agenzia Fides) - “Siamo preoccupati per l’immigrazione clandestina dei nostri giovani” e per “la grave situazione sociopolitica del nostro Paese”, affermano i sacerdoti cattolici della Repubblica di Guinea al termine dell’Assemblea ordinaria del clero locale tenutasi dal 22 al 26 gennaio a N’zérékoré. La fuga dei giovani dal Paese e le gravi condizioni sociali, economiche e politiche della Guinea sono strettamente collegate. Nel loro messaggio, pervenuto a Fides, i sacerdoti si dicono estremamente preoccupati per “il forte esodo dei nostri ragazzi e ragazze verso l’occidente alla ricerca del “benessere”, andando però incontro “ai rischi sconosciuti durante la traversata del deserto, in condizioni sfavorevoli”. “Migliaia di giovani migranti perdono la vita nel deserto e nel Mediterraneo - ricordano i preti guineani - lasciando vuoto e desolazione nella famiglie”. Il messaggio sottolinea che la migrazione incontrollata rappresenta “una fuga di persone valide che avrebbero potuto servire con valore la nostra nazione”. Il documento denuncia con forza la crisi politica della Guinea affermando che “la nostra democrazia è violata dal regionalismo, dal nepotismo, dall’etnocentrismo, dal favoritismo, dall’ingiustizia e dal clanismo”. “Il tessuto sociale guineano è frantumato, conseguenza di una politica egotista, regionalista ed etnocentrica” continua il messaggio. Il clero chiede quindi il pieno rispetto della Costituzione e del principio dell’alternanza attraverso elezioni libere e trasparenti garantite da una Commissione Nazionale Elettorale pienamente indipendente. (L.M.) (Agenzia Fides 29/1/2020)
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ASIA/FILIPPINE - Evangelizzazione, fede, dialogo: la Chiesa di Manila in assemblea |
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Manila (Agenzia Fides) - Tra "devozione religiosa" e "fede autentica" ci può essere grande distanza. La frequenza alla messa domenicale e ai sacramenti (indicatore rivelatore) può essere considerata solo "un optional" da molti battezzati. Per questo la diocesi di Manila da sette anni promuove e propone al popolo di Dio una speciale "Conferenza filippina sulla nuova evangelizzazione", grande assemblea organizzata quest'anno il 28 e 29 gennaio 2020 all'Araneta Coliseum, arena coperta a Quezon city, nella città metropolitana di Manila. Al raduno hanno preso parte circa 9.000 fedeli, tra giovani, laici, religiosi e sacerdoti dell'arcidiocesi, riuniti in un momento di approfondimento, scambio, consapevolezza della propria fede. "La conferenza è nata grazie a un'intuizione del cardinale Luis Antonio Tagle, che ha voluto sollecitare una riflessione e la sensibilizzazione di tutta la comunità di Manila - preti, religiosi, laici, giovani, famiglie - sulla nuova evangelizzazione. Siamo partiti dalla consapevolezza che noi stessi abbiamo bisogno di essere evangelizzati. In un paese come il nostro, vi sono tante manifestazioni di devozione popolare ma, ad esempio, la percentuale di persone che frequenta la messa domenicale, nel popolo di DIo, non supera il 20%", spiega all'Agenzia Fides padre Esteban Lo, religioso della Società di Lorenzo Ruiz, e Direttore nazionale delle Pontificie Opere Missionarie nella nazione del Sudest asiatico. "Spesso quando pensiamo alla missione, ci riferiamo all'invio di missionari in paesi lontani, dove i cristiani sono minoranze o dove non è facile vivere. Ma, a 500 anni dal primo battesimo, avvenuto nelle Filippine nel 1521, siamo chiamati a interrogarci sulla necessità di rievangelizzare la nostra gente, i battezzati che sono divenuti 'tiepidi' o che hanno messo da parte la loro fede". Ogni anno la Conferenza è dedicata a un tema specifico e, se lo scorso anno l'evento era incentrato sul mondo dei giovani, quest'anno è il dialogo al centro dell'attenzione. Il brano evangelico di Luca, in cui si chiede "Chi è il mio prossimo" ha ispirato l'edizione del 2020 che, in un primo tempo, era stata pensata per il periodo estivo. la necessità di anticipare i tempi è stata dettata dalla necessità di consentire la presenza al Cardinale Luis Antonio Tagle, in procinto di lasciare Manila per assumere l'incarico di Prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli, in Vaticano. "Dialogare significa essere aperti all'altro, riconoscerne la bontà e la dignità e mettere in pratica il comandamento di Gesù: Ama il prossimo tuo come te stesso. In questo senso il dialogo, fondato sull'amore di Dio, è una via di testimonianza e di annuncio del Vangelo", spiega a Fides p. Sebastiano D'Ambra, missionario del Pime e impegnato nel dialogo islamo-cristiano nelle Filippine, chiamato a offrire una testimonianza durante i lavori dell'assemblea. (PA) (Agenzia Fides 29/1/2020) |
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ASIA/LIBANO - Capi delle Chiese: no a violenze di piazza. Sostegno al nuovo governo libanese |
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Bkerké (Agenzia Fides) – Apertura e incoraggiamento verso il nuovo governo, denuncia della piaga della corruzione, insieme all’avvertenza che il legittimo diritto a manifestare non può essere invocato per giustificare le azioni violente e “incivili” perpetrate da gruppi di facinorosi nelle piazze e nelle strade libanesi durante le manifestazioni di protesta degli ultimi mesi. Sono questi i giudizi e i richiami condivisi dai Capi delle Chiese e comunità ecclesiali presenti in Libano, riunitisi martedì 28 gennaio su invito del Patriarca maronita Bechara Boutros Rai presso la sede patriarcale maronita di Bkerkè. Motivo della convocazione: valutare insieme il passaggio storico delicato e pieno di insidie attraversato dalla nazione libanese. Al “vertice spirituale” dei Capi delle Chiese presenti in Libano hanno preso parte anche il Patriarca greco cattolico melchita Youssef Absi, il Patriarca siro cattolico Ignace Youssif III Younan, il Patriarca siro ortodosso Mar Ignatius Aphrem II, il Catholicos di Cilicia degli armeni apostolici Aram I e il reverendo Joseph Kassab, Presidente del Consiglio supremo delle Comunità evangeliche in Libano e Siria. Nel documento comune, diffuso alla fine del summit, i capi delle Chiese presenti in Libano, tra le altre cose, esprimono soddisfazione per la formazione del nuovo governo affidata a Hassan Diab (vedi Fides 24/1/2020), e per gli esperti cooptati dal Premier incaricato nella squadra governativa. Gli ecclesiastici richiamano l’intero ceto politico a intraprendere con decisione la via delle riforme strutturali necessarie per far uscire il Paese dalla crisi economica che lo sta soffocando. I capi delle Chiese chiedono anche di fermare l’emorragia di risorse sottratta al popolo libanese dalla corruzione. Patriarchi, Vescovi e capi delle comunità cristiane riaffermano il pieno diritto a manifestare pubblicamente il proprio dissenso verso la classe politica, ma nel contempo condannano fermamente l’impronta “incivile” che hanno assunto diverse manifestazioni di piazza, soprattutto a Beirut, esprimendo apprezzamento per l’operato dell’esercito e delle forze di sicurezza, e sollecitando i gruppi violenti a esprimere il proprio dissenso in forme consone all’ordinamento democratico, e ribadendo che la salvezza della nazione non può mai arrivare attraverso lo spargimento di sangue. (GV) (Agenzia Fides 29/1/2020) |
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AMERICA/BOLIVIA - “Lasciamoci illuminare dalla Parola di Dio e diamo priorità alla tutela della democrazia” esorta Mons. Sergio Gualberti |
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Santa Cruz (Agenzia Fides) – "Ciò che deve prevalere anche al di sopra delle giuste aspirazioni è la salvaguardia della democrazia. Tutti i cittadini e in particolare i candidati dovrebbero lasciarsi illuminare e guidare dai valori della parola di Dio: vita, diritti umani, libertà, bene comune, giustizia, pace e spirito di servizio", ha affermato l'Arcivescovo di Santa Cruz de la Sierra, Mons. Sergio Gualberti nella sua celebrazione di della domenica della Parola di Dio, 26 gennaio. Nell'omelia ha affermato che nel Paese c'è stata un'intensa esperienza di unità attorno alla Bibbia, quando è stata reintrodotta nel Palazzo del Governo, proprio al tempo dello sciopero generale dopo le dimissioni del ex-presidente Morales. Mons. Gualberti ha chiesto che un gesto così significativo non rimanga come un fatto aneddotico, ma che diventi una chiamata a conoscere i tesori della Parola di Dio in modo che sia luce e guida della nostra vita personale e sociale. Poi ha offerto l'esempio di Papa Francesco, chi segnala costantemente l'amore misericordioso di Dio Padre che chiede ai cristiani vivere nella carità, uscire dall'individualismo e condividere tutto nella solidarietà. L'Arcivescovo ha concluso esortando i candidati delle prossime elezioni a "dare priorità alla tutela della democrazia e all'unità attorno a programmi comuni, evitando la dispersione e il pericolo di cadere nei sistemi autoritari". La Bolivia si prepara a nuove elezioni politiche il prossimo 3 maggio che dovrebbero far uscire il Paese dalla crisi politica e istituzionale dell'anno scorso (Vedi Fides 16/12/2019). (CE) (Agenzia Fides, 29/01/2020) |