Filippesi 1,4 ... e sempre, in ogni mia preghiera per tutti voi, prego con gioia...
martedì 17 ottobre 2023
venerdì 23 settembre 2022
XXVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C) 25 settembre 2022
XXVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)
Grado della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: Verde
Antifona d'ingresso
Signore, quanto hai fatto ricadere su di noi,
l'hai fatto con retto giudizio, poiché noi abbiamo peccato,
non abbiamo obbedito ai tuoi comandamenti.
Ma ora, salvaci con i tuoi prodigi; da' gloria al tuo nome,
Signore, fa' con noi secondo la tua clemenza,
secondo la tua grande misericordia. (Dn 3,31.29.43.42)
Colletta
O Dio, che conosci le necessità del povero
e non abbandoni il debole nella solitudine,
libera dalla schiavitù dell'egoismo
coloro che sono sordi alla voce di chi invoca aiuto,
e dona a tutti noi una fede salda nel Cristo risorto.
Egli è Dio, e vive e regna con te,
nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.
PRIMA LETTURA (Am 6,1.4-7)
Ora cesserà l’orgia dei dissoluti.
Dal libro del profeta Amos
Guai agli spensierati di Sion
e a quelli che si considerano sicuri
sulla montagna di Samaria!
Distesi su letti d’avorio e sdraiati sui loro divani
mangiano gli agnelli del gregge
e i vitelli cresciuti nella stalla.
Canterellano al suono dell’arpa,
come Davide improvvisano su strumenti musicali;
bevono il vino in larghe coppe
e si ungono con gli unguenti più raffinati,
ma della rovina di Giuseppe non si preoccupano.
Perciò ora andranno in esilio in testa ai deportati
e cesserà l’orgia dei dissoluti.
Parola di Dio
SALMO RESPONSORIALE (Sal 145)
Rit: Loda il Signore, anima mia.
Il Signore rimane fedele per sempre
rende giustizia agli oppressi,
dà il pane agli affamati.
Il Signore libera i prigionieri.
Il Signore ridona la vista ai ciechi,
il Signore rialza chi è caduto,
il Signore ama i giusti,
il Signore protegge i forestieri.
Egli sostiene l’orfano e la vedova,
ma sconvolge le vie dei malvagi.
Il Signore regna per sempre,
il tuo Dio, o Sion, di generazione in generazione.
SECONDA LETTURA (1Tm 6,11-16)
Conserva il comandamento fino alla manifestazione del Signore.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo a Timòteo
Tu, uomo di Dio, evita queste cose; tendi invece alla giustizia, alla pietà,
alla fede, alla carità, alla pazienza, alla mitezza. Combatti la buona
battaglia della fede, cerca di raggiungere la vita eterna alla quale sei stato
chiamato e per la quale hai fatto la tua bella professione di fede davanti a
molti testimoni.
Davanti a Dio, che dà vita a tutte le cose, e a Gesù Cristo, che ha dato la sua
bella testimonianza davanti a Ponzio Pilato, ti ordino di conservare senza
macchia e in modo irreprensibile il comandamento, fino alla manifestazione del
Signore nostro Gesù Cristo,
che al tempo stabilito sarà a noi mostrata da Dio,
il beato e unico Sovrano,
il Re dei re e Signore dei signori,
il solo che possiede l’immortalità
e abita una luce inaccessibile:
nessuno fra gli uomini lo ha mai visto né può vederlo.
A lui onore e potenza per sempre. Amen.
Parola di Dio
Canto al Vangelo (2Cor 8,9)
Alleluia, alleluia.
Gesù Cristo da ricco che era, si è fatto povero per voi,
perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà.
Alleluia.
VANGELO (Lc 16,19-31)
Nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora lui è
consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti.
+ Dal Vangelo
secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai farisei:
«C’era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e
ogni giorno si dava a lauti banchetti. Un povero, di nome Lazzaro, stava alla
sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla
tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe.
Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo. Morì
anche il ricco e fu sepolto. Stando negli inferi fra i tormenti, alzò gli occhi
e vide di lontano Abramo, e Lazzaro accanto a lui. Allora gridando disse:
“Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell’acqua la punta
del dito e a bagnarmi la lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma”.
Ma Abramo rispose: “Figlio, ricòrdati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi
beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui è consolato, tu invece
sei in mezzo ai tormenti. Per di più, tra noi e voi è stato fissato un grande
abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, né di lì
possono giungere fino a noi”.
E quello replicò: “Allora, padre, ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio
padre, perché ho cinque fratelli. Li ammonisca severamente, perché non vengano
anch’essi in questo luogo di tormento”. Ma Abramo rispose: “Hanno Mosè e i
Profeti; ascoltino loro”. E lui replicò: “No, padre Abramo, ma se dai morti
qualcuno andrà da loro, si convertiranno”. Abramo rispose: “Se non ascoltano
Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti”».
Parola del Signore
Preghiera dei fedeli
Il Signore desidera che non sprechiamo la vita nella dissolutezza e nella
dissipazione.
Preghiamo insieme e diciamo: Signore aiutaci a vivere in profondità di spirito.
1. Perché la Chiesa continui a vivere, annunciare e organizzare la carità.
Preghiamo.
2. Perché la nostra coscienza sia sempre viva e attenta alle esigenze del
vivere comune. Preghiamo.
3. Perché riusciamo a essere all’altezza degli sforzi che richiediamo agli
altri. Preghiamo.
4. Perché la nostra gioia non risieda nello sfuggire alla morte, ma in colui
che vince la morte. Preghiamo.
O Padre, ci chiedi di essere semplici e aperti verso il mondo. Aiutaci a non
cercare sicurezza e conforto nelle cose che possediamo. Te lo chiediamo per
Cristo nostro Signore.
lunedì 18 aprile 2022
Mons. Pizzaballa nella Domenica di Risurrezione al Santo Sepolcro
Risurrezione non è generico simbolo di pace e di armonia ma l’irruzione della vita di Dio nella nostra
“Forse ci siamo abituati all’idea della Risurrezione, al punto da non renderci conto di quanto sia sconvolgente il significato di questo Sepolcro vuoto. Eppure, se ci pensiamo bene, è una pazzia, secondo i parametri umani, credere che vi possa essere una risurrezione. Eppure, questa è la nostra fede”. Lo ha detto il Patriarca latino di Gerusalemme celebrando oggi, nella basilica del Santo Sepolcro, a Gerusalemme, la Messa di Pasqua. “Crediamo che la Pasqua è l’ultimo, definitivo intervento di Dio, nella storia, per tutti. Il più inatteso e il più sorprendente. Crediamo che dopo averci salvato dal nulla, dalla schiavitù, dall’esilio, Dio doveva ancora salvarci da un ultimo nemico, che è la morte e cioè il peccato. Noi crediamo e oggi annunciamo che la morte è ogni luogo in cui Dio è assente, dove l’uomo è rimasto senza la relazione con Lui: questo è il vero fallimento della vita. La vita, infatti, non resta priva di senso quando ci manca qualcosa o quando sperimentiamo il dolore, ma quando ci manca il Signore, perché senza di Lui siamo soli. La morte – ha ribadito il patriarca – si trova dove Dio non è più la Sorgente, dove non siamo capaci di fargli spazio”. “La Risurrezione è l’irruzione della Sua vita nella nostra. Noi oggi diciamo che crediamo tutto questo. Questa consapevolezza – ha spiegato – non ci rende esenti dall’esperienza della prova, del dolore, del buio. Tutto questo rimane, ma non è più una condanna: in ognuna di queste situazioni può entrare la fiducia che Dio è con noi, che anche da lì Lui può trarre la vita”. Pizzaballa ha menzionato, tra le situazioni di morte, “le tremende condizioni in cui si trovano molte parti del mondo oggi: in Terra Santa, in Ucraina, nello Yemen, in alcuni paesi dell’Africa e dell’Asia”. “La vita che noi oggi qui celebriamo, altrove con cinismo e arroganza viene disprezzata e umiliata ogni giorno. Ma anche in ciascuno di noi, nelle nostre relazioni, negli affetti, nelle nostre comunità, nel nostro vivere quotidiano, non manchiamo di fare esperienze di morte, di dolore, di solitudine. Pensiamo, inoltre, ai drammi che la pandemia ha lasciato dietro di sé”. Tuttavia, ha avvertito il patriarca latino, non bisogna confondere “la Risurrezione con la ripresa, con il ritorno alla normalità della vita e nemmeno con la soluzione di conflitti, di qualsiasi genere essi siano. La Risurrezione non è, insomma, un generico simbolo di pace e di armonia al quale fare riferimento ma, come abbiamo detto, l’irruzione della vita di Dio nella nostra, è fonte di perdono, è la risposta alle nostre solitudini, il compimento del desiderio di unità e di amore di Dio per l’uomo. Solo l’incontro con il Cristo Risorto ci può donare la risurrezione vera, una vita piena, che ci fa stare nel mondo con la passione e la forza di persone libere e redente”. “Non ripieghiamoci o chiudiamoci dunque nelle nostre paure. Non permettiamo – ha concluso – alla morte e ai suoi sudditi di spaventarci. Sarebbe un negare con la vita la nostra fede nella Risurrezione!”.
sabato 13 marzo 2021
IV DOMENICA DI QUARESIMA - LAETARE (ANNO B) 14 marzo 2021
IV DOMENICA DI QUARESIMA - LAETARE (ANNO B)
Grado della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: Viola o Rosaceo
Antifona d'ingresso
Rallegrati, Gerusalemme,
e voi
tutti che l’amate, riunitevi.
Esultate e gioite, voi che
eravate nella tristezza:
saziatevi dell’abbondanza
della
vostra consolazione. (cf. Is 66,10-11)
Colletta
O Padre, che per mezzo del tuo Figlio
operi
mirabilmente la nostra redenzione,
concedi al popolo cristiano
di affrettarsi con fede viva e generoso impegno
verso la
Pasqua ormai vicina.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
PRIMA LETTURA (2Cr 36,14-16.19-23)
Con l’esilio
e la liberazione del popolo si manifesta l’ira e la misericordia
del Signore.
Dal secondo libro delle Cronache
In quei giorni, tutti i
capi di Giuda, i sacerdoti e il popolo moltiplicarono le loro
infedeltà, imitando in tutto gli abomini degli altri popoli, e
contaminarono il tempio, che il Signore si era consacrato a
Gerusalemme.
Il Signore, Dio dei loro padri, mandò
premurosamente e incessantemente i suoi messaggeri ad ammonirli,
perché aveva compassione del suo popolo e della sua dimora. Ma essi
si beffarono dei messaggeri di Dio, disprezzarono le sue parole e
schernirono i suoi profeti al punto che l’ira del Signore contro il
suo popolo raggiunse il culmine, senza più rimedio. Quindi [i suoi
nemici] incendiarono il tempio del Signore, demolirono le mura di
Gerusalemme e diedero alle fiamme tutti i suoi palazzi e distrussero
tutti i suoi oggetti preziosi.
Il re [dei Caldèi] deportò a
Babilonia gli scampati alla spada, che divennero schiavi suoi e dei
suoi figli fino all’avvento del regno persiano, attuandosi così la
parola del Signore per bocca di Geremìa: «Finché la terra non
abbia scontato i suoi sabati, essa riposerà per tutto il tempo della
desolazione fino al compiersi di settanta anni».
Nell’anno
primo di Ciro, re di Persia, perché si adempisse la parola del
Signore pronunciata per bocca di Geremìa, il Signore suscitò lo
spirito di Ciro, re di Persia, che fece proclamare per tutto il suo
regno, anche per iscritto: «Così dice Ciro, re di Persia: “Il
Signore, Dio del cielo, mi ha concesso tutti i regni della terra.
Egli mi ha incaricato di costruirgli un tempio a Gerusalemme, che è
in Giuda. Chiunque di voi appartiene al suo popolo, il Signore, suo
Dio, sia con lui e salga!”».
Parola di Dio
SALMO RESPONSORIALE (Sal 136)
Rit: Il ricordo
di te, Signore, è la nostra gioia.
Lungo i fiumi di Babilonia,
là sedevamo e
piangevamo
ricordandoci di Sion.
Ai salici di quella
terra
appendemmo le nostre cetre.
Perché là ci
chiedevano parole di canto
coloro che ci avevano
deportato,
allegre canzoni, i nostri oppressori:
«Cantateci
canti di Sion!».
Come cantare i canti del Signore
in
terra straniera?
Se mi dimentico di te, Gerusalemme,
si
dimentichi di me la mia destra.
Mi si attacchi la lingua
al palato
se lascio cadere il tuo ricordo,
se non innalzo
Gerusalemme
al di sopra di ogni mia gioia.
SECONDA LETTURA (Ef 2,4-10)
Morti per le
colpe, siamo stati salvati per grazia.
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni
Fratelli,
Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha
amato, da morti che eravamo per le colpe, ci ha fatto rivivere con
Cristo: per grazia siete salvati.
Con lui ci ha anche
risuscitato e ci ha fatto sedere nei cieli, in Cristo Gesù, per
mostrare nei secoli futuri la straordinaria ricchezza della sua
grazia mediante la sua bontà verso di noi in Cristo Gesù.
Per
grazia infatti siete salvati mediante la fede; e ciò non viene da
voi, ma è dono di Dio; né viene dalle opere, perché nessuno possa
vantarsene. Siamo infatti opera sua, creati in Cristo Gesù per le
opere buone, che Dio ha preparato perché in esse
camminassimo.
Parola di Dio
Canto al Vangelo (Gv 3,16)
Lode e onore a te,
Signore Gesù!
Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio
unigenito;
chiunque crede in lui ha la vita eterna.
Lode e
onore a te, Signore Gesù!
VANGELO (Gv 3,14-21)
Dio ha mandato il Figlio
perché il mondo si salvi per mezzo di lui.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù
disse a Nicodèmo:
«Come Mosè innalzò il serpente nel
deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo,
perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.
Dio infatti
ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito perché chiunque
crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti,
non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché
il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è
condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha
creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio.
E il giudizio
è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più
le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie.
Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce
perché le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la verità
viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono
state fatte in Dio».
Parola del Signore
Preghiera dei fedeli
Ci rivolgiamo a Dio, ricco di
misericordia, che ci ha salvati in Cristo suo Figlio, dimostrandoci
il suo grande amore nella morte in croce.
Preghiamo insieme e
diciamo: Donaci, Signore, la tua salvezza.
1. Per la
Chiesa di Dio: annunci sempre che unica salvezza del mondo è la
croce di Cristo, preghiamo.
2. Per i preti, ministri della
misericordia: perché il sacramento della riconciliazione sia per
tutti i penitenti un'autentica esperienza di incontro con il Signore
che salva, preghiamo.
3. Per i credenti di ogni religione:
cerchino con sincerità la luce del bene e della verità,
preghiamo.
4. Per i governanti del mondo: perché nelle scelte
economiche tengano presenti i diritti delle classi sociali più
deboli e più povere, preghiamo.
5. Per gli esiliati, i
profughi, gli stranieri: perché la lontananza dalla loro terra sia
compensata dalla solidarietà e dall'accoglienza di quanti incontrano
nei luoghi dove vivono, preghiamo.
O Padre, guarda con
amore i tuoi figli che attendono da te misericordia. Illumina il loro
cuore, perché cerchino te sopra ogni cosa e trovino in te la
misericordia del perdono. Per Cristo nostro Signore.
domenica 29 settembre 2019
XXVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C) 29 settembre 2019
Grado della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: Verde
Antifona d'ingresso
Signore, tutto ciò che hai fatto ricadere su di noi
l’hai fatto con retto giudizio;
abbiamo peccato contro di te,
non abbiamo dato ascolto ai tuoi precetti;
ma ora glorifica il tuo nome e opera con noi
secondo la grandezza della tua misericordia. (Dn 3,31.29.30.43.42)
Colletta
O Dio, tu chiami per nome i tuoi poveri,
mentre non ha nome il ricco epulone;
stabilisci con giustizia la sorte di tutti gli oppressi,
poni fine all’orgia degli spensierati,
e fa’ che aderiamo in tempo alla tua Parola,
per credere che il tuo Cristo è risorto dai morti
e ci accoglierà nel tuo regno.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
PRIMA LETTURA (Am 6,1.4-7)
Ora cesserà l’orgia dei dissoluti.
Dal libro del profeta Amos
Guai agli spensierati di Sion
e a quelli che si considerano sicuri
sulla montagna di Samaria!
Distesi su letti d’avorio e sdraiati sui loro divani
mangiano gli agnelli del gregge
e i vitelli cresciuti nella stalla.
Canterellano al suono dell’arpa,
come Davide improvvisano su strumenti musicali;
bevono il vino in larghe coppe
e si ungono con gli unguenti più raffinati,
ma della rovina di Giuseppe non si preoccupano.
Perciò ora andranno in esilio in testa ai deportati
e cesserà l’orgia dei dissoluti.
Parola di Dio
SALMO RESPONSORIALE (Sal 145)
Rit: Loda il Signore, anima mia.
Il Signore rimane fedele per sempre
rende giustizia agli oppressi,
dà il pane agli affamati.
Il Signore libera i prigionieri.
Il Signore ridona la vista ai ciechi,
il Signore rialza chi è caduto,
il Signore ama i giusti,
il Signore protegge i forestieri.
Egli sostiene l’orfano e la vedova,
ma sconvolge le vie dei malvagi.
Il Signore regna per sempre,
il tuo Dio, o Sion, di generazione in generazione.
SECONDA LETTURA (1Tm 6,11-16)
Conserva il comandamento fino alla manifestazione del Signore.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo a Timòteo
Tu, uomo di Dio, evita queste cose; tendi invece alla giustizia, alla pietà, alla fede, alla carità, alla pazienza, alla mitezza. Combatti la buona battaglia della fede, cerca di raggiungere la vita eterna alla quale sei stato chiamato e per la quale hai fatto la tua bella professione di fede davanti a molti testimoni.
Davanti a Dio, che dà vita a tutte le cose, e a Gesù Cristo, che ha dato la sua bella testimonianza davanti a Ponzio Pilato, ti ordino di conservare senza macchia e in modo irreprensibile il comandamento, fino alla manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo,
che al tempo stabilito sarà a noi mostrata da Dio,
il beato e unico Sovrano,
il Re dei re e Signore dei signori,
il solo che possiede l’immortalità
e abita una luce inaccessibile:
nessuno fra gli uomini lo ha mai visto né può vederlo.
A lui onore e potenza per sempre. Amen.
Parola di Dio
Canto al Vangelo (2Cor 8,9)
Alleluia, alleluia.
Gesù Cristo da ricco che era, si è fatto povero per voi,
perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà.
Alleluia.
VANGELO (Lc 16,19-31)
Nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai farisei:
«C’era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti. Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe.
Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. Stando negli inferi fra i tormenti, alzò gli occhi e vide di lontano Abramo, e Lazzaro accanto a lui. Allora gridando disse: “Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell’acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma”.
Ma Abramo rispose: “Figlio, ricòrdati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti. Per di più, tra noi e voi è stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, né di lì possono giungere fino a noi”.
E quello replicò: “Allora, padre, ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio padre, perché ho cinque fratelli. Li ammonisca severamente, perché non vengano anch’essi in questo luogo di tormento”. Ma Abramo rispose: “Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro”. E lui replicò: “No, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno andrà da loro, si convertiranno”. Abramo rispose: “Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti”».
Parola del Signore
Preghiera dei fedeli
Il Signore desidera che non sprechiamo la vita nella dissolutezza e nella dissipazione.
Preghiamo insieme e diciamo: Signore aiutaci a vivere in profondità di spirito.
1. Perché la Chiesa continui a vivere, annunciare e organizzare la carità. Preghiamo.
2. Perché la nostra coscienza sia sempre viva e attenta alle esigenze del vivere comune. Preghiamo.
3. Perché riusciamo a essere all’altezza degli sforzi che richiediamo agli altri. Preghiamo.
4. Perché la nostra gioia non risieda nello sfuggire alla morte, ma in colui che vince la morte. Preghiamo.
O Padre, ci chiedi di essere semplici e aperti verso il mondo. Aiutaci a non cercare sicurezza e conforto nelle cose che possediamo. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.
mercoledì 4 gennaio 2017
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