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martedì 19 settembre 2023

Agenzia fides 19 settembre 2023

 

AFRICA/NIGERIA - Rapito un sacerdote insieme ad altre sei persone
 

Abuja (Agenzia Fides) – Un sacerdote cattolico, p. Marcellinus Obioma Okide, è stato rapito a Udi, nello stato di Enugu, nel sud-est della Nigeria.
Il rapimento è avvenuto lungo Eke-Affa-Egede Road nell'area governativa locale dello Stato di Udi interno alle 17 di domenica 17 settembre. Insieme al sacerdote sono state rapite altre sei persone che viaggiavano lungo la strada prese di mira dalla banda criminale.
Il sacerdote che presta servizio presso la parrocchia di St. Mary Amofia-Agu Affar, stava rientrando nella sua parrocchia quando è stato rapito.
In un comunicato la diocesi di Enugu ha rivolto un appello ai fedeli cattolici affinché preghino per il sacerdote rapito, sperando in un suo rilascio rapido e sicuro e auspica una conversione del cuore da parte dei rapitori.
In una dichiarazione firmata da. p. Wilfred Chidi Agubuchie, cancelliere e segretario diocesano, ha affermato che “è scoraggiante che questi crimini affliggano ancora la nostra popolazione”.
Sempre domenica 17 settembre alcuni uomini armati hanno rapito undici passeggeri, compreso uno staff dell'Autorità televisiva della Nigeria (NTA), dopo aver intercettato un veicolo della “Benue Links” in viaggio da Onitsha, nello Stato di Anambra a Makurdi, lungo la strada Olanyega/Ogbodo nell'area del governo locale di Okpokwu nello stato di Benue.
A conferma che la piaga dei rapimenti, specie lungo gli assi stradali, continua a colpire vaste aree della Nigeria. Particolarmente colpita è la parte sud-orientale che ha visto un aumento dei rapimenti a scopo di lucro. (L.M.) (Agenzia Fides 19/9/2023)
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AFRICA/MAROCCO - “ALHAMDULILLAH”: cristiani e musulmani fianco a fianco, ognuno si attiva come può, tutti animati per la stessa causa
 
Marrakech (Agenzia Fides) – “Domenica 10 settembre, nella parrocchia dei Santi Martiri a Marrakech durante la Messa presieduta dall'arcivescovo Cristobal Lopez Romero, la preghiera del Padre Nostro recitata in arabo, come dimostrazione di vicinanza al popolo marocchino, ha risuonato in tutta la sua intensità.”
Lucia Valori è una parrocchiana dei Santi Martiri di Marrakech, in queste settimane, insieme alla comunità della capitale marocchina sta prestando soccorsi alle vittime del sisma che ha colpito la zona di El Haouz lo scorso 8 settembre (vedi Agenzia Fides 11/9/2023). In una pausa dalle operazioni di soccorso Lucia, che è anche presidente di una associazione italiana che si occupa di dialogo interculturale che si chiama ‘Med-mari e deserti’, ha condiviso con l’Agenzia Fides la sua testimonianza.

“Nella tarda serata di venerdì 8 settembre anche la ‘città rossa’ ha tremato per più di 30 secondi - scrive. “Io vivo con mio marito, marocchino, nella zona moderna, Gueliz, in un appartamento al quarto piano. Ci siamo precipitati fuori dal palazzo riversandoci per strada convinti di trovare una città devastata, tanto era stata violenta la scossa. Invece, da subito, abbiamo verificato che, nonostante il grande spavento, la città aveva retto bene. Abbiamo trascorso la notte in auto, così come tantissime persone in preda al panico, ma già dall'indomani la vita a Gueliz ha ripreso normalmente.”
“Invece la medina, la zona storica, l’altra anima della città di Marrakech, quella più famosa e con gli edifici più vetusti, ha subito purtroppo crolli e cedimenti, in particolare in alcuni quartieri come quello ebraico (Mellah). Alcune persone hanno perso le loro case e i loro negozi, ma grazie anche alla presenza dei turisti, che non hanno lasciato la città e anzi hanno fin da subito offerto il proprio sostegno, il ritorno alla quasi normalità è stato rapido.”
“Danni enormi, con immane bilancio di vittime, si sono verificati, purtroppo, nella zona dell'epicentro – prosegue la testimone che ha confermato che il numero ha superato tremila. Lì tanti paesini abbarbicati sulle montagne dell'Alto Atlante, abitati prevalentemente dalla popolazione berbera, autoctona del Marocco, dove le abitazioni sono costruite con paglia e fango, sono stati rasi al suolo. Storie umane di incredibile dolore, ma anche di grande dignità ed accettazione. È commovente vedere tanta gente che, tra le lacrime, di fronte alla devastazione intorno, è capace ancora di alzare gli occhi al Cielo e dire ‘ALHAMDULILLAH’, ossia ‘grazie a Dio’.

“Il Marocco è un Paese noto per la sua ospitalità e accoglienza. E la gente che vive in queste zone montuose è particolarmente cordiale e gentile. Quei villaggi oggi devastati rendevano ancora più belli i paesaggi dell'Alto Atlante, così mimetizzati nei colori delle montagne. Pur non essendo battuti dai classici circuiti turistici, anch’io sono passata di là tante volte. Quei volti, soprattutto di persone anziane e bambini, rimangono nel cuore. Da subito si è creata una incredibile catena di solidarietà dal basso, oltre ovviamente agli aiuti istituzionali che sono stati offerti da tanti Paesi. Punti di raccolta di beni di prima necessità ovunque, mezzi di trasporto carichi di merce che fanno continuamente la spola tra Marrakech e i villaggi terremotati. La Chiesa cattolica si è da subito attivata. L’arcivescovo Lopez, che è anche presidente di Caritas Marocco, è accorso a Marrakech per dare sostegno alla comunità e recarsi sui luoghi del sisma insieme al rappresentante della Caritas locale. E, unitamente ai rappresentanti di altre confessioni cristiane presenti in Marocco, ha indirizzato un toccante messaggio di vicinanza ai fratelli musulmani così duramente colpiti.”

“La parrocchia di Marrakech con il suo parroco padre Manuel Corullon, la Caritas e tanti volontari laici stanno lavorando alacremente per soccorrere i terremotati e i tanti bambini orfani. Il Marocco ha una storia lunga di convivenza con le altre religioni monoteiste. La Chiesa Cattolica ha due Arcidiocesi: Rabat e Tangeri e i fedeli cattolici presenti sono per lo più stranieri ed immigrati. Qui il dialogo interreligioso è vivo, costante e avviene nella quotidianità in mezzo ai fratelli musulmani.
Mi tornava in mente, proprio in questi giorni così dolorosi per questo Paese, una frase molto significativa letta qualche tempo fa in un libro molto bello scritto dal Vescovo Claude Rault: ‘Il deserto è la mia cattedrale”, in cui il prelato racconta la sua esperienza nella Diocesi nel Sahara algerino. Mons. Rault diceva: “Un dialogo interreligioso che trascuri il terreno umano, il tessuto di relazioni, si ripiega su se stesso, rimane teorico e privo di influenza sulle vite dei credenti e della società. Solo la passione condivisa per l’umanità è capace di creare dei ponti tra noi e di dare senso alle nostre differenze’.”

“Questo evento così tragico ha reso ancora più forte e significativo il rapporto tra cristiani e musulmani – conclude Lucia. Si sta lavorando insieme fianco a fianco, ognuno si attiva come può, tutti animati dallo stesso spirito e per la stessa causa.
(AP) (Agenzia Fides 19/9/2023)
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Video Marocco -> https://youtu.be/1GTSaP3x1VU
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ASIA/VIETNAM - Dall’Evangelii Gaudium scaturisce l’esperienza delle “stazioni missionarie” a Ho Chi Minh Ville
 
Ho Chi Minh Ville (Agenzia Fides)- "L'Evangelii Gaudium è un documento fondamentale per la Chiesa universale e lo è anche per la Chiesa in Vietnam. E' stato ben presto tradotto in lingua vietnamita e poi condiviso, letto, meditato nelle nostre comunità. Da questa lettura, lo Spirito santo ha fatto scaturire una bella esperienza missionaria per la nostra Chiesa locale di Ho Chi Minh Ville: abbiamo avviato la presenza di piccole ‘stazioni missionarie' sparse nel territorio, nei luoghi e quartieri periferici o più abbandonati, per far sentire la nostra vicinanza alla gente, soprattutto ai più poveri": è quanto racconta all'Agenzia Fides mons. Joseph Bui Cong Trac, Vescovo ausiliare di Ho Chi Minh Ville, riferendo come l'esortazione apostolica di Papa Francesco Evangelii Gaudium – di cui il 24 novembre 2023 ricorrono i dieci anni di pubblicazione – abbia rappresentato una scintilla per la "conversione missionaria" della Chiesa locale.
"Nelle stazioni missionarie vi sono preti, religiosi, suore e laici, che testimoniano l’amore di Cristo, parlano con la gente, pregano, ascoltano i loro bisogni, vi rispondono con opere di carità", riferisce. "Naturalmente in questa iniziativa abbiamo dovuto pazientemente trovare l'accordo con le autorità civili, in quanto in Vietnam possiamo celebrare liturgie nei nostri luoghi di culto, non fuori di essi. Ma, grazie al dialogo, gli ostacoli sono stati superati e questa esperienza va avanti, con molti buoni frutti. I membri delle nostre comunità cristiane si impegnano in gesti di carità, soprattutto a beneficio di bambini senza istruzione o di anziani bisognosi di cure. La gente, soprattutto i poveri, comprende che, in quei gesti gratuiti c'è il messaggio di amore di Gesù. E abbiamo registrato, nei luoghi di missione, adulti che chiedono di diventare cristiani e di iniziare un cammino per il battesimo”, nota.
Ricorda il Vescovo: "Questa esperienza di ‘presenza evangelica’ ha richiamato alla mia mente gli albori della mia vocazione al sacerdozio, nata, nella mia giovinezza, grazie all'esempio di un parroco che ha dedicato tutto il suo tempo, le sue energie, la sua vita alla gente: don Francesco Saverio della parrocchia del Cuore Immacolato di Maria. Grazie alla sua testimonianza di dono gratuito di sé, il Signore ha fato germogliare nel mio cuore la vocazione a diventare presbitero. Dato che, negli anni ’80 del secolo scorso, i Seminari però erano chiusi (su disposizione del governo comunista), ho dovuto attendere quasi dieci anni e solo nel 1993 sono entrato in Seminario, sempre col permesso del governo, che allora doveva autorizzare l’ingresso. Ricordo come don Francesco Saverio si è preso cura di me e ringrazio Dio per la sua presenza paziente e caritatevole a mio fianco. Questo è lo spirito con cui vivo il mio servizio di vescovo e vorrei che ogni sacerdote, religioso o laico lo vivesse nei confronti del prossimo”.
L'esperienza di missione nella diocesi, riferisce mons. Joseph Bui Cong Trac, è servita anche a rafforzare l'unione tra le componenti della comunità cattolica, che conta oltre 700mila fedeli: "Forti di quello slancio, abbiamo vissuto la preparazione al Sinodo come un tempo prezioso per confrontarci e camminare insieme. La nostra Chiesa locale ha un volto composito: 350 sacerdoti diocesani e 650 sacerdoti religiosi; oltre 3500 religiosi e più di 4000 suore , oltre a numerosi catechisti, in 220 parrocchie. Abbiamo vissuto il tempo che ci ha condotto verso il Sinodo con autentica e genuina collaborazione e partecipazione, in cui ognuno ha dato il suo contributo, ognuno si è sentito prezioso, come lo è agli occhi di Dio. Questo Sinodo – conclude – ha dato per noi già dei frutti come esperienza di ascolto reciproco e unità nella nostra Chiesa locale".
(PA) (Agenzia Fides 19/9/2023)
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ASIA/CINA - “Vino nuovo in otri nuovi”. La prima congregazione di suore cinesi della provincia di Shaanxi celebra i cento anni dalla fondazione
 
Xi’an (Agenzia Fides) – Una celebrazione vissuta nel segno della gratitudine, chiedendo che Cristo stesso rinnovi lo slancio missionario degli inizi, per annunciare il Vangelo nell’orizzonte vasto della Cina di oggi: con questo spirito le suore missionarie francescane del Sacro Cuore di Gesù, la prima congregazione femminile cinese della provincia di Shaanxi in Cina continentale, hanno condiviso i festeggiamenti per i 100 anni dalla fondazione del loro istituto religioso. La celebrazione commemorativa si è svolta il 16 settembre, alla vigilia della memoria liturgica delle Stigmate di san Francesco che cade il 17 settembre, in coincidenza della data della fondazione. Sette vescovi della provincia dello Shaanxi, 120 sacerdoti e oltre mille fedeli provenienti da varie parti del Paese, insieme a rappresentanti di 9 congregazioni femminili che operano in Cina continentale hanno preso parte alla solenne eucaristia, raccogliendosi intorno alle suore francescane del Sacro Cuore in un momento per loro così lieto e importante.

Il 17 settembre 1923, Eugenio Massi, OFM (1875 –1944), Vicario apostolico di Zhongjing (poi diventato Vicariato apostolico di Xi’an, capoluogo della provincia e storica missione francescana in Cina) insieme al missionario francescano spagnolo p. Francisco Ormazabal hanno fondato la prima congregazione femminile provinciale con l'obiettivo di affidare alle consacrate del luogo la predicazione del Vangelo.

Le commemorazioni dei cento anni dalla fondazione era iniziata il 13 settembre con la veglia dedicata al Sacro Cuore. Nei giorni 14 e 15, ci sono stati vari incontri, corsi e seminari sui temi della missione e della promozione vocazionale. Durante uno degli incontri è stato presentato un video clip fatto dalle suore e intitolato “Seguimi” contenente anche l’augurio e le felicitazioni dei vescovi della Provincia. Antonio Dang Mingyan, Vescovo della diocesi di Xi’an, ha presieduto l’Eucaristia del 16 settembre, e nell’omelia ha ripercorso i cento anni di impegno missionario e caritativo delle suore missionarie del Sacro Cuore, esortandole a abbracciare con nuovo fervore l’opera di annunciare il Vangelo della Salvezza.

Le missionarie francescane dei Sacro Cuore di Gesù dedicano le loro risorse umane e spirituali al servizio della pastorale nelle parrocchie, e in orfanotrofi, asili, case di accoglienza dei malati d’Aids, e in circa quaranta piccole cliniche sparse nella campagna dove sostengono l’assistenza sanitaria. Una piccola tipografia contribuisce a produrre bollettini per le parrocchie e sussidi per l’opera apostolica, mentre un piccolo laboratorio artistico da loro gestito produce immagini sacre e statue dei Santi e della Vergine Maria. Per finanziare le loro iniziative le suore producono anche paramenti liturgici, E tutte seguono corsi di formazione, anche per ottenere accreditamenti statali che permettano loro di impegnarsi nell'ambito dell'insegnamento della lingua cinese, della medicina tradizionale e pittura nelle scuole superiori. (NZ) (Agenzia Fides 19/09/2023)

lunedì 18 settembre 2023

Agenzia Fides 18 settembre 2023

 

AFRICA/MAROCCO - Mentre si continua a scavare tra le macerie del sisma inizia l’anno scolastico
 
Marrakech (Agenzia Fides) - A dieci giorni dal sisma che ha devastato la provincia di Al Haouz, a sud ovest di Marrakech, nelle zone montagnose ci sono villaggi che sono stati rasi completamente al suolo e i sopravvissuti che hanno perso tutto vivono all’aperto in attesa dell’arrivo dei soccorsi.
In una testimonianza condivisa con l’Agenzia Fides, il francescano fra Manuel Corullon parroco della parrocchia dei Santi Martiri di Marrakech, ha raccontato che insieme alla piccola comunità cristiana, continua a prestare soccorso nelle zone colpite, portando generi di prima necessità, allestendo tende da campo e intervenendo come possibile dove serve tutto. Fortunatamente la casa parrocchiale e la Chiesa dei Santi Martiri non hanno subito danni. “Dopo una settimana d’intenso lavoro siamo arrivati a fare una raccolta dei fondi e di beni materiali da portare nei villaggi di montagna” ha dichiarato fra Manuel. “In questo momento cominciamo una seconda fase d’azione: sanitaria, scolarizzazione dei bambini, alloggio d’urgenza, progetti di ricupero dei villaggi.”
Tuttavia, nella devastazione e nella tragedia, la popolazione cerca di andare avanti. Per oggi, 18 settembre, è previsto l’inizio dell’anno scolastico in tutte le zone interessate dal sisma.
Continuano le operazioni di soccorso e ricerca, secondo le statistiche ufficiali i morti sono tremila e i feriti 6125. Gli ultimi salvati risalgono a sabato, 16 settembre, individuati grazie all’uso di droni con videocamere in una zona di montagna interessata da una frana.
Fonti locali riferiscono che, negli ultimi giorni da sotto le macerie, vengono riportati fuori soltanto cadaveri. In alcuni villaggi di montagna, i soccorsi sono arrivati soltanto due giorni fa, dopo la riapertura delle strade devastate. Secondo i medici dell’ospedale di Taroudant, a sud di Marrakesh, arrivano ogni giorno 130 feriti dalle zone montagnose terremotate. Il ministero dell’interno ha riferito di 50 mila case completamente crollate e altrettante danneggiate.
(AP) (Agenzia Fides 18/9/2023)

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AFRICA/CONGO - “Sono notizie false quelle del presunto golpe” confermano fonti di Fides
 
Brazzaville (Agenzia Fides) – “Sono notizie prive di fondamento”. Così fonti locali sentite dall’Agenzia Fides a Brazzaville, capitale della Repubblica del Congo, smentiscono le voci di un presunto golpe militare che avrebbe destituito il Presidente Denis Sassou-Nguesso
Questi si trova a New York per partecipare all’Assemblea Generale dell’ONU che come ogni anno si tiene a metà settembre.
La notizia del presunto golpe è stata diffusa da alcuni canali Telegram (forse filo russi) secondo i quali reparti dell’esercito e della Guardia Presidenziale avrebbero approfittato dell’assenza del Presidente per prendere il potere.
"Informazioni di fantasia suggeriscono che a Brazaville si stanno verificando fatti gravi", ha detto il ministro delle Comunicazioni e dei Media e portavoce del governo, Thierry Moungalla, sul suo account su X (ex Twitter). "Il Governo smentisce questa notizia come falsa. Rassicuriamo l'opinione pubblica sulla tranquillità che regna e invitiamo le persone a svolgere le proprie attività con calma".
Sassou-Nguesso, 79 anni, ha guidato il Congo dal 1979 al 1992, poi ininterrottamente dal 1997 ad oggi. Ha ottenuto un quarto mandato nelle elezioni del 2021, dopo aver introdotte riforme costituzionali con un contestato referendum nel 2015. La sua famiglia è imparentata con quella del deposto Presidente del Gabon, Ali Bongo Ondimba, dato che nel 1990 la figlia Edith aveva sposato il padre di questi, l’ex Presidente Omar Bongo.
Dopo il golpe di fine agosto in Gabon (vedi Fides 30/8/2023), seguito a quello in Niger (vedi Fides 27/7/2023) si sono moltiplicate le preoccupazioni in alcune delle capitali africane dove governano da più tempo Presidenti che appaiono irremovibili. In alcuni casi sono stati rimpiazzati i vertici militari come misura prudenziale per far saltare le catene di comando di eventuali golpe in preparazione. (L.M.) (Agenzia Fides 18/9/2023)
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ASIA/CINA - Quattro Vescovi cinesi in Europa per riprendere la cooperazione fraterna tra le Chiese dopo il Covid
 
Leuven (Agenzia Fides) – In Europa (Belgio, Olanda e Francia) per riprendere il cammino di cooperazione fraterna tra le Chiese dopo la parentesi difficile segnata dalla pandemia. E’ questa la ragione del viaggio di una settimana compiuto in tre Paesi europei da 4 Successori degli Apostoli provenienti dalla Repubblica popolare cinese: Giuseppe Guo Jincai, Vescovo della diocesi di Chengde e neo-rettore del Seminario Nazionale di Pechino; Paolo Pei Junmin, Vescovo della diocesi di Shenyang; Giuseppe Liu Xinhong, Vescovo della provincia di Anhui e Giuseppe Cui Qingqi Vescovo di Wuhan, e Don Ding Yang sacerdote della diocesi di Chongqing.
Su invito della Fondazione Ferdinand Verbiest di Lovanio in Belgio, fondazione sponsorizzata dalla Provincia cinese dei Missionari della Congregazione del Cuore Immacolata di Maria CICM (Scheut), la delegazione cinese è arrivata a Lovanio il 7 settembre, accolta da padre Jeroom Heyndrickx (CICM), missionario grande amico della Chiesa cattolica in Cina, insieme a altri membri della fondazione e della Università cattolica di Lovanio convolti in studi cinesi. I quattro vescovi si sono recati subito in pellegrinaggio presso la chiesa di San Damiano dove hanno concelebrato l’eucaristia. Durante la loro permanenza, hanno tenuto un corso di formazione in cinese per sacerdoti, religiosi e laici cattolici provenienti dalla Cina. I Vescovi hanno anche partecipato a incontri presso la Fondazione Verbiest e presso il Collegio cinese per esplorare i nuovi modi per far ripartire scambi e corsi di formazione in collaborazione con le diocesi cinesi. Inoltre i Vescovi cinesi sono stati ricevuti dal cardinale Jozef De Kesel, Presidente della Conferenza Episcopale belga e Arcivescovo emerito dell'arcidiocesi di Malines-Bruxelles nonchè Presidente della stessa Fondazione, al quale hanno presentato le proposte di collaborazione concordate con la Fondazione Verbiest. L’incontro si è concluso con una concelebrazione eucaristica nella cappella dell'arcidiocesi, alla presenza del neo-Arcivescovo di Malines-Bruxelles, Luc Terlinden.
I quattro Vescovi hanno vissuto un momento di raccoglimento orante davanti alla bara cinese di padre Theophile Verbiest, fondatore della Congregazione. Accolti calorosamente da padre Luc Colla, vice provinciale dei missionari di Scheut, i Vescovi hanno ha concelebrato la messa presieduta da Paolo Pei, vescovo di Shenyang dove operavano i missione di Scheut.
Dopo la visita dell’Abbazia di Parc dei Padri Norbertini a Heverlee, una delle più antiche abbazie del Belgio, e Tournai, una delle più antiche diocesi del Belgio, i vescovi cinesi hanno fatto una breve sosta in Olanda, presso la casa madre dei missionari verbiti SVD a Steyl. A Broekhuizenvorst hanno reso omaggio ai nove martiri: il vescovo vincenziano Schraven e i suoi compagni. Inoltre hanno incontrato Jan Hendriks, vescovo di Haarlem-Amsterdam, discutendo con lui anche della 15ª Conferenza internazionale di Verbiest che si terrà nel 2024 e alla quale saranno invitati anche studiosi cattolici cinesi.
Dal 12 al 15 settembre, i vescovi cinesi hanno proseguito la loro visita in Francia, incontrando i missionari della Società per le missioni estere di Parigi (MEP).
La Fondazione Ferdinand Verbiest (VF) è stata istituita nel 1982 dalla Provincia cinese dei Missionari CICM (Scheut). Ricerca accademica, scambio culturale, dialogo e cooperazione tra le Chiese sono i quattro pilastri della sua missione volta a promuovere il dialogo e lo scambio culturale con la Cina e con la Chiesa cattolica in Cina. La Fondazione è impegnata in ricerche accademiche congiunte con istituti in Cina e in Belgio. Collabora con la Chiesa in Cina in spirito di fraternità cristiana e di comunione tra le Chiese particolari. Inoltre, in collaborazione con la Chiesa in Cina, la fondazione offre formazione di ministri della Chiesa attraverso l'insegnamento nei seminari, l'offerta di borse di studio e l’impegno pastorale e sociale.
(NZ) (Agenzia Fides 18/09/2023)
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ASIA/GIAPPONE - Nomina di padre Andrea Lembo a Vescovo Ausiliare di Tōkyō
 
Città del Vaticano (Agenzia Fides) - Il Santo Padre ha nominato Vescovo Ausiliare dell’Arcidiocesi di Tōkyō (Giappone) il Rev. P. Andrea Lembo, P.I.M.E., attualmente Superiore Regionale del Pontificio Istituto Missioni Estere per l’Asia Orientale, assegnandogli la Sede titolare di Mulia.
S.E. Mons. Andrea Lembo, P.I.M.E., è nato il 12 maggio 1974 a Treviglio, Italia. Dopo aver frequentato il Seminario Teologico Internazionale P.I.M.E. a Monza, ha trascorso un anno presso la Casa regionale del P.I.M.E. a Detroit (USA). Successivamente, ha conseguito il Baccalaureato in Teologia presso la Divine Word School of Theology a Tagaytay (Filippine) e ha frequentato la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale. Ha emesso la Promessa definitiva di aggregazione al P.I.M.E. nel 2003 ed è stato ordinato sacerdote il 12 giugno 2004 a Milano. Ha ricoperto i seguenti incarichi e svolto ulteriori studi: Incaricato dell’animazione missionaria e vocazionale per il P.I.M.E. presso la comunità di Villa Grugana (2004-2008); studio della lingua giapponese (2009-2011); Coadiutore presso la Parrocchia di Itabashi, Tōkyō (2011-2012); Coadiutore presso la Parrocchia di Narashino, Tōkyō (2012-2017); attualmente Superiore regionale del P.I.M.E. in Giappone (2017-2023); dal 2017, Parroco di Fuchū, Tōkyō ; dal 2021, Direttore del Centro di formazione della fede Shinsei-Kaikan; dal 2022, Membro del Consiglio presbiterale dell’Arcidiocesi di Tōkyō; dal 2023, Superiore regionale del P.I.M.E. per l’Asia Orientale.
(EG) (Agenzia Fides 18/9/2023)
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ASIA/INDIA - Un Direttorio sull'identità, formazione e ruolo dei catechisti laici, che portano il primo annuncio della fede
 
New Delhi (Agenzia Fides) - Il loro mezzo di trasporto preferito è spesso la bicicletta. A volte, quando è possibile, e quando le distanze sono troppo ampie, si spostano in motocicletta, se la parrocchia ne ha una a disposizione. Si tratta dei catechisti che, in tutte le diocesi della Chiesa indiana, svolgono un ruolo importante: sono loro a visitare con regolarità i fedeli nei villaggi e mostrare l'attenzione e la cura pastorale della Chiesa a gruppi di famiglie cattoliche, a volte anche un numero molto esiguo, sparsi in zone remote, laddove i sacerdoti riescono solo raramente ad arrivare. Accade, ad esempio, nella diocesi di Rayagada, nello stato di Odisha (un tempo noto anche come Orissa), dove vi sono 50.000 cattolici su una popolazione totale di circa 5,5 milioni di persone. I fedeli cattolici provengono dagli strati più poveri e socialmente esclusi della società, e molti vivono grazie all' agricoltura di sussistenza, non hanno istruzione. I circa 30 catechisti della diocesi seguono e accompagnano nel cammino di fede queste famiglie tribali, anche compiendo viaggi con distanze considerevoli. Questo scenario è comune a numerose altre realtà locali, dove il ministero del catechista risulta prezioso per le parrocchie.
In quest'ottica la Conferenza dei Vescovi di rito latino dell'India (CCBI) ha pubblicato il "Direttorio dei catechisti laici", sussidio che contiene indicazioni sull'identità, la formazione e il ruolo dei catechisti laici: quelli impegnati nella percorso di formazione domenicale per bambini e ragazzi, presente tradizionalmente nella parrocchie indiane; quanti portano avanti catechesi nelle scuole o nelle parrocchie, con altri gruppi di giovani o adulti; quanti sono catechisti a tempo pieno, impegnati nelle aree di missione.
Mons. George Palliparambil, Vescovo salesiano della diocesi di Miao, presidente della Commissione per la Catechesi nella Conferenza dei Vescovi di rito latino dell'India ha rimarcato che "il Direttorio dei catechisti laici è un insieme di orientamenti sulla vocazione e missione dei catechisti laici, in applicazione a quanto disposto da Papa Francesco che ha reso questo 'antico ministero' attuale nel nostro tempo con la sua Lettera apostolica Antiquum Ministerium”, pubblicata il 10 maggio 2021.
"E' importante che Vescovi, clero e fedeli possano conoscerne e comprenderne pienamente l'identità e la missione del catechista oggi", ha rilevato padre Stephen Alathara, vice Segretario Generale della CCBI, affermando che è necessario "aiutare i parroci a scegliere i catechisti laici, a curarne la formazione e dare loro un ruolo specifico nell'opera pastorale e missionaria, in quanto essi contribuiscono a rafforzare la fede dei cristiani, così come ad avvicinare nuove persone alla fede, partecipando – come uomini e donne di fede – alla missione evangelizzatrice della Chiesa”. "Il Papa dà loro il mandato di 'uscire' e proclamare il Vangelo. Spesso nella nostre realtà sono i catechisti laici coloro che effettivamente portano il primo annuncio della fede alla gente comune, a persone che non conoscono Cristo", ha rimarcato. Soprattutto in quelle comunità dove manca un sacerdote residente nè vi sono religiosi e religiose, "i catechisti sono punti di riferimento essenziale per le comunità, guidando e animando i fedeli nella preghiera e nelle opere di carità”. A volte, poi, questo servizio porta con sè anche pericoli, perchè i catechisti possono essere minacciati, scacciati o subire violenze da persone che possono considerarli come “estranei” al loro territorio.
Il Direttorio della Chiesa indiana, ricevendo e applicando alla realtà locale indiana la Lettera apostolica Antiquum Ministerium, intende riorganizzare l'istituto e il servizio pastorale del catechista anche nella sua posizione giuridica e amministrativa all'interno delle Chiese locali, senza clericalizzarne il ruolo e i compiti, ma riconoscendolo come figura indispensabile all'interno della comunità.

sabato 8 aprile 2023

Vangelo della Veglia Pasquale 8 aprile 2023

 


Dal Vangelo secondo Matteo


Dopo il sabato, all’alba del primo giorno della settimana, Maria di Màgdala e l’altra Maria andarono a visitare la tomba.

Ed ecco, vi fu un gran terremoto. Un angelo del Signore, infatti, sceso dal cielo, si avvicinò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa. Il suo aspetto era come folgore e il suo vestito bianco come neve. Per lo spavento che ebbero di lui, le guardie furono scosse e rimasero come morte.

L’angelo disse alle donne: «Voi non abbiate paura! So che cercate Gesù, il crocifisso. Non è qui. È risorto, infatti, come aveva detto; venite, guardate il luogo dove era stato deposto. Presto, andate a dire ai suoi discepoli: “È risorto dai morti, ed ecco, vi precede in Galilea; là lo vedrete”. Ecco, io ve l’ho detto».

Abbandonato in fretta il sepolcro con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l’annuncio ai suoi discepoli.

Ed ecco, Gesù venne loro incontro e disse: «Salute a voi!». Ed esse si avvicinarono, gli abbracciarono i piedi e lo adorarono. Allora Gesù disse loro: «Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno».

Parola del Signore.

lunedì 20 marzo 2023

Vatican News 19 marzo 2023

 

Vatican News

Le notizie del giorno

19/03/2023

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Nella riflessione che precede la preghiera mariana dell’Angelus, Francesco parla ai 25mila fedeli presenti in piazza San Pietro dell’episodio evangelico che vede protagonista un uomo nato cieco al quale Gesù ridona la vista. La miracolosa guarigione suscita però reazioni contrastanti fra la gente. ... 

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mercoledì 1 marzo 2023

Vatican News 1 marzo 2023

 

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Vatican News

Le notizie del giorno

01/03/2023

2023.02.28  libro del card. Lazzaro.
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Il Papa firma la prefazione al volume "Come la folgore viene da Oriente”, in cui don Francesco Cosentino raccoglie attraverso un dialogo l’esperienza del cardinale Lazzaro You Heung-sik, prefetto del Dicastero per il Clero. Vi proponiamo il testo integrale 

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Una immagine della cupola di San Pietro
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Per far fronte alla gravità dell’attuale contesto economico, il Papa ha disposto l’abrogazione delle norme che permettono l’uso gratuito o a condizioni di ... 

SANTA SEDE E CHIESA NEL MONDO

L'arcivescovo Panzetta in preghiera con l'imam di fronte alle bare dei migranti annegati nel naufragio del 26 febbraio
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Monsignor Angelo Panzetta oggi alla camera ardente nel Palamilone della città per rendere omaggio ai feretri delle vittime e pregare con l’imam: "Dinanzi alla ... 

Un uomo in lacrime sopra le bare dei migranti a Crotone
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La città calabrese ha manifestato il suo cordoglio di fronte alle 66 bare disposte nel Palazzetto dello sport, dove in mattinata l'arcivescovo Panzetta e l'imam ... 

Aleppo, operatori umanitari scavano sotto le macerie
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Il presidente dell’associazione caritatevole Annas Linnas racconta quali sono gli ostacoli per portare i beni di prima necessità a chi è rimasto senza nulla a ... 



Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

Tutto sull'arrivo del nuovo arcivescovo Mons. Riccardo Lamba

  LA CHIESA UDINESE ACCOGLIE IL NUOVO ARCIVESCOVO MONS. RICCARDO LAMBA Un momento storico, di grande solennità e festa, sarà celebrato domen...