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lunedì 7 settembre 2020

Agenzia Fides 7 settembre 2020

 

AFRICA/MOZAMBICO - Rilasciate le suore rapite, il Vescovo: "Chiediamo pace"
 
Mocímboa da Praia (Agenzia Fides) - Le due suore della congregazione di San Giuseppe di Chambery rapite il 12 agosto a Mocímboa da Praia (Mozambico) sono state rilasciate. Lo ha annunciato ieri, 6 settembre, Mons. Luiz Fernando Lisboa, Vescovo di Pemba. "Le suore – informa il Vescovo in una nota pervenuta all'Agenzia Fides – sono sane e salve. Le nostre Inês ed Eliane, che lavorano nella parrocchia di Mocímboa da Praia, dopo ventiquattro giorni passati in prigionia, sono tornate tra noi".
Le due religiose di origine brasiliana erano state rapite nel corso di un furibondo attacco che le milizie al-Shabab hanno portato, martedì 12 agosto, a Mocímboa da Praia, importante centro della provincia di Cabo Delgado. In quell’occasione, le forze dell’ordine e le forze armate sono state costrette a ritirarsi precipitosamente, lasciando per alcuni giorni campo libero ai miliziani. In quel frangente, le suore erano state prelevate dalla loro comunità e portate via. Per alcuni giorni non si è saputo nulla di loro, ma le autorità nazionali e internazionali si sono subito mobilitate per favorire il loro rilascio. Le trattative sono andate a buon fine.
L’azione contro Mocímboa da Praia ha dimostrato un salto di qualità nell’operatività di queste milizie che si proclamano "jihadiste". Se nel 2017, quando hanno iniziato ad attaccare i villaggi della provincia di Cabo Delgado, si spostavano a bordo di vecchi scooter e utilizzavano armi rudimentali (machete, lance, ecc.), nelle ultime operazioni hanno mostrato fuoristrada nuovissimi e armi automatiche e una grande capacità di muoversi sul terreno. Chi ha fornito loro gli armamenti? Chi ha addestrato questi miliziani? Secondo alcuni analisti, potrebbe trattarsi non tanto di gruppi jihadisti ma di milizie legate a grandi organizzazioni criminali, che stanno creando basi per il commercio internazionale di stupefacenti. Negli ultimi due anni le loro azioni hanno creato instabilità nella zona e hanno provocato centinaia di sfollati.
Le suore di San Giuseppe di Chambery si sono trovate in mezzo ai combattimenti e sono state rapite. Le religiose sono presenti nella cittadina di Mocímboa da Praia dal 2003. Negli anni hanno creato una fitta rete di scuole materne e un centro sociale. La loro presenza ha offerto un grande contributo all’alfabetizzazione dei ragazzi e delle ragazze locali. Purtroppo, con l’intensificarsi delle azioni militari sul territorio, molte di queste scuole hanno dovuto chiudere e le attività si sono concentrate soprattutto su Mocímboa da Praia.
"Innalziamo insieme un inno di ringraziamento a Dio - scrive il Vescovo Lisboa - e continuiamo a pregare per tutti coloro che sono ancora dispersi, sfollati e che subiscono le conseguenze della violenza e della guerra. Chiediamo la benedizione di Dio per Cabo Delgado e che ci conceda il dono di una vera pace di cui abbiamo tanto bisogno!".
(EC) (Agenzia Fides 7/9/2020)
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AFRICA/CENTRAFRICA - “I gruppi armati controllano quasi l’80% del territorio e minacciano il nostro futuro” denunciano i Vescovi
 
Bangui (Agenzia Fides) – “Ci sono segnali di speranza ma la continua presenza di gruppi armati minaccia il futuro del Paese”. Si può riassumere così il grido di allarme dei Vescovi della Repubblica Centrafricana contenuto nella loro Lettera pastorale “Fai uscire il mio popolo”, pubblicata ieri, domenica 6 settembre.
“Dopo il colpo di stato del marzo 2013, il nostro Paese si è dotato di istituzioni democratiche nel marzo 2016. Attraverso il voto e le elezioni, il popolo si è dato una nuova Costituzione e delle autorità legittime” ricordano i Vescovi. Tra i progressi effettuati c’è l’Accord Politique pour la Paix et la Réconciliation en République Centrafricaine (APPRCA) firmato nel 2019 da 14 gruppi armati con il governo.
“Cari fratelli e sorelle, a livello politico, ci interroghiamo sull'efficacia delle istituzioni repubblicane nella ricostruzione del nostro Paese” afferma però il messaggio pervenuto all’Agenzia Fides. “Notiamo con amarezza che il 70% o addirittura l'80% del nostro Paese è occupato da gruppi armati, alcuni dei quali sono guidati dai mercenari più feroci”. Questi gruppi - dicono i Vescovi - “sono coinvolti in crimini di guerra, crimini contro l'umanità, crimini ambientali e il saccheggio su larga scala delle nostre risorse minerarie. Hanno commesso crimini di sangue contro persone innocenti a Bocaranga, Bohong, Bozoum, Besson, Bouar, Birao, Ndélé, Bria, Lemouna, Koudjili”.
“I signori della guerra approfittano dell'Accordo politico per la pace e Riconciliazione, approfittando delle concessioni loro offerte da quest’ultimo, in particolare la piena libertà di movimento. Hanno imposto il business della guerra, un modello economico fondato sul sangue umano” affermano i Vescovi, che lanciano l’allarme sul fatto che alcuni di questi gruppi si stanno “rafforzando, reclutando nuovi combattenti e accrescendo le scorte di armamenti e munizioni”. “Non hanno ancora rinunciato al progetto di spartizione del nostro Paese? Cercheranno di raggiungere questo scopo interrompendo il processo elettorale?” si chiede il messaggio.
“Quando si viaggia attraverso la Repubblica Centrafricana, è terrificante incontrare interi villaggi costretti all'abbandono dalle loro popolazioni o incendiati da criminali impuniti. Le famiglie preferiscono vivere in esilio o rimanere nei campi per sfollati che a volte si trovano a cento metri dalle loro case”.
“Quali leader saranno in grado di far emergere gli abitanti della Repubblica Centrafricana dall’oppressione, dalla miseria e dall’ignoranza?” chiedono i Vescovi in vista delle elezioni presidenziali di dicembre. Il messaggio si rivolge in particolare ai giovani e alle donne. I Vescovi esortano i primi a non essere “un serbatoio inesauribile di carne da cannone, ma la risorsa più importante del nostro Paese”. Il messaggio chiede loro di rifiutare il voto di scambio e di astenersi dalla contestazione violenta dei risultati del voto. Alle donne chiedono di mobilitarsi per partecipare attivamente al processo elettorale come candidate, elettrici, educatrici e promotrici della non violenza a tutti i livelli dove potete essere utile al nostro Paese”.
“Che la Vergine Maria, Regina del cielo e della terra, renda fruttuosi gli sforzi per elezioni trasparenti, credibili e pacifiche, che ci diano dei veri leader al servizio delle persone sull’esempio di Mosè” conclude il messaggio. (L.M.) (Agenzia Fides 7/9/2020)
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AFRICA/TOGO - Verso la Giornata Missionaria Mondiale: riprese le attività “in presenza”
 
Lomé (Agenzia Fides) – Preparare le attività pastorali di animazione missionaria in vista dell'Ottobre missionario e della Giornata Missionaria Mondiale, il 18 ottobre: con questa finalità nei giorni scorsi, il Direttore nazionale e i Direttori diocesani delle Pontificie Opere Missionarie (POM) in Togo si sono incontrati - in una primo raduno "in presenza", dopo le riunioni online - a Lomé, per la sessione di rientro, presso la sede nazionale delle POM, situata all’interno del complesso che ospita la Conferenza episcopale togolese (CET).
Tra le tematiche affrontate, l'urgenza di riprendere tutte le attività e i programmi di animazione rimasti in sospeso a causa della crisi sanitaria del Covid-19, che ha portato al divieto di raduni e alla chiusura dei luoghi di culto. Come riferito a Fides, il Direttore nazionale delle POM, padre Donald Charif-Dine Fadaz, ha presentato una riflessione sulla mancata colletta, su tutto il territorio nazionale, dell’obolo di San Pietro Apostolo, che doveva aver luogo nei mesi estivi, ma che non si è potuto fare a causa della crisi sanitaria.
Data la particolare situazione dell'anno in corso - segnato dal lockdown per il Covid-19 - i Direittori presenti hanno concordato sulla necessità di garantire uno sforzo di animazione maggiore del solito, incidendo su parrocchie, comunità, associazioni, movimenti di fedeli, anche nelle aree remote. "La missione evangelizzatrice cui siamo chiamati - si è detto - non può passare in secondo piano: è un compito di tutti i battezzati ed è la vita stessa della Chiesa, chiamata a comunicare l'amore di Dio all'umanità".
E’ stato dato particolare rilievo ai risultati della celebrazione del Mese Missionario Straordinario di Ottobre 2019, e si è impostata la programmazione delle attività per l'anno pastorale 2020-2021. Sono stati inoltre presentati i rapporti delle attività della diocesi. Inoltre la Direzione nazionale ha provveduto alla distribuzione di materiale di animazione missionaria (documenti, depliant, notiziario delle POM in Togo), ai Direttori diocesani in modo da sensibilizzare i fedeli e coinvolgerli nella animazione e celebrazione del momento più importante dell'anno: la Giornata Missionaria Mondiale del 18 ottobre prossimo.
La diocesi di Kara è stata selezionata come diocesi ospitante dell'incontro ordinario dei delegati POM, che si terrà nell'aprile 2021, e di quello per gli anni 2021-2022 dal 6 all'8 settembre 2021.
(AP/DF)) (7/9/2020 Agenzia Fides)
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ASIA - Covid-19 e emergenza educativa: urge collaborazione tra governi e settore privato per il sostegno alle famiglie
 
Bangkok (Agenzia Fides) - La pandemia di Covid-19 ha avuto un forte impatto sui sistemi educativi a livello globale. Secondo l’UNICEF, gli effetti della pandemia hanno toccato oltre 1,5 miliardi di studenti a livello globale, e 1 miliardo di studenti non hanno ancora avuto la possibilità di rientrare ancora a scuola. La chiusura delle scuole ha avuto un profondo impatto sui percorsi di apprendimento dei e delle giovani di tutto il pianeta, e si calcola che circa 430 milioni di bambini, ragazzi e giovani in Asia meridionale non abbiano avuto alcun accesso alla didattica a distanza. L'emergenza educativa si è abbattuta in modo più forte sui paesi più fragili e sulle fasce sociali più deboli e vulnerabili. Rileva una nota della campagna "Dacci oggi il nostro pane quotidiano", lanciata a livello internazionale dalla rete FOCSIV ("Federazione di organismi cristiani servizio internazionale volontario") e Caritas italiana, che "nei paesi più poveri, la scuola rappresenta uno dei pochi luoghi di promozione e protezione per i bambini provenienti da famiglie fragili e vulnerabili. La scuola è infatti è il luogo in cui almeno una volta al giorno tutti i bambini possono consumare un pasto decente; e con la chiusura delle scuole, sono stati almeno 346 milioni i bambini che hanno perso questa opportunità".
L'impatto della chiusura delle scuole si è avvertiot in molte nazioni asiatiche: con la pandemia, molti istituti di istruzione superiore nella maggior parte dei paesi asiatici sono passati all'apprendimento online. Tuttavia è stato difficile continuare la didattica per gli studenti senza accesso a Internet e queste disuguaglianze digitali persistono in tutti i paesi. Solo Singapore, Brunei e Malesia hanno oltre l'80% di persone che dispongono di Internet nella vita sociale. In Indonesia, Thailandia e Cambogia, meno del 60% della popolazione ha accesso a Internet, mentre solo il 40% circa ha accesso al web in Myanmar e Vietnam .
Il divario digitale va ben oltre l'accesso a Internet e tocca anche l'affidabilità, la velocità e l'accessibilità a dispositivi elettronici che favoriscono l'apprendimento. I più vulnerabili spesso affrontano più di uno svantaggio, il che ha amplificato l'impatto della pandemia. Alcune istituzioni o governi hanno introdotto un sistema di prestiti per fornire agli studenti bisognosi dispositivi appropriati.
Un altro aspetto fondamentale - ha affermato un recente approfondimento della Banca Mondiale - è come e se i sistemi, gli studenti e gli insegnanti siano preparati e siano riusciti ad adattarsi all'apprendimento online. Alcuni istituti superiori e università avevano un approccio "online" all'insegnamento già prima della pandemia. Ad esempio, la Taylor University in Malesia, istituto cristiano, ha reso noto che ciascuno dei suoi corsi aveva già il proprio sito virtuale, che ha consentito il coinvolgimento online per valutazioni, compiti, supporto tra studenti e docenti. I paesi con una solida infrastruttura Internet, come la Corea del Sud, hanno tratto importanti vantaggi quando si è trattato di continuare l'istruzione online. Le preoccupazioni si sono amplificate nei paesi con meno infrastrutture. In Indonesia, ad esempio, gli studenti hanno offerto risposte contrastanti per la recente transizione forzata ai corsi online. Alcuni ritengono che le lezioni online siano meno efficaci e faticano a interagire online con docenti e colleghi. Ciò non è solo a causa di problemi di accesso a Internet, ma anche perché gli studenti (e il personale docente) non sono abituati a tali ambienti o non hanno le competenze per fare un uso ottimale di tali piattaforme. In un sondaggio condotto su 1.045 studenti della "Indonesia University of Education" a Bandung, il 48% degli studenti ha detto di necessitare di più tempo per abituarsi all'apprendimento basato su Internet, nonostante la disponibilità di applicazioni didattiche .
Di fronte a queste sfide, è necessaria la piena collaborazioni tra istituzioni e tra settore privato e istituzioni e in molte nazioni asiatiche dove la Chiesa cattolica e le altre Chiese cristiane sono direttamente impegnate nel'opera di istruzione, gestendo scuole di ogni ordine e grado, ci si concentra sul benessere degli studenti e sul sostegno a medio e lungo termine al sistema scolastico, decisivo per la società. Alcune istituzioni in Vietnam stanno fornendo borse di studio a studenti le cui famiglie sono le più colpite dalla pandemia. Nelle Filippine, le istituzioni stanno valutando se rimborsare le tasse universitarie agli studenti e in Thailandia 52 università si sono impegnate a ridurre le tasse scolastiche per alleviare la pressione sugli studenti. Queste iniziative di sostegno alle famiglie e di interventi delle istituzioni rappresentano interventi nella giusta direzione che, secondo le Chiese asiatiche, possono ridurre l'impatto della pandemia sulla scuola e dunque futuro dei giovani.
(PA) (Agenzia Fides 7/9/2020)
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ASIA/MACAO - Da famiglia a famiglia: i missionari Clarettiani lanciano un'iniziativa per nutrire i bisognosi, ispirata a Madre Teresa
 
Macao (Agenzia Fides) - I missionari Clarettiani hanno dato vita a un'iniziativa per nutrire i bisognosi a Macao, ispirandosi a Madre Teresa di Calcutta, la santa che tanto ha fatto per i poveri e i diseredati in India. Come appreso dall'Agenzia Fides, l'iniziativa - avviata il 5 settembre, giorno in cui la Chiesa ricorda la Santa - è stata intitolata Mother's meal" ("Il pasto della Madre"). Per inaugurarla, missionari e i volontari hanno distribuito un kit alimentare di sopravvivenza a 50 famiglie di migranti, particolarmente colpite in tempo di Covid-19.
Padre Jijo Kandamkulathy, Clarettiano indiano, tra i fondatori del programma "Mother’s Meal, ha organizzato la distribuzione del kit per integrare le provviste alimentari a famiglia vulenerabili e indigenti. I pacchi sono stati preparati grazie a una raccolta operata nelle scorse settimane presso famiglie benestanti. L'idea del "Mother's Meal" è, infatti, quella di coinvolgere famiglie che possono permettersi di sostenere un'altra famiglia in difficoltà e si offrono per fornirle un aiuto costante per un anno.
Anche il Vescovo Stephen Lee Bun Sang di Macao , apprezzando l'iniziativa, ha voluto contribuire dando assistenza finanziaria, per consentire alle famiglie di sopravvivere in tempo di pandemia. “Ciascuna di queste famiglie viene selezionata in base alle proprie difficoltà socio-economiche. Meritano il nostro sostegno". ha rimarcato Terry, laica volontaria, coordinatrice del progetto.
Padre George Kannanthanam, il Clarettiano e Direttore di Mother’s Meal, ha detto: “Prendiamo esempio da Madre Teresa: se non possiamo nutrire 100 persone, possiamo sfamare almeno una persona. Mother’s Meal è la realizzazione di quel sogno di Madre Teresa". "Il movimento Mother’s Meal intende garantire cibo in ogni famiglia che deve affrontare la crisi economica a causa dell'impatto del coronavirus", ha detto.
Il movimento "Mother’s Meal" è stato già avviato in India nel 16 luglio 2020, in occasione del 50 ° anno di presenza clarettiana in India. Successivamente è stato esteso a 1.000 famiglie in diversi stati indiani, privilegiando famiglie con disabilità e malati terminali, oltre a vedove e anziani senza alcun sostegno. "Mother’s Meal è nato proprio per essere un sostegno per le famiglie più vulnerabili che lottano per sopravvivere. Ne sono molte anche a Macao e desideriamo estenderlo ulteriormente, in alte nazioni del mondo", ha detto p. Kannanthanam.
Secondo Sibu George, coordinatore del programma in India, già vi sono nuove richieste di attivarlo in Sri Lanka e in paesi dell'Africa.
L'idea di impegnarsi nell'iniziativa "Mother's Meal" è stata discussa e approvata dai Clarettiani dopo che l'Ong "Oxfam" (confederazione di 20 organizzazioni indipendenti che opera per alleviare la povertà a livello globale) ha affermato che fino a 12.000 persone potrebbero morire ogni giorno a causa della fame indotta dal Covid-19.
(SD-PA) (Agenzia Fides 7/9/2020)
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AMERICA/BRASILE - Festa dell’Indipendenza: “vedere le molte ricchezze che esistono nelle nostre differenze”
 
Brasilia (Agenzia Fides) – “La Festa dell’Indipendenza non va vissuta come un semplice giorno festivo, ma come un momento per celebrare la convinzione che tutti i brasiliani, ognuno con la propria differenza, dipendono l'uno dall'altro. Un paese migliore, più giusto e più fraterno, non può essere costruito con l'ostilità, con azioni che cercano di distruggere gli altri”. Lo afferma in un video messaggio per la Festa dell’Indipendenza del Brasile, che si celebra oggi, 7 settembre, il Presidente della Conferenza nazionale dei Vescovi del Brasile (CNBB), Mons. Walmor Oliveira de Azevedo, Arcivescovo di Belo Horizonte. Nel messaggio, pervenuto all’Agenzia Fides, l’Arcivescovo ribadisce l'importanza della democrazia e della partecipazione dei cittadini come percorsi che consentono alle differenze di articolarsi e diventare ricchezza nella costruzione del presente e del futuro del Brasile, come risposta alle sfide poste dal Coronavirus.
"Celebriamo una Festa dell’indipendenza segnata da lutti e molte malattie" sottolinea il Presidente della CNBB riferendosi alla pandemia di Covid-19, ed esorta: “Questo momento impegnativo che affrontiamo non vincerà contro la società brasiliana che è forte, che sa combattere e ha superato tante altre avversità. Alla fine, la vita vince sempre, è ciò che ci mostra il Maestro Gesù… Insieme costruiremo una nuova era basata sulla forza della solidarietà”.
Nel suo messaggio Mons. Oliveira de Azevedo denuncia il clima ostile creato dal dilagare delle aggressioni, attraverso i social network, che allontanano dalla fraternità, dal rispetto per le differenze e dal dialogo. "La cultura della partecipazione responsabile e dei cittadini rimanga salda di fronte alle manifestazioni antidemocratiche e il principio di solidarietà prevalga in tutti i dibattiti" ha detto nel suo messaggio, sottolineando che l'indipendenza del Brasile deve essere costruita ogni giorno. "La democrazia e le sue istituzioni devono essere preservate e rafforzate" afferma l'Arcivescovo, chiedendo il rispetto della Costituzione federale del 1988.
In questa giornata l'Arcivescovo di Belo Horizonte invita a pensare ai brasiliani disoccupati o sottoccupati, ad ascoltare il grido dei più poveri e dei più vulnerabili, a rinnovare l’impegno per la vita, e conclude: “C'è una chiamata bellissima e stimolante in questo 7 settembre, la Giornata dell’indipendenza. Ognuno di noi brasiliani ha bisogno di vedere le molte ricchezze che esistono nelle nostre differenze. È essenziale riconoscere, soprattutto, che ogni persona è simile, un fratello, una sorella. Quando si riconosce la dignità della vita umana, che tutti sono figli e figlie di Dio, si rafforza la fedeltà ai principi etici che garantiscono la convivialità”. (SL) (Agenzia Fides 7/9/2020)
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AMERICA/HONDURAS - Il Cardinale Rodríguez Maradiaga per il Mese della patria: "Il potere è servizio e ricerca del bene comune"
 
Tegucigalpa (Agenzia Fides) - Il Cardinale Óscar Andrés Rodríguez Maradiaga, Arcivescovo di Tegucigalpa, nella sua omelia durante la messa di ieri, ha fatto riferimento al Mese della patria appena iniziato e alla classe politica dell'Honduras, che nella ricerca del potere ricorre a diversi mezzi illeciti, come l'uso della religione, la manipolazione delle leggi e la corruzione.
"Abbiamo iniziato queste celebrazioni del Mese della patria, che non sono semplicemente un ‘torcicollo’, un guardare insieme indietro, perché sarebbe ridicolo per un popolo che cammina verso un futuro migliore, visto che tutti noi vogliamo vivere non pensando solo a quello che è successo, dobbiamo pensare ad un futuro che deve essere costruito da tutti e, naturalmente, questa pandemia ci ha portato purtroppo molti altri problemi" ha esordito il Cardinale.
"Uno dei problemi è la miopia politica, la miopia spirituale. C'è un detto popolare che si ripete spesso: ‘Dio acceca quelli che vuole perdere’. Vale la pena che, in questo Mese della patria, coloro che cercano il potere tengano presente questa prospettiva, che non diventino ciechi nella ricerca del potere, perché perderanno" ha detto.
L'Arcivescovo di Tegucigalpa ha aggiunto che il principio fondamentale del potere è quello di servire e ha ricordato Madre Teresa: "Ieri abbiamo celebrato la festa di Santa Teresa di Calcutta, lei ha detto molto semplicemente, che bisogna servire, e chi non serve è inutile per esercitare qualsiasi potere". Il Cardinale ha avvertito che, secondo la storia dell'America Latina, chiunque abbia tentato di usare la religione per ottenere il potere ha fallito nel suo tentativo. "Chi ha voluto formare partiti politici usando la religione, è rimasto sconfitto. Il bene comune è ciò che dovrebbe guidare tutte le nostre attività, la gente se ne accorge e così i leader politici non devono pensare che con le manovre del passato otterranno il potere" ha rilevato.
"Questo Mese della patria non si può celebrare semplicemente con parole vuote, ma con fatti; i problemi principali del nostro paese non sono le leggi che vengono manipolate e usate per capriccio, i problemi principali rimandano a come possiamo unire questo popolo, nel servizio, nella ricerca del bene comune. Sono i criteri etici quelli che devono guidare le nostre azioni e la nostra vita" ha concluso.
L’Honduras celebra il Mese della patria a settembre: il primo giorno è la Giornata della Bandiera Nazionale, il 15 il giorno dell'indipendenza nazionale e il 29 l'Anniversario di Tegucigalpa e festa di San Michele Arcangelo, feste molto sentite a livello popolare.
(CE) (Agenzia Fides 7/09/2020)

venerdì 27 settembre 2019

Agenzia Fides 27 settembre 2019

EUROPA/ITALIA - Per la 150° volta si rinnova l’invio missionario di Salesiani e Salesiane
 
Torino (Agenzia Fides) - Dal 27 al 29 settembre si svolgerà a Torino (Valdocco) il tradizionale appuntamento missionario con l’Harambée, che quest’anno si arricchisce di un anniversario importante: la 150° spedizione missionaria. Infatti 36 Salesiani e 13 Figlie di Maria Ausiliatrice riceveranno la croce missionaria durante la celebrazione di domenica 29 settembre nella Basilica di Maria Ausiliatrice, come informa l’agenzia Ans. Il sogno missionario di Don Bosco prosegue ancora, dopo 150 anni. Sono stati 9.523 i missionari inviati nelle 150 spedizioni. “Dobbiamo rispondere con generosità al Signore: se oggi il carisma salesiano vive in 134 nazioni, si deve a confratelli come questi che hanno portato nel mondo il Vangelo educando i giovani” ha detto il Rettor Maggiore dei Salesiani, don Ángel Fernández Artime.
L’evento ha inizio il 27 settembre, con l’accoglienza dei partecipanti. Sabato 28 settembre si terrà l’inaugurazione del Museo Etnografico Missioni Don Bosco, voluto per rendere più accessibile la conoscenza del mondo missionario ai pellegrini che giungono a Valdocco. Il nuovo spazio conterrà molti oggetti della vita quotidiana delle minoranze etniche che i salesiani hanno incontrato lungo il tempo nelle terre di missione. Durante le giornate dell’Harambée è prevista la rilettura delle testimonianze di Santi missionari salesiani, insieme con la presentazione dei partenti. Domenica 29 settembre, alle ore 11, don Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore, affiancato dalla Madre Generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice, Madre Yvonne Reungoat, consegnerà la croce missionaria a Salesiani e Figlie di Maria Ausiliatrice che si apprestano a iniziare questo nuovo cammino, alla vigilia del Mese Missionario Straordinario. (SL) (Agenzia Fides 27/9/2019)
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AFRICA/GABON - Il 29 settembre la solenne chiusura del Giubileo per i 175 anni della Chiesa in Gabon
 
Libreville (Agenzia Fides) - “Celebrare i 175 anni dell’arrivo in questa terra dei missionari Spiritani è importante non solo per la Chiesa del Gabon ma in fondo anche per le Chiese sorelle. Infatti dal Gabon i Padri della Congregazione dello Spirito Santo (popolarmente noti come Spiritani) sono partiti per diffondere il Vangelo nelle terre vicine come per esempio l’attuale Congo Brazzaville, dove sono giunti 30 anni dopo” dice all’Agenzia Fides Sua Ecc. Mons Francisco Escalante Molina, Nunzio Apostolico in Gabon e in Congo Brazzaville. Domenica 29 settembre si terrà la solenne cerimonia che chiude il Giubileo per i 175 anni dell’evangelizzazione del Gabon, avviato nel settembre 2018.
Mons. Escalante Molina sottolinea che “la Conferenza Episcopale ha organizzato un programma nazionale che si è poi tradotto a livello diocesano. In tutte le diocesi abbiamo partecipato alle celebrazioni nelle quali si sono avute diverse ordinazioni sacerdotali e diaconali. Sono stati organizzati diversi incontri pastorali con la partecipazione di sacerdoti, religiosi, religiose e laici, oltre ad attività culturali”.
“Insomma- rimarca il Nunzio - ogni Vescovo ha colto l’occasione del Giubileo per risvegliare la vita pastorale della propria diocesi”. “È importante sottolineare che tutti i Vescovi del Paese hanno partecipato ai Giubilei delle singole diocesi. Possiamo dire che si è avuto un pellegrinaggio nazionale perché delegazioni di ogni diocesi con il proprio Vescovo si sono recate nella diocesi che in quel momento celebrava il proprio Giubileo” dice Mons. Escalante Molina. “A livello nazionale si sono organizzati dei momenti giubilari per i politici, per l’educazione e per altre categorie, con una forte partecipazione di fedeli” aggiunge il Nunzio.
Domenica 29 settembre ci sarà la chiusura del Giubileo con la partecipazione dei Vescovi del Gabon, e una rappresentanza dei Vescovi dell’ACERAC (Associazione delle Conferenze Episcopali della Regione dell’Africa Centrale che comprende Camerun, Congo Brazzaville, Gabon, Repubblica Centrafricana, Ciad, Guinea Equatoriale). Sarà presente Mons. Giampietro Dal Toso, Segretario Aggiunto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli con incarico di Presidente delle Pontificie Opere Missionarie, a ricordare il ruolo fondamentale dei missionari nel diffondere il Vangelo nel mondo.
A questo proposito Mons. Escalante Molina conclude sottolineando che “la presenza missionaria in Gabon è ancora importante. I missionari Spiritani sono presenti in tutta la regione dell’ACERAC. Ci sono diversi Vescovi che sono Spiritani. La Congregazione rimane un punto di riferimento per la Chiesa in Gabon e sono importanti le vocazioni spiritane in questo Paese”. (L.M.) (Agenzia Fides 27/9/2019)
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ASIA/MACAO - I Clarettiani: annuncio e distribuzione del Vangelo per il "Mese Missionario Straordinario"
 
Macao (Agenzia Fides) - I sacerdoti Clarettiani nella diocesi di Macao hanno iniziato a diffondere copie dei Vangeli tra i non cristiani, incoraggiando la lettura, la riflessione e il confronto, in occasione del Mese Missionario Straordinario dell'Ottobre 2019. I membri della "Congregazione dei Figli Missionari del Cuore Immacolato di Maria", fondata da Sant'Antonio Maria Claret, detti "Clarettiani", "sono impegnati a promuovere la conoscenza, la lettura e la condivisione della Sacra Scrittura e intendono potenziare il movimento della diffusione del Vangelo, da condividere con gli altri" afferma a Fides p. Jojo Peter Ancheril, missionario Clarettiano di Macao.
“In che modo l'intera Chiesa viene invitata a promuovere l'evangelizzazione, in occasione del Mese Missionario Straordinario? Abbiamo scelto una soluzione molto semplice, un punto iniziale: donare una copia dei quattro Vangeli ai non cristiani, incoraggiandone la lettura" dice.
Il Clarettiano nota: "La lettura del Vangelo e della Bibbia consente di guidare la coscienza e l'esperienza di tutta l'umanità. I segni di Dio, come la Scrittura, aiutano le persone nella vita quotidiana a essere consapevoli della salvezza donata da Gesù Cristo. Allo stesso tempo la Parola di Dio essa ha il potere di toccare il più profondo dell'uomo, ovvero il cuore, la coscienza" spiega padre Ancheril.
Nel Mese Missionario Straordinario, continua, "la Chiesa lancia un 'movimento evangelico' che mira a rivelare ai non cristiani la vita di Gesù e farli entrare in contatto con la Parola di Cristo leggendo il Vangelo, in modo che possano conoscere l'amore di Dio".
Il Mese Missionario Straordinario nell'Ottobre 2019 segna il centenario della Lettera Apostolica Maximum Illud emessa nel 1919 da Papa Benedetto XV e ha come tema: "Battezzati e inviati: la Chiesa di Cristo in missione nel mondo". L'obiettivo è aumentare la consapevolezza della "missio ad gentes" e dare nuovo impulso alla trasformazione missionaria nella vita della Chiesa. (SD) (Agenzia Fides 27/9/2019)
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AMERICA/COLOMBIA - Una buona politica, basata sui principi etici, contribuisce alla riconciliazione e alla pace
 
Yopal (Agenzia Fides) – "Buona politica al servizio della riconciliazione e della pace" è stato il tema dell'incontro di dialogo e discussione politica organizzato dalla diocesi di Yopal e dalla Commissione della Conciliazione Nazionale (CCN) che si è svolto il 25 settembre nella città di Yopal, capitale del dipartimento di Casanare. All'incontro tra rappresentanti delle comunità e candidati al governo di questo dipartimento hanno partecipato sei candidati, che hanno presentato il loro programma di governo ai leader sociali di diversi settori e ai rappresentanti del clero cattolico. Nel dibattito sono emerse le preoccupazioni sulla necessità di risolvere i problemi che ostacolano lo sviluppo del dipartimento nei settori chiave, quali istruzione, gioventù, famiglia ed economia.
Mons. Édgar Aristizábal Quintero, Vescovo della diocesi di Yopal, ha rilevato che questo incontro ha cercato di promuovere il buon governo tra i candidati e di coinvolgere i cittadini nell'accompagnamento di una buona politica, che deve essere basata sui principi etici e morali a cui chiama Papa Francesco.
L'iniziativa fa parte della linea di lavoro sulla formazione politica a favore della riconciliazione e della pace che il CCN sviluppa con il sostegno dell'ambasciata norvegese in Colombia. La popolazione partecipa a questi incontri in quanto sono considerati una occasione di informazione e di preparazione alle elezioni regionali del prossimo ottobre. La stessa iniziativa si svolgerà anche a Buga, Puerto Carreño y Leticia.
Pochi giorni fa, nel secondo anniversario della visita apostolica di Papa Francesco in Colombia (vedi Fides 10/09/2019), i Vescovi hanno rinnovato l’appello a tutti i cittadini colombiani ad "assumere e accelerare il cammino verso la pace definitiva, la riconciliazione personale e sociale, il rifiuto della violenza come metodo per superare le diseguaglianze, il consolidamento dell’unità e dell’istituzionalità".
(CE) (Agenzia Fides, 27/09/2019)
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AMERICA/URUGUAY - Mese Missionario Straordinario: “dobbiamo assumerci tutti la responsabilità che tutti incontrino Cristo”
 
Montevideo (Agenzia Fides) - In vista del Mese Missionario Straordinario, le Pontificie Opere Missionarie (POM) dell'Uruguay hanno preparato diversi sussidi pastorali per le comunità parrocchiali, educative o i movimenti ecclesiali: una proposta catechistica per le diverse età; una meditazione quotidiana per ogni giorno del mese di ottobre proposta da James H. Kroeger, MM; una Novena missionaria.
La Novena missionaria sviluppa il tema del Mese Missionario Straordinario, “Battezzati e Inviati”, e può essere utilizzata in diverse circostanze dalle comunità, soprattutto in occasione delle Feste patronali o per la Giornata missionaria del 20 ottobre. I brani biblici proposti sono tratti dal libro degli Atti degli Apostoli: “Con i primi discepoli facciamo l’esperienza di audacia e creatività nella missione – è scritto nell’introduzione -, collaborando con lo Spirito Santo in comunione con la Chiesa di Cristo. E questa audacia significa camminare con il coraggio e con il fervore dei primi che hanno annunciato il Vangelo”. Per ogni giorno si presenta un simbolo (l’acqua, gli anelli della catena, il profumo, il vetro, la serratura e la chiave…), un testo biblico, suggerimenti per la meditazione, l'approfondimento e la preghiera.
Il Direttore nazionale delle POM dell’Uruguay, P. Leonardo Rodríguez, presentando il materiale, ha sottolineato che "il Mese Missionario Straordinario ci pone soprattutto nella ‘dimensione universale’ dove la missione del battezzato acquisisce nuovi orizzonti che superano qualsiasi limite: geografico, culturale, sociale, idiomatico o di altro genere, per riascoltare il mandato missionario di Cristo che ci manda a tutti. Oggi ci sono ancora moltitudini che non conoscono Cristo, e sebbene, sicuramente, non andremo tutti in un altro paese, in un altro continente, dobbiamo assumerci tutti la responsabilità che tutti incontrino Cristo: la preghiera, l'offerta dei nostri dolori e delle sofferenze, la testimonianza e la cooperazione materiale sono la vera espressione della nostra appartenenza alla Chiesa cattolica”. (SL) (Agenzia Fides 27/9/2019)
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OCEANIA/PAPUA NUOVA GUINEA - Servizi sanitari e obiezione di coscienza: Memorandum d’intesa tra l’arcidiocesi di Rabaul e la Provincia
 
Rabaul (Agenzia Fides) – Collaborare nel campo dell'assistenza sanitaria, in una feconda cooperazione tra strutture pubbliche e strutture private, gestite da enti e congregazioni cattoliche, regolamentando anche il servizio di medici e infermieri cattolici negli ospedali statali: come riferisce una nota inviata all’Agenzia Fides, con questo obiettivo l'Autorità sanitaria provinciale della Nuova Britannia Orientale e l'Arcidiocesi di Rabaul hanno firmato un “Memorandum d'intesa” in cui si definiscono i criteri per coordinare i servizi di assistenza sanitaria di base oltre che le attività di promozione e di educazione sanitaria per l’intera popolazione.
Come rileva la nota pervenuta a Fides, l’Arcivescovo di Rabaul, mons. Francesco Panfilo, SDB ha voluto chiarire il ruolo dei medici, infermieri ed operatori sanitari cattolici impegnati nel St. Mary's Hospital e nelle nove strutture sanitarie pubbliche presenti nella Provincia della Nuova Britannia Orientale.
L’Arcivescovo ha preso spunto da alcuni episodi di violazione delle politiche e dell’identità delle scuole cattoliche dell’isola: “Proprio come accade con gli insegnanti, quando un'infermiera fa domanda di lavoro in un centro sanitario appartenente ad un’organizzazione confessionale, accetta di rispettare la filosofia e l’identità dell’organizzazione”, ha detto l’Arcivescovo. “Contrastare questo requisito comporterebbe l’annientamento dell’identità della stessa struttura e costringerebbe medici e infermieri ad agire contro la loro coscienza cristiana”, afferma.
“Per evitare ogni possibile fraintendimento – si legge nella nota - l'Arcidiocesi ha incluso, nel protocollo d'intesa, la ‘clausola di coscienza’ che prevede che le Strutture Sanitarie Cattoliche offrano assistenza sanitaria senza scopo di lucro, basata sulla fede, in linea con gli insegnamenti della Chiesa cattolica. In particolare la clausola riguarda l'aborto, determinati metodi di pianificazione familiare, come la sterilizzazione chirurgica, farmaci anticoncezionali”, tutte pratiche mediche che le strutture cattoliche non potranno fornire.
“Pertanto - continua la nota firmata dall’Arcivescovo - il personale e le strutture cattoliche non promuoveranno né distribuiranno mezzi contraccettivi artificiali e chirurgici di alcun tipo, né consentiranno alle agenzie governative e alle ONG di usufruire del personale e delle strutture cattoliche sanitarie. La Chiesa cattolica on condivide inoltre l’eutanasia e il suicidio assistito, pratiche che stanno guadagnando terreno in alcune parti del mondo.
Aggiunge mons. Panfilo: “Il compito che vi attende non è semplice. Continuate a lavorare seriamente per migliorare l'assistenza sanitaria che fornite e, per favore, non scoraggiatevi quando incontrate difficoltà e prove di qualsiasi tipo. Abbiate fiducia nello Spirito del Signore e nell'intercessione della Madonna.”
(AP) (27/9/2019 Agenzia Fides)

mercoledì 22 aprile 2015

Fides News: Bollettino del 22 aprile 2015

AFRICA/MALAWI - “Ci inseguivano come cani”: i malawiani in fuga dalle violenze xenofobe in Sudafrica
Lilongwe (Agenzia Fides) - “Ci inseguivano come cani” hanno detto le prime avanguardie dei 3.200 Malawaiani che il governo sta rimpatriando dal Sudafrica, dove sono in corso violenti scontri xenofobi. Lo riferisce all’Agenzia Fides dal Malawi p. Piergiorgio Gamba, missionario monfortano, che parla di “pullman carichi di gente scalza, scappata senza poter prendere nulla”.
“Ancora una volta, all’estremità sud dell’Africa, riappare l’incubo della caccia allo straniero come era successo nel 2008” commenta il missionario. “Il grande Sudafrica, la prima economia del continente, il Paese capace di organizzare i campionati del mondo, lascia emergere un odio appena sopito sotto i colori della rainbow nation, che ancora fatica a costruire una nazione da tanti gruppi diversi”.
“Le immagini di gruppi di giovani sudafricani che accoltellano africani dello Zimbabwe, del Mozambico e del Malawi sono finite sulle prime pagine dei giornali e alla televisione, distruggendo quella fratellanza che il colore della pelle aveva da sempre sostenuto” prosegue il missionario.
P. Gamba sottolinea che “il numero limitato dei morti è certo merito di una presa di posizione immediata delle organizzazioni di protezione dei diritti umani e delle Chiese in particolare” (vedi Fides 17/4/2015).
Il messaggio di protesta del Cardinale Wilfrid Napier, Arcivescovo di Durban, dove sono scoppiate le prime cariche xenofobe che poi si sono estese a tante altre città come Johannesburg e la capitale Pretoria, è stato un monito severo. "La xenofobia è contraria alla Costituzione del Sudafrica, all’umanesimo africano e alla fede cristiana, che vuole costruire ponti e non mura di difesa” ha ripetuto, citando Papa Francesco. Si è ripetuto spesso, in questi giorni, quello che è stato “il sogno di Mandela, di una società democratica e libera, dove tutte le persone possano vivere assieme in armonia e con pari opportunità”.
In Malawi, la Commissione Giustizia e Pace della Conferenza Episcopale in un comunicato ha invitato ad evitare ritorsioni sui cittadini sudafricani che in Malawi possiedono diverse case di villeggiatura lungo il lago ed i più grandi supermercati. Giustizia e Pace chiede inoltre che si vada oltre il rimpatrio dei connazionali e si giunga ad un dialogo costruttivo tra governi e che le dimostrazioni di protesta siano pacifiche. (L.M.) (Agenzia Fides 22/4/2015)
AFRICA/SUD SUDAN - Malakal: in corso violenti combattimenti tra militari appartenenti a tre etnie diverse
Juba (Agenzia Fides) - Violenti combattimenti con l’uso di armi pesanti tra due gruppi di militari dell’esercito sud-sudanese con numerose vittime sono in corso oggi, 22 aprile, a Malakal, capitale dello Stato sud-sudanese dell’Alto Nilo. “Gli scontri sono scoppiati ieri sera e questa mattina sono ripresi alle 6 in una zona all’interno della città. Parte della popolazione si è spostata nell’area meridionale di Malakal per evitare di essere colpita” dicono all’Agenzia Fides fonti locali che per ragioni di sicurezza desiderano rimanere anonime.
“Sono due gruppi rivali di militari dell’esercito sud-sudanese, questo perché i soldati prima di essere leali alla nazione sono leali alla propria tribù. Quello che sta accadendo è già accaduto diverse volte, ovvero che i militari si dividono secondo la tribù di appartenenza scontrandosi tra loro” continuano le nostre fonti. “Nei combattimenti in corso sono coinvolti militari appartenenti a tre etnie diverse, Dinka, Shilluk e Nuer, che cambiano alleanze a secondo di come i politici nazionali dicono loro di fare. L’esercito non è unito ma è leale al politico della propria tribù. Questo è uno degli elementi per comprendere quello che sta accadendo ma occorrerà qualche giorno per capire le dinamiche che hanno scatenato gli scontri attuali”. “I morti sono numerosi anche se non sappiamo quanti siano. Continuate a pregare per noi” conclude la fonte di Fides. (L.M.) (Agenzia Fides 22/4/2015)
AFRICA/EGITTO - Imam e sacerdoti promuovono la “cultura dell'incontro” predicando insieme nelle scuole di Minya
Minya (Agenzia Fides) – Inizia oggi la “missione” collettiva di un folto gruppo di imam legati ad al Azhar – il maggior centro teologico dell'islam sunnita – e di sacerdoti copti, che per alcuni giorni visiteranno insieme le scuole della provincia egiziana di Minya per incontrare gli studenti e promuovere in conferenze e dibattiti la cultura dell'incontro e della pace, valorizzandola come base di una pacifica convivenza sociale e religiosa. L'iniziativa, sostenuta dal Grande Imam di al Azhar Ahmad al-Tayyeb e dal Patriarca copto ortodosso Tawadros II, mira a rafforzare il tessuto della solidarietà nazionale e a promuovere la reciproca tolleranza fondata sulla condivisione di valori comuni, a partire dalla compassione e dalla solidarietà verso i concittadini in difficoltà.
“Gli incontri nelle scuole - riferisce all'Agenzia Fides Anba Botros Fahim Awad Hanna, Arcivescovo copto cattolico di Minya - si svolge sotto l'egida di “Casa della famiglia egiziana”, l'organismo di collegamento inter-religioso creato anni fa dal Grande Imam di Al Azhar e dal Patriarca copto ortodosso e rivitalizzato negli ultimi tempi come strumento per prevenire e mitigare le contrapposizioni settarie, in un momento in cui il riesplodere del settarismo fondamentalista sembrava mettere a rischio la stessa unità nazionale. Gli imam e i sacerdoti sono una quarantina, e operano tutti nella nostra regione. Un'iniziativa analoga si è già svolta qualche settimana fa in alcune scuole del Cairo”. Il programma mira a coinvolgere gradualmente le scuole in altre aree del Paese afflitte - come la provincia di Minya - da conflitti settari. (GV) (Agenzia Fides 22/4/2015).
AFRICA/SUDAN - Epidemia di morbillo in Darfur: i casi continuano a moltiplicarsi
Khartum (Agenzia Fides) – Il Ministero della Sanità locale ha confermato un forte incremento di casi di morbillo in Sudan. Attualmente si parla di 1.472 persone contagiate. I morti finora registrati sono 25, mentre si sospettano altri 3 mila contagi. In una conferenza stampa, il responsabile dell’Ufficio Immunizzazione del Ministero della Sanità ha allertato la popolazione riguardo al proliferare della malattia a livello epidemiologico in sei Stati: Nord, Ovest e Est Darfur, Sennar, Red Sea, e Kassala. All’inizio del mese di aprile, l’Unicef aveva confermato 1.120 casi di morbillo nel Paese. Negli ultimi tre mesi, la malattia si è diffusa in 29 località di 16 Stati sudanesi. Quello maggiormente colpito è Kassala con 353 casi e 2 decessi, seguito dal Red Sea con 205 casi e 3 decessi e il Nord Darfur con 140 casi e 12 morti. (AP) (Agenzia Fides 22/4/2015)
ASIA/PAKISTAN - Peggiora lo stato dei diritti umani nel paese
Lahore (Agenzia Fides) – La situazione dei diritti umani in Pakistan si sta fortemente deteriorando: è quanto afferma l’ultimo Rapporto della “Human Rights Commission of Pakistan” (HRCP), una tra le maggiori Ong della società pakistana, con una rete diffusa capillarmente nel paese. Nel documento inviato all’Agenzia Fides, titolato “Stato dei diritti umani 2014”, si nota che l’attacco dei militanti alla scuola militare di Peshawar, che il 16 novembre ha ucciso oltre 130 bambini, simboleggia efficacemente la situazione dei diritti umani in Pakistan.
Secondo il Rapporto, quell’attacco rappresenta in qualche modo “una svolta”, in quanto sembra aver creato un largo consenso contro il fanatismo in Pakistan. Tuttavia Zohra Yusuf, Presidente della HRCP nota: “E’ un peccato che tale consenso a livello nazionale contro i talebani e altri gruppi estremisti non si sia tradotto in azione politica, restando un affare militare”. Secondo il testo, 1.723 pakistani hanno perso la vita e 3.143 sono rimasti feriti nel corso del 2014 in 1.206 attacchi terroristici, 26 dei quali suicidi.
Alla lotta contro il terrorismo, prioritaria, si affianca la campagna per le libertà: “Le limitazioni alla libertà di espressione non sono calate nel 2014” nota il Rapporto. Il Pakistan è stato definito “il paese più pericoloso al mondo” per la libertà di stampa, con 14 giornalisti e operatori dei media uccisi nel 2014.
Sulla condizione delle minoranze religiose, si afferma che “l'estremismo religioso ha continuato a crescere nel 2014: 11 edifici, tra templi indù e chiese, sono stati danneggiati nella provincia meridionale di Sindh, mentre due attacchi sono stati condotti contro la minoranza Zikri in Beluchistan”. Lo scorso anno si sono segnalati in tutto 144 episodi di violenza settaria, 141 dei quali sono stati attacchi terroristici e tre erano scontri settari, rivela la Commissione.
La “blasfemia” resta un argomento molto sensibile nella nazione, dove il 97% dei 180 milioni di abitanti professa l’islam. La HRCP rimarca che “in passato gli omicidi per blasfemia non erano così frequenti come sono ora” e “l’intolleranza religiosa è notevolmente aumentata nel paese dell'Asia meridionale negli ultimi dieci anni”. (PA) (Agenzia Fides 22/4/2015)
ASIA/INDIA - Le scuole cattoliche non sono “contro la cultura indù”
Goa (Agenzia Fides) – “Non siamo qui per promuovere nessuna cultura né per promuovere una religione” ma “in nome della laicità garantita dalla Costituzione”: cosi afferma, in una nota inviata a Fides, la Conferenza dei Religiosi di Goa, replicando alle accuse messe in circolazione da gruppi estremisti che definiscono quelle gestite dai religiosi “scuole contro la cultura indù”. Il “Movimento nazionale indù” aveva diffuso un appello ai genitori, mettendoli in guardia dall’affidare i propri figli agli istituti cristiani.
Don Paolo Alvares, rappresentante della Conferenza, ribadisce nella nota che “attraverso i nostri istituti educativi promuoviamo tutte le religioni e incoraggiamo l'elevazione e lo sviluppo di tutte le culture”. I cattolici ribadiscono che “l’insegnamento impartito rispetta tutte le religioni e tutte le culture e mira a sviluppare la crescita del bambino, nella dimensione fisica, intellettuale, morale e sociale”. Ricordando che molti bambini non cristiani frequentano le scuole cattoliche, i religiosi affermano: “Nel contempo rispettiamo e incoraggiamo la religione individuale e la cultura del bambino. Continueremo inoltre a impegnarci a servire la società in modo disinteressato, senza distinzione di casta, di classe, di religione e di lingua, come abbiamo sempre fatto”. (PA) (Agenzia Fides 22/4/2015)
ASIA/ARABIA SAUDITA - Video delle stragi dei cristiani etiopi: il jihadista che espone gli obblighi dei cristiani è un terrorista saudita
Ryad (Agenzia Fides) – Il miliziano dello Stato Islamico che nel macabro video con l'esecuzione dei cristiani etiopi lancia minacce contro “il popolo della croce” e ricorda gli obblighi a cui sono sottoposti i cristiani nel Califfato, è un cittadino saudita: si tratta di Anas Al-Nashwan, e figura ai primi posti nella lista dei 50 terroristi sauditi più ricercati. Secondo quanto riportato dai media arabi, è lui a svolgere, nell'orrendo filmato, la funzione di spiegare in arabo che lo Stato Islamico impone ai cristiani che vivono sotto la sua legge di convertirsi o di pagare la Jizya, la “tassa di protezione” imposta ai non musulmani Nel video, oltre alle efferate esecuzioni dei due gruppi di prigionieri etiopi, vengono anche mostrate immagini di persone che parlano arabo con accento iracheno e siriano, presentandosi come cristiani che vivono in pace nei territori del Califfato islamico dopo aver deciso di pagare “liberamente” la Jizya.
L'emiro Anas Al-Nashwan, già leader della rete di al Qaida in Afghanistan, aveva annunciato la sua adesione allo Stato Islamico – allora ancora denominato Stato Islamico dell'Iraq e della Siria (Isis) -nel giugno 2014. Dal suo Paese d'origine si era allontanato dopo che era stata diffusa la lista dei terroristi sauditi, comprendente anche il suo nome. E' considerato autore di uno dei libri più diffusi tra i jihadisti, la “Guida del Mujiaheddin alle più importanti sentenze dell'Apostata”. (GV) (Agenzia Fides 22/4/2015).
ASIA/MACAO - Un nuovo lavoro musicale dedicato a p. Matteo Ricci
Macao (Agenzia Fides) – Domenica prossima, 26 aprile, nella chiesa del Seminario di San Giuseppe a Macao, dove negli ultimi due secoli hanno studiato numerosi missionari, sarà eseguita la “Missa in honorem Matthaei Ricci” per assemblea, coro femminile, ottoni e organo, opera del compositore italiano Aurelio Porfiri, che da diversi anni vive e lavora a Macao.
Secondo le informazioni pervenute all’Agenzia Fides, con questa opera l’autore intende onorare la figura del grande missionario gesuita Matteo Ricci (Macerata 1552, Pechino 1610), che visse a Macao prima di inoltrarsi nella Cina continentale. Con la consulenza del liturgista gesuita padre Cesare Giraudo, sono stati scelti quei testi che descrivono meglio la speciale vocazione missionaria di Matteo Ricci o Lì Madou, come é chiamato dai cinesi. Anche se non si può parlare di “liturgia propria”, questa Messa, in latino, verrà presentata durante un concerto con la partecipazione dei cori di diverse scuole di Macao. (SL) (Agenzia Fides 22/04/2015)
AMERICA/COLOMBIA - Il Consiglio episcopale per la pace analizza la situazione dei colloqui
Bogotà (Agenzia Fides) – La riunione dei membri del Consiglio Episcopale per la pace (CEP), per analizzare le prospettive del processo di pace con i guerriglieri delle FARC e dell’ELN, si è svolta ieri, 21 aprile, a Bogotà. Secondo la nota pervenuta a Fides, erano presenti il Presidente della Conferenza Episcopale della Colombia, Sua Ecc. Mons. Luis Augusto Castro Quiroga, che è anche Presidente della Commissione nazionale di conciliazione (CCN), un gruppo di Arcivescovi e Vescovi provenienti da diverse regioni del Paese dove si vive quotidianamente la difficile situazione del conflitto sociale ed armato, e l'Alto Commissario per la Pace, Sergio Jaramillo.
I membri del CEP hanno analizzato, dal punto di vista regionale, la situazione del processo di negoziazione tra il governo ed i guerriglieri delle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (FARC). Il punto nuovo nell'agenda è stato lo studio della situazione dei colloqui con l'Esercito di liberazione nazionale (ELN).
Secondo quanto hanno riportato i media locali, negli ultimi giorni il cammino del processo di pace era stato messo in discussione a causa di un atto criminale compiuto dalle FARC, in cui sono stati uccisi 11 soldati (vedi Fides 16/04/2015). Solo ieri è stato pubblicato il rapporto ufficiale dell'esercito colombiano, da cui si apprende che i bombardamenti ordinati dal Presidente Santos nella zona del conflitto, conseguenti al crimine, hanno causato 6 morti nelle file dei guerriglieri.
Sempre ieri sera il Presidente Santos ha inviato un messaggio alle FARC, dicendo che adesso “la decisione di fare sul serio è nelle vostre mani. E' ora di dimostrare che anche per voi la pace è il bene tanto desiderato".
(CE) (Agenzia Fides, 22/04/2015)
AMERICA/STATI UNITI - Conoscere l’opera di evangelizzazione di p. Serra: sito web dell’arcidiocesi di Los Angeles
Los Angeles (Agenzia Fides) – L'Arcidiocesi di Los Angeles, Stati Uniti d’America, ha creato un sito web che fornisce informazioni sull’importanza del lavoro di evangelizzazione svolto dal frate missionario spagnolo, il beato Junípero Serra (1713-1784), che sarà canonizzato nel mese di settembre. Secondo la nota inviata a Fides dall'arcidiocesi, il sito web raccoglie notizie e testimonianze sul lavoro svolto da p. Serra per le comunità indigene della California, così come informazioni sulla sua vita e sul suo impegno per la missione.
"Padre Serra era un uomo santo che ha portato la buona notizia dell'amore e della misericordia di Dio al continente Americano" ha sottolineato l'Arcivescovo di Los Angeles, Sua Ecc. Mons. Jose Gomez. Il Vaticano ha confermato che Papa Francesco canonizzerà Junipero Serra durante la sua visita negli Stati Uniti, il 23 settembre, davanti al Santuario nazionale dell'Immacolata Concezione a Washington.
Mons. Gomez, ricordando in particolare che p. Serra era considerato il protettore degli indigeni, ha commentato: "Penso che sia speciale il fatto che il primo santo ispanico degli Stati Uniti sarà canonizzato sul suolo americano da Papa Francesco, che è il primo Papa dall'America Latina".
"La canonizzazione di padre Serra sarà una grande benedizione" ha ribadito l'Arcivescovo, confutando l’atteggiamento di qualche organizzazione indigena, che considera il religioso come collaboratore degli spagnoli contro gli indigeni. (CE) (Agenzia Fides, 22/04/2015)
Links:
Il sito web di Junípero Serra:
http://stjunipero.org/
OCEANIA/ISOLE DEL PACIFICO - Conferma del Direttore nazionale delle Pontificie Opere Missionarie
Città del Vaticano (Agenzia Fides) – Il Card. Fernando Filoni, Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, in data 27 novembre 2014 ha confermato Direttore nazionale delle Pontificie Opere Missionarie nelle Isole del Pacifico per un altro quinquennio, suor Merieti Riiki, delle Filles de Notre-Dame du Sacré Coeur (FDNSC). (SL) (Agenzia Fides 22/4/2015)

Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

Tutto sull'arrivo del nuovo arcivescovo Mons. Riccardo Lamba

  LA CHIESA UDINESE ACCOGLIE IL NUOVO ARCIVESCOVO MONS. RICCARDO LAMBA Un momento storico, di grande solennità e festa, sarà celebrato domen...