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domenica 6 febbraio 2011

Tante voci per la Giornata per la vita

6 febbraio, la grande preghiera per la vita versione testuale


Nella 33ª Giornata per la vita l'Arcivescovo in Cattedrale attende sposi, fidanzati, volontari, amministratori, responsabili sanitari, parroci



UDINE (3 febbraio, ore 17.15) - Domenica 6 febbraio 2011. Una giornata di riflessione e di assunzione di impegni, da parte del Friuli, per il futuro di questa terra e della sua gente, quindi perché nascano più figli, perché non ci siano più aborti, perché le famiglie riscoprano il senso del loro stare insieme, senza il quale non c’è sviluppo e, quindi, non c’è futuro.

Ecco perché l’Arcivescovo mons. Andrea Bruno Mazzocato ha convocato il popolo della vita domenica 6 febbraio, alle 19, in Cattedrale a Udine, intorno alla celebrazione dell’Eucarestia. Per conto dell’Arcivescovo chiamano alla mobilitazione – sì, proprio così – don Giuseppe Faccin, direttore dell’ufficio diocesano per la pastorale della famiglia, e don Alessio Geretti, delegato episcopale per la cultura. I quali hanno inviato quattro lettere ad altrettanti indirizzi. Indirizzi non certo qualsiasi.



Ai Centri di aiuto alla vita e a tutti i loro collaboratori

«Carissimi amici, desideriamo cogliere l’occasione della 33ª Giornata per la vita per ringraziare il Signore con tutti voi per il dono della vita, in particolare per quella dei bambini che allietano le case delle nostre comunità – così scrivono don Faccin e don Geretti –. Al tempo stesso preghiamo con quegli sposi che attendono di poter generare dei figli e confidano nel superamento di difficoltà, di varia natura, che per ora non lo consentono. Non mancano, come ben sapete, situazioni drammatiche in cui talora la tentazione di non accogliere la vita prende il sopravvento, né possiamo ignorare che talvolta alla vita delle persone, specie delle più indifese, non è riconosciuta adeguata dignità. Infine, sempre più dobbiamo reagire culturalmente e spiritualmente alla tremenda crisi demografica che avvilisce il nostro Friuli e l’intero Occidente: questo è forse il più urgente dei problemi che domanda riscatto e conversione».

Impegnati nell’accoglienza e nella difesa della vita, i Centri di aiuto alla vita che operano o che si stanno costituendo nella Chiesa diocesana «sono una risorsa importantissima». Ecco perché la Chiesa friulana confida «nell’azione e nella forza spirituale di tutti quei volontari che ne fanno parte, o che silenziosamente li sostengono in vari modi, perché contribuiscano a tre grandi obiettivi».

Gli obiettivi sono questi. Il primo: promuovere una cultura dell’accoglienza alla vita, risanando le radici spirituali e le cause socioculturali che hanno condotto tanti a non essere aperti al dono dei figli. Il secondo: diffondere la certezza che per tutelare davvero il bene della donna in situazioni drammatiche va rafforzata, e non distrutta, l’alleanza originale tra madre e figlio. Il terzo: operare affinché nessuna donna si trovi mai in condizioni tali da aver sentito l’aborto come unica strada possibile. Nella lettera agli operatori dei Centri per la vita, l’invito è di raggiungere la cattedrale fin dalle 18.30 «per il Santo Rosario, invocando lo speciale aiuto della Vergine Immacolata, che possa sostenere la vostra opera e illuminare cuori e coscienze».



Agli sposi, alle mamme e papà, ai fidanzati

«Carissimi amici – scrivono don Faccin e don Geretti in un’altra lettera – desideriamo cogliere l’occasione della 33ª Giornata per la vita per ringraziare il Signore con tutti voi per il dono della vita, in particolare per quella dei figli che avete generato o di quelli che per ora desiderate e per i quali già state pregando».

«Proprio la bellezza e la forza dell’amore, sostenuti dalla grazia di Dio, danno senso pieno all’esistenza e infondono quella dedizione generosa, quello spirito di sacrificio e quella serena fiducia che permettono a tanti uomini e donne, nonostante tutte le avversità e le precarietà possibili, di generare e di educare nuove creature, accogliendole con entusiasmo», scrivono ancora don Giuseppe e don Alessio, aggiungendo: «Alla celebrazione siete tutti invitati a partecipare – con i vostri bambini, potendo: non c’è canto migliore delle loro voci per dare lode a Dio –; in particolare invitiamo gli sposi che hanno celebrato il loro matrimonio o il battesimo di un figlio nel corso del 2010».



Ai politici, agli amministratori, ai responsabili della sanità

Per la prima volta l’invito alla celebrazione della vita (e della famiglia) viene rivolto espressamente anche agli amministratori pubblici e ai politici, cui l’Arcivescovo si rivolgerà direttamente. «Questa Giornata nasce anzitutto come ringraziamento al Signore per il dono della vita, in particolare per quella dei bambini che allietano le case dei nostri paesi, pregando al tempo stesso per tutti gli operatori della comunità civile, del mondo della sanità e del mondo del volontariato che rendono possibile il miracolo della vita – si legge nella lettera inviata loro da don Faccin e da don Geretti –. Un pensiero va anche a quegli sposi che attendono di poter generare dei figli, talvolta soffrendo a causa di varie difficoltà». Poi un invito molto forte, quasi un ammonimento: «Sempre più dobbiamo reagire culturalmente e spiritualmente alla tremenda crisi demografica che avvilisce il nostro Friuli e l’intero Occidente: questo per noi è forse il più urgente dei problemi, che domanda riscatto e conversione».



Ai vicari foranei e ai parroci

Non manca l’invito ai sacerdoti, perché promuovano pure loro la partecipazione al grande raduno per la vita. «Vi preghiamo di invitare alla celebrazione i fidanzati prossimi al matrimonio e gli sposi, specialmente quelli più giovani e quelli che da poco hanno generato un figlio o che, ad esempio, ne hanno battezzato uno nel corso del 2010. Vengano pure con i loro bambini: non c’è canto migliore delle voci dei piccoli per dare lode a Dio».

Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

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