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sabato 17 settembre 2022

XXV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C) 18 settembre 2022

XXV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)


Grado della Celebrazione: DOMENICA

Colore liturgico: Verde

Antifona d'ingresso
«Io sono la salvezza del popolo», dice il Signore.
«In qualunque prova mi invocheranno, li esaudirò,
e sarò loro Signore per sempre».

Colletta

O Padre, difensore dei poveri e dei deboli,
che ci chiami ad amarti e servirti con lealtà,
abbi pietà della nostra condizione umana,
salvaci dalla cupidigia delle ricchezze
e aiutaci a ricercare
l'inestimabile tesoro della tua amicizia.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

PRIMA LETTURA (Am 8,4-7)
Contro coloro che comprano con denaro gli indigenti.

Dal libro del profeta Amos

Il Signore mi disse:
«Ascoltate questo,
voi che calpestate il povero
e sterminate gli umili del paese,
voi che dite: “Quando sarà passato il novilunio
e si potrà vendere il grano?
E il sabato, perché si possa smerciare il frumento,
diminuendo l’efa e aumentando il siclo
e usando bilance false,
per comprare con denaro gli indigenti
e il povero per un paio di sandali?
Venderemo anche lo scarto del grano”».
Il Signore lo giura per il vanto di Giacobbe:
«Certo, non dimenticherò mai tutte le loro opere».

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 112)
Rit: Benedetto il Signore che rialza il povero.

Lodate, servi del Signore,
lodate il nome del Signore.
Sia benedetto il nome del Signore,
da ora e per sempre.

Su tutte le genti eccelso è il Signore,
più alta dei cieli è la sua gloria.
Chi è come il Signore, nostro Dio,
che siede nell’alto
e si china a guardare
sui cieli e sulla terra?

Solleva dalla polvere il debole,
dall’immondizia rialza il povero,
per farlo sedere tra i prìncipi,
tra i prìncipi del suo popolo.

SECONDA LETTURA (1Tm 2,1-8)
Si facciano preghiere per tutti gli uomini a Dio il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo a Timòteo

Figlio mio, raccomando, prima di tutto, che si facciano domande, suppliche, preghiere e ringraziamenti per tutti gli uomini, per i re e per tutti quelli che stanno al potere, perché possiamo condurre una vita calma e tranquilla, dignitosa e dedicata a Dio. Questa è cosa bella e gradita al cospetto di Dio, nostro salvatore, il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati e giungano alla conoscenza della verità.
Uno solo, infatti, è Dio e uno solo anche il mediatore fra Dio e gli uomini, l’uomo Cristo Gesù, che ha dato se stesso in riscatto per tutti. Questa testimonianza egli l’ha data nei tempi stabiliti, e di essa io sono stato fatto messaggero e apostolo – dico la verità, non mentisco –, maestro dei pagani nella fede e nella verità.
Voglio dunque che in ogni luogo gli uomini preghino, alzando al cielo mani pure, senza collera e senza contese.

Parola di Dio

Canto al Vangelo (2Cor 8,9)
Alleluia, alleluia.

Gesù Cristo da ricco che era, si è fatto povero per voi,
perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà.
Alleluia.

VANGELO (Lc 16,1-13)
Non potete servire Dio e la ricchezza.

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù diceva ai discepoli:
«Un uomo ricco aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi. Lo chiamò e gli disse: “Che cosa sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché non potrai più amministrare”.
L’amministratore disse tra sé: “Che cosa farò, ora che il mio padrone mi toglie l’amministrazione? Zappare, non ne ho la forza; mendicare, mi vergogno. So io che cosa farò perché, quando sarò stato allontanato dall’amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua”.
Chiamò uno per uno i debitori del suo padrone e disse al primo: “Tu quanto devi al mio padrone?”. Quello rispose: “Cento barili d’olio”. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta, siediti subito e scrivi cinquanta”. Poi disse a un altro: “Tu quanto devi?”. Rispose: “Cento misure di grano”. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta”.
Il padrone lodò quell’amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce.
Ebbene, io vi dico: fatevi degli amici con la ricchezza disonesta, perché, quando questa verrà a mancare, essi vi accolgano nelle dimore eterne.
Chi è fedele in cose di poco conto, è fedele anche in cose importanti; e chi è disonesto in cose di poco conto, è disonesto anche in cose importanti. Se dunque non siete stati fedeli nella ricchezza disonesta, chi vi affiderà quella vera? E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra?
Nessun servitore può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza».

Parola del Signore.



Preghiera dei fedeli
Col divieto di idolatrare il denaro, al cristiano non è tolta la possibilità di essere pienamente felice. Dio ci conosce e sa che la nostra gioia non può risiedere nei soli beni materiali.
Preghiamo insieme e diciamo: Signore aiutaci a valutare con saggezza.

1. Perché il potere sia sempre concepito come servizio. Preghiamo.
2. Perché di fronte all’affanno di dover accumulare oggetti ci accompagni sempre la consapevolezza che l’essenziale sei tu. Preghiamo.
3. Perché la nostra lotta contro le ingiustizie sia mossa sempre dall’amore per chi è debole e mai dall’invidia per chi è potente. Preghiamo.
4. Perché sappiamo mettere ambizione e scaltrezza al servizio di misericordia e semplicità di cuore. Preghiamo.

O Padre, ci chiedi di essere fedeli nell’amministrazione del poco per poterci affidare il molto. Aiutaci a gestire bene la nostra libertà. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore

martedì 19 novembre 2019

Agenzia Fides 19 novembre 2019

AFRICA/TOGO - Attività sanitarie a supporto della popolazione: partnership tra missionari e associazioni di volontariato
Kolowaré (Agenzia Fides) – La collaborazione tra i missionari e le organizzazioni di volontariato, non necessariamente di ispirazione cristiana, che mettono a disposizione le loro competenze specialistiche, dà buoni frutti in Togo. Lo dice all’Agenzia Fides padre Silvano Galli, sacerdote della Società per le Missioni Africane. Il missionario riferisce del prezioso contributo offerto dal dottor Gian Franco Mirri, medico ginecologo di Imola (in Italia) che opera in Togo da anni e che regolarmente visita Kolowaré per interventi sanitari, soprattutto in ginecologia. Il medico fa parte dell’AVIAT (Associazione Volontari Italiani Amici del Togo), organizzazione laica, composta da medici, infermieri e volontari, fondata nel 2005, che da oltre vent’anni opera in Togo.
Padre Galli annuncia che "il 20 e 21 novembre verranno i tecnici a Kolowaré ad installare una postazione per le cure dentistiche. Attualmente a Kolowaré - aggiunge p. Galli - è in corso anche il progetto ‘Artemisia’, arbusto utile a curare la malaria, che si consuma sotto forma di tisana. Una volontaria AVIAT passerà a Kolowaré per prendere dieci dosi di Artemisia da portare all’orfanotrofio a Kpalimé”.
Il missionario riferisce che l’associazione è in contattato con il Vescovo di Sokodé, Mons. Celestin Gaoua, ad Adjengré, dove la diocesi sta costruendo un Centro Sanitario, e il Vescovo gli ha chiesto assistenza e aiuto.
L’AVIAT opera e interviene in diversi ambiti, in prevalenza quello sanitario. I volontari in Togo prestano costante attenzione alle esigenze della popolazione, garantiscono profilassi antimalarica, prevenzione HIV, prevenzione e cura di malattie oculistiche e odontoiatriche. Collabora con strutture sanitarie esistenti gestite da religiosi, oltre che con dispensari pubblici in villaggi isolati. Aiuta i giovani togolesi con piccoli progetti di lavoro e microcredito, con la costruzione di pozzi, scuole, infrastrutture. Inoltre promuove incontri e iniziative per scuole, gruppi, movimenti, comunità civile per far conoscere l’Africa e, in particolare, il Togo.
(SG/AP) (19/11/2019 Agenzia Fides)
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AFRICA/COSTA D’AVORIO - Seminario sullo sviluppo integrale: lo stato promuova la giustizia sociale
Abidjan (Agenzia Fides) - Sono 10 le proposte emerse dal seminario su "Sviluppo umano integrale, Sentiero di pace, Sentiero del futuro" che si è tenuto dal 13 al 14 novembre, ad Abidjan. Il seminario è un'iniziativa congiunta dell'Ambasciata della Costa d'Avorio presso la Santa Sede e del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale in vista della celebrazione nel 2020, del cinquantesimo anniversario dello stabilimento delle relazione diplomatiche tra Costa d'Avorio e Santa Sede (vedi Fides 13/11/2019).
Come appreso dall'Agenzia Fides, i partecipanti, costituiti principalmente da rappresentanti del governo ivoriano, leader religiosi e attori della società civile, hanno elaborato le seguenti proposte che sono state illustrate dal dott. Guouéra del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale:
1) I partecipanti invitano lo Stato e le università a considerare la formulazione di indicatori per misurare lo stato dello sviluppo umano integrale;
2) Lo Stato viene invitato a rafforzare un quadro giuridico che promuova la giustizia sociale;
3) lo Stato deve prendere in considerazione le esigenze reali delle popolazioni beneficiarie dei programmi di sviluppo anche durante la costruzione di infrastrutture;
4) Stato, partiti e attori della società civile devono definire gli interventi prioritari per il Paese;
5) I partiti politici devono promuovere una vita democratica che sia sostanziale;
6) I leader religiosi e i credenti sono chiamati a vivere la dimensione sociale della loro fede;
7) Gli attori economici sono invitati a lavorare con responsabilità, promuovendo la parità dei diritti per i lavoratori;
8) Le famiglie, gli educatori e i media devono promuovere la cultura del rispetto e dell’accoglienza anche tra generazioni diverse;
9) Occorre che Stato, partiti a attori della società civile si impegnino attivamente per la pace e prevengano l’insorgere di tensioni;
10) Lo Stato e gli attori economici, sono invitati a incoraggiare la produzione di alimenti che consentano un’alimentazione sana e diversificata nel rispetto della biodiversità. (S.S.) (Agenzia Fides 19/11/2019)
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ASIA/BANGLADESH - Dopo il ciclone, gli aiuti umanitari: appello di "Catholic Relief Services"
Dacca (Agenzia Fides) - Le popolazioni colpite dal recente ciclone in Bangladesh hanno urgente bisogno di ulteriori aiuti umanitari: è l'appello lanciato all'Agenzia Fides da Snigdha Chakraborty, responsabile di "Catholic Relief Service" (CRS) per il Bangladesh. CRS, organizzazione umanitaria cattolica, che dipende dalla Conferenza episcopale degli Stati Uniti, sta collaborando con Caritas Bangladesh per effettuare una valutazione iniziale dei danni e fornire assistenza immediata alle persone colpite. Il ciclone del 9 novembre ha investito le aree costiere del Bangladesh e dell'India, soprattutto il Bengala Occidetale, causando almeno 34 vittime.
Catholic Relief Services e le sue altre organizzazioni umanitarie si sono mobilitate ma "abbiamo bisogno di maggiore supporto", afferma Chakraborty. "Molte persone hanno bisogno di un sostegno significativo, ma va detto che le attività di prevenzione predisposte dal governo hanno dato i loro frutti. La maggior parte delle persone è stata in grado di entrare nei rifugi disposti per l'evacuazione ed è fuori pericolo", ha notato.
La tempesta ha danneggiato migliaia di abitazioni e quasi 500.000 ettari di colture. Oltre 2 milioni di persone sono state costrette a riparare nei rifugi. "Le persone colpite hanno bisogno di cibo, tende, servizi igienici, assistenza medica" rileva Chakraborty. “Siamo preoccupati perché i rifugi per cicloni sono sufficienti solo per soggiorni molto brevi. Le persone mangiano snack e pane perché i rifugi non hanno strutture per cucinare il cibo" spiega.
"Le famiglie saranno nei rifugi almeno altri due giorni a causa delle forti piogge e poi torneranno alle loro case, trovandole danneggiate o distrutte. E non avranno immediati mezzi di sostentamento. Caritas Bangladesh ha fornito acqua sufficiente fino ad oggi, ma questo sarà un bisogno fondamentale per i prossimi giorni" aggiunge.
In collaborazione con Caritas Bangladesh, CRS ha aiutato nelle operazioni di evacuazione. Tra i 300 rifugi operativi, 40 sono gestiti e curati dalla Caritas Bangladesh. CRS sta facendo del suo meglio in particolare nelle aree che sono difficili da raggiungere, nell'entroterra. "In questo momento, siamo concentrati sui distretti di Sathkhira e Khulna, dove continuano forti piogge e forti venti", ha detto.
"Secondo i primi rapporti, a Khulna si registrano perdite significative nell'agricoltura e forti danni alle case. Le mareggiate hanno devastato aree remote di Sathkhira". Conclude il responsabile di CRS: "Governo e volontari hanno fatto un buon lavoro. Ma ora che le abbiamo tratte in salvo, bisogna fare uno sforzo in più per sostenere le vittime". (SD) (Agenzia Fides 19/11/2019)
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ASIA/KYRGYZSTAN - Una nuova struttura per l’Issyk Center, la casa-vacanze per bambini disabili e indigenti
Bishkek (Agenzia Fides) - L’Issyk Center, la casa per bambini kirghisi disabili e indigenti, situata sulle rive del lago Issyk-kul e gestita dai religiosi della Compagnia di Gesù, verrà ampliato con l’edificazione di una nuova struttura. Lo riferisce all’Agenzia Fides il Gesuita p. Anthony Corcoran, Amministratore apostolico del Kirghizistan,.
“Lo scorso 21 ottobre, insieme a p. Remigiusz Kalski, direttore del Centro, abbiamo benedetto le fondamenta del nuovo edificio, che sarà complementare a quello già esistente: si tratterà di una struttura su due piani, per un totale di 562 metri quadrati, che dovrebbe contenere una sala delle attività e le stanze per bambini, volontari e lavoratori”, racconta l’Amministratore apostolico.
Il progetto prevede la realizzazione di 11 camere, 1 sala-cappella, 1 ufficio-deposito, 11 docce e servizi sanitari, il tutto con adeguamenti per portatori di handicap: “Al primo piano ci saranno le stanze per i bambini disabili, i loro genitori e per i collaboratori a tempo pieno. Le camere al secondo piano saranno invece destinate a tutti gli altri bambini, i volontari ed i lavoratori stagionali”.
Le attività dell’Issyk Center si svolgono soprattutto in estate, quando vengono realizzati campi per bambini disabili, orfani e poveri, svolti spesso in collaborazione con strutture di assistenza sociale kirghise. Ogni anno, inoltre, si organizza un campo di astronomia. Spiega p. Corcoran: “Nel corso dell’ultima estate, abbiamo registrato un record di centodieci ragazzi che hanno viaggiato fino al lago Issyk-Kul per partecipare al nostro quarto campo astronomico annuale. Con le cime innevate a sud e le calde acque del lago a nord, l'ambiente era idilliaco”. I partecipanti sono stati accompagnati dai loro insegnanti di fisica e supervisionati da padre Adam Malinowski, un gesuita appassionato di astrologia, oltre che da volontari provenienti da Austria, Inghilterra, Francia e Germania.
“La nostra missione, in questo caso non prevedeva alcuna attività spirituale, poiché sia gli studenti che gli insegnanti erano musulmani, ma questo non rende meno importante il lavoro svolto. Nello spirito del Concilio Vaticano II, noi cristiani siamo chiamati a impegnarci e ad assistere tutti i figli di Dio. Incontri come il campo di astronomia sono occasioni per esprimere l'amore di Dio verso ogni uomo, trascorrendo del tempo con i non cristiani, aiutando allo stesso tempo a presentare un quadro positivo di noi cattolici a delle persone che potrebbero non averne mai incontrato uno”, conclude l’Amministratore apostolico, spiegando tutte le attività di pre-evangelizzazione possibili in quel contesto. (LF) (Agenzia Fides 19/11/2019)
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ASIA/SIRIA - Erdogan: le chiese distrutte in Siria saranno restaurate
Deir ez Zor (Agenzia Fides) – Il governo turco è “particolarmente sensibile” rispetto alla condizione delle comunità cristiane nella regione mediorientale, e con il suo contributo i cristiani siriani vedranno “i loro santuari riprendere vita e le loro chiese verranno ricostruite, in modo che potranno tornare nelle loro terre e ricominciare a pregare lì”. Con queste parole il Presidente turco Tayyip Erdogan ha voluto smentire gli argomenti di chi nelle scorse settimane ha indicato le comunità cristiane locali come vittime e bersaglio dell’intervento militare turco nel nord-est della Siria. Le impegnative affermazioni del leader turco sono arrivate nel corso della conferenza stampa da lui tenuta insieme al Presidente USA Donald Trump, dopo il recente incontro svoltosi tra i due leader a Washington, la scorsa settimana. Erdogan ha parlato di “piani" messi in agenda dal governo turco a favore dei cristiani, affermando che le comunità cristiane presenti nelle aree di confine sotto il controllo della Turchia non hanno particolari problemi, e hanno ricevuto anche loro “assistenza sanitaria e aiuti umanitari".
Intanto, nelle aree della Siria nord-orientale divenute nuovamente terreno di conflitto armato tra i vari attori militari presenti nella regione, secondo diverse fonti la città di Tal Tamr, un tempo abitata soprattutto da cristiani siri e caldei, è finita - con il consenso de facto della Turchia – sotto il controllo delle forze armate russe, alleate dell’esercito siriano. Quel centro urbano, di rilievo strategico nella provincia di Hassakè, strategicamente rilevante venisse occupato da milizie islamiste.
Tal Tamr durante il conflitto siriano era di fatto controllata per lungo tempo dalle milizie curde delle Unità di Protezione Popolare (YPG), mentre in tempi più recenti era finita sotto il controllo delle Forze Democratiche Siriane (alleanza di milizie di varia provenienza e composizione etnico-religiosa, sostenuta dagli USA, e nella quale erano confluiti anche i miliziani curdi delle YPG). (GV) (Agenzia Fides 19/11/2019)
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AMERICA/BOLIVIA - Convocato il dialogo nazionale: pacificare il paese, elezioni e nuovo Tribunale elettorale
La Paz (Agenzia Fides) – La Conferenza Episcopale Boliviana (CEB), rappresentanti dell'Unione Europea e delle Nazioni Unite hanno convocato ufficialmente il tavolo di dialogo nazionale ieri, 18 novembre, alle ore 14,30, con tre obiettivi: pacificare il Paese, definire gli accordi per nuove elezioni generali, concordare l'elezione di un nuovo Tribunale Supremo Elettorale. La comunicazione a Fides viene dalla CEB.
Nel video inviato Mons. Aurelio Pesoa Ribera, O.F.M., Vescovo ausiliare de La Paz e Segretario Generale della CEB ha letto il comunicato durante una conferenza stampa, cui era presente anche Mons. Eugenio Scarpellini, Vescovo di El Alto e Direttore nazionale delle POM Bolivia.
"Il dialogo è il modo appropriato per superare le differenze tra i boliviani, per questo invitiamo tutti a rispondere a questo invito. Tenere nuove elezioni, trasparenti e affidabili, è il modo migliore per superare le differenze in modo democratico e pacifico. Chiediamo ai media e ai leader mediatici di abbassare il tono delle dichiarazioni pubbliche per facilitare il dialogo e la comprensione tra tutti" si legge nel testo inviato a Fides. Il comunicato conclude: "Dio benedica e aiuti tutti, in particolare i leader politici e sociali, ad adempiere alle proprie responsabilità personali e storiche per la pacificazione del Paese".
La Bolivia ha vissuto momenti di aspra violenza durante gli scontri dei gruppi a favore dell’ex Presidente Morales, ora all’estero, e gruppi dell'opposizione. Parallelamente alle proposte politiche, si è sviluppato un confronto popolare sui simboli religiosi. L’Agenzia Fides riporta l’editoriale di Infodecom, che spiega che "Non è una guerra fra Dio e la Pachamama". "Sebbene la stampa internazionale abbia scritto frasi come ‘La Bibbia torna nel Palazzo del Governo’ oppure ‘Dio ha espulso la Pachamama dal Palazzo’, crediamo che la Parola di Dio non può essere usata come segno di supremazia razziale o come proprietà di un partito politico. La presenza di questi segni sacri, come la croce o il rosario, dovrebbe essere graduale e in nessun caso essere vista come un trofeo" scrive Infodecom nell’editoriale inviato a Fides.
"Non cadiamo nella trappola di un settore politico, sociale o culturale, appropriandosi di segni e simboli che appartengono a tutti e che rappresentano soprattutto la verità, il cammino e la pace; cioè l'opposto della violenza di questi giorni" continua l'editoriale. "Abbiamo notato che i boliviani uccisi in questi giorni, forze dell'ordine, giovani, coltivatori di coca o sindacalisti, sono stati tutti sepolti sotto una croce, con la preghiera del Padre Nostro e, nel migliore dei casi, con la celebrazione liturgica di un sacerdote?"
"Non si tratta di tornare al tempo in cui si governava con la croce e con la spada, perché quello è stato un errore storico le cui conseguenze sta ancora pagando l'immagine della Chiesa. Crediamo che il ruolo della religione possa essere molto utile in questo momento drammatico, la religione non rimarrà sola nelle sacrestie come molti vorrebbero...Dobbiamo avviare una scuola di riconciliazione" conclude il testo.
(CE) (Agenzia Fides, 19/11/2019)
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AMERICA/ECUADOR - “Non ci si improvvisa martiri”: attualità della testimonianza di p. Moscoso, primo martire dell'Ecuador

Riobamba (Agenzia Fides) – “La vita virtuosa e la morte eroica del beato Emilio Moscoso incoraggiano ciascuno di noi a portare con entusiasmo la luce del Vangelo ai nostri contemporanei, così come ha fatto lui. La sua testimonianza è attuale e ci offre un significativo messaggio: non ci si improvvisa martiri, il martirio è frutto di una fede radicata in Dio e vissuta giorno per giorno; la fede richiede coerenza, coraggio e intensa capacità di amare Dio e il prossimo, con il dono di se stessi.” Sono le parole pronunciate dal Cardinale Angelo Becciu, Prefetto della Congregazione delle cause dei Santi, durante la solenne celebrazione che ha presieduto il 16 novembre allo Stadio Olimpico di Riobamba, per la beatificazione di P. Emilio Moscoso Cardenas, gesuita, primo martire dell’Ecuador.
Emilio Moscoso era nato a Cuenca il 21 agosto 1846 e morì martire, assassinato a 51 anni il 4 maggio 1897, durante la Rivoluzione Liberale con forti connotazioni anticlericali che sconvolse l’Ecuador in quell’epoca. Dopo gli studi in legge entrò nella Compagnia di Gesù. Ordinato sacerdote nel 1877, completò gli studi in Francia e in Spagna. Dopo tre anni in una scuola in Perù, tornò in Ecuador, prima al Collegio San Luis (Quito), poi al Collegio San Felipe Neri (Riobamba), di cui fu nominato rettore nel 1892. In un contesto di forte ostilità verso la Chiesa da parte del governo, il 2 maggio padre Moscoso venne arrestato, ma la pressione della gente che apprezzava il lavoro dei gesuiti, portò alla sua liberazione il giorno dopo. Il 4 maggio i militari entrarono con la forza nella scuola dei gesuiti e, dopo aver compiuto atti sacrileghi nella cappella, trovarono padre Moscoso in preghiera nella sua stanza, che recitava il Rosario. Lo assassinarono a sangue freddo. Il colonnello responsabile dell’operazione trascinò personalmente il suo corpo in strada per continuare a sfigurarlo, ma si dovette fermare a causa della reazione dei soldati e delle proteste della popolazione.
“Con la beatificazione di padre Emilio Moscoso, ci viene presentato il modello di un sacerdote che fu coraggioso testimone dell’amore di Cristo – ha detto il Cardinale Becciu -. I presbiteri, i religiosi e l’intera Chiesa che è in Ecuador è incoraggiata a imitare il nuovo beato che ha dato la vita per il Vangelo… I suoi carnefici, eliminando lui, volevano colpire la fede cattolica. Ma fu un tentativo inutile. Il martirio di questo eroico gesuita, sempre vivo nel ricordo devoto e orante della popolazione, ha dimostrato che la violenza non è in grado di rimuovere la fede dalle persone, né di eliminare la presenza della Chiesa nella società. Quanti tentativi vi sono stati nella storia della Chiesa! Eppure essa, provata, sbeffeggiata, perseguitata lungo i secoli è più viva che mai”.
Alla solenne celebrazione di beatificazione hanno partecipato tutti i Vescovi dell’Ecuador, a chiusura della loro Assemblea plenaria. Nel testo riassuntivo dei lavori, pervenuto a Fides, sottolineano: “L'Ecuador attraversa momenti delicati di instabilità politica, sociale ed economica. La forte povertà di cui soffrono molti nostri fratelli e la necessaria interculturalità ci spingono a imparare a vivere le esigenze di una convivenza basata sulla pace, la giustizia e l'equità. Come Pastori continueremo ad accompagnare il nostro popolo nella ricerca della pace”. Infine ribadiscono:
“Concludiamo con la Beatificazione di P. Emilio Moscoso, S.J., martire dell'Eucaristia. Intorno al suo martirio ratifichiamo la consegna della nostra vita alla causa della fede”. (S.L.) (Agenzia Fides 19/11/2019)

Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

XXXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B) Nostro Signore Gesù Cristo Re dell'Universo 24 novembre 2024

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