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lunedì 1 giugno 2015

Bollettino Fides news del 30/5/2015

AFRICA/KENYA - Occorre maggiore consapevolezza per la cura di colera e diarrea acquosa
Nairobi (Agenzia Fides) – Uno dei killer principali dei bambini in Kenya è la diarrea acuta e, spesso, purtroppo tanti genitori non sanno che un trattamento reidratante basterebbe a salvare la vita dei propri figli. La cura principale per questo tipo di patologia letale è infatti l’uso di flebo che consentono una più rapida diffusione delle sostanze liquide nell’organismo deperito. Tuttavia, nel Paese, è abbastanza comune che molti genitori, una volta portati i figli in ospedale, si rifiutino di far fare loro le flebo. Ad aggravare la situazione, ad oggi contribuiscono le piogge e le inondazioni in corso in molte zone del Kenya, comprese Homa Bay, Migori e Nairobi, che stanno favorendo una recrudescenza di malattie come il colera, infezione che si manifesta in maniera più evidente con la diarrea acquosa e che deve essere gestita con la somministrazione di sostanze liquide idratanti. Allo stesso tempo, il Paese continua a fare passi avanti nella cura di HIV/AIDS, altro grave problema di salute tra i bambini. Studi recenti del Kenya Aids Indicator Survey dimostrano che il numero di bambini affetti da HIV, di età compresa tra 18 mesi e 14 anni, è calato da 184 mila nel 2007 a 104 mila nel 2012. (AP) (30/5/2015 Agenzia Fides)
ASIA/PAKISTAN - L’Istituto Jinnha: vita difficile per le minoranze religiose
Islamabad (Agenzia Fides) – In Pakistan, lo spazio e la libertà per le minoranze etniche e religiose e per le comunità emarginate si va continuamente restringendo e quanti difendono i diritti umani sono presi di mira: è quanto hanno affermato i partecipanti alla conferenza dal titolo “Minoranze religiose e la libertà di espressione in Pakistan”, organizzata nei giorni scorsi dall'Istituto Jinnah, prestigioso centro studi con sede a Karachi, intitolato al fondatore della patria Ali Jinnah. La conferenza ha riunito attivisti e rappresentanti delle minoranze, attivisti della società civile per discutere sulla questione delle minoranze religiose in Pakistan.
Prima di tutto i presenti hanno notato una carenza nel sistema di comunicazione e informazione: i giornalisti stessi, infatti, vengono minacciati e non possono scrivere liberamente di tali problemi.
Durante la conferenza si è ricordato che uomini politici, attivisti, accademici, professori, agenti di polizia, uomini d'affari e gli altri, sono stati colpiti e uccisi. Tra loro, menzionati i casi di Saleem Shahzad, Salmaan Taseer, Rashid Rehman, Sabeen Mahmud e molti altri.
Questo accade perché la società si è eccessivamente radicalizzata: “La glorificazione di un unico sistema di credenze, quello islamico, a spese di tutti gli altri ha danneggiato la nostra società. Nessuno oggi ammette che le nostre leggi sono discriminatorie. Il dissenso e la modernizzazione sono stati costantemente demonizzati”, hanno detto i presenti.
Il politico Ramesh Kumar Vankwani, intervenendo alla conferenza ha ammesso che la leadership politica non ha mostrato molto interesse a risolvere i problemi delle minoranze, e ha ricordato che la Costituzione garantisce i diritti fondamentali. La cattolica Romana Bashir ha notato che dopo l’attacco alle chiese di Youhanabad a Lahore, i mezzi si comunicazione hanno dato più spazio all’episodio successivo, il linciaggio di due musulmani, piuttosto che agli attentatati kamikaze. Tra le radici di questo atteggiamento, la diffusione dell’odio che viene coltivato sia nelle scuole, sia nelle moschee. (PA) (Agenzia Fides 30/5/2015)
ASIA/NEPAL - Emergenza monsoni: Caritas Nepal promuove un piano di intervento
Kathmandu (Agenzia Fides) – A poco più di un mese dal devastante terremoto che ha distrutto il Nepal, si profila una nuova emergenza. Con oltre tre milioni di sfollati e centinaia di migliaia di edifici danneggiati o distrutti, a preoccupare è anche l’arrivo delle piogge monsoniche. Caritas Nepal ha lanciato un piano di intervento organico in favore di 20 mila famiglie, circa 100 mila persone, per i prossimi due mesi. Il piano prevede la distribuzione di kit per alloggi temporanei: teloni, corde, materassini, coperte; kit di generi non alimentari di prima necessità: lampade a energia solare, taniche, secchi, pentole e utensili da cucina; pastiglie per la potabilizzazione dell’acqua; kit igienico sanitari composti da sapone, disinfettante, panni sanitari, panno di cotone, biancheria, asciugamani, spazzolino e dentifricio. L’intervento è rivolto alle famiglie le cui abitazioni sono crollate o sono state gavemente danneggiate, con priorità per le più vulnerabili, donne ca pofamiglia, minori non accompagnati e disabili. Caritas Nepal prevede anche un accompagnamento e attività di formazione nell’utilizzo dei materiali forniti, oltre che un monitoraggio successivo, anche al fine di prevenire abusi e sfruttamento. E’ previsto anche un programma per garantire sostegno psicosociale e per l’impostazione di un successivo piano di ricostruzione e riattivazione socio-economica. (AP) (30/5/2015 Agenzia Fides)
ASIA/SIRIA - Vescovo di Aleppo: poco attendibili le voci sullo jihadista decapitato da un soldato assiro. E i cristiani non giustificano mai la vendetta con argomenti religiosi
Aleppo (Agenzia Fides) Il Vescovo Georges Abou Khazen OFM, Vicario apostolico di Aleppo per i cattolici di rito latino, considera “poco attendibili e comunque non verificabili” la voce diffusa da Londra dal Syrian Observatory for Human Rights e rilanciata dai media inglesi secondo cui un miliziano jihadista affiliato allo Stato Islamico (Is) sarebbe stato decapitato “per vendetta” da un soldato cristiano assiro, dopo essere stato preso come prigioniero nella provincia siriana nord orientale di Jazira. Secondo l'organizzazione operante a Londra, il soldato cristiano avrebbe catturato il combattente jihadista a Tal Shamiram, uno dei villaggi della valle del Khabur recentemente abbandonati dalle milizie dello Stato Islamico dopo un occupazione durata più di 3 mesi e tornati sotto il controllo delle formazioni militari curde e assire. Una volta scoperta l'appartenenza del prigioniero alle milizie jihadiste, il soldato assiro lo avrebbe decapitato “per vendetta davanti agli abusi compiuti da quel gruppo nella regione”. La vicenda è presentata in termini generici, senza precisarne i dettagli o senza citare i nomi dei protagonisti e degli eventuali testimoni. “La manipolazione dell'informazione” fa notare a tale proposito il Vescovo Abou Khazen “è anche essa uno dei mezzi usati per moltiplicare le violenze e gli orrori di questo conflitto. E alcune centrali sono specializzate in manipolare le cose per fomentare o giustificare rappresaglie. In questo caso” prosegue il Vescovo francescano “sappiamo che più di 230 cristiani assiri sequestrati nei villaggi del Khabur sono ancora ostaggi dei jihadisti. Solo uno sconsiderato potrebbe aver compiuto un gesto del genere, quando gli altri sono in pericolo, e tutto può essere preso a pretesto per giustificare ritorsioni. E soprattutto” aggiunge il Vicario apostolico di Aleppo “noi cristiani non giustifichiamo alcuna vendetta o violenza con argomenti religiosi. L'unica vendetta che conosciamo è il perdono , per essere anche segno di luce per tutti, e mostrare che ci sono alte vie da percorrere. Le vendette approfondiscono solo le ferite, e allungano la spirale dell'odio” . Il Vescovo Abou Khazen conferma che “questo sentimento si ritrova in tutti i cristiani, soprattutto nei più semplici, che vivono le sofferenze come agnelli in mezzo ai lupi: sono loro i primi a ripetere che il circolo perverso della violenza e della vendetta va interrotto da qualcuno, e questa è l'unica strada per non soccombere e aprire strade di riconciliazione”. Abou Khazen conferma all'Agenzia Fides che nella parrocchia latina della città di Aleppo, tra tante difficoltà e sofferenze, i padri e i loro collaboratori hanno comunque aperto il “capo estivo” per i bambini e i ragazzi: “E' un segno di speranza, in questa città martire. E' un'occasione per dare un po' di sollievo a tanti poveri bambini, permettere loro di uscire dalle case dove vivono costantemente reclusi, e dove spesso manca anche la luce e l 'acqua”. (GV) (Agenzia Fides 30/5/2015).
ASIA - Cristiani in Asia all’insegna di ecumenismo e dialogo
Giacarta (Agenzia Fides) – “Il Signore Dio vuole che i cristiani in Asia vivano insieme in una obbedienza comune, testimoniando l’amore di Dio nel mondo”: questa la conclusione della 14a assemblea generala della “Conferenza Cristiana dell'Asia” organismo ecumenico che promuove la cooperazione tra le Chiese cristiane nel continente. Come riferito a Fides, alla recente assemblea celebratasi a Giacarta dal 21 al 28 maggio sul tema “Vivere insieme nella casa di Dio” hanno preso parte 440 rappresentanti delle Chiese provenienti da 28 paesi.
L’assemblea ha esaminato il lavoro degli anni scorsi e programmato il futuro, ribadendo la scelta fondamentale del “dialogo” come forma di testimonianza e di presenza nei paesi dell’Asia. I partecipanti si sono confrontati su questioni e temi emergenti per la testimonianza del cristianesimo in Asia.
Il nuovo Segretario generale George Mathews Chunakara, indiano, ha espresso grandi aspettative per l'assemblea e per l’importanza del messaggio d’amore di Cristo per le terre asiatiche, rimarcando che “c’è bisogno di un dialogo tra tutte le religioni al fine di ridurre le tensioni sociali tra le comunità di tutto il mondo”. (PA) (Agenzia Fides 30/5/2015)
AMERICA/URUGUAY - La devozione latinoamericana verso Romero anche in Uruguay
Melo (Agenzia Fides) – Una piccola cappella all'interno dell'Uruguay porta il nome del Beato Oscar Romero, in riconoscimento del" Vescovo martire" di El Salvador, recentemente beatificato. Mons. Romero (1917-1980), noto per la sua predicazione in difesa dei diritti umani, è stato arcivescovo di San Salvador fino alla sua morte violenta 35 anni fa.

Secondo la rivista “Comunione”, della diocesi di Melo (387 km a nord est di Montevideo), l'umile tempio è stato nominato "Cappella del beato Romero e martiri latino americani". A destra dell'altare c'è un'immagine del Beato Romero che impartisce la benedizione.

La costruzione della cappella è stata una iniziativa da p. Miguel Garcia Cava, sacerdote spagnolo che ha lavorato nelle missioni in Cile e Argentina, e più tardi nel Uruguay fino alla sua morte nel 2004.

Secondo la pubblicazione, inviata a Fides, la cappella fu inaugurata nel 1993 e dedicata ai martiri dell'America Latina, a cominciare da Alonso Rodriguez, Juan del Castillo e Roque Gonzalez (martiri in Paraguay), tra gli altri. Padre Miguel avrebbe voluto inizialmente dare il nome di Romero alla cappella, ma le regole della Chiesa non lo permettevano (è possibile solo dopo il riconoscimento ufficiale di venerabile).

Domenica scorsa, dopo aver visto insieme alla comunità il documentario "Oscar Romero: un missionario di Dio", il vescovo della diocesi di Melo, Sua Ecc. Monsignor Heriberto Andrés Bodeant Fernández, che ha celebrato la messa, ha evidenziato il lavoro di p. Miguel e annunciato la nuova denominazione della cappella. (CE) (Agenzia Fides, 30/05/2015)
AMERICA/VENEZUELA - Sei giovani in sciopero della fame in una chiesa a Caracas
Caracas (Agenzia Fides) – Sei studenti venezuelani sono in sciopero della fame da due giorni in una Chiesa di Caracas: come riferisce una nota pervenuta a Fides, il loro scopo è quello di ottenere il rilascio dei compagni ancora in carcere. Gli studenti chiedono poi che sia definita la data per le elezioni legislative previste per questo anno e l'intervento della Chiesa cattolica come mediatrice, riferisce il direttore nazionale del movimento Juventud Activa Venezuela (JAVU), Jesus Gomez.

Gli studenti auspicano la liberazione dei colleghi arrestati in relazione alle proteste anti-governative in Venezuela durante la prima metà del 2014 e che ancora sono in carcere (Vedi Fides 15/03/2014). Altri giovani continuano ad unirsi agli studenti in digiuno.

“Speriamo di vedere crescere ogni giorno la nostra protesta”, ha detto il direttore. “Siamo una piattaforma di studenti molto seria e saremo qui fino a quando regge il nostro corpo. Abbiamo esaurito tutte le vie di protesta nel quadro della Costituzione ma ancora ci sono compagni detenuti, rapiti dal regime”, ha ribadito.

Intanto Leopoldo López, leader dell'opposizione, ha convocato una marcia nazionale per oggi, sabato 30, dove si chiederà per la liberazione dei prigionieri politici e per che sia definita la data per le elezioni legislative. (CE) (Agenzia Fides, 30/05/2015)

Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

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