Addio a Cornelio D’Agosto: fondò la OffMa, azienda leader nelle costruzioni metalliche
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Filippesi 1,4 ... e sempre, in ogni mia preghiera per tutti voi, prego con gioia...
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UDINE. «Era un tipografo coi fiocchi, esperto e attento. Quando lavorava, non guardava mai l’orologio. E per oltre trent’anni, dal 1970 al 2003, con le sue abili mani, ha impaginato le notizie del Messaggero Veneto».
Paolo Bassan, 84 anni, originario di San Giorgio di Nogaro, è mancato domenica 9 gennaio dopo un periodo di sofferenze incominciato lo scorso settembre quando aveva avuto un infarto. A ricordarlo così è il cognato Bruno Peloi.
Paolo Bassan era nato il 16 gennaio del 1937 e quindi, tra pochi giorni, avrebbe compiuto 85 anni. Lui e le sue due sorelle minori avevano perso il papà quando erano ancora ragazzini.
«E così, ad un certo punto – spiega sempre il cognato – Paolo, che era appunto il maggiore, si è ritrovato a fare da papà alle sorelline e a rivestire un ruolo fondamentale per l’intera famiglia.
Aveva infatti deciso di frequentare la scuola di tipografia del Tomadini di Udine – continua a raccontare Peloi – che insegnava anche un mestiere.
Conclusa la scuola, cominciò a lavorare proprio alla tipografia Tomadini e poi, nel ’70, quando io già lavoravo come correttore di bozze al Messaggero Veneto, venni a sapere che l’azienda cercava un bravo impaginatore.
Fu così che Paolo cominciò la sua lunga esperienza all’interno del giornale dove fu sempre molto apprezzato da tutti. Arrivò ai tempi in cui il quotidiano era diretto da Vittorino Meloni».
Quando era libero dagli impegni lavorativi, Paolo Bassan amava fare l’arbitro alle partite di calcio.
«Anche in quest’attività – sottolinea lo stesso Peloi – lo avevo coinvolto io e devo dire che aveva un carattere, mite, ma allo stesso tempo fermo nei suoi valori, che si conciliava in modo particolare con la funzione di arbitro.
Più in generale – prosegue il cognato – posso dire che era un persona buona e un gran lavoratore. Ci conoscevamo sin da quando eravamo giovani. Ai tempi, prendevamo insieme il treno che partiva alle 5.20 da San Giorgio di Nogaro, in modo da arrivare puntuali al lavoro alle 7 a Udine.
E insieme, in comproprietà, avevamo anche comprato la prima auto, una Cinquecento».
Paolo Bassan, che abitava in viale Leopardi, lascia le sorelle Mariagrazia – moglie di Bruno Peloi – e Renata e i nipoti. I funerali saranno celebrati nella chiesa del Carmine di via Aquileia. La data sarà comunicata a breve dai familiari.
A tutti loro le condoglianze del Messaggero Veneto.
Pubblicato su Il Messaggero Veneto
SAN GIORGIO DI NOGARO. La comunità sangiorgina dice addio a Eugenio Brunato, 74 anni, deceduto mercoledì 24 all’ospedale di Udine dove si trovava ricoverato da qualche tempo: era risultato positivo al Covid-19.
A ricordarlo sono gli amici che rimarcano come «il pensiero di lui, e della sua vita, ci riporta a quei giovani che, anche a San Giorgio, partendo da una tradizione religiosa, si orientarono a sinistra con ideali di progresso e di giustizia sociale».
Don Gabriel Vasile Cimpoesu sarà il nuovo parroco di Basiliano e delle sei comunità limitrofe: Basagliapenta, Blessano, Orgnano, Variano, Villaorba e Vissandone. Sono dunque sette le comunità che saranno guidate da don Gabriel Cimpoesu, sacerdote di origine romena che l’arcivescovo ha designato quale successore di monsignor Dino Bressan. Don Cimpoesu, vicario parrocchiale delle sei parrocchie della Valcanale (Tarvisio, Cave del Predil, Fusine in Valromana, Camporosso, Malborghetto Valbruna e Ugovizza), lascia il Tarvisiano, dove ha prestato servizio negli ultimi anni.
Dopo più di tre anni, e la rinuncia dell’impresa vincitrice del bando, l’itinerario ciclo turistico tra i comuni di Porpetto, San Giorgio di Nogaro e Carlino, è pronto finalmente a partire con il lotto Statale 14-località Galli, non appena l’Ufficio tecnico di San Giorgio avrà stipulato il contratto con la Euroscavi Srl di Mirano, subentrata dopo che la Feroli & C. Srl di Tramonti di Sotto aveva dato forfait. Costo dell’opera 660 mila euro, di cui 300 messi a disposizione dell’ex Uti Riviera friulana e 330 di fondi propri di San Giorgio.
Impianto su 75 ettari previsto nella zona dell’Aussa Corno Il vicesindaco: «Avevamo proposto l’utilizzo di altri spazi»
SAN GIORGIO DI NOGARO
TRASAGHIS. È morto don Fausto Quai, parroco di Trasaghis e religioso emigrante in Germania. Don Fausto Quai è mancato domenica sera a 81 anni nella sua casa a Susans di Majano: un anno fa era stato colpito da una malattia che nonostante le cure dei parenti e dei sanitari non è riuscito a sconfiggere.
Quella di don Fausto Quai è stata una vita dedicata alla chiesa, nel corso della quale si è sempre distinto per la sua bontà e la volontà di aiutare chi aveva più bisogno. Fausto Quai era nato nel 1940 a Susans e nel 1966 era stato ordinato sacerdote dal vescovo Giuseppe Zaffonato: le sue prime esperienze di parroco le fece a Udine, in seguito a San Giorgio di Nogaro e poi a Liaris di Ovaro.
La Curia di Udine lo mandò a servire la comunità religiosa in Germania dove ha vissuto per 27 anni: tra le città in cui ha operato ci sono Rasstatt in Baden-Württemberg, Saarbrücken e Saarlouis nel Saarland. «Ci fu un momento – racconta Lisa Cagliotti, che si è presa cura di lui negli ultimi 28 anni – in cui interpellò il console di Stoccarda chiedendo una mano per potersi recare nelle carceri di Ravensburg a fare lezione ai detenuti che non avevano la terza media.
Don Fausto raccontava che faceva 90 chilometri per aiutare quelle persone: gli volevano tutti bene». Raggiunti i 60 anni, don Fausto avrebbe dovuto andare in pensione ma piuttosto che ritirarsi preferì tornare in Friuli per rimettersi a disposizione della comunità.
Tornato a casa, diede inizialmente una mano a Majano e per un breve periodo a Lignano, finché nel 2006, con l’assenso di monsignor Pietro Brollo, divenne parroco di Trasaghis. Don Fausto si diede da fare per sistemare la chiesa di Santa Margherita nel capoluogo ma servì anche le chiese di Braulins e Peonis. Uomo di cultura, era un grande lettore e amava occuparsi delle sue viti.
«La scomparsa di don Fausto – fa sapere il sindaco Stefania Pisu – ha suscitato grande commozione nella comunità: ci ha lasciato dopo aver combattuto fino all’ultimo contro la malattia ma noi vogliamo ricordarlo sorridente come in occasione del suo 80esimo compleanno che abbiamo festeggiato a febbraio 2020, a Braulins».
A farsi interprete del cordoglio nella comunità di Majano è il sindaco Raffaella Paladin. Don Fausto Quai lascia i nipoti Alessandra e Gianluca e la signora Lisa. I suoi funerali saranno celebrati mercoledì nella chiesa di Trasaghis alle 16.30: il suo corpo sarà tumulato nel cimitero di Susans.
Il "Partito dei poveri" usava i profughi per il traffico di abiti usati e donati
FRIULI VENEZIA GIULIA - Con l'operazione “restyling” la Guardia di ... nascosto e ben sorvegliato, a San Giorgio di Nogaro, in provincia di Udine.
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XXXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B) Nostro Signore Gesù Cristo Re dell'Universo Grado della Celebrazione: SOLENNITA' Color...