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venerdì 31 gennaio 2020

PRESENTAZIONE DEL SIGNORE - Domenica 2 febbraio 2020

PRESENTAZIONE DEL SIGNORE
XXIV Giornata mondiale della Vita consacrata
XLII Giornata nazionale per la Vita«Aprite le porte alla vita»
Domenica 2 Febbraio 2020

Camminare incontro al Signore, per possedere la vita eterna

BENEDIZIONE DELLE CANDELE
E PROCESSIONE

Il Celebrante (che indossa il Piviale bianco) con i ministranti (che portano turibolo, Croce, ceri, secchiello con l’acqua benedetta e aspersorio) ed i fedeli si portano luogo indicato, mentre si esegue il canto di accoglienza.

MONIZIONE INTRODUTTIVA
DEL CELEBRANTE
C – Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.   T – Amen.

C – Il Signore, Luce del mondo, sia con tutti voi.  
T – E con il tuo spirito.

C - Fratelli carissimi, sono passati quaranta giorni dalla solennità del Natale. Anche oggi la Chiesa è in festa, celebrando il giorno in cui Maria e Giuseppe presentarono Gesù al tempio. Con quel rito il Signore si assoggettava alle prescrizioni della legge antica, ma in realtà veniva incontro al suo popolo, che l’attendeva nella fede.
Guidati dallo Spirito Santo, vennero nel tempio i santi vegliardi Simeone e Anna; illuminati dallo stesso Spirito riconobbero il Signore e pieni di gioia gli resero testimonianza.
Anche noi qui riuniti dallo Spirito Santo andiamo incontro al Cristo nella casa di Dio, dove lo troveremo e lo riconosceremo nello spezzare il pane, nell’attesa che egli venga e si manifesti nella sua gloria.

Dopo una breve pausa di silenzio, il Celebrante benedice le candele.

BENEDIZIONE DELLE CANDELE
C - Preghiamo.
O Dio, fonte e principio di ogni luce, che oggi hai rivelato al santo vecchio Simeone il Cristo, vera luce di tutte le genti, benedici  +  questi ceri e ascolta le preghiere del tuo popolo, che viene incontro  a te con questi segni luminosi e con inni di lode; guidalo  sulla  via del bene, perché giunga alla luce che non ha fine. Per Cristo nostro Signore.   T – Amen.

Il Celebrante asperge le candele senza dir nulla.
Subito dopo, si avvia in processione.
All’arrivo in Chiesa, si esegue il canto d’introito.


CELEBRAZIONE EUCARISTICA

Giunto in presbiterio, il Celebrante depone il piviale e indossa la casula; bacia l’altare e lo incensa. Poi si porta alla sede, prosegue la celebrazione con la Grande Dossologia e conclude i riti d’introduzione con la Colletta.

GRANDE DOSSOLOGIA

COLLETTA
C - Dio onnipotente ed eterno, guarda i tuoi fedeli riuniti nella festa della Presentazione al tempio del tuo unico Figlio fatto uomo, e concedi anche a noi di essere presentati a te pienamente rinnovati nello Spirito. Per il nostro Signore Gesù Cristo...  

LITURGIA DELLA PAROLA


PRESENTAZIONE DELLA PAROLA DI DIO
G – Il Mistero pasquale è la chiave interpretativa della Parola di Dio della festa odierna. Cristo sulla croce è colui che ci ha purificati e ha offerto sé stesso per noi. È lui che è entrato nel tempio santo di Dio aprendo la via anche per noi. Nell’incarnazione si è fatto talmente simile a noi per venirci in aiuto, sostenerci nella prova e darci la capacità di aprirci alla luce e di accogliere la sua salvezza.

PRIMA LETTURA: Ml 3,1-4
Entrerà nel suo tempio il Signore, che voi cercate.

Dal libro del profeta Malachìa

Così dice il Signore Dio:
«Ecco, io manderò un mio messaggero a preparare la via davanti a me e subito entrerà nel suo tempio il Signore che voi cercate; e l’angelo dell’alleanza, che voi sospirate, eccolo venire, dice il Signore degli eserciti.
Chi sopporterà il giorno della sua venuta? Chi resisterà al suo apparire? Egli è come il fuoco del fonditore e come la lisciva dei lavandai.
Siederà per fondere e purificare l’argento; purificherà i figli di Levi, li affinerà come oro e argento, perché possano offrire al Signore un’offerta secondo giustizia.
Allora l’offerta di Giuda e di Gerusalemme sarà gradita al Signore come nei giorni antichi, come negli anni lontani».

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE: dal Salmo 23

Rit.  Vieni, Signore, nel tuo tempio santo.

Alzate, o porte, la vostra fronte,
alzatevi, soglie antiche, / ed entri il re della gloria.

Chi è questo re della gloria?
Il Signore forte e valoroso,
il Signore valoroso in battaglia.

Alzate, o porte, la vostra fronte,
alzatevi, soglie antiche, / ed entri il re della gloria.

Chi è mai questo re della gloria?
Il Signore degli eserciti è il re della gloria.

SECONDA LETTURA: Eb 2,14-18
Doveva rendersi in tutto simile ai fratelli.

Dalla lettera agli Ebrei

Poiché i figli hanno in comune il sangue e la carne, anche Cristo allo stesso modo ne è divenuto partecipe, per ridurre all’impotenza mediante la morte colui che della morte ha il potere, cioè il diavolo, e liberare così quelli che, per timore della morte, erano soggetti a schiavitù per tutta la vita.
Egli infatti non si prende cura degli angeli, ma della stirpe di Abramo si prende cura. Perciò doveva rendersi in tutto simile ai fratelli, per diventare un sommo sacerdote misericordioso e degno di fede nelle cose che riguardano Dio, allo scopo di espiare i peccati del popolo.
Infatti, proprio per essere stato messo alla prova e avere sofferto personalmente, egli è in grado di venire in aiuto a quelli che subiscono la prova.

Parola di Dio

CANTO AL VANGELO: Lc 2,30.32

Alleluia, alleluia.
I miei occhi hanno visto la tua salvezza:
luce per rivelarti alle genti
e gloria del tuo popolo, Israele.
Alleluia.

VANGELO: Lc 2,22-40
I miei occhi hanno visto la tua salvezza.

 Dal Vangelo secondo Luca

Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore – come è scritto nella legge del Signore: «Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore» – e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.
Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore.
Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:
«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo
vada in pace, secondo la tua parola,
perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,
preparata da te davanti a tutti i popoli:
luce per rivelarti alle genti
e gloria del tuo popolo, Israele».
Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima –, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».
C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.
Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.

Parola del Signore.

PROFESSIONE DI FEDE

PREGHIERA DEI FEDELI
C - Fratelli e sorelle, convocati dallo Spirito Santo per celebrare l’incontro tra Cristo e il suo popolo, ci uniamo a Maria e a Giuseppe per essere presentati a Dio nostro Padre.
L - Preghiamo insieme e diciamo:
O Padre, rivela al mondo la luce del tuo Cristo.
  1. Perché la Chiesa, tempio del Dio vivente, segno e strumento dell’incontro fra Cristo e ogni uomo, porti a tutti l’annunzio missionario del Vangelo, preghiamo.
  2. Perché le persone consacrate rendano grazie a Dio del dono ricevuto e rinnovino l’impegno di seguire Cristo obbediente, povero e casto, e così facciano splendere nella Chiesa e nel mondo la sua luce, preghiamo.
  3. Perché il Signore si degni di mandare a noi nuovi fratelli e sorelle che, nella vita di speciale consacrazione, siano testimoni della Sua Luce nella notte del nostro mondo, preghiamo.
  4. Perché gli anziani della nostra Comunità parrocchiale, che nel nostro tempo necessitano particolarmente di attenzione, non siano relegate nelle prigioni e nell’isolamento delle case di riposo, ma siano riconosciuti nella loro dignità di persone, esperte di umanità, capaci di offrire alle nuove generazioni testimonianza delle esperienze vissute nel cammino della vita, preghiamo.
  5. Perché il dono della vita sia ben custodito e tutelato in ogni creatura dal suo inizio al suo naturale termine e ogni buon cristiano sia capace di condividere tale dono nell’esperienza della fraternità e della alterità, preghiamo.
  6. Perché anche noi sappiamo offrirci come Cristo al Padre nel servizio ai fratelli, recando la luce della fede nelle periferie esistenziali e sociali degli spazi in cui viviamo e operiamo, preghiamo.
C - O Padre, che nel tuo Figlio presentato al tempio manifesti visibilmente l’incontro fra l’antica e la nuova alleanza, fa’ che la tua Chiesa sperimenti con Maria e Giuseppe la gioia messianica e ogni uomo cammini nello splendore della tua luce. Per Cristo nostro Signore.   T - Amen.

Ringraziamento alla Comunione

** G - Ti hanno aspettato tutta la vita, Signore,
nonostante il sorriso ironico di molti
e finalmente sei venuto loro incontro.
Ti hanno riconosciuto
e dal loro cuore sono uscite parole di gioia,
di lode e di ringraziamento
perché i loro occhi avevano finalmente visto
il Salvatore promesso e da loro tanto atteso.
Sono anch’io a ringraziarti, Signore,
per essermi venuto incontro
a dirmi parole che avevano il sapore dell’Amore.
Sono anch’io a ringraziarti, Dio vero,
per avermi fatto conoscere la bellezza
e lo splendore della tua verità
e per aver fatto nascere in me
la gioia dell’appartenenza alla tua grande famiglia.
Sono anch ‘io a ringraziarti, Dio dell’amore,
perché hai squarciato le nubi del mio orizzonte
così che ora posso cantare l’alleluia della vita,
che ogni giorno in me viene
per eucaristicizzare il tempo e le cose.
Sono anch’io a ringraziarti, Dio della luce,
perché mi hai fatto essere come una candela accesa
che spinge la sua luce verso l’alto.
(Averardo Dini)

Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

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