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mercoledì 3 maggio 2023

Messaggero Veneto: Il sindaco annuncia un referendum sull'acciaieria 3 maggio 2023

 NELL’AUSSA-CORNO

Ipotesi di un’acciaieria a San Giorgio: il sindaco annuncia un referendum


FRANCESCA ARTICO

Due importanti fatti hanno caratterizzato il Primo Maggio a Cervignano: la conferma del primo cittadino del capoluogo della Bassa, Andrea Balducci, dell’apertura di un centro di accoglienza per minori, nell’ex caserma della Guardia di finanza di via Caiù, e la decisione del sindaco di San Giorgio di Nogaro, Pietro Del Frate, di indire un referendum sull’ipotesi progettuale di insediamento di un’acciaieria della Metinvest– Danieli nell’area industriale dell’Aussa Corno.

Entrambi i primi cittadini erano presenti alla manifestazione dei sindacati in piazza Indipendenza a Cervignano lunedì mattina ed entrambi hanno subito qualche contestazione.

«La confusione e la strumentalizzazione del consiglio comunale di venerdì 28 aprile hanno generato solo equivoci – replica Del Frate e l’approvazione delle direttive per la variante al Prgc non hanno nulla a che fare con le logiche normative del Pti della Ziac e quindi con la ipotetica acciaieria.

Per prima cosa faccio il sindaco. E da sindaco ascolto tutti. Non è mio compito proporre attività private, semmai capire se sono o no compatibili con norme e regole vigenti.

Guai se non avessi attenzione per quanto accade nel nostro Comune – aggiunge Del Frate –, ma sapendo ben distinguere i ruoli di chi svolge una funzione pubblica e chi, invece, può permettersi il lusso di seguire le proprie individuali, personali inclinazioni (di parte). Sull’acciaieria il mio ruolo è stato e sarà chiaro.

Qualcuno intende colpirmi, ma se crede di trovarmi in fallo, si sbaglia. Saranno i cittadini a decidere. Dopo opportune e puntuali informazioni.

Stiamo impostando tavoli di confronto, informazione capillare e come già avviate le procedure per l’indizione di un referendum tra i cittadini di San Giorgio.

Non intendo calpestare il mio ruolo di sindaco nè permetterò che lo facciano altri. Le idee sono chiare e si sfideranno lungo un percorso limpido e cristallino», conclude Del Frate.





martedì 31 maggio 2022

EUROPA/RUSSIA - Don Canetta: un nuovo trattato per porre fine alla guerra in Europa

EUROPA/RUSSIA - Don Canetta: un nuovo trattato per porre fine alla guerra in Europa
 
Milano (Agenzia Fides) – “Per provare a sbloccare un negoziato molto difficile occorre partire da una proposta che possa rappresentare una piattaforma di partenza. La proposta potrebbe essere quella si stipulare un nuovo trattato, sull’esempio della Collective Security Treaty Organisation" (CSTO), stipulato tra la Russia e alcuni paesi dell’ex URSS”: è la proposta rilanciata tramite l’Agenzia Fides da don Edoardo Canetta, ex Vicario Apostolico dell'Asia centrale, ed ex docente all'Istituto di Diplomazia della Repubblica del Kazakistan. Don Canetta è stato per vent'anni missionario in Kazakistan (cinque dei quali vissuti da Vicario generale dell’Asia centrale), dove ha insegnato all’Università di Karaganda, e poi all’Università Nazionale Euroasiatica Gumylyov di Astana.
Don Canetta, attualmente parroco a Milano e docente all'Accademia Ambrosiana a Milano, è attivo nell’accoglienza di rifugiati ucraini e oggi coinvolge la sua comunità nella preghiera del Rosario per la pace, con Papa Francesco.
Nota don Canetta a Fides: “Un nuovo patto per porre fine alla guerra in Europa dovrebbe coinvolgere Russia, Ucraina e alcuni paesi garanti (come ad esempio Turchia, India, Francia, Israele o altri); esso potrebbe prevedere la smilitarizzazione della Crimea e del Donbass, con la presenza di forze militari dei paesi garanti sopra citati. Tali paesi per un certo numero di anni assicurerebbero una sorta di ‘protettorato’ da sciogliersi poi attraverso un referendum popolare che lascerebbe alla gente decidere se appartenere all’Ucraina o alla Federazione Russa. Naturalmente le funzioni amministrative e di polizia locale resterebbero comunque affidate alle autorità del territorio”.
“Questa soluzione, come qualunque altra – rileva – avrebbe le sue difficoltà, ma forse è possibile almeno provare a metterla sul tavolo e attivare un processo negoziale, per cercare una via d’uscita che abbandoni la violenza e la guerra, portatrici di distruzione e morte”.
La "Collective Security Treaty Organisation" (CSTO), Organizzazione del trattato di sicurezza collettiva è nata nel 2002, come sviluppo istituzionale del Trattato di sicurezza collettiva, che è un’alleanza militare difensiva stipulata nel 1992 tra la Russia e alcuni paesi dell'ex Unione Sovietica (Armenia, Bielorussia, Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan). Il Trattato afferma l’impegno dei suoi membri a rinunciare alla minaccia o all’uso della forza nella risoluzione delle controversie tra loro e introduce una clausola di solidarietà per eventuali atti di aggressione esterna.
(PA) (Agenzia Fides 31/5/2022)

Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

Tutto sull'arrivo del nuovo arcivescovo Mons. Riccardo Lamba

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