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venerdì 8 marzo 2024

LA LETTERA DI CONGEDO DI MONS. ANDREA BRUNO MAZZOCATO ALL’ARCIDIOCESI DI UDINE

 

LA LETTERA DI CONGEDO DI MONS. ANDREA BRUNO MAZZOCATO ALL’ARCIDIOCESI DI UDINE

In prossimità del suo saluto alla Chiesa udinese, previsto in due momenti il 28 marzo e il 14 aprile, mons. Andrea Bruno Mazzocato si rivolge all'Arcidiocesi di Udine con una lettera scritta a cuore aperto, con la sincerità che da sempre ha contraddistinto i suoi scritti e, in generale, il suo operato. Egli offre le motivazioni della scelta «che può creare dispiacere a qualcuno di voi come a me» del suo rientro nella terra di origine, la Diocesi di Treviso.

Carissimi sacerdoti, diaconi, religiosi/e fedeli tutti,

mentre ci stiamo preparando con fede e gioia ad accogliere il nuovo Arcivescovo, mons. Riccardo Lamba, desidero rivolgervi ancora una parola a conclusione dei miei oltre 14 anni di ministero episcopale in mezzo a voi.

Ripercorrendoli con la memoria possiamo riconoscere che ci sono stati dei frutti di bene a favore della nostra Chiesa diocesana. Per questi frutti, con gioia lodiamo e ringraziamo Dio Padre per mezzo di Gesù nostro Signore perché “ogni buon regalo e ogni dono perfetto vengono dall’alto e discendono dal Padre, creatore della luce” (Gc 1,17). I doni che Dio Padre ci ha fatto sono una prova che egli non solo non abbandona la Chiesa di Udine ma, anzi, la arricchisce di grazie, a volte imprevedibili, pur in mezzo alle nostre fragilità e incoerenze. Per questo diciamo: “Eterna è la sua misericordia”.

È doveroso da parte mia allargare il ringraziamento alle tante persone (sacerdoti, diaconi, religiosi e laici) che in questi anni si sono rese disponibili, con generosità e anche con pazienza, a collaborare con me nell’opera pastorale e di governo della nostra Chiesa. Molte sono state per me un esempio stimolante di fede, di passione per le loro comunità e per tutta la diocesi e di ammirevole fedeltà. Dio le ricompensi per quanto hanno donato a me e alla Chiesa.

Se rivolgo lo sguardo su di me, devo confessarvi con sincerità che il sentimento più forte che mi sale dalla coscienza è quello di chiedere perdono. Mi affido, prima di tutto, alla misericordia di Dio Padre e di Gesù, buon Pastore, pregando lo Spirito Santo che mi aiuti a confidare in essa. Chiedo, poi, umilmente perdono alla Chiesa di Udine e alle persone se sono pesate su di loro le mie debolezze e le mie colpe. Ho cercato di rinnovare sempre nella mia coscienza rette intenzioni e un sentimento di carità, ma i limiti ognuno se li porta dietro. Sarei contento se il mio ministero episcopale si concludesse in una reciproca riconciliazione che nel mio animo sento già viva verso tutti.


Spendo una parola anche sulla scelta che ho fatto di tornare a vivere a Treviso dove il vescovo, mons. Tomasi, si è offerto di accogliermi. Mi trasferirò nella canonica della parrocchia di Biadene dove condividerò la vita con il parroco e il parroco emerito, due sacerdoti che conosco molto bene. In quella canonica è già stato ospite, fino a due anni fa, un altro vescovo emerito, mons. Angelo Daniel, per cui l’ambiente è già preparato.

Mi sembra giusto condividere il motivo che mi ha condotto a fare questa scelta che può creare dispiacere a qualcuno di voi come a me. Se avessi guardato a me stesso sarei rimasto volentieri nell’affascinante terra del Friuli e tra persone che ormai mi sono familiari. Mi sono, invece, chiesto in coscienza quale fosse il bene per la Chiesa di Udine che ho amato. Anche guardando a come ho operato in questi 14 anni ho concluso che fosse onesto ritirarmi per lasciare piena libertà al mio successore.

Quando un servo, specialmente se ha avuto responsabilità di rilievo, ha concluso il suo compito è meglio che lasci la casa libera a chi lo sostituisce. Nel nostro caso, la casa del padrone è la Santa Chiesa di Cristo che in Udine e che desidero favorire e rispettare in ogni modo.

La distanza fisica non significherà lontananza spirituale. La Chiesa friulana sarà sempre presente nella mia preghiera. Sarò pure disponibile ad aiutare il nuovo Vescovo in tutti modi che lui riterrà utili. Da parte mia, poi, troverete anche la piena disponibilità a continuare i rapporti personali di amicizia e di dialogo che si sono creati in questi anni e che sono stati una delle belle esperienze che il Signore mi ha donato in questa diocesi.

Concludo questa mia lettera invocando su di voi una speciale benedizione di Dio Padre, Figlio e Spirito Santo, per intercessione di Maria, tanto cara ai friulani, e dei Santi Patroni Ermacora e Fortunato.

Unito nella carità in Cristo.

+ Andrea Bruno Mazzocato

venerdì 23 febbraio 2024

Vangelo del 23 febbraio 2024 (dal sito Web christian Art)

 Vangelo del 23 febbraio 2024




Va' prima a riconciliarti con tuo fratello

Matteo 5:20-26

Gesù disse ai suoi discepoli: 'Se la vostra virtù non andrà oltre quella degli scribi e dei farisei, non entrerete mai nel regno dei cieli.

«Hai imparato come fu detto ai nostri antenati: Non devi uccidere; e se qualcuno uccide deve risponderne davanti al tribunale. Ma io vi dico questo: chiunque è arrabbiato con suo fratello ne risponderà davanti al tribunale; se un uomo chiama suo fratello “Matto”, ne risponderà davanti al Sinedrio; e se un uomo lo chiama “Rinnegato”, ne risponderà nel fuoco dell’inferno. Se dunque stai presentando la tua offerta all'altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualcosa contro di te, lascia lì la tua offerta davanti all'altare, va' prima a riconciliarti con tuo fratello e poi torna a presentare la tua offerta. Accordati per tempo con il tuo avversario mentre sei ancora in viaggio con lui verso il tribunale, altrimenti potrebbe consegnarti al giudice e il giudice all'ufficiale, e verrai gettato in prigione. Ti dico solennemente che non uscirai finché non avrai pagato l'ultimo soldo.'

lunedì 29 gennaio 2024

Vatican News 28 gennaio 2024

 

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Vatican News

Le notizie del giorno

28/01/2024

La chiesa italiana colpita a Istanbul
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Dopo l'Angelus, Francesco ricorda quanto accaduto nella comunità della città turca, dove è rimasto vittima un cinquantenne durante la Messa. Il Vicario apostolico, monsignor Palinuro: "Chiediamo alle autorità di fare chiarezza, di ricercare la verità, giustizia per chi ha perso la vita. Chiediamo ... 

Un gruppo di sfollati del Myanmar in Bangladesh
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Il Pontefice chiede riconciliazione per il Myanmar e che possano transitare gli aiuti umanitari nel Paese, così come in Medio Oriente e in Ucraina. Sollievo è ... 

Papa Francesco all'Angelus dell'ultima domenica di febbraio
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All'Angelus Francesco mette in guardia su ciò che soffoca la libertà: dipendenze, mode dominanti, paura, "l'idolatria del potere, che genera conflitti e ricorre ... 

I due ragazzi di Azione Cattolica accanto al Papa per l'Angelus
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Affacciati accanto a Francesco dal Palazzo apostolico, per l'Angelus domenicale, una ragazza e un ragazzo di Azione Cattolica leggono una lettera in cui ... 

Monsignor Enrico Trevisi, vescovo di Trieste
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Il vescovo della città giuliana, monsignor Enrico Trevisi, esprime emozione per l'annuncio della visita del Pontefice prevista per il prossimo 7 luglio in ... 

SANTA SEDE

La dottoressa Helena Pyz, direttrice del Jeevodaya in India
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Da 55 anni Il centro Jeevodaya nello Stato di Chhatisgarth si occupa dei lebbrosi e dell'educazione dei loro figli. Fondato da un sacerdote polacco, il centro ... 

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S’intitola ‘La lama e la croce’ il nuovo libro del giornalista Francesco Comina, pubblicato dalla Libreria Editrice vaticana, che narra le vicende di alcune ... 

sabato 17 giugno 2023

XI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A) 18 giugno 2023

 


XI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)

Grado della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: Verde

Antifona d'ingresso
Ascolta, o Signore, la mia voce: a te io grido.
Sei tu il mio aiuto: non lasciarmi,
non abbandonarmi, Dio della mia salvezza. (Sal 26,7-9)

Colletta
O Padre, che hai fatto di noi
un regno di sacerdoti e una nazione santa,
donaci di ascoltare la tua voce
e di custodire la tua alleanza,
per annunciare con le parole e con la vita
che il tuo regno è vicino.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

PRIMA LETTURA (Es 19,2-6)
Sarete per me un regno di sacerdoti e una nazione santa.

Dal libro dell’Èsodo

In quei giorni, gli Israeliti, levate le tende da Refidìm, giunsero al deserto del Sinai, dove si accamparono; Israele si accampò davanti al monte.
Mosè salì verso Dio, e il Signore lo chiamò dal monte, dicendo: «Questo dirai alla casa di Giacobbe e annuncerai agli Israeliti: “Voi stessi avete visto ciò che io ho fatto all’Egitto e come ho sollevato voi su ali di aquile e vi ho fatti venire fino a me. Ora, se darete ascolto alla mia voce e custodirete la mia alleanza, voi sarete per me una proprietà particolare tra tutti i popoli; mia infatti è tutta la terra! Voi sarete per me un regno di sacerdoti e una nazione santa”».

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 99)
Rit: Noi siamo suo popolo, gregge che egli guida.

Acclamate il Signore, voi tutti della terra,
servite il Signore nella gioia,
presentatevi a lui con esultanza.

Riconoscete che solo il Signore è Dio:
egli ci ha fatti e noi siamo suoi,
suo popolo e gregge del suo pascolo.

Buono è il Signore,
il suo amore è per sempre,
la sua fedeltà di generazione in generazione.

SECONDA LETTURA (Rm 5,6-11)
Se siamo stati riconciliati per mezzo della morte del Figlio, molto più saremo salvati mediante la sua vita.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli, quando eravamo ancora deboli, nel tempo stabilito Cristo morì per gli empi.
Ora, a stento qualcuno è disposto a morire per un giusto; forse qualcuno oserebbe morire per una persona buona. Ma Dio dimostra il suo amore verso di noi nel fatto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi.
A maggior ragione ora, giustificati nel suo sangue, saremo salvati dall’ira per mezzo di lui. Se infatti, quand’eravamo nemici, siamo stati riconciliati con Dio per mezzo della morte del Figlio suo, molto più, ora che siamo riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita. Non solo, ma ci gloriamo pure in Dio, per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo, grazie al quale ora abbiamo ricevuto la riconciliazione.

Parola di Dio

Canto al Vangelo (Mc 1,15)
Alleluia, alleluia.

Il regno di Dio è vicino:
convertitevi e credete nel Vangelo.
Alleluia.

VANGELO (Mt 9,36-10,8)
Chiamati a sé i suoi dodici discepoli, li mandò.

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù, vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe perché mandi operai nella sua messe!».
Chiamati a sé i suoi dodici discepoli, diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità.
I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello; Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello; Filippo e Bartolomeo; Tommaso e Matteo il pubblicano; Giacomo, figlio di Alfeo, e Taddeo; Simone il Cananeo e Giuda l’Iscariota, colui che poi lo tradì.
Questi sono i Dodici che Gesù inviò, ordinando loro: «Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli

Rivolgiamo la nostra preghiera a Dio Padre che ha riversato su di noi, in Cristo, le ricchezze della sua grazia.
Preghiamo insieme e diciamo: Dio, fonte di ogni bene, ascoltaci.

1. Per la Chiesa, che vive e soffre in ogni parte della terra: ricolma del conforto dello Spirito, orienti il cammino dell’intera umanità verso la meta della vita eterna. Preghiamo.
2. Per il papa, i vescovi, i presbiteri e i diaconi: testimonino con franchezza la fede cristiana e siano sempre sostenuti nel loro ministero dalla forza dello Spirito e dall’intercessione di tutta la Chiesa. Preghiamo.
3. Per i nostri fratelli perseguitati e oppressi, testimoni della fede non solo a parole, ma con la stessa vita: sentano il conforto della viva presenza del Signore accanto a loro. Preghiamo.
4. Per tutti i malati, che portano nella loro carne il mistero della croce: unendosi all’offerta di Cristo sperimentino la beatitudine promessa agli afflitti. Preghiamo.
5. Per noi che partecipiamo a questa santa Eucaristia: nutrendoci di Cristo, attingiamo forza e slancio per seguirne le orme, certi del suo amore. Preghiamo.

Padre misericordioso, il tuo Figlio, innalzato sulla croce, attira tutti a sé: guida i nostri passi verso di lui e affretta l’unità della famiglia umana. Per Cristo nostro Signore.

domenica 26 febbraio 2023

Veglia di Quaresima 2023 comunicato della Diocesi di Udine


 














VENERDÌ 3 MARZO IN CATTEDRALE LA VEGLIA DIOCESANA DI QUARESIMA DEI GIOVANI

Dopo la lunga pausa dovuta alla pandemia e ai suoi strascichi, torna in Cattedrale a Udine l'appuntamento con la Veglia di Quaresima per adolescenti e giovani, proposta dall'Ufficio diocesano di Pastorale giovanile. Venerdì 3 marzo, alle 20.30, sarà l'Arcivescovo a presiedere la preghiera, che avrà carattere penitenziale: ci sarà, infatti, la possibilità di confessarsi.


Sono attesi in Cattedrale i gruppi di adolescenti e giovani delle diverse Collaborazioni pastorali e Parrocchie dell’Arcidiocesi: cresimandi e cresimati, animatori degli oratori e scout, riuniti in preghiera insieme a coloro che si stanno preparando a vivere la Giornata mondiale della Gioventù a Lisbona di questo agosto 2023.

La veglia è aperta a tutti i giovani dai 14 ai 30 anni. Il tema della veglia sarà «Simeone: uomo dell’attesa e della verità». I giovani continuano il cammino annuale insieme a Maria, guidati dallo sguardo di Simeone, che li aiuterà a vivere pienamente il tempo quaresimale.

Al termine della veglia ci sarà la possibilità di accostarsi al Sacramento della Riconciliazione: si invitano pertanto i sacerdoti partecipanti a mettersi a disposizione per le confessioni e portare con sé il camice e la stola viola.

martedì 2 agosto 2022

AFRICA/EGITTO - Giovani egiziani in pellegrinaggio al Monte Sinai per la 29esima “Marcia Francescana”

AFRICA/EGITTO - Giovani egiziani in pellegrinaggio al Monte Sinai per la 29esima “Marcia Francescana”
 
Quesna (Agenzia Fides) – Un pellegrinaggio di cinque giorni, lungo sentieri percorsi da tempo immemore da santi, profeti e penitenti, per domandare il dono della riconciliazione interiore e scoprire il disegno amoroso di Dio sulla propria vita. E’ l’intensa, suggestiva esperienza condivisa da frati, religiose e centinaia di ragazzi e ragazze che dal 20 al 30 luglio hanno preso parte alla 29a Marcia francescana, il tradizionale pellegrinaggio organizzato in Egitto dai Frati Minori, che quest’anno si è snodato intorno alla meta del Monte

Sinai, per poi concludersi con una divina liturgia celebrata dal Vescovo copto cattolico Hani Bakoum a Quesna, nella Cattedrale dedicata alla Vergine Maria.
Il Monte Sinai è meta di pellegrini cristiani fin dal IV secolo dopo Cristo. La “Marcia francescana” appare in piena sintonia con le politiche governative che da anni puntano promuovere l’Egitto come meta di suggestivi pellegrinaggi cristiani. Nelle dichiarazioni rilasciate ai media egiziani, Padre Milad Shehata, Direttore del Centro Culturale Francescano del Cairo, ha rimarcato che per i ragazzi e le ragazze coinvolti il pellegrinaggio – che aveva come slogan la frase “ho qualcosa da dirti” - ha rappresentato un momento propizio di preghiera, silenzio e convivenza fraterna, occasione ideale per riconoscere l’orizzonte di felicità a cui è chiamata la propria vita, nella sequela di Gesù. Il sacerdote francescano ha anche espresso l’intenzione di invitare alla prossima marcia francescana anche amici e amiche musulmani.
La tradizione di pellegrinaggi cristiani che attraversano le terre d’Egitto risale al IV Secolo dopo Cristo. La fondazione del Monastero di Santa Caterina, nel Sinai, si fa risalire a sant'Elena, madre dell'imperatore Costantino che nel 328 fece costruire una prima cappella nel luogo dove secondo la tradizione Mosè parlò con Dio, nell'episodio biblico del roveto ardente. La più antica notizia documentata del luogo di culto dedicato a Santa Caterina nel Sinai si rintraccia nel “Cammino di Egeria”, la monaca originaria della Gallia che raccolse nell’opera il racconto dei luoghi biblici visitati in lungo pellegrinaggio compiuto tra il 381 e il 384. Fin da allora, una parte dei cristiani che si recavano in pellegrinaggio a Gerusalemme erano soliti inserire anche il Sinai nel loro itinerario. Una pratica spirituale che è proseguita anche dopo che a dominare l’Egitto sono arrivati governanti appartenenti all’islam.
(GV) (Agenzia Fides 1/8/2022)

martedì 26 luglio 2022

Vatican News


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Vatican News

Le notizie del giorno

25/07/2022

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Nella chiesa del Sacro Cuore dei Primi Popoli a Edmonton, Francesco ammette che "nulla può cancellare la dignità violata, il male subìto, la fiducia tradita". Tuttavia - precisa - occorre ripartire, guardando a Gesù crocifisso. Invita a cooperare per una riconciliazione che non sia una sorta di pace ... 

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La testimonianza di Candida e Bill, due parrocchiani della chiesa del Sacro Cuore dei Primi Popoli a Edmonton, accoglie Francesco in una comunità inclusiva, ... 

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Riviviamo i momenti più significativi dell'arrivo e dei primi appuntamenti del 25 luglio di Francesco a Edmonton, capitale della provincia dell'Alberta 

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Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

Tutto sull'arrivo del nuovo arcivescovo Mons. Riccardo Lamba

  LA CHIESA UDINESE ACCOGLIE IL NUOVO ARCIVESCOVO MONS. RICCARDO LAMBA Un momento storico, di grande solennità e festa, sarà celebrato domen...