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Filippesi 1,4 ... e sempre, in ogni mia preghiera per tutti voi, prego con gioia...
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Una mattinata di preghiera e approfondimento della spiritualità legata al Sacro Cuore, centrale nella Rete mondiale di preghiera del Papa (da cui nasce l’Apostolato della preghiera). È quanto vivranno coloro che sabato 18 ottobre convergeranno nel Santuario della Beata Vergine del Carmine (nella foto), a Ribis di Reana, a partire dalle 9. Possono partecipare laici e laiche, sacerdoti e religiosi/e, senza necessità di iscrizione.
La meditazione sarà curata da p. Ernesto Balzarin, attualmente in servizio nella Collaborazione Pastorale di Fagagna. Alle 11 sarà celebrata la Santa Messa che concluderà il ritiro.
Ogni primo venerdì del mese il gruppo diocesano dell’Apostolato della preghiera si riunisce per affidare al Signore le intenzioni del Papa. In ognuno degli appuntamenti i partecipanti potranno vivere il Sacramento della Riconciliazione; è sempre prevista, in conclusione, la celebrazione della Santa Messa.
Nello specifico, gli appuntamenti 2025-2026 si svolgono nelle seguenti date e sono ad accesso libero.
L’Apostolato della Preghiera (AdP) è un’associazione pubblica di fedeli che ha lo scopo di vivere e propagare la devozione al Sacro Cuore di Gesù. Esso nacque in Francia, a Vals, presso Le Puy, il 3 dicembre 1844, ad opera del padre gesuita Francesco Saverio Gautrelet, e fu pensata inizialmente per degli studenti gesuiti, ma si diffuse subito al di fuori dello scolasticato di Vals; il padre Gautrelet avviò una piccola organizzazione denominata Apostolato della Preghiera, che fu approvata dal vescovo di Le Puy e successivamente dai Papi, a cominciare da Pio IX.
Oggi l’Apostolato della Preghiera è presente in tutto il mondo, ed ha almeno 45 milioni di iscritti e ha assunto il nome di Rete mondiale di preghiera del Papa. Si configura come un’Opera Pontificia, la cui missione è di mobilitare i cattolici attraverso la preghiera e l’azione di fronte alle sfide dell’umanità e della missione della Chiesa. Queste sfide sono presentate sotto forma di intenzioni di preghiera affidate dal Papa a tutta la Chiesa. La sua missione si inscrive nella dinamica del Cuore di Gesù, una missione di compassione per il mondo.
Ogni mese l’AdP riceve dal Papa e dai vescovi del proprio paese le intenzioni mensili, che orientano a sentire con la Chiesa e che sono finestre aperte sui problemi attuali del mondo; attraverso di esse gli aderenti vivono l’aggancio tra la loro vita spirituale e «le gioie e le speranze, delle tristezze e le angosce degli uomini d’oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono» (Gaudium et Spes, 1).

Carissimi sacerdoti, diaconi, religiosi/e fedeli tutti,
mentre ci stiamo preparando con fede e gioia ad accogliere il nuovo Arcivescovo, mons. Riccardo Lamba, desidero rivolgervi ancora una parola a conclusione dei miei oltre 14 anni di ministero episcopale in mezzo a voi.
Ripercorrendoli con la memoria possiamo riconoscere che ci sono stati dei frutti di bene a favore della nostra Chiesa diocesana. Per questi frutti, con gioia lodiamo e ringraziamo Dio Padre per mezzo di Gesù nostro Signore perché “ogni buon regalo e ogni dono perfetto vengono dall’alto e discendono dal Padre, creatore della luce” (Gc 1,17). I doni che Dio Padre ci ha fatto sono una prova che egli non solo non abbandona la Chiesa di Udine ma, anzi, la arricchisce di grazie, a volte imprevedibili, pur in mezzo alle nostre fragilità e incoerenze. Per questo diciamo: “Eterna è la sua misericordia”.
È doveroso da parte mia allargare il ringraziamento alle tante persone (sacerdoti, diaconi, religiosi e laici) che in questi anni si sono rese disponibili, con generosità e anche con pazienza, a collaborare con me nell’opera pastorale e di governo della nostra Chiesa. Molte sono state per me un esempio stimolante di fede, di passione per le loro comunità e per tutta la diocesi e di ammirevole fedeltà. Dio le ricompensi per quanto hanno donato a me e alla Chiesa.
Se rivolgo lo sguardo su di me, devo confessarvi con sincerità che il sentimento più forte che mi sale dalla coscienza è quello di chiedere perdono. Mi affido, prima di tutto, alla misericordia di Dio Padre e di Gesù, buon Pastore, pregando lo Spirito Santo che mi aiuti a confidare in essa. Chiedo, poi, umilmente perdono alla Chiesa di Udine e alle persone se sono pesate su di loro le mie debolezze e le mie colpe. Ho cercato di rinnovare sempre nella mia coscienza rette intenzioni e un sentimento di carità, ma i limiti ognuno se li porta dietro. Sarei contento se il mio ministero episcopale si concludesse in una reciproca riconciliazione che nel mio animo sento già viva verso tutti.
Mi sembra giusto condividere il motivo che mi ha condotto a fare questa scelta che può creare dispiacere a qualcuno di voi come a me. Se avessi guardato a me stesso sarei rimasto volentieri nell’affascinante terra del Friuli e tra persone che ormai mi sono familiari. Mi sono, invece, chiesto in coscienza quale fosse il bene per la Chiesa di Udine che ho amato. Anche guardando a come ho operato in questi 14 anni ho concluso che fosse onesto ritirarmi per lasciare piena libertà al mio successore.
Quando un servo, specialmente se ha avuto responsabilità di rilievo, ha concluso il suo compito è meglio che lasci la casa libera a chi lo sostituisce. Nel nostro caso, la casa del padrone è la Santa Chiesa di Cristo che in Udine e che desidero favorire e rispettare in ogni modo.
La distanza fisica non significherà lontananza spirituale. La Chiesa friulana sarà sempre presente nella mia preghiera. Sarò pure disponibile ad aiutare il nuovo Vescovo in tutti modi che lui riterrà utili. Da parte mia, poi, troverete anche la piena disponibilità a continuare i rapporti personali di amicizia e di dialogo che si sono creati in questi anni e che sono stati una delle belle esperienze che il Signore mi ha donato in questa diocesi.
Concludo questa mia lettera invocando su di voi una speciale benedizione di Dio Padre, Figlio e Spirito Santo, per intercessione di Maria, tanto cara ai friulani, e dei Santi Patroni Ermacora e Fortunato.
Unito nella carità in Cristo.
+ Andrea Bruno Mazzocato
Vangelo del 23 febbraio 2024
Gesù disse ai suoi discepoli: 'Se la vostra virtù non andrà oltre quella degli scribi e dei farisei, non entrerete mai nel regno dei cieli.
«Hai imparato come fu detto ai nostri antenati: Non devi uccidere; e se qualcuno uccide deve risponderne davanti al tribunale. Ma io vi dico questo: chiunque è arrabbiato con suo fratello ne risponderà davanti al tribunale; se un uomo chiama suo fratello “Matto”, ne risponderà davanti al Sinedrio; e se un uomo lo chiama “Rinnegato”, ne risponderà nel fuoco dell’inferno. Se dunque stai presentando la tua offerta all'altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualcosa contro di te, lascia lì la tua offerta davanti all'altare, va' prima a riconciliarti con tuo fratello e poi torna a presentare la tua offerta. Accordati per tempo con il tuo avversario mentre sei ancora in viaggio con lui verso il tribunale, altrimenti potrebbe consegnarti al giudice e il giudice all'ufficiale, e verrai gettato in prigione. Ti dico solennemente che non uscirai finché non avrai pagato l'ultimo soldo.'
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28/01/2024
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SANTA SEDE
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Grado della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: Verde
Antifona d'ingresso
Ascolta, o Signore, la mia voce: a te io grido.
Sei tu il mio aiuto: non lasciarmi,
non abbandonarmi, Dio della mia salvezza. (Sal 26,7-9)
Colletta
O Padre, che hai fatto di noi
un regno di sacerdoti e una nazione santa,
donaci di ascoltare la tua voce
e di custodire la tua alleanza,
per annunciare con le parole e con la vita
che il tuo regno è vicino.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.
PRIMA LETTURA (Es 19,2-6)
Sarete per me un regno di sacerdoti e una nazione santa.
Dal libro dell’Èsodo
In quei giorni, gli Israeliti, levate le tende da Refidìm, giunsero al deserto
del Sinai, dove si accamparono; Israele si accampò davanti al monte.
Mosè salì verso Dio, e il Signore lo chiamò dal monte, dicendo: «Questo dirai
alla casa di Giacobbe e annuncerai agli Israeliti: “Voi stessi avete visto ciò
che io ho fatto all’Egitto e come ho sollevato voi su ali di aquile e vi ho
fatti venire fino a me. Ora, se darete ascolto alla mia voce e custodirete la
mia alleanza, voi sarete per me una proprietà particolare tra tutti i popoli;
mia infatti è tutta la terra! Voi sarete per me un regno di sacerdoti e una
nazione santa”».
Parola di Dio
SALMO RESPONSORIALE (Sal 99)
Rit: Noi siamo suo popolo, gregge che egli guida.
Acclamate il Signore, voi tutti della terra,
servite il Signore nella gioia,
presentatevi a lui con esultanza.
Riconoscete che solo il Signore è Dio:
egli ci ha fatti e noi siamo suoi,
suo popolo e gregge del suo pascolo.
Buono è il Signore,
il suo amore è per sempre,
la sua fedeltà di generazione in generazione.
SECONDA LETTURA (Rm 5,6-11)
Se siamo stati riconciliati per mezzo della morte del Figlio, molto più
saremo salvati mediante la sua vita.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, quando eravamo ancora deboli, nel tempo stabilito Cristo morì per gli
empi.
Ora, a stento qualcuno è disposto a morire per un giusto; forse qualcuno
oserebbe morire per una persona buona. Ma Dio dimostra il suo amore verso di
noi nel fatto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi.
A maggior ragione ora, giustificati nel suo sangue, saremo salvati dall’ira per
mezzo di lui. Se infatti, quand’eravamo nemici, siamo stati riconciliati con Dio
per mezzo della morte del Figlio suo, molto più, ora che siamo riconciliati,
saremo salvati mediante la sua vita. Non solo, ma ci gloriamo pure in Dio, per
mezzo del Signore nostro Gesù Cristo, grazie al quale ora abbiamo ricevuto la
riconciliazione.
Parola di Dio
Canto al Vangelo (Mc 1,15)
Alleluia, alleluia.
Il regno di Dio è vicino:
convertitevi e credete nel Vangelo.
Alleluia.
VANGELO (Mt 9,36-10,8)
Chiamati a sé i suoi dodici discepoli, li mandò.
+ Dal Vangelo
secondo Matteo
In quel tempo, Gesù, vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano
stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi
discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il
signore della messe perché mandi operai nella sua messe!».
Chiamati a sé i suoi dodici discepoli, diede loro potere sugli spiriti impuri
per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità.
I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo
fratello; Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello; Filippo e
Bartolomeo; Tommaso e Matteo il pubblicano; Giacomo, figlio di Alfeo, e Taddeo;
Simone il Cananeo e Giuda l’Iscariota, colui che poi lo tradì.
Questi sono i Dodici che Gesù inviò, ordinando loro: «Non andate fra i pagani e
non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore
perdute della casa d’Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno
dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i
lebbrosi, scacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente
date».
Parola del Signore
Preghiera dei fedeli
Rivolgiamo la nostra preghiera a Dio Padre che ha riversato su di noi, in
Cristo, le ricchezze della sua grazia.
Preghiamo insieme e diciamo: Dio, fonte di ogni bene, ascoltaci.
1. Per la Chiesa, che vive e soffre in ogni parte della terra: ricolma del
conforto dello Spirito, orienti il cammino dell’intera umanità verso la meta
della vita eterna. Preghiamo.
2. Per il papa, i vescovi, i presbiteri e i diaconi: testimonino con franchezza
la fede cristiana e siano sempre sostenuti nel loro ministero dalla forza dello
Spirito e dall’intercessione di tutta la Chiesa. Preghiamo.
3. Per i nostri fratelli perseguitati e oppressi, testimoni della fede non solo
a parole, ma con la stessa vita: sentano il conforto della viva presenza del
Signore accanto a loro. Preghiamo.
4. Per tutti i malati, che portano nella loro carne il mistero della croce:
unendosi all’offerta di Cristo sperimentino la beatitudine promessa agli
afflitti. Preghiamo.
5. Per noi che partecipiamo a questa santa Eucaristia: nutrendoci di Cristo,
attingiamo forza e slancio per seguirne le orme, certi del suo amore.
Preghiamo.
Padre misericordioso, il tuo Figlio, innalzato sulla croce, attira tutti a sé:
guida i nostri passi verso di lui e affretta l’unità della famiglia umana. Per
Cristo nostro Signore.
domenica 23 Novembre 2025 Messa del Giorno XXXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – NOSTRO SIGNORE GESÚ CRISTO RE DELL'UNIVERSO – SOLENNIT...