Cari amici,
ci sono momenti in cui le parole si fanno vicine e ci aiutano a guardare più lontano. È accaduto al Colosseo, quando
Papa Leone XIV ha ricordato, con voce forte, che “non è la guerra che aiuta ad affrontare i conflitti, ma la pace, cammino permanente di riconciliazione”. (leggi tutto)In quel luogo carico di memoria, la sua voce ha dato forza a un desiderio che abita tanti:
basta guerre, basta odio.
La cerimonia ha concluso tre giorni di incontri e di dialogo tra donne e uomini di culture e religioni diverse, uniti dal desiderio e dal coraggio di “Osare la Pace”. Tante le voci: il presidente Mattarella, il fondatore di Sant'Egidio, Andrea Riccardi, una sopravvissuta della bomba atomica di Hiroshima e tanti altri. Sul sito è possibile rivedere, riascoltare o leggere i testi dei loro discorsi. (leggi tutto)
Lo spirito di Assisi, che dal 1986 continua a unire donne e uomini di ogni fede, è tornato a soffiare potente. “Ringrazio chi, spesso controcorrente, tiene viva questa fiamma”, ha detto il Papa, che ha invitato ad “alzare le mani nude al cielo e aprirle agli altri”, perché inizi davvero una nuova stagione della storia, non segnata dalla prepotenza, ma dalla fraternità. “Basta! – ha gridato – È il grido dei poveri e della terra. Signore, ascolta il nostro grido!”.
A nome della Comunità, il presidente Marco Impagliazzo ha ricordato la forza di chi “osa parlare di pace in un mondo che usa il linguaggio della guerra”. E le parole di Omer Malla, medico, profugo dal Sudan, hanno reso concreto il dolore di milioni di persone che ancora oggi vivono sotto le bombe: “Mi sono svegliato al suono dei jet. Dicevano che sarebbe durato poche ore, ma sono passati più di due anni di guerra”.
Dal Colosseo è partito un nuovo appello dei leader religiosi:
“Questo è il tempo di osare, per aprire vie di pace. Non si può aspettare.” (Leggi l'appello)
E davvero non possiamo aspettare. Non possono farlo i bambini senza scuola, gli anziani soli, le famiglie in fuga dalla guerra.
Il desiderio di pace è un fatto di popolo: lo dicono le decine di migliaia di persone che hanno seguito questo evento, di persona e online, l'ampio coinvolgimento dei media e sui social, che ci incoraggiano a proseguire in questo impegno.
Le future generazioni ringrazieranno chi ha avuto il coraggio di osare per la pace.
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