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sabato 5 giugno 2010

4 vescovi, il sacerdozio, le famiglie: letera pastorale

Aiutiamo i giovani a dire «sì» al sacerdozio versione testuale


Lettera pastorale comune dei vescovi del Friuli-Venezia Giulia



UDINE (4 giugno, ore 16) - La Chiesa può vivere senza preti? No. Ecco perché i vescovi del Friuli Venezia Giulia a conclusione dell’Anno Sacerdotale, indetto dal Santo Padre Benedetto XVI, scrivono, per la prima volta insieme, la Lettera pastorale «‘Seguitemi, vi farò pescatori di uomini’ (Mt 4,19). Come accompagnare i chiamati al presbiterato diocesano». Essa viene consegnata alle comunità, in particolare alle famiglie, “per raccomandare e sostenere l’interesse e l’impegno verso la vocazione al sacerdozio” delle chiese di Gorizia, Udine, Trieste, Concordia – Pordenone.



La Lettera “è nata dal desiderio di far comprendere quanto a noi Vescovi stiano a cuore i sacerdoti. E con la speranza che essa contribuisca a rinnovare, nelle nostre diocesi, la stima e l’amore verso di essi e il loro ministero e dia impulso per una più convinta azione a favore dei chiamati al presbiterato” che sono più numerosi di quanto non si creda.



Dino De Antoni, arcivescovo di Gorizia, Andrea Bruno Mazzocato, arcivescovo di Udine, Giampaolo Crepaldi, arcivescovo-vescovo di Trieste, Ovidio Poletto, vescovo di Concordia-Pordenone non nascondono il fatto che nelle nostre terre si stia perdendo il significato di una esistenza donata nel matrimonio cristiano, nella consacrazione verginale, nel presbiterato e si dicono preoccupati perché “si è steso un velo di silenzio, in particolare, sulla vocazione al sacerdozio. Non se ne parla nelle famiglie e poco anche nelle nostre comunità cristiane. I ragazzi e i giovani spesso non sanno più cosa sia il seminario. Se nasce in loro il desiderio di diventare preti non sanno neppure a chi rivolgersi per farsi aiutare”.



I vescovi ripropongono la figura del prete come “padre, guida e amico di tante sorelle e fratelli, capace di capirli perché condivide con essi la loro stessa vita”. Definiscono straordinaria la sua vocazione, perché “nessun altro uomo, per quanto santo, ha il potere di consacrare il pane e il vino nella celebrazione eucaristica e rendere realmente presente il Corpo e il Sangue di Gesù, crocifisso e risorto. Nessun altro uomo, può ardire di dichiarare in prima persona: ‘Ti assolvo dai tuoi peccati’ né può avere la forza di predicare il Vangelo con l'autorità di Gesù e della Chiesa”.



Forte, dunque, l’invito, quasi un appello alle famiglie perché aiutino i loro figli a scoprire la propria vocazione, comunque sia orientata, e alla Chiesa perché “non abbandoni a se stessi i figli che hanno nel cuore la vocazione al presbiterato”.



I vescovi non si limitano all’esortazione, danno anche indicazioni pratiche. La prima è la preghiera, seguono l’annuncio e la testimonianza. Le famiglie possono far molto per individuare e sostenere i primi germi di una vocazione, ma molto può fare anche la comunità educante, dal sacerdote ai catechisti, agli altri educatori. E una volta scoperto il germe vocazionale, questo va coltivato. In che modo? Con la direzione spirituale e i gruppi vocazionali distribuiti sul territorio rivolti a fanciulli, giovani e adulti. Indispensabili, infine, una Comunità vocazionale per ogni diocesi ed il Seminario. In Friuli Venezia Giulia ce ne sono due: il Seminario diocesano di Concordia-Pordenone e il Seminario interdiocesano di Udine-Gorizia-Trieste. “Essi – scrivono i Vescovi – hanno alle spalle una lunga tradizione educativa che noi ci impegneremo a mantenere ed ulteriormente migliorare”. E concludono con questo appello ai sacerdoti, diaconi, consacrati e fedeli delle quattro diocesi: “Vi consegniamo questa Lettera pastorale nella speranza che essa contribuisca a rinnovare nelle nostre diocesi la stima e l’amore verso i sacerdoti e il loro ministero e dia impulso per una più convinta azione a favore dei chiamati al presbiterato. L’abbiamo scritta perché sia diffusa e sia letta dal maggior numero di cristiani; in tal modo ognuno potrà contribuire ad avere nuovi e santi sacerdoti”.

domenica 30 maggio 2010

Doni di Gesù

La Chiesa friulana ha due nuovi preti
L'arcivescovo Mazzocato: "Don Davide e don Ilario, doni di Gesù"

UDINE (30 maggio, ore 8) - La chiesa udinese ha due nuovi sacerdoti: don Davide Gani e don Ilario Virgili. Sabato, nella cattedrale di Udine si è svolta la celebrazione d’ingresso nel clero di questi due nuovi “doni”, come li ha definiti l’arcivescovo mons. Andrea Bruno Mazzocato. “Siete un dono straordinario che Gesù, Buon Pastore ha riservato alla Chiesa di Udine – ha detto durate l’omelia - a conclusione del’Anno sacerdotale. E’ stato un anno di tante preghiere per i sacerdoti e per la loro santificazione e di tante grazie per loro perché abbiamo bisogno di pastori che siano, prima di tutto, santi, esempio di fede in Dio Padre, Figlio e Spirito Santo e di amore per i fratelli. L’anno sacerdotale si conclude per noi con la grazia più grande: la consacrazione di due giovani al presbiterato”.
La cattedrale era gremita di persone che non sono volute mancare all’appuntamento: parenti, amici e autorità dei paesi di provenienza dei due giovani. Don Davide Gani ha 25 anni e arriva dalla parrocchia di Fraforeano di Ronchis e svolge servizio diaconale a San Daniele. Don Ilario Virigili, invece è di Bertiolo e ha 34 anni. Lui svolge servizio diaconale nella pieve di Buja. “ I sacerdoti sono indispensabili e insostituibili nella Chiesa – ha detto l’arcivescovo - essa è ricca di tanti altri carismi e ministeri che, però, non possono supplire il servizio del vescovo con i suoi sacerdoti. Attraverso di essi Gesù continua a compiere quelle azioni grazie alle quali ogni credente può veramente incontrarlo: ascoltare ancora Lui che parla, entrare nel suo Cuore misericordioso che sempre ci perdona, partecipare della sua stessa vita mangiando il suo Corpo nell’eucaristia. Per questo non ci stanchiamo e non ci stancheremo di impegnarci a favore dei ragazzi, giovani, e anche adulti, che Gesù chiama a seguirlo nella grande vocazione al presbiterato”.

venerdì 8 gennaio 2010

Problemi comuni?

ASIA/HONG KONG - Il ruolo del sacerdote per una evangelizzazione più efficace: incontro di formazione dei sacerdoti diocesani

Hong Kong (Agenzia Fides) – Riflettere insieme sul sacerdozio dal punto di vista teologico, spirituale e psicologico, per promuovere una pastorale più motivata ed in chiave evangelizzatrice: è stato questo il motivo principale dell’Incontro di formazione per i sacerdoti della diocesi di Hong Kong appena concluso. L’Incontro si è svolto nel Seminario Holy Spirit dal 5 al 7 gennaio, sul tema “Dall’identità del discepolo si vede il ruolo del sacerdote”. Secondo quanto riferisce Kong Ko Bao (il bollettino diocesano in versione cinese), una novantina di sacerdoti diocesani hanno preso parte all’Incontro, che è stato aperto dal Vicario generale, Mons. Michael Yeung Ming Cheung. Il Salesiano don Savio Hon, e don Lawrence Yiu Shun Kit, responsabile della formazione in Seminario, hanno parlato sul tema del sacerdozio, rispettivamente dal punto di vista teologico e da quello spirituale. Inoltre don Lawrence Yiu ha indicato la preghiera come strumento migliore per rinnovare sempre il sacerdozio. Don William Yip, Direttore della facoltà di filosofia del Seminario, uno degli organizzatori dell’Incontro, ha sottolineato l’importanza del tema della comunione per i sacerdoti, soprattutto durante l’Anno Sacerdotale, che richiama ad una appronfondita riflessione sul ministero sacerdotale: “oltre a mantenere la comunione con il Signore, i sacerdoti devono anche umanizzare il sacerdozio e valorizzare il rapporto umano con la gente, per una evangelizzazione più efficace”. (NZ) (Agenzia Fides 08/01/2010 - righe 22, parole 215)

Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

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