Acciaio da Capodistria a Porto Nogaro: nuova società Cosulich-Cattaruzza
TRIESTE – Si chiama CC Transport ed è una joint venture tra Marlines (Fratelli Cosulich) e Ocean (famiglia Cattaruzza), la società nata qualche giorno fa per portare acciaio dal porto di Capodistria a Porto Nogaro.
Il traffico prevede una chiatta a settimana dallo scalo sloveno, con un carico di bramme d’acciaio per i laminatori dell’area industriale, rimasti orfani del traffico proveniente dal porto ucraino di Mariupol. Si tratta di una linea nuova, con navi di maggiori dimensioni rispetto a quelle utilizzate fino a qualche mese fa per far arrivare i semilavorati dalle acciaierie dell’Ucraina e Monfalcone.
«Una nuova idea» la definisce Augusto Cosulich, presidente e ad dell’omonimo Gruppo, da poco protagonista a Trieste anche con il nuovo traffico di Cosco al terminal container. Un’idea proprio per rifornire gli impianti che continuano comunque a ricevere bramme anche dal porto di Monfalcone, sempre limitato dai pescaggi, ma in attesa di iniziare l’escavo che potrebbe rivoluzionarne le prospettive.
Le chiatte da Capodistria sono un’alternativa all’allibo perché anche Porto Nogaro non ha la possibilità di ricevere navi con pescaggi importanti, sempre per il noto problema dei fondali. Partner dell’operazione anche la Dragon Maritime di Erich Cossutta, longa manus del Gruppo Cosulich nei Balcani. «Siamo entusiasti e onorati per la joint venture con questo grande Gruppo» commenta Michela Cattaruzza, ad di Ocean, sentita al telefono da AdriaPorts.
Il traffico prevede una chiatta a settimana dallo scalo sloveno, con un carico di bramme d’acciaio per i laminatori dell’area industriale, rimasti orfani del traffico proveniente dal porto ucraino di Mariupol. Si tratta di una linea nuova, con navi di maggiori dimensioni rispetto a quelle utilizzate fino a qualche mese fa per far arrivare i semilavorati dalle acciaierie dell’Ucraina e Monfalcone.
«Una nuova idea» la definisce Augusto Cosulich, presidente e ad dell’omonimo Gruppo, da poco protagonista a Trieste anche con il nuovo traffico di Cosco al terminal container. Un’idea proprio per rifornire gli impianti che continuano comunque a ricevere bramme anche dal porto di Monfalcone, sempre limitato dai pescaggi, ma in attesa di iniziare l’escavo che potrebbe rivoluzionarne le prospettive.
Le chiatte da Capodistria sono un’alternativa all’allibo perché anche Porto Nogaro non ha la possibilità di ricevere navi con pescaggi importanti, sempre per il noto problema dei fondali. Partner dell’operazione anche la Dragon Maritime di Erich Cossutta, longa manus del Gruppo Cosulich nei Balcani. «Siamo entusiasti e onorati per la joint venture con questo grande Gruppo» commenta Michela Cattaruzza, ad di Ocean, sentita al telefono da AdriaPorts.
Da https://www.adriaports.com/it/logistica/acciaio-capodistria-porto-nogaro-cosulich/