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martedì 8 novembre 2022

Martedì della XXXII settimana del Tempo Ordinario (Anno pari) 8 novembre 2022

 Martedì della XXXII settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)



Antifona d'ingresso

Giunga fino a te la mia preghiera,
tendi l'orecchio alla mia supplica, Signore. (Sal 87,3)

Colletta
Dio onnipotente e misericordioso,
allontana ogni ostacolo nel nostro cammino verso di te,
perché, nella serenità del corpo e dello spirito,
possiamo dedicarci liberamente al tuo servizio.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

Prima lettura
Viviamo con pietà, nell’attesa della beata speranza e della manifestazione della gloria del nostro grande Dio e salvatore Gesù Cristo.

Dalla lettera di san Paolo apostolo a Tito

Carissimo, insegna quello che è conforme alla sana dottrina.
Gli uomini anziani siano sobri, dignitosi, saggi, saldi nella fede, nella carità e nella pazienza. Anche le donne anziane abbiano un comportamento santo: non siano maldicenti né schiave del vino; sappiano piuttosto insegnare il bene, per formare le giovani all’amore del marito e dei figli, a essere prudenti, caste, dedite alla famiglia, buone, sottomesse ai propri mariti, perché la parola di Dio non venga screditata.
Esorta ancora i più giovani a essere prudenti, offrendo te stesso come esempio di opere buone: integrità nella dottrina, dignità, linguaggio sano e irreprensibile, perché il nostro avversario resti svergognato, non avendo nulla di male da dire contro di noi.
È apparsa infatti la grazia di Dio, che porta salvezza a tutti gli uomini e ci insegna a rinnegare l’empietà e i desideri mondani e a vivere in questo mondo con sobrietà, con giustizia e con pietà, nell’attesa della beata speranza e della manifestazione della gloria del nostro grande Dio e salvatore Gesù Cristo. Egli ha dato se stesso per noi, per riscattarci da ogni iniquità e formare per sé un popolo puro che gli appartenga, pieno di zelo per le opere buone.

Parola di Dio

Salmo Responsoriale

La salvezza dei giusti viene dal Signore.

Confida nel Signore e fa’ il bene:
abiterai la terra e vi pascolerai con sicurezza.
Cerca la gioia nel Signore:
esaudirà i desideri del tuo cuore.

Il Signore conosce i giorni degli uomini integri:
la loro eredità durerà per sempre.
Il Signore rende sicuri i passi dell’uomo
e si compiace della sua via.

Sta’ lontano dal male e fa’ il bene
e avrai sempre una casa.
I giusti avranno in eredità la terra
e vi abiteranno per sempre.

Vangelo

Lc 17,7-10
Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare.


Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse:
«Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”? Non gli dirà piuttosto: “Prepara da mangiare, strìngiti le vesti ai fianchi e sérvimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti?
Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”».

Parola del Signore






domenica 28 agosto 2022

“Riconoscente a Dio Padre che mi ha sempre sostenuto”


Diocesi: mons. Mazzocato (Udine),
il 3 settembre 50° di sacerdozio, l’8 settembre festa a Castelmonte. “Riconoscente a Dio Padre che mi ha sempre sostenuto”


Meraviglia, gratitudine, affidamento. Usa questi tre termini, scegliendo con cura le parole, l’arcivescovo di Udine Andrea Bruno Mazzocato, per descrivere in un’intervista al settimanale diocesano “La Vita Cattolica” sentimenti ed emozioni che con più viva intensità gli affiorano dal cuore, ripercorrendo con la memoria cinquant’anni di sacerdozio. Sabato 3 settembre, il presule taglierà il traguardo di 50° di ordinazione sacerdotale e celebrerà una messa a Riese Pio X, dove fu ordinato sacerdote. La Chiesa udinese si stringerà attorno al suo pastore giovedì 8 settembre, in occasione dell’annuale pellegrinaggio diocesano a Castelmonte.
“Il mio animo è attraversato fondamentalmente da due sentimenti – ha detto l’arcivescovo nell’intervista -. Il primo è un sentimento di grande riconoscenza, meravigliata, a Dio Padre e a Gesù. A questo aggiungo un altrettanto vivo e sincero sentimento di fiduciosa coscienza dei miei tanti limiti. Sento di dover mettere nelle mani del Signore tante mie lacune, inadempienze e peccati. Ma anche questa constatazione è accompagnata da un grande senso di gratitudine perché, nonostante tutte le mie mancanze, in questi cinquant’anni Lui mi ha sempre sostenuto e mi ha guidato nella fedeltà a quel ministero a cui mi aveva chiamato”.
Andrea Bruno Mazzocato è nato a San Trovaso di Preganziol il 1° settembre 1948 ed è stato ordinato sacerdote il 3 settembre 1972 dall’allora vescovo di Treviso Antonio Mistrorigo. Durante lo svolgimento di diversi incarichi pastorali, ha conseguito la licenza in liturgia pastorale e successivamente in teologia dogmatica che ha insegnato dal 1977 al 2001 presso lo Studio Teologico del Seminario di Treviso, tenendo corsi anche presso lo Studio Teologico “San Massimo” dei Frati Conventuali di Padova e presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose trevigiano. Negli anni ha avuto l’incarico di padre spirituale nel Seminario maggiore diocesano, ha seguito la formazione del clero giovane come delegato vescovile, è stato nominato pro-rettore del Seminario minore di Treviso e poi, nel 1994, rettore del Seminario vescovile. Eletto vescovo di Adria-Rovigo l’11 ottobre 2000, è stato consacrato nella cattedrale di Treviso il 9 dicembre 2000. Ha guidato la chiesa rodigina per 3 anni, prima di essere nominato vescovo di Treviso il 18 gennaio 2004. Il 20 agosto 2009 è stato eletto arcivescovo di Udine, iniziando il ministero pastorale nella Chiesa udinese il successivo 18 ottobre.

sabato 23 febbraio 2019

VII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - C 24 Febbraio 2019


VII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - C
24 Febbraio 2019

«Ciò che volete gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro»

RITI DI INTRODUZIONE



INTRODUZIONE
G – Celebriamo oggi la Settima Domenica del Tempo Ordinario.
L’Amore di Dio supera ogni nostra categoria umana. Oggi la sua Parola ci invita a trascendere i nostri pensieri, le nostre antipatie, il nostro non-amore per entrare nelle sue vie e nei suoi pensieri. C’è solo uno sguardo di Dio sull’uomo, su qualunque uomo: è sguardo di Amore. E a noi viene tratteggiata da Gesù una meta importantissima: quella di saper amare come lui, quella di saper manifestare al mondo l’Amore gratuito e misericordioso del Padre. Sarà questo Amore che abita i nostri cuori a renderci capaci di rispondere con una benedizione ad una maledizione, a pregare per coloro che ci maltrattano.
Chiediamo al Signore in questa Eucaristia di infonderci nel cuore il suo Amore, per essere capaci di amare come Lui ha amato.

SALUTO
C – Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.   T – Amen.

C – Il Signore, che guida i nostri cuori nell’amore e nella pazienza di Cristo, sia con tutti voi.  
T – E con il tuo spirito.



ATTO PENITENZIALE
C – Fratelli e sorelle, il Signore ci invita oggi a rendere bene per male, a benedire coloro che ci maledicono, a pregare per quelli che ci maltrattano. Non sempre siamo capaci di corrispondere alle esigenze dell’amore cristiano; per questo domandiamo il perdono del Signore e il dono della sua misericordia che ci rende nuovi.
-          Signore, che vieni incontro alla nostra debolezza con la tua Misericordia, [abbi pietà di noi]   T – Signore, pietà!
-          Cristo, che ci insegni la misura del tuo Amore nell’offerta della tua vita, [abbi pietà di noi]   T – Cristo, pietà!
-          Signore, che ci doni di portare l’immagine dell’uomo celeste, [abbi pietà di noi]  
T – Signore, pietà!

C – Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna.   T – Amen.

GRANDE DOSSOLOGIA

COLLETTA

C - Padre clementissimo, che nel tuo unico Figlio ci riveli l'amore gratuito e universale, donaci un cuore nuovo, perché diventiamo capaci di amare anche i nostri nemici e di benedire chi ci ha fatto del male. Per il nostro Signore Gesù Cristo...   T – Amen.


LITURGIA DELLA PAROLA

PRESENTAZIONE DELLA PAROLA DI DIO
G – Il re Davide si mostra esempio luminoso di quella civiltà dell’amore che Gesù è venuto ad annunciare e ad instaurare. Sa perdonare a Saul, non approfitta della circostanza favorevole per vendicarsi dei torti subiti.
Pure noi, chiamati a vivere il comandamento nuovo, siamo invitati a gesti di perdono, di gratuità, di misericordia, perché con la misura con cui misuriamo, sarà misurato a noi in cambio.

PRIMA LETTURA: 1 Sam 26,2.7-9.12-13.22-23
Il Signore ti aveva messo nelle mie mani e non ho voluto stendere la mano.

Dal primo libro di Samuèle
In quei giorni, Saul si mosse e scese nel deserto di Zif, conducendo con sé tremila uomini scelti d’Israele, per ricercare Davide nel deserto di Zif.
Davide e Abisài scesero tra quella gente di notte ed ecco, Saul dormiva profondamente tra i carriaggi e la sua lancia era infissa a terra presso il suo capo, mentre Abner con la truppa dormiva all’intorno. Abisài disse a Davide: «Oggi Dio ti ha messo nelle mani il tuo nemico. Lascia dunque che io l’inchiodi a terra con la lancia in un sol colpo e non aggiungerò il secondo». Ma Davide disse ad Abisài: «Non ucciderlo! Chi mai ha messo la mano sul consacrato del Signore ed è rimasto impunito?».
Davide portò via la lancia e la brocca dell’acqua che era presso il capo di Saul e tutti e due se ne andarono; nessuno vide, nessuno se ne accorse, nessuno si svegliò: tutti dormivano, perché era venuto su di loro un torpore mandato dal Signore.
Davide passò dall’altro lato e si fermò lontano sulla cima del monte; vi era una grande distanza tra loro. Davide gridò: «Ecco la lancia del re: passi qui uno dei servitori e la prenda! Il Signore renderà a ciascuno secondo la sua giustizia e la sua fedeltà, dal momento che oggi il Signore ti aveva messo nelle mie mani e non ho voluto stendere la mano sul consacrato del Signore».

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE: dal Salmo 102

Rit.  Il Signore è buono e grande nell'amore.

Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tanti suoi benefici.

Egli perdona tutte le tue colpe,
guarisce tutte le tue malattie;
salva dalla fossa la tua vita,
ti corona di grazia e di misericordia.

Buono e pietoso è il Signore,
lento all'ira e grande nell'amore.
e non conserva per sempre il suo sdegno.
Non ci tratta secondo i nostri peccati,
non ci ripaga secondo le nostre colpe.

Come dista l’oriente dall'occidente,
così allontana da noi le nostre colpe.
Come un padre ha pietà dei suoi figli,
così il Signore ha pietà di quanti lo temono.

SECONDA LETTURA: 1 Cor 15,45-49
Come abbiamo portato l'immagine dell'uomo di terra, così porteremo l'immagine dell'uomo celeste.


Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Fratelli, il primo uomo, Adamo, divenne un essere vivente, ma l’ultimo Adamo divenne spirito datore di vita.
Non vi fu prima il corpo spirituale, ma quello animale, e poi lo spirituale.
Il primo uomo, tratto dalla terra, è fatto di terra; il secondo uomo viene dal cielo. Come è l’uomo terreno, così sono quelli di terra; e come è l’uomo celeste, così anche i celesti.
E come eravamo simili all’uomo terreno, così saremo simili all’uomo celeste.

Parola di Dio

CANTO AL VANGELO: Gv 13,34

Alleluia, alleluia.
Vi dò un comandamento nuovo, dice il Signore:
che vi amiate a vicenda, come io ho amato voi.
Alleluia.



VANGELO: Lc 6,27-38
Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro.


Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«A voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male. A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica. Da’ a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro.
E come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro. Se amate quelli che vi amano, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori amano quelli che li amano. E se fate del bene a coloro che fanno del bene a voi, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e la vostra ricompensa sarà grande e sarete figli dell’Altissimo, perché egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi.
Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.
Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».

Parola del Signore

PROFESSIONE DI FEDE

PREGHIERA DEI FEDELI
C – Fratelli e sorelle, poiché il nostro Padre è misericordioso, benevolo verso gli ingrati e i malvagi, possiamo presentargli, senza timore, le necessità del mondo e della Chiesa.
L - Preghiamo insieme e diciamo:
Dio dell’amore, ascoltaci!
1.       Per i Pastori della Chiesa, perché abbiano cuori generosi, capaci di testimoniare il primato della carità e rendano tutta la Comunità cristiana sensibile ai valori della gratuità e della solidarietà, preghiamo.
2.       Per tutti i cristiani, perché in un mondo lacerato e diviso da odi e violenze, siano il segno della misericordia di Dio che ama tutti, preghiamo.
3.       Per le nazioni sull’orlo della guerra, per i popoli in conflitto o divisi al loro interno da fazioni in lotta, perché attraverso l’azione di uomini amanti della pace giungano alla riconciliazione, preghiamo.
4.       Per le famiglie divise tra loro da incomprensioni, per gli amici che non si guardano più, per chi si odia per motivi di lavoro e di carriera, perché volgendo lo sguardo a Cristo, sorgente della riconciliazione, imparino a perdonare, preghiamo.
5.       Per noi, che stiamo per unirci all’offerta della vita che Cristo ha fatto al Padre, perché cresca la fraternità e scompaia l’odio tra fratello e fratello, preghiamo.
C – O Padre, che nel comandamento del tuo amore ci ordini di amare coloro che ci affliggono, aiutaci ad osservare i precetti della nuova legge, rendendo bene per male e portando gli uni i pesi degli altri. Per Cristo nostro Signore.   T - Amen.


LITURGIA EUCARISTICA

PRESENTAZIONE DEI DONI
G – Con il pane e il vino presentiamo al Signore il nostro impegno a perdonare, a non condannare e a non giudicare i nostri fratelli e, soprattutto, coloro che riteniamo nemici.

SULLE OFFERTE
C - Accogli, Signore, quest'offerta espressione della nostra fede; fa' che dia gloria al tuo nome e giovi alla salvezza del mondo. Per Cristo nostro Signore.   
T – Amen.

PREGHIERA EUCARISTICA V/C
(con relativo Prefazio)

ANAMNESI
C – Mistero della fede.
T – Annunciamo la tua morte, Signore, proclamiamo la tua risurrezione,
nell’attesa della tua venuta.

PREGHIERA DEL SIGNORE
C – «Siate misericordiosi come è misericordioso il Padre vostro… Perdonate e vi sarà perdonato». Uniti dallo stesso Spirito, rivolgiamo con fiducia la preghiera che ci rende fratelli tra noi perché figli dello stesso Padre. Diciamo insieme:   T - Padre nostro...

SCAMBIO DI PACE
C – Incamminarci nell’amore verso i nemici significa essere in pace con tutti.
Se abbiamo da perdonare o da farci perdonare, è questo il momento favorevole:

D - scambiatevi un gesto di riconciliazione e di  pace.

COMUNIONE
G – «Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro»: può sembrare una richiesta smisurata per noi che, spesso, siamo abituati a fare i calcoli del da farsi, misurando tutto solo sulle nostre forze. Così dimentichiamo che portiamo in noi «l’immagine dell’uomo celeste», che è commisurato a Cristo Gesù. Questo ci assicura che siamo capaci anche noi di amare come ha amato lui.
Il Sacramento dell’Eucaristia, che ci apprestiamo a ricevere, alimenti in noi il fuoco della carità!

RINGRAZIAMENTO ALLA COMUNIONE
* G – Quello che tu ci chiedi, Gesù,
ci sembra del tutto irragionevole.
Come si fa a non odiare
quelli che ci hanno fatto del male
e non perdono occasione per umiliarci,
per metterci in cattiva luce?
Come si può arrivare addirittura
ad amarli, a cercare il loro bene,
come se niente fosse,
come se ne fossero degni?
Ed è possibile, umanamente possibile,
dire bene anche di quelli
che parlano male di noi,
pregare, raccomandare a Dio
quelli che ci trattano sgarbatamente,
coloro che ci disprezzano e insultano?
No, quello che domandi ai tuoi discepoli
è decisamente al di fuori
di ogni comportamento naturale,
di ogni atteggiamento spontaneo…
Poi, mentre continuo a ripetermi
che non puoi esigere cose simili,
i miei occhi si posano sulla croce
e allora tutto quello che ti ho detto
mi sembra veramente meschino.
In effetti tu ci inviti semplicemente
a fare come hai fatto tu,
a percorrere la tua strada,
ad imitare le tue parole e i tuoi gesti.
E mi accorgo che in fondo
il tuo amore per noi è stato
anch’esso del tutto irragionevole,
al di fuori di ogni limite e misura.
(Roberto Laurita)

oppure:
** G – Viviamo nella civiltà del tramonto
perché marchiata dalla logica della violenza
e dalla banalità dell’effimero.
Abbiamo la sensazione di essere tutti incatenati
all’assurdo e alla morte.
Dal cielo, Signore, sei venuto tra noi
a spaccare questa assurda razionalità,
cesellata di odio, di sangue
e di valori plastificati,
scolpendo con il martello del tuo messaggio
il volto dell’uomo nuovo,
degno di essere come te e di abitare con te.
Donami la forza, Signore,
di essere non come tutti, ma come tu mi vuoi:
non seminatore di morte, ma costruttore di vita;
non cercatore di farfalle, ma di preziosità profonde.
Fa’, Signore, che sappia restare,
nella buia storia del mondo,
come una stella che non si stanca mai di far luce
perché vuole ed ama anticipare l’aurora
della civiltà della pace e dell’amore
come matrice di una storia
degna del domani della persona umana
che tu hai redento.
(Averardo Dini)


RITI DI CONCLUSIONE

DOPO LA COMUNIONE
C - Il pane che ci hai donato, o Dio, in questo sacramento di salvezza, sia per tutti noi pegno sicuro di vita eterna. Per Cristo nostro Signore.   
T – Amen.

BENEDIZIONE E CONGEDO

C - Il Signore sia con voi.   T – E con il tuo spirito.

C – Sii propizio, Signore, al tuo popolo, perché di giorno in giorno si purifichi da ogni egoismo e trovi la sua gioia nel fare la tua volontà per Cristo nostro Signore.  T – Amen.

C – E la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio + e Spirito Santo, discenda su di voi e con voi rimanga sempre.   T – Amen.

C – Chi non sa perdonare è infelice nel profondo di se stesso, non è contento: perché non rinunciare testardamente alle nostre posizioni e credere nella forza liberante e beatificante del perdono?
Ci insegna S. Giovanni della Croce: «Dove non c’è amore metti amore, e ne ricaverai amore».
Ripieni dello Spirito Santo, torniamo sulle strade del mondo evitando di giudicare, di criticare, di condannare. Amiamo e perdoniamo, sempre, tutti!!!

D - Andate in pace.   T - Rendiamo grazie a Dio.

Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

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