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sabato 16 novembre 2024

XXXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B)

 XXXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B)


Grado della Celebrazione: DOMENICA

Colore liturgico: Verde

Antifona d'ingresso
Dice il Signore:
«Io ho progetti di pace e non di sventura.
Voi mi invocherete e io vi esaudirò:
vi radunerò da tutte le nazioni dove vi ho disperso».
(Cf. Ger 29,11-12.14)

Colletta
O Dio, che farai risplendere i giusti come stelle nel cielo,
accresci in noi la fede, ravviva la speranza
e rendici operosi nella carità,
mentre attendiamo
la gloriosa manifestazione del tuo Figlio. Egli è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

PRIMA LETTURA (Dn 12,1-3)
In quel tempo sarà salvato il tuo popolo.

Dal libro del profeta Daniele

In quel tempo, sorgerà Michele, il gran principe, che vigila sui figli del tuo popolo.
Sarà un tempo di angoscia, come non c’era stata mai dal sorgere delle nazioni fino a quel tempo; in quel tempo sarà salvato il tuo popolo, chiunque si troverà scritto nel libro.
Molti di quelli che dormono nella regione della polvere si risveglieranno: gli uni alla vita eterna e gli altri alla vergogna e per l’infamia eterna.
I saggi risplenderanno come lo splendore del firmamento; coloro che avranno indotto molti alla giustizia risplenderanno come le stelle per sempre.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 15)
Rit: Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.

Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita.
Io pongo sempre davanti a me il Signore,
sta alla mia destra, non potrò vacillare.

Per questo gioisce il mio cuore
ed esulta la mia anima;
anche il mio corpo riposa al sicuro,
perché non abbandonerai la mia vita negli inferi,
né lascerai che il tuo fedele veda la fossa.

Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra.

SECONDA LETTURA (Eb 10,11-14.18)
Cristo con un’unica offerta ha reso perfetti per sempre quelli che vengono santificati.

Dalla lettera agli Ebrei

Ogni sacerdote si presenta giorno per giorno a celebrare il culto e a offrire molte volte gli stessi sacrifici, che non possono mai eliminare i peccati.
Cristo, invece, avendo offerto un solo sacrificio per i peccati, si è assiso per sempre alla destra di Dio, aspettando ormai che i suoi nemici vengano posti a sgabello dei suoi piedi. Infatti, con un’unica offerta egli ha reso perfetti per sempre quelli che vengono santificati.
Ora, dove c’è il perdono di queste cose, non c’è più offerta per il peccato.

Parola di Dio

Canto al Vangelo (Lc 21,36)
Alleluia, alleluia.
Vegliate in ogni momento pregando,
perché abbiate la forza di comparire davanti al Figlio dell’uomo.
Alleluia.

VANGELO (Mc 13,24-32)
Il Figlio dell'uomo radunerà i suoi eletti dai quattro venti.

+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«In quei giorni, dopo quella tribolazione,
il sole si oscurerà,
la luna non darà più la sua luce,
le stelle cadranno dal cielo
e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte.
Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria. Egli manderà gli angeli e radunerà i suoi eletti dai quattro venti, dall’estremità della terra fino all’estremità del cielo.
Dalla pianta di fico imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli è vicino, è alle porte.
In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto questo avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.
Quanto però a quel giorno o a quell’ora, nessuno lo sa, né gli angeli nel cielo né il Figlio, eccetto il Padre».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Fratelli e sorelle, Gesù ci ricorda ancora una volta che la vera vita è rivolta verso Dio. Rivolgiamoci a lui con fiducia, per ottenere forza e sostegno per il nostro cammino terreno.
Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, o Signore.

1. Per i sacerdoti, le suore, i laici, perché ognuno, secondo il proprio carisma, sia costruttore del regno di Dio nella vita di ogni giorno, preghiamo.
2. Per i capi dei popoli, perché riconoscano la fragilità del loro potere, e usino la loro autorità per realizzare la giustizia, cercando di aiutare concretamente i deboli e i disagiati, preghiamo.
3. Per coloro che sono nell'angoscia o in ristrettezze economiche: trovino nei cristiani conforto e sostegno per risolvere le proprie necessità, preghiamo.
4. Per la nostra assemblea cristiana, perché rinnovi attorno al banchetto eucaristico la speranza che la anima e sia capace di annunciarla al mondo, preghiamo.

Signore, noi non sappiamo né il giorno né l'ora del tuo ritorno. Mantienici vigilanti nella carità e nella speranza, e preparaci ad accogliere te, che vivi e regni nei secoli dei secoli.

martedì 13 agosto 2024

Da Vatican News ...Il Card. Tagle presente a bibione, Inaugura il periodo della Perdonanza di Bibione

 

Il cardinale Tagle a Bibione per la PerdonanzaIl cardinale Tagle a Bibione per la Perdonanza

Tagle: il nostro mondo ha estremo bisogno di misericordia e perdono

Il pro-prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione ieri a Bibione, nella Diocesi Concordia-Pordenone, per celebrare la Perdonanza e commemorare il cardinale Costantini. Dal cardinale un invito ai cristiani ad essere fautori di “un mondo in cui i deboli siano sostenuti anziché manipolati”, “in cui il dialogo prevalga sulla vendetta” e “tutti contribuiscono al bene di tutti”

Vatican News

L’invito alla misericordia, alla riconciliazione e al perdono in un mondo che anela alla pace ha caratterizzato l’intera visita del cardinale Luis Antonio Tagle, pro-prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione, che, ieri 3 agosto, ha presieduto la celebrazione di inaugurazione della Perdonanza nella città di Bibione in Diocesi di Concordia-Pordenone. La visita del porporato è stata motivata anche dalla commemorazione del cardinale Celso Costantini, primo delegato apostolico in Cina e segretario di Propaganda Fide, sepolto nella sua diocesi di origine, a cento anni dalla celebrazione del Concilium Sinense di Shangai, già celebrato con due grandi eventi a maggio e giugno presso l’Università Urbaniana.

L'apertura della Porta della Perdonanza

Accolto e accompagnato dal vescovo diocesano monsignor Giuseppe Pellegrini, Tagle ha aperto la Porta della Perdonanza e vi è entrato per primo portando il libro dei Vangeli seguiti da tutto il popolo. Quindi ha presieduto l’Eucaristia, concelebrata da numerosi sacerdoti, diocesani, ospiti e collaboratori per l’attività pastorale estiva nella nota località balneare del litorale veneto.


Doni di Dio

Proprio a partire dalla figura di Costantini, Tagle ha snodato la sua riflessione ricordandone “la fedeltà al Vangelo della misericordia” e lo “zelo missionario” che sono di ispirazione ancora oggi. Il cardinale si è poi soffermato sulle letture liturgiche, ognuna delle quali mostra un aspetto della misericordia di Dio: “Il nostro mondo ha un estremo bisogno di misericordia, di riconciliazione e di perdono che portino alla pace. Solo Dio può dare questi doni”, ha detto.

Testimoni e strumenti di misericordia

Noi, discepoli di Gesù, ha aggiunto, siamo chiamati non solo ad essere “destinatari della misericordia di Dio”, ma anche “suoi autentici testimoni e strumenti”: “Tanta misericordia abbiamo ricevuto da Dio, almeno in piccola parte cerchiamo di riversarla sui nostri fratelli e sorelle”.

Esame di coscienza

Riflettendo sulla quotidianità, il pro-prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione ha esortato ad un esame di coscienza: “Come ci comportiamo con le persone che affrontano tempeste e confusione nella vita? Con preoccupazione o con indifferenza? Come affrontiamo i giovani e i critici che dubitano di noi e mettono in discussione le nostre posizioni? Con umiltà o con orgoglio vendicativo? Come rispondiamo alle richieste di aiuto che provengono da malati, anziani, rifugiati e persone diverse da noi? Con empatia o con un orecchio sordo? Impariamo da Gesù”.

Regola di vita

“La misericordia mostrata da Dio – ha sottolineato Tagle - dovrebbe essere la regola di vita nelle famiglie e nelle comunità cristiane e persino nelle relazioni tra le nazioni”. “Immaginate – ha detto - un mondo in cui chi commette errori viene corretto con misericordia anziché condannato e distrutto. Immaginate un mondo in cui i deboli siano sostenuti anziché manipolati. Immaginate un mondo in cui il dialogo prevalga sulla vendetta. Immaginate un mondo in cui tutti contribuiscono al bene di tutti piuttosto che cercare l’interesse personale”.

Da qui, un invito conclusivo: “Senza la misericordia il mondo non vedrà la giustizia, la verità, l'amore e la pace. Scegliete la misericordia. Diffondete la misericordia. Vivete la misericordia”.

venerdì 8 marzo 2024

LA LETTERA DI CONGEDO DI MONS. ANDREA BRUNO MAZZOCATO ALL’ARCIDIOCESI DI UDINE

 

LA LETTERA DI CONGEDO DI MONS. ANDREA BRUNO MAZZOCATO ALL’ARCIDIOCESI DI UDINE

In prossimità del suo saluto alla Chiesa udinese, previsto in due momenti il 28 marzo e il 14 aprile, mons. Andrea Bruno Mazzocato si rivolge all'Arcidiocesi di Udine con una lettera scritta a cuore aperto, con la sincerità che da sempre ha contraddistinto i suoi scritti e, in generale, il suo operato. Egli offre le motivazioni della scelta «che può creare dispiacere a qualcuno di voi come a me» del suo rientro nella terra di origine, la Diocesi di Treviso.

Carissimi sacerdoti, diaconi, religiosi/e fedeli tutti,

mentre ci stiamo preparando con fede e gioia ad accogliere il nuovo Arcivescovo, mons. Riccardo Lamba, desidero rivolgervi ancora una parola a conclusione dei miei oltre 14 anni di ministero episcopale in mezzo a voi.

Ripercorrendoli con la memoria possiamo riconoscere che ci sono stati dei frutti di bene a favore della nostra Chiesa diocesana. Per questi frutti, con gioia lodiamo e ringraziamo Dio Padre per mezzo di Gesù nostro Signore perché “ogni buon regalo e ogni dono perfetto vengono dall’alto e discendono dal Padre, creatore della luce” (Gc 1,17). I doni che Dio Padre ci ha fatto sono una prova che egli non solo non abbandona la Chiesa di Udine ma, anzi, la arricchisce di grazie, a volte imprevedibili, pur in mezzo alle nostre fragilità e incoerenze. Per questo diciamo: “Eterna è la sua misericordia”.

È doveroso da parte mia allargare il ringraziamento alle tante persone (sacerdoti, diaconi, religiosi e laici) che in questi anni si sono rese disponibili, con generosità e anche con pazienza, a collaborare con me nell’opera pastorale e di governo della nostra Chiesa. Molte sono state per me un esempio stimolante di fede, di passione per le loro comunità e per tutta la diocesi e di ammirevole fedeltà. Dio le ricompensi per quanto hanno donato a me e alla Chiesa.

Se rivolgo lo sguardo su di me, devo confessarvi con sincerità che il sentimento più forte che mi sale dalla coscienza è quello di chiedere perdono. Mi affido, prima di tutto, alla misericordia di Dio Padre e di Gesù, buon Pastore, pregando lo Spirito Santo che mi aiuti a confidare in essa. Chiedo, poi, umilmente perdono alla Chiesa di Udine e alle persone se sono pesate su di loro le mie debolezze e le mie colpe. Ho cercato di rinnovare sempre nella mia coscienza rette intenzioni e un sentimento di carità, ma i limiti ognuno se li porta dietro. Sarei contento se il mio ministero episcopale si concludesse in una reciproca riconciliazione che nel mio animo sento già viva verso tutti.


Spendo una parola anche sulla scelta che ho fatto di tornare a vivere a Treviso dove il vescovo, mons. Tomasi, si è offerto di accogliermi. Mi trasferirò nella canonica della parrocchia di Biadene dove condividerò la vita con il parroco e il parroco emerito, due sacerdoti che conosco molto bene. In quella canonica è già stato ospite, fino a due anni fa, un altro vescovo emerito, mons. Angelo Daniel, per cui l’ambiente è già preparato.

Mi sembra giusto condividere il motivo che mi ha condotto a fare questa scelta che può creare dispiacere a qualcuno di voi come a me. Se avessi guardato a me stesso sarei rimasto volentieri nell’affascinante terra del Friuli e tra persone che ormai mi sono familiari. Mi sono, invece, chiesto in coscienza quale fosse il bene per la Chiesa di Udine che ho amato. Anche guardando a come ho operato in questi 14 anni ho concluso che fosse onesto ritirarmi per lasciare piena libertà al mio successore.

Quando un servo, specialmente se ha avuto responsabilità di rilievo, ha concluso il suo compito è meglio che lasci la casa libera a chi lo sostituisce. Nel nostro caso, la casa del padrone è la Santa Chiesa di Cristo che in Udine e che desidero favorire e rispettare in ogni modo.

La distanza fisica non significherà lontananza spirituale. La Chiesa friulana sarà sempre presente nella mia preghiera. Sarò pure disponibile ad aiutare il nuovo Vescovo in tutti modi che lui riterrà utili. Da parte mia, poi, troverete anche la piena disponibilità a continuare i rapporti personali di amicizia e di dialogo che si sono creati in questi anni e che sono stati una delle belle esperienze che il Signore mi ha donato in questa diocesi.

Concludo questa mia lettera invocando su di voi una speciale benedizione di Dio Padre, Figlio e Spirito Santo, per intercessione di Maria, tanto cara ai friulani, e dei Santi Patroni Ermacora e Fortunato.

Unito nella carità in Cristo.

+ Andrea Bruno Mazzocato

giovedì 12 ottobre 2023

Vatican News 11 ottobre 2023

 


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sabato 16 settembre 2023

XXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A) 17 settembre 2023

 XXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)


Antifona d'ingresso

Dona pace, o Signore, a quanti in te confidano;
i tuoi profeti siano trovati degni di fede.
Ascolta la preghiera dei tuoi servi
e del tuo popolo, Israele. (Cf. Sir 36,18)

Colletta

O Dio, che ami la giustizia e ci avvolgi di perdono,
crea in noi un cuore puro a immagine del tuo Figlio,
un cuore più grande di ogni offesa,
più luminoso di ogni ombra,
per ricordare al mondo il tuo amore senza misura.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

PRIMA LETTURA (Sir 27,33-28,9)
Perdona l’offesa al tuo prossimo e per la tua preghiera ti saranno rimessi i peccati.

Dal libro del Siràcide

Rancore e ira sono cose orribili,
e il peccatore le porta dentro.
Chi si vendica subirà la vendetta del Signore,
il quale tiene sempre presenti i suoi peccati.
Perdona l’offesa al tuo prossimo
e per la tua preghiera ti saranno rimessi i peccati.
Un uomo che resta in collera verso un altro uomo,
come può chiedere la guarigione al Signore?
Lui che non ha misericordia per l’uomo suo simile,
come può supplicare per i propri peccati?
Se lui, che è soltanto carne, conserva rancore,
come può ottenere il perdono di Dio?
Chi espierà per i suoi peccati?
Ricòrdati della fine e smetti di odiare,
della dissoluzione e della morte e resta fedele ai comandamenti.
Ricorda i precetti e non odiare il prossimo,
l’alleanza dell’Altissimo e dimentica gli errori altrui.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 102)
Rit: Il Signore è buono e grande nell’amore.

Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tutti i suoi benefici.

Egli perdona tutte le tue colpe,
guarisce tutte le tue infermità,
salva dalla fossa la tua vita,
ti circonda di bontà e misericordia.

Non è in lite per sempre,
non rimane adirato in eterno.
Non ci tratta secondo i nostri peccati
e non ci ripaga secondo le nostre colpe.

Perché quanto il cielo è alto sulla terra,
così la sua misericordia è potente su quelli che lo temono;
quanto dista l’oriente dall’occidente,
così egli allontana da noi le nostre colpe.

SECONDA LETTURA (Rm 14,7-9)
Sia che viviamo, sia che moriamo, siamo del Signore.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli, nessuno di noi vive per se stesso e nessuno muore per se stesso, perché se noi viviamo, viviamo per il Signore, se noi moriamo, moriamo per il Signore.
Sia che viviamo, sia che moriamo, siamo del Signore.
Per questo infatti Cristo è morto ed è ritornato alla vita: per essere il Signore dei morti e dei vivi.

Parola di Dio

Canto al Vangelo (Gv 13,34)
Alleluia, alleluia.

Vi do un comandamento nuovo, dice il Signore:
come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.
Alleluia.

VANGELO (Mt 18,21-35)
Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette.

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Pietro si avvicinò a Gesù e gli disse: «Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?». E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette.
Per questo, il regno dei cieli è simile a un re che volle regolare i conti con i suoi servi. Aveva cominciato a regolare i conti, quando gli fu presentato un tale che gli doveva diecimila talenti. Poiché costui non era in grado di restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, i figli e quanto possedeva, e così saldasse il debito. Allora il servo, prostrato a terra, lo supplicava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa”. Il padrone ebbe compassione di quel servo, lo lasciò andare e gli condonò il debito.
Appena uscito, quel servo trovò uno dei suoi compagni, che gli doveva cento denari. Lo prese per il collo e lo soffocava, dicendo: “Restituisci quello che devi!”. Il suo compagno, prostrato a terra, lo pregava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò”. Ma egli non volle, andò e lo fece gettare in prigione, fino a che non avesse pagato il debito.
Visto quello che accadeva, i suoi compagni furono molto dispiaciuti e andarono a riferire al loro padrone tutto l’accaduto. Allora il padrone fece chiamare quell’uomo e gli disse: “Servo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito perché tu mi hai pregato. Non dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?”. Sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non avesse restituito tutto il dovuto.
Così anche il Padre mio celeste farà con voi se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratello».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli

Certi che il Signore Gesù è presente là dove i fratelli sono riuniti nel suo nome, rivolgiamo al Padre la nostra umile e fiduciosa preghiera.
Preghiamo insieme e diciamo: Proteggi la tua famiglia, Signore.

1. Per la santa Chiesa: sostenuta dalla potenza dello Spirito Santo superi ogni tentazione che le viene dal mondo e operi incessantemente a edificare il regno di Dio nella giustizia e nell’amore. Preghiamo.
2. Per i candidati al ministero presbiterale: si dispongano a lasciarsi conformare dallo Spirito a Cristo buon pastore, per il bene dell’intera umanità. Preghiamo.
3. Per gli uomini di governo e gli amministratori del bene comune: superando ogni interesse di parte promuovano la giustizia e la solidarietà. Preghiamo.
4. Per i fratelli afflitti da malattia e da ogni genere di prova: nella partecipazione al mistero della santa Croce ricevano conforto, consolazione e incoraggiamento. Preghiamo.
5. Per noi che partecipiamo a questa Eucaristia: il Signore ci conceda di fare della nostra vita un umile e generoso servizio ai fratelli. Preghiamo.

O Dio onnipotente ed eterno, tu sei il nostro unico Signore e vuoi che ti amiamo sopra ogni cosa: esaudisci le nostre preghiere e conformaci al Figlio tuo, che con te vive e regna nei secoli dei secoli

Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

XXXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B) Nostro Signore Gesù Cristo Re dell'Universo 24 novembre 2024

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