Filippesi 1,4 ... e sempre, in ogni mia preghiera per tutti voi, prego con gioia...
venerdì 24 ottobre 2025
Lettera aperta di Sindaco e Maggioranza del Consiglio Comunale di San Giorgio di Nogaro
sabato 2 agosto 2025
Riflessioni su strutture parrocchiali del Veneto, storia e non solo
L'attuale contesto sociale e culturale chiede un modo nuovo, adeguato al tempo, di concepire le strutture delle comunità: patronati, cinema, scuole materne, canoniche… Le comunità parrocchiali stanno infatti vivendo un profondo mutamento che investe anche i loro beni immobili; d’altra parte, il cammino sinodale delle Chiese in Italia ha affrontato, tra gli altri, anche il tema della gestione economica delle parrocchie e degli enti ecclesiastici. In quest’ambito la Facoltà teologica del Triveneto, con l’Istituto superiore di scienze religiose di Vicenza, ha svolto un seminario di studio dal titolo “Beni della Chiesa e futuro delle comunità” (febbraio-marzo 2025), i cui esiti sono ora pubblicati da Triveneto Theology Press, marchio editoriale della Facoltà, con il titolo Beni della chiesa e futuro delle comunità. Un laboratorio di ricerca e progettazione e i contributi di Alessio Dal Pozzolo, Davide Lago, Francesca Leto, Leopoldo Sandonà, Assunta Steccanella, Davide Viadarin (il libro è open access e si può scaricare gratuitamente su fttr.it). Non è un percorso concluso e definito, piuttosto un avvio di riflessione e discernimento che contamina alcune buone pratiche presenti nei territori con spunti provenienti dalla dimensione biblica, ecclesiologica e liturgica.
Imparare dalla storia
Con la Rerum novarum di Leone XIII (1891), per circa un secolo e mezzo le parrocchie venete sono state un unico immenso cantiere: caseifici sociali, cooperative di consumo, cantine e teatri sociali, casse rurali. Agli inizi del Novecento vennero gli asili infantili, «che rappresentarono per molti piccoli paesi la garanzia di un’educazione di base capillarmente diffusa e sostenibile in un ambito, quello della prima infanzia, non presidiato dallo Stato» spiega Davide Lago nel suo saggio. Una nuova tappa, nel secondo dopoguerra, vide fiorire case della dottrina cristiana, patronati, campi sportivi e sale teatro. Oggi appare importante interrogarsi sulle ricadute pratiche riguardanti i tanti beni immobili costruiti dalle comunità cristiane nell’ultimo secolo e mezzo e ora in evidente difficoltà.
Dalle buone pratiche ai principi
Il libro investiga alcune delle numerose e ancora poco conosciute innovazioni sociali che si stanno sperimentando in alcune parrocchie o congregazioni religiose. Il patronato della parrocchia di San Carlo a Padova, ad esempio, ha risposto a un bisogno comunitario, l’esigenza di aule studio, e ha rilanciato un’attività ormai esausta; e così Villa Angaran San Giuseppe a Bassano del Grappa, la collaborazione pastorale di Vedelago (Treviso), il Centro della famiglia di Treviso. Ad accomunarle, il fatto di avere adottato criteri che aprono prospettive feconde: la formazione di persone dedicate nelle comunità, la mappatura dei beni, la costruzione di tavoli di dialogo per un discernimento delle e nelle comunità. Ma non solo. «La dimensione etica nella gestione economica appare non accessoria ma necessaria – evidenzia Leopoldo Sandonà nel suo scritto – Gli strumenti etici sono originariamente inseriti nell’attività economica di una comunità cristiana che non può viversi in modo staccato dal contesto sociale e che quindi deve fare propri i valori dell’etica nell’impresa». È fondamentale precisare che, pur nel riconoscimento di gerarchie e di competenze, in un passaggio epocale così importante «tutti i soggetti coinvolti devono sentirsi parte integrante di questa crescita di coscienza comunitaria, rispetto al sentirsi puramente degli ingranaggi rispetto a scelte definite altrove». È quindi urgente formare le comunità ad adeguati processi di discernimento, «che sono cosa diversa dal semplice discutere e confrontarsi: implicano infatti l’impegno per tenere insieme spiritualità e pragmatismo, criteri evangelici ed esigenze del territorio, chiamando in causa diverse competenze professionali» sottolinea Assunta Steccanella. Il problema della gestione economica non può comunque diventare la ragione preponderante delle scelte che vengono fatte. «In gioco c’è proprio la nostra idea di comunità – si legge nelle conclusioni – Le strutture di molte parrocchie si trovano quasi sempre al centro dei nostri paesi e possono ricoprire ancora a lungo un’importante dimensione sociale, ma con formule tutte da reinventare».
sabato 22 marzo 2025
PARROCCHIE. BORDIN A S.GIORGIO NOGARO: SCRIVERE NUOVE PAGINE DI STORIA
PARROCCHIE. BORDIN A S.GIORGIO NOGARO: SCRIVERE NUOVE PAGINE DI STORIA
Il 2 agosto del 1835, l'Arcivescovo Di Udine Emanuele Lodi, erigeva la chiesa filiale di San Giorgio di Nogaro in parrocchiale, staccandola dalla Pieve di Porpetto. Don Valentino Amedeo Rizzi fu il primo parroco, seguito da molti altri fino ai giorni nostri, con monsignor Igino Schiff. Lungo anche l'elenco dei sacerdoti cooperanti che hanno affiancato la vita pastorale della comunità.
"Quando parliamo della storia della nostra parrocchia, parliamo di un patrimonio collettivo" - ha ribadito il presidente del Consiglio regionale del Fvg, Mauro Bordin, intervenuto alla presentazione questa mattina a San Giorgio di Nogaro -. "La parrocchia era il luogo dove nei paesi ci si incontrava, dove si cresceva insieme. Oggi tutto questo sembra più fragile: celebriamo molti funerali e pochi battesimi, e anche i ritmi della vita lavorativa, sempre più frenetici e dispersi, incidono sul senso di comunità".
"È vero, viviamo in un tempo in cui la visione del mondo si è allargata. Per chi sente un legame profondo, quasi romantico, con il proprio paese e con la propria gente, c'è un po' di nostalgia. Tuttavia, dobbiamo guardare al futuro con fiducia. I giovani di oggi hanno uno sguardo diverso sul mondo, e dobbiamo rispettarlo. La memoria del passato - ha aggiunto il presidente del Cr - non va dimenticata, ma affiancata dalla volontà di continuare a scrivere, anche noi, nuove pagine di storia. Perché il territorio vive se qualcuno continua a raccontarlo e ad abitarlo con cuore e passione".
Importanti e sentiti sono stati i pensieri espressi da monsignor Igino Schiff che Ha ricordato come "accanto ai grandi eventi della storia che sembrano passare sopra le nostre teste, siano proprio le storie 'piccole', quelle quotidiane, vissute nella comunità, a fare davvero la differenza". Schiff ha parlato del "tempo di passaggio che stiamo vivendo, con un paese che non è più quello di una volta: fisicamente più esteso, ma anche cambiato nelle relazioni e nei modi di pensare. Un cambiamento radicale e veloce che porta con sé sfide, ma anche opportunità, come una migliore qualità della vita, la vitalità del mondo dell'associazionismo e il valore della libertà".
Il presidente dell'associazione Ad Undecimum, Lodovico Rustico, si è soffermato sull'importante ruolo educativo svolto dai cappellani a cui venivano affidati i giovani che "hanno fatto crescere nel rispetto e nel profondo senso di identità e di appartenenza alla comunità".
Prezioso il contributo dello storico Marco Sicuro che ha ripercorso la storia della Pieve di Porpetto, dalla sua prima menzione documentata nel 1247 fino al distacco della chiesa di San Giorgio. Toccante anche l'intervento della prof.ssa Maria Fanin che ha rievocato momenti dell'infanzia nel dopoguerra, quando i bambini giocavano nel cortile della parrocchia, luogo in cui prendeva forma il senso autentico di comunità. L'assessore comunale Caterina Taverna, accompagnata dalla collega Michela Pizzin, ha portato i saluti dell'amministrazione comunale, sottolineando la vicinanza delle istituzioni alla vita della parrocchia.
L'evento è stato allietato dalle musiche di Paolo Scozziero e Massimo Polidori, che hanno accompagnato i vari momenti della mattinata.
sabato 9 settembre 2023
XXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A) 10 settembre 2023
XXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)
Antifona d'ingresso
Tu sei giusto, o Signore, e retto nei tuoi giudizi:
agisci con il tuo servo secondo il tuo amore. (Sal 118,137.124)
Colletta
O Padre, che gioisci nell'esaudire
la preghiera concorde dei tuoi figli,
metti in noi un cuore e uno spirito nuovi,
perché sentiamo la vita come il dono più grande
e diventiamo custodi attenti di ogni fratello,
nell'amore che è pienezza di tutta la legge.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.
PRIMA LETTURA (Ez 33,1.7-9)
Se tu non parli al malvagio, della sua morte domanderò conto a te.
Dal libro del profeta Ezechièle
Mi fu rivolta questa parola del Signore:
«O figlio dell’uomo, io ti ho posto come sentinella per la casa d’Israele.
Quando sentirai dalla mia bocca una parola, tu dovrai avvertirli da parte mia.
Se io dico al malvagio: “Malvagio, tu morirai”, e tu non parli perché il
malvagio desista dalla sua condotta, egli, il malvagio, morirà per la sua
iniquità, ma della sua morte io domanderò conto a te.
Ma se tu avverti il malvagio della sua condotta perché si converta ed egli non
si converte dalla sua condotta, egli morirà per la sua iniquità, ma tu ti sarai
salvato».
Parola di Dio
SALMO RESPONSORIALE (Sal 94)
Rit: Ascoltate oggi la voce del Signore.
Venite, cantiamo al Signore,
acclamiamo la roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie,
a lui acclamiamo con canti di gioia.
Entrate: prostràti, adoriamo,
in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti.
È lui il nostro Dio
e noi il popolo del suo pascolo,
il gregge che egli conduce.
Se ascoltaste oggi la sua voce!
«Non indurite il cuore come a Merìba,
come nel giorno di Massa nel deserto,
dove mi tentarono i vostri padri:
mi misero alla prova
pur avendo visto le mie opere».
SECONDA LETTURA (Rm 13,8-10)
Pienezza della Legge è la carità.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, non siate debitori di nulla a nessuno, se non dell’amore vicendevole;
perché chi ama l’altro ha adempiuto la Legge.
Infatti: «Non commetterai adulterio, non ucciderai, non ruberai, non
desidererai», e qualsiasi altro comandamento, si ricapitola in questa parola:
«Amerai il tuo prossimo come te stesso».
La carità non fa alcun male al prossimo: pienezza della Legge infatti è la
carità.
Parola di Dio
Canto al Vangelo (2Cor 5,19)
Alleluia, alleluia.
Dio ha riconciliato a sé il mondo in Cristo,
affidando a noi la parola della riconciliazione.
Alleluia.
VANGELO (Mt 18,15-20)
Se ti ascolterà avrai guadagnato il tuo fratello.
+ Dal Vangelo
secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te
e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non
ascolterà, prendi ancora con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta
sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà costoro, dillo alla
comunità; e se non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il pagano e
il pubblicano.
In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in
cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo.
In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo
per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà.
Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro».
Parola del Signore
Preghiera dei fedeli
Riconoscendoci poveri e bisognosi di perdono rivolgiamo al Padre la nostra
preghiera, riponendo in lui tutta la nostra speranza.
Preghiamo insieme e diciamo: Accogli, Signore, la nostra preghiera.
1. Illumina le coscienze con la tua parola e rendile disponibili al pentimento:
l’esperienza della riconciliazione nella Chiesa sia segno e strumento di pace
per ogni creatura. Noi ti preghiamo.
2. Dona a tutti i tuoi ministri la stessa sollecitudine di Cristo, buon
pastore: rendili appassionati nella ricerca di quanti si sono smarriti. Noi ti
preghiamo.
3. Guarda ai popoli che soffrono a causa della violenza, dell’odio e delle
guerre: suscita in tutti l’impegno di una leale collaborazione per il
conseguimento della giustizia e della pace. Noi ti preghiamo.
4. Conforta i nostri fratelli malati: benedici le loro famiglie, e sostieni
sulla via della croce i discepoli di Cristo. Noi ti preghiamo.
5. Concedi a noi la tua misericordia: la gioia del perdono renda tutti capaci
di accoglienza reciproca. Noi ti preghiamo.
O Padre, guarda la nostra povertà e soccorrici con la tua grazia, perché ci
sentiamo da te amati e custoditi. Per Cristo nostro Signore.
sabato 5 settembre 2020
XXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A) 6 settembre 2020
XXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO
A)
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Grado della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico:
Verde
Antifona d'ingresso
Tu sei giusto, Signore,
e sono
retti i tuoi giudizi:
agisci con il tuo servo secondo il tuo
amore. (Sal 119,137.124)
Colletta
O Padre, che ascolti quanti si
accordano
nel chiederti qualunque cosa nel nome del tuo Figlio,
donaci un cuore e uno spirito nuovo,
perché ci rendiamo
sensibili
alla sorte di ogni fratello
secondo il
comandamento dell’amore,
compendio di tutta la legge.
Per
il nostro Signore Gesù Cristo...
PRIMA LETTURA (Ez 33,1.7-9)
Se tu non parli al
malvagio, della sua morte domanderò conto a te.
Dal libro del profeta Ezechièle
Mi fu rivolta questa
parola del Signore:
«O figlio dell’uomo, io ti ho posto come
sentinella per la casa d’Israele. Quando sentirai dalla mia bocca
una parola, tu dovrai avvertirli da parte mia.
Se io dico al
malvagio: “Malvagio, tu morirai”, e tu non parli perché il
malvagio desista dalla sua condotta, egli, il malvagio, morirà per
la sua iniquità, ma della sua morte io domanderò conto a te.
Ma
se tu avverti il malvagio della sua condotta perché si converta ed
egli non si converte dalla sua condotta, egli morirà per la sua
iniquità, ma tu ti sarai salvato».
Parola di Dio
SALMO RESPONSORIALE (Sal 94)
Rit: Ascoltate
oggi la voce del Signore.
Venite, cantiamo al Signore,
acclamiamo la roccia della nostra
salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie,
a lui
acclamiamo con canti di gioia.
Entrate: prostràti,
adoriamo,
in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti.
È
lui il nostro Dio
e noi il popolo del suo pascolo,
il
gregge che egli conduce.
Se ascoltaste oggi la sua
voce!
«Non indurite il cuore come a Merìba,
come nel
giorno di Massa nel deserto,
dove mi tentarono i vostri
padri:
mi misero alla prova
pur avendo visto le mie opere».
SECONDA LETTURA (Rm 13,8-10)
Pienezza della
Legge è la carità.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli,
non siate debitori di nulla a nessuno, se non dell’amore
vicendevole; perché chi ama l’altro ha adempiuto la Legge.
Infatti: «Non commetterai adulterio, non ucciderai, non
ruberai, non desidererai», e qualsiasi altro comandamento, si
ricapitola in questa parola: «Amerai il tuo prossimo come te
stesso».
La carità non fa alcun male al prossimo: pienezza
della Legge infatti è la carità.
Parola di Dio
Canto al Vangelo (2Cor 5,19)
Alleluia,
alleluia.
Dio ha riconciliato a sé il mondo in
Cristo,
affidando a noi la parola della
riconciliazione.
Alleluia.
VANGELO (Mt 18,15-20)
Se ti ascolterà avrai
guadagnato il tuo fratello.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù
disse ai suoi discepoli:
«Se il tuo fratello commetterà una
colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti
ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ascolterà,
prendi ancora con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta
sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà costoro,
dillo alla comunità; e se non ascolterà neanche la comunità, sia
per te come il pagano e il pubblicano.
In verità io vi dico:
tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto
quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo.
In
verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno
d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei
cieli gliela concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio
nome, lì sono io in mezzo a loro».
Parola del Signore
Preghiera dei fedeli
La presenza di Gesù è garantita là
dove la comunità è raccolta in preghiera. Confidiamo dunque nella
mediazione di nostro Signore, chiedendo al Padre ciò di cui pensiamo
di avere bisogno.
Preghiamo dicendo: Ascoltaci Signore.
1.
Perché la Chiesa sia casa accogliente per tutti gli uomini e le
donne di buona volontà, uniti dalla fede nell’unico Signore ed
edificati dalla comunione fraterna. Preghiamo.
2. Perché i
cristiani siano animati da uno spirito sincero di carità fraterna,
che li porti a farsi uno con tutti, senza però venir meno alle
istanze della verità. Preghiamo.
3. Perché nella nostra
società, malata di individualismo e di relativismo, si diffondano i
valori dell’onestà e del bene comune. Preghiamo.
4. Perché
siano alimentate nel presbiterio l’unità e la comunione, cementate
dalla presenza viva di Cristo. Preghiamo.
5. Perché ciascuno di
noi sappia intessere un dialogo franco e sincero con i fratelli,
amati come figli di uno stesso Padre. Preghiamo.
O Padre,
che ascolti benigno le suppliche di coloro che, riuniti nel nome del
tuo Figlio, si rivolgono a te con animo sincero, donaci di avere un
cuore aperto al tuo volere, perché possiamo essere servi fedeli del
tuo progetto d’amore sul mondo. Te lo chiediamo per Cristo nostro
Signore.
lunedì 15 giugno 2020
Angelus 14 giugno 2020
martedì 21 gennaio 2020
Agenzia Fides 21 gennaio 2020
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| AFRICA/COSTA D’AVORIO - “Le elezioni di ottobre siano trasparenti, credibili e pacifiche” auspicano i Vescovi | |||
| Korhogo (Agenzia Fides) - “Alla luce di questa situazione, la prima condizione da osservare nella preparazione delle elezioni deve essere la riconciliazione; la seconda condizione è quella della concertazione e del consenso al fine di tenere conto dei requisiti e delle aspirazioni legittime di tutti gli attori socio-politici e dei saggi consigli della comunità internazionale, infine la terza condizione è l'istituzione e il consolidamento dello Stato di diritto”: lo affermano i Vescovi della Costa d’Avorio nella dichiarazione pubblicata al termine della 114a Assemblea plenaria, tenutasi dal 13 al 19 gennaio presso il centro di spiritualità Notre Dame du Rosaire de Latha, a Korhogo, nel nord del Paese. I Vescovi hanno espresso la loro preoccupazione per la situazione sociopolitica nella quale vive la Costa d’Avorio a pochi mesi dalle elezioni presidenziali di ottobre, e lanciano un appello urgente alla classe politica perché sia al servizio dell’interesse della nazione. "Noi Arcivescovi e Vescovi cattolici della Costa d'Avorio, preoccupati per la situazione sociopolitica alla vigilia delle elezioni generali nel nostro paese, vi inviamo questo messaggio come un logico seguito a quello consegnato ad Agboville, nel giugno 2019, intitolato ' 'Evitiamo un'altra guerra' '”. "Alla fine della crisi post-elettorale del 2010, le autorità statali si erano prefissate le priorità della riconciliazione e si erano impegnate a ricucire il tessuto sociale lacerato dalle divisioni. Questo grande progetto aveva suscitato un’immensa speranza con la successiva istituzione di due istituzioni: la Commissione Dialogo e Riconciliazione (CDVR) e la Commissione Nazionale per la Riconciliazione e il Risarcimento delle Vittime (CONARIV). Sfortunatamente, i risultati del loro lavoro non hanno avuto alcun seguito” osservano i Vescovi. Secondo la Conferenza Episcopale, la riconciliazione deve avvenire prima del voto di ottobre: "Dobbiamo concordare sul fatto che le prossime elezioni devono essere trasparenti, credibili e pacifiche in modo che tutti accettino i risultati che emergeranno come espressione della volontà della maggioranza degli ivoriani. " "La questione dell'indipendenza delle strutture che devono organizzare il voto, come la CEI (la Commissione Elettorale Indipendente), sta ancora dividendo e cristallizzando le tensioni", affermano i Vescovi che auspicano che sia garantita la totale indipendenza di questo organo fondamentale per la correttezza del voto. I Vescovi hanno infine annunciato la pubblicazione a breve di una lettera pastorale dal titolo "La Chiesa in Costa d'Avorio, al servizio della riconciliazione, della giustizia e della pace”. (S.S.) (L.M.) (Agenzia Fides 21/1/2020) | |||
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| AFRICA/TOGO - E’ necessaria una riforma del sistema sanitario contro il traffico di falsi medicinali | |||
| Lomè (Agenzia Fides) – Nel corso del vertice sulla lotta contro il traffico di medicinali falsi è emersa la necessità di una seria riforma del sistema sanitario. Come appreso dall’Agenzia Fides, dal summit concluso di recente a Lomé, sono emerse due priorità: l'istituzione di strutture adeguate e l'adozione di leggi per arginare il fenomeno e bloccare le diverse forme di traffico. E’ risultata urgente la firma di un accordo tra le parti interessate per definire un quadro giuridico e imporre sanzioni penali. “Il diritto alla salute è fondamentale per tutti. Nel nostro continente, il traffico di farmaci contraffatti è una vera tragedia, un flagello criminale che dobbiamo denunciare e contro il quale dobbiamo intervenire”, dice all’Agenzia Fides p. Donald Zagore, teologo della Società per le Missioni Africane. “I medicinali falsi stanno uccidendo gli africani e in particolare i più poveri. Per superare seriamente questo fenomeno – insiste il missionario - bisogna che i nostri responsabili politici prendano consapevolezza della gravità dello stesso e creino sistemi sanitari che soddisfino efficacemente le esigenze delle popolazioni. Il traffico di medicinali falsi è solo il lato nascosto di un problema più grande che è la precarietà del sistema sanitario africano.” “In Africa, - conclude Zagore - è difficile per i poveri ricevere una assistenza sanitaria adeguata perché i nostri sistemi stanno fallendo. I ricchi fanno ricorso agli ospedali europei, i poveri vengono curati per strada. Ed è purtroppo nella strada che fiorisce il traffico di medicine false. Possiamo organizzare conferenze sull’argomento, ma se non affrontiamo l'essenza del problema esse rimarranno sempre improduttive.” (DZ/AP) (21/1/2020 Agenzia Fides) | |||
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| ASIA/TAJIKISTAN - Il cammino della piccola comunità cattolica nel nuovo anno | |||
| Dushambe (Agenzia Fides) - Sono attualmente un centinaio, distribuiti tra le due parrocchie di Dushambe e di Qurǧonteppa, i fedeli che formano la comunità cattolica del Tajikistan, “i più assidui sono circa 70 nella capitale e 30 nell’altra città”. Lo racconta all’Agenzia Fides il sacerdote dell'Istituto del Verbo Incarnato, padre Pedro Ramiro López, responsabile della Missio sui iuris del Tajikistan dal 2013. Il missionario, attivo e presente nello stato dell'Asia centrale sin dal 2004, traccia all’Agenzia Fides un quadro incoraggiante, pur nella esiguità di una presenza, quella cattolica, per cui davvero si può usare l’espressione evangelica di Gesù “piccolo gregge”. Infatti, nota p. Ramiro López, il numero dei partecipanti alla Santa Messa aumenta, come avvenuto durante le recenti celebrazioni natalizie: “La piccola comunità dei battezzati del Tajikistan ha festeggiato il Natale e le solennità dei giorni successivi, come la Gran Madre di Dio e l’Epifania, vivendo insieme le messe più importanti: il 24 dicembre c’è stata la celebrazione in russo a Dushambe, mentre il giorno successivo siamo stati a Qurǧonteppa dove abbiamo celebrato l’Eucarestia in inglese. Inoltre, nella nostra zona, vive un nutrito gruppo di lavoratori italiani, per questo abbiamo celebrato anche una messa nella loro lingua”. A livello pastorale, la Chiesa si sta occupando di curare la preparazione di 25 bambini del catechismo: “I piccoli hanno vissuto il periodo di Avvento con grande intensità, scrivendo i loro buoni propositi per poi deporli davanti al presepe. Alla fine di questo percorso, il 5 gennaio, hanno realizzato un concerto di Natale dedicato a Gesù Bambino”. Uno dei rami dall’opera pastorale che la comunità cattolica porta avanti è quello relativo alle attività caritative. Spiega p. López: “Vanno avanti tramite la Caritas, che ha avuto modo di realizzare di recente un piccolo progetto dedicato ad una quarantina di bambini disabili, accompagnandoli nel loro percorso di crescita, con dei volontari che donano loro tempo, sorriso, accoglienza, e anche piccoli regali”. Tutto questo, conclude il missionario, dona “nuova speranza nell’anno 2020, che affidiamo alle mani sapienti del Signore”. La Missio sui iuris in Tajikistan è stata eretta da Giovanni Paolo II nel 1997: si trattò di una rinascita dopo le campagne antireligiose del dominio sovietico. Attualmente, i cattolici del Tajikistan sono assistiti da 3 sacerdoti argentini dell’Istituto del Verbo Incarnato, 4 suore Missionarie della Carità e 3 religiose dell’Istituto Serve del Signore e della Vergine di Matarà. (LF) (Agenzia Fides 21/1/2020) | |||
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| ASIA/SIRIA - Patriarcati siro-ortodosso e greco-ortodosso: nessuna certezza sulla sorte dei Vescovi di Aleppo scomparsi | |||
| Aleppo (Agenzia Fides) - Negli ultimi mesi sono state diffuse molte ricostruzioni e “dichiarazioni inquietanti” riguardo al destino dei due Arcivescovi di Aleppo – il greco ortodosso Boulos Yazigi e il siro ortodosso Mar Gregorios Yohanna Ibrahim – scomparsi senza lasciare traccia il 22 aprile 2013 nell’area compresa tra Aleppo e il confine tra Siria e Turchia. Ma al momento, i massimi esponenti delle Chiese a cui appartenevano i due Arcivescovi spariti non sono in grado di fornire elementi utili a confermare o smentire tali dichiarazioni. Lo riferisce un comunicato congiunto, diffuso lunedì 20 gennaio attraverso i social media, dal Patriarcato greco ortodosso e dal Patriarcato siro ortodosso. Nel comunicato, i due Patriarcati dichiarano di aver seguito con attenzione le dichiarazioni e le ricostruzioni diffuse attraverso i social media, e nel contempo, sottolineano che tali interventi e ricostruzioni si configurano come iniziative spontanee, “totalmente indipendenti dagli sforzi da noi compiuti nella ricerca dei nostri due arcivescovi scomparsi”. I massimi responsabili dei due Patriarcati - guidati rispettivamente da Yohanna X Yazigi, Patriarca greco ortodosso di Antiochia, e da Mar Ignatios Aphrem II, Patriarca siro ortodosso di Antiochia – confermano la condivisa determinazione “a non lasciare nulla di intentato” per fare luce sulla sorte dei due Vescovi scomparsi, e in questo orizzonte riconoscono di non avere elementi utili a confermare o smentire la validità delle ricostruzioni e delle considerazioni sul possibile destino dei due ecclesiastici diffuse da fonti diverse negli ultimi mesi. “Mentre manifestiamo la nostra sincera gratitudine verso tutti gli individui e realtà preoccupati per la sorte dei nostri Arcivescovi, e soprattutto verso coloro che portano avanti iniziative per contribuire a far luce sul loro calvario, chiediamo a tutti di pregare per i due Arcivescovi e invitiamo tutti coloro che possono sostenere i nostri sforzi volti a risolvere questo caso umanitario a mettersi in contatto con le nostre Chiese attraverso i canali ufficiali predisposti a questo scopo”. La dichiarazione congiunta del Patriarcati di Antiochia dei siro ortodossi e dei greco ortodossi si presenta come una misurata e non polemica presa di distanze anche nei confronti della recente inchiesta giornalistica realizzata da una squadra investigativa guidata da Mansur Salib, ricercatore siriano residente negli Usa, e diffusa attraverso la piattaforma digitale medium.com, nuovo social media collegato a Twitter. Secondo tale inchiesta, i due Arcivescovi sarebbero morti come martiri, uccisi nel dicembre 2016 dalla banda di miliziani che li teneva in ostaggio da anni. A uccidere i due Arcivescovi sarebbero stati i militanti di Nour al-Din al-Zenki, gruppo indipendente coinvolto nel conflitto siriano, finanziato e armato durante il conflitto sia dall’Arabia saudita che dagli USA. La ricostruzione pubblicata su medium.com, come già sottolineato dall’Agenzia Fides (vedi Fides 15/1/2020), riporta notizie già note, insieme a illazioni esposte senza riscontri oggettivi. (GV) (Agenzia Fides21/1/2020) | |||
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| AMERICA/BRASILE - Al via il Corso universitario in Missiologia, perché la Chiesa assuma sempre di più una coscienza missionaria | |||
| Brasilia (Agenzia Fides) – Si è aperto ieri, 20 gennaio, presso la sede della Facoltà di Teologia (Fateo) dell'arcidiocesi di Brasilia, il 1° Corso universitario in Missiologia promosso dal Centro Culturale Missionario (CCM) della Conferenza episcopale del Brasile (CNBB), in collaborazione con la Facoltà di Teologia, con il sostegno delle Pontificie Opere Missionarie (POM), della Conferenza dei Religiosi del Brasile (CRB) e della rete ecclesiale pan-amazzonica (REPAM). Padre Antônio Niemiec, Segretario nazionale della Pontificia Unione Missionaria, Coordinatore del corso, spiega che l’iniziativa rientra nelle indicazioni del Programma missionario nazionale, delle Linee guida generali per l'azione evangelizzatrice della Chiesa in Brasile (DGAE 2019-2023), ed è frutto dell’esperienza vissuta per la preparazione e la celebrazione del Mese Missionario Straordinario dell'ottobre 2019. L’obiettivo è di offrire ai partecipanti le basi che favoriscano la crescita della loro coscienza missionaria, attraverso lo studio, la ricerca e la riflessione, motivati dalla consapevolezza che “l'azione missionaria è il paradigma di ogni opera della Chiesa” (EG 15). Il corso prevede 360 ore di lezione, suddivise in tre moduli, da gennaio 2020 a marzo 2021, distribuite in aula e in ore di studio virtuali. Secondo le informazioni diffuse dalla Conferenza episcopale, pervenute a Fides, i circa 50 partecipanti provengono dalle 18 regioni della CNBB, e sono sacerdoti, religiosi e religiose, consacrati e laici. Dopo la messa inaugurale, è seguita la prima lezione, che è stata tenuta dal Direttore generale della Fateo, il sacerdote nigeriano Godwin Nnaemeka Uchego, che ha approfondito il tema della missiologia come fondamento di tutte le scienze teologiche. Il Sottosegretario generale aggiunto della CNBB, padre Dirceu de Oliveira Medeiros, presente per la celebrazione di apertura, ha affermato che il corso è una risposta all'insistente appello di Papa Francesco sulla Chiesa in uscita e sulle necessità di andare incontro alle periferie esistenziali: “Speriamo che i partecipanti al corso possano diventarne moltiplicatori nelle regioni della CNBB, aiutando a formare altre persone, perché la Chiesa assuma sempre più una coscienza missionaria”. (SL) (Agenzia Fides 21/1/2020) | |||
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| AMERICA/MESSICO - Violenza tra bande e gruppi armati: anche la Chiesa ne subisce le conseguenze | |||
| Celaya (Agenzia Fides) – Dopo i violenti fatti della settimana scorsa verificatisi a Celaya, dove un gruppo armato ha sparato colpi di arma da fuoco contro il bar "La Shula" e contro la chiesa della comunità di Pelavacas, il Vescovo della diocesi di Celaya (Guanajuato), Mons. José Benjamín Castillo Plascencia, ha parlato alla stampa locale per chiarire che "benché la Chiesa rispetti tutti, comprese le bande della zona, non possiamo stare apertamente contro nessuno perché ci uccidono, sappiamo che questi ultimi atti violenti sono opera del Cartel de Jalisco". Mons. Castillo Plascencia ha commentato nella nota inviata a Fides: "Questi gruppi agiscono contro persone concrete, perché la loro guerra è questa, e non mancano anche le minace contro i sacerdoti e gli spari contro le nostre chiese". Poi ha aggiunto: "Non gli importa dei morti e dei feriti, fanno questo per seminare il terrore. Forse sarebbe il caso di consigliare alle autorità di agire con la prevenzione, non con la reazione”. Il Vescovo ha aggiunto: "Purtroppo quando ci sono scontri tra bande, la gente ha paura di denunciare, molti sanno che ci sarà lo scontro, ma non lo possono denunciare, perché le bande hanno i loro ‘falchi’, quindi possono sapere chi ha denunciato". Come in altri luoghi del Messico, la violenza fra le bande e i gruppi armati continua per il controllo del territorio, e anche la Chiesa paga le conseguenze di questa realtà vissuta da tutta la popolazione. (CE) (Agenzia Fides, 21/01/2020) | |||
martedì 4 dicembre 2018
lunedì 5 novembre 2018
Per affrontare i danni stringerci in una forte solidarietà
Maltempo: mons. Mazzocato (Udine), “per affrontare i danni stringerci in una forte solidarietà”
giovedì 11 ottobre 2018
Vatican news 11 ottobre 2018

Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro
XXXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – NOSTRO SIGNORE GESÚ CRISTO RE DELL'UNIVERSO – SOLENNITÀ - ANNO C 23/11/ 2025
domenica 23 Novembre 2025 Messa del Giorno XXXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – NOSTRO SIGNORE GESÚ CRISTO RE DELL'UNIVERSO – SOLENNIT...
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Il sito della Collaborazione pastorale di San Giorgio di Nogaro di nuovo funzionante! La parte secondo me essenziale è il foglietto settiman...
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