Signore Gesù,
misericordioso Salvatore del mondo,
ti supplichiamo umilmente
per il tuo sacratissimo cuore
che tutte le pecore smarrite possano tornare aTe,
Pastore e vescovo delle loro anime.
Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.
Filippesi 1,4 ... e sempre, in ogni mia preghiera per tutti voi, prego con gioia...
Signore Gesù,
misericordioso Salvatore del mondo,
ti supplichiamo umilmente
per il tuo sacratissimo cuore
che tutte le pecore smarrite possano tornare aTe,
Pastore e vescovo delle loro anime.
Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.
XXIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B)
Antifona d'ingresso
Io t'invoco, o Dio, poiché tu mi rispondi;
tendi a me l'orecchio, ascolta le mie parole.
Custodiscimi come pupilla degli occhi,
all'ombra delle tue ali nascondimi. (Sal 16,6.8)
Colletta
O Dio della pace e del perdono,
che hai inviato il tuo Figlio nel mondo
per dare la sua vita in riscatto per tutti,
concedi alla tua Chiesa di servire l'umanità intera
a immagine di Cristo, servo e Signore.
Egli è Dio, e vive e regna con te,
nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.
PRIMA LETTURA (Is 53,10-11)
Quando offrirà se stesso in sacrificio di riparazione, vedrà una discendenza.
Dal libro del profeta Isaìa
Al Signore è piaciuto prostrarlo con dolori.
Quando offrirà se stesso in sacrificio di riparazione,
vedrà una discendenza, vivrà a lungo,
si compirà per mezzo suo la volontà del Signore.
Dopo il suo intimo tormento vedrà la luce
e si sazierà della sua conoscenza;
il giusto mio servo giustificherà molti,
egli si addosserà le loro iniquità.
Parola di Dio
SALMO RESPONSORIALE (Deve 32)
Rit: Donaci, Signore, il tuo amore: in te speriamo.
Retta è la parola del Signore
e fedele ogni sua opera.
Egli ama la giustizia e il diritto;
dell’amore del Signore è piena la terra.
Ecco, l’occhio del Signore è su chi lo teme,
su chi spera nel suo amore,
per liberarlo dalla morte
e nutrirlo in tempo di fame.
L’anima nostra attende il Signore:
egli è nostro aiuto e nostro scudo.
Su di noi sia il tuo amore, Signore,
come da te noi speriamo.
SECONDA LETTURA (Mib 4,14-16)
Accostiamoci con piena fiducia al trono della grazia.
Dalla lettera agli Ebrei
Fratelli, poiché abbiamo un sommo sacerdote grande, che è passato attraverso i cieli, Gesù il Figlio di Dio, manteniamo ferma la professione della fede.
Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non sappia prendere parte alle nostre debolezze: egli stesso è stato messo alla prova in ogni cosa come noi, escluso il peccato.
Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia per ricevere misericordia e trovare grazia, così da essere aiutati al momento opportuno.
Parola di Dio
Canto al Vangelo (Mc 10,45)
Alleluia, alleluia.
Il Figlio dell’uomo è venuto per servire
e dare la propria vita in riscatto per molti.
Alleluia.
VANGELO (Mc 10,35-45)
Il Figlio dell'uomo è venuto per dare la propria vita in riscatto per molti.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedèo, dicendogli: «Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo». Egli disse loro: «Che cosa volete che io faccia per voi?». Gli risposero: «Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra».
Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?». Gli risposero: «Lo possiamo». E Gesù disse loro: «Il calice che io bevo, anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato».
Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni. Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro: «Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».
Parola del Signore.
Preghiera dei fedeli
Fratelli e sorelle, Gesù non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per tutti gli uomini. Preghiamo per aver la forza di seguire il suo esempio.
Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, o Signore.
1. Per coloro che nella Chiesa rivestono un incarico come membri del consiglio parrocchiale o catechisti e animatori, perché abbiano sempre presente l'esempio e le parole di Gesù, che ci stimola a vivere a servizio del nostro prossimo, preghiamo.
2. Per i cristiani che occupano un posto di potere, perché testimonino lo spirito di servizio e vivano il loro ruolo di autorità con uno stile evangelico, preghiamo.
3. Per coloro che cercano di essere primi, che lottano per avere un posto migliore nella società, perché Dio illumini il loro cuore e li allontani dal compiere soprusi e prepotenze nei confronti delle altre persone, preghiamo.
4. Per la nostra comunità cristiana, perché veda nei più poveri e nei più deboli Cristo umiliato, da amare e da servire nel volto dei fratelli, preghiamo.
Signore Gesù, tu che hai voluto essere il servo di tutti, e ancora oggi ti doni nell'Eucaristia per nutrire la nostra debolezza e trasformarla nella tua forza, rinnova i nostri cuori perché possiamo farci tutto a tutti e donare la nostra vita come hai fatto tu, che vivi e regni nei secoli dei secoli.
Dio della pace,
Allontana da noi l'incubo della guerra,
della violenza, del terrorismo di qualsiasi matrice,
e fa' che quanti professano la fede in Dio
non alzino mai la mano contro Caino.
Dio della serenità,
dona ai nostri giorni
e a tutte le persone del mondo
una vita tranquilla e senza affanni,
durante la quale possiamo sperimentare
il tuo amore paterno
e la tua Provvidenza,
senza limiti di spazio e di tempo.
Fai scendere, o Gesù, principe della pace,
sul volto di quanti soffrono,
nel corpo e nello spirito,
il tuo sorriso divino,
fatto di serena disponibilità
alla volontà di Dio.
La Vergine, Madre della gioia,
che ha sperimentato la vera felicità,
incontrando il tuo volto gioioso,
nel temp e nell'eternità,
interceda per questa umanità,
perchè recuperi il dono della gioia e della pace,
amando questa terre con un cuore materno,
aperto alla felicità che non ha tempo.
Amen
Ed egli disse: «Portatemeli qui». E, dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull'erba, prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li diede ai discepoli, e i discepoli alla folla. Tutti mangiarono a sazietà, e portarono via i pezzi avanzati: dodici ceste piene.
Vangelo di Matteo
Prima lettura | ||||
At 3,13-15.17-19 | ||||
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Salmo responsoriale | ||||
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Seconda lettura | ||||
1Gv 2,1-5 | ||||
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Lc 24,35-48 | ||||
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DOMENICA DELLE PALME (ANNO B)
Commemorazione dell'ingresso di Gesù in Gerusalemme
ANTIFONA
Osanna al Figlio di Davide!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore,
il Re d'Israele!
Osanna nell'alto dei cieli. (Mt 21,9)
Il sacerdote dice:
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Quindi rivolge al popolo una breve esortazione, per illustrare il
significato del rito e per invitarlo a una partecipazione attiva e consapevole:
Fratelli e sorelle,
fin dall’inizio della Quaresima
abbiamo cominciato a preparare i nostri cuori
attraverso la penitenza e le opere di carità̀.
Oggi siamo qui radunati affinché con tutta la Chiesa
possiamo essere introdotti al mistero pasquale
del nostro Signore Gesù Cristo, il quale,
per dare reale compimento alla propria passione e risurrezione,
entrò nella sua città, Gerusalemme.
Seguiamo perciò̀ il Signore,
facendo memoria del suo ingresso salvifico con fede e devozione,
affinché́, resi partecipi per grazia del mistero della croce,
possiamo aver parte alla risurrezione e alla vita eterna.
Dopo questa monizione, il sacerdote dice a mani allargate una delle orazioni
seguenti:
Preghiamo.
Dio onnipotente ed eterno,
benedici questi rami [di ulivo],
e concedi a noi tuoi fedeli,
che seguiamo esultanti Cristo, nostro Re e Signore,
di giungere con lui alla Gerusalemme del cielo.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli. R. Amen.
Oppure:
Preghiamo.
Accresci, o Dio, la fede di chi spera in te
e concedi a noi tuoi fedeli,
che oggi innalziamo questi rami in onore di Cristo trionfante,
di rimanere uniti a lui, per portare frutti di opere buone.
Per Cristo nostro Signore. R. Amen.
E senza nulla dire, asperge i rami con l'acqua benedetta.
Segue la proclamazione del Vangelo dell'ingresso del Signore.
VANGELO (Mc 11,1-10)
Benedetto colui che viene nel nome del Signore.
+ Dal Vangelo secondo Marco
Quando furono vicini a Gerusalemme, verso Bètfage e Betània, presso il monte
degli Ulivi, Gesù mandò due dei suoi discepoli e disse loro: «Andate nel
villaggio di fronte a voi e subito, entrando in esso, troverete un puledro
legato, sul quale nessuno è ancora salito. Slegatelo e portatelo qui. E se
qualcuno vi dirà: “Perché fate questo?”, rispondete: “Il Signore ne ha bisogno,
ma lo rimanderà qui subito”».
Andarono e trovarono un puledro legato vicino a una porta, fuori sulla strada,
e lo slegarono. Alcuni dei presenti dissero loro: «Perché slegate questo
puledro?». Ed essi risposero loro come aveva detto Gesù. E li lasciarono fare.
Portarono il puledro da Gesù, vi gettarono sopra i loro mantelli ed egli vi
salì sopra. Molti stendevano i propri mantelli sulla strada, altri invece delle
fronde, tagliate nei campi. Quelli che precedevano e quelli che seguivano,
gridavano:
«Osanna!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore!
Benedetto il Regno che viene, del nostro padre Davide!
Osanna nel più alto dei cieli!».
Parola del Signore.
Dopo il Vangelo si può fare, secondo le circostanze, una breve omelia. Per
dare l'avvio alla processione, il celebrante, o un altro ministro, può fare
un'esortazione con queste parole:
Imitiamo, fratelli e sorelle, le folle che acclamavano Gesù̀, e procediamo in
pace.
Ha quindi inizio la processione verso la chiesa, nella quale si celebra la
Messa. Durante la processione, il coro e il popolo eseguono i canti adatti alla
celebrazione.
Colletta
Dio onnipotente ed eterno,
che hai dato come modello agli uomini
il Cristo tuo Figlio, nostro Salvatore,
fatto uomo e umiliato fino alla morte di croce,
fa’ che abbiamo sempre presente
il grande insegnamento della sua passione,
per partecipare alla gloria della risurrezione.
Egli è Dio, e vive e regna con te,
nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.
PRIMA LETTURA (Is 50,4-7)
Non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi, sapendo di non restare
deluso. (Terzo canto del Servo del Signore)
Dal libro del profeta Isaìa
Il Signore Dio mi ha dato una lingua da discepolo,
perché io sappia indirizzare
una parola allo sfiduciato.
Ogni mattina fa attento il mio orecchio
perché io ascolti come i discepoli.
Il Signore Dio mi ha aperto l’orecchio
e io non ho opposto resistenza,
non mi sono tirato indietro.
Ho presentato il mio dorso ai flagellatori,
le mie guance a coloro che mi strappavano la barba;
non ho sottratto la faccia
agli insulti e agli sputi.
Il Signore Dio mi assiste,
per questo non resto svergognato,
per questo rendo la mia faccia dura come pietra,
sapendo di non restare confuso.
Parola di Dio
SALMO RESPONSORIALE (Sal 21)
Rit: Mio Dio, mio Dio, perché mi hai abbandonato?
Si fanno beffe di me quelli che mi vedono,
storcono le labbra, scuotono il capo:
«Si rivolga al Signore; lui lo liberi,
lo porti in salvo, se davvero lo ama!».
Un branco di cani mi circonda,
mi accerchia una banda di malfattori;
hanno scavato le mie mani e i miei piedi.
Posso contare tutte le mie ossa.
Si dividono le mie vesti,
sulla mia tunica gettano la sorte.
Ma tu, Signore, non stare lontano,
mia forza, vieni presto in mio aiuto.
Annuncerò il tuo nome ai miei fratelli,
ti loderò in mezzo all’assemblea.
Lodate il Signore, voi suoi fedeli,
gli dia gloria tutta la discendenza di Giacobbe,
lo tema tutta la discendenza d’Israele.
SECONDA LETTURA (Fil 2,6-11)
Cristo umiliò se stesso, per questo Dio l’ha esaltato
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési
Cristo Gesù, pur essendo nella condizione di Dio,
non ritenne un privilegio
l’essere come Dio,
ma svuotò se stesso
assumendo una condizione di servo,
diventando simile agli uomini.
Dall’aspetto riconosciuto come uomo,
umiliò se stesso
facendosi obbediente fino alla morte
e a una morte di croce.
Per questo Dio lo esaltò
e gli donò il nome
che è al di sopra di ogni nome,
perché nel nome di Gesù
ogni ginocchio si pieghi
nei cieli, sulla terra e sotto terra,
e ogni lingua proclami:
«Gesù Cristo è Signore!»,
a gloria di Dio Padre.
Parola di Dio
Canto al Vangelo (Fil 2,8-9)
Gloria e lode a te, o Cristo!
Per noi Cristo si è fatto obbediente fino alla morte,
e alla morte di croce.
Per questo Dio l’ha esaltato
e gli ha dato il nome che è sopra ogni altro nome.
Gloria e lode a te, o Cristo!
VANGELO (Mc 14,1-15,47)
La passione del Signore
+ Passione di
nostro Signore Gesù Cristo secondo Marco
- Cercavano il modo di impadronirsi di lui per ucciderlo
Mancavano due giorni alla Pasqua e agli Àzzimi, e i capi dei sacerdoti e gli
scribi cercavano il modo di catturare Gesù con un inganno per farlo morire.
Dicevano infatti: «Non durante la festa, perché non vi sia una rivolta del
popolo».
- Ha unto in anticipo il mio corpo per la sepoltura
Gesù si trovava a Betània, nella casa di Simone il lebbroso. Mentre era a
tavola, giunse una donna che aveva un vaso di alabastro, pieno di profumo di
puro nardo, di grande valore. Ella ruppe il vaso di alabastro e versò il
profumo sul suo capo. Ci furono alcuni, fra loro, che si indignarono: «Perché
questo spreco di profumo? Si poteva venderlo per più di trecento denari e darli
ai poveri!». Ed erano infuriati contro di lei.
Allora Gesù disse: «Lasciatela stare; perché la infastidite? Ha compiuto
un’azione buona verso di me. I poveri infatti li avete sempre con voi e potete
far loro del bene quando volete, ma non sempre avete me. Ella ha fatto ciò che
era in suo potere, ha unto in anticipo il mio corpo per la sepoltura. In verità
io vi dico: dovunque sarà proclamato il Vangelo, per il mondo intero, in
ricordo di lei si dirà anche quello che ha fatto».
- Promisero a Giuda Iscariota di dargli denaro
Allora Giuda Iscariota, uno dei Dodici, si recò dai capi dei sacerdoti per
consegnare loro Gesù. Quelli, all’udirlo, si rallegrarono e promisero di dargli
del denaro. Ed egli cercava come consegnarlo al momento opportuno.
- Dov’è la mia stanza, in cui io possa mangiare la Pasqua con i miei
discepoli?
Il primo giorno degli Àzzimi, quando si immolava la Pasqua, i suoi discepoli
gli dissero: «Dove vuoi che andiamo a preparare, perché tu possa mangiare la
Pasqua?». Allora mandò due dei suoi discepoli, dicendo loro: «Andate in città e
vi verrà incontro un uomo con una brocca d’acqua; seguitelo. Là dove entrerà,
dite al padrone di casa: “Il Maestro dice: Dov’è la mia stanza, in cui io possa
mangiare la Pasqua con i miei discepoli?”. Egli vi mostrerà al piano superiore
una grande sala, arredata e già pronta; lì preparate la cena per noi». I
discepoli andarono e, entrati in città, trovarono come aveva detto loro e
prepararono la Pasqua.
- Uno di voi, colui che mangia con me, mi tradirà
Venuta la sera, egli arrivò con i Dodici. Ora, mentre erano a tavola e
mangiavano, Gesù disse: «In verità io vi dico: uno di voi, colui che mangia con
me, mi tradirà». Cominciarono a rattristarsi e a dirgli, uno dopo l’altro:
«Sono forse io?». Egli disse loro: «Uno dei Dodici, colui che mette con me la
mano nel piatto. Il Figlio dell’uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai
a quell’uomo, dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito! Meglio per
quell’uomo se non fosse mai nato!».
- Questo è il mio corpo. Questo è il mio sangue dell’alleanza
E, mentre mangiavano, prese il pane e recitò la benedizione, lo spezzò e lo
diede loro, dicendo: «Prendete, questo è il mio corpo». Poi prese un calice e
rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. E disse loro: «Questo è il mio
sangue dell’alleanza, che è versato per molti. In verità io vi dico che non
berrò mai più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo, nel
regno di Dio».
- Prima che due volte il gallo canti, tre volte mi rinnegherai
Dopo aver cantato l’inno, uscirono verso il monte degli Ulivi. Gesù disse loro:
«Tutti rimarrete scandalizzati, perché sta scritto:
“Percuoterò il pastore e le pecore saranno disperse”.
Ma, dopo che sarò risorto, vi precederò in Galilea». Pietro gli disse: «Anche
se tutti si scandalizzeranno, io no!». Gesù gli disse: «In verità io ti dico:
proprio tu, oggi, questa notte, prima che due volte il gallo canti, tre volte
mi rinnegherai». Ma egli, con grande insistenza, diceva: «Anche se dovessi
morire con te, io non ti rinnegherò». Lo stesso dicevano pure tutti gli altri.
- Cominciò a sentire paura e angoscia
Giunsero a un podere chiamato Getsèmani, ed egli disse ai suoi discepoli:
«Sedetevi qui, mentre io prego». Prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e
cominciò a sentire paura e angoscia. Disse loro: «La mia anima è triste fino
alla morte. Restate qui e vegliate». Poi, andato un po’ innanzi, cadde a terra
e pregava che, se fosse possibile, passasse via da lui quell’ora. E diceva:
«Abbà! Padre! Tutto è possibile a te: allontana da me questo calice! Però non
ciò che voglio io, ma ciò che vuoi tu». Poi venne, li trovò addormentati e
disse a Pietro: «Simone, dormi? Non sei riuscito a vegliare una sola ora?
Vegliate e pregate per non entrare in tentazione. Lo spirito è pronto, ma la
carne è debole». Si allontanò di nuovo e pregò dicendo le stesse parole. Poi
venne di nuovo e li trovò addormentati, perché i loro occhi si erano fatti
pesanti, e non sapevano che cosa rispondergli. Venne per la terza volta e disse
loro: «Dormite pure e riposatevi! Basta! È venuta l’ora: ecco, il Figlio
dell’uomo viene consegnato nelle mani dei peccatori. Alzatevi, andiamo! Ecco,
colui che mi tradisce è vicino».
- Arrestatelo e conducetelo via sotto buona scorta
E subito, mentre ancora egli parlava, arrivò Giuda, uno dei Dodici, e con lui
una folla con spade e bastoni, mandata dai capi dei sacerdoti, dagli scribi e
dagli anziani. Il traditore aveva dato loro un segno convenuto, dicendo:
«Quello che bacerò, è lui; arrestatelo e conducetelo via sotto buona scorta».
Appena giunto, gli si avvicinò e disse: «Rabbì» e lo baciò. Quelli gli misero
le mani addosso e lo arrestarono. Uno dei presenti estrasse la spada, percosse
il servo del sommo sacerdote e gli staccò l’orecchio. Allora Gesù disse loro:
«Come se fossi un brigante siete venuti a prendermi con spade e bastoni. Ogni
giorno ero in mezzo a voi nel tempio a insegnare, e non mi avete arrestato. Si
compiano dunque le Scritture!». Allora tutti lo abbandonarono e fuggirono. Lo
seguiva però un ragazzo, che aveva addosso soltanto un lenzuolo, e lo
afferrarono. Ma egli, lasciato cadere il lenzuolo, fuggì via nudo.
- Sei tu il Cristo, il Figlio del Benedetto?
Condussero Gesù dal sommo sacerdote, e là si riunirono tutti i capi dei
sacerdoti, gli anziani e gli scribi. Pietro lo aveva seguito da lontano, fin
dentro il cortile del palazzo del sommo sacerdote, e se ne stava seduto tra i
servi, scaldandosi al fuoco. I capi dei sacerdoti e tutto il sinedrio cercavano
una testimonianza contro Gesù per metterlo a morte, ma non la trovavano. Molti
infatti testimoniavano il falso contro di lui e le loro testimonianze non erano
concordi. Alcuni si alzarono a testimoniare il falso contro di lui, dicendo:
«Lo abbiamo udito mentre diceva: “Io distruggerò questo tempio, fatto da mani
d’uomo, e in tre giorni ne costruirò un altro, non fatto da mani d’uomo”». Ma
nemmeno così la loro testimonianza era concorde. Il sommo sacerdote, alzatosi
in mezzo all’assemblea, interrogò Gesù dicendo: «Non rispondi nulla? Che cosa testimoniano
costoro contro di te?». Ma egli taceva e non rispondeva nulla. Di nuovo il
sommo sacerdote lo interrogò dicendogli: «Sei tu il Cristo, il Figlio del
Benedetto?». Gesù rispose: «Io lo sono!
E vedrete il Figlio dell’uomo
seduto alla destra della Potenza
e venire con le nubi del cielo».
Allora il sommo sacerdote, stracciandosi le vesti, disse: «Che bisogno abbiamo
ancora di testimoni? Avete udito la bestemmia; che ve ne pare?». Tutti
sentenziarono che era reo di morte. Alcuni si misero a sputargli addosso, a
bendargli il volto, a percuoterlo e a dirgli: «Fa’ il profeta!». E i servi lo
schiaffeggiavano.
- Non conosco quest’uomo di cui parlate
Mentre Pietro era giù nel cortile, venne una delle giovani serve del sommo
sacerdote e, vedendo Pietro che stava a scaldarsi, lo guardò in faccia e gli
disse: «Anche tu eri con il Nazareno, con Gesù». Ma egli negò, dicendo: «Non so
e non capisco che cosa dici». Poi uscì fuori verso l’ingresso e un gallo cantò.
E la serva, vedendolo, ricominciò a dire ai presenti: «Costui è uno di loro».
Ma egli di nuovo negava. Poco dopo i presenti dicevano di nuovo a Pietro: «È
vero, tu certo sei uno di loro; infatti sei Galileo». Ma egli cominciò a
imprecare e a giurare: «Non conosco quest’uomo di cui parlate». E subito, per la
seconda volta, un gallo cantò. E Pietro si ricordò della parola che Gesù gli
aveva detto: «Prima che due volte il gallo canti, tre volte mi rinnegherai». E
scoppiò in pianto.
- Volete che io rimetta in libertà per voi il re dei Giudei?
E subito, al mattino, i capi dei sacerdoti, con gli anziani, gli scribi e tutto
il sinedrio, dopo aver tenuto consiglio, misero in catene Gesù, lo portarono
via e lo consegnarono a Pilato. Pilato gli domandò: «Tu sei il re dei Giudei?».
Ed egli rispose: «Tu lo dici». I capi dei sacerdoti lo accusavano di molte
cose. Pilato lo interrogò di nuovo dicendo: «Non rispondi nulla? Vedi di quante
cose ti accusano!». Ma Gesù non rispose più nulla, tanto che Pilato rimase
stupito.
A ogni festa, egli era solito rimettere in libertà per loro un carcerato, a
loro richiesta. Un tale, chiamato Barabba, si trovava in carcere insieme ai
ribelli che nella rivolta avevano commesso un omicidio. La folla, che si era
radunata, cominciò a chiedere ciò che egli era solito concedere. Pilato rispose
loro: «Volete che io rimetta in libertà per voi il re dei Giudei?». Sapeva
infatti che i capi dei sacerdoti glielo avevano consegnato per invidia. Ma i
capi dei sacerdoti incitarono la folla perché, piuttosto, egli rimettesse in
libertà per loro Barabba. Pilato disse loro di nuovo: «Che cosa volete dunque
che io faccia di quello che voi chiamate il re dei Giudei?». Ed essi di nuovo
gridarono: «Crocifiggilo!». Pilato diceva loro: «Che male ha fatto?». Ma essi
gridarono più forte: «Crocifiggilo!». Pilato, volendo dare soddisfazione alla
folla, rimise in libertà per loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù,
lo consegnò perché fosse crocifisso.
- Intrecciarono una corona di spine e gliela misero attorno al capo
Allora i soldati lo condussero dentro il cortile, cioè nel pretorio, e
convocarono tutta la truppa. Lo vestirono di porpora, intrecciarono una corona
di spine e gliela misero attorno al capo. Poi presero a salutarlo: «Salve, re
dei Giudei!». E gli percuotevano il capo con una canna, gli sputavano addosso
e, piegando le ginocchia, si prostravano davanti a lui. Dopo essersi fatti
beffe di lui, lo spogliarono della porpora e gli fecero indossare le sue vesti,
poi lo condussero fuori per crocifiggerlo.
- Condussero Gesù al luogo del Gòlgota
Costrinsero a portare la sua croce un tale che passava, un certo Simone di
Cirene, che veniva dalla campagna, padre di Alessandro e di Rufo. Condussero
Gesù al luogo del Gòlgota, che significa «Luogo del cranio», e gli davano vino
mescolato con mirra, ma egli non ne prese.
- Con lui crocifissero anche due ladroni
Poi lo crocifissero e si divisero le sue vesti, tirando a sorte su di esse ciò
che ognuno avrebbe preso. Erano le nove del mattino quando lo crocifissero. La
scritta con il motivo della sua condanna diceva: «Il re dei Giudei». Con lui
crocifissero anche due ladroni, uno a destra e uno alla sua sinistra.
- Ha salvato altri e non può salvare se stesso!
Quelli che passavano di là lo insultavano, scuotendo il capo e dicendo: «Ehi,
tu che distruggi il tempio e lo ricostruisci in tre giorni, salva te stesso
scendendo dalla croce!». Così anche i capi dei sacerdoti, con gli scribi, fra
loro si facevano beffe di lui e dicevano: «Ha salvato altri e non può salvare
se stesso! Il Cristo, il re d’Israele, scenda ora dalla croce, perché vediamo e
crediamo!». E anche quelli che erano stati crocifissi con lui lo insultavano.
- Gesù, dando un forte grido, spirò
Quando fu mezzogiorno, si fece buio su tutta la terra fino alle tre del
pomeriggio. Alle tre, Gesù gridò a gran voce: «Eloì, Eloì, lemà sabactàni?»,
che significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?». Udendo questo,
alcuni dei presenti dicevano: «Ecco, chiama Elia!». Uno corse a inzuppare di
aceto una spugna, la fissò su una canna e gli dava da bere, dicendo:
«Aspettate, vediamo se viene Elia a farlo scendere». Ma Gesù, dando un forte
grido, spirò.
(Qui si genuflette e si fa una breve pausa)
Il velo del tempio si squarciò in due, da cima a fondo. Il centurione, che si
trovava di fronte a lui, avendolo visto spirare in quel modo, disse: «Davvero
quest’uomo era Figlio di Dio!».
Vi erano anche alcune donne, che osservavano da lontano, tra le quali Maria di
Màgdala, Maria madre di Giacomo il minore e di Ioses, e Salome, le quali,
quando era in Galilea, lo seguivano e lo servivano, e molte altre che erano
salite con lui a Gerusalemme.
- Giuseppe fece rotolare una pietra all’entrata del sepolcro
Venuta ormai la sera, poiché era la Parascève, cioè la vigilia del sabato,
Giuseppe d’Arimatèa, membro autorevole del sinedrio, che aspettava anch’egli il
regno di Dio, con coraggio andò da Pilato e chiese il corpo di Gesù. Pilato si
meravigliò che fosse già morto e, chiamato il centurione, gli domandò se era
morto da tempo. Informato dal centurione, concesse la salma a Giuseppe. Egli
allora, comprato un lenzuolo, lo depose dalla croce, lo avvolse con il lenzuolo
e lo mise in un sepolcro scavato nella roccia. Poi fece rotolare una pietra
all’entrata del sepolcro. Maria di Màgdala e Maria madre di Ioses stavano a osservare
dove veniva posto.
Parola del Signore.
Parola del Signore
Preghiera dei fedeli
Cristo Gesù, che ti sei fatto obbediente fino alla morte per donarci la
pienezza della vita, ascolta la nostra preghiera, che con fiducia ti rivolgiamo
dopo aver meditato sulla tua crocifissione.
Preghiamo insieme e diciamo: Cristo, nostra salvezza, ascoltaci.
1. Tu, che nella morte in croce hai unito cielo e terra, guarda alla tua Chiesa
e donale pace e unità, perché sia segno nel mondo della tua salvezza,
preghiamo.
2. Tu, che sei venuto per salvare tutti, da' agli sfiduciati la forza per
superare le difficoltà della vita, il coraggio di affrontare la malattia e la
premura della solidarietà a chi sta vicino a chi soffre, preghiamo.
3. Tu, che hai sofferto un'ingiusta condanna, dona forza e coraggio a chi lotta
per la giustizia e a chi cerca la pace attraverso la riconciliazione e il
rifiuto della violenza, preghiamo.
4. Tu, che al ladrone pentito hai promesso il paradiso, fa' che tutti i popoli
ti possano riconoscere come unico salvatore, preghiamo.
5. Tu, che sei venuto a liberarci dal peccato e dalla morte, fa' che tutti noi,
riconoscendo le nostre colpe e omissioni, veniamo a te, sorgente del perdono e
della vita, preghiamo.
O Dio, nostro Padre, che ci hai tanto amato da donare il tuo Figlio unigenito,
fa' che abbiamo sempre presente l'insegnamento della sua passione, per poter
partecipare alla gloria della sua risurrezione. Egli vive e regna nei secoli
dei secoli.
Preghiera sulle offerte
Dio onnipotente,
la passione del tuo unico Figlio
affretti il giorno del tuo perdono;
non lo meritiamo per le nostre opere,
ma l’ottenga dalla tua misericordia
questo unico mirabile sacrificio.
Per Cristo nostro Signore.
PREFAZIO
La Passione del Signore
È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno,
per Cristo Signore nostro.
Egli, che era senza peccato,
accettò la passione per noi peccatori
e, consegnandosi a un’ingiusta condanna,
portò il peso dei nostri peccati.
Con la sua morte lavò le nostre colpe
e con la sua risurrezione
ci acquistò la salvezza.
E noi, con tutti gli angeli del cielo,
innalziamo a te il nostro canto,
e proclamiamo insieme la tua lode: Santo, ...
Grado della Celebrazione: SOLENNITA'
Colore liturgico: Bianco
Antifona d'ingresso
Ecco, viene il Signore, il nostro re:
nella sua mano è il regno, la forza e la potenza.
(Cf. Ml 3,1; 1Cr 29,12)
Colletta
O Dio, che in questo giorno,
con la guida della stella,
hai rivelato alle genti il tuo Figlio unigenito,
conduci benigno anche noi,
che già ti abbiamo conosciuto per la fede,
a contemplare la bellezza della tua gloria.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.
PRIMA LETTURA (Is 60,1-6)
La gloria del Signore brilla sopra di te.
Dal libro del profeta Isaìa
Àlzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce,
la gloria del Signore brilla sopra di te.
Poiché, ecco, la tenebra ricopre la terra,
nebbia fitta avvolge i popoli;
ma su di te risplende il Signore,
la sua gloria appare su di te.
Cammineranno le genti alla tua luce,
i re allo splendore del tuo sorgere.
Alza gli occhi intorno e guarda:
tutti costoro si sono radunati, vengono a te.
I tuoi figli vengono da lontano,
le tue figlie sono portate in braccio.
Allora guarderai e sarai raggiante,
palpiterà e si dilaterà il tuo cuore,
perché l’abbondanza del mare si riverserà su di te,
verrà a te la ricchezza delle genti.
Uno stuolo di cammelli ti invaderà,
dromedari di Màdian e di Efa,
tutti verranno da Saba, portando oro e incenso
e proclamando le glorie del Signore.
Parola di Dio
SALMO RESPONSORIALE (Sal 71)
Rit: Ti adoreranno, Signore, tutti i popoli della terra.
O Dio, affida al re il tuo diritto,
al figlio di re la tua giustizia;
egli giudichi il tuo popolo secondo giustizia
e i tuoi poveri secondo il diritto.
Nei suoi giorni fiorisca il giusto
e abbondi la pace,
finché non si spenga la luna.
E dòmini da mare a mare,
dal fiume sino ai confini della terra.
I re di Tarsis e delle isole portino tributi,
i re di Saba e di Seba offrano doni.
Tutti i re si prostrino a lui,
lo servano tutte le genti.
Perché egli libererà il misero che invoca
e il povero che non trova aiuto.
Abbia pietà del debole e del misero
e salvi la vita dei miseri.
SECONDA LETTURA (Ef 3,2-3.5-6)
Ora è stato rivelato che tutte le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a
condividere la stessa eredità.
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni
Fratelli, penso che abbiate sentito parlare del ministero della grazia di Dio,
a me affidato a vostro favore: per rivelazione mi è stato fatto conoscere il
mistero.
Esso non è stato manifestato agli uomini delle precedenti generazioni come ora
è stato rivelato ai suoi santi apostoli e profeti per mezzo dello Spirito: che
le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità, a
formare lo stesso corpo e ad essere partecipi della stessa promessa per mezzo
del Vangelo.
Parola di Dio
Canto al Vangelo (Mt 2,2)
Alleluia, alleluia.
Abbiamo visto la sua stella in oriente
e siamo venuti per adorare il Signore.
Alleluia.
VANGELO (Mt 2,1-12)
Siamo venuti dall'oriente per adorare il re.
+ Dal Vangelo
secondo Matteo
Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi
vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei
Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo».
All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme.
Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da
loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di
Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di
Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti
uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele”».
Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza
il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e
informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo
sapere, perché anch’io venga ad adorarlo».
Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li
precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino.
Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa,
videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi
aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti
in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro
paese.
Parola del Signore
ANNUNZIO DEL GIORNO DELLA PASQUA
Dopo la lettura del Vangelo, il diacono o un cantore può dare l’annunzio del
giorno della Pasqua.
Fratelli carissimi, la gloria del Signore si è manifestata e sempre si manifesterà
in mezzo a noi fino al suo ritorno.
Nei ritmi e nelle vicende del tempo ricordiamo e viviamo i misteri della
salvezza.
Centro di tutto l’anno liturgico è il Triduo del Signore crocifisso, sepolto e
risorto, che culminerà nella domenica di Pasqua il . . .
In ogni domenica, Pasqua della settimana, la santa Chiesa rende presente questo
grande evento nel quale Cristo ha vinto il peccato e la morte.
Dalla Pasqua scaturiscono tutti i giorni santi:
Le Ceneri, inizio della Quaresima, il .
. .
L’Ascensione del Signore, il . . .
La Pentecoste, il . . .
La prima domenica di Avvento, il . . .
Anche nelle feste della santa Madre di Dio, degli apostoli, dei santi e nella
commemorazione dei fedeli defunti, la Chiesa pellegrina sulla terra proclama la
Pasqua del suo Signore.
A Cristo che era, che è e che viene, Signore del tempo e della storia, lode
perenne nei secoli dei secoli.
Amen.
ANNUNZIO DEL GIORNO DELLA PASQUA
Dopo la lettura del Vangelo, il diacono o un cantore può dare l’annunzio del
giorno della Pasqua.
Fratelli carissimi, la gloria del Signore si è manifestata e sempre si manifesterà
in mezzo a noi fino al suo ritorno.
Nei ritmi e nelle vicende del tempo ricordiamo e viviamo i misteri della
salvezza.
Centro di tutto l’anno liturgico è il Triduo del Signore crocifisso, sepolto e
risorto, che culminerà nella domenica di Pasqua il 31 marzo.
In ogni domenica, Pasqua della settimana, la santa Chiesa rende presente questo
grande evento nel quale Cristo ha vinto il peccato e la morte.
Dalla Pasqua scaturiscono tutti i giorni santi:
Le Ceneri, inizio della Quaresima, il 14 febbraio
L’Ascensione del Signore, il 12 maggio
La Pentecoste, il 19 maggio
La prima domenica di Avvento, il 1 dicembre
Anche nelle feste della santa Madre di Dio, degli apostoli, dei santi e nella
commemorazione dei fedeli defunti, la Chiesa pellegrina sulla terra proclama la
Pasqua del suo Signore.
A Cristo che era, che è e che viene, Signore del tempo e della storia, lode
perenne nei secoli dei secoli.
Preghiera dei fedeli
(Dall'Orazionale CEI 2020)
Oggi in Gesù salvatore sono benedetti tutti i popoli della terra. Noi, che
abbiamo avuto il dono di essere partecipi di questa benedizione, ci rendiamo
interpreti dell’attesa universale di salvezza.
Preghiamo insieme e diciamo: Illumina tutti i popoli, Signore.
1. Per le giovani Chiese e per quelle di antica tradizione: crescano insieme e
si aiutino come Chiese sorelle, nel comune impegno di suscitare nuovi discepoli
del Vangelo. Preghiamo.
2. Per i pastori del popolo di Dio e i loro collaboratori: a imitazione della
Vergine Madre annuncino ai vicini e ai lontani Cristo, vera luce del mondo.
Preghiamo.
3. Per i missionari: condividendo le fatiche, i dolori e le speranze delle
persone a cui sono inviati, siano limpidi testimoni della misericordia del
Padre. Preghiamo.
4. Per gli uomini di cultura e di scienza: come i Magi sappiano riconoscere
nella creazione i segni di Dio e si aprano al dono della verità tutta intera.
Preghiamo.
5. Per questa nostra comunità riunita nella festa dell’Epifania: fedele al
Vangelo comunichi a tutti la luce e la gioia della fede nell’immenso amore di
Dio. Preghiamo.
Signore Gesù, re della gloria, esaudisci la preghiera degli uomini di buona
volontà che si eleva da ogni parte della terra, e fa’ che tutti i popoli, sotto
la guida dello Spirito Santo, vengano a te, raggianti della tua luce. Tu che
vivi e regni nei secoli dei secoli.
PREFAZIO DELL’EPIFANIA
Cristo luce delle genti
È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno.
[Oggi] in Cristo, luce del mondo,
tu hai rivelato alle genti il mistero della salvezza
e in lui, apparso nella nostra carne mortale,
ci hai rinnovati con la gloria dell’immortalità divina.
E noi, uniti agli Angeli e agli Arcangeli,
ai Troni e alle Dominazioni
e alla moltitudine dei cori celesti,
cantiamo con voce incessante l’inno della tua gloria: Santo, ...
Grado della Celebrazione: SOLENNITA'
Colore liturgico: Bianco
Antifona d'ingresso
Salve, Madre santa: hai dato alla luce il Re
che governa il cielo e la terra nei secoli dei secoli.
Colletta
O Dio, che nella verginità feconda di Maria
hai donato agli uomini i beni della salvezza eterna,
fa’che sperimentiamo la sua intercessione,
poiché per mezzo di lei abbiamo ricevuto l’autore della vita,
Gesù Cristo, tuo Figlio.
Egli è Dio, e vive e regna con te,
nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.
PRIMA LETTURA (Nm 6, 22-27)
Porranno il mio nome sugli Israeliti, e io li benedirò.
Dal libro dei Numeri
Il Signore parlò a Mosè e disse: «Parla ad Aronne e ai suoi figli dicendo:
“Così benedirete gli Israeliti: direte loro:
Ti benedica il Signore
e ti custodisca.
Il Signore faccia risplendere per te il suo volto
e ti faccia grazia.
Il Signore rivolga a te il suo volto
e ti conceda pace”.
Così porranno il mio nome sugli Israeliti e io li benedirò».
Parola di Dio
SALMO RESPONSORIALE (Sal 66)
Rit: Dio abbia pietà di noi e ci benedica.
Dio abbia pietà di noi e ci benedica,
su di noi faccia splendere il suo volto;
perché si conosca sulla terra la tua via,
la tua salvezza fra tutte le genti.
Gioiscano le nazioni e si rallegrino,
perché tu giudichi i popoli con rettitudine,
governi le nazioni sulla terra.
Ti lodino i popoli, o Dio,
ti lodino i popoli tutti.
Ci benedica Dio e lo temano
tutti i confini della terra.
SECONDA LETTURA (Gal 4,4-7)
Dio mandò il suo Figlio, nato da donna.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati
Fratelli, quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da
donna, nato sotto la Legge, per riscattare quelli che erano sotto la Legge,
perché ricevessimo l’adozione a figli.
E che voi siete figli lo prova il fatto che Dio mandò nei nostri cuori lo
Spirito del suo Figlio, il quale grida: Abbà! Padre! Quindi non sei più
schiavo, ma figlio e, se figlio, sei anche erede per grazia di Dio.
Parola di Dio
Canto al Vangelo (Ebr 1,1.2)
Alleluia, alleluia.
Molte volte e in diversi modi nei tempi antichi
Dio ha parlato ai padri per mezzo dei profeti;
ultimamente, in questi giorni,
ha parlato a noi per mezzo del Figlio.
Alleluia.
VANGELO (Lc 2,16-21)
I pastori trovarono Maria e Giuseppe e il bambino. Dopo otto giorni gli fu
messo nome Gesù.
+ Dal Vangelo
secondo Luca
In quel tempo, [i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e
Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto,
riferirono ciò che del bambino era stato detto loro.
Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria,
da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.
I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che
avevano udito e visto, com’era stato detto loro.
Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu
messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito
nel grembo.
Parola del Signore
Preghiera dei fedeli
Con l’animo colmo di esultanza per la divina maternità della Vergine Maria,
innalziamo al Padre la nostra filiale e unanime preghiera.
Preghiamo insieme e diciamo: Per intercessione di Maria, ascoltaci, o Padre.
1. Per la comunità ecclesiale: sull’esempio di Maria, immagine e modello della
Chiesa, sia docile all’ascolto della parola di vita e conduca l’umanità
all’incontro con il Salvatore. Preghiamo.
2. Per i genitori: accolgano il dono della vita come una benedizione di Dio e
siano, per i loro figli, saggi educatori e coerenti testimoni della fede.
Preghiamo.
3. Per gli operatori di pace: il loro impegno a favore della riconciliazione e
della fraternità fra i popoli sia efficace e fruttuoso. Preghiamo.
4. Per tutte le donne: guardando a Maria, Vergine e Madre, vivano in pienezza
la propria vocazione materna e promuovano il valore della bellezza e
dell’amore. Preghiamo.
5. Per noi qui presenti: l’anno nuovo, che riceviamo dalla bontà del Signore,
sia vissuto nelle nostre famiglie e nelle nostre comunità come tempo di grazia,
nell’adesione operosa e serena alla sua volontà. Preghiamo.
O Dio, principio e fine di tutte le cose, accogli dalle mani di Maria, Madre
dei viventi, le preghiere del tuo popolo: dona a noi tutti di crescere con la
forza del tuo Spirito fino a giungere alla piena maturità di Cristo. Egli vive
e regna nei secoli dei secoli.
Cari fratelli e sorelle,
colgo molto volentieri l’opportunità di condividere con voi l’augurio tradizionale di vivere il Santo Natale assieme alle persone care e con un cuore leggero. Sentiamo il bisogno di leggerezza interiore perché nei mesi scorsi si sono succedute notizie tragiche e immagini di efferata violenza che non possono non aver suscitato nel nostro animo orrore e amara tristezza. Il cuore si sente leggero quando vola sulle ali della speranza; di una speranza che non viene soffocata neppure dai momenti di buio generati dal male che purtroppo continua ad agitarsi, senza sosta, tra le persone.
Noi cristiani possiamo indicare a tutti che Natale è una grande festa perché ci riporta a Betlemme, dove 2000 anni fa si è accesa la luce di una nuova Speranza; si è accesa nella povera mangiatoia dove Maria aveva deposto il suo primogenito, Gesù; a differenza di tutti gli altri neonati, egli era il Figlio di Dio sceso dal cielo, come cantiamo: «Tu scendi dalle stelle, o Re del cielo».
I pastori che, invitati dall’angelo, sono accorsi a visitarlo, hanno fatto per primi l’esperienza che quel Bambino diffondeva aria di speranza. Essi erano persone che per il loro lavoro vivevano un’esistenza notturna che gravava anche nel loro animo per la miseria e l’emarginazione sociale a cui erano condannati. Dopo l’incontro con Gesù e con Maria, sua Madre, sentirono nel loro intimo una gioiosa leggerezza e i loro cuori volavano sulle ali di una speranza nuova.
L’incontro tra Gesù neonato, Maria e i pastori lo rappresentiamo in quel piccolo capolavoro di fede e di arte che è il presepio, inventato dal genio di Francesco d’Assisi.
Nel nostro Friuli c’è una grande tradizione di presepi che mi auguro rimanga viva nelle case, nelle chiese, lungo le strade, dentro gli ospedali e case di riposo, nei luoghi di lavoro. Confesso che mi sembrano dissennati certi tentativi di cancellare il presepio introducendo per Natale altre raffigurazioni che nulla hanno a che vedere con la nascita di Gesù. Non dobbiamo strappare le nostre radici di fede, di umanità e di arte perché sono la nostra identità personale e comunitaria.
Piuttosto riuniamoci anche quest’anno in compagnia dei pastori attorno al presepio e fermiamoci qualche istante in silenzio a contemplare con cuore da bambini Maria, Giuseppe e Gesù in mezzo a loro. Respiriamo il senso di leggerezza e di speranza che questa sacra rappresentazione continua diffondere.
E poi guardiamoci negli occhi gli uni con gli altri scambiandoci gli auguri da cuore a cuore e donandoci l’un l’altro un sentimento di amore sincero che accenda la speranza.
Questo è il mio invito e il mio augurio natalizio che accompagno con la benedizione di Gesù su quanti leggeranno le mie parole, sulle famiglie e su tutto il nostro Friuli.
+ Andrea Bruno Mazzocato, arcivescovo di Udine
XXXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B) Nostro Signore Gesù Cristo Re dell'Universo Grado della Celebrazione: SOLENNITA' Color...