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AFRICA/TANZANIA - “La situazione di Zanzibar non trascini tutto il Paese nel caos” dice Mons. Ruwa’ichi | |||||||||||
Dar es Salaam (Agenzia Fides) - “Dobbiamo pregare perché regni la pace e perché lo stallo a Zanzibar non finisca per dividerci. Se Zanzibar sprofonda nel caos, il resto del Paese non sarà sicuro; pregate Dio perché ci salvi da ogni divisione che possa privarci della pace” ha affermato Mons. Jude Thadaeus Ruwa’ichi, Arcivescovo di Mwanza, durante la cerimonia di insediamento del nuovo Vescovo di Mtwara, Mons. Titus Mdoe. Al rito era presente Jenister Mhagama, Ministro di Stato nel Gabinetto del Primo Ministro responsabile per gli affari parlamentari, il lavoro, i giovani e i disabili, che ha espresso apprezzamento nei confronti di Mons. Mdoe. “Il governo investe le sue speranze in leader come lei, Mons. Mdoe. Contiamo sui leader religiosi che esortano i tanzaniani ad accogliere e a promuovere gli insegnamenti religiosi, e noi nel governo ci impegniamo perché i cittadini rispettino le leggi e i regolamenti” ha detto la Ministra. A fine ottobre la Commissione Elettorale Indipendente della Tanzania aveva deciso l’annullamento dei risultati delle elezioni presidenziali, legislative e locali nell’arcipelago semi-autonomo di Zanzibar, per le “gravi irregolarità” riscontrate nel corso dello scrutinio tenutosi il 25 ottobre. Nel resto della Tanzania le elezioni erano state considerate valide e John Magufuli era stato eletto Presidente del Paese. La Commissione aveva ordinato di ripetere la consultazione elettorale (vedi Fides 29/10/2015). Il 22 gennaio è stato annunciato che le nuove elezioni si terranno il 20 marzo. Negli ultimi anni Zanzibar è stato teatro di attentati e di episodi violenti che non hanno risparmiato la Chiesa cattolica (vedi Fides 28/2/2014). (L.M.) (Agenzia Fides 30/1/2016) | |||||||||||
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AMERICA/HONDURAS - In due anni oltre 7 mila donne vittime di violazione dei diritti umani | |||||||||||
Tegucigalpa (Agenzia Fides) – Tra il 2014 e il 2015 almeno 7.581 donne honduregne sono state vittime di violazione dei diritti umani. Tra queste, 3.842 hanno subito violenza domestica, sessuale e minacce di morte. Il restante 49,4% ha denunciato violazioni dei diritti di lavoro, sanitari, di istruzione e di accesso alla giustizia. La condanna è stata resa nota dalla Commissione dei Diritti Umani del Paese in occasione della recente Giornata della donna honduregna. Nel comunicato dell’organismo statale, pervenuto anche a Fides, si legge che qualsiasi tipo di violazione è una forma di discriminazione oltre che una ulteriore violenza dei diritti che impediscono alla donna una sua crescita personale, economica e sociale. La violenza contro le donne è legata a fattori di disuguaglianza economica, sociale e culturale, e per questo le autorità sono state sollecitate ad intervenire per eliminarla attraverso la promozione dell’uguaglianza, dell’indipendenza e la tutela del rispetto dei loro diritti. Nel rapporto si legge ancora che tra il 2014 e 2015 sono state ricevute una media di 11 denunce al giorno di donne vittime di violenza. Nei giorni passati, decine di donne honduregne hanno protestato nelle vicinanze del Congresso Nazionale, chiedendo il rispetto dei loro diritti, la fine di ogni tipo di abuso delle quale sono vittime, come pure dell’impunità che persiste contro i colpevoli. Le manifestanti portavano coperte, striscioni e le immagini di più di cento donne che sono morte violentemente nel Paese centroamericano negli ultimi anni. (AP) (30/1/2016 Agenzia Fides) | |||||||||||
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OCEANIA/PAPUA NUOVA GUINEA - La siccità alimentata da El Niño miete vittime e distrugge l’agricoltura | |||||||||||
Yangon (Agenzia Fides) - Nelle comunità più remote colpite dalla siccità in Papua Nuova Guinea la popolazione continua a morire di malnutrizione e malattie. Per evitare altre morti, nei prossimi mesi sono quanto mai urgenti aiuti alimentari. Malattie come la malaria si stanno velocemente diffondendo visto che la gente è troppo debole per combatterle. Siccità e gelo, che hanno devastato le colture lo scorso anno, lasciando l’agricoltura di sussistenza, senza niente da mangiare, sono state collegate al fenomeno meteorologico El Niño, che ha colpito duramente la PNG. Secondo il World Food Programme, i dati più recenti suggeriscono che almeno 700 mila persone nel Paese abbiano seria necessità di assistenza alimentare. Generi alimentari di base, come le patate dolci, sono andati distrutti a causa delle scarse precipitazioni durante tutto il 2015 e poi dalle gelate da luglio a ottobre, mentre gli insetti hanno distrutto tante colture piantate in seguito. Molte comunità sono accessibili solo a piedi, con pesanti camminate di una settimana dalla città più vicina, o con aeromobili che possono atterrare su piccole strisce di terra in mezzo alla giungla. (AP) (30/1/2016 Agenzia Fides) | |||||||||||
Filippesi 1,4 ... e sempre, in ogni mia preghiera per tutti voi, prego con gioia...
lunedì 1 febbraio 2016
Bollettino Agenzia Fides News del 30 gennaio 2016
sabato 29 gennaio 2011
Due articoli di Fides News per la Giornata dei Malati di Lebbra
VATICANO - Unire gli sforzi per garantire giustizia e amore ai malati del morbo di Hansen: il 30 gennaio la Giornata mondiale di lotta alla lebbra
Città del Vaticano (Agenzia Fides) – “Unire i nostri sforzi per esprimere meglio la Giustizia e l’Amore verso i malati di lebbra” è il titolo del Messaggio dell’Arcivescovo Zygmunt Zimowski, Presidente del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari (per la Pastorale della Salute), pubblicato in occasione della Giornata Mondiale di lotta alla Lebbra 2011 che sarà celebrata domenica 30 gennaio, di cui pubblichiamo un’anticipazione pervenuta all’Agenzia Fides.Una ricorrenza che, lanciata 58 anni fa da Raoul Follereau e sostenuta con determinazione dalla Fondazione che ne perpetua l’opera, è ancora oggi di enorme importanza nonostante i grandi progressi ottenuti grazie a terapie farmacologiche ottimali. “In primo luogo rimane gravemente insufficiente, infatti, l’accesso ad accertamenti diagnostici tempestivi” prosegue l’Arcivescovo Zimowski nel suo Messaggio. Ne consegue che il Morbo di Hansen inizia indisturbato la sua opera di distruzione del corpo dell’infettato che, oltre ai patimenti legati alla sua malattia, finisce coll’essere deturpato in modo inequivocabile e irreversibile; ciò ne comporta la ‘condanna’, spesso insieme all’intero suo nucleo familiare, all’esclusione sociale, alla povertà.
È questo un ennesimo esempio di come “nella nostra epoca si assiste da una parte ad un’attenzione alla salute che rischia di trasformarsi in consumismo farmacologico, medico e chirurgico, diventando quasi un culto per il corpo, e dall’altra parte, alla difficoltà di milioni di persone ad accedere a condizioni di sussistenza minimali e a farmaci indispensabili per curarsi” sottolinea il Presidente del Pontificio Consiglio ricordando il Messaggio di Sua Santità Papa Benedetto XVI ai partecipanti alla XXV Conferenza Internazionale del Dicastero, tenuta in Vaticano nel novembre scorso e intitolata: “Caritas in Veritate. Per una cura della salute equa ed umana”.
Un’ineguaglianza che si amplifica nella vita quotidiana della persona segnata fisicamente dalla lebbra. Anche se guarita e non più veicolo di contagio, essa non viene riammessa dal tessuto sociale, non trova un’occupazione lavorativa, è impossibilitata a garantire a se stessa od alla propria famiglia un’esistenza dignitosa.
Ecco che come cristiani o anche semplicemente uomini di buona volontà si è chiamati ad intervenire. Come il Buon Samaritano, ha ribadito il Santo Padre nel suo Messaggio ai partecipanti alla Conferenza, si è sollecitati a chinarsi “verso l’uomo ferito, abbandonato sul ciglio della strada”, adempiendo “quella ‘giustizia più grande’ che Gesù chiede ai suoi discepoli e attua nella sua vita, perché l’adempimento della Legge è l’amore”. (SL) (Agenzia Fides 29/1/2011)
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VATICANO - L’impegno della Chiesa verso i malati di lebbra: 529 lebbrosari nel mondo
Città del Vaticano (Agenzia Fides) - La Chiesa missionaria ha una lunga tradizione di assistenza verso i malati di lebbra, spesso abbandonati anche dai loro stessi familiari, ed ha sempre fornito loro, oltre alle cure mediche e all’assistenza spirituale, anche possibilità concrete di recupero e reinserimento nella società. In molti paesi è ancora grave la discriminazione verso questi malati, per la presunta incurabilità del male e per le tremende mutilazioni che provoca.La Chiesa gestisce nel mondo 529 lebbrosari. Secondo la ripartizione per continente: in Africa 184, in America 45 (totale), in Asia 285, in Europa 12 e in Oceania 3. Le nazioni che ospitano il maggior numero di lebbrosari sono: in Africa: Repubblica Democratica del Congo (35), Madagascar (26), Sudafrica (23); in America del Nord: Stati Uniti (1); in America centrale: Messico (4); in America centrale-Antille: Haiti (2); in America del Sud: Brasile (15), Ecuador (8), Perù (5); in Asia: India (215), Corea (16), Pakistan (13); in Europa: Austria (9); in Oceania: Papua Nuova Guinea (3). (S.L.) (Agenzia Fides 29/1/2011)
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venerdì 29 gennaio 2010
ASIA/CINA - Gli “angeli custodi” dei lebbrosi cinesi: la comunità cattolica e le suore che operano in una ventina di strutture governative
Pechino (Agenzia Fides) – Secondo le ultime statistiche della Chiesa cattolica continentale eleborate dal Faith Institute for Cultural Studies(FICS)della Cina continentale, all’8 dicembre 2009 una ottantina di religiose lavoravano intensamente nella ventina di strutture governative che accolgono i lebbrosi. Inoltre diverse strutture cattoliche accolgono i lebbrosi o offrono assistenza medica e sociale a quanti sono colpiti da una malattia per la quale è necessaria più che una semplice competenza tecnico-scientifica. In tale contesto, il ruolo della comunità cattolica, soprattutto delle suore, è quasi indispensabile, ed è anche riconosciuto, confermato, apprezzato dalle autorità e dalla società. Sono state definite come “gli angeli custodi” dei lebbrosi cinesi.
Dalla provincia di Yun Nan (vedi lo Speciale Fides del 05/06/2002), del Si Chuan, dello Shan Xi e del Guang Dong… i cristiani hanno dato vita a diversi centri di accoglienza per i lebbrosi. Si occupano non solo della cura fisica dei pazienti, ma anche e soprattutto della cura spirituale, restituendo loro la dignità e il coraggio di vivere, di reinserirsi nella società, di tornare ad abbracciare nuovamente la propria famiglia. I malati di lebbra infatti spesso vengono rifiutati da tutti, dalla società in genere come dalla loro famiglia, ma sono accolti dai cattolici, come i “Volontari di Matteo Ricci”, anche con l’aiuto dei cattolici residenti all’estero, come i coreani del sud, gli italiani (AIFO)….
In vista della Giornata dedicata ai malati di lebbra, i “Volontari di Matteo Ricci” di Jinde Charities hanno intensificato l’impegno nei Centri cattolici e non cattolici, promuovendo la sensibilizzazione e la conoscenza verso di loro. La comunità parrocchiale della diocesi di Shan Tou organizza una marcia per sostenere i lebbrosi, oltre ad offrire assistenza concreta, visto che si trova nelle vicinanze di un Centro governativo dei lebbrosi. Fedeli della parrocchia di Yang Zhou della provincia della Shan Dong visitano periodicamente i lebbrosi. Secondo il parroco “non è un semplice gesto caritativo, ma un atto di fede perché ci aiuta a capire quanto sia importante appoggiarsi completamente al Signore offrendo se stessi, anche la malattia”. Le suore della Congregazione della Presentazione di Nostra Signora di Shan Hai hanno rinnovato la loro missione proprio verso i lebbrosi. (NZ) (Agenzia Fides 28/01/2010 - righe 34, parole 400)
Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro
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