collegamento orari cp
Visualizzazione post con etichetta Conferenza Episcopale. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Conferenza Episcopale. Mostra tutti i post

lunedì 13 gennaio 2020

Agenzia Fides 13 gennaio 2020

AFRICA/NIGERIA - Ancora non ci sono notizie di quattro seminaristi rapiti a Kaduna
 
Abuja (Agenzia Fides) - Non si hanno ancora notizie dei quattro seminaristi rapiti la sera dell’8 gennaio dal Seminario Maggiore “Buon Pastore" a Kakau, lungo l'autostrada Kaduna-Abuja. Il villaggio si trova nei pressi di Kaduna, capitale dello Stato di Kaduna, nel centro della Nigeria. L’8 gennaio, tra le 22,30 e le 23,00 alcuni banditi hanno assalito il Seminario, sparando in maniera indiscriminata, senza per fortuna provocare vittime. Al termine dell’assalto, dopo aver proceduto all’appello degli studenti, ci si è resi conto che i banditi erano fuggiti portando con loro 4 seminaristi. Secondo un portavoce della polizia, nell’assalto durato una trentina di minuti, i banditi “hanno avuto accesso al dormitorio della scuola, che ospita 268 studenti”. Il rapimento a fine di estorsione di personale ecclesiastico è una triste realtà in Nigeria, nonostante da alcuni anni la Conferenza Episcopale locale abbia proibito il pagamento di riscatti per la liberazione di preti, religiosi/e e seminaristi sequestrati. (L.M.) (Agenzia Fides 13/1/2020)
 top^ 
 
 
 
AFRICA/COSTA D’AVORIO - Si apre oggi la 114a Assemblea plenaria della Conferenza Episcopale nel segno della riconciliazione
 
Abidjan (Agenzia Fides) - “La comunione al servizio della riconciliazione”. È questo il tema della 114a Assemblea Plenaria della Conferenza Episcopale della Costa d’Avorio, che si tiene dal 13 al 19 gennaio, presso il Centro Lataha di Korhogo, nel nord del Paese.
P. Emmanuel Wohi Nin, Segretario Generale della Conferenza Episcopale, ha annunciato che nel corso dell’Assemblea i Vescovi rifletteranno su una lettera pastorale sulla riconciliazione, "che costituirà l'aspetto principale dell’Assemblea plenaria”, al termine della quale verrà indirizzato un messaggio a tutti gli ivoriani. La lettera stessa verrà pubblicata qualche tempo dopo la conclusione dell’incontro.
Un altro argomento all'ordine del giorno è "il protocollo sulla protezione dei minori e delle persone vulnerabili", secondo le indicazioni di Papa Francesco che ha auspicato che ogni Conferenza Episcopale si doti di un simile documento. Sarà infine discusso il progetto di accordo quadro tra la Santa Sede e la Repubblica della Costa d'Avorio. Alla fine dell’incontro, un comunicato stampa finale sarà reso pubblico durante la messa di chiusura domenica prossima, 19 gennaio. (S.S) (Agenzia Fides 13/1/2020)
 top^ 
 
 
 
ASIA/FILIPPINE - Si intensifica la preghiera mentre si rischia uno "tsunami vulcanico"
 
Manila (Agenzia Fides) - Mentre Manila e molte province adiacenti si preparano all'eruzione del secondo vulcano più attivo del paese, il Taal, vicino a Manila, i fedeli cattolici intensificano le preghiere per la sicurezza delle popolazioni a rischio. Un'enorme nuvola di cenere è fuoriuscita questa mattina dal cratere centrale del vulcano che si trova a 60 chilometri a sud della capitale delle Manila, oscurando il cielo. "Preghiamo per la sicurezza delle persone che vivono nelle aree vicine al vulcano Taal", ha detto Mons. Pablo Virgilio S. David, Vescovo di Caloocan e vicepresidente della Conferenza episcopale delle Filippine.
Il Taal, a circa 40 miglia a sud di Manila, ha iniziato a mostrare segni di attività. Si sono avvertite scosse sull'isola del vulcano e nei villaggi intorno alla vicina città di Agoncillo, nella provincia di Batangas, dove rumori fragorosi dal vulcano hanno creato paura tra i residenti.
Decine di migliaia di persone sono state evacuate dalle loro residenze e comunità. Il governo ha disposto la chiusura delle scuole e degli uffici pubblici il 13 gennaio. Le autorità hanno inoltre emesso un avvertimento pubblico per la regione di Luzon centrale, che comprende sette province: Aurora, Bataan, Bulacan, Nueva Ecija, Pampanga, Tarlac e Zambales, nell'isola centrale di Luzon. L'allarme vale anche per la regione di Calabarzon che comprende cinque province: Cavite, Laguna, Batangas, Rizal, Quezon e Lucena, oltre alla regione di Metro Manila.
L'Istituto filippino di vulcanologia e sismologia ha alzato il livello di allarme per il vulcano Taal fino al livello quattro (su cinque esistenti), affermando che "un'eruzione esplosiva pericolosa è possibile in poche ore o giorni".
L'Istituto ha avvertito che l'eruzione potrebbe causare uno "tsunami vulcanico" e ha consigliato alle comunità vicine di prendere precauzioni contro eventuali onde del lago che circonda il vulcano. Circa 6.000 persone vivono sull'isola e domenica la popolazione locale è stata trasferita in salvo a Batanga.
A causa degli avvertimenti sullo "Tsunami vulcanico", il governo ha consigliato alle persone di rimanere in casa poiché, in seguito all'eruzione, le ceneri sono molto dannose per la salute, contenendo particelle con anidride carbonica, anidride solforosa, fluoro, acido cloridrico.
L'arcipelago filippino si trova sul cosiddetto "anello di fuoco" del Pacifico, dove le placche tettoniche si scontrano, causando terremoti e regolare attività vulcanica. Nel gennaio 2018, decine di migliaia di persone furono evacuate a causa di un'eruzione del Mont Mayon, nella regione centrale di Bicol. L'ultima eruzione di Taal risale al 1977. La più forte eruzione che ha colpito un'area densamente popolata fu quella del vulcano del Monte Pinatubo nel giugno 1991. (SD) (Agenzia Fides 13/1/2020)
 top^ 
 
 
 
AMERICA/HAITI - “Il terremoto del 12 gennaio 2010 ci ha lasciato molti insegnamenti”: la testimonianza di un missionario redentorista
 
Port au Prince (Agenzia Fides) – “Port-au-prince è totalmente devastata, ovunque si sentono grida da sotto le macerie” raccontava il Nunzio apostolico a Fides, l'Arcivescovo Bernardito Auza, 10 anni fa, informando così il mondo del terremoto che aveva devastato l'isola e provocato quasi 300 mila morti. Era il 13 gennaio 2010 (vedi Fides 13/01/2010).
Oggi, dopo 10 anni, Fides ha raccolto la testimonianza di uno dei sopravvissuti al sisma, padre P. Renold Antoine, CSsR, che con i missionari redentoristi ha vissuto momento dopo momento le terribili conseguenze di questa tragedia naturale ed è ancora ad Haiti. "Per molti di noi - dice a Fides padre Renold -, la storia di Haiti si divide prima e dopo il terremoto. Una data indimenticabile per l'intero popolo haitiano, dal momento che, in soli 35 secondi, gran parte del paese ha sperimentato la furia della natura per un terremoto che ha lasciato oltre 300.000 morti e migliaia di feriti. Come Redentoristi, abbiamo sofferto in prima persona le conseguenze della tragedia, quando sono crollate le due case principali che avevamo a Port-au-Prince (il monastero di San Gerardo e la casa di San Clemente). Allo stesso tempo, sono crollate la chiesa parrocchiale di San Gerardo e la scuola parrocchiale con centinaia di bambini e insegnanti morti. I confratelli, per grazia di Dio, sono rimasti tutti vivi, alcuni feriti non gravemente. Nelle strade l'immagine era desolante: corpi ammucchiati, feriti e macerie ovunque. La Cattedrale di Port-au-Prince, il palazzo nazionale, il Parlamento e molte parrocchie e centri educativi non hanno resistito alle forti scosse”.
“Il terremoto ad Haiti del 12 gennaio 2010 ci ha lasciato molti insegnamenti, soprattutto che tutti siamo a rischio, e in un minuto possono sparire i sogni di benessere di migliaia di famiglie – prosegue il missionario -. Ma la vera tragedia che sconvolge il nostro paese, in modo estremo, è che la nostra società affronta quotidianamente scenari drammatici di rischio concentrati in alcuni settori della popolazione che hanno subito esclusione storica, povertà estrema, violenza, insicurezza alimentare, corruzione, ingiustizia sociale. Questo è il vero disastro di Haiti: quella lezione dovrebbe essere il contributo indelebile al dolore di così tante persone. Nonostante la natura molte volte inclemente con noi, e la diffusa corruzione che scuote il paese, Haiti è anche un paese che nel suo dolore riesce ancora a sorridere, che ha sempre insegnato la resilienza, la capacità di recuperare e andare avanti. Noi preghiamo che la Nostra Madre del Perpetuo Soccorso, patrona di Haiti, ci assista sempre, in modo che qualcosa di simile non si ripeta mai più" conclude padre Renold.
(CE) (Agenzia Fides 13/01/2020)
 top^ 
 
 
 
AMERICA/COLOMBIA - Vescovi del Pacifico e del sud-ovest: rispetto dei diritti umani, dei popoli e del diritto internazionale
 
Quibdò (Agenzia Fides) – “In diverse occasioni abbiamo richiamato l’attenzione sulle difficoltà che molte persone vivono nella regione del Pacifico e del Sud-ovest e abbiamo chiesto allo Stato colombiano una soluzione globale che risolva le cause strutturali che sono alla base della crisi umanitaria… >Alziamo di nuovo la nostra voce di Pastori e chiediamo di riprendere il cammino della pace nella prospettiva del rispetto dei diritti umani, dei diritti dei popoli e del diritto internazionale umanitario". E’ quanto chiedono i Vescovi del Pacifico e della regione sud-occidentale della Colombia, esprimendo solidarietà e preoccupazione per la riacutizzazione del conflitto nel dipartimento del Chocò, nella diocesi di Quibdò e in altre regioni di questa area del paese (vedi Fides 18/6/2019; 17/4/2019; 12/10/2017; 2/10/2017; 1/9/2017).
In questi territori vivono soprattutto comunità indigene e afro-discendenti, che vivono “una situazione drammatica”, per questo i Vescovi, attraverso il loro comunicato intitolato “Rafforzare la costruzione della pace di fronte all'acuirsi del conflitto”, si appellano al Governo nazionale e alle altre istanze statali, "perché stabiliscano condizioni per una vita dignitosa e meccanismi di protezione per le comunità e i leader sociali". Chiedono anche attenzione “per possibili collusioni tra membri della Forza pubblica e gruppi illegali, segnalate da organizzazioni sociali e dei diritti umani e dalla diocesi di Quibdó negli anni precedenti e reiterate negli ultimi due anni”. Da parte loro, “i gruppi armati devono essere consapevoli del loro status di aggressori della popolazione civile e, pertanto, accettare il rifiuto di cui sono oggetto a causa delle loro azioni criminali”.
All'inizio del nuovo anno, tra le numerose preoccupazioni in cui vivono tanti cittadini colombiani, i Vescovi ribadiscono la necessità di trovare soluzioni politiche e pacifiche al conflitto armato, con l’ELN (Ejército de Liberación Nacional) per raggiungere un accordo di pace, e con l'AGC (Autodefensas Gaitanistas de Colombia) e altre strutture simili. “Attendiamo la risposta sincera dei vari protagonisti, attraverso gesti concreti di una autentica volontà di pace” concludono il comunicato, chiedendo al popolo colombiano di “pregare e impegnarsi nella costruzione di un paese equo, fraterno e senza violenza”. Il documento è firmato dagli Arcivescovi e Vescovi ordinari di Cali, Popayán, Quibdó, Istmina – Tadó, Apartadó, Mocoa – Sibundoy, Buenaventura, Ipiales, Tumaco, Palmira. (SL) (Agenzia Fides 13/1/2020)
 top^ 
 
 
 
OCEANIA/AUSTRALIA - Catholic Mission si mobilita per le necessità della popolazione australiana, colpita dagli incendi
 
Sidney (Agenzia Fides) – “Catholic Mission” Australia, che è la Direzione nazionale delle Pontificie Opere Missionarie in Australia, ha annunciato una immediata collaborazione con la St. Vincent de Paul Society per offrire un contributo concreto nell’opera di cooperazione e solidarietà, al fine di rispondere all’emergenza nazionale degli incendi che, dallo scorso settembre, stanno devastando l’habitat naturale della nazione. “Si tratta di una strage infinita, senza precedenti, una vera e propria catastrofe ambientale che si stima abbia bruciato un’area grande oltre 84 mila chilometri quadrati” afferma una nota di Catholic Mission inviata all’Agenzia Fides.
Per rispondere alla crisi, i Vescovi cattolici australiani, oltre a promuovere una raccolta fondi a livello mondiale, hanno voluto predisporre un piano nazionale che coinvolge tutte le comunità cattoliche. Le Pontificie Opere Missionarie sono da sempre rivolte, per vocazione, alle esigenze delle comunità oltre confine, ma ”riconosciamo che è difficile concentrarsi sulla necessità all’estero quando in Australia è in corso una crisi senza precedenti”, ha affermato Padre Brian Lucas, Direttore nazionale di Catholic Mission.
Per questo le POM sensibilizzano i propri donatori e benefattori a contribuire oggi alle necessità della popolazione all’interno dell’Australia: “Abbiamo molti sostenitori nelle diocesi, gravemente colpite, di tutto il paese. E’ nostro dovere offrire una risposta missionaria e consentirla anche a coloro che vogliono dare la priorità ai loro amici, famiglie e compagni australiani colpiti da questi devastanti incendi boschivi”, nota p. Lucas.
“Le comunità lungo la costa meridionale stanno lottando con grande difficoltà. Tante persone, dalle parrocchie locali alle celebrità, si sono messe insieme per sostenere quanti hanno perso tutto. Faremo la nostra parte”, dice David Harrison, direttore diocesano di Catholic Mission a Wollongong, anch’essa devastata.
L'organizzazione missionaria conferma, però, che i piani di emergenza rivolti alla situazione australiana non interromperanno la distribuzione dei fondi e i progetti già avviati in Africa, Asia e Pacifico dalle POM australiane. “Riconosciamo la gravità della situazione locale ma dobbiamo anche rispettare la nostra missione, restando impegnati nelle comunità che hanno un grande bisogno in tutto il mondo”, conclude padre Lucas.
(AP) (13/1/2020 Agenzia Fides)

Foglio della Collaborazione Pastorale Di San Giorgio di Nogaro

Tutto sull'arrivo del nuovo arcivescovo Mons. Riccardo Lamba

  LA CHIESA UDINESE ACCOGLIE IL NUOVO ARCIVESCOVO MONS. RICCARDO LAMBA Un momento storico, di grande solennità e festa, sarà celebrato domen...